PEDAGOGIA PER LE DIFFICOLTA' DI APPRENDIMENTO Flashcards

1
Q

Quando sono stati ufficializzati i DSA?

A

I DSA sono stati ufficializzati dalla Legge 170 del 2010.

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2
Q

Che cosa intende per DSA nella legge 170 del 2010?

A

Si intende un deficit severo e specifico, persistente in determinate aree specifiche del cervello.

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3
Q

In quali modalità possono dividersi i disturbi dei DSA nella legge 170 del 2010?

A
  • dislessia: disturbo legato alla difficoltà di leggere (non leggono in maniera fluida e si ha più difficoltà di lettura rispetto ad altre persone della stessa età);
  • disortografia: disturbo legato alla capacità di apprendere le regole ortografiche e sintattiche;
  • disgrafia: disturbo che riguarda i processi di realizzazione grafica (disturbo di tipo motorio e non linguistico);
  • discalculia: disturbo relativo alla difficoltà di far di conto e operazioni con i numeri.
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4
Q

Perchè i DSA sono dei disturbi più difficili da diagnosticare?

A

I disturbi da DSA sono particolarmente difficili da diagnosticare perchè non sono evidenti (come lo è una persona cieca oppure in sedia a rotelle: è evidente che abbia dei disturbi).

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5
Q

Quali sono le differenze tra disturbo e difficoltà?

A

DISTURBO:
- è innato (oppure dovuto da traumi);
- resistente all’intervento (si possono trovare delle strategie o interventi mirati per migliorare la difficoltà);
- è resistente all’automatizzazione

DIFFICOLTA’:
- non è innata (deriva dal contestoin cui vive la persona);
- modificabile con interventi mirati;
- non resistente all’automatizzazione.

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6
Q

A quale altro disturbo vengono associati i DSA?

A

Vengono associati a questi disturbi, spesso, anche i disturbi dell’attenzione.

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7
Q

Quali possono essere i motivi per cui possono insorgere difficoltà di apprendiemnto?

A
  • condizioni di disabilità;
  • svantaggio socio - culturale;
  • deprivazione di stimoli cognitivi;
  • deprivazione affettivi - motivazionali (bambini cresciuti in orfanotrofio e poi adottati);
  • svantaggio legato alla condizione di immigrazione (conoscenza della lingua e altro);
  • esperienze traumatiche.
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8
Q

Che cosa è e da che chi è formata la Consensus Conference?

A

La Consensus Conference si tratta di un gruppo di esperti provenienti da diversi settori che si riuniscono per trovare una definizione di dislessia, disortografia, ortografia e discalculia e si occupano anche di decidere chi è che si deve occupare di proporre una diagnosi e a chi rivolgersi.
In sostanza, si tratta di chiarire: definizioni, criteri diagnostici e eziologici, procedure e strumenti dell’indagine diagnostica, individuare elmenti precoci.

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9
Q

Qual è la prima caratteristica che bisogna tenere a mente dei DSA?

A

La principale caratteristica dei DSA è quella della specificità, ovvero questo disturbo interessa una o più aree specifiche di azione della persona andando a lasciare intatto il funzionamento intellettivo in generale.

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10
Q

Quali sono i criteri da utilizzare per la definizione die DSA?

A
  1. il carattere evolutivo dei disturbi;
  2. la diversa espressività del disturbo nelle diverse fasi evolutive dell’abilità;
  3. la quasi costante associazione ad altri disturbi (comorbidità).
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11
Q

Quando, indicativamente, si diagnostica una diagnosi di DSA a un bambino/a?

A

Verso la fine del secondo anno della scuola primaria, periodo che coincide con il completamento del ciclo di istruzione formale del codice scritto ed è il periodo in cui si inizia ad automatizzarsi il processo di lettura.

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12
Q

Quando si diagnostica la diagnosi di discalculia a un bambino/a?

A

Verso la fine del terzo anno di scuola primaria; se viene diagnosticato prima è più facile che si trattino dei falsi postivi.

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13
Q

Quando viene normato il concetto di BES?

