TLS Flashcards
Come nascono e quali obbiettivi si pongono la disciplina igienistica e la medicina preventiva?
L’igiene è un ramo della medicina che si occupa dello studio e dell’attuazione delle misure individuali e collettive atte al mantenimento della salute fisica e mentale.
Nascono inizialmente per contrastare le malattie infettive poi l’obbiettivo diventa portare gli individui ad uno stato di salute cioè di benessere fisico, mentale e sociale.
È quindi necessario conoscere e indentificare i bisogni di salute, l’influenza e gli effetti dell’ambiente fisico e sociale, poi vanno scelti e implementati atti idonei a risolvere questi problemi e valutare le loro conseguenze.
La prevenzione si pone come obbiettivo principale quello di aumentare la capacità di un organismo di non ammalarsi
Cosa si intende per medicina basata sull’evidenza?
Approccio allo studio di una patologia attraverso dati e relazioni che possono far pensare a una relazione tra un certo fattore e lo sviluppo della malattia.
Come l’approccio di medicina personalizzata può essere coerentemente applicato a livello di popolazione?
La medicina personalizzata è un modello che tiene conto delle diverse caratteristiche individuali nello stabilire idonee procedure preventive, diagnostiche e terapeutiche. Applicare tale approccio a livello di popolazione significa considerare gli aspetti individuali che possono influire nella valutazione dell’oggetto di indagine.
Qual è il target della medicina preventiva rispetto alle discipline mediche più strettamente cliniche?
La popolazione sana con un approccio multidisciplinare che tenga contro di tutti i fattori coinvolti nella modulazione del rischio di insorgenza o aggravamento delle patologie.
Qual è il ruolo delle discipline omiche in ambito preventivo?
Le discipline omiche hanno l’obiettivo di collegare dati genetici, immunologici, ecologici e di altro tipo all’interno di un singolo paziente per stimare il rischio di malattia, facilitare una diagnosi precisa e rapida, informare la prognosi e la risposta alla terapia e prevedere quali cure sono sicure per usi futuri.
Quale evoluzione è necessaria perché l’approccio omico possa essere utile a livello di popolazione?
Occorre un’evoluzione tecnologica per rendere le diagnosi, precoce e non, più precisa possibile.
Che cosa si intende per bisogno di salute?
Sono la necessità che la popolazione esprime in relazione alla tendenza allo stato di salute ideale, inteso come un benessere completo che garantisce una vita individuale soddisfacente.
Quale differenza c’è tra bisogno sanitario e bisogno di salute?
I bisogni sanitari mirano a reperire i mezzi necessarie per attuare dei cambiamenti in grado di incidere positivamente sulla salute delle popolazioni.
Un bisogno di salute può essere definito come la capacità di trarre beneficio non solo da un qualsiasi intervento di assistenza sanitaria, ma anche da modificazioni di tutti i determinanti sociali ed ambientali (caratteristiche demografiche, dalle malattie più comuni, dai bisogni sociali della popolazione) che influenzano in modo rilevante lo stato di salute.
Attraverso quali passaggi descriviamo un bisogno di salute?
Per descrivere i bisogni di salute ci poniamo diverse domande:
• Qual è il problema?
• Qual è la dimensione e la natura del problema?
• Quali sono i servizi attuali?
• Cosa vogliono i pazienti?
• Quali sono le soluzioni le soluzioni più appropriate ed efficaci (cliniche e costo)?
• Quali sono le implicazioni in termini di risorse?
• Quali sono i risultati per valutare il cambiamento e i criteri per il successo dell’audit?
Come definiamo il concetto di salute oggi?
Oggi la salute non è soltanto l’assenza di malattia (come si poteva pensare nel passato), ma è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale. Sono state date anche molte altre definizioni di salute nel corso del tempo, si può infatti definire come il prodotto di una relazione armoniosa tra l’uomo e la sua ecologia, il lisso biologico di potersi ammalare e guarire, l’adattamento perfetto e continuo di un organismo all’ambiente…
I fattori che influiscono sulla salute dei soggetti possono essere individuati in quali fasi della vita? Nelle generazioni precedenti?
I fattori protettivi e di rischio influenzano un organismo dalla vita fetale per tutto il corso della vita.
Per quanto riguarda le generazioni precedenti gli unici fattori influenti sono quelli genetici.
Da cosa dipende lo stato di salute di una popolazione?
Lo stato di salute di una popolazione dipende dal rischio di contrarre una malattia, questo rischio dipende a sua volta dall’esposizione alle cause ma anche dai fattori protettivi e dai trattamenti sanitari disponibili.
Che cos’è la Sanità Pubblica?
La sanità pubblica, anche detto sistema sanitario nazionale, è l’azione organizzata della società per la protezione, la promozione e la reintegrazione della salute umana. La costituzione stabilisce che è un sistema di strutture e servizi con lo scopo di garantire, in condizioni di uguaglianza, l’accesso alle protezioni sanitarie.
Cosa sono i LEA?
I LEA sono i livelli essenziali di assistenza e comprendono le attività, le prestazioni e i servizi che la sanità pubblica deve fornire a tutti i cittadini. Vengono garantiti attraverso il pagamento di un ticket.
Cosa sono i LEPTA?
