Slides Flashcards

1
Q

Caratteristiche antropologia

A

metodologia comparativa
olistico
induttivo

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2
Q

Concetto “cultura” in antropologia (definizione)

A

E’ qualcosa che caratterizza ogni essere umano (etnos) e può essere usato come sinonimo di civiltà quindi non qualcosa che può elevare il singolo umano ma come qualcosa che valorizza ogni essere umano, qualsiasi gruppo umano ne partecipa quindi non è elitario. Non è individuale ma collettivo, non più delle società che producono e forniscono ad alcuni indiv istruzione formalizzata attraverso la scuola ma qualcosa che riguarda il fatto stesso di vivere in società.

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3
Q

Definizione cultura di Tylor

A

La cultura o civiltà, intesa nel suo ampio senso etnografico, è
quell’insieme complesso che include la conoscenza, le credenze,
l’arte, la morale, il diritto, il costume e qualsiasi altra capacità e
abitudine acquisita dall’uomo come membro della società.

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4
Q

Caratteristiche cultura

A
Appresa nella società
Necessaria per sopravvivenza
Da forma ad esseri umani
Attività simbolica complessa
Scelte arbitrarie non casuali
Processo mutevole
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5
Q

Antropo poiesi

A
idee e valori
emotivo/affettivo
etico
estetico
attività simbolica
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6
Q

Concetto cultura di Kluckhton e Kroeber

A

“La cultura consiste di modelli, espliciti e impliciti, di comportamento e per il comportamento, acquisiti e trasmessi da simboli, costituenti le acquisizioni distintive di gruppi umani, incluse le loro materializzazioni in artefatti; il nucleo essenziale della cultura consiste di idee tradizionali (cioè storicamente derivate e selezionate) e specialmente dei valori ad esse connessi; i sistemi culturali possono considerarsi, da una parte, prodotti dell’azione, dall’altra, elementi condizionanti l’azione successiva”

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7
Q

G. Mantovani

A

“Cultura come l’insieme delle pratiche di costruzione di significati proprie di un sistema sociale”

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8
Q

A. Appadurai

A

“Cultura come un processo di naturalizzazione di un sottoinsieme di differenze che sono mobilitate per articolare l’identità di gruppo”

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9
Q

Alterità

A

A partire dal 500 abbiamo un progressivo contatto prima sottoforma di avanposti per mettere in atto forme di scambio di materie prima con popoli autoctoni, poi diventa appropr forza lavoro (tratta schiavi attraverso atlantico, dopo tratta spagnoli e portoghesi 1500/1600 che happortato ad una semi scomparsa dei nativi che non possono più fungere come forza lavoro utile, sterminate sia dal contatto diretto con virus sconosciuti e in parte perché per tutto 600 e parte 700abbiamo in atto quella forma colonizz “premoderna” che utilizza forza lavoro facendole ravolare fino alla morte, non c’era idea moderna forza lavoro come risorsa, conviene mantenere schiavi poiché è forza lavoro gratis e permette di mettere da parte plus valore marxiano molto alto, senza costi o minimi, dal 700 tratta diviene più costosa anche se schiavi molto richiesti, si inizia a pensare di mantenere il più possibile in vita la propria forza lavoro, passaggio indicato da Todorof da colonialismo pre-moderno senza mentalità capitalistica a colonialismo moderno che garantisce un plus valore massimo.)

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10
Q

Etnocentrismo

A

predisposizione presente in ogni società a classificare/giudicare altre culture a partire da schemi di riferimento che caratterizza il proprio contesto sociale e vengono ritenuti gli unici corretti rispetto agli altri popoli, interpretare e giudicare le diversità altre rispetto i nostri canoni (sono selvaggi, barbari, fanno questa cosa in modo sbagliato perchè noi la facciamo diversamente), criterio con cui valutiamo altri (processo naturalizzazione lezione precedente).

