percezione Flashcards

1
Q

Che cos’è la percezione?

A

È un processo cognitivo attraverso il quale otteniamo informazioni sull’ambiente a partire da stimolazioni sensoriali.

La percezione ci permette di guidare le azioni in base alle informazioni ricevute.

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2
Q

Quali sono i passaggi del processo percettivo?

A
  1. L’ambiente manda informazioni ai nostri organi sensoriali
  2. Le informazioni vengono rielaborate dalle specifiche aree sensoriali nel cervello
  3. Le informazioni sono convertite in percezioni
  4. Infine, si genera un’azione efficace in risposta all’ambiente.

Questo processo coinvolge la trasformazione delle sensazioni in esperienze psicologiche soggettive.

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3
Q

Che cosa rappresenta lo stimolo distale?

A

È l’oggetto presente nella realtà con caratteristiche fisiche misurabili, indipendenti dall’osservatore.

Gli stimoli distali sono oggetti nel nostro ambiente che emettono energia.

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4
Q

Che cos’è lo stimolo prossimale?

A

È l’energia che attiva gli organi di senso e varia in base a fattori come illuminazione e posizione relativa.

Ad esempio, nella visione, gli oggetti riflettono la luce che attiva i fotorecettori.

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5
Q

Cosa rappresenta il percetto?

A

È il prodotto dell’elaborazione delle informazioni, non una copia fedele della realtà fisica.

Il percetto è una rappresentazione mentale soggettiva dello stimolo prossimale.

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6
Q

Chi ha formulato i principi di psicologia della forma?

A

Koffka nel 1935.

Koffka ha sottolineato che la nostra percezione dell’ambiente dipende dalle esperienze e dai sensi.

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7
Q

Qual è il ruolo degli organi di senso nel processo percettivo?

A

Catturano l’energia e le stimolazioni nell’ambiente, attivando i recettori che portano a risposte fisiologiche.

Queste risposte sono le sensazioni grezze prima di essere rielaborate.

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8
Q

problema ottica inversa

A

quando guardiamo una tazza vediamo solo una parte di essa, il nostro cervello deve indovinare la forma completa della tazza basandosi su quello che vede la tazza di sta in un oggetto solido esteso in tre dimensioni spaziali dotato di forma e grandezza.sulla retina non solo la tridimensionalità va persa ma anche la forma e la grandezza danno perse perché la proiezione della tazza sulla superficie retinica dipende da molti parametri

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9
Q

I nostri sistemi percettivi cosa conoscono ? e qual’è il primo problema ?

A

non conoscono direttamente le proprietà dello stimolo distale ma devono ricostruirle a partire dall’informazione disponibile. Primo problema la proiezione bidimensionale sulla retina

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10
Q

una singola immagine retinica a quante configurazioni può corrispondere? E lo stimolo prossimale?

A

Una singola immagine etnica può corrispondere a infinite configurazioni nel mondo 3d.ci sono molte possibili in realtà che potrebbero produrre la stessa immagine sulla retina.lo stesso stimolo prossimale può derivare da diversi stimoli distali: diversi stimoli distali possono infatti proiettare la stessa immagine sulla retina

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11
Q

lo stimolo prossimale perde qualcosa?

A

Lo stimolo prossimale perde qualcosa dato che non è la coppia della realtà, due elementi condividono la stessa forma inclinazione la stessa luminosità sulla nostra retina è uguale l’immagine

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12
Q

il processo percettivo quindi cosa deve risolvere?

A

il processo percettivo deve risolvere alcuni problemi ovvero poiché la nostra immagine retinica della realtà è semplificata alcune caratteristiche degli oggetti si perdono

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13
Q

come percepiamo il mondo in maniera stabile indipendente da questi problemi che abbiamo visto come facciamo a superarli?

A

Le caratteristiche stabili di un oggetto devono essere mantenute nel concetto grazie alla costanza percettiva: processo che corregge il più possibile l’indeterminazione ottica

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14
Q

Com’è possibile passare da un mondo esterno stabile e da un’esperienza fenomenica altrettanto stabile?