I LEPTA sono i livelli essenziali dei diritti civici e sociali sul territorio nazionale, permettono di individuare gli impatti diretti e indiretti di una proposta valutando in primis l’impatto sulla salute e successivamente sull’ambiente.
Come definiamo l’approccio “One Health”?
È la produzione dei testi normativi e delle ricerche che comprendono tutti i fattori che possono influenzare la salute. I primi testi sono stati scritti riguardo alla sicurezza alimentare, il controllo di malattie comuni all’uomo e all’animale e la resistenza agli antibiotici.
I fattori che influiscono sulla salute umana possono essere distinti in relazione alla loro natura come…
- Fattori ambientali: aria, acqua, suolo, clima, radiazioni…
- Ambiente biologico: alimenti, microorganismi…
- Fattori sociali: fattori demografici, urbanizzazione, abitazioni…
- Abitudini personali: tabacco, alcolici, stupefacenti…
- Fattori genetici
I fattori che influiscono sulla salute umana possono essere distinti in relazione al loro effetto come…
Fattori di rischio e fattori protettivi, i primi aumentano la probabilità che la malattia si realizzi, i secondi invece la diminuiscono.
Come definiamo l’approccio esposomico? Quale significato ha la sua applicazione a livello di popolazione?
L’approccio esposomico è lo studio di tutti i fattori di esposizione ai quali ciascun individuo è esposto nella sua vita dal momento del concepimento. Tramite lo studio di questi fattori è possibile attuare azioni per diminuire il loro effetto o annullarlo.
Secondo quale filosofia sono stati stabiliti i nuovi obbiettivi di salute del WHO?
Quando si è capita l’importanza dei fattori di rischio si è deciso di coinvolgere i cittadini nell’alfabetizzazione sanitaria, la sicurezza sul posto di lavoro e l’inquinamento.
Nello stabilire una relazione tra un fattore ed una patologia, quali tipologie di associazione posso riconoscere? Fare degli esempi per ciascuna patologia
- Associazione diretta causale: il fattore esercita il proprio effetto in assenza di fattori intermedi. Ad esempio, un trauma cranico può comportare danni cerebrali senza altre cause esterne.
- Associazione indiretta causale: il fattore esercita il proprio effetto attraverso fattori intermedi. Ad esempio, la povertà non è di per sé causa di malattia ma influenza alimentazioni, condizioni di vita, accesso alle cure… indirettamente provoca malattia.
- Associazione non causale: la relazione tra le due variabili è statisticamente significativa ma non esiste relazione causale, la relazione temporale non è corretta o un altro fattore e responsabile della presunta causa o effetto. Sono un esempio le malattie causate dall’età, spesso non sono collegate da una associazione causale ma si presentano contemporaneamente.
- Causa necessaria: il fattore (causa) deve essere presente perché la malattia si verifichi. Tuttavia, può essere presenze senza che la malattia si sviluppi.
- Causa sufficiente: se il fattore (causa) è presente l’effetto (malattia) si realizza con certezza. Sicura?
Dovendo riassumere gli obbiettivi dell’approccio igienico-sanitario, quali principali attività identifico?
Gli obbiettivi sono:
- Conoscere e identificare i bisogni di salute e le necessità di salute della popolazione
- Riconoscere gli effetti dell’ambiente fisico e sociale e i vari fattori che influenzano l’individuo
- Creare o migliorare modalità per risolvere i problemi
- Valutare le conseguenze degli interventi dal punto di vista della salute e notando i rapporti costo-beneficio
Cosa si intende per storia naturale della malattia?
La storia naturale di una malattia è l’insieme delle condizioni dinamiche che vanno da una condizione di salute ad una condizione di morte (nel caso più grave) passando per una malattia.
Descrivere le tappe della storia naturale delle malattie infettive
1- fase libera: il paziente è in salute, entra però in contatto con un microrganismo patogeno per il quale non ha memoria immunitaria e che è in grado di dar luogo a una manifestazione morbosa
2- fase di incubazione: si iniziano ad avvertire i sintomi della malattia
3- fase clinica: si fa una diagnosi e si somministra una cura adatta
4- fase di risoluzione: se le cure fanno effetto si guarisce, altrimenti si arriva alla morte. È anche possibile una risoluzione che però porta a una disabilità nel lungo periodo come nel caso dell’epatite.
Descrivere le tappe della storia naturale delle malattie cronico-degenerative
1- fase di suscettibilità: il soggetto è suscettibile ad un fattore di rischio o ad un fattore causale ma non all’agente patogeno
2- fase subclinica: avvengono cambiamenti asintomatici nell’organismo, è possibile notarli solo con specifici marcatori che consentono la diagnosi preventiva
3- fase clinica: iniziano i sintomi e si somministra una cura
4- fase di risoluzione: se le cure fanno effetto si guarisce, altrimenti si arriva alla morte. È anche possibile una risoluzione che però porta a una disabilità nel lungo periodo.
Definizione di promozione alla salute e obiettivi
È un processo che consente alla popolazione di esercitare un maggior controllo sulla propria salute e quindi di migliorarla, l’individuo è in grado di effettuare delle scelte che hanno conseguenze nella salute e ha quindi maggior controllo ancora prima dell’esposizione.
Definizione di prevenzione primaria e obiettivi
L’obiettivo è il mantenimento della salute attraverso interventi individuali o collettivi sulla popolazione sana. Si cerca quindi di evitare l’insorgenza delle malattie eliminando le cause e riducendo i fattori di rischio e il tasso d’incidenza delle malattie.