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11
Q

Etnocentrismo critico

A

termine di Ernesto De Martino, uno dei primi antrop italiani. Nessuno di noi può totalmente uscire dalla nostra società ma possimo mettere in atto una coscienza critica che ci fa capire che non siamo oggettivi. Mentre ci può essere difficile/impossibile adottare sguardo neutro possiamo esercitsarci a riconoscere come i nostri standard siano scelte tra le tante possibile e che le altre società hanno fatto altre scelte

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12
Q

Visione cristiana dell’altro

A

Gli “altri”, i “diversi” lo sono su un piano morlale e non fisico, la diff somatica (che poi diverrà raziale) non è consider saliente, non è il tratto distintivo tra noi e altri, il marcatore differenza è accesso a cristianità e quindi possibilità salvezza, chi è fuori da questa è immaginato, descritto come una sorta di mostruosità, circolava un testo “Liber Monstruorum” composto da “vignette” che descrivevano popolazioni anche totalmente immaginarie (sciapodi, oppure gli etiopi venivano descritti come bruciati). Questi tre aspetti sono tre marcatori della differenza tra essere propr umani (cristiani) e coloro che ne sono fuori, questo giustifica il trattare il diverso brutalmente poiché “non umano”, la chiesa è molto potente e ha molti interessi in spagna e portogallo, le due corono minacciano la chiesa d’espulsione

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13
Q

Esperimento gesuiti

A

Parallelamente abbiamo percorso della chiesa, presente da subito in questo processi con la sua mission d’evangelizzazione. All’inizio 700 abbiamo un esperimento, un gesuita Padre Lafitois si trova a trascorrere un periodo di diversi anni tra gli Uroni (nativi americani), al suo ritorno in diverse pubblicazioni cerca di dimostrare alla maniera del 600 come le popolazioni che ha incontrare avendo la percezione di uno spirito creatore sopra a tutte le cose in un qualche modo abbiano ricevuto la rivelazione in origine e che si traduce nella possibilità di studiare comparativamente popoli differenti per dimostrare come appaiono alterità assoluta in quanto no avrebbero ricevuto rivelazione, ma in realtà non p così e sono solo aspetti esteriori o decadimento, l’origine in ogni caso sarebbe la stessa con una visione creazionista, hanno quindi la possibilità di riscattarsi (degenerazionismo teoria) perché comunque hanno un’anima, non sono animali.

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14
Q

Momento di passaggio

A

La società degli osservatori dell’uomo (slide testo), una scienza con indagini sistematiche e approfondimenti su popolazioni che non hanno avuto una funzione di primo piano (non famose e. grecia) e quindi “ignorate” ovvero gli “altri”, Jauffret si riferisce a grandi civiltà che hanno lasciato un segno nella storia e civiltà che non conosciamo perché nn hanno avuto ruolo impo ma che comunque ci possono aiutare a creare un discorso antrop di paragone tra popoli e un discorso sull’uomo. Civilità non usato con l’accezione di Tylor ma come uno stadio da raggiungere

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15
Q

Boas

A

Franz Boas, considerato iniziatore antro cult negli usa poiché con i suoi scritti e il suo posizionamento porta fuori l’antrop dall’evoluzionismo, è il primo che dimostra la fallacia del modello evoluz com’era stato usato dalle scienze biologiche alla presunta evoluzione della società. Nessuna cultura è più evoluta di altre.

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16
Q

Particolarismo Storico

A

Ogni aspetto va indagato nel contesto geografico e rispetto a profondità storica che si costruisce perché anche qualora trovi tratti cutl somili in cult differenti la causa non è da cercare in un contatto se non è dimostrabile ne in una ricerca di stadi che sarebbero verificati ovunque, scientificamente devo fare una ricerca dnetro quella societ in senso stroico per trovare nel contesto soc climatico, gerografico, intero e temporale le cause di quei fenomeni che ad un esterno sembrano simili ad un’altra società. Fenomeni simili possono avere cause differenti, quindi è necessario uno studio personale approfondito sul posto per cogliere le motivazioni particlari e storiche per capire come quella soc è arrivata lì. Prevede lo studio diretto dei ricercatori

