Storia Della Lingua Italiana Flashcards

1
Q

A quando risale lo studio della lingua italiana?

A

Introdotta nell’Università 60 anni fa va ma esisteva già da prima solo collocata in altri ambiti di conoscenza

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2
Q

A cosa è legata?

A

È legata alle teorie che miravano a definire la natura e la norma dell’italiano teorie chiamate ‘questione della lingua‘

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3
Q

Quando inizia ad esserci la ‘questione della lingua’

A

Il trattato più antico è il De vulgari eloquentia di Dante Alighieri, risale al 300 e tratta temi storico-linguistici

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4
Q

Cos’è il De vulgari eloquentia?

A

Trattato di Dante in cui si tratta il tema della lingua
All’inizio c’è un discorso introduttivo in cui vengono toccate questioni che riguardano l’origine del linguaggio umano con una l’usta dei volgari parlati è un esame della tradizione poetica
Punto di partenza: racconto della Bibbia (creazione dell’uomo e con funzione babelica dei linguaggi)
Ci sono intuizioni he sembrano anticipare il futuro come ad es. la parentela tra provenzale, francese ed italiano e la convinzione che il latino fosse una creazione dei dotti
Trattato che non influenza la questione delle lingua nell’anno successivo perché cadde in oblio e quando entra in ritardo nel dibattito sull’origine dell’italiano

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5
Q

Cosa succede dopo il De vulgari?

A

Inizia una vera tradizione di studi sulla storia della lingua con protagonisti gli umanisti

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6
Q

Cosa fanno gli umanisti nella questione della lingua ?

A

Si pongono l’interrogatorio sulla situa linguistica al tempo di Roma

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7
Q

Quanti sono ,e teorie degli umanisti per quanto riguarda la questione della lingua?

A

Cercano di definire le cause che hanno portato alla fine della romanità
Diverse teorie:
Dante: mutevolezza delle lingua dovuta alla maledizione babelica, punizione che ha cancellato la lingua edenica originaria
Umanisti: mutamento derivante da una contaminazione barbarica quindi una punizione laica che è anch’essa una forma di maledizione

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8
Q

Quali sono le teorie che creano gli autori umanisti Biondo Flavio e a Leonardo Bruni?

A

Biondo Flavio: al tempo dei romani si parlava una sola lingua (latino) che si è corrotta nel tempo per cause esterne COLPEVOLI: i longobardi considerati più rozzi e privi di rispetto verso il latino
Leonardo Bruni: convinto che nella Roma si parlassero 2 lingue un latino alto e letterario e uno basso e popolare tesi che anticipa il concetto di latino volgare un linguaggio popolare da cui gli studiosi ritengono arrivino le lingue romanze
Tesi che nel rinascimento viene divulgata male come ipotesi di due diverse lingue latino letterario e italiano

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9
Q

Cosa succede alla questione della lingua dopo Flavio e Bruni?

A

Non vennero date spiegazioni radicalmente diverse bensì ci si avviò verso un metodo rigoroso trasferendo il discorso da vaghe ipotesi a dimostrazioni filosofiche precise e documentate
L’unico a staccarsi è Giambullari che crede che la lingua Toscana ama sia erede dirette dell’etrusco ma è una tesi con ben poco peso a causa di evidenti differenze

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10
Q

Cosa succede nel 500 alla teoria di Bruni?

A

Ripresa e corretta in quanto gli studi si arricchiscono di interventi e il processo inizia ad interessare gli studiosi non più concentrandosi sull’impero romano

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11
Q

Qual’è la teoria di un autore importante nel 500 per quanto riguarda la questione della lingua? Castelvetro

A

Ludovico Castelvetro: elabora una teoria non lontana a quella in uso ora teorizzando che a Roma doveva esser esistito una lingua popolare che in grammatica non differiva dal latino mentre il lessico era diverso (parole sopravvissute nell’Ita ma non nel latino) lo sviluppo all’italiano si ha con ‘influenza di imperatori stranieri che imparavano il latino volgare non quello puro e in seguito il latino si guasta con l’influenza di invasori stranieri

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12
Q

Autore che da una svolta alla questione della lingua: Celso Cittadini

A

Tende a escludere che le invasioni a essere avuto importanza perché studiando antichi documenti epigrafici identifica una serie di errori e devianze rispetto al latino classico che lo portano a teorizzare che non fosse una lingua omogenea e quando non is ha una corruzione ma un’alterazione

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13
Q

Cos’è la lingua intermedia?

A

Collocata tra il latino classi e il francese moderno d comune,note accetta fa anche nell’ottocecento fu ripresa da Perticari interessato agli antichi testi italianai e alla letteratura anteriore a Dante considerata documento di questa lingua
Mentre Francois Raynouard riprende la teori di una una lingua intermedia identificandola nel provenzale

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14
Q

Giuseppe grassi e il suo libro Storia italiana

A

Opera incompiuta di cui ci rimangono pochi frammenti dove emerge una visione del passaggio da lat a ita in cui i barbari si vedono come avversari eterni di Roma (antenati degli Austriaci che avevano mire espansionistiche nell’800)
Nasce con lui l’idea che la storia linguistica fosse una parte della storia della civiltà nazionale oltre che la base della storia letteraria

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15
Q

Cosa succede in Europa nel 19 sec seguendo la Germania?

A

Vengono istituite le cattedre di glottologia e linguistica comparata al cui interno ebbe autonomia la fonologia romanza

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16
Q

Cos’è la filologia romanza e di cosa si occupa in quel periodo storico?

A

La filologia romanza è lo studio delle lingue e delle letterature neolatine e si occupa interessandosi dell’origine delle lingue della formazione dell’Italia unita
Disciplina importante nel periodo tra la metà dell’Ottocento e la prima guerra in quanto è in questo periodo che vengono scoperti e pubblicati quasi tutti i testi più antichi

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17
Q

Cosa comporta lo studio dell’età del positivismo per la futura storia della lingua italiana?

A

Estende la ricerca ai testi antichi anche dialettali

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18
Q

Storia delle lingua italiana come disciplina universitaria autonoma. A quando risale?