Definizione di prevenzione secondaria e obiettivi
Si cerca di fare diagnosi precoce quindi di intervenire sui soggetti che hanno un maggiore rischio rispetto agli altri di sviluppare una malattia. In questo modo, se la malattia è presente, è possibile intervenire prima che raggiunga uno stadio avanzato.
Definizione di prevenzione terziaria e obiettivi
Si cercano di prevenire le complicazioni nelle malattie che sono già presenti evitando la morte del soggetto. Es: riabilitazione
Esempi di prevenzione primaria
Sono esempi di prevenzione primaria i vaccini, la disinfezione, il controllo dell’acqua e degli alimenti, ma anche le campagne contro il fumo, la limitazione dell’uso di alcol, i limiti di velocità, l’uso del casco…
Controllo del gatto e dell’ambiente in cui vive.
Esempi di prevenzione secondaria
Esempi di prevenzione secondaria sono lo screening per i tumori e per l’area neonatale.
Controllo dell’infezione.
Quale quota della spesa sanitaria è destinata alla prevenzione in Italia?
Circa il 6% della spesa sanitaria è destinata alla prevenzione
C’è una relazione tra le spese sostenute per la prevenzione terziaria e l’investimento in prevenzione primaria e secondaria?
Una piccola spesa sostenuta per la prevenzione primaria o secondaria porta a un grande risparmio a livello di prevenzione terziaria: evitando l’insorgenza delle malattie, infatti, si evita anche che si manifestino poi complicazioni.
Quali sono le barriere da superare oggi per arrivare ad un rafforzamento della prevenzione?
- Scarsità del tempo per curare i malati e contemporaneamente fare prevenzione primaria o promozione alla salute
- Scarsa gratificazione dalla prevenzione
- Bassa remunerazione del tempo speso per la prevenzione
- Mancanza di formazione di medici, operatori e infermieri per la prevenzione
La prevenzione primaria è efficace? Fare degli esempi sui principali capitoli preventivi (es: produzione di alimenti, di acqua potabile, incidenti, etc…)
I principali capitoli preventivi sono l’igiene alimentare, la sicurezza stradale e gli infortuni di lavoro e le malattie professionali.
I provvedimenti per l’igiene alimentare sono stati inseriti negli anni 90 quando è stato creato un sistema di valutazione dei rischi, un esempio è la pastorizzazione del latte: è necessario controllare la temperatura per un determinato tempo per renderlo adatto a un consumo umano e garantire la qualità del prodotto.
Nell’ambito della sicurezza stradale invece, grazie al nuovo codice della strada, si sta riducendo la mortalità per incidenti.
Anche gli infortuni sul lavoro sono diminuiti grazie alla migliore codifica delle responsabilità e le maggiori pene in caso di non ottemperanza. È anche diventato più facile stabilire un nesso di causalità tra la malattia e l’attività lavorativa nonostante resti difficile denunciare per l’insorgere di una malattia.
Cosa sono gli indicatori? Perché è necessario sceglierne alcuni per interpretare i fenomeni sanitari?
Un indicatore è una variabile o parametro chimico, fisico o biologico strettamente collegato a un fenomeno o una caratteristica ambientale. Sono necessari per semplificare i fenomeni di salute e poterli studiare.
Quali caratteristiche deve avere un buon indicatore?
Un buon indicatore deve essere:
- Rappresentativo: bisogna poter collegare la sua misura al fenomeno sanitario
- Campionabile e accessibile nel contesto di interesse: se un indicatore non è trovabile nel sistema organizzativo in cui si lavora diventa inutile
- Affidabile: deve essere affetto dal minor numero possibile di errori sistematici
- Operativo: facile da applicare nel contesto
Fare degli esempi di valore assoluto
Un esempio di valore assoluto è il numero di nascite in un anno.
Fare degli esempi di proporzione, quali valori può assumere?
Le proporzioni sono il rapporto tra i casi e i soggetti che fanno parte del campione studiato, il suo valore varia tra 0 e 1. Un esempio è il numero di fumatori rispetto ad una popolazione, se si hanno 30 soggetti fumatori su 120 significa che il 25% dei soggetti di quella popolazione sono fumatori attivi.
Fare degli esempi di rapporto, quali valori può assumere?
Il rapporto può variare da 0 ad infinito. Si può fare un esempio considerando il numero di fumatori in una popolazione. Se la popolazione è costituita da 120 individui dove i fumatori sono 70 ed i non fumatori sono 50, il rapporto è uguale a 70/50, è più probabile essere fumatori che non esserlo se si appartiene a quella popolazione.
Cosa sono i tassi?
I tassi sono un metodo di misura che permette di eliminare l’influenza confondente delle variazioni sociodemografiche di una o più popolazioni.
Fare degli esempi di tassi grezzi e specifici
Nei tassi grezzi non c’è nulla di indicato (né la causa né la fascia di popolazione), i più comuni sono:
- Di natalità: nati vivi in un anno diviso popolazione a metà anno
- Di morbosità: ammalati in un anno diviso popolazione a metà anno
- Di mortalità: morti in un anno diviso popolazione a metà anno
- Di morbilità: giornate lavorative perse per malattia in un anno diviso giornate totali
Si usa la popolazione di metà anno per mediare i cambiamenti naturali e i fenomeni migratori.
