Approcci sociologici Flashcards

1
Q

Come la sociologia moderna analizza la società di massa?

A

La sociologia moderna interpreta la società di massa come un aggregato di individui isolati, privi di coesione sociale. Fenomeni come urbanizzazione e industrializzazione hanno creato “folla solitaria” e anonimato, riducendo le relazioni significative.

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2
Q

Chi sono il “blasé” e il “flâneur” secondo Simmel e Benjamin?

A

Il “blasé” è una persona insensibile agli stimoli urbani per saturazione, mentre il “flâneur” si perde nella folla delle città, esplorandole con disincanto. Entrambi rappresentano figure tipiche della modernità e dell’esperienza urbana.

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3
Q

Quali critiche la Scuola di Francoforte muove ai media?

A

La Scuola di Francoforte, ispirata al marxismo, critica i media come strumenti di controllo e conformismo culturale. Adorno e Horkheimer sostengono che l’industria culturale mercifica l’arte, impedendo lo sviluppo di una coscienza critica.

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4
Q

Qual è il concetto di “industria culturale” secondo Adorno e Horkheimer?

A

L’industria culturale applica logiche produttive industriali alla cultura, trasformandola in merce standardizzata. Questo processo, secondo la Scuola di Francoforte, rafforza il dominio capitalista e riduce la diversità e l’autonomia individuale.

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5
Q

Chi sono gli “Apocalittici” secondo Umberto Eco?

A

Gli Apocalittici sono coloro che vedono i media e la cultura di massa come una minaccia per la qualità artistica, la diversità culturale e l’autonomia intellettuale. Criticano l’omologazione e temono che i media riducano il pubblico a spettatori passivi.

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6
Q

Chi sono gli “Integrati” secondo Umberto Eco?

A

Gli Integrati sono coloro che abbracciano la cultura di massa e i media, considerandoli strumenti di democratizzazione culturale e diffusione del sapere. Per gli Integrati, i media ampliano le possibilità di accesso alla cultura e arricchiscono la società.

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7
Q

Quali sono le principali critiche degli Apocalittici ai media di massa?

A

Gli Apocalittici criticano i media per la standardizzazione e banalizzazione della cultura. Temono che l’arte diventi merce, perdendo il suo valore intrinseco, e che il pubblico venga manipolato da contenuti di bassa qualità.

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8
Q

Quali sono le difese degli Integrati verso i media?

A

Gli Integrati sostengono che i media democratizzano la cultura, rendendola accessibile a un pubblico più ampio. Vedono nei media una forza innovatrice, capace di creare nuove forme espressive e unire persone di diverse origini culturali.

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9
Q

Come Umberto Eco bilancia le posizioni tra Apocalittici e Integrati?

A

Eco non si schiera completamente con nessuna delle due fazioni. Sottolinea che i media di massa hanno sia potenzialità creative che rischi di omologazione. Invita a un’analisi critica dei media, evitando estremismi sia nell’accettazione sia nel rifiuto.

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10
Q

Qual è l’importanza di un approccio critico verso i media?

A

Un approccio critico permette di riconoscere sia i benefici che i limiti dei media. Favorisce un consumo consapevole, che sfrutti il potenziale dei media senza cadere nella manipolazione o nella perdita di valori culturali profondi.

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11
Q

Come si applica oggi la distinzione tra Apocalittici e Integrati?

A

Oggi, la distinzione si riflette nel dibattito sui social media. Gli Apocalittici moderni criticano le piattaforme per la diffusione di fake news e la polarizzazione sociale, mentre gli Integrati ne celebrano la democratizzazione dell’informazione e la connessione globale.

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12
Q

Quali sfide moderne amplificano il dibattito tra Apocalittici e Integrati?

A

La velocità di diffusione delle informazioni, gli algoritmi che creano bolle informative e l’aumento della dipendenza dai media digitali sollevano nuove questioni, rendendo più complesso il bilanciamento tra rischi e opportunità dei media.