A

Status molto recente ma importante per sancire la sua esistenza
La prima cattedra fu aperta a Firenze nella facoltà di lettere e il primo insegnate fu Bruno Migliorini

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19
Q

Bruno Migliorini cosa fece?

A

Fonda la rivista ‘Lingua nostra’ nel 1939 e studia la storia delle origini dal passaggio del latino alle lingue romanze sforzandosi di comprendere entro un quando unitario tutta l’enorme quantità di dati e preoccupandosi di distinguere tra storia letteraria e storia della lingua come la intendeva lui

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20
Q

L’italiano come le lingue romanze da che lingua deriva?

A

Derivano tutte dal latino questa è un’affermazione vera ma generica in quanto ita e latino scolastico sono molto lontani infatti deriva da quello volgare
Storia diversa per friulano e sardo che hanno una specifica glottologia e quindi sono lingue ma in funzione sociale dei dialetti

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21
Q

Come si articola l’italiano e perché l’affermazione ‘deriva dla latino’ è troppo generica?

A

L’ira si articola in grammatica e Vocabolario e le lingue reali non sono stitiche ma variabili attraverso 5 assi che fanno in modo che nel corso del tempo la lingua cambi il patisco scolastico è artificiale e non fa riferimento a queste 5 variabili discorso diverso per il latino ‘voglare’

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22
Q

Quali sono le 5 variabili per l’italiano?

A

Italiano

  1. Variabile diacronica: la lingua cambia nel tempo cambiamento che si percepisce leggendo o attraverso l’esperienza quotidiana mentre grammaticalmente è più lento
  2. Variante diatopica: riguarda la lingua e i dialetti in questo l’italiano che conoscevo prima era il dialetto di Firenze
  3. Variante diastratica: riguarda la variabilità di lingua del singolo in confronto a un altro madrelingua e non, madrelingua istruito e non
  4. Variabile diafabica: riguarda la differenza di usi linguistici in base al contesto
  5. Variabile diamesica: differenza tra scritto e parlato in quanto lo scritto è nato dopo e subisce meno cambiamenti e la nazionalità nello scritto non emerge se non voluto mentre nel parlato con l’accento si vede
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23
Q

Quali sono le 5 variabili per il latino?

A

Il latino scolastico è artificiale e non fa riferimento alle variabili per quanto riguarda il latino parlato invece

  1. Variabile diacronica: il latino è andato in contro a un processo di semplificazione che lo ha portato all’estinzione
  2. Variabile diatopica: non è percepibile mei testi arrivati a noi in quanto a un certo punto per diventare cittadini romani bisognava imparare il latino
  3. Variabile diastratica: non è possibile definirla appieno
  4. Variabile diafabica: il latino che studiamo è quello colto mentre il parlato è molto diversificato
  5. Variabile diamesica: le nostre fonti sono solo scritte mentre il parlato è andato perso
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24
Q

L’italiano deriva dal latino affermazione giusta ma generica. Quale può essere una prova della loro parentela?

A
Prendiamo in esame la parola FUMUS facendo un esame comparativo cioè paragonare gli esiti tra loro riconducendoli alla parola originaria
It. Fumo
Friulano. Fum
Sardo. Fumu
Spagnolo. Humo
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25
Q

Cosa vuol dire per latino volgare?

A

Indica diversi livelli linguistici che esistevano nel latino tenendo conto dello sviluppo diacronico che vede nella tarda latinità usi linguistici spesso all’origine degli sviluppo romanzi in quanto il latino come tutte le lingue è vivo e muta nel corso del tempo

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26
Q

Quando si parla di diversi livelli linguistici nel latino cosa si intende?

A

Si intende che il latino non ebbe un’unità linguistica assoluta ma ebbe un’unità simile all’italiano dove certi termini in alcune parti dell’impero hanno un significato e in altre parti o o o esistono o hanno significato diverso oltre a ciò la penetrazione del latino di Roma è forte in alcune arre es parti settentrionali fino Africa settentrione mentre in altri è debole es parte orientale dove c’è una prevalenza di greco antico unica lingua rispettata dai romani

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27
Q

Come si estese e di dove arrivò il latino?

A

Attraverso il colonialismo si impose insieme alle leggi e alla cultura latina in ogni parte dell’impero Romano ance nelle aree più difficili come la Germania che non fu latinizzata infatti alcuni termini germanici rientrano nella nostra lingua es guerra invece di bellum

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28
Q

La disuguaglianza del latino è condizionata dai Ceti sociali?

A

Si a Roma esistevano ceti colti, ceti popolari, illetterati e provinciali erano i ceti colti a parlare sempre in maniera diversa ciò che è successo è che il latino volgare o popolare unica parte che non cambia nel corso del tempo si è evoluto nelle lingue romanze mentre quello classico è andato perduto

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29
Q

Come facciamo a ricostruire il latino volgare non parlandolo più?

A

Si può ricreare attraverso la ricostruzione etimologica dei derivati ma per fortuna un contatto diretto lo abbiamo con alcuni autori latini che nei loro testi hanno lasciata presenti parole o espressioni del latino parlato come Cicerone che in alcune lettere usa un linguaggio colorito, familiare e idiomatico come anche alcuni testi teatrali per es Plauto con alcuni termini come BELLUS: bello in italiano
Anche il latino Cristiano all’inizio è volutamente umile e popolare

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30
Q

Come è stato ricostruito il latino volgare:

A

Tramite fonti scritte private:
Iscrizioni dei lapicidi che contengono errori significativi
Scritture occasionali come quelle trovate sulle pareti delle case di Pompei
Lettere private di gente comune
Importante il testo Apprednix Probi una lista di parole, forme o grafie non corrispondenti alla norma scritto da un maestro per gli alunni importante perché da la possibilità ai moderni di riflettere sulla presenza nel latino volgare di tendenze diverse dalla norma avvertite come errori

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31
Q

In storia della lingua italiana cosa sono gli ‘errori’?

