Sociologia dei processi culturali Flashcards
Quali sono i due contenitori principali in cui sono raggruppate le 164 definizioni di cultura?
Kroeger e Kluchohm scrissero un articolo (“Cultura: una rassegna critica di concetti e definizioni”) dove arrivarono a formulare 164 definizioni, raggruppate in due contenitori principali:
1) definizioni di tipo umanistico/classico: dove vengono raggruppate definizioni che hanno la prospettiva di presentare la cultura come un ideale di formazione individuale, un’attività che consente di coltivare l’animo umano (colere = coltivare)
2) definizioni di tipo antropologico/moderno: la cultura viene presentata come il variegato insieme di tutte quelle costumi e abitudini delle diverse popolazioni del mondo, non concependo soltanto l’individuo ma anche tutta la collettività che sta attorno all’individuo
Quali sono le tre componenti che costituisce la cultura di tipo antropologica/moderna?
Le tre componenti che costituiscono la cultura antropologica/moderna sono:
1) complessi di norme e di credenze esplicite, più o meno formalizzate
2) costumi e abitudini (acquisite sin dall’infanzia) da esseri umani
3) artefatti (da opere d’arte vere e proprie a oggetti di uso quotidiano).
Quali sono le tre caratteristiche che costituisco la cultura di tipo antropologica/moderna?
Le tre caratteristiche che costituisco la cultura di topo antropologica/moderna sono:
1) la cultura è appresa e non è riconducibile alla dimensione biologica dell’esistenza umana
2) la cultura rappresenta la totalità dell’ambiente sociale e fisico che è opera dell’uomo
3) la cultura è condivisa all’interno di una comunità o società.
Parla del modello Hofstede.
G. Hofsede ha pensato di rappresentare, a livello grafico, il concetto di cultura in senso antropologico utilizzando l’immagine di una cipolla. Con questa analogia rappresenta le diverse manifestazioni della cultura.
- livello degli artefatti: formato da oggetti, simboli e linguaggio
- livello intermedio dei miti e narrazioni (fingono da modelli di comportamento per coloro che entrano a far parte di una nuova società)
- livello degli assunti fondamentali: formato da credenze, norme e valori.
E’ importante che questi tre livelli siano tra di loro in uno stato di coerenza: i miti e narrazioni devono riflettere le norme, i valori e le credenze che, a loro volta, devono rispecchiarsi nei simboli, linguaggi ed oggetti. Se ciò non avviene si creano delle incoerenze, ossia la cultura rischia di disintegrarsi oppure essere sostituita da una più forte.
Cosa afferma Marx in merito agli oggetti?
Marx afferma che ogni oggetto ci racconta lo sfruttamento di chi l’ha prodotto, come se ci gridasse il dolore di aver sudato e lavorato, per un numero di ore indefinito contro ogni tutela sindacale, per produrre ciò che noi indossiamo (Il Capitale).
Nella prospettiva marxista, ogni oggetto è simbolo dello sfruttamento della persona che l’ha prodotto.
Come definisce E. Schein la cultura?
Schein afferma che studiare un’organizzazione equivale a dire studiare la sua cultura. Per Schein, la cultura organizzativa è l’insieme coerente di assunti fondamentali che un dato gruppo ha inventato, scoperto o sviluppato imparando ad affrontare i suoi problemi di adattamento esterno e di integrazione interna, e che hanno funzionato bene in modo da poter essere considerati vali, validi per insegnare ai nuovi membri qual è il modo corretto di percepire, pensare e sentire in relazione a quei pensieri.
Quali sono i tre livelli di cultura, secondo Shein?
Schein afferma che la conoscenza di una cultura organizzativa procede attraverso un’analisi che si sviluppa a diversi livelli di profondità:
1) quello degli artefatti (cioè prodotti immediatamente osservabili di una data organizzazione)
2) i valori espliciti dell’organizzazione (Narrazioni, miti e leggende)
3) assunti di base.
La definizione di cultura di Schein sottolinea che lo scopo di ogni gruppo sociale è garantire il miglior adattamento possibile e quindi sottolinea la sopravvivenza di ogni gruppo sociale all’interno del proprio ambiente (sia sociale che naturale). Schein, però, aggiunge che questi tre livelli devono essere coerenti l’uno con l’altro, altrimenti la cultura rischia di subire un processo di inculturazione.
Cosa afferma la teoria del ritardo culturale?
Ogburn propone nel 1936 una teoria del ritardo cultuale (cultural lag) secondo la quale la cultura si divide in una cultura materiale (oggetti materiali, tecnologici) e cultura adattiva (riti, norme e credenze). L’essenza di tale teoria è che la cultura adattiva cambia più lentamente rispetto alla cultura materiale e che tale gap provoca tensioni sociali.
In altre parole, secondo Ognurn, la cultura materiale cambia per prima e quella adattiva dovrebbe cambiare in risposta al mutamento poichè è più lenta. La presenza di interessi contrapposti e la tendenza all’inerzia provocano il ritardo culturale.
Qual è la differenza tra sociologia dei processi culturali e sociologia della cultura?
- sociologia dei processi culturali: non studia tutti e tre i livelli che definiscono la cultura, ma prende in considerazione solo il livello più esterno, cioè quello degli artefatto (oggetti, simboli e linguaggio)
- sociologia della cultura: si occupa innanzitutto degli assunti fondamentali, dei miti e delle narrazioni.
Cosa fece Tobie Nathan?