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17
Q

Particolarismo Storico

A

Ogni aspetto va indagato nel contesto geografico e rispetto a profondità storica che si costruisce perché anche qualora trovi tratti cutl somili in cult differenti la causa non è da cercare in un contatto se non è dimostrabile ne in una ricerca di stadi che sarebbero verificati ovunque, scientificamente devo fare una ricerca dnetro quella societ in senso stroico per trovare nel contesto soc climatico, gerografico, intero e temporale le cause di quei fenomeni che ad un esterno sembrano simili ad un’altra società. Fenomeni simili possono avere cause differenti, quindi è necessario uno studio personale approfondito sul posto per cogliere le motivazioni particlari e storiche per capire come quella soc è arrivata lì. Prevede lo studio diretto dei ricercatori. Se c’è comparaz deve essere fatta in modo rigoroso solo se si può ipotizz quasi sicuram un incontro tra le due popolazioni e che il prestito di un tratto abbia senso e il contatto prolungato (no questionari inviati a qualcuno sul posto), tutto deve essere motivato al fine di arrivare a considerare antrop come sienza sociale e non naturale.

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18
Q

Divisione scienze per Boas

A

Si rifà a kant nella divisione trq scienza natura e scienze spirito (prima sono nomotetiche= nomos legge puntanto a trovare leggi generali univerali, le scienze umanist sono per boas obbiettivo ideografico= andare a descrivere caratt specifiche e particolari).

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19
Q

The Mind of Primitive Men

A

utilizzo del termine e concetto primitivo per descrivere soc diverse è da evitare perché negative ed errato perché ci fa immaginare coincid tra razza primitiva e cultura primit, come se la razza avesse a che fare con sfera della società.

Dimostra dopo studi che le capacità e attitudini alla maniera di tylor e caratt sociali legate a cultura sono culturali e in quanto culturali mutano col mutare del contesto in cui il gruppo si trova, esattamente come mutano comportamenti usi e costumi mutano anche i modi di pensare e gli aspetti fisici, fisiologici: aspetti non derivano dalla razza

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20
Q

Approccio emico ed etico

A

Etico: approccio esterno al contesto che stiamo analizzando, tentativo di esterno di studiare, comprendere, dare senso alla società e cultura che si sta analizzando dal proprio putno di vista utilizzano le proprie categorie epunti di vista, distanziandosi dal contesto
Emico: provare a mettersi dal putno id vista dei nativi, guardare pratiche, società, valori e credenze etc. cercando di comprende il signifiato che loro danno.

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21
Q

Obbiezioni a relativismo

A

Etico
Cognitivo
Determinismo Culturale

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22
Q

Agency

A

Riconoscimento categoria di agency come capacità soggetti di reagire criticamente a ciò che è stato assorbito dal proprio gruppo a partire da disponibilità dell’individuo, vincoli contestuali.

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23
Q

Antropologia in Francia

A

In Francia la questione è più legata al funzionamento della società, su come si formano.

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24
Q

Coscienza Collettiva

A

L’insieme delle credenze e dei sentimenti comuni nella media dei membri
di una stessa società.
E’ alla base dei fatti sociali: indipendenti dalle coscienze dei singoli
individui, dotati di una logica autonoma coercitiva, condizionano gli
individui dall’esterno e sono percepiti come obblighi.

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25
Q

La divisione del lavoro sociale, 1893

A

solidarietà meccanica: coscienza individuale e coscienza collettiva
coincidono; la vita individuale rispecchia la vita sociale (omologazione);
sanzionati i comportamenti difformi
solidarietà organica: coscienza individuale si differenzia da quella
collettiva; adesione per libera scelta (intenzionalità e contratto sociale)

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26
Q

Antropologia Lévi-Strauss

A

Antropologia come scienza (nomotetica) in cerca di leggi invariabili, che è possibile
scoprire riducendo fenomeni complessi alle loro forme elementari (influenza di
Durkheim)

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27
Q

Forme di Parentela

A

incesto come “regola universale” che segna il passaggio dalla natura alla cultura
- esogamia
- scambio di donne tra gruppi basato sulla reciprocità (influenza di Mauss): teoria
dell’alleanza