Il tasso specifico riguarda invece una specifica causa o fascia d’età, i più utilizzati sono:
- Mortalità per causa: morti per una malattia diviso popolazione a rischio
- Mortalità per classi d’età: morti di una certa età diviso popolazione a rischio di quella età
- Mortalità infantile: morti nel primo anno di vita diviso nati vivi
Che cosa si intende per tasso standardizzato?
Il tasso standardizzato è un tasso che permette di confrontare due diverse popolazioni diverse (quindi con diverse caratteristiche differenti, in particolare età e sesso). Si può ottenere attraverso standardizzazione diretta, cioè si confrontano i tassi come se le popolazioni fossero simili, oppure indiretta, cioè calcolando il numero di casi se i tassi fossero standard.
Quali aree copre il sistema dei “100 core indicators” del WHO? Fare un esempio per ciascuna area.
L'elenco di riferimento globale di 100 indicatori di salute fondamentali è un insieme standard di indicatori di base a cui la comunità globale attribuisce la priorità per fornire informazioni concise sulla situazione sanitaria e le tendenze, comprese le risposte a livello nazionale e globale. Questo comprende - Lo stato di salute - Fattori di rischio - Indicatori di copertura del servizio - Indicatori dei sistemi sanitari
Come è cambiata nel tempo la popolazione residente in Europa?
La popolazione è aumentata grazie alle migliori misure igieniche e sanitarie, la prevenzione…
Ad oggi quante persone risiedono sul territorio europeo e italiano?
In Europa ci sono 746,4 milioni di persone, in Italia sono invece 60,3 milioni.
Quale contributo riconosciamo per i fenomeni migratori sull’andamento della popolazione europea ed italiana?
I flussi migratori in Italia non sono bilanciati, arrivano circa 3 volte il numero di persone che se ne vanno. Solitamente emigrano persone altamente istruite che cercano opportunità all’estero.
Il tasso di fecondità in Italia ed in Europa quali valori assume? Come è cambiato nel tempo?
In Italia è 1,29. Il tasso di fecondità si è abbassato perché l’età media delle donne al momento del parto è aumentata e di conseguenza anche le possibili complicanze.
Quali considerazioni si possono fare sul tasso di fecondità totale e a livello socioeconomico?
Il numero di figli per donna decresce all’aumentare dell’indice di sviluppo umano, cioè più un paese è ricco e sviluppato meno figli si fanno. Le donne straniere hanno un numero di figli maggiore solitamente ma più si integrano nella società meno ne hanno.
Che cos’è ed a cosa serve l’indice di sviluppo umano?
L’indice di sviluppo umano è stato proposto per valutare il livello socioeconomico e socioculturale di un paese, dipende dalla salute, dalla cultura, dall’accesso all’istruzione e da fattori economici
Più o meno quando è iniziata in Italia la stasi demografica?
A partire degli anni 90.
Cosa si intende per ricambio naturale di una popolazione?
Il ciclo di nuove nascite e morti porta ad un costante ricambio della popolazione dove i nuovi nati sostituiscono i deceduti.
La speranza di vita alla nascita da cosa è influenzata? Quali valori assume oggi per maschi e femmine in Italia?
La speranza di vita alla nascita è influenzata da diversi fattori sociali ed economici, di base ci sono ovviamente la disponibilità di cibo e acqua ma anche l’accesso alla salute e all’istruzione e la presenza di fattori di rischio ad esempio. Ad oggi il valore italiano per le donne è di 84 anni mentre per gli uomini 80.
Quale stato registra la speranza di vita alla nascita più elevata a livello globale?
Il Giappone
La differenza per genere nella speranza di vita alla nascita è costantemente osservata o ci sono delle eccezioni?
In Italia le donne hanno una maggiore speranza di vita al nord, al sud invece sono gli uomini ad avere una speranza di vita leggermente più alta.
Che cosa di intende e come viene calcolata la speranza di vita alla nascita in salute?
La speranza di vita alla nascita in salute è il numero di anni che un neonato può aspettarsi di vivere in salute tenendo conto sia dei tassi di mortalità che dei tassi di morbosità di quella popolazione. Cioè è il numero di anni che un soggetto che nasce in un certo contesto oggi può aspettarsi di vivere senza la presenza di una patologia cronico-degenerativa debilitante.
Si calcola tenendo conto della situazione economica, sociale e sanitaria del paese.
Quali valori raggiunge oggi la speranza di vita alla nascita in salute?
In Italia la speranza di vita alla nascita in salute è di 66.8 anni per gli uomini e 66.9 anni per le donne.
Ci sono differenze marcate tra uomini e donne nella speranza di vita alla nascita in salute?
Nella speranza di vita alla nascita in salute non ci sono grosse differenze tra uomini e donne, le donne vivono, in qualche modo, leggermente di più, però spesso gli ultimi anni sono passati con disabilità.
A cosa serve la piramide dell’età, come si costruisce e quali interpretazioni ne possiamo fare?
La piramide dell’età è un particolare tipo di grafico che permette di visualizzare una popolazione divisa per sesso ed età.
Si costruisce ponendo sull’asse delle ordinate le classi di età e la frequenza nelle ascisse.
