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1
Q

Un modo per controllare la possibile influenza di fattori circadiani negli studi sul consolidamento mnestico sonno-dipendente è usare

A

paradigma nap

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2
Q

Dopo privazione totale di sonno, nel sonno successivo

A

Il recupero è quasi integrale per lo stadio 4 e circa il 50% per il sonno REM

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3
Q

Durante la fase REM è visibile:

A

Un’ipoattivazione della corteccia pre-frontale

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4
Q

Alla base del processo di consolidamento mnestico durante il sonno ci sarebbe

A

Il dialogo ippocampo-corteccia

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5
Q

Le durate dei cicli di sonno:

A

Sono più lunghe nella parte iniziale dell’episodio di sonno

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6
Q

La probabilità di risveglio è maggiore

A

Nella fase ascendente della temperatura

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7
Q

Il paradigma del targeted memory reactivation prevede

A

La somministrazione durante il sonno di uno stimolo che abbia attinenza con il materiale acquisito in veglia

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8
Q

L’inerzia del sonno

A
  • Facilita il soggetto nel processo di addormentamento
  • Non dipende dalle caratteristiche del sonno che precedono il risveglio
  • È correlata negativamente con la profondità del sonno
  • Non ha nessun effetto sull’apprendimento

NESSUNA DELLE PRECEDENTI!!

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9
Q

Il bambino presenta un ritmo sonno-veglia ben stabilito all’età di

A

3 anni

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10
Q

Operare una privazione selettiva di sonno significa

A

Non permettere al soggetto di produrre sonno REM o sonno NREM

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11
Q

Le immagini ipnopompiche

A

Sono legate alla fase di risveglio del soggetto

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12
Q

L’attività delta è tipica

A

Degli stadi 3 e 4

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13
Q

Nell’anziano aumenta:

A

Il numero di risvegli notturni

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14
Q

Nel corso del primo anno di vita, la durata media dei cicli è di circa

A

40-50 minuti? 50-60?

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15
Q

Secondo il modello delle 3P, nell’insonnia, credere che sia indispensabile dormire 8 ore per notte è un fattore?

A

perpetuante

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16
Q

Il sistema di Hall e Van de Castle è usato

A

Per l’analisi di contenuto dei resoconti di sogni

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17
Q

Nell’anziano il numero e la durata dei cicli

A

Diminuiscono rispetto al giovane adulto

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18
Q

L’attigrafo rileva:

A

la motilità del soggetto

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19
Q

Nell’anziano l’orario in cui si verifica l’acrofase della temperatura risulta

A

Anticipato rispetto a quello del giovane adulto

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20
Q

Per valutare la qualità soggettiva di sonno è possibile utilizzare

A

Il Pittsburgh Sleep Quality Index

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21
Q

la qualità soggettiva del sonno è positivamente correlata conquale indice?

A

il tempo totale di sonno

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22
Q

Nell’anziano l’orario in cui si verifica l’acrofase del ritmo del cortisolo risulta

A

Anticipato rispetto a quello del giovane adulto

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23
Q

Il sonno NREM e sonno REM dell’adulto corrispondono nel neonato a:

A

Sonno calmo e sonno attivo

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24
Q

Nel soggetto anziano di età compresa tra 60 e 75 anni la media di risvegli notturni è

A

4 per notte

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25
Q

La struttura anatomica implicata nell’atonia muscolare del sonno REM è

A

Il ponte (locus ceruleus)

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26
Q

Il preparato encéphale isolé realizzato da Bremer comportava:

A

Una sezione caudale rispetto al bulbo e induceva sonno e veglia che si alternavano

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27
Q

Il DRF (Dream RecallFrequency) è influenzato da:

A
  • Fattori situazionali
  • Fattori cognitivi
  • Fattori fisiologici
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28
Q

Gli studi sui mattinieri e i serotini hanno mostrato che

A

I serotini tendono a raggiungere l’acrofase del ciclo della temperatura corporea in maniera posticipata rispetto ai mattinieri