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28
Q

Il Pensiero selvaggio

A

Le forme di pensiero nelle società “semplici” e quelle presenti nelle società “complesse”
non sono di natura differente (pre-logismo), né l’una discende dall’altra in senso
cronologico (evoluzionismo).
Sono invece entrambe operazioni logiche che seguono principi formali comuni. La
differenza non è nei principi logici utilizzati ma nei loro contenuti: nelle società “semplici” la
logica opera utilizzando i dati dell’esperienza sensibile e concreta. Le società complesse
utilizzano dati astratti, simboli decontestualizzati

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29
Q

Origini dell’antropologia

A

Erodoto, Marco Polo, Ibn Khaldun (viaggiatori che facevano resoconti dei popoli che incontravano).
Illuministi francesi prima metà XVIII come Montesquieu con Lo Spirito delle Leggi analizza governo, temperamento e aspetto di popoli, differenze causate dai climi.
Darwin (forme antiche

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30
Q

Approccio teorico del funzionalismo

A

Malinowski: assimila culture a organismi biologici, le singole parti contribuiscono al funzionamento e conservazione dell’insieme (religione e organizz familiare= funzionamento della cultura). Collegato ad olismo. Mette in crisi il paradigma evoluzion. etnocentr, che si basavano su concezione “unilineare” evoluzione

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31
Q

olismo

A

convinzione circa la connessione esistente tra il tutto e le sue parti che conduce alla necessità di studiare ogni singolo aspetto della cultura

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32
Q

Relativismo Culturale

A

Boas: necessità di comprendere singole culture a partire dai valori e idee che sono loro propri e inopportunità di giudicarle on base a standard culturali diversi.

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33
Q

Ethos

A

Scuola di cultura e personalità: ethos è cosa attorno alla quale gli individui svilupperebbero strutture psicologiche comuni.

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34
Q

struttural-funzionalismo

A

Alfred R. Radcliffe Brown: da vita all’antropologia sociale intesa come scienza naturale delle società, privilegia lo studio delle “strutture sociali” e la ricerca delle leggi di funzionamento di società “primitive”, soprattutto a partire dai sistemi di parentela.

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35
Q

Strutturalismo Francese

A

LS: miglior modo per comprendere una cultura è quello di raccogliere aspetti relativi ai sistemi di parentela, miti, storie ad essa associati e analizzare i loro temi soggiacenti. La struttura è un inconscio soggiacente le relazioni sociali e pratiche sociaali, si esprime nella reciprocità r scambio, sistema di opposizioni e simmetrie che nelle società primitive sono espresse da regole di parentela e di esogamia, miti e classificazioni. Ispira l’antropologia simbolica.

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36
Q

Antropologia Simbolica

A

studio della cultura come sistema di significati, prevalente alla fine XIX specialmente negli USA

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37
Q

Materialismo Culturale

A

scuola teorica USA nato da teoria marxista anni 60; pone accento su possibilità di accesso a mezzi di sussistenza. Pone accento su aspetti materiali esistenza, in particolare ambiente naturale e mezzi di sussistenza. Cultura divisa in tre livelli: infrastruttura, struttura e sovrastruttura.

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38
Q

Antropologia Interpretativa

A

Anni 60 USA, detto anche interpretativismo. Nasce da antrop simbolica USA, strutturalista FR e filo ermeneutica. Per comprendere cultura è necessario concentrarsi su quello che le persone pensano, simboli e significati. Geertz= cultura come sistema aperto di simboli e significati (rete di significati) da decodificare. Significato non soggettivo/individuale, ma pubblico/intersoggettivo.

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39
Q

Contributo Antrop Interpretativa

A

Ripensa lo statuto epistemologico (Lo studio critico della natura e dei limiti della conoscenza scientifica, con particolare riferimento alle strutture logiche e alla metodologia delle scienze) del concetto di cultura e conoscenza antropologica.