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13
Q

Da dove nasce l’interesse per gli effetti dei media sulle persone?

A

Gli studi sugli effetti dei media iniziarono nel dopoguerra, motivati da esigenze economiche e politiche. Aziende e partiti volevano misurare l’efficacia di campagne pubblicitarie e messaggi mediatici.

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14
Q

Gli studi sugli effetti dei media iniziarono nel dopoguerra, motivati da esigenze economiche e politiche. Aziende e partiti volevano misurare l’efficacia di campagne pubblicitarie e messaggi mediatici.

A

La manipolazione presuppone un controllo totale sui destinatari, mentre la persuasione lascia spazio alla scelta e può essere efficace solo in determinate condizioni sociali e individuali.

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15
Q

Cos’è la teoria ipodermica?

A

È una teoria iniziale che descriveva i media come “aghi ipodermici”, capaci di iniettare messaggi direttamente nella mente dei destinatari, manipolandoli totalmente.

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16
Q

Come si è evoluta la comprensione degli effetti mediatici?

A

Gli studi successivi hanno mostrato che i media hanno effetti limitati e dipendono dalla pluralità di fonti e dal contesto sociale dei destinatari, mettendo in crisi l’idea di un controllo totale.

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17
Q

Cosa si intende per esposizione selettiva?

A

L’esposizione selettiva è la tendenza degli individui a scegliere contenuti mediatici in linea con i propri interessi e visioni del mondo, evitando fonti che contrastano con le proprie convinzioni.

18
Q

In che modo operano percezione e memorizzazione selettiva?

A

La percezione selettiva influenza il modo in cui interpretiamo i messaggi mediatici in base ai nostri schemi cognitivi, mentre la memorizzazione selettiva determina quali contenuti ricordiamo, privilegiando quelli coerenti con le nostre idee.

19
Q

Cos’è la dissonanza cognitiva?

A

La dissonanza cognitiva si verifica quando le azioni di un individuo contraddicono le sue convinzioni, generando disagio psicologico che si cerca di ridurre razionalizzando il comportamento.

20
Q

Come i media sfruttano la dissonanza cognitiva?

A

I media, soprattutto nella pubblicità, sfruttano la dissonanza cognitiva per persuadere gli individui, ad esempio proponendo prodotti che alleviano il disagio causato da comportamenti incoerenti (es. sigarette elettroniche per fumatori).

21
Q

In cosa consiste il modello della comunicazione a due fasi?

A

Secondo il modello a due fasi, i messaggi mediatici raggiungono prima i leader di opinione, che li filtrano e li trasmettono al resto della comunità, rendendo più efficace la comunicazione.

22
Q

Come si è trasformato il concetto di leader di opinione?

A

I leader di opinione oggi includono influencer e testimonial pubblicitari che, attraverso i social media, indirizzano il comportamento e le scelte di ampie comunità.

23
Q

Quali sono le caratteristiche degli effetti a breve termine dei media?

A

Gli effetti a breve termine sono volatili, legati a specifiche campagne o messaggi, e influenzano temporaneamente opinioni e comportamenti.

24
Q

Cosa distingue gli effetti a lungo termine?

A

Gli effetti a lungo termine si accumulano gradualmente, plasmando percezioni e atteggiamenti sociali attraverso esposizioni ripetute e prolungate ai messaggi mediatici.

25
Q

Da quale fenomeno nasce la teoria della spirale del silenzio?

A

La teoria, elaborata da Elisabeth Noelle-Neumann, nasce dall’osservazione del last minute swing, ovvero il cambiamento improvviso di voto che avviene quando gli individui si allineano all’opinione percepita come dominante.

26
Q

Quali sono i meccanismi principali della spirale del silenzio?

A

La spirale si basa sull’accumulazione di messaggi ripetitivi e sulla consonanza tra diversi media, che rafforzano l’idea che una certa opinione sia quella prevalente, spingendo gli individui a conformarsi.

27
Q

Qual è il ruolo della paura dell’isolamento nella spirale del silenzio?