A

Sono delle deviazioni rispetto alla norma che all’inizio vengono visti come cose da non fare ma che poi con il passare del tempo diventano la norma

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32
Q

Come si sono sviluppate le lingue romanze? Due fenomeni SOSTRATO,SUBSTRATO e ADSTRATO

A

Si sono formate tramite due fenomeni
Superstrato: influenza esercitata dalle lingue che si sovrapposero al latino
Sostrato: imposizione del latino su lingue preesistenti che però non mancano di influenzare il latino
Adstrato: influenza delle lingue confinanti verso il latino

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33
Q

Cos’è la grammatica storica?

A

È lo studio dello sviluppo diacronico della lingua, si occupa delle leggi che si sviluppano nelle lingue e che sono diverse da lingua a lingua grazie a questa disciplina possiamo stabilire le regole che portano alle modifiche del latino che non sono casuali e fornire una descrizione metodica per ogni lingua romanza

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34
Q

Come fu il passaggio dal latino alle lingue romanze?

A

Il passaggio sul piano orale duro secoli mentre il latino classico o continua a rimanere tale nella tradizione scritta
È il latino stesso che nel corso del tempo cambio tanto che per quello medievale si parla come a un’entità a se stante diversa dal latino classico e volgare
È proprio nel latino medievale che inizia a comparire il volgare in quanto sul piano orale c’è una quasi totale assenza di documenti

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35
Q

Cos’è il latino volgare?

A

Un lessico avente parole nuove rispetto al latino classico ma che non è vero latino ne vero volgare
È un latino che si ispira al volgare

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36
Q

Quando si può parlare di latino volgare scritto?

A

Questo è uno dei problemi principali quando si ricostruisce la storia dell’ita perché sin da subito compaiono parole volgari nel lessico latino ma l’evoluzione si ha solo quando si è consapevoli di farlo per comprendere il problema possiamo usare ‘Indovinello veronese’ un codice scritto in Spagna all’inizio dell’8sec in cui nel margine superiore sono presenti 2 note una in latino corretto è una che descrive l’atto attraverso alcune parole non comuni al latino MA non is sa se l’autore era consapevole di non star scrivendo in latino

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37
Q

Quali sono le testimonianze di scritture volgari più antiche?

A

Sono le carte notarili, i documenti processuali e i verbali per la maggiore con alcune eccezioni
Sono state trovate delle iscrizioni nella catacomba romana di Commodilla si tratta di un anonimo graffito che si riferisce alle orazioni segrete della messa interessante la parola a bboce dove la seconda b sembra esser stata aggiunta dopo È FRUTTO DI UNA CASUALITÀ
Non casuale è l’iscrizione della basilica di San Clemente che rientrai in un progetto grafico si tratta di un affresco con parole latine e volgari dipinte accanto ai personaggi che raccontano una storia

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38
Q

Cos’è l’iscrizione della basilica di San Clemente?

A

Affresco in cui parole latine e volgari sono dipinte accanto ai personaggi Narra una storia miracolosa: Patrizio romani Sisinnio che ha ordinato ai suoi servi di catturare Clemente i sevi si illudono di averlo catturato invece stanno trascinando con fatica una colonna
Le frasi inserite sono in un volgare vivace e popolarescamente espressivo in cui sono presenti anche parolacce
Le parole sono inserite in funzione didascalica e il principale problema è che non è presente il rapporto parola figura come nei fumetti e non è chiaro dove debbano essere collocate le frasi

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39
Q

Come possiamo definire quali sono le parole del volgare?

A

Grazie ai glossari scritti nel tempo da autori diversi i più importanti sono quello di Monza, l’Editto di Rotari è quello di Reichenau
Monza: glossario che risale al 10 sec in cui c’è un elenco di ca 60 lemmi dove accanto alla voce latino-romanza c’è quella greco-bizantina, la lingua usata è un misto latino e lingua parlata
Editto di Rotari: risale al 7 sec al cui interno ci sono spiegazioni di certi termini con i sinonimi più popolari
Reichenau: redatto in Franca settentrionale risale alla fine del 8sec scritto in latino non dotto in uso in quell’epoca che non è ancora francese

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40
Q

Qual’e l’atto di nascita dell’italiano?

A

È il Placito Capuano un documento ufficiale in quanto verbale di un processo che risale al 960 in cui chi lo ha scritto era consapevole di usare 2 lingue latino e volgare la prova è la cosciente distinzione tra i due codici usati per scopi diversi
La causa di cui si discute all’interno ha come protagonisti il giudice, l’abate del monastero di Montecassino è un tale Rodelgrimo di Aquino che rivendica in lite giudiziaria il possesso di certe terre a suo giudizio abusivamente occupate dal monastero mentre il monastero invoca il diritto di usurpazione (oggi) in quanto erano del monastero da 30anni la conclusione è che le terre rimangono al monastero
La lingua è divisa: il dibattito orale doveva già svolgersi in volgare mentre il latino era impegnato nei verbali qui la verbalizzazione viene fatta in alcune occasioni in volgare
La scelta del volgare va intesa come un modo per rivolgersi a un pubblico più ampio come per dire che era interesse del monastero divulgare il risultato per evitare nuove contestazioni

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41
Q

Cos’è il filone notarile-giudiziario?

A

Siccome i notai erano la categoria sociale che aveva più modo di usare la scrittura un un numero ampio di documenti antichi è dovuto ai notai tutti questi documenti rientrano nel filone notarile
Il volgare all’inizio si trova sotto forma di postilla come accade in ‘Postilla amiatina’ documenti che risale al 1087 in cui due coniugi donano i loro beni all’abazia di San Salvatore di Montamiata e il notaio scrisse l’atto in latino con una postilla in volgare

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42
Q

Nel filone notarile il volgare inizia ad entrare nell’atto?

A

Nel corso del tempo il volgare inizia a riaffiorare all’interno del testo latino come succede nella ‘Carta osimana’ del 1151 in cui l’uso del volgare avviene senza apparente motivazione se non uno slittamento del codice di comunicazione
Poi si passa a un’alternanza tra latino e volgare come in ‘Carta fabrianese’ del 1186
Un testo notarile può essere scritto inizialmente in latino e poi continuato in volgare come nella ‘Dichiarazione di Paxia in cui il testo inizia in latino e poi continua in volgare per l’elenco di arredi, domestici e oggetti

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43
Q

Nel filone notarile ci sono documenti sardi?

