Capitolo II Flashcards
Quali sono i primi esempi di musica non liturgica e in che periodo appaiono?
Fino al secolo XI mancano fonti scritte di musica non liturgica. Godono di notorietà i canti legati all’ambiente dei clerici vagantes, che si muovevano tra le scuole ecclesiastiche più rinomate e tra le prime università d’Europa.
Due raccolte diventarono molto famose:
- Carmina Cantabrigiensa (Canti di Cambridge)
- Carmina Burana, dal nome dell’abbazia bavarese da cui proviene il manoscritto, della prima metà del secolo XIII. Sono caratterizzati da spirito cosmopolita e anticonformista, presentano canti che esaltano i piaceri della vita, oppure satireggiano le istituzioni e il potere. 330 brani di provenienza internazionale, di stampo goliardico, liriche di ispirazione religiosa, drammi liturgici, componimenti in lingua volgare.
Chi sono i trobador? In che zone e ambiente culturale si sviluppano?
A cavallo fra i secoli XI e XII, si affaccia all’orizzonte la figura del trobador.
La figura incarna la maturità culturale raggiunta e alla quale si associa l’idea stessa di lirica di argomento amoroso.
Tra il primo e il secondo millennio il sistema feudale si era espanso in maniera generalizzata minando il potere imperiale dall’interno.
La tradizione poetica inaugurata dai trovatori nasce in questo ambiente, nelle corti di Provenza, e utilizza la lingua occitanica (langue d’oc), allora in uso nella Francia meridionale.
Si rispecchiano in questa poesia gli ideali della classe dominante, costituita da caste di guerrieri che accanto ai passatempi preferiti quali l’esercizio delle armi e la caccia, mostrano interesse per le forme di espressione artistica e diventano partecipi delle manifestazioni della cultura.
Quali sono i temi di cui cantano i trobador?
Il tema è quello dell’amor cortese (fin’amor), intorno al quale si condensano le esperienze poetiche di cantori professionisti girovaghi (jongleurs) e funzionari di corte, addestrati a comporre versi in onore del loro signore e a intrattenerli con le chansons de geste sulle avventure dei paladini del ciclo carolingio.
La donna è la protagonista di questa nuova stagione della poesia amorosa europea.
Quali sono i cliché del rapporto amoroso cantato dai poeti provenzali?
1) Totale sottomissione nei confronti dell’amata (analoga a quella del vassallo verso il suo signore)
2) Paradosso amoroso generato da un’aspirazione sentimentale a cui era impossibile rinunciare pur essendo coscienti della sua irrealizzabilità.
Chi sono i più famosi trobadours?
Legata all’ambito elitario delle corti nobiliari, questa produzione poetico-musicale ebbe tra i primi autori gli stessi regnanti, forse in gara coi loro cortigiani nello sfoggiare le doti di nobiltà e raffinatezza che il genere presupponeva.
Il primo di cui si conosca l’opera è Guglielmo IX duca d’Aquitania (1071-1126), ma accanto ai nobili Jaufre Rudel (1225-1148), e Raimbaut d’Aurenga (1147-1173), e Bertran de Born (1159-1215), la schiera dei trovatori annovera anche personaggi di umili origini come Aimeric de Pehuilhan (1190-1221), Brnert de Ventadorn (1147-1170), e Cercamon (1137-1149), proveniente dall’ambigua categoria degli jongleurs.
Quali sono le caratteristiche dell’arte trobadorica?
Secondo l’etimologia del termine, il trovatore esercitava l’arte del trobar (che è stata messa in relazione con tropare, cioè fare tropi), cioè comporre versi e musica.
Il tratto distintivo dei compositori provenzali divenne la ricerca di creazioni sempre più eleganti e raffinate. Si affermò l’espressione trobar plan o leu (semplice o lieve), il trobar ric, caratterizzato dalla ricerca di forme complesse di versificazione, e il trobar clus (chiuso, oscuro), in cui prevale la sottigliezza concettuale ricercata attraverso metafore e simbolismi.
Quali furono i generi più praticati?
La sirventese, la pastorella, l’alba, la cansò (il più aulico e ricercato), e che riprende lo schema compositivo dell’inno (la melodia che intona la prima strofa viene ripetuta per tutte le altre).
Quando arriva il declino dei trovatori e chi prosegue la loro attività?
Intorno alla metà del secolo XIII l’attività dei trovatori nel sud della Francia andò incontro a un fatale declino causato anche dalla perdita d’indipendenza dell’Occitania in seguito ai tragici eventi della crociata contro gli Albigesi (1207-1228). Nella Francia settentrionale, il testimone passò nelle mani dei trovieri (trouveres), mentre in Germania si ritrova l’esperienza dei trovatori nei Minnesänger, la cui eredità nel secolo XIV passerà nelle mani dei Meistersinger (maestri cantori).
La chanson trovierica presenta lo stesso schema melodico della cansó. Accanto alla canzone solistica, che mantenne il suo tono elevato, i generi più spesso praticati appartenevano alle tipologie collegate alla danza. Da queste, nei secoli XIV deriveranno ballade, rondeau e virelai.
Quando si assiste alla nascita e fioritura della lauda?
Nel secolo XII. È un genere in cui trovò espressione la nuova sensisbilità religiosa popolare promossa dagli ordini mendicanti.
Le laude erano canti devozionali in lode di Dio, della Vergine o dei santi, che rappresentano una delle prime manifestazioni della poesia italiana delle origini.
L’esecuzione di queste laudi avveniva all’inteno di confraternite laicali che si costituirono in diverse città dell’Italia centrale.
Il laudario di Cortona (prima del 1297) e il laudario Magliabechiano, appartenuto agli inizi del ‘300 alla Confraternita di Santa Maria, presso la chiesa di Santo Spirito a Firenze, sono esempi fulgidi di queste raccolte di composizioni. I brani sono qui scritti in notazione quadrata su tetragramma, che specifica bene le altezze ma, al solito, non dà indicazioni ritmiche.
Cosa è “Musica Enchiriadis”?
È il più antico trattato di musica relativo al canto liturgico della Chiesa latina, del secolo IX. In questo trattato vi si trovano le prime testimonianze scritte di polifonia in Occidente.
Qui compaiono accenni a una pratica di tipo improvvisativo chiamate organum che consisteva nel duplicare alla quinta o alla quarta inferiore la linea melodica di un canto dato. Il raddoppio di queste due voci all’ottava consentiva uno sviluppo della composizione fino a quattro voci.