A

Due possibili approcci: bottom Up processo puramente guidato dai dati sensoriali guidato dai dati che ci arrivano dal mondo reale. Top Down processo modulato da conoscenze pregresse e o dall’esperienza

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15
Q

Esempio flusso ottico

A

passeggeri di un’auto, paesaggio sembra muoversi

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16
Q

elementi corrispondenti al flusso ottico

A

Elementi più vicini sembrano muoversi più velocemente rispetto a quelli lontani, gli elementi ai lati del campo visivo sembrano muoversi più velocemente rispetto a quelli al centro, tutto sembra fluire dove uno si sta dirigendo cioè punto di espansione, io percepisco un movimento quindi crea una percezione di movimenti ma la realtà non è di movimento

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17
Q

teoria gibson

A

secondo lui non c’è bisogno di un’elaborazione cognitiva complessa per intraprendere queste informazioni perché è l’ambiente stesso a guidare l’elaborazione del concetto attraverso percezione diretta dei dati sensoriali, il flusso ottico continui già le informazioni.le informazioni percettive secondo lui sono già nell’ambiente per essere colte e non c’è bisogno dell’interpretazione e quindi sono già presenti nello stimolo prossimale queste informazioni

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18
Q

Che cosa guida la percezione diretta?(gibson)

A

La velocità di movimento, la direzione del movimento, la struttura dell’ambiente circostante

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19
Q

affordances

A

la simulazione non è caotica ci offre un ordine intrinseco grazie a una distribuzione spaziale temporale di disponibilità, alcuni oggetti che rendono chiaro di come percepiamo in maniera diretta ci sono alcuni oggetti che ci suggeriscono immediatamente le azioni che possiamo fare, la struttura dell’oggetto ci fa capire che che azione fare con quell’oggetto, opportunità di azione

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20
Q

Quindi il processo percettivo non necessita memoria o esperienze pregresse? (secondo gibson)

A

No perché sono in grado di cogliere direttamente informazioni dall’ambiente

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21
Q

perché parliamo di teoria ecologica?(gibson)

A

perché parliamo della relazione uomo ambiente, non ho bisogno di crearmi una rappresentazione cognitiva per cogliere affordance perché vengono colte in maniera immediata

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22
Q

top-down/percezione indiretta

A

secondo gli studiosi il concetto non dipende solo dai dati sensoriali, informazione sensoriale non è sufficiente per arrivare all’elaborazione di un concetto. cogliamo elementi della realtà grazie a quello che sappiamo. la percezione è un processo continuo che partendo dagli indizi forniti dallo stimolo prossimale utilizza strategie euristica esperienze precedenti il contesto o regole predefinite per creare una rappresentazione dell’ambiente che ci circonda

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23
Q

quali schemi lavorano in parallelo per elaborare il percetto ? (top-down)

A

Memoria o aspettativa

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24
Q

chi è fondatore top-down?

A

Von helmotz

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25
Q

the big N

A

se pensiamo al titolo noi elaboriamo tramite la percezione indiretta e riusciamo a vedere una N ma se lo elaboriamo tramite percezione diretta bottom up riusciamo a vedere solo due figure geometriche ed una tera bianca

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26
Q

strategie euristiche ?

A

scorciatoie di pensiero

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27
Q

percezione visiva

A

la maggior parte delle ricerche hanno dato più spazio a questo tipo di percezione, tra il 20 30% della nostra corteccia si occupa di esaminare ed elaborare l’informazione visiva.le diverse proprietà dello stimolo sono analizzate da processi distinti sia dal punto di vista anatomico sia dal punto di vista funzionale e poi combinate per arrivare ad un unico percento, anche se analizziamo i processi separatamente per facilità di comprensione questi interagiscono a tutti livelli

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28
Q

I segnali visivi degli occhi arrivano dall’area visiva primaria organizzata in due proiezioni principali:

A

Via ventrale: propagazione attraverso lobo temporale riconosce
via dorsale verso la parte posteriore del lobo parietale serve per elaborare le informazioni circa la posizione reciproca degli oggetti

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29
Q

Chi ha introdotto il modello di percezione azione?

A

Milner e goodale 1992

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30
Q

Qual è la funzione della via ventrale del modello di percezione azione?

A

La via ventrale responsabile della “Guida del riconoscimento cosciente” ovvero della percezione visiva degli oggetti chiamata “visual Perception”

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31
Q

Qual è la funzione della via dorsale nel modello di percezione e azione?

A

La via dorsale responsabile della guida dei movimenti, ovvero dell’orientamento e interazione fisica con gli oggetti “Vision for action”

32
Q

Qual è il compito nei gruppi di pazienti con lesioni ventrali e dorsali dell’esperimento?