A

Il primo documento sardo che è la Carta del giudice Torchitorio del 1070/80 in è presente un breve incipit in latino mentre tutto il testo è in un volgare con quale latinismo
Al di là dell’esempio ci sono molti documenti sardi sia come fogli che come condaghi cioè donazioni a favore di chiese e monasteri

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44
Q

Ci sono altri filoni come quello notarile?

A

Il filone religioso in cui ci sono tutti i primi testi in volgare riguardanti la chiesa come una formula di confessione umbra datata 1037 /1080 il testo è una formula id confessione che il fedele poteva recitare o leggere o come i Sermoni subalpini testo di interesse linguistico datato tra il 12 e il 13sec ed è una raccolta di prediche in volgare piemontese non testi brevi ma un corpus di 22 testi ampi in cui l’inchiostro era in latino e il corpo in volgare locale

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45
Q

Altri documenti importanti. Documenti Pisani

A

Scoperta recentemente una carta pisana collocata nel 11 o 12 sec usata per la rilegatura id un nuovo codice mentre la scrittura originale era parzialmente cancellata (mossa tipica medievale) si tratta di un elenco di spese navali scritto in lingua pisana con tratti toscani
Documento pisano ma più tardo è invece un iscrizione su un sarcofago del cimitero

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46
Q

Quando si hanno i primi documenti letterari in italiano?

A

Si registrano nel 13sec a partire dalla scuola poetica fiorita spalla corti di Federico II la scuola siciliana un testo importante scritto da un autore italiano è il Ritmo bellunese 4 versi di una memoria latina esaltante le vittorie di Belluno e Feltre su Treviso datato 1193/96 tuti gli altri documenti risalgono ad autori non italiano come il provenzale Rambaldo di Vaquieras che scrisse le prime stride che ci sono pervenute nella nostra lingua è un componimento particolare che prevede un discorso plurilinguistico in 5 idiomi ita, francese, guarcone, gallego-portoghese e provenzale

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47
Q

Nelle corte italiana e molte poesie provenzali sono non italiane. Chi bisogna aspettare per trovare un autore italiano?

A

Il 1127 anno in cui vennero scritte Ritmo laurenziano e Ritmo su Sant’Alessio
Laurenziano: 5 endecasillabi
Sant’Alessiom canzoni di endecasillabi
Non si sa però se sono di origine medievale con tratti settentrionali o appartenenti alla poesia settentrionale

48
Q

Qual’e la prima scuola poetica italiana?

A

Viene chiamata dai moderno siciliana e nasce all’inizio del 13 secolo sotto Federico II di Svevia detta siciliana perché il fulcro del regno di Federico era la corte siciliana

49
Q

Oltre alla scuola siciliana che altre letterature si erano formate?

A

La letteratura francese in lingua d’oil e la letteratura provenzale in lingua d’oc soprattutto la lingua d’oc esercitava grande fascino in quanto considerato la lingua della poesia d’amore infatti ci sono in Italia poeti provenzali o poeti italiani che scrivono imitandola

50
Q

Quel’e la novità della poesia siciliana?

A

Quei poeti sostituirono alla lingua forestiera un volgare italiano quello siciliano scelta non dettata dalla popolarità naturale ma dal fatto che è un modo di poetare che si sviluppa in un ambiente molto raffinato i cui membri della corte sono funzionari imperiali di altissimo livello, ministeri o Federico stesso

51
Q

Tutti i poeti della scuola siciliana sono siciliani?

A

No c’è per esempio Percivalle Doria che è ligure questo di,dotta che la scelta del siciliano fu dotata d valore formale e che il volgare è altamente formalizzato e raffinato

52
Q

Quali di sono le caratteristiche del volgare siciliano?

A

Volgare in cui sono presenti molti termini provenzali come le forme in -agio e -anza spiegate con l’influenza del d’oc esercitata nella corte i provenzalismi sono spiegati da Perticari come l’eredità della lingua antica intermedia mentre Dante pensava che i siciliani staccandosi dal volgare plebeo avessero portato una lingua illustre MA il suo giudizio è alterato perché non leggevano i testi in originale ma in una forma diversa a causa del modo di copiare medievale

53
Q

Com’era il modo di compilare medievale?

A

Non era un’operazione neutrale ma colui che copiava un testo si sentiva libero di intervenire per svariati motivi come per chiarire alcuni punti questo comporta un intervento sulla forma linguistica da parte dei copisti toscani che porta a una vera e propria opera di traduzione con soprattutto un’eliminazione dei tratti siciliani che stridevano alle loro orecchie e nel corso de tempo essendo andata persa la versione originale fu presa per buona quella toscanizzata

54
Q

Autore con opinioni riguardo la toscanizzazione. Galvani

A

Galvani porta avanti il sospetto che l’intervento toscano avesse regolarizzato la lingua e osserva come nel Medioevo un testo toscano copiato settentrionali diventi settentrionalizzato l’inizio di Galvani è la scoperta di Giovanni Barbieri di alcuni testi originali che vennero copiati senza modifiche

55
Q

Quali sono le principali caratteristiche delle poesie in siciliano

A

Si vedono nell’intera canone di Stefano Protonotaro presente nei frammenti ritrovati da Barbieri li sono presenti molte vocali in -u e -i al posto di -o ed -e , presente anche ‘u’ al posto di ‘o’ in inamuranza, presenti ‘i’ al posto di ‘e’ in placiri o anche la ‘u’ che si discosta dal corrispondente toscano ‘o’

56
Q

Qual’e il principale problema dei testi toscanizzati?

A

Il fatto che le rime alcune volte risultano imperfette

57
Q

Cosa succede dopo la morti di Federico II e il tramonto della casa sveva?

