2. Sovranità e diritto internazionale Flashcards
Quali regolamenti o organizzazioni internazionali ci sono riguardo alla migrazione?
La migrazione resta l’unico settore internazionale privo di regolamenti internazionali o di coordinamento da parte di un’organizzazione internazionale.
Ci sono alcune organizzazioni (non completamente/non ufficialmente) che si occupano di questo: International Organization on Migration (IOM), International Labour Organization (ILO), Global Forum on Migration and Development (GFDM).
International Organization on Migration (IOM)
- Ente fondato nel 1950, non è un’agenzia delle Nazioni Unite e non è provvista di riconoscimento giuridico di livello internazionale.
- La sua attività è finanziata attraverso donazioni pubbliche e private => priorità dettate dai donatori, e lavori a progetto a seconda degli incarichi ricevuti.
- Ruolo più importante: facilita cooperazione tra gli Stati attraverso la creazione di meccanismi consultivi, informali, bilaterali o multilaterali (non elabora atti, protocolli, convenzioni o linee guida come fonti di diritto uniforme sovranazionale)
International Labour Organization (ILO)
- Dal 1919 agenzia ONU
- Si occupa SOLO di profili di diritto del lavoro, con convenzioni internazionali contenenti regole standard a tutela dei lavoratori.
Global Forum on Migration and Development (GFDM)
- Creata nel 2007
- Mera occasione di incontro per i governi del mondo, con partecipazione non vincolante e informale
- Finalità: limitata alla gestione di uno spazio di discussione multilaterale e multidimensionale su temi della migrazione e sviluppo.
International Convention on Migrant Workers (ICMW)
= Convenzione internazionale per la protezione dei diritti di tutti i migranti lavoratori e i membri delle loro famiglie
- Convenzione adottata nel 1990 dalle nazioni Unite, ma entrata in vigore solo nel 2003.
- Ha ottenuto la ratifica da 22 paesi, gli Stati firmatari sono solo paesi del Sud del mondo.
Passi avanti recenti verso il riconoscimento dell’importanza del fenomeno e dell’esigenza di regole comuni
- Nel dicembre 2017 il segretario generale dell’ONU ha focalizzato la sua attenzione sulle misure idonee a “making migration work for all”.
- Nel dicembre 2018 adozione del “Global compact for Safe, Regular and Orderly Migration” (GCM)
- Istituzione del Network Migration e del Global Migration Group (GMG)
Per quale motivo esiste questa difficoltà a una gestione comune della situazione migratoria?
La difficoltà è legata al concetto di sovranità e alle resistenze opposte dagli Stati nazionali verso una rilettura del concetto in chiave contemporanea e rispetto alla globalizzazione.
Cos’è la sovranità?
- In Europa il concetto di sovranità è storicamente legato alla nascita dello Stato moderno (XIV-XV sec.) in modo progressivo e concomitante alla lenta e inesorabile dissoluzione delle strutture feudali, e teorizzato da Jean Bodin nel XVI.
- È una qualità giuridica pertinente in modo esclusivo allo Stato, inteso come persona giuridica.
- Infatti, gli elementi costitutivi di uno Stato sono territorio popolo e sovranità.
- La sovranità è riconosciuta in via eccezionale anche a soggetti privi di un proprio territorio o popolo, es. ONU e il “Sovrano Militare Ordine di Malta.
Come si declina il concetto di sovranità In termini tecnico-giuridici?
Si declina in modo diverso a seconda che sia riferito: 1) nella dimensione interna allo Stato-ordinamento e 2) nella dimensione internazionale allo Stato-persona.
1) Sovranità indica l’originalità dell’ordinamento medesimo, cioè esso non deriva la sua validità da alcun ordinamento superiore, ma eventualmente costituisce fonte di validità per altri ordinamenti giuridici derivati in esso compresi (es. Rapporto Stato e Regioni);
2) Nel diritto internazionale il riferimento alla sovranità di uno Stato sta ad indicare sia la sua posizione di indipendenza nei riguardi di ogni altra persona giuridica esistente al suo interno (a. SOVRANITA’ ESTESA), sia l’assoluta supremazia su tutte le altre persone fisiche e giuridiche, che si trovano sul suo territorio (b. SOVRANITA’ INTERNA).
Cos’è uno Stato sovrano?
- È uno Stato indipendente in posizione di uguaglianza giuridica reciproca con gli altri Stati sovrani
- Esercita la sua supremazia sul proprio territorio comprese acque interne e marittime e spazio aereo, sulle risorse contenute e sui soggetti presenti
- L’esercizio della sovranità territoriale è il presupposto cui il diritto internazionale ricollega il diritto dello Stato sovrano di pretendere che altri non penetri nel suo territorio eil reciproco dovere di astenersi dall’invadere il territorio altrui.
Come/quanto è limitata la sovranità di uno Stato?
- Nelle interazioni con l’esterno ciascun stato incontra limiti all’esercizio della propria sovranità (es. ordinamento internazionale, il cui scopo è assicurare la coesistenza fra gli Stati e tutelare popoli e singoli individui in nome dei diritti umani).
- Uno Stato sovrano può acconsentire a limitare la propria sovranità con l’adesione organizzazioni regionali (Unione Europea) o internazionali (ONU)
- Oggigiorno c’è una progressiva riduzione dello spazio di sovranità: 1) per il diritto internazionale; 2) in materia dei diritti umani e di ambiente; 3) Per l’emergere di fenomeni transnazionali rispetto ai quali lo stato deve agire in cooperazione con altri Stati e soggetti di rilievo internazionale (es. terrorismo, cyberspazio, fenomeno migratorio)
Qual è la sfida delle Nazioni in questo millennio?
Trovare in modalità di azione per tutelare l’interesse nazionale, contribuire alla crescita economica e culturale e alla stabilità sociale politica del mondo nonché alla conservazione del pianeta, interagendo all’interno delle regole della cooperazione internazionale.
Regole per sopraintendere ai processi di condivisione delle soluzioni operative:
Diffuso ricorso ad accordi bi- e plurilaterali e a strumenti giuridici di Soft Law (per definizione non vincolanti, mancanti di un apparato sanzionatorio, hanno valore meramente persuasivo e ruolo di indirizzo).
Questo nuovo approccio è una costante situazione di equilibrio instabile perché dipende dallo sviluppo di nuove competenze e dalla disponibilità allo studio, elaborazione, comunicazione, attuazione di virtuose politiche comuni.