Tobie Nathan aprì il primo laboratorio anapsichiatrico a Parigi per lavorare con gli emigrati dai paesi delle ex colonie. Fece questo perchè, dopo il crollo dell’impero coloniale, molte persone africane emigrano in Francia e iniziarono a rivolgersi a servizi per poter usufruire delle cure.
Parla del diamante culturale di W. Griswold.
Il diamante culturale è uno strumento che ci aiuta ad analizzare qualunque prodotto o oggetto culturale: un’analisi e studio del livello degli artefatti obbliga a mettere oggetti e simboli in relazione con il contesto che gli ha prodotti. Da momento che, la sociologia dei processi culturali focalizza la propria attenzione all’analisi degli artefatti (e quindi degli oggetti).
Com’è costituito il diamante culturale?
Il diamante culturale è una bussola di orientamento per l’analisi degli oggetti culturali e la sua forma geometrica è quella di un diamante che richiama la forma di un campo da baseball. E’ formato da quattro vertici che costituiscono le sfaccettature di un elemento della cultura:
- l’oggetto culturale
- mondo sociale
- creatore
- ricevitore
A cosa corrisponde l’asse verticale e quello orizzontale del diamante culturale?
- sull’asse verticale, la relazione tra mondo sociale e oggetto culturale (cioè ciò che collega tra loro gli oggetti culturali e la società in cui sono stati creati), si sono sedimentati, nel corso del tempo, diverse spiegazioni note come teorie del riflesso sociologico.
- sull’asse verticale, collega il creatore al ricevitore (cioè ciò che collega il creatore dell’oggetto al suo consumatore), si sono create diverse teorie sull’argomento noto come industria cultuale.
Quali sono le teorie del riflesso di Stendhal, Weber e Marx?
- Stendhal afferma che nelle cose si riflette la società e quindi gli oggetti ci raccontano della nostra società
- Weber sostiene che la società è il riflesso dei prodotti culturali
- Marx afferma che gli oggetti segnalano una società capitalistica che sfrutta i lavoratori e quindi l’oggetto è il riflesso della struttura economica società.
Da dove deriva il termine “hikikomori”?
Il termine “hikikomori” deriva dal Giappone che significa “stare in disparte” e si riferisce a tutte quelle persone/adolescenti che decidono di isolarsi volontariamente.
Chi sono gli hikikomori?
Gli hikikomori sono:
- ragazzi tra i 15 e i 25 anni che abbandonano scuola, lavoro e amici e scappano da tutti gli occhi fonte di pregiudizio e pressione perché ricordano loro di essere diversi
- ragazzi fragili, inibiti socialmente che non riescono a legare con le altre persone
- ragazzi che subiscono bullismo e hanno una repulsione verso la società, cominciano a vedere la società e le relazioni sociali come qualcosa di negativo e quindi lo ripudiano
- si convincano che sia meglio vivere da soli e che stiano meglio da soli (si tratta per un periodo di tempo di 20 - 30 anni).
Cos’è la sindrome della capanna?
La sindrome della capanna riguarda a comportamenti che si verdicano nel momento in cui, per un certo periodo di tempo, si è costretti all’isolamento. La persona si isola perchè ha paura che l’ambiente esterno sia pericoloso e insicuro, è una fobia, perché la persona paura di ammalarsi, uscendo.
La differenza con gli hikikomori è la motivazione: per quanto riguarda questi ultimi l’isolamento è volontario (si vive in una solitudine psicologica); mentre nel caso della sindrome della capanna, l’isolamento è forzato (si vive in solitudine fisica).
Cosa afferma B. Bernstein?
B. Bernstein fa uno studio molti importante (“Class, Codes and Controll”) nel 1971 in cui afferma che la stessa scuola britannica, anzichè diminuire il divario sociale, non solo lo mantiene, ma anche lo accresce.
In che modo, secondo Bernstein, la scuola pubblica britannica, non solo mantiene, ma anche accresce le disuguaglianze sociali?
Nella sua ricerca suggerisce che la scuola, invece di essere un luogo che annulla le disuguaglianze sociali, contribuisce ad aumentarle, con gli stessi libri di testo che vengono maneggiati dagli scolari poiché, ogni libro di testo, quando viene scritto, si trova di fronte ad un’operazione sul codice linguistico da operare.
Quali sono i due diversi tipi di codici?
- codice ristretto, dipende dal contesto, è povero di sfumature e di articolazione sintattica (con meno vocaboli e povero)
- codice elaborato, modo di esprimersi poco legato al contesto e ricco di articolazione semantica e sintattica (lessico elaborato, vocabolario tecnico, con metafore).
Bernstein afferma che il fatto di usare un codice elaborato per scrivere i libri usati poi nelle scuole, invece di diminuire il divario sociale, non solo lo mantiene, ma anche lo accresce.
Cosa afferma Le Breton in “Antropologia del corpo e modernità”?
Le Breton afferma che la cultura occidentale ha subito un’enorme e reversibile trasformazione che ci porta a distinguere tra una concezione tradizionale di corpo a quella che, invece, è la concezione moderna del corpo. Il punto di svolta fu dato dalla rivoluzione scientifica (1500/1600) poiché si opera la triplice frattura a livello culturale rispetto al concetto tradizionale di corpo.
In che cosa consiste la triplice rottura?
Con la rivoluzione scientifica, si opera la triplice frattura a livello culturale rispetto al concetto tradizionale di corpo che aveva guidato il mondo occidentale dall’antica Grecia in avanti.
1) rottura tra me e il mio corpo
2) rottura tra me e il corpo degli altri
3) rottura tra me e il cosmo