A

Dopo la morte di Federico la poesia siciliana venne meno si conservano però delle tra. È in lacune poesie meridionali del 300 e del 400
L’eredità passa in Toscana e a Bologna con i poeti siculo-toscani e gli stilnovisti

58
Q

In Italia settentrionale nel 200 si sviluppa un altra letteratura volgare con autori Patecchio, Giavomo da Verone e Uguccione da Lodi

A

Letteratura in volgare di carattere moraleggiante ed educativo con una lingua fortemente settentrionale non influenzata dal toscano letteratura che per molti non dovrebbe orientare nella storia della lingua perché di carattere dialettale

59
Q

Altra poesia che si forma nel 200. Poesia sicuro-Toscana

A

Poesia con centro a Pisa, Lucca e Arezzo con uno stile che riflette i poeti siciliani anche nella metrica es. sonetto
Autori che scrivono in una lingua ricca di sicilianismi come le ‘i’ finali invece di ‘e’ nei sostantivi singolari, futuri in -aio e ‘i’ ‘u’ toniche dov’è il fiorentino prevede ‘e’ ‘o’ toniche chiuse
Caratteristiche che raggiungono altri poeti stilnovisti come Dante e Petrarca

60
Q

Quel’e il poeta considerato la svolta nella poesia stilnovista secondo Dante?

A

Guido Guinizzeli che nelle sue poesie unisce provenzalismi, sicilianismi e parole in bolognese

61
Q

Quel’e un altro autore stilnovista importante amico di Dante?

A

Guido Cavalcanti che nella poesia mette meridionalismi siciliani, provenzalismi e tratti di toscano

62
Q

Le idee di Dante teorico

A

Le sue idee di trovano nel conviviò e nel de vulgari eloquentia
Il Convivio: qui per Dante il volgare è destinato a risplendere al posto del latino per coloro che non conoscono la lingua dei classici mentre il lai o è superiore perché usato nell’arte
Il De vulgari eloquentia: qui Dante predica la superiorità del volgare per la sua naturalezza
Il De vulgari è un’opera composta in esilio prima della divina lasciata incompleta al primo libro e al primo trattato sulla poesia volgare

63
Q

Parla del De vulgari eloquentia. Risposta lunga

A

Opera incompiuta di Dante composta in esilio prima della divina commedia in cui predica la superiorità del volgare per la sua naturalezza rispetto al latino
È rimasta sconosciuta fino al 500 quando viene riscoperta nella metà del secolo e a lungo si è discusso della sua autenticità in quanto erano tesi che si rifacevano alla cultura Fiorentina che mal tollerava le pagine in cui critica il fiorentino in favore a siciliano e bolognese
Nell’opera Dante stabilisce che tra le creature l’unico dotato di linguaggio è l’uomo che lo diversifica dagli animali posti sotto di lui e dagli angeli posti più in alto
L’origine del linguaggio è ricondotta al racconto biblico il cui nodo centrale è l’episodio della Torre di Babele è lì che inizia la storia delle lingue naturale la cui caratteristica è la mutazione che li differenzia dalle lingue letterarie che sono creazioni artificiali
Poi passa a una rassegna dei volgari italiani con lo scopo di trovare una lingua ideale illustre riva di tratti locali e popolari formalizzata ad un livello alto l’esame effettuato si conclude con l’eliminazione sistematica dei volgari italiani tra le condanne più severe: toscano e fiorentino le migliori: siciliano e bolognese non popolare ma nell’uso formale

64
Q

Descrivi il Dante lirico

A

Le sue prime esperienze poetiche sono radicate nella cultura e poesia Fiorentina sia per i temi che per le strutture linguistiche con la presenza prevedibile di sicilianismi e gallicismi di vario genere
Più in profondità nel suo studio però si riscontra una diminuzione degli apporti tradizionali come la suffissazione in -anza ed -enza mentre anni aspetti legati alla tradizione sono presenti solo messa sua giovinezza come il meridionalismo saccio=so

65
Q

Qual’e la differenza tra prosa e poesia?

A

La prosa italiana nasce molto dopo rispetto le altre e rispetto la poesia
Al tempo del barocco la prosa era alla ricerca di un modello MENTRE la poesia era già ben organizzata

66
Q

Qual’e il testo di prosa più interessante del 200?

A

Il novellino con la usa vistosa semplicità sintattica quasi povera caratteristica che in certi periodi fu usata per la critica

67
Q

Perché la prosa volgari ha difficoltà ad emergere?

A

Perché nel 200 il latino aveva il primato nella comunicazione scritta e nella cultura certe volte però emergono alcuni tratti volgari parlato nella sintassi o con alcune parole
Esistono però alcuni volgarizzamenti: tradizioni rifacimenti e imitazioni di testi latini e volgari creati con una scrittura sperimentale dove si stabiliscono le strutture della prosa italiana MA sono principalmente testi in cui sono presenti le caratterizzazioni dei testi originali latini come verbi alla latina
Altra lingua importante è il francese che ha però meno influenza del latino e si può vedere nei prestiti lessicali

68
Q

Qual’e il principale problema per la creazione di una prosa italiana nel 200?

A

Il problema è che nel 200 non esiste un volgare che si contrappone a latino e francese

69
Q

Quali sono le città che emergono nel 200? Perché?

A

Una posizione di spicco ce l’ha Bologna città dell’autore Guido Faba che scrisse Parlamenta et epistole raccolta di lettere in bolognese illustre in cui l’autore fornisce un modello di prosa elegante eliminando in gran parte il dialetto per seguire il modello del latino
La otscana incace inizia emergere ad Arezzo e non a Firenze con Guittone e frate Ristoro quest’ultimo in particolare è l’autore di un impo trattato scientifico Composizione del mondo da cui Dante prenderà dei tecnicismi come equatore

70
Q

Ci sono dei trattati volgari pubblici nel 200?

A

C’è il trattato di pace tra Pisa e Tunisi del 1264 in cui c’è il titolo in latino e la continuazione in volgare mentre la conclusione è tradotta in arabo nella formula notarile

71
Q

Nel 1300 Dante scrisse la sua opera più importante. Qual’e? È a cosa è dovuta la sua importanza?