A

Le persone, temendo l’isolamento sociale, tendono a tacere opinioni contrarie a quelle percepite come dominanti, contribuendo alla crescita della spirale.

28
Q

Come i media contribuiscono alla spirale del silenzio?

A

I media creano un’immagine distorta dell’opinione pubblica, attribuendo maggiore visibilità e autorità a certe posizioni, influenzando così il comportamento degli individui.

29
Q

Cosa si intende per dipendenza sistemica dai media?

A

La dipendenza sistemica si riferisce all’interdipendenza tra media e società, in cui i media sono essenziali per la costruzione dell’identità, l’orientamento e lo svago degli individui.

30
Q

Quali sono le principali dimensioni della dipendenza individuale dai media?

A

Le principali dimensioni sono: 1) comprensione di sé e degli altri, 2) orientamento nelle decisioni quotidiane e importanti, 3) svago individuale e collettivo.

31
Q

Cosa si intende per etichettamento nella comunicazione?

A

L’etichettamento è il processo per cui i media attribuiscono a individui o gruppi determinati ruoli o caratteristiche, influenzando la percezione pubblica e il comportamento degli stessi soggetti etichettati.

32
Q

Come si verifica l’amplificazione dei fenomeni attraverso i media?

A

I media amplificano certi comportamenti o situazioni enfatizzandoli, spesso trasformandoli in emergenze sociali. Questo fenomeno può creare un circolo vizioso che rafforza l’etichetta e i comportamenti associati.

33
Q

Qual è il concetto centrale della teoria della coltivazione?

A

La teoria della coltivazione sostiene che un’esposizione prolungata a contenuti mediatici tende a plasmare la percezione della realtà, facendo coincidere il mondo reale con quello rappresentato nei media.

34
Q

Qual è un esempio dell’effetto di coltivazione?

A

Persone che guardano molta televisione tendono a sovrastimare la frequenza di crimini violenti, poiché i media li rappresentano più spesso rispetto alla realtà.

35
Q

Cosa significa il termine mainstreaming nella teoria della coltivazione?

A

Il mainstreaming è il processo attraverso cui i media riducono le differenze tra individui di culture diverse, creando una visione omogenea e condivisa della realtà.

36
Q

Come il mainstreaming influisce sugli atteggiamenti culturali?

A

Attraverso il mainstreaming, i media rafforzano valori e norme dominanti, riducendo la diversità culturale e promuovendo una visione unica e standardizzata.

37
Q

Qual è il principio centrale dell’ipotesi dell’agenda-setting?

A

L’ipotesi dell’agenda-setting afferma che i media non dicono alle persone cosa pensare, ma su quali temi concentrarsi, influenzando l’importanza percepita di determinati argomenti.

38
Q

Come si manifesta l’agenda-setting?

A

Quando i media dedicano ampio spazio a un tema come il cambiamento climatico, il pubblico tende a considerarlo una delle questioni più rilevanti, indipendentemente dalla sua priorità reale.

39
Q

Cosa sostiene la teoria degli scarti di conoscenza?

A

La teoria sostiene che l’accesso e la comprensione delle informazioni mediatiche aumentano più rapidamente tra le persone con istruzione elevata rispetto a quelle con istruzione inferiore, ampliando il divario di conoscenza.

40
Q

Quali sono le implicazioni sociali degli scarti di conoscenza?

A

Gli scarti di conoscenza contribuiscono a disuguaglianze sociali, poiché le persone meno istruite hanno meno opportunità di accedere e beneficiare delle informazioni mediatiche.

41
Q

Cos’è il digital divide?

A

Il digital divide si riferisce alla disuguaglianza nell’accesso e nell’utilizzo delle tecnologie digitali, spesso legata a fattori economici, geografici e culturali.

42
Q

Quali sono le conseguenze del digital divide?

A

Il digital divide accentua le disuguaglianze sociali, limitando l’accesso a opportunità educative, lavorative e di partecipazione politica per le persone con minori risorse tecnologiche.