Rispetto alla forma che si ottiene si possono fare delle considerazioni sul tipo di popolazione: se la piramide ha una forma a pagoda allora la popolazione è caratterizzata da alta natalità e mortalità, si trova questa forma nei paesi in via di sviluppo. Nei paesi più sviluppati solitamente la forma è a bulbo cioè ci sono meno nascite e la maggior parte della popolazione è adulta o anziana
Come sono cambiate le cause principali di morte nel tempo in Italia?
La mortalità in particolare vede un cambiamento delle cause di morte da una prevalenza di malattie infettive dell’apparato respiratorio e malattie parassitarie, a invece malattie cronico-degenerative, tipicamente più insistenti sulla popolazione, come malattie del sistema circolatorio e dei tumori
Ad oggi quali sono le principali cause di morte?
Attualmente il numero maggiore di morti è per patologie ischemiche del cuore, cerebrovascolari, tumorali e malattie cronico-degenerative.
Quali cause sono in aumento per maschi e per femmine?
Maschi: tumore al polmone
Femmine: cronico degenerative come l’Alzheimer e la demenza senile
Quali sono le principali cause di morte in particolari fasce di età, per esempio in adolescenza?
Le principali cause di morte in adolescenti sono incidenti di trasporto, suicidio e/o autolesione intenzionale e malattie del cuore, leucemia
Cosa sono i DALYs e come si calcolano?
I DALY sono gli anni di vita persi in salute (rispetto alla speranza di vita alla nascita) per morte prematura.
Si calcola sottraendo gli anni vissuti in salute alla speranza di vita alla nascita, è anche importante considerare il peso della malattia e gli anni persi per disabilità.
Questo calcolo viene fatto a livello di popolazione quindi ci possono essere delle problematiche dovute alla standardizzazione.
Quali caratteristiche hanno le malattie che incidono di più in termini di impatto sul sistema sanitario?
Le malattie che incidono di più in termini di impatto sul sistema sanitario sono le patologie cronico-degenerative e cardiocircolatorie che hanno la caratteristica di produrre più anni di vita persi in disabilità, perché la prevenzione terziaria ha fatto passi da giganti, quindi ci sono persone che magari muoiono di meno, ma l’incidenza è sempre elevata e quindi si osservano poi un numero di anni significativo passati con un certo grado di disabilità (con impatto sul sistema sanitario).
Come definiamo e quali valori assume la mortalità infantile in Italia e nei paesi sviluppati?
La mortalità infantile può riguardare diverse fasce di età: sotto l’anno di vita o sotto i 5 anni.
In Italia sotto i 5 anni il tasso di mortalità è meno del 3% specialmente grazie alla disponibilità dell’assistenza al parto per il 98% della popolazione.
Descrivere i vari indicatori riconoscibili nella mortalità feto-infantile. Quali assumono maggiore significato oggi?
Sono importanti l’età della madre (più è avanzata più è probabile che ci siano delle complicazioni), il numero di parti e agenti come radiazioni o molecole che possono entrare in contatto con la madre durante la gestazione.
La mortalità post-neonatale è influenzata principalmente da quali fattori?
È influenzata principalmente dalle condizioni sociosanitarie ed economiche.
Quali evidenze preliminari emergono dal progetto SPltOSS?
Il progetto prevede la segnalazione dei casi incidenti di morte perinatale e la raccolta di informazioni relative alle modalità assistenziali e alle caratteristiche organizzative dei presidi dove si verificano le morti. L’obiettivo principale è quello di implementare un modello di sorveglianza attiva per produrre stime population based della mortalità perinatale e raccogliere informazioni utili a prevenire i decessi evitabili.
Come misuriamo la prevalenza e quando la utilizziamo prevalentemente?
La prevalenza si determina con un’indagine e si misura il numero totale di casi di una malattia su una popolazione a rischio. Viene usata solitamente per le malattie a lunga durata perché permette di studiare la sua evoluzione nel tempo in base a parametri come età o sesso.
Come misuriamo l’incidenza e quando la utilizziamo prevalentemente?
L’incidenza misura i nuovi casi di malattia che si presentano in un certo periodo. È necessaria per studiare la comparsa e la velocità di diffusione della malattia nell’unità di tempo. È difficile da determinare perché sono necessarie due indagini, una nel tempo 0 e una nel periodo di osservazione.
Quale funzione lega l’incidenza alla prevalenza?
La prevalenza aumenta all’aumentare dell’incidenza, l’incidenza diminuisce con guarigioni e decessi. La prevalenza è funzione dell’incidenza per la durata dalla malattia P=f (I*D)
Cosa si intende per epidemic intelligence?
Consiste nello sviluppo di indicatori che permettono di creare un sistema di previsione delle problematiche future in modo che sia poi più facile gestire epidemie.
Quale differenza c’è tra epidemiologia osservazionale e sperimentale?
Nell’epidemiologia osservazionale i ricercatori possono solo misurare (non devono determinarle loro) le condizioni di esposizione della popolazione, in quella sperimentale invece si può controllare l’esposizione della popolazione al fine di studiare un preciso fattore.
Che cos’è l’epidemiologia descrittiva? Quali obbiettivi si pone?
L’epidemiologia descrittiva è una parte dell’epidemiologia osservazionale, il suo obbiettivo è fare una stima della frequenza delle malattie e descriverne le principali caratteristiche a livello di popolazione ipotizzando nessi causali tra fattori e malattia.