A

Agli inizi del 1300 scrisse la Divina commedia conosciuta più precisamente con La Commedia opera molto importante scritta in una lingua diversa da quella teorizzata nel de vulgari in quanto è in lingua Toscana anche se essendo stata scritta in esilio linguisticamente si collega al toscano ma si proietta nell’Italia settentrionale
Fu comunque fondamentale per il successo del toscano e insieme a lei anche il canzoniere (Petrarca) e il Decameron (Boccaccio)

72
Q

Descrivi l’opera della Divina commedia

A

È realizzata in una lingua nuova in grado di toccare tutti gli argomenti, di esprimere tutte le pieghe dell’animo umani, di descrivere tutti i passaggi possibili di avventurarsi in tutti i settori.

73
Q

Com’è la lingua della divina commedia?

A

È scritta in una lingua matura in grado di dar prova della sua duttilità e che incrementa il patrimonio dell’italiano restituendo ai lettori la sensazione di una lingua completa ricca di forme quanto il latino
Sono ovviamente presenti molti latinismi che Dante prende da canali diverse come la letteratura classica e le sacre scritture da citare il canto 6 del Paradiso dove il lungo discorsi di Gustiniano è caratterizzato da verbi costruiti alla latina es. là dove Ettore si Cuba(dorme) [latino usato solo qui]

74
Q

Come mai la lingua viene definita plurilinguista o multilinguista?

A

Categorie usate per descrivere la sua disponibilità ad accogliere elementi di provenienza disparata: latinismi, forestierismi, toscanismi etc
Nonostante ci siano interi passi in latino l’opera si presenta come Fiorentina anche perché Dante si sente più libero di fronte ai tratti morfologici fiorentini

75
Q

Quali sono le differenze tra Dante e Petrarca?

A

Il linguaggio di Petrarc è molto selettivo ed esclude molte parole id Dante inadatte al genere lirico e il suo operato in volgare è molto più piccolo in relazione a quello latino in quanto credeva fermamente alla superiorità del latino

76
Q

Cosa pensa del volgare Petrarca?

A

È per Petrarca lo strumento di una esercitazione letteraria senza un ambizioso progetto culturale e Il Canzoniere la sua opera voglare era solo un divertimento a cui non avrebbe mai pensato di affidare la sua immortalità letteraria dimostrazione di ciò c’è il titolo che è in latino ‘rerum volgarium fragmenta’ cioè frammenti di cose volgari e sempre in latino sono le postille apposte in cui annota autogiudizi

77
Q

In volgare è anche una sua opera successiva. i Trionfi.

A

Lirica che accoglie una sola rima siciliana e cosa fa la rima grafica e non fonica
In questa opera rispetto al Canzoniere elimina alcuni gallicismi come finanza mettendone altri come rimembranza e delinea una tendenza al linguaggio lirico al vago INTESO come senso di genericità antirealistico testimoniato dalla polivalenza di certi termini

78
Q

Qual’e la lingua dei Trionfi di Petrarca? E la sintassi?

A

La lingua accoglie un numero elevato di varianze canonizzando un polimorfismo in cui si delineano la forma Toscana, siciliana latineggiante e provenzale
La sintassi fa largo uso di chiasmi, enjabements, anafore e allitterazioni
Usa anche la mutazione dell’ordine regolare delle parole come l’anticipazione del determinante rispetto al determinato
Su trovano anche binomi di aggettivi spesso di significato analogo come tardi e lenti

79
Q

Altro autore importantissimo del 300. Boccaccio. Cosa scrisse? Cosa lo differenzia dagli altri 2?

A

Scrisse il Decameron opera importantissima perché delineò un modello di prosa italiana in un periodo dove la sua tradizione non is era ancora stabilizzata saldamente
Opera che però ha una prosa non adatta a tutti i contesti ma che comunque nella tradizione assume una funzione egemonica soprattutto quando autori come Bembo la fecero diventare un modello

80
Q

Cos’è il Decameron?

A

Opera di letteratura in prosa divisa in novelle aventi come cornice la peste del 300

81
Q

Come sono le novelle del Decameron?

A

Testi di diversa lunghezza che descrivono situazioni narrative varie con contesti sociali diverse in cui vengono presentate tutte le classi sociali del tempo che si muovono sulla scena in ambientazioni con quadri geografici e ambientali molto diversi

82
Q

Com’è la lingua delle novelle del Decameron?

A

Essendoci classi sociali diverse in ambientazioni vari anche le voci introducono elementi diversi: fiorentino, veneziano, senese, toscano rustico per citarne alcune che mostrano una disposizione a concedere spazio alla vivacità del dialogo che ha un’aderenza saporente con il parlato (elementi popolari, scambi di battute)
Accomuna la lingua di tue le novelle la burla presente nel gioco linguistico

83
Q

Qual’e lo stile d Boccaccio?

A

Stile che presenta: complessa ipotassi, stile magniloquente in cui subordinate si accumulano in gran numero, struttura resa più complessa da inversioni latineggianti e verbi in clausola per esempio la principale può arrivare dopo 5 subordinate preceduta dal lui complemento oggetto
Prosa che presenta elementi arcaicizzanti come diece al posto di dieci ma anche tratti moderni come uscì in vece di uscio
Stile molto imitato nel periodo successivo

84
Q

Oltre alle tre corone ci sono altri autori nel 300?

A

La divisione del toscano avvenne attraverso altri autori minori che avevano comunque un grande talento in particolare due autori i religiosi Domenico Cavalca e Iacopo Passavanti

85
Q

Chi è Domenico Cavalca (1300)?

A

Autore minore di volgarizzamenti la cui opera più stimata è la sua versione di Vite dei santi padri dove dichiara di usare uno stile semplice per uomini semplici e non letterari

86
Q

Chi è Iacopo Passavanti (1300)?

A

Autore minore del 300 che scrisse Specchio di vera penitenza opera morale e dottrinale che rielabora la materia svolta nella predicazione quaresimale

87
Q

Quali sono i primi successi del toscano nel 1300?