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40
Q

Cultura secondo Geertz

A

cultura diventa testo pubblico non dato una volta per tutte ma continuamente prodotto da negoziazione tra soggetti. Cultura non è oggetto da laboratorio analizzabile indipendent da antropologo, perchè questi e informatori si influenzano nel momento dialogico

41
Q

Antropologia postmoderna

A

anni 80 con Writing Culture di Clifford e Marcus: accentua natura ermeneutica e dialogica dell’incontro tra osservatore e osservato, enfatizza aspetti riflessivi etnografia mettendo in crisi definitiva paradigma positivista che vedeva possibile conoscenza oggettiva e neutrale. Piuttosto che conoscere “l’altro” si può fare rappresentazione “altro” in base a strategie retorico-testuali e soggettività antropologo.

42
Q

Strutturismo

A

una delle due prospettive teoriche anni Novanta influenzate da postmodernismo. Mette in dubbio modernità=progresso, critica a elementi caratterizzanti modernità (metodo scientifico, urbanizz. comunicazione di massa). Potenti strutture (economia, politica) plasmano le culture e i modi di pensare anchhe quando le persone non se ne accorgono

43
Q

Agency

A

enfatizzata da seconda prospettiva teorica. Agency (agentività) umana è la capacità del singolo di opporsi a strutture esistenti e quindi creare e plasmare la cultura. Strutturisti: libero arbitrio è illusione poichè scelte preordinate da forze più ampie.

44
Q

Denominazione ufficiale italia

A

Alberto Cirese anni ‘80: discipline demo-etno-antropologiche.

45
Q

Studi demologici

A

studio della cultura popolare e originariamente legati a stagione popolar-romantica di motli paesi europei nel XIX. In Italia nel corso 800 ha caratterizzazione filologica e in misura minore politico-risorgimentale, studio dei canri popolari e poesia intesi come vera espressione del “popolo nazionale”. Ne fu fondatore Giuseppe Pitrè.

46
Q

Studi etnologici

A

rivolta verso le culture extraeropee strettamente legate ad antropologia fisica secondo una concezione unitaria evoluzionista del genere umano; in Italia successivamente si rovolge soprattutto ad ambito africanistico

47
Q

Determinismo biologico

A

cerca di spiegare comportamenti e pensieri delle persone a partire da fattori biologici come geni/ormoni; si sforzano di individuare geni/ormoni. Considerano anche abitudini culturali che possono contrinuire al successo riproduttivo specie o distruzione pool genetico. Comportamenti e modi di pensare che danno vantaggi hanno maggior possibilità di essere tramandati

48
Q

costruzionismo culturale

A

comportamenti ed idee meglio spiegabili come prodotti dell’apprendimento modellato dalla cultura. Riconoscono ruolo a fattori biologici ma ritengono più opportuno attribuire insorgenza comportamenti come omicidio o alcolismo a fattori culturali

49
Q

antropologia interpretativa

A

studio della cultura attraverso ciò che pensano gli individui che ne fanno parte, dal modo in cui danno senso alla propria vita e simboli per loro importanti

50
Q

Culture

A

intende non una facoltà umana ma specifici modi di vita appresi riconducibili a determinati gruppi umani, al plurale indica le micro-culture (o culture locali) ovvero insieme di specifici schemi comportamento/pensiero condivisi che si riscontrano presso determinata area e particolare gruppo. Sono basate su età, etnia, sesso, genere etc. Questo uso al plurale ha molte critiche che evidenziano il suo carattere conservatore.

51
Q

Simboli

A

oggetto, parola o azione dal significato culturalmente codificato che rappresenta qualcosa con cui non ha relazione necessaria o naturale.

Arbitrari: (non hanno relazione necessaria con ciò che simbolizzano) è impossibile prevedere come una cultura so riferirà simbolicamente a qualcosa

Molteplici

i significati simbolici possono cambiare. Attraverso essi conserviamo e tramandiamo la cultura.

52
Q

Quattro teorie dell’interazione culturale

A

Scontro di civiltà: espansione globale del capitalismo e stile di vita euro-americano hanno creato alienazione, delusione e risentimento presso altri sistemi culturali; questo modello divide tra Occidente il resto. Lettura di stampo politico che si rifà agli scritti di Barber e Huntinton.