Quale differenza c’è tra epidemiologia descrittiva ed analitica?
Negli studi descrittivi si formula l’ipotesi sulla base dei dati a disposizione, in quelli analitici invece si cerca di dimostrare la correttezza delle ipotesi fatte precedentemente.
Che cosa si intende per fallacia ecologica?
È un errore di interpretazione dei dati.
Quali disegni di studio sono disponibili tra gli studi osservazionali analitici?
Fanno parte degli studi analitici gli studi di coorte e quelli di caso-controllo.
Quale disegno di studio consente di calcolare l’incidenza dell’esito di interesse?
Gli studi di coorte permettono di calcolare l’incidenza di una certa malattia sulla popolazione.
Nello studio osservazionale viene misurata l’esposizione?
Si, viene misurata ma non viene in nessun modo controllata o decisa dai ricercatori stessi
Come stimiamo la grandezza della coorte da reclutare?
La grandezza della coorte viene scelta in base all’incidenza della malattia dato che maggiore è l’incidenza, minore sarà il numero di persone che è necessario coinvolgere.
Vantaggi e svantaggi dello studio di coorte
Lo studio di coorte è molto preciso però solitamente è lungo e costoso.
Vantaggi e svantaggi dello studio di caso-controllo
È uno studio più veloce visto che è retrospettivo ma è più facile incorrere in degli errori (bias da ricordo e da selezione), sono molto utili nello studio di malattie rare. Permettono però di studiare una sola malattia alla volta.
Come si calcola e quale significato ha il rischio relativo?
Il rischio relativo è il rapporto tra l’incidenza negli esposti e l’incidenza nei non esposti.
Questo valore permette di determinare se:
- Il fattore è ininfluente (RR=1)
- Il fattore è un fattore di rischio (RR>1)
- Il fattore è protettivo (RR<1)
- Il fattore è causale (RR>20)
Come si calcola e quale significato ha l’odd ratio?
L’odd ratio si ottiene moltiplicando i casi esposti per i controlli non esposti e dividendo poi il tutto per il prodotto tra controlli esposti e casi non esposti.
Questo valore permette di determinare se:
- c’è un’associazione tra fattore e malattia (OD>1)
- Il fattore è ininfluente (OD=1)
- Il fattore è protettivo (OD<1)
- Il fattore è causale (OD>20)
Come valuto la significatività statistica delle misure di associazione?
Se la misura di associazione è uguale ad uno non c’è correlazione, se è compresa tra zero e uno c’è associazione positiva, se è maggiore di uno allora c’è una correlazione negativa.
Cosa si intende per bias di selezione?
Il bias di selezione è un errore che può avvenire negli studi di caso-controllo in cui vengono selezionati dei controlli che in realtà non sono rappresentativi dei casi
Cosa si intende per bias da ricordo o informazione?
Il bias da ricordo è invece un errore nel quale i soggetti ammalati ricostruiscono la loro storia espositiva in un modo mentre quelli sani in un modo diverso (sottostimando i rischi).
Che cos’è un fattore confondente?
È un fattore che fa ipotizzare delle relazioni causa-effetto errate falsando i risultati dello studio. Sono esempi di fattori confondenti l’età, le predisposizioni ereditarie, IMC…
Che cos’è la frazione eziologica?
La frazione eziologica permette di capire l’influenza di un fattore su una popolazione, stima i casi che si sarebbero potuti evitare in assenza di esposizione.
Quali sono i presupposti in relazione alle condizioni di esposizione negli studi sperimentali?
L’esposizione deve essere approvata e deve avere come unico scopo quello di essere protettiva, diagnostica e terapeutica.
Perché vengono detti anche studi di intervento?
Sono detti studi di intervento perché lo scienziato è in grado di modulare i fattori che influenzano la salute dei soggetti.
Quali disegni di studio sperimentale esistono?
Gli studi sperimentali possono essere terapeutici o preventivi.
Che cosa si intende per randomizzazione?
Si intende la divisione casuale della popolazione presa in considerazione in due gruppi distinti: gruppo di controllo e gruppo di trattamento.
Vantaggi e svantaggi degli studi sperimentali
I vantaggi sono la possibilità di scelta delle condizioni, in modo da studiare al meglio un fattore, inoltre la randomizzazione elimina tutti i bias che si possono verificare.
Gli svantaggi sono la lunghezza dello studio, la difficoltà nell’organizzarlo e i problemi etici che può causare (impossibilità di usare i fattori di rischio).
Che cosa si intende per studio in cieco?
In uno studio in cieco i pazienti non sanno se appartengono al gruppo di trattamento o a quello di controllo. È possibile anche uno studio in doppio cieco in cui anche i dottori non sanno il gruppo che stanno trattando, o in triplo cieco in cui anche chi analizza i dati non sa il gruppo che sta considerando.
Che cosa si intende per effetto placebo?
Il placebo è un composto privo di attività farmacologia, somministrandolo al paziente senza che lui sappia il suo effetto per evitare un condizionamento mentale negativo.
Che cos’è il consenso informato?
Prima di entrare in un trial i tutti i partecipanti devono accettare i rischi e i benefici in cui possono incorrere firmando un documento che prova consenso informato.