A

Antonio da Tempo nel 1332 afferma che la lingua Toscana sua la più adatta alla letteratura oltre che la più diffusa e meglio comprensibile
È una lingua che nel 300 inizia ad influenzare anche poeti di altre regioni come Francesco o di Vannozzo un petrarchista padovano che usa il dialetto per componimenti satirici e polemici
Alcuni poeti settentrionali pur imitando il toscano aggiungono settentrionalismi come Nicolò de Rossi dove nella sua letteratura convivino forme toscane e settentrionali MA cade nell’ipertoscanismo
È in Veneto che compare il primo imitatore di Dante Giovanni Quidine che toscaneggia in maniera meno approssimata

88
Q

Cosa sono i volgarizzamenti? Esempi?

A

Sono un tipo di traduzione che si avvicina a veri e propri rifacimenti del testo originale
Due esempi sono Vita di Cola e Vita di Renzo volgarizzamenti non in toscano ma in romanesco arcaico datato a prima della toscanizzazione 500 realizzati da opere latine toscane realizzate in altre lingue

89
Q

Qual’e il più antico testo volgare napoletano? Epistola

A

È un epistola di Boccaccio datata 1339 un esempio di letteratura dialettale riflessa cioè una letteratura dialettale cosciente di essere volontariamente distinta dal codice della lingua letterale
È scritta in modo scherzoso e diretta a un amico fiorentino
In fatto di lingua si vede l’ambiente mercantile dove è cresciuto Boccaccio con tratti linguistici che venivano evitati nel napoletano letterario ufficiale: uso anche di ipercorrettismi e il dittongo napoletano anche dove non presente
MOSTRA un uso volontario di un volgare diverso dal proprio

90
Q

Cosa succede agli inizi del 400?

A

Con Petrarca che affida il suo messaggio letterario a una lingua diversa del volgare si torna a un gusto classico
Si ebbe anche una svolta umanistica cioè la concezione della lingua come frutto di imitazione dei grandi modelli

91
Q

Cosa determina la svolta della concezione della lingua intesa come frutto di imitazione dei grandi modelli?

A

Porta a una crisi del volgare in quanto lo screditò agli occhi dei dotti e iniziarono a comparire umanisti che non usano mai il volgare come Colucci Salutati che si rammarica del fatto che Dante scrisse la Divina in volgare
C’è anche Niccolò Niccoli he dichiara che Dante avrebbe dovuto esser tolto dalla schiera di letterati e lasciato in compagnia di gente comune
È Leonardo Bruni che in controtendenza celebra i meriti di Dante indipendentemente dalla lingua scrivendo Vita di Dante nella quale afferma che non c’è differenza tra scrivere in lat o in volg e che ogni lingua ha la sua perfezione

92
Q

Qual’e l’atteggiamento comune dell’umanesimo (400)?

A

È il disprezzo verso il volgare in quanto è un secolo dominato da un movimento che si esprime in latino e in esso si riconosce
Il latino è preferito in quanto lingua + nobile che garantisce l’immortalità letteraria mentre il volgare è accettato solo in scritture pratiche e d’affari
Infatti sebbene è in questo secolo che iniziano le discussioni sul volgare e i suoi rapporti con il latino non nascono per interesse alla lingua BENSÌ sono il frutto di ricerche per determinare il crollo della romanità e come è avvenuto

93
Q

Mistilinguismo tra latino e volgare nel 400

A

Frequente nel secolo porta a livelli d’arte quella che era una pratica comune perché la contaminazione qui è volontaria e studiata non casuale
2 forme di contaminazione:
Il macaronico: caratterizzato dalla latinizzazione parodica di parole del volgare o dalla deformazione dialettale di parole latine facendo cozzare le due componenti in quanto dialetto:componente corporea e plebea latino: componente aulico
Il polifilesco o pedantesco: latinizzazione estrema fino allo snaturamento ma in scrittura non comica bensì sere e il volgare non è dialettale ma toscano con patina settoriale e lustre

94
Q

Come si esprimono i predicatori nell’area settentrionale nella seconda metà del 400?

A

Si esprimono con un linguaggio in cui il latino e il volgare si combinano che di per se non è una novità ma la dialettalità è così vigorosa e corposa da pensiate che in essa ci sia un gusto cominci anche se non è così

95
Q

La combinazione di latino e volgare avviene solo nell’arte?

A

No avviene anche in altri campi come in documenti ufficiale dove il latinismo nel volgare è spesso legato a una consuetudine ma anche in lettere dove il latino è presente all’inizio e alla fine mentre il resto in volgare
Oltre a questo i l’attimo resiste nelle formule obbligare come i termini tecnici

96
Q

Chi è Leon Battista Alberti? Che movimento iniziò?

A

Autore che inizia il movimento definibile come Umanesimo volgare elaborando un programma di promozione della nuova lingua

97
Q

Dove è espressa la sua posizione teorica? Qual’è?

A

La sua posizione è espressa nel proemiò del trattato Della famiglia in cui si ricollega con le tematiche affrontate nelle discussioni umanistiche sul passaggio dal latino all’italiano
Attribuisce alle cause della perdita del latino ai barbari e stabilisce che il compito del volgare è quello di riscattare se esteso facendosi ornato e copioso come il latino perché come il latino il volgare aveva il merito di essere una lingua di tutti ma occorreva mirare alla sua promozione nei livelli alti

98
Q

Com’è la prosa di Alberti?

A

Prosa nobile caratterizzata da una forte incidenza dei latinismi a livello sintattico oltre che lessicale e fonetico in sostanza unisce l’imitazione del latino all’uso disinvolto dei tratti popolari

99
Q

Quale impresa eccezionale viene attribuita a Leon Battista Alberti?

A

La realizzazione della prima gramatica italiana chiamata ‘Grammatica della lingua Toscana’ tramandata in un codice unico apografo scritto per il Bembo è conservata oggi nella Biblioteca Vaticana
Opera nata da una sfida: dimostrare che anche il volgare ha una sua struttura grammaticale ordinata MA non circolò e non fu data alla stampa
Una delle caratteristiche principali è l’attenzione prestata all’uso del toscano nel tempo

100
Q

A cosa portò la promozione della lingua italiana (1441)?

