Cicerone Flashcards
Pro Milone
52 a.C.
Orazione giudiziaria per la difesa di Milone, imputato de vi,per aver ucciso Clodio in uno scontro tra le rispettive bande armate. Cicerone non poté conseguire la sua arringa a causa delle circostanza avverse, ma gli antichi consideravano la Pro Milone la miglior orazione ciceroniana. Egli sostiene la tesi della legittima difesa e dimostra sia l’impossibilità di premeditazione che la mancanza di movente.
De Legibus
52 a.C.
è un dialogo in tre libri che ha come interlocutori Cicerone, Quinto e Attico. In quest’opera si passano in rassegna le leggi di Roma e l’origine del diritto
Brutus
46 a.C.
è un dialogo che ha come interlocutori Cicerone, Attico e Bruto, a cui è dedicata l’opera.
Dopo un sintetico excursus sull’oratoria greca, Cicerone illustra la grandiosità dell’oratoria romana e duecento oratori che passa in rassegna in ordine cronologico.
Verrinae
70 a.C.
Sono sette orazioni, di cui solo due furono effettivamente pronunciate, per il processo de repetundis (per concussione) intentato da varie città della Sicilia contro Gaio Verre.
Il corpus delle Verrinae comprende:
1. La divinatio in Caecilium, con cui Cicerone chiede il diritto di sostenere l’accusa per conto dei Siciliani. Infatti anche Cecilio aveva chiesto di sostenere l’accusa, ma Cicerone sostiene sia per avvantaggiare Verre. Grazie a questo discorso egli ottiene l’accusa.
2. l’actio prima in Verrem, è la requisitoria, molto breve per lasciare spazio ai testimoni dell’accusa.
3. l’actio secunda in Verrem, è composta dalle cinque orazioni che Cicerone non pronunciò ma pubblicò, che contengono le prove trovate dall’avvocato per il processo.
Verre non aspettò la seconda fase del dibattito a causa dell’inconfutabilità delle prove presentate, per cui partì per l’esilio volontario.
Tusculanae disputationes
In quest’opera Cicerone si avvicina alla dottrina stoica
I libro: paura della morte
II libro: dolore fisico
III libro: dolore spirituale
IV libro: turbamenti dell’animo
V libro: dimostra che solo la virtù può far raggiungere la felicità all’uomo, quindi è l’unico obiettivo dell’uomo
Catilinarie
Le Catilinarie sono quattro orazioni pronunciate contro Catilina dopo aver sventato il colpo di Stato.
I. tenuta l’8 Novembre del 63 a.C. in Senato, lo scopo dell’orazione è denunciare i crimini commessi da Catilina e invitarlo a lasciare Roma
II. tenuta il 9 Novembre davanti al popolo di Roma, in essa annuncia la fuga di Catilina da Roma e lo definisce hostis publicus.
III. tenuta il 3 Dicembre davanti al popolo, per informarlo dell’arresto di altri cinque tra i capi della congiura
IV. tenuta il 5 Dicembre in Senato con lo scopo di condannare a morte i Catilinari.
Academici
distinti in:
Academici Priores (dedicati a Lucullo) e Posteriores (dedicati a Varrone)
Poiché l’uomo nonostante i suoi sforzi non avrà mai la certezza assoluta è necessario il confronto tra diverse scuole filosofiche, così da poter trarre delle conclusioni verosimili
Pro Sestio
56 a.C.
È l’orazione in difesa di Sestio, accusato de vi, ovvero di aver organizzato delle bande armate contro quelle di Clodio. Cicerone dimostrò che fosse ormai impossibile non usare mezzi illeciti e che essi fossero diventati indispensabili per difendere la patria dai metodi sovversivi dei populares.
quali sono i cinque momenti dell’ars oratoria
inventio, dispositio, memoria, elocutio, actio
De Republica
(54 a.C.)
Alcuni dei frammenti di quello che originariamente sarebbe dovuto essere un dialogo in sei libri furono ritrovati durante il Romanticismo da Angelo Mai in codice Palinsesto. Il richiamo a Platone è evidente dal titolo, tuttavia l’opera ha lo scopo di affrontare problemi concreti della società da un punto di vista strettamente romano. Il protagonista del dialogo è Scipione l’Emiliano, che dopo aver definito lo Stato come l’aggregazione di un gruppo di persone unite da un accordo sui reciproci diritti e da interessi comuni, Presenta e discute, rifacendosi a Polibio, le tre forme di governo e le rispettive degenerazioni:
monarchia —> tirannide
aristocrazia —> oligarchia
democrazia —> demagogia
Nel II libro si parla dello sviluppo della costituzione romana, con particolare attenzione alle riforme che tolsero potere al Senato
Nel III libro si affronta il tema della giustizia, ovvero la virtù più importante.
Nel IV libro si parla dell’educazione del cives
Nel V di come debba essere il perfetto governante
Infine, poiché fu molto apprezzato nel medioevo, rimane dalla fine del VI dialogo il Somnium Scipionis, nel quale Scipione l’Emiliano parla con il suo avo Scipione l’Africano, che gli svela le gesta gloriose che compirà, la sua morte prematura e lo conduceva tra le sfere celesti per rivelargli che esiste un luogo dove vanno coloro che si sono distinti in politica.
La Consolatio
opera scritta in occasione della morte della figlia Tullia
Pro Archia
62 a.C.
Pronunciata da Cicerone in difesa del poeta Aulo Licinio Archia. Presenta una formulazione anomala, con un’ampia digressione sull’importanza e sul valore della poesia, che assume quasi il tono di una declamatio retorica
De natura deorum
in tre libri, vengono esposte e confutate sia la tesi epicurea per la quale le divinità esistono ma non si curano minimamente degli uomini, sia la tesi stoica che afferma l’esistenza di una divinità razionale
cum senatui gratias egit e cum populi gratias egit
Discorsi pronunciati dopo il ritorno dall’esilio nel 57 a.C., in essi Cicerone raggiunge il culmine della sua tendenza all’autocelebrazione e autoelogio.
De lege Agraria
Sono tre orazioni contro una proposta di riforma agraria presentata da un tribuno della plebe. Solo una fu pronunciata in senato, le altre due davanti al popolo. L’approvazione della mozione avrebbe danneggiato i proprietari terrieri poiché mirava a distribuire l’ager publicus. Cicerone riuscì a farla ritirare.