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29
Q

Gli studi svolti nei serotini e mattutini hanno messo in evidenza che

A

Le due tipologie differiscono nei livelli di sonnolenza-allerta soggettiva

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30
Q

Nell’uomo gli effetti della deprivazione totale di sonno, nei primi giorni, possono essere contrastati con:

A

incentivi

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31
Q

La temperatura corporea raggiunge la batifase:

A

Fra le 4 e le 6 del mattino

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32
Q

Le fonti mnestiche delle attività mentali del sonno sono:

A
  • Temporalmente più remote nei resoconti della seconda parte della notte
  • Quasi mai prodotte meccanicamente
  • Di tipo semantico soprattutto nei resoconti da sonno REM
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33
Q

Raccogliere un resoconto del sogno in forma guidata significa

A

Dare al soggetto indizi derivanti da unità di contenuto di un resoconto di sogno fornito durante la notte

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34
Q

I vantaggi dell’uso della poligrafia per lo studio del sonno sono:

A

La possibilità di distinguere il sonno in stadi e la rilevazione simultanea di più segnali biologici

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35
Q

I fusi e i movimenti oculari rapidi rappresentano

A

Il quarto livello organizzativo del sonno

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36
Q

Studiando le lesioni in soggetti colpiti da encefalite epidemica, von Economo (1931) evidenzia

A

Il ruolo dell’ipotalamo nel sonno

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37
Q

Il sonno dei lunghi dormitori presenta, rispetto a quello dei brevi dormitori, una maggiore quantità di:

A

Stadio 2 e sonno REM

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38
Q

negli studi sul processo di consolidamento mnestico sonno-dipendente è emerso il contributo

A
  • dei cicli di sonno
  • delle oscillazioni lente
  • dei fusi
  • delle sharp waves ripples
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39
Q

Nel modello delle 3P, nell’insonnia, l’iperarousal è un fattore

A

predisponente

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40
Q

Un punto di svolta nelle caratteristiche che assumono il sonno e la veglia è costituito

A

dal secondo mese

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41
Q

Se un soggetto presenta un sonnellino diurno prima di un lavoro notturno, questo episodio di sonno è detto

A

Profilattico

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42
Q

Il tipo di sonno che sembra avere un peso maggiore per il consolidamento di memorie dichiarative è:

A

NREM

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43
Q

L’ insonnia centrale è caratterizzata da

A

Frequenti risvegli notturni

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44
Q

Secondo il modello delle 3P, nell’insonnia, cercare di restare a letto per riuscire a dormire è un fattore

A

Perpetuante

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45
Q

Il sonno REM nel giovane adulto occupa

A

20-25% del sonno

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46
Q

Il sonno NREM nel giovane adulto occupa

A

il 75- 80% dell’episodio di sonno

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47
Q

Per “consolidazione del sonno” (Coons, Guilleminault, 1982) si intende:

A

Il progressivo aumento della durata di un episodio di sonno interrotto nel bambino

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48
Q

Secondo il modello cognitivo di Foulkes la bizzarria onirica è dovuta

A

all’intrusione di elementi di memoria fortemente attivati e persistenti

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49
Q

Le durate dei cicli di sonno:

A

sono più lunghe nella parte iniziale dell’episodio di sonno

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50
Q

L’andamento nel tempo dei fenomeni biologici è studiato dalla

A

cronobiologia

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51
Q

L’attivazione delta è tipica

A

degli stadi 3 e 4

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52
Q

Il ritmo sigma ha una frequenza di

A

12-16 Hz

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53
Q

Nello studio del sonno l’attigrafo viene posizionato:

A

Al polso o alla caviglia del soggetto

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54
Q

La “forbidden zone for sleep” è:

A

la difficoltà a dormire in un determinato segmento delle 24 ore che in media va dalle 18.00 alle 20.00

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55
Q

I brevi dormitori

A

riducono la loro quantità complessiva di sonno soprattutto spese dello stadio 2 del sonno NREM

