Pensiero Flashcards

1
Q

Il pensiero astratto?

A

Il pensiero astratto ha come scopo l’elaborazione delle generalizzazioni e dei concetti al di là delle proprietà fisiche

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2
Q

La comunicazione orale?

A

La comunicazione orale utilizza come mezzi la voce ed il linguaggio parlato

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3
Q

La comunicazione scritta?

A

La comunicazione scritta usa segni, immagini per poter trasmettere il linguaggio

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4
Q

Come si divide la comunicazione scritta?

A

in non alfabetica: dove sono usati i segni.

in alfabetica: dove ogni segno è associato ad un suono

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5
Q

Il pensiero concreto?

A

Il pensiero concreto ha come scopo l’esperienza

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6
Q

Con il termine “opposte” s’intende che non possono esistere entrambe le alternative?

A

No, perché in questo caso non è una vera e propria esclusione perché è possibile che in una lingua siano presenti entrambe.

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7
Q

Quali sono gli elementi cognitivi che hanno tutte le culture?

A

Tutti gli esseri umani presentano capacità sensoriali e intellettuali

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8
Q

Una dimostrazione degli elementi cognitivi?

A

Un esempio l’abbiamo con una ricerca condotta da una rivista americana che dimostrò che sia i Mundurucu che i loro coetanei statunitensi, sapevano distinguere gli angoli retti da quelli acuti e da quelli ottusi e se gli veniva spiegato, sapeva usare la mappa.

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9
Q

Da che cosa erano colpiti i primi europei?

A

Essi erano colpiti dal fatto che i popoli primitivi aveva dei sistemi di numerazione che superavano poche unità e anche dall’assenza di un concetto astratto di spazio e di tempo.

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10
Q

Cosa dimostrarono gli etnografi?

A

Gli etnografi dimostrarono che i primitivi erano interessati solamente a ciò che era utile, mentre tutto il resto che magari non coincideva con la loro realtà, non gli suscitava curiosità.

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11
Q

L’uso di una sola parola?

A

Ci stupiva il fatto che molte popolazioni usassero una sola parola per descrivere un insieme di cose (animale volanti = tutti gli uccelli) ma tutti questi pensieri erano dovuti da un’osservazione sbagliata perchè alcuni di essi presentavano un ampio lessico per quanto riguarda i fenomeni naturali.

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12
Q

Gli Inut (Eschimesi) e la neve?

A

Gli Inut erano una popolazione che presentava un’organizzazione semplice e una tecnologia molto elementare, ma loro avevano ed hanno tutt’ora un ampio uso di termini per intendere la neve in base alla caduta, alla consistenza ecc..

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13
Q

Cosa ci fa capire il fatto della neve degli Inuit?

A

Ci fa capire che essi avevano elaborato una conoscenza molto più nei confronti delle cose dell’ambiente in cui vivono.

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14
Q

Due modi di osservare e descrivere il mondo?

A

Lévi Strauss, con il suo libro “il pensiero selvaggio” dimostrò le differenza tra il pens. primitivo e moderno.

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15
Q

Differenze tra il pensiero moderno e quello primitivo?

A

Nel pensiero primitivo gli aspetti speculativi, riflessivi e teorici sono usati in base all’esperienza, mentre nel pensiero moderno sono usati anche in contesti astratti

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16
Q

La società ad oralità primitiva?

A

Erano delle società che indipendentemente dalle loro complessità sulla politica, sull’economia e sull’amministrazione, non conoscevano la scrittura.

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17
Q

Elementi di oralità primaria now?

A

Oggi questi tipi di società non esistono più, la scrittura si afferma sempre in un certo modo attraverso le leggi, regolamenti ecc..

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18
Q

Le origini della scrittura?

A

Alcune ricerche dicono che la scrittura si sia sviluppata grande ad alcuni calcoli che con il tempo portarono alla sostituzione di oggetti (come sassolini,bastoncini) con dei veri e proprio segni con un significato ciascuno.

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19
Q

Come comparve la scrittura vera e propria?

A

La scrittura vera e propria fu creata dai sumeri, in Mesopotamia ed è chiamata scrittura cuneiforme perchè il segno base, a forma di cuneo, veniva unito con altri simbolini per creare parole.

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20
Q

E la scrittura alfebetica?