A

Porta al certame coronario del 1441 una gara poetica in cui i concorrenti si affrontano con componimenti in volgare
I giudici tutti umanisti però non assegnarono il premio facendo fallire il certame
Proprio si giudici arrivò un’anonima protesta da attribuire ad Alberti in cui critica la posizione conservatrice della tradizione culturale umanistica

101
Q

Quando si ha un rilancio dell’iniziativa a forme del toscano nel 400?

A

Con la corte di Lorenzo il magnifico con protagonisti Lorenzo stesso, Cristoforo Landino e il Poliziano

102
Q

Parla di Cristoforo Landino.

A

Landino: cultore della poesia di Dante e Petrarca introduce la lettura di questi autori nella cittadella universitaria dov’è espose tesi che ricordano Alberti: negazione della naturale inferiorità del volgare, invito ai fiorentini a muoversi perché la città ottenga il principato della lingua, scrisse un commento a Dante, tradusse Naturalis historia di Plinio (difficile per i tecnicismi) inserendo molte voci del toscano popolare

103
Q

Parla di Lorenzo de’Medici.

A

Primo autore che esalta il fiorentino incrementando la promozione del volgare e la rivendicazione delle sue popolarità
Significativo è l’esperimento della letteratura rusticate a cui appartiene la Nencia da Barberino poemetto che esiste in 4 redazioni di diversa lunghezza quello di Lorenzo si pensa essere di 20 ottave
La versione in 20 presenta una caratterizzazione dialettale assente o ridotta

104
Q

Parla di il Poliziano.

A

Poeta che con la sua raffinatissima cultura usò 3 lingue diverse: volgare, greco e latino

105
Q

Altro autore del 400. Il Buchiello

A

Autore famoso per aver coltivato in genere di prosa comica fondata sul gioco di doppi sensi e sull’invenzione verbale
In lui si ritrova l’imitazione della parlata in 3 sonetti
1. Parodia del veneziano
2. Parodia del senese
3. Parodia del romanesco

106
Q

Chi ebbe n ruolo principale nella prosa del 400?

A

Andrea da Barberino con i suoi romanzi
Autore di I Reali di Francia
Autore la cui narrativa contribuisce a far circolare modelli di prosa italiana in un pubblico dialettale

107
Q

Quali sono le caratteristiche della prosa del 400?

A

Prosa in cui situazioni, modi e soluzioni stilistiche sono prevedibili
Storie uguali a se stesse con minime variazione quindi una prosa con poche pretese

108
Q

Quale altra forma di letteratura si sviluppa nel 400?

A

La letteratura religiosa quando vengono messe in scena delle sacre rappresentazione Perù n pubblico popolare come un occasione per gli incolti dilalettofoni di incontrare un al lingua più e toscanizzata
Esponenti da citare: San Bernardo da Siena e Savonarola
Da Siena: i suoi testi riescono a trasmettere i caratteri dell’oralità voleva far sua una lingua semplice e colloquiale citando situazioni comuni e luoghi familiari
Savonarola: predicatore non toscano che fu costretto a una sorta di toscanizzazione
Caratteristica dei predicatori il fatto che si muovevano d luogo a luogo e quindi avevano un pubblico diversi ogni volta che li spingeva a un obbiettivo ‘il possesso di un volgare in grado di esser capito al di là dei confini regionali’

109
Q

Qual’è il valore principale della lingua volgare?

A

Il suo essere una lingua con la maggiore uniformità del periodo che gli consente la formazione di un sistema omogeneo
Nonostante la prosa risente di oscillazioni in quanto il modello di Boccaccio appartiene a un genere circoscritto e quindi si parla di varietà di scriptae cioè lingue scritte attestate dai documenti che mostrano una sistematica eliminazione dei tratti vistosamente locali
Le scriptae so evolvono in forme di koinè

110
Q

Cosa si intende per lingua di koinè?

A

Una lingua comune superdialettale che consiste in una lingua scritta che mira all’eliminazione di una parte dei tratti locali che per raggiungere questo risultato accoglie latinismi e si appoggia al toscano
Lingua però adattabile alle diverse situazioni d’uso mostrando: differenziazione geografica e rispetto allo spessore sociolinguistico

111
Q

Come sono molti scriventi di lingua di koinè? Esempi?

A

Sono autori attenti ai toscani che potevano trasportare nelle scritture un uso pratico di forme trovate nei testi della letteratura come Boiardo che scrive lettere private con un livello di formalizzazione e toscanizzazione molto minore rispetto alle opere poetiche
Prosa senza tratti emiliani ma solo settentrionali in generale con latinismi

112
Q

Come sono considerati i latinismi dagli autori della lingua di koinè?

A

Son luna soluzione linguistica naturale usata per non ricorrere a dialettismi per colmare una lacuna lessicale

113
Q

Esistono casi di toscanizzazione nel settentrione?

A

Si un esempio è Matteo Mattia Boiardo che arriva alla poesia volgare dopo un’esperienza latina assimilando il toscano librescamente senza percepirlo come una lingua vera e propria
Il suo punti di riferimento è il Trecento in particolare Petrarca

114
Q

Cos’è la poesia cortigiana?

A

Nasce nella corte aragonese a Napoli
Poesia volgare con molti latinismi con un distacco maggiore dai tratti linguistici locali
Un esponente è Sannazaro autore di Arcadia
Arcadia: opera che appartiene al genere bucolico nel quale si alternano egloghe pastorali e parti in prosa che è interessante Perù e è la prima prosa d’arte composta fuori dalla Toscana in una lingua appresa ex novo

115
Q

Esistono degli esempi di prosa non Toscana nel 400?

A

Si è una prosa che rivela la presenza di idiotismi settentrionali in quanto la lingua locale diventa un’espediente stilistico o che serve a caratterizzare con poi vivo realismo personaggi e situazioni in sostanza inizia a operare accanto o in opposizione ai latinismi e alle forme letterarie dotte
La prosa in particolare prestata più lingue locali della poesia a causa di esigenze realistiche