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56
Q

Il ritmo beta è tipico

A

della veglia ad occhi aperti

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57
Q

Per valutare la sonnolenza è possibile usare

A

Multiple Sleep Latency test
Karolinska Sleepiness Scale
Visual Analogue Scale

58
Q

Un ritmo la cui frequenza è inferiore ad un ciclo per giorno è detto

A

Ultradiano

59
Q

Nel modello di Espie, l’insonnia sarebbe principalmente dovuta a

A

L’attenzione, l’intenzione e lo sforzo operato per addormentarsi

60
Q

Il blinking

A

È l’ammiccamento oculare spontaneo
È un indice periferico dell’attività dopaminergica
Aumenta nel corso di privazione del sonno

61
Q

Lo strumento più utilizzato per individuare la tipologia circadiana di un individuo è:

A

MEQ

62
Q

Il dream-lag è

A

Il fenomeno per cui vi è una elevata frequenza di incorporazioni dopo circa una settimana

63
Q

Nel bambino in età scolare lo sleep effect

A

È stato osservato solo per compiti dichiarativi verbali e visuo-spaziali

64
Q

Il neonato si addormenta solitamente in

A

sonno attivo

65
Q

La poligrafia permette di registrare

A

Più biosegnali differenti (EEG, attività oculare, tono muscolare ecc.) simultaneamente

66
Q

Gli indicatori di un sonno di buona qualità

A
  • Presenza di pochi risvegli (max 1 per giovani e 2 per gli anziani)
  • Latenze di sonno inferiori a 15 minuti
  • Veglia infra-sonno non superiore a 20 minuti
  • Efficienza del sonno non inferiore all’85%
67
Q

Affinchè vi possa essere la codifica di uno stimolo durante il sonno è necessario

A

Un livello minimo di attivazione (ritmo alfa)

68
Q

Che tipo di relazione esiste fra durata del sonno e rischio di mortalità?

A

I brevi e i lunghi dormitori hanno un rischio di mortalità maggiore rispetto ai medi dormitori

69
Q

L’ipnogramma è

A

Una rappresentazione della distribuzione temporale dei diversi stadi di sonno

70
Q

Durante il sonno NREM il soggetto presenta

A

Tono muscolare e una progressione del segnale EEG verso onde ampie e lente

71
Q

Nell’anziano i movimenti durante il sonno

A

diminuiscono

72
Q

Il processo omeostatico è legato

A

Alla durata della veglia precedente

73
Q

Il paradigma early/late sleep è stato usato

A

Per studiare il ruolo del sonno sui processi di consolidamento mnestico

74
Q

Le onde di un tracciato EEG si distinguono in base a

A

ampiezza frequenza forma

75
Q

La sindrome da jet-lag è

A

Un disturbo del ritmo circadiano

76
Q

in che modello compare il “fattore S”

A

È descritto nel modello di regolazione di Borbely

77
Q

Nel modello di regolazioni di borbély il processo C è rappresentato da:

A

l’andamento del ritmo della temperatura

78
Q

Quali variabili sono espressione dell’incertezza funzionale

A
  • la quantità di sonno ad onde lente
  • il numero di cicli
  • la quantità di sonno REM
  • la quantità di stadio due
79
Q

Quali variabili sono espressione dell’incertezza funzionale

A
  • il numero di movimenti oculari
  • il numero di risvegli
  • il numero di fusi
  • le onde PGO
80
Q

Il neonato presenta

A
  • episodi di veglia di breve durata
  • numerosi risvegli nel corso del periodo notturno
  • un ritmo veglia sonno di tipo polifasico
81
Q

Sonno nell’adolescente

A
  • si osserva un aumento del numero dei fusi
  • si osserva una diminuzione del sonno profondo
  • si verifica un aumento della mielinizzazione
  • si osserva una riduzione della forza e densità sinaptica
82
Q

Secondo il modello dell’activation-sinthesis di hobson e McCarley

A

il sogno è prodotto dall’attivazione di cellule giganti pontine che attraverso impulsi eccitatori ascendenti verso la corteccia, generano l’attivazione casuale di elementi di memoria