A

Il concetto di BES viene normato attraverso la normativa ministeriale del 27 dicembre 2012.

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14
Q

Cosa si intende per BES?

A

Deriva dal concetto anglosassone Special Educational Needs e si riferisce a particolari esigenze educative che gli alunni possono manifestare. A differenza dei DSA, possono essere di natura transitoria (separazione dei genitori) oppure permanente. Si tratta di esigenze educative particolari che possono manifestarsi per motivi fisici, biologici, fiologici, sociali e psicologici rispetto ai quali è necessario che la scuola offra una risposta specifica e personalizzata.

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15
Q

Le persone con BES hanno una diagnosi?

A

Non hanno una diagnosi proprio perchè si tratta di una categoria pedagogica e non clinica per questo non è prevista diagnosi.

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16
Q

A che cosa si riferisce l’acronimo BES?

A

A tutti quei bisogni che si manifestano negli apprendimenti, nel comportamento, nelle relazioni e rendono difficili l’adattamento al percorso scolastico e lavorativo.

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17
Q

A che cosa fa riferimento il termine BES?

A

Il termine BES fa riferimento a quanto espresso nella dichiarazione internazionale di Salamanca (1994). Ossia le persone che hanno BES devono poter accedere alle normali scuole che devono integrarli in un sistema pedagogico concentrato sul bambino, capace di soddisfare queste necessità.

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18
Q

Che cos’è il Q. I. e come è stato modificato nel tempo?

A

Il Q. I. viene utilizzato per quantificare l’intelligenza e si tratta di un conetto ancora molto attuale che non viene calcolato più in base al rapporto tra età cronologica ed età mentale, ma confrontando le prestazioni di un certo individuo con la media delle prestazioni ottenute da un gruppo campione.

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19
Q

Com’è cambiato il pensiero riguardo a che cosa sia l’intelligenza?

A

Le teorie sviluppate inizialmente sostenevano che i bambini intelligenti fossero soltanto quelli che erano più bravi a scuola e imparavano meglio le materie. Col tempo, si sono creati dei modelli nei quali vengono integrati anche degli aspetti biologici e aspetti contestuali in una concezione di intelligenza vista come qualcosa di dinamico e complesso. Per cui non è più qualcosa che si sviluppa in determinate fasi uguali per tutti (Piaget), ma viene visto come qualcosa che può essere incrementato e composto da varie tipologie di intelligenze.

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20
Q

Cosa affermano e quali sono i modelli attuali che riguardano l’intelligenza?

A

I modelli attuali, vogliono integrare aspetti biologici, gerarchici e contestuali in una concettualizzazione dell’intelligenza vista come sistema dinamico e complesso, fatto di interazioni tra processi mentali, influenze contestuali e abilità molteplici. I modelli più conosciuti sono due: la teoria triadica di Sternberg (1985) e la teoria delle intelligenze multiple di Gardner (1983).

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21
Q

Che cosa afferma la teoria triarchica di Sternberg?

A
  • intelligenza analitica: individui che sono adatti a servirsi dei metacomponenti;
  • intelligenza creativa: individui che usano i componenti per analizzare nuovi prodotti e dare nuove scoperte;
  • intelligenza pratica: individui che usano componenti mentali per adattarsi o dare forma a un ambiente, oppure scegliere quello più adatto.
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22
Q

Che cos’è “Frames of mind”?

A

Si tratta di un testo del 1983 di Garners sulle intelligenze multiple. Questo saggio rappresenta una forte critica al mondo dell’istruzione dal momento che Gardner, fin dagli inizi degli anni Ottanta, sottolinea come il mondo della scuola vada a coltivare e a valutare in particolare due intelligenze (l’intelligenza logico – matematica e l’intelligenza linguistica – verbale), e a conferire scarsissima importanza alle altre, senza nemmeno coltivarle.

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23
Q

Cosa intende Gardner con intelligenze multiple?

A

Gardner non pensa che bisogna coltivare solamente due intelligenze del bambino e non prestare attenzione alle altre intelligenze. Per questo lui individua sette tipi di intelligenze proprio perché pensava che ci sono diverse facoltà mentali che lui chiama intelligenze multiple.

