Stress e rischi psicosociali capitoli 1-4 Flashcards

1
Q

sindrome generale di adattamento

A

il corpo reagisce sempre allo stesso modo, indipendentemente dal tipo di stressor; viene divisa in tre fasi:
allarme → il corpo reagisce al pericolo (attacco o fuga);
resistenza → se lo stress continua, il corpo tenta di affrontarlo. In questa fase il corpo cerca di ristabilire l’equilibrio (omeostasi);
esaurimento → quando lo stress è prolungato o troppo intenso, le risorse del corpo si esauriscono.

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2
Q

modello del carico allostatico

A

l’allostasi è l’adattamento positivo dell’organismo agli stress a breve termine tramite cambiamenti fisiologici. Il carico allostatico, invece, consiste nel logoramento fisico e mentale che avviene quando gli stessi meccanismi che aiutano a gestire lo stress a breve termine sono attivati troppo frequentemente o mal gestiti. Se le condizioni di stress persistono o peggiorano, il carico allostatico diventa sovraccarico allostatico

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3
Q

Le due teorie di elaborazione psicologica dello stress

A
  1. Lazarus dà importanza all’elaborazione dello stimolo ambientale (valutazione cognitiva)
  2. teoria person-environment fit
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4
Q

teoria lazarus valutazione cognitiva

A

valutazione primaria, valutazione secondaria e due tipi di coping

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5
Q

teoria person-environment fit

A

più centrata sugli ambienti lavorativi, collega lo stress alla mancata corrispondenza tra la persona e il contesto lavorativo. Adeguatezza delle capacità e soddisfazione dei bisogni

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6
Q

concezione moderna dello stress lavoro-correlato

A

le richieste del lavoro superano le risorse o le capacità del lavoratore di farvi fronte, oppure queste richieste sono in conflitto con i suoi bisogni personali. Quindi dipende da come le caratteristiche del lavoro interagiscono con le caratteristiche personali del lavoratore

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7
Q

elementi di base dello stress lavoro-correlato

A

richieste del lavoro (stressors), risposta psicofisica (strain), caratteristiche personali

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8
Q

categorie di strain

A

reazioni psicologiche, fisiche, comportamentali

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9
Q

categorie principali di rischi

A

tradizionali e psicosociali

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10
Q

effetti dei rischi psicosociali

A

indiretti (le richieste del lavoro superano le capacità del lavoratore/le condizioni lavorative creano conflitti o frustrazioni psicologiche) e diretti (incidenti)

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11
Q

rischi relativi alla natura e alle caratteristiche del lavoro

A

carico di lavoro, contenuto del lavoro, orario, controllo

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12
Q

rischi relativi al contesto organizzativo e sociale

A

ruolo dell’organizzazione, cultura dell’organizzazione, sviluppo di carriera, relazioni interpersonali, giustizia organizzativa

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13
Q

categorie di caratteristiche individuali

A

disposizionali e demografiche

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14
Q

come le caratteristiche individuali agiscono sul processo di stress

A

mediazione tra stress e strain, effetto diretto sulla reazione fisiologica e psicologica, effetto sulla salute

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15
Q

tipi di caratteristiche demografiche

A

genere, età, etnia/cultura

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16
Q

categorie di fattori disposizionali

A

protettive e di vulnerabilità

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17
Q

tipi di fattori protettivi

A

hardiness, resilienza, coerenza

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18
Q

tipi di fattori di vulnerabilità

A

personalità di tipo A, workaholism, alessitimia, affettività negativa/nevroticismo

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19
Q

modello di rischio psicosociale

A

il benessere psicologico valutato tramite dimensioni di piacevolezza e attivazione;
dalle due dimensioni nascano 4 stati affettivi generali (ansia, comfort, depressione, entusiasmo);
il benessere psicologico si misura su tre assi: piacevolezza-spiacevolezza, ansia-comfort, depressione-entusiasmo;
il benessere si suddivide in tre livelli: generale, sfere di vita, dettagli delle sfere;
alcuni fattori lavorativi seguono la dinamica delle vitamine:
- CE, effetto costante, effetto positivo fino a un plateau
- AD, decremento addizionale, oltre un certo livello non sono più positivi ma dannosi