Occidentalizzazione/Mcdonaldizzazione

Ibridazione/sincretismo/creolizzazione

Localizzazione

53
Q

imperialismo culturale

A

gruppo dominante rivendica supremazia e agisce nel proprio interesse danneggiando culture sottomesse

54
Q

Classe

A

categoria basata sulla posizione economica che si occupa nella società in termini di entrate o ricchezza esibita da stile di vita. Esiste una classe inferiore, una media e una superiore; classi distinte come i lavoratori e i proprietari terrieri in un sistema gerarchico. Sviluppo recente di soli 10.000 anni fa.

55
Q

Visione moderna della cultura

A

processi di costruzione identitaria, storicamente collocati, dinamici e fortemente orientati sul piano delle retoriche testuali e dinamiche politiche.
Appadurai: processo di naturalizzazione di un sottoinsieme di differenze che sono mobilitate per articolare l’identità di gruppo.

56
Q

“Razza”

A

gruppo di persone che presumibilmente condivide determinate caratteristiche biologiche. Termine molto problematico perchè usato in maniera diversa da diversi gruppi di persone. Ricerca antropologica e scienza hanno dimostrato che caratteristiche biologiche non possono spiegare da sole comportamenti o stili di vita.

57
Q

Etnia

A

senso d’identità di un gruppo basato sulla condivisione di religione, lingua o altri elementi culturali. Può trovare espressione in movimenti politici finalizzati a ottenere protezione e rivendicare diritti, ma anche nella vita quotidiana. Anch’esso ha base di discriminazione.

58
Q

popoli indigeni

A

Nazioni unite: gruppi di individui che hanno legami di lunga durata con la terra d’origine anteriori a coloniali che ora governano. Si distinguono popoli indigeni da minoranze etniche.

59
Q

Dimensioni fondamentali della produzione conoscenza antropologica

A

soggettiva
etica
politica

60
Q

Svolta riflessiva

A

pag. 27-28

61
Q

ricerca multisituata

A

pag. 28

62
Q

Approccio deduttivo

A

da quesito di ricerca (ipotesi) e procede raccogliendo informazioni rilevanti attraverso osservazione, interviste e tecniche di ricerca. Favorisce la raccolta di dati quantitativi.

63
Q

Approccio induttivo

A

non prevede l’esistenza di un’ipotesi di partenza e favorisce l’acquisizione di dati attraverso l’osservazione informale non strutturata, conversazione e altre metodologie. Adatta a raccogliere dati qualitativi.

64
Q

Attributo etico

A

associato a dati raccolti a partire da quesiti e categorie appartenenti al ricercatore e servono a verificare la sua ipotesi

65
Q

Attributo emico

A

dati finalizzati a restituire ciò che le persone osservate dicono a proposito della loro cultura e il modo in cui la concepiscono, nonché le categorie del loro pensiero.

66
Q

Effetto Hawthorne

A

pag.36 popolazione assume comportamenti che pensa possano far piacere all’antropologo/a

67
Q

Dinamica Riproduttiva

A

modalità prevalente in una data cultura di provvedere al ricambio della popolazione per l’effetto combinato di fertilità e mortalità.

68
Q

intervallo genesico

A

tempo che intercorre tra una nascita e l’altra

69
Q

Pronatalismo

A

attitudine o orientamento politico che incoraggia la procreazione

70
Q

Transizione demografica

A

modello caratteristico delle economie agricole rimpiazzato da quello associato a contesti industriali e prevede due fasi:

1) mortalità diminuisce e fertilità aumenta
2) fertilità diminuisce talvolta anche sotto il livello di sostituzione

71
Q

Dinamica della riproduzione nelle società industrializzate/informatizzate

A

1) riproduzione stratificata
2) invecchiamento della popolazione
3) largo impiego della tecnologia scientifica per tutto quello che riguarda gravidanza

72
Q

Personalità

A

è il modo prevedibile e distintivo di comportarsi, pensare e sentire di un individuo.