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24
Q

Quali sono le sette intelligenze multiple stabilite da Gardner?

A
  1. logico matematico
  2. linguistico verbale
  3. visivo spaziale
  4. ritmico musicale
  5. corporeo cinestetica
  6. naturalistica
  7. intrapersonale
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25
Che cosa hanno affermato Andrich e Miato?
Andrich e Miato hanno parlato delle intelligenze duttili, nel loro testo intitolato «Apprendimento cooperativo e metacognitivo» del 2003, le quali hanno un maggior legame con l’apprendimento. Loro si focalizzano in particolare su cinque tipi di intelligenza (alcune riprese dal lavoro di Gardner).
26
Quali sono le 5 intelligenze aggiunte da Andrich e Miato?
1. intelligenza analitica 2. intelligenza creativa (capacità di produrre del nuovo) 3. intelligenza pratica (capacità di concretizzare il pensiero - ragionare facendo) 4. intelligenza emotiva (l'attenzione rivolta verso l'interno) 5. intelligenza sociale (attenzione rivolta verso l'esterno).
27
A che cosa serve l'attenzione?
L’attenzione è fondamentale, senza essa è difficile finalizzare i nostri apprendimenti.
28
Come possiamo dividere l'attenzione?
1) Attenzione selettiva: cioè la capacità di focalizzare i nostri interessi agli stimoli pertinenti rispetto al compito e alla situazione; 2) Attenzione sostenuta: cioè la capacità di resistere agli elementi distrattori e mantenere la concentrazione per il tempo necessario su un determinato compito; 3) Attenzione divisa: cioè la capacità di badare contemporaneamente a due categorie di stimoli, senza che una di essere diventi quella prevalente. Per cui l’individuo segue contemporaneamente due compiti (leggere a voce alta).
29
Cos'è lo shifting dell’attenzione?
Lo shifting dell’attenzione è quando l’individuo deve alternare il focus attentivo da un compito ad un altro.
30
Cosa si intende per resistenza alla distrazione?
Si intende la capacità di evitare la perdita dell’attenzione. La distrazione può essere causata da due principali tipologie di fattori: 1) Interferenze esterne all’organismo (ad esempio quando suona la campanella); 2) Interferenze interne all’organismo (ad esempio quando si ha litigato con qualcuno, è difficile prestare attenzione ad una lezione); 3) Dal tipo e dalla qualità degli stimoli che l’individuo è in grado di elaborare in un dato momento.
31
Cosa sono le abilità percettive?
Le abilità percettive è il modo con cui ricaviamo informazioni dal mondo ma anche il modo con cui riorganizziamo queste informazioni a livello mentale. Non sempre, però, le informazioni che noi immagazziniamo sono la copia esatta della realtà, ma hanno una parte della nostra rielaborazione. Inoltre, ci è una stretta relazione tra la percezione e l’apprendimento.
32
Che cos'è la memoria?
La memoria è la funzione che ci permette di codificare, conservare nel tempo e recuperare le informazioni tratte dalla nostra esperienza quotidiana e dalla nostra vita. Di fatto, quando memorizziamo, andiamo a codificare ciò che stiamo interiorizzando: in qualche modo, cerchiamo di conservarlo per poi andare a recuperare le informazioni. La funzione della memoria è quella di farci trattenere determinati elementi.
33
Che cos'è la metamemoria?
La metamemoria è la capacità di riflettere su come funziona la nostra memoria e avere la consapevolezza delle strategie che andiamo ad utilizzare quando vogliamo memorizzare qualcosa ed è la capacità di adeguare queste strategie a quel specifico elemento da memorizzare. Dunque, la metamemoria è la consapevolezza di come funziona la nostra memoria e anche le strategie che noi utilizziamo.
34
Cosa ha affermato Baddley?
Secondo lui esiste la memoria a breve termine (o di lavoro) che assolve due funzioni: 1) mantiene le informazioni temporaneamente; 2) rende possibile lo svolgimento di altri compiti cognitivi complessi. Inoltre, il suo modello spiega la memoria di llavoro come un elemento formato da un esecutore centrale e una capacità di lavorazione che si basa su: taccuino visuospaziale (lavora su elementi visivi) e ciclo fonologico (lavora su elementi verbali).