Quando è necessario il parere del comitato etico? Su cosa si esprime?
Il comitato etico deve valutare e approvare tutti gli studi sperimentali controllando che la partecipazione non sia rischiosa per la salute e che i diritti dei partecipanti vengano rispettati.
Che cosa si intende per bias da pubblicazione?
Il bias da pubblicazione è una registrazione dello studio prima dell’inizio, è necessario per controllare che le metodologie applicate siano corrette e che quindi l’esito sia positivo.
Quali obbiettivi si pone una revisione qualitativa della letteratura?
Si valuta la consistenza delle osservazioni degli studi
Qual è l’obbiettivo di una meta-analisi quantitativa?
Si cerca di creare una stima globale di beneficio unendo i risultati di studi diversi.
Quali vantaggi e svantaggi pone lo strumento delle meta-analisi?
Svantaggi: aggregando più studi si rischia di unire dati in realtà non collegabili causando degli errori.
Vantaggi: si possono ottenere dati più significativi usando ricerche diverse.
Quali sono gli elementi della triade nel triangolo epidemiologico?
Gli elementi nella triade sono l’ospite, l’ambiente e l’agente
Descrivere il triangolo epidemiologico delle malattie infettive
L’ospite (l’essere umano) può essere più o meno suscettibile alla patologia portata dall’agente.
L’agente può essere biologico, chimico, fisico o nutrizionale e cresce in un ambiente specifico.
L’ambiente raggruppa diversi fattori come temperatura, umidità, inquinamento…
Perché la malattia si sviluppi l’agente deve entrare in contatto con l’ospite e non essere fermato dal sistema immunitario.
Come definiamo la malattia infettiva?
Le malattie infettive sono infestazioni che possono essere prodotte da macroparassiti (vermi e pidocchi) o da virus, batteri infettivi o protozoi.
Quali agenti patogeni conosciamo in termini di classificazione tassonomica?
Ci sono batteri, miceti, virus e macroparassiti
Quali sono gli agenti che causano infestazione?
Gli agenti che causano infezioni sono i macroparassiti.
Quali agenti biologici ad oggi sono più difficili da controllare? Perché?
I virus sono i più difficili da controllare perché possono fare il salto di specie in seguito ad alcune mutazioni e molto spesso gli antivirali sono tossici.
Quali sono le caratteristiche dell’ospite rilevanti nel modulare il rischio di malattia infettiva?
Sono molti i fattori che possono influenzare la capacità di un organismo di essere ricettivo nei confronti di una malattia infettiva, in particolare i problemi al sistema immunitario rendono impossibile evitare l’infezione.
Definire infettività e dose minima infettante
L’infettività è la capacità di penetrazione, attecchimento e moltiplicazione del microrganismo nell’ospite.
La dose minima infettante è il numero minimo di agente patogeno necessario per scatenare la patologia in un organismo.
Definire la contagiosità
È la capacità dell’agente di passare da un soggetto recettivo ad un altro. Si rappresenta con R0
Definire la patogenicità
È la capacità dei microrganismi di causare una malattia, si calcola con il rapporto tra malati e infetti.
Definire la virulenza
Numero dei malati gravi su i malati totali, rappresenta quanto una patologia può portare a complicanze.
Definire la letalità
È la capacità della malattia di portare alla morte, si calcola con il rapporto tra morti e malati.
Quali patologie hanno avuto un peso più rilevante in termini di impatto sulla salute pubblica nella storia? Per quali caratteristiche dell’agente patogeno?
Le patologie infettive sono state estremamente rilevanti nella storia, in particolare grazie alla loro contagiosità e virulenza. Un esempio è il vaiolo, ha alti livelli di patogenicità, virulenza e infettività.
Fare un esempio di fattore di virulenza
Possono essere, ad esempio, ciglia o flagelli che permettono al patogeno di aderire al tessuto e muoversi velocemente.
Cosa si intende per R0?
R0 è il numero di riproduzione di base e serve per descrivere la trasmissibilità e la contagiosità di un agente infettivo.
Cosa si intende per serbatoio di patologia? Fare un esempio
Il serbatoio di patologia è la specie animale o vegetale oppure il substrato inanimato nel quale l’agente si moltiplica. Un esempio è il pollo che può fungere da serbatoio per l’aviaria oppure l’acqua non controllata
Cosa si intende per sorgente di patologia?
La sorgente di patologia è invece il soggetto in grado di disperdere i microrganismi che contiene, è però in grado anche di eliminarli.
Chi è il portatore sano?
Il portatore sano è un soggetto infettato che però è in grado di eliminare l’agente e non presenta la malattia.
Tutte le infezioni sono malattie conclamate?
No, un individuo infetto può non manifestare la malattia (portatore sano) oppure esserne immune (ha memoria immunitaria per quell’agente).
Chi è il portatore cronico?
È un soggetto dove il microrganismo continua a vivere anche dopo il periodo di convalescenza (in cui dovrebbe essere eliminato).
Cosa sono le indagini di sieroprevalenza?
È un’indagine che studia la presenza di anticorpi specifici per una certa malattia in modo da sapere se si ha la memoria immunitaria
Quali sono le modalità di trasmissione diretta?
La trasmissione diretta può avvenire per via orizzontale, quindi un soggetto infettato entra in contatto con uno sano infettandolo, oppure per via verticale, cioè da madre a figlio (prevalentemente per via placentare)
Cosa si intende per trasmissione indiretta?