A

I pazienti dovevano specificare l’inclinazione di una fessura (utilizzando la via ventrale) e inserire un oggetto (una moneta in essa) (utilizzando la via dorsale)

33
Q

Cosa accadeva ai pazienti con lesioni della via ventrale?

A

I pazienti con lesioni ben tre non riuscivano a percepire l’inclinazione della fessura ma riuscivano inserire correttamente lo getto nella fessura

34
Q

Cosa Cosa accadeva i pazienti con lesioni nella via dorsale?

A

I pazienti con lesioni dorsali non riuscivano a inserire correttamente l’oggetto nella fessura ma riuscivano a percepire l’inclinazione della fessura

35
Q

Cosa si è osservato nel compito di stima del disco bersaglio?

A

Nel contesto dei dischi piccoli il disco bersaglio veniva giudicato più grande rispetto a quello del contesto dei dischi grandi, mostrando l’effetto di contrasto di

36
Q

E cosa accadeva invece al compito motorio relativa all’apertura della mano del compito di stima?

A

Nel compito motorio l’apertura della mano era la stessa in entrambi le condizioni poiché il sistema motorio si basa sulla grandezza assoluta dell’oggetto non sulla sua percezione

37
Q

Come avviene la percezione del colore e quali sono i fattori che dipendono l’esperienza del colore?

A

mentre la luce colpisce l’oggetto assorbe alcune lunghezze d’onda e ne riflette altre colpendo l’occhio (riflettanza materiale).Luce riflessa della superficie (luminanza) raggiunge l’occhio.lo stimolo distale costruisce lo stimolo prossimale nell’occhio. La percezione del colore dipende dalla luce presente nell’ambiente delle proprietà della superficie dell’oggetto, dell’occhio e dal sistema nervoso

38
Q

Quali sono le tre caratteristiche per descrivere esattamente il colore

A

Tinta (differenze di colore esempio verde barra rosso) saturazione (intensità del colore esempio verde vivace contro verde sbiadito) e chiarezza o intensità (scuro contro chiaro come verde scuro verde chiaro)

39
Q

Cosa afferma la teoria tricromatica di Helmholtz ?

A

La teoria tricromatica afferma che la percezione del colore dipende dall’attività neurale di tre tipi di coni (fotorecettori) che rispondono a tre lunghezze d’onda della luce: corte, medie e lunghe

40
Q

La percezione dei colori da cosa emerge?

A

La percezione dei colori emerge dalla combinazione dell’attività neurale di questi tre tipi di coni un processo chiamato mixaggio dei colori che l’occhio compie in consapevolmente

41
Q

La teoria tricromatica dei colori che cosa spiega?

A

Questa teoria spiega i casi dove c’è un deficit della visione dei colori ipotizzando che uno o più dei tre ricettore sia mancante

42
Q

Cosa afferma la teoria dei processi opposti barra antagonisti di Herring?

A

La teoria afferma che esistono tre canali percettivi collegati a coppie di colori che lavorano in opposizione tra loro: rosso verde, blu giallo, bianco nero.quando un componente è iper stimolata ad esempio il rosso, l’altra componente verde entra in gioco per bilanciare la percezione

43
Q

Cos’è un’immagine residua?

A

L’immagine residua descrive il perdurare di una sensazione visiva dopo la rimozione dello stimolo.quando il colore è coinvolto nello stimolo, le coppie di colori identificate nella teoria dei processi opposti portano un’immagine residua negativa

44
Q

La teoria dei processi opposti e la Tricromaticità si escludono a vicenda?

A

No, le due teorie non si escludono a vicenda e si applicano diversi livelli di sistema nervoso.la teoria tricromatica si applica sulla retina, mentre la teoria dei processi opposti si applicano il percorso del segnale visivo verso il cervello

45
Q

Cosa afferma la teoria tricromatica riguardo alla visione dei colori?

A

La teoria tricromatica afferma che i coni della retina sono sensibili a tre lunghezze d’onda di luce: una per il rosso una per il verde una per il blu, che ci permettono di percepire una vasta gamma di colori

46
Q

Qual è il ruolo degli indizi di profondità nelle percezione della distanza e delle dimensioni?