20
Q

stati affettivi del modello di rischio psicosociale

A

ansia, comfort, depressione, entusiasmo

21
Q

assi del modello di rischio psicosociale

A

ansia-comfort, depressione-entusiasmo, piacevolezza-spiacevolezza

22
Q

effetto delle vitamine del modello di rischio psicosociale

A

alcuni fattori lavorativi seguono la dinamica delle vitamine:
- CE, effetto costante, effetto positivo fino a un plateau
- AD, decremento addizionale, oltre un certo livello non sono più positivi ma dannosi

23
Q

modello base Demand-Control

A

dimensioni principali domanda psicologica e controllo (autonomia e discrezionalità delle competenze); nascono 4 quadranti: lavoro attivo, lavoro passivo, a basso strain, ad alto strain

24
Q

lavoro attivo

A

elevate domande psicologiche (carico mentale intenso) e un elevato controllo, ampio margine di autonomia decisionale, lavoro soddisfacente che migliora partecipazione e integrazione

25
lavoro passivo
domande psicologiche e controllo bassi, disimpegnato e poco motivato, non sviluppi nuove competenze/competenze esistenti possono degradarsi
26
lavoro ad alto strain
elevate richieste psicologiche (carico di lavoro intenso) e scarso controllo, incapacità di scaricare l'energia in eccesso in modo positivo, tensione in eccesso può manifestarsi in reazioni aggressive come tentativo di fronteggiare lo stress
27
lavoro a basso strain
domanda psicologica bassa ma alto controllo, affronta le sfide senza sperimentare stress, aumenta realizzazione personale
28
versione dinamica del modello Demand-Control
l'esposizione a determinati ambienti di lavoro influenza il lavoratore nel lungo periodo: percorso A (tensione accumulata -- conseguenze come ritiro, negazione delle richieste, inibizione emotiva), percorso B (mastery -- conseguenze come accettazione delle sfide, più strategie di coping, diminuzione strain)
29
modello demand-control con supporto sociale
riconosce l’impatto delle relazioni sociali sul benessere del lavoratore; l'aiuto può essere: strumentale (pratico) o socioemotivo (supporto e condivisione); l'assenza porta a iso-strain
30
Stress-Disequilibrium Theory
ultima revisione del modello demand-control a seguito di effetti della globalizzazione; si concentra sulla disregolazione fisiologica e si modifica il concetto di controllo in controllo sociale
31
controllo sociale nello Stress-Disequilibrium Theory
capacità di un individuo di gestire le risorse (fisiche, psicologiche ed emotive) necessarie per affrontare le sfide della vita, inclusi i problemi sul lavoro
32
le domande del lavoro secondo karasek (demand-control)
cognitive, sensoriali, emotive, sociali
33
modello Effort-Reward Imbalance
principio della reciprocità tra impegno e ricompensa; lo squilibrio si verifica in tre situazioni: - dipendenza (costretto ad accettare situazioni sfavorevoli) - scelta strategica (condizioni svantaggiose a breve termine per un guadagno futuro ma non sicuro) - ipercoinvolgimento/overcommitment (non necessariamente condizione svantaggiosa, il lavoratore sopravvaluta le proprie capacità di affrontare sfide) tre ipotesi - ERI intriseco (condizione oggettiva di squilibrio) - ERI estrinseco (conseguenza overcommitment, c'è squilibrio soggettivo ma non oggettivo) - combinazione ERI estrinseco e overcommitment (situazione di squilibrio+overcommitment)
34
tipi di ricompense nel modello Effort-Reward Imbalance
denaro, stima, opportunità di carriera
35
tre ipotesi del modello Effort-Reward Imbalance
- ERI intriseco (condizione oggettiva di squilibrio) - ERI estrinseco (conseguenza overcommitment, c'è squilibrio soggettivo ma non oggettivo) - combinazione ERI estrinseco e overcommitment (situazione di squilibrio+overcommitment)
36
le tre situazioni di squilibrio del modello Effort-Reward Imbalance