82
Q

La differenza fra gli stadi NREM 3 e 4 è essenzialmente quantitativa

A

vero la distinzione si basa sulla percentuale di attività Delta(stadio quattro superiore al 50% stadio tre tra il 20 e il 50%)

82
Q

I primi studi sistematici sul sogno sono stati svolti da

A

Calkins e Maury

83
Q

Invitare il soggetto insonne ad alzarsi dal letto se non riesce ad addormentarsi entro 15 minuti, e un’indicazione usata nella tecnica

A

del controllo degli stimoli

84
Q

Il ritmo beta ha una frequenza di

A

16-35 Hz

85
Q

Il dropping off è consideratoun indice di…?

A

un indice di sonnolenza

86
Q

Il ricordo del sogno può essere facilitato dall’uso di

A

frammentazione del sonno

87
Q

La sindrome da fase di sonno anticipata è più frequente

A

negli anziani

88
Q

cosarappresentano le onde PGO

A

rappresentano una componente fasica del sonno REM

89
Q

Le modificazioni del sonno descritte nel corso dell’invecchiamento si verificano in minor misurain quali soggetti?

A

nei soggetti con successful aging

90
Q

La diminuzione della quantità di sonno ad onde lente nell’anziano è dovutaalla maggior quantità di…?

A

alla maggior quantità di stadio due e uno

91
Q

La struttura anatomica implicata nella produzione e regolazione dei ritmi circadiani è

A

il nucleo soprachiasmatico

92
Q

Nel modello di regolazione Borbely il processo C è rappresentato da

A

l’andamento del ritmo della temperatura

93
Q

Studi svolti alla fine degli anni 90 hanno mostrato una relazione tra (disturbi del sonno)?

A

Orexina e narcolessia

94
Q

Secondo il modello “one-to-one”

A

il sonno REM serve per consolidare le memorie procedurali e il sonno NREM per consolidare le memorie dichiarative

95
Q

Il ritmo Delta ha una frequenza di

A

0.5 - 4 Hz

96
Q

L’equazione REM=sogno è stata messa in discussione da cosa?

A

da una modifica nella consegna dello sperimentatore

97
Q

I nomi Rechtsschaffen e Kales (1968) sono legati

A

al sistema di regole convenzionalmente in uso per classificare gli stadi del sonno

98
Q

La quantità di sonno raccomandata per i bambini di età compresa tra i 6 e i 13 anni è

A

9-11 ore

99
Q

L’insonnia terminale è caratterizzata da

A

Risveglio mattutino precoce

100
Q

Gli studi sulla secrezione dell’ormone somatotropo hanno mostrato che(quando viene secreto?)

A

aumenta progressivamente nel corso del sonno NREM del primo ciclo e raggiunge il picco in coincidenza del sonno ad onde lente

101
Q

I sogni da sonno REM sono stati definiti

A

dream-like

102
Q

Il prior “sleep effect” è:

A

l’effetto negativo del sonno sulla memoria

103
Q

Nel bambino una maggiore frequenza di risvegli notturni si associa

A

alla pratica di fare dormire il bambino nel letto dei genitori e alla presenza dei genitori al momento dell’addormentamento

104
Q

Manipolazioni dell’orario di addormentamento in condizione di “free running” hanno evidenziato che la durata del sonno è legata

A

al ritmo della temperatura corporea: gli episodi di sonno che iniziano subito dopo il massimo della temperatura sono i più lunghi, quelli che iniziano subito dopo il minimo sono i più brevi.

105
Q

Gli aspetti microstrutturali del sonno dell’anziano che risultano particolarmente alterati sono:

A
  • le proporzioni di sonno ad onde lente
  • il numero dei cicli
  • le proporzioni di sonno REM
  • i movimenti oculari e i fusi
106
Q

Una variabile con periodicità ultradiana compie un intero ciclo

A

più volte nelle 24 ore

107
Q

Per l’identificazione degli stati di sonno quali indici sono necessari?

