Sound Dsegin Flashcards
Valore aggiunto
il valore espressivo ed informativo di cui un suono arricchisce un’immagine data, sino a far credere che quell’informazione o quell’espressione derivino “naturalmente” da ciò che si vede, e siano già contenute nella semplice immagine. Il “valore aggiunto” può essere di tipo verbale, musicale ecc
Cinema Vococentrico e Verbocentrico
esso favorisce la voce, la mette in evidenza e la separa dagli altri suoni. La voce viene considerata come uno strumento solista di cui gli altri suoni, musiche e rumori, non sono che l’accompagnamento
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chi guarda lo schermo si fa sicuramente condizionare da “cosa” le parole esprimono, dal loro significato.
Musica empatica/anempatica
musica che esprime direttamente la propria partecipazione all’emozione della scena, rivestendo il ritmo, il tono, il fraseggio adatti.
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musica che, al contrario della musica empatica, mostra indifferenza alla situazione (musica allegra con scena triste/cruenta)
Diff erenza di velocità percettiva
orecchio analizza, lavora e sintetizza più in fretta dell’occhio, e di fronte a un fenomeno audiovisivo isola una linea, un punto appartenente al suo campo di ascolto e lo segue. Quindi l’occhio è più abile spazialmente, l’orecchio temporalmente
Animazione temporale dell’immagine
percezione del tempo dell’immagine viene resa dal suono più o meno fine, dettagliata, immediata, concreta o al contrario vaga, fluttuante, generale
Linearizzazione temporale dei piani
specie nel cinema muto, non sempre corrispondono a durata lineare nella quale contenuto del piano 2 segue per forza a ciò che mostra piano 1. Suono sincrono invece impone idea di successione
V ettorializzazione
orientamento verso futuro, scopo, creando sentimento di imminenza e attesa. Piano ordinato in direzione e tempo
N atura del mantenimento del suono
suono con mantenimento uniforme è meno “animatore” di suono con mantenimento oscillante (esempio nota violino tenuta/prolungata vs. in tremolo/vibrata)
Prevedibilità/imprevedibiltà svolgimento sonoro
ritmo regolarmente scandito quindi prevedibile crea animazione temporale inferiore a ritmo irregolare, dato che quest’ultimo pone orecchio e attenzione in costante allerta
Ruolo del tempo
animazione temporale dell’immagine dal suono non è una questione meccanica di tempo, in quanto una musica rapida non accelera necessariamente percezione dell’immagine. La temporalizzazione dipende più da regolarità/irregolarità flusso sonoro che dal tempo musicale
Ascolto causale
fornisce tramite analisi di un suono le informazioni circa l’origine, visibile o meno, della causa dello stesso suono. L’ascolto causale è il più diffuso, ma anche il più influenzabile e ingannevole (es. suoni diversi per descrivere con più efficacia un’azione, voce del doppiaggio, …). Tre livelli di ascolto causale:
- Riconosciamo la causa precisa e individuale tramite la quale deduciamo naturalmente e logicamente quale sia la sorgente del suono. Questo avviene di solito grazie al contesto.
- Non riconosciamo la sorgente precisa del suono ma riconosciamo la categoria dalla quale esso proviene. Riconosciamo la sua natura di causa a partire da indizi soprattutto temporali (es. animale, meccanico, fluido, …)
- Seguiamo la storia causale del suono analizzando alcune caratteristiche prodotte dal suono ma senza individuare con precisione la natura della sorgente (es. nello sfregamento tra due materiali possiamo decifrare la modalità dell’azione).
Ascolto Ridotto
Riferito alle qualità e alle forme proprie del suono indipendentemente dalla sua causa e dal suo senso emotivo, semantico. Concetto formulato dal francese Pierre Schaeffer in relazione stretta con il concetto di oggetto sonoro. Qualificare questi suoni significa svincolarsi da descrizioni che tengano conto del suo senso o effetto oltre che, naturalmente, dalla natura della sua sorgente. Ascoltare un suono tenendo conto della sua frequenza, dello spettro dei suoi armonici (timbro) o della distanza tra due suoni rientra nella modalità dell’ascolto ridotto. Necessita di un supporto ove essere registrato e riascoltato per affrancarsi dalle differenze dovute all’impossibilità di ripetere più volte lo stesso suono con le medesime caratteristiche. In questo ambito, nella fruizione di un suono, entrano in campo altri aspetti come la qualità delle attrezzature di registrazione, riproduzione
Ascolto S emantico
necessita di un codice o linguaggio per interpretare un messaggio ed il suo contenuto (ad esempio fonemi non ascoltati per valore acustico assoluto ma attraverso sistema di opposizioni e differenze)
Acusma
termine greco che prende vita da (filosofo greco di cui non ricordo il nome) che svolgeva le sue lezioni dietro un telo. Suono che si sente senza vederne la causa originaria, o che fa sentire dei suoni senza la visione delle loro cause. La radio, il disco, il telefono sono quindi degli esempi di media acusmatici. Nel cinema il suono può compiere un percorso prima acusmatico, per poi essere visualizzato: questo crea effetti di mistero sull’aspetto della sua sorgente e sulla natura stessa, creando tensione, fino al momento in cui questa entità non viene svelata visualizzandola. (Esempio Mabuse)
Contrappunto Audiovisivo
es in televisione, durante una telecronaca di una gara ciclistica. L’immagine mostra i ciclisti ripresi dall’elicottero, mentre i telecronisti che parlano non stanno sicuramente guardando le immagini, in altre parole il loro dialogo in questo momento non sta partecipando all’immagine. Per un paio di minuti audio e video prendono strade completamente divergenti ed è solo la gara ciclistica che da un senso alla convivenza del sonoro con le immagini, e viceversa. Esempio di contrappunto possono essere le lancette dell’orologio, nonché suono di gocce che scandiscono il tempo a 1.25 secondi per volta, nella scena del pianeta di Miller (onde) in Interstellar: in quel momento le lancette non hanno alcun significato visivo nella scena, ma portano lo spettatore a riflettere inconsciamente sullo slittamento temporale del pianeta