A

Indici di profondità aiutano a ricostruire la tridimensionalità degli oggetti, poiché sulla retina si perde la percezione della terza dimensione.gli indizi fisiologici pittorici permettono di percepire la distanza e le dimensioni degli oggetti

47
Q

Cos’è l’accomodazione come viene utilizzata per percepire la distanza? (indici fisiologici )

A

La comunicazione è il processo tramite il quale il cristallino mette a fuoco gli oggetti.è un indizio monoculare che permette di percepire la distanza assoluta degli oggetti utile principalmente per l’oggetti vicini fino a 1,2 m, ma poco efficace perQuelli lontani

48
Q

Cos’è la convergenza e come aiuta a stimare la distanza degli oggetti?

A

La convergenza è l’indizio binoculare che si verifica quando gli occhi si muovono verso l’interno per mettere a fuoco un oggetto vicino.più forte la convergenza più vicino è l’oggetto.oltre i 3 m gli occhi sono paralleli e questo indizio non è più utile

49
Q

Cos’è la disparità retinica e come contribuisce la percezione della distanza? (Indici fisiologici)

A

La disparità retinica la differenza tra le immagini proiettate sulla retina di ciascun occhio. È fondamentale per percepire la posizione degli oggetti a distanze ravvicinate le immagini degli oggetti sono fuse nel cervello è una percezione stereoscopica che conserva la tridimensionalitàE la plasticità dello stimolo, quando dobbiamo esplorare con molta precisione oggetti vicini studiamo un campo visivo chiudendo un occhio

50
Q

Quali sono gli indizi di movimento (fisiologici) che ci aiutano a recuperare la bidimensionalità ?

A

Gli indizi fisiologici principali sono la parallela asse di movimento e il flusso ottico. La parallela asse di movimento indica che gli oggetti lontani si muovono più lentamente rispetto a quelli vicini, quando guardiamo nella direzione perpendicolare al nostro movimento. Il flusso ottico ci aiuta a stimare la direzione del movimento wuandi guardiamo davanti a noi.
sono indizi innati , non come quelli pittorici che si sviluppano

51
Q

Cosa sono gli indizi pittorici e quali sono?

A

Gli indizi pittorici sono informazioni contenute nella scena che ci permettono di derivare la posizione relativa degli oggetti. Occlusione : Se la macchina (A) è parzialmente coperta da un altro oggetto (B) la macchina (A)è più lontana rispetto all’altro oggetto davanti (B)
• Altezza relativa = se guardiamo un tramonto sul mare arriva nella nostra retina piatto, noi dobbiamo stimare la distanza , oggetti più vicini alla linea dell’orizzonte vengono percepiti più lontani rispetto agli oggetti in primo piano
• Orientamento delle ombre= ombre che gli oggetti proiettano a seconda dell’illuminazione , fornendo informazioni su forme e su distanze degli oggetti
• Prospettiva lineare= per percepire profondità, due linee parallele che nell’ambiente si allontanano dall’osservatore nella proiezione retinica sembrano convergere verso un punto all’orizzonte
• Prospettiva aerea= oggetti più sfocati e nebbiosi (appaiono come oggetti più lontani) , gli oggetti più nitidi e chiari (appaiono più vicini)
• Tessitura della scena pittorica = per cogliere la profondità riusciamo a coglierla grazie al fatto che più lontano andiamo più diventa fitta (ripetendo gli elementi in modo regolare)
• Dimensione relativa= se la proiezione dell’oggetto A è più piccola di quella dell’oggetto B (in realtà uguale ad A), l’oggetto A è relativamente più lontano dall’osservatore
• Grandezza familiare= in assenza di altre informazioni mi baso su di essa

52
Q

Che cos’è la costanza di grandezza e come funziona?

A

La costanza di grandezza è la capacità del nostro sistema visivo di percepire un oggetto con la stessa dimensione, indipendentemente dalla distanza. Ad esempio, una persona viene percepita come della stessa altezza, sia che si trovi vicino o lontano da noi.

53
Q

Cos’è la Legge di Emmert?

A

La Legge di Emmert spiega come la percezione delle dimensioni di un oggetto cambia in funzione della distanza percepita. Quando un oggetto si allontana, la sua immagine sulla retina si riduce, ma il cervello compensa questa riduzione aumentando la percezione delle sue dimensioni in proporzione alla distanza. lo riesce a ingrandire del 20% così vediamo l’oggetto stabiel

54
Q

Come funziona la percezione del movimento nel sistema visivo?

A

Il nostro sistema visivo percepisce il movimento analizzando i cambiamenti nell’immagine retinica.
Il sistema visivo ha un filtro che riesce a distinguere il movimento dello stimolo e il movimento
Il movimento può essere continuo o stroboscopico, come nei film, dove immagini statiche vengono mostrate in rapida successione, creando l’illusione del movimento.