73
Q

inculturazione

A

o socializzazione, apprendimento di una cultura attraverso processi formali diretti o indiretti

74
Q

Adolescenza

A

periodo di maturazione culturalmente definito

75
Q

Pluralismo di genere

A

esistenza presso una data cultura di una molteplicità di categorie tollerate e legittime di femminilità, mascolinità e generi dai contorni incerti.

76
Q

etnomedicina

A

studio dei sistemi sanitari in uso nelle diverse culture

77
Q

elementi di identificazione dei problemi di salute

A
causa
vettore
parte del corpo
sintomi
combinazione di questi
78
Q

sindrome culturale

A

problema di salute che presenta serie di sintomi associati a una determinata cultura

79
Q

etnoeziologia

A

spiegazioni causali attribuite ai problemi di salute e alla sofferenza presso le diverse culture

80
Q

sofferenza strutturale

A

o sociale. Problemi di salute scatenati da povertà, guerra, migrazioni forzate, carestie.

81
Q

terapia umorale

A

caldi o freddi

82
Q

tre approcci teoretici di antropologia medica

A

utili alla comprensione dei sistemi sanitari
1) influenza che ambiente esercita sui problemi e modalità di diffusione di questi (ecologico/epidemiologico). Dati emici e qualitativi, ora anche l’opposto

2) simboli e significati delle diverse manifestazioni e pratiche di guarigione (simbolico/interpretativo)
3) necessità di guardare ai fattori strutturali come cause profonde dei problemi di salute e studia biomed occ in quanto istituzione culturale (antropologia medica critica)

83
Q

Antropologia medica applicata

A

impiego del sapere antropologico per contribuire al raggiungimento degli obiettivi degli operatori sanitari

84
Q

Gruppo sociale

A

insieme di persone distinto dal gruppo domestico, non è escluso che tra gli individui ci siano relazioni di parentela, solitamente però sono legati da relazioni diverse da quelle di parentela.

85
Q

Gruppo sociale primario e secondario

A

primario: le persone interagiscono tra di loro e si conoscono di persona
secondario: si identificano sull base di qualcosa di comune ma possono non incontrarsi mai né avere interazioni dirette

86
Q

Amicizia

A

stretto legame sociale stabilito tra almeno due persone, solitamente non legate da legame di parentela. Tipologia gruppo sociale primario. Qualcosa di simile appartiene a tutte le culture con sfumature differenti

87
Q

Circoli

A

gruppi sociali basati su un senso di appartenenza identitaria e obiettivi comuni

88
Q

Cooperative

A

forme di gruppo economico dove il surplus viene diviso tra i membri e le decisioni vengono prese in modo democratico (agricola, credito, consumo)

89
Q

Stratificazione Sociale

A

relazioni gerarchiche esistenti tra gruppi distinti organizzati in diversi livelli o strati; possono presentare disuguaglianze su molti fattori e strati più alti hanno diritti negati a strati inferiori (superiori tendono a cercare di conservare posizione privilegiata)

90
Q

Classe sociale

A

posizione che una persona o gruppo occupa nella società ed è definita soprattutto sulla base di parametri economici

91
Q

Sistemi di stratificazione sociale

A
basati su qualità ascritte:
razza
genere
etnia
casta
92
Q

Politica

A

uso organizzato del potere pubblico

93
Q

Potere

A

abilità di ottenere risultati con uso, potenziale o effettivo, della forza, può essere esercitato anche da individuo privo di autorità. Relazionale

94
Q

Autorevolezza

A

può essere espressa anche da chi ha un ruolo marginale o ceto basso. Relazionale

95
Q

Militarismo

A

predominio del potere militare nell’amministrazione dello stato e della società

96
Q

proprietà linguaggio

A

produttività e distanziamento

97
Q

Ipotesi Sapir-Whorf e determinismo linguistico

A

lingua che usiamo influenza fortemente il modo in cui pensiamo, lingua=mondo cognitivo. Teoria che dice che lingua determina sviluppo cognitivo.

98
Q

Sociolinguistica

A

sottolinea influenza del contesto sociale e culturale sulla struttura della lingua, costruzionisti culturali.