35
Che cos'è la memoria a lungo termine?
Un magazzino di capienza estesa e riguarda tutte le informazioni conservate per tempi che possono essere brevi o per tutto l'intero arco di vita. Si tratta di un sistema che conserva tutte le conoscenze e esperienze (siano essi ricordi personali, conoscenze generali e procedure per eseguire i compiti).
36
Cosa afferma il modello Anderson?
Anderson sosteneva che esistono altre due tipi di memoria (oltre alla MLT e la MBT): - la memoria dichiarativa (si riferisce alla conoscenza empirica dei fatti); - la memoria procedurale (conoscenza su come procedere per compiere determinate cose).
37
Cosa affermava il modello Tulving?
Tulving aveva distinto ancora altre due tipi di memoria: - Memoria semantica: riguarda ciò che abbiamo imparato nel corso della nostra vita (la data precisa dell’attacco alle Torri gemelle?); - Memoria episodica: riguarda ciò che ricordiamo riguardo eventi accaduti nello spazio e nel tempo, anche molto specifici della propria esperienza personale memoria autobiografica (cosa stavo facendol’11 settembre 2001).
38
Un individuo con un ritardo nell’acquisizione del linguaggio in età prescolare, ha un rischio decisamente maggiore, rispetto ai suoi compagni, di sviluppare che cosa?
È emerso chiaramente che un individuo con un ritardo nell’acquisizione del linguaggio in età prescolare, ha un rischio decisamente maggiore, rispetto ai suoi compagni, di sviluppare: a) Problemi di lettura (decodifica) e scrittura; b) Difficoltà di comprensione del testo; c) Vocabolario ricco (è legato molto al contesto familiare, agli stimoli che il bambino riceve, al fatto che le persone che lo circondano abbiano un linguaggio molto ricco e anche dalle sue caratteristiche personali); d) Capacità di narrazione.
39
Quali sono gli aspetti più significativi emersi dello sviluppo del linguaggio?
1. variabilità: differenze dell'apprendimento tra lingua e lingua (ad esempio inglese e italiano); 2. caratteristiche strumentali; 3. psicopatologia.
40
Cos'è la morfologia?
La morfologia si occupa delle regole che sottendono la formazione intera della parola e la corretta combinazione delle parole tra loro (per esempio tra aggettivo e sostantivo).
41
Che cosa è il sistema fonologico?
Il sistema fonologico riguarda i suoni linguistici usati in una lingua, ossia i fonemi (un esempio che si utilizza per spiegare che cosa si intende per fonema è il vocabolario cartaceo). Inoltre, è molto importante che i bambini vengano esposti alle lingue madri fin da piccolissimi, dato che andranno a selezionare i fonemi che saranno per lui utili per la lingua o le lingue che dovranno poi parlare.
42
Cos'è la sintassi?
La sintassi riguarda le modalità con cui le parole vengono collegate per comunicare mediante frasi i significati desiderati. Le frasi sono le unità minime del discorso.
43
Cos'è la semantica?
La semantica si occupa del significato delle parole, di come noi costruiamo un significato. Dunque, se prima abbiamo parlato della fonologia (suono delle parole), ora invece andiamo a vedere, di fatto, come andiamo a organizzare il nostro lessico mentale. L’ipotesi è che noi possediamo due magazzini diversi: 1) Dizionario di tipo semantico: depositiamo il significato della parola. 2) Dizionario di tipo lessicale: depositiamo la rappresentazione fonologica di quella parola.
44
Che cos'è la pragmatica?
Va a studiare l'adattamento della lingua nel contesto in cui lo scambio avviene, quello che viene chiamato il "non detto" (modi di dire, l'ironia, le bugie). La pragmatica studia i meccanismi e le rappresentazioni mentali che permettono alle persone che sono in comunicazione di risolvere le ambiguità.
45
Quando i bambini iniziano a raccontare le bugie?