55
Q

Che cos’è un movimento stroboscopico?

A

Il movimento stroboscopico è un movimento illusorio e apparente si verifica quando oggetti statici vengono presentati in rapida successione, creando l’illusione che si stiano muovendo, come nel caso dei filmati.

56
Q

Come ricostruiamo l’elaborazione degli oggetti che ci circondano?

A

Organizzazione percettiva : permette di isolare l’informazione presente nella scena relativa ad un singolo oggetto, quindi riconoscere c’ho che è oggetto e c’ho che non lo è
• Riconoscimento: analisi dell’informazione selezionata e costruzione del percetto

57
Q

Che cosa rende un oggetto tale a livello percettivo?

A

A livello di stimolo prossimale è tutto caotico e indeterminato , La retina tratta allo stesso modo la
luce che arriva da due punti sulla stessa superficie e quella che arriva da due punti su superficie
diverse, il segnale è frammentato e indistinto
• Il primo passo che dobbiamo fare è raggruppare e identificare le informazioni relative ad un
oggetto (Organizzazione percettiva) (capire che un oggetto è differente dall’altro):
• importante capire dove sono i contorni (dove un oggetto inizia e un altro finisce)
• L’oggetto in prima battuta è definito dal suo contorno
• Il sistema visivo è in grado di amplificare le differenza tramite contorni (fin da piccoli riusciamo a
capire i contorni) —> i primi che hanno scoperto questo era la Gestalt= importanti perchè hanno
proposto l’esistenza di processi di organizzazione percettiva

58
Q

Chi ha contribuito alla teoria dell’organizzazione percettiva e cosa proponeva?

A

I principali teorici sono i membri della scuola della Gestalt. Essi sostengono che percepiamo la realtà attraverso semplificazioni, ottimizzando il processo percettivo per identificare le migliori forme possibili.

59
Q

Qual è il principio fondamentale della Gestalt per percepire un oggetto?

A

assegnare ruolo di oggetto (che cos’é
figura rispetto al resto) secondo la Gestalt utilizzo dei criteri per ottimizzare questi processi , le regole figura - sfondo
• Il processo assegna diverse parti dello stimolo prossimale alla figura o allo sfondo seguendo la legge della “buona forma”
Le parti associate all’oggetto sono ulteriormente analizzate per costruire un percetto

60
Q

Che cos’è una figura reversibile secondo la Gestalt?

A

Una figura reversibile è un’immagine che può essere interpretata in due modi differenti, come un oggetto o come sfondo, ma non entrambi contemporaneamente quindi L’articolazione figura-sfondo non è sempre deterministica.

61
Q

Che cosa afferma la “legge della pregnanza” nella teoria della Gestalt?

A

La legge della pregnanza sostiene che i singoli elementi del campo percettivo vengono organizzati in un tutto unitario, che è più della somma delle singole parti, per ottenere la forma percettiva più semplice

62
Q

cos’è l’effetto di superiorità globale?

A

proprietà dell’intero oggetto abbiano precedenza rispetto alle parti dell’oggetto —> sempre per ottimizzare le figure e per avere una visione stabile coerente

63
Q

Cosa dice la legge della prossimità?

A

se tutto il resto è uguale , elementi che sono vicini tendiamo ad essere associati come parti di uno stesso oggetto —> lo vediamo applicato in tutti quei siti in cui si cerca di mettere vicini le applicazioni con la stessa funzione

64
Q

Cos’è la legge della somiglianza?

A

La legge della somiglianza afferma che, se gli altri fattori sono uguali, gli elementi simili (per colore, forma, dimensione) tendono a essere percepiti come parte dello stesso oggetto.

65
Q

Che cosa stabilisce la legge della buona continuazione?

A

La legge della buona continuazione afferma che gli elementi che formano una continuità di direzione tendono ad essere percepiti come parte dello stesso oggetto,

66
Q

Cos’è la legge della chiusura?

A

La legge della chiusura sostiene che elementi che formano una figura chiusa vengono associati come parti dello stesso oggetto, inducendo il nostro sistema percettivo a completare le informazioni mancanti.

67
Q

Cosa dice la legge del destino comune?

A

La legge del destino comune afferma che elementi che si muovono nella stessa direzione vengono percepiti come parte dello stesso oggetto.

68
Q

cosa dice la legge del contrasto cromatico ?