A

La scrittura alfabetica, quella dove ogni segno corrisponde ad un suono della lingua, si sviluppò sotto i Fenici.

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21
Q

Quanto peso ha la scrittura nel nostro modo di comunicare?

A

La scrittura ha un peso fondamentale, essa esercita una specie di condizionamento. Le nostre menti non possono pensare ad una parola se non in forma scritta.

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22
Q

Cosa hanno pensato gli studiosi delle persone molto scolarizzate?

A

Loro sostennero che le persone molto scolarizzate non si potessero rendere conto dell’effetto che una parola pronunciata da loro su delle persone che sono proprio all’oscuro della scrittura.

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23
Q

Cantastori e Poeti?

A

Alcune ricerche delle varie scienze sociali, hanno dimostrato che tutti i cantautori, anche quelli analfabeti, recitano quasi come i cantautori dell’antichità e dei griot. Anche quando essi potrebbero usare la scrittura, essi preferiscono mantenere l’usanza orale.

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24
Q

Cosa significa il fatto che i cantautori preferiscono mantenere l’aspetto orale?

A

Questo significa che essi si affidano alle loro tecniche mnemoniche che derivano dalle culture orali.

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25
Q

Cosa sono le tecniche mnemoniche?

A

Sono tecniche delle comunicazione orali che aiutano a memorizzare, trasmettere e ripetere i testi.

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26
Q

Quali sono i mezzi mnemonici?

A

Diversamente da noi, essi ripetano strofa per strofa, verso per verso, riga per riga e li riempono di formule fisse e di espressioni ripetute più volte per riuscire a ricordarsi il tutto con più facilità.

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27
Q

Le culture imbevute di oralità per che cosa usano le tecniche mnemoniche?

A

Esse non le usano solamente per fatti poetici, religiosi, ecc.. ma le usano anche per scopi politici, amministrativi, giuridici, descrittivi e esplicativi.

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28
Q

Può il procedere per formule scomparire con l’uso della scrittura?

A

No, non può scomparire. Alcuni poeti nonostante sapessero scrivere, continuarono a cantare i loro versi oralemente.

29
Q

Cosa sono le potenzialità intellettuali?

A

Esse sono capacità di utilizzare alcune forme del pensiero (induzione, deduzione) che sono comuni a tutti gli esseri umani, ma posso prendere direzioni differenti in base alle diverse culture.

30
Q

Quali sono le capacità che hanno tutti gli essere umani?

A

1) astrazione: (fissarsi su un aspetto di un insieme di elementi)
2) categorizzazione: (raggruppare gli elementi in gruppo)
3) induzione ( dallo specifico al generale)
4) deduzione (dal generale allo specifico?

31
Q

Cosa sono le strategie funzionali?

A

Sono degli adattamenti (che dipendono dai fattori psicologici, sociali, culturali..) grazie al quale gli individui fanno uso delle potenzialità intellettuali universali.

32
Q

Perché alcuni testi di valutazione del Q.I. non vengono più considerati attendibili?

A

Perché si è visto che gli individui rispondeva secondo strategie funzionali differenti e queste strategie variavano da un contesto culturale ad un altro, ed da un soggetto ad un altro.

33
Q

Due antropologi americani che hanno fatto un esperimento.

A

Questi antropologi hanno fatto un confronto tra i bambini bianchi e quelli neri per vedere le loro capacità linguistiche e arrivarono alla conclusione che quelli bianchi erano più loquaci e spigliati, mentre quelli neri erano timidi e poco propensi a parlare.

34
Q

Come mai i bambini neri erano meno propensi a parlare rispetto a quelli di colore?

A

I bambini bianchi non avevano paura di parlare perché nel loro caso era un modo per far valere le loro capacità , mentre nel caso dei bambini neri, erano più timidi perché essendo gli antropologi bianchi, pensavano che fosse un modo per discriminarli.

35
Q

Cosa sono gli stili cognitivi?

A

Il mondo in cui gli individui provenienti da ambiti culturali differenti si rapportano con il mondo sul piano della conoscenza.

36
Q

Tra quali estremità può oscillare lo stile cognitivo?

A

Stile cognitivo globale e articolato.
In quello globale si parte dalla totalità del fenomeno per poi raggiungere la particolarità degli elementi di cui esso è composto. Quello invece articolato si parte dalla particolarità fino ad arrivare alla totalità.

37
Q

Esperimento di Uzbeki.