I bambini attorno ai 4 anni iniziano a raccontare delle bugie che sembrano credibili: questi bimbi sono sono molto svegli dal punto di vista cognitivo e linguistico proprio perchè, alle volte, è molto più difficile raccontare delle bugie che la verità perchè bisogna tenere in considerazione molti più elementi e stare molto attenti a come parlare.
46
Quali sono le massime di Grice?
Le massime di Grice sono fondamentali per raccontare una bugia. Si dividono in 4: 1. Massima della quantità: raccontare, in sintesi, un argomento (di che cosa parla un film, un libro); 2. Massima della pertinenza: mantenere il filo logico delle informazioni; 3. Massima di modo: adattare il modo di parlare in base all’interlocutore che ci troviamo davanti; 4. Massima di qualità: quanto l’informazione che ci viene data è pertinente.
47
Quali sono le due abilità che implica la lettura e quali quelle che implica la scrittura?
1. per quanto riguarda la lettura sono la decifrazione (e decodifica) e anche la comprensione; 2. per quanto riguarda la scrittura sono la cifratura e la composizione del testo.
48
Che cos'è il modello di Uta Frith?
Il modello di Uta Frith è un modello che ci consente di comprendere le fasi della lettura e scrittura. Questo è un modello a stadi, ovvero l'apprendimento avviene secondo una sequenza di fasi caratterizzate dall'acquisizione di nuove procedure e automatizzazioni sempre maggiori delle procedure già acquisite.
49
Che tipo di abilità sono le lettura e la scrittura?
Sono delle abilità automatizzate e diventano tali grazie all'esercizio.
50
In quali stadi si divide il modello di Uta Frith?
1. stadio logografrico (fino ai 5/6 anni): consiste nello sviluppo del vocabolario strettamente visivo che va a riconoscere un numero piccolo di parole. Il riconoscimento della parola avviene sulla base di caratteristiche grafiche; 2. stadio alfabetico (dai 6 anni): il bambino inizia a costruire il meccanismo di ricodificazione fonologica e quindi a segmentare correttamente la parola nelle lettere che la costituiscono e a associale il suono alla lettera; 3. stadio ortografico (dai 7 anni): l'analisi delle parole divine più rapida e fatta sulla base del riconoscimento non più di grafemi ma di morfemi; 4. stadio lessicale: il bambino impara a lavorare su unità visive globali (come nella prima fase ma ora ne è consapevole).
51
Quali sono i due metodi che i bambini utilizzano per imparare a leggere?
1. metodo alfabetico: si parla dell'insegnamento delle singole lettere; 2. metodo globale: è stato promosso in Francia negli anni Settanta e si basa sull'idea che è noioso per il bambino partire ad imparare dai grafemi e possa essere meglio partire dalla parole (questo metodo utilizza solo la via lessicale).
52
Quali sono le difficoltà che possono insorgere nella scrittura?
- un bambino che pronuncia in maniera sbagliata la parola, facilmente la scriverà anche scorretta; - la discriminazione dei suoni affini (gatto e matto); - la confusione tra lettere simili (c e g, p e b); - la grafia.
53
Quali sono le difficoltà che possono insorgere nella lettura?
- faticoso ed impreciso riconoscimento delle lettere scritte; - lentezza delle operazioni di transcodifica segno - suono; - difficoltà nel realizzare la sintesi dei singoli fonemi.
54
Cosa afferma il metodo proposto da Browun?
Spiega la metacomprensione il quale prevede 4 componenti: 1. tipi di testo; 2. compito; 3. strategie di lettura; 4. caratteristiche individuali.
55
Cosa significa comprensione?
La comprensione è un processo di recupero delle informazione che va ad estrapolare le informazioni esplicite proveniente dal testo. E' anche un processo integrativo che connette informazioni provenienti da frasi diverse del testo. Inoltre, è un processo costruttivo dove le informazioni esplicite vengono fornite da una o più frasi.
56
Che cos'è la metacognizione?