A

tutto il resto è uguale , elementi all’interno di un area comune tendono a essere associati

69
Q

come si conclude il processo percettivo ?

A

con l’identificazione di un modello mentale della forma fisica dell’oggetto

70
Q

Come arriviamo a percepire un modello mentale dell’oggetto ? (problemi)

A

• Il passaggio tra lo stimolo distale al percetto ha molti problemi sopratutto perchè perde
tantissime informazioni il percetto
• Invarianza dal punto di vista “viewpoint invariance” = L’immagine di un oggetto proiettata sulla
retina varia in modo drastico a seconda della posizione relativa dell’osservatore rispetto all’oggetto, ma il sistema visivo deve essere in grado di riconoscere l’oggetto in ogni caso.

71
Q

soluzione proposta per l’invarianza dal punto di vista ?

A

teoria dei cilindri generalizzati e il modello di riconoscimento per componenti

72
Q

Qual è la teoria principale di Marr (1982) sulla percezione degli oggetti?

A

Marr propone la teoria dei cilindri generalizzati, secondo cui riconosciamo gli oggetti ricostruendo modelli 3D basati su cilindri, uniti in diverse configurazioni, per riconoscere gli oggetti indipendentemente dalla loro posizione. seconda di cosa abbiamo davanti l’uomo riesce a incastrare i cilindri capendo l’oggetto che ha davanti . FASI: Prima capiamo i contorni e le curve costruendo un immagine bidimensionale, poi creo una rappresentazione di come appare l’oggetto dal mio punto di vista ,e poi faccio una rappresentazione 3D dell’oggetto indipendente dal punto di vista dove capisco come comporre i cilindri e così riconosco l’oggetto . (Unità di base per riconoscere gli oggetti è il
cilindro )introducendo questo concetto ha risolto il problema perchè possiamo ricostruire
l’oggetto indipendente dal suo punto di vista.

73
Q

Cos’è il modello di riconoscimento per componenti di Biederman (1985)?

A

Biederman propone che riconosciamo gli oggetti analizzando i geoni, che sono volumi primitivi tridimensionali. Geoni= strutture geometriche tridimensionali, Sono volumi primitivi ,sono 36 di forme diverse , e ne possiamo utilizzare differenti da soli o combinandoli per costruire gli oggetti della realtà, molto simile alle teoria di prima ma utilizza i geoni non i cilindri. FASI: riconosciamo i contorni per capire i geoni che ci servono che sono caratterizzati dalla stabilità perchè hanno contorni con caratteristiche invarianti cioè indipendenti dal punto di vista , dopo dobbiamo integrarli per capire che oggetto abbiamo di fronte. La teoria di Biderman ha ricevuto più supporto , diversi ricercatori hanno cercato di capire se effettivamente noi capiamo l’oggetto che abbiamo davanti tramite geoni.

74
Q

Come viene testata la teoria dei geoni di Biederman?

A

Ai partecipanti venivano mostrate delle figure , inizialmente dovevano dire cosa c’era rappresentato nella colonna A. Dopo dovevano riconoscere gli oggetti della colonna B . Dopo ancora hanno dovuto riconoscere gli oggetti della colonna C —> hanno trovato che avevano una performance buona in A soddisfacente in B e mediocre in C . Nella B mi fanno capire con più facilità il geone che c’è dietro

75
Q

Cosa afferma la teoria della dipendenza dal punto di vista?

A

La teoria della dipendenza dal punto di vista sostiene che, se un oggetto viene ruotato o presentato in un angolo non familiare, diventa più difficile riconoscerlo, quindi danno torto al modello di riconoscimento per componenti

76
Q

Quali sono i modelli basati sulle immagini per il riconoscimento degli oggetti?

A

Noi riconosciamo gli oggetti pescando in memoria l’immagine che più è utile per riconoscere quell’oggetto
• Questo tipo di modello non richiede che noi inferiamo/ricostruiamo la forma 3dimensionale per identificare gli oggetti

77
Q

Qual è la questione aperta riguardo ai modelli percettivi?

A

Il dibattito è ancora aperto tra le teorie basate sulla ricostruzione 3D e quelle basate sul confronto di immagini. entrambe le teorie offrono una spiegazione che hanno delle evidenze scientifiche ma offrono una spiegazione parziali.
Inoltre, a seconda delle condizioni sperimentali e di quali parti del cervello vengono analizzate, si possono ottenere dati che supportano una o l’altra teoria.