A

Si parla dello stile cognitivo globale e consiste in dei soggetti che dovevano separare gli strumenti dai non strumenti. Qui è la totalità funzionale che orienta il pensiero.

38
Q

Come tendono a comportarsi gli esseri umani?

A

Gli esseri umani tendono ad usare entrambi in base alle situazioni in cui si trovano.

39
Q

Gli stessi antropologi dei bambini bianchi e neri che altro esperimento condussero?

A

Condussero un esperimento che fece notare che tutti sapevano calcolare il rapporto qualità-prezzo-quantità dei prodotti alimentari.

40
Q

Le parole senza la scrittura hanno una sopravvivenza duratura?

A

No, non hanno una sopravvivenza duratura perché dopo un po’ svaniscono. Questo non significa che le popolazioni basate sull’oralità non abbiano una memoria ben salda. Anzi il contrario perché attraverso le ripetizioni loro riescono a ricordare sempre le cose utili del loro am.

41
Q

Per accentuare la forza espressiva, cosa si fa?

A

Si usano gesti ben precisi per dare forza a ciò che diciamo.

42
Q

Esempio etnografico dell’attribuzione dei nomi come atto creativo.

A

I Batuya che attribuirono un potere straordinario a i nomi e a pronunciarli. Essi sono agricoltori e nei loro rituali magici, che hanno scopo di cacciare via i parassiti dalle piante, dicono i nomi delle specie, pregandole di andarsene.

43
Q

Il rapporto tra la scrittura, l’argomentazione e l’astrazione.

A

Sul piano storico, la scrittura ebbe un ruolo fondamentale. Prima di essa le tecniche di memorizzazione erano differenti, infatti venivano usati dei bastoncini, sassolini. Nei popoli dove la scrittura è assente, l’unico modo per ricordare è la tecnica della ripetizione.

44
Q

La selezione della memoria nell’oralità.

A

Dove non esistono testi scritti, si può fare affidamento solamente sulla parola. Si tratta però di una parola che non è scritta, ma ripetuta oralmente di generazioni in generazioni ed esso produce effetti omeostatici.

45
Q

Cosa sono gli effetti omeostatici?

A

S’intende il fatto di eliminare tutto ciò che non riguarda il presente. Inizialmente era un termine utilizzato per indicare i processi biologici, ma adesso si usa anche per indicare le scienze sociali.

46
Q

Una caratteristica importante di tutte le culture? (pag.128)

A

E’ quella di essere selettive. Le culture dotate di sistemi mnemonici, hanno la possibilità di conservare grazie ai propri mezzi a disposizione un enorme insieme di eventi e anche di conoscenze.

47
Q

Cosa spiegò l’antropologo Goody?

A

Lui sosteneva che la scrittura fosse una specie di “addomesticamento del pensiero”.

48
Q

Cosa consente la scrittura?

A

La scrittura consente di ampliare il pensiero rispetto all’oralità e ci permette di creare un linguaggio che non riguardi solo la nostra società, ma un linguaggio più ampio per tutti gli esseri umani.

49
Q

La televisione, che cos’è in antropologia?

A

La televisione è considerata il mezzo che attraverso i mass-media manipola il pensiero degli uomini. Si dice che è un mezzo culturalmente influente.

50
Q

Cosa sono i mass-media?

A

Sono dei produttori di cultura che ci suggeriscono valori, gusti, idee politiche, religiose ecc..

51
Q

Ci sono programmi popolari che vengono ritrasmessi in un contesto culturale differente?

A

Si, ci sono ed essi riscuotono un successo analogo.

52
Q

I mass-media cosa influenzano?

A

Influenzano le relazioni tra gli esseri umani, le loro aspirazioni ed la loro immaginazione.

53
Q

Scrittura e televisione: chi ha la meglio?

A

Ottiene più successo la televisione, perché rispetto alla scrittura, le immagini attirano maggiormente portando così gli essere umani ad essere influenzati da essa.

54
Q

Che cos’è l’etnoscienza?

A

E’ un sistema di conoscenze naturali proprio di ogni cultura e si suddivide in varie discipline come l’etnomedicina

55
Q

Premessa dell’etnoscienza.

A

Tutte le culture hanno una conoscenza più o meno ampia della natura e dell’ordine. Infatti tutti hanno creato una classificazione degli animali, dei colori ordinato in diverse categorie in base all’esperienza. Queste teorie non sono identiche.