Significa, letteralmente, riflettere sui processi mentali e quindi di pensare sul pensiero. Riguarda la capacità della persona di riflettere e prendere consapevolezza delle proprie azioni e imparare a valutare le proprie criticità e strategie.
57
Qual è l'aspetto basilare della metacognizione?
L'aspetto basilare della metacognizione si trova nel concetto di consapevolezza (conoscenza di noi stessi, i nostri punti di forza, di debolezza). Un ruolo fonndamentale per quanto riguarda la metacognizione riguarda la capacità di riflettere, avere consapevolezza delle proprie azioni e imparare a valutare criticità e strategie che si possiedono. La metacognizione non serve soltanto per affrontare un testo di studio ma per tutta l'esistenza di una persona.
58
In un'ottica di metacognizione, qual è il ruolo dell'educatore?
La funzione dell'educatore non riguarda solamente il fatto di individuare il materiale corretto da insegnare agli studenti ma anche di formare delle abilità superiori ovvero insegnare loro riflettere su ciò che fanno e prendere consapevolezza su ciò che fanno (si parla di atteggimento metacognitivo).
59
Quali caratteristiche prevede l'insegnamento metacognitivo?
1. esplicitazione: il docente deve rendere espliciti i processi di apprendimento; 2. automatizzazione: le strategie vanno automatizzare tramite esercitazioni; 3. interazione: scambio costante di esperienze tra docenti e discendenti.
60
La didattica metacognitiva è caratterizzata da 4 livelli. Quali?
1° livello: conoscenze del funzionamento cognitivo in generale; 2° livello: autoconsapevolezza del proprio funzionamento cognitivo; 3° livello: uso generalizzato di strategie di autoregolazione cognitiva; 4° livello: conoscenza del sè e dei fattori affettivi, emotivi e motivazionali che influenzano le prestazioni.
61
Secondo Piaget, quali capacità sono importanti per costruire il senso del concetto di numero?
1) sediazione: essere in grado di comporre gli oggetti dal più piccolo al più grande e viceversa; 2) classificazione: capacità di raggruppare oggetti e saper compararli.
62
Quali sono state le critiche rivolte agli studi di Piaget riguardo il numero?
Piaget sosteneva che il bambino per ottenere il concetto di numero dovesse ottenere determinate competenze logiche. Però altri studi hanno dimostrato che i neonati sono già in grado di discriminare, in modo approssimativo ma anche curato, i numeri. Questo processo si chiama subtizzazione.
63
Che cosa sono le abilità protomatematiche?
Le abilità protomatematiche sono delle abilità di quantificazione, veloci ed immediate, di stime matematiche che facciamo, ed inoltre queste abilità richiedono le abilità percettive.
64
Quando i bambini sono in grado di quantificare?
E' stato dimostrato che anche un neonato è in grado di quantificare (riconoscere, ad esempio, pochi o molti), secondo le abilità protomatematiche. Per questo, tali abilità si possono evocare anche in assenza di linguaggio e gli esperti parlano di calcolo approssimativo chiamandolo subtizzazione, ovvero la stima.
65
Che cosa afferma la teoria dei contesti diversi?
La prima teoria relativa alla capacità del bambino di sviluppare competenze numeriche, si chiama teoria dei contesti diversi ovvero le abilità di conteggio vengono sviluppate dai bambini attraverso ripetuti esercizi per imitazione.
66
Quali sono i due modelli che spiegano il rapporto tra cognizione e abilità numerica?
1. modello modulare di McCloskey 2. modello del triplo codice di Dehaene.
67
Cosa afferma il modello del triplo codice di Dehaene?
Esisterebbe un modulo numerico innato che permetterebbe di riconoscere la numerosità e, quindi, consentirebbe competenze numeriche non basate su aspetti linguistici o simboli, ma solamente su aspetti di tipo analogico quantitativo. La rappresentazione dei numeri può avvenire secondo 3 diversi codici, ognuno dei quali sovrintende a compiti specifici: visuo-arabico, uditivo-verbale e analogico-quantitativo.