C’è un intervento dell’ambiente esterno nella trasmissione del patogeno, si parla quindi di vettori attraverso i quali si diffonde la malattia.
Quando può avvenire una trasmissione verticale?
Durante la gestazione, in fase natale o durante l’allattamento, l’agente passa da madre a figlio
Fare degli esempi di veicolo di malattia
I possibili veicoli sono aria, acqua o alimenti contaminati, sono oggetti inanimati.
Fare degli esempi di vettore di malattia
Sono organismi in grado di trasferire il patogeno, ad esempio le zanzare, pulci, pidocchi.
Quali sono le patologie infettive che recentemente in Europa hanno evidenziato alta incidenza ed alta mortalità?
Influenza, salmonellosi e Covid-19.
Cosa si intende per notifica della malattia infettiva? Chi deve effettuarla? Quali caratteristiche hanno le patologie raggruppate nelle diverse classi di notifica?
Quando una malattia infettiva viene diagnosticata essa va segnalata dal medico entro un certo limite di tempo.
Sono state suddivise in 5 classi:
- Classe 1: segnalazione immediata, per malattie gravi che possono generare epidemie;
- Classe 2: entro 12 ore, per malattie ad alta frequenza che richiedono una vaccinazione;
- Classe 3: entro 48 ore, malattie per le quali sono necessarie documentazioni per capire da dove derivano;
- Classe 4: entro 24 ore, per focolai epidemici riguardanti infezioni alimentari;
- Classe 5: annualmente, per malattie infettive che non rientrano nei gruppi precedenti.
Definire una malattia sporadica
Una malattia sporadica è una malattia che si manifesta in una popolazione dove è assente da tempo, non è contagiosa e rimane isolata.
Definire le caratteristiche di endemia, epidemia e pandemia
In un’endemia una malattia infettiva è causata da un agente stabilmente presente e che circola nella popolazione. Può avere un numero di casi variabile ma sono uniformemente distribuiti nel tempo.
In un’epidemia il numero di casi supera le aspettative e non è presente un tasso di immunità collettiva che garantisce una memoria immunitaria.
La pandemia è la diffusione dell’epidemia in tutto il mondo.
Che cos’è l’immunità di massa?
L’immunità di massa si presenta quando la maggior parte della popolazione è immune quindi la malattia si diffonde più difficilmente e anche chi non ha la memoria immunitaria è protetto
. Come la herd immunity (immunità di gregge) è legata all’indice di riproduzione di base?
La herd immunity e l’indice di riproduzione di base sono direttamente proporzionali: maggiore è l’indice di riproduzione di base dell’organismo, maggiore sarà il tasso di immunità collettiva necessario per garantire la protezione della popolazione
Come variano le proporzioni di immuni e recettivi nella popolazione?
A influenzare questo rapporto sono il numero di immuni all’interno della popolazione: se gli individui immuni sono numerosi all’interno della popolazione non contrarranno la patologia. Sebbene il microrganismo possa infettare questi individui, essi avranno una memoria immunitaria o naturale o artificiale (attraverso la vaccinazione) e non presenteranno la patologia.
Si inizia parlare di epidemia quando all’interno della popolazione non si può parlare di tasso di immunità collettiva sufficiente.
Il rapporto tra soggetti immuni all’interno della popolazione è fondamentale per garantire il tasso di immunità collettiva, che serve a bloccare la patologia e a non trasformarla in epidemia. Il tasso di immunità collettiva è considerato l’80% ma in funzione del numero di riproduzione di base del microrganismo.
Cosa si intende per modello pandemico?
Il modello pandemico prevede la capacità dei virus di trasformarsi in vettori animali (sia vertebrati che invertebrati) per poi effettuare il salto di specie che consente loro di infettare gli esseri umani e quindi di amplificarsi per trasmissione persona-persona a livello di comunità riuscendo ad ottenere una diffusione a livello globale
Come è possibile ridurre la probabilità del salto interspecie?
Per poter ridurre i salti interspecie si può agire sui serbatoi animali: si può cercare di controllare la diffusione di questi virus nei serbatoi animali. Più virus ci sono nei serbatoi animali e più virus possono essere in grado di cambiare per adattarsi ad un’altra specie. C’è poi la possibilità di intervenire sulle matrici ambientali e sui vettori, come l’aria, l’acqua o gli alimenti. Si può poi intervenire a livello di specie ospite, a livello umano riducendo l’esposizione o la suscettibilità individuale attraverso un processo di vaccinazione.
Quali sono state le patologie famose nella storia in termini di impatto e diffusione?
Le patologie famose nella storia in termini di impatto e diffusione sono state: peste nera, vaiolo, influenza spagnola, HIV, influenza asiatica, SARS, MERS, ebola, influenza suina e infine il coronavirus odierno.
Cosa si intende per piano di azione di emergenza pandemica? Quali azioni è necessario effettuare nelle fasi interpandemiche?
È un piano di previsione delle modalità di gestione di una futura pandemia con l’obbiettivo di diminuire le sue conseguenze. Nella fase inter-pandemica occorre individuare in anticipo le nuove varianti dei virus (per esempio, come quello influenzale) per preparare un piano e limitarne la diffusione.