A

è necessaria la registrazione dell’attività elettrica cerebrale, dell’attività oculare e del tono muscolare

108
Q

Rispetto all’intero episodio di sonno, il sonno ad onde lente si colloca

A

nella prima parte del sonno

109
Q

Un contributo importante allo studio sperimentale del sogno è stato dato da

A

Foulkes

110
Q

Secondo il modello a due fasi (two step model)a cosa è correlata la performance mnestica?

A

la performance mestica è correlata sia con la quantità di sonno ad onde lente nel primo quarto del sonno che con la quantità di sonno REM nell’ultimo quarto

111
Q

Il bruxismo è

A

una parasonnia

112
Q

L’aumento del numero di false memorie dopo un periodo di sonno rispetto ad un periodo di veglia di ugual durata supporta l’ipotesi

A

dell’esistenza di processi di reshaping durante il sonno

113
Q

I sonnellini diurni dell’anzianodi cosa potrebbero essere espressione?

A

potrebbero essere espressione dell’incapacità di mantenere prolungatamente lo stato di veglia

114
Q

Nel soggetto anziano il risveglio si verifica

A

sia da sonno REM che da stadio (NREM) 2

115
Q

Gli studi di manipolazione del sonno nel neonato hanno evidenziato una forte tendenza all’auto regolazione del?

A

del sonno calmo

116
Q

Il trace alternant è caratteristico

A

Del bambino nelle prime settimane di vita

117
Q

La temperatura corporea raggiunge l’acrofase

A

tra le 18 e le 20

118
Q

Lo studio sperimentale del sogno è basato sul…?

A

resoconto verbale del sogno

119
Q

vantaggi dell’osservazione comportamentale

A

basso costo, scarsa invasività

120
Q

Secondo la teoria di Horner, il sonno nucleare occupa…?

A

le prime 4 - 5 ore di sonno

121
Q

il ritmo alfa è tipico

A

della veglia rilassata ad occhi chiusi

122
Q

la narcolessia fa parte, nell’ICDS, delle…?

A

dissonnie

123
Q

marker affidabile del processo C

A

temperatura

124
Q

cosa si è osservato negli studi che comprendono il paradigma di estensione del sonno?

A

ricomparsa del SWS dopo 11 ore

125
Q

come si identifica uno stato comportamentale

A

osservazione di come 3 o 4 variabili, combinate tra loro in modo mutualmente esclusivo, si ripetono nel tempo

126
Q

gli startles: cosa sono e in quale stato di sonno si osservano

A

sono movimenti di estensione e adduzione degli arti superiori tipici del sonno attivo del neonato

127
Q

cosa succede al sonno con l’inizio della puberatà

A

aumenta la sonnolenza diurna

128
Q

microsonni cosa sono

A

riduzione improvvisa della vigilanza per pochi secondi

129
Q

una delle principali conseguenze diurne della sindrome da apnee ostruttive in sonno OSAS

A

intensa sonnolenza diurna

130
Q

continuity hypothesis of dreaming

A

il sonno è una diretta espressione delle esperienze della vita del sognatore

131
Q

con l’invecchiamento il ritmo sonno-veglia mostra

A

frequenti risvegli e più sonnellini diurni

132
Q

come si chiama l’ipotesi secondo la quale durante il sonno vanno a perdersi le sinapsi poco attive?

A

synaptic downscaling hypothesis

133
Q

nei primi sei mesi di vita sono più lunghi gli episodi di sonno o di veglia?

A

sonno

134
Q

come è sttao possibile rilevare che la durata dell’episodio di sonno è legata all’andamento della temperatura?

A

manipolazioni dell’orario di addormentamento in condizione di free running

135
Q

la privazione di sonno nell’animale ha come conseguenza la morte dopo…?

A

20 giorni

136
Q

il pavor nocturnus è

A

una parasonnia

137
Q

nell’anziano il rapporto tra tts e ttl

A

diminuisce

138
Q

la quantità di sonno ambiguo è espressione

A

della maturazione del SNC

139
Q
A