56
Q

Tali concezioni sono casuali?

A

Assolutamente no, nonostante alcune sia differenti da quelle della scienza moderna.

57
Q

L’ordine naturale dei Waiwai

A

I Waiwai sono una popolazione dell’Amazonia e loro sostengono che alcuni animali sia vegetali in quanto la loro forma somigli a quella di una pianta. Di conseguenza alle donne che non potevano mangiare carne, era però permesso di mangiare questi animali in quanto pensavano che fossero piante. Per loro è un tabù.

58
Q

Cosa è per i Waiwai un tabù?

A

Per loro il tabù consiste nella partecipazione e della caccia o della guerra femminile.

59
Q

Un altro campo dove la culture presentano modi differenti di percepire il mondo?

A

E’ la terminologia dei colori.

60
Q

Ricerca di Berlin e Kay?

A

Essi confrontarono le terminologie cromatiche presenti in 26 lingue e arrivarono alla conclusione che esse vanno da un minimo di due (Nuova Guinea) ad un massimo di undici (Europa).

61
Q

Cosa sono i termini fondamentali o di base dei colori?

A

Sono quei termini che indicano direttamente il colore senza ulteriori spiegazioni. (come ad es: il rosso) mentre porpora, scarlatto ecc.. richiedono ulteriori informazioni nonostante si parli sempre di rosso.

62
Q

Le conclusioni delle ricerche di Berlin e Kay.

A

1) TUTTI gli esseri umani sono in grandi di percepire TUTTE le gradazioni di colore.
2) La terminologia cromatica si sviluppa secondo una linea precisa (tutti quelli che possiedono due termini saranno sempre chiaro e scuro. chi ne possiede tra saranno bianco, nero e rosso e chi ne possiede altri oltre i 3 precedenti troviamo sempre il giallo e il verde mentre il sesto termine è il blu che poi sarà seguito dal marrone, grigio ecc..)
3) Il numero dei termini che una cultura utilizza per spiegare un colore è in relazione con la complessità culturale e tecnologica dello loro stessa cultura.

63
Q

Un’obiezione a Berlin e Kay: Il ruolo del contesto

A

Loro non presero in considerazione i fattori culturali che influenzano la percezione del mondo. Infatti non tutti attribuiamo lo stesso significato allo stesso colore. Persone di culture diverse, oppure soggetti della stessa cultura, possono avere interpretazioni differenti rispetto alla loro esperienza.

64
Q

Esempi di variazione del colore.

A

Un esempio di variazione del colore lo possiamo fare con il colore rosse. Esso prende significati diversi in base al contesto. Infatti assume un significato di stop nei cartelli stradali, pericolo per le bandierine sventolate dagli addetti alla circolazione stradale e di amore nel caso dei cuori.

65
Q

Le cause della variazione del significato

A

Le variazioni sono determinate dall’esperienza degli individui che hanno nei confronti dei colori (dipende anche dai gusti). Conklin dimostrò che presso gli Hanunòo dividevano i colori in due categorie: quelli secchi e quelli freschi.

66
Q

L’importanza della terminologia del colore.

A

Si è scoperto che in alcune parti della Nuova Guinea, non hanno una terminologia del colore e per questo usano nomi di piante del colore che vogliono indicare. Ciò dimostrebbe che nonostante sia in grado di riconoscere le differenza cromatiche, esse possono anche essere espresse attraverso via linguistiche differenti.

67
Q

Le intuizioni universali del mondo e dello spazio.

A

Tutti gli esseri umani hanno una percezione dell’inizio, della trasformazione e della fine delle cose.

68
Q

Il tempo definizione e divisione.

A

Il tempo è la trasformazione di se stessi e delle cose.
Esso si divide in tempo puntiforme e uniforme.
Puntiforme: ovvero il tempo non è omogeneo e quantificabile ma è associato ad eventi natuali
Uniforme: il tempo è quantificabile ed è un sistema rigido della scansione della vita sociale.

69
Q

Il tempo nella società industrializzata.

A

La nostra concezione del tempo è strettamente collegata all’idea della produttività che emerse grazie a Weber. Il tempo che si dedica alla produzione, diventa qualcosa di misurabile. Il tempo può dipendere anche dallo stato d’animo del soggetto.