- dipendenza (costretto ad accettare situazioni sfavorevoli) - scelta strategica (condizioni svantaggiose a breve termine per un guadagno futuro ma non sicuro) - ipercoinvolgimento/overcommitment (non necessariamente condizione svantaggiosa, il lavoratore sopravvaluta le proprie capacità di affrontare sfide)
37
modello della conservazione delle risorse
stress come una risposta a fattori ambientali che minacciano o causano la perdita di risorse, o impediscono l’acquisizione di nuove risorse poiché siamo naturalmente propensi a proteggere le nostre risorse
38
modello domande-risorse
unione di demand-control e effort-reward; le dimensioni sono - domande (fisiche, psicologiche, sociali, organizzative NON PER FORZA NEGATIVE) - risorse (fisiche, psicologiche, sociali, organizzative) due processi psicologici: - degradamento della salute (richieste eccessive portano a deterioramento della salute, non è svantaggioso solo per il lavoratore ma anche per organizzazione) - si attiva spirale negativa - motivazionale (risorse adatte motivano il lavoratore, ne beneficia anche l'organizzazione) - si attiva spirale virtuosa
39
processi psicologici del modello domande-risorse
- degradamento della salute (richieste eccessive portano a deterioramento della salute, non è svantaggioso solo per il lavoratore ma anche per organizzazione) - si attiva spirale negativa - motivazionale (risorse adatte motivano il lavoratore, ne beneficia anche l'organizzazione) - si attiva spirale virtuosa
40
fasi del ciclo del controllo dello stress lavoro-correlato
1. valutazione 2. pianificazione ed esecuzione degli interventi 3. valutazione degli esiti 4. ripetizione del ciclo
41
come si effettua la valutazione nel DVR
1. fase preliminare (raccolta dati oggettivi e quantificabili) se la valutazione degli esiti non va a buon fine si ricomincia con 2. fase approfondita (dati soggettivi, qualitativi, opinioni dei lavoratori)
42
obbligo di valutare i rischi regolamentato da cosa
decreto legislativo 81 del 2008, articolo 28
43
le due commissioni e da quali articoli sono presviste
commissione consultiva permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro articolo 6 commissione per gli interpelli del ministero del lavoro e delle politiche sociali articolo 12
44
gruppo di lavoro
previsto dal dvr, include datore di lavoro, RSPP, RLS, MC, esperti di psicologia del lavoro, esperti di psicometria, eventuali consulenti esterni deve identificare i gruppi omogenei da analizzare, condividere le proprie attività e formare, creare un programma per pianificare le attività, monitorare i risultati, pianificare interventi preventivi
45
fase preliminare
parte fondamentale del dvr, analisi di indicatori oggettivi e quantificabili, analizza eventi sentinella, fattori di contenuto/contesto del lavoro i dati vengono confrontati ogni 3 anni e si registrano come in aumento, costanti, in diminuzione si usa principalmente checklist dell'inail con risposte dicotomiche nello scoring si determina se il livello di rischio è alto, medio o non rilevante criticità: poca considerazione delle opinioni dei lavoratori, checklist non totalmente valida/affidabile, valutazione non sempre affidata a specialisti
46
fase approfondita
fatta quando i gruppi omogenei sono a rischio medio/alto, indicatori soggettivi e qualitativi, fatta attraverso questionario che determina 4 livelli di rischio (verde blu giallo rosso), i risultati vengono inseriti nella piattaforma dell'INAIL che restituisce gli esiti rispetto ai benchmark criticità: questionario non totalmente valido/affidabile, i benchmark non permettono di analizzare i risultati in modo più contestualizzato, vengono escluse variabili importanti (burnout, turnover, insoddisfazione lavorativa)
47