parole Flashcards

1
Q

Solipsismo

A

Nel solipsismo, si crede che solo la propria mente esista, poiché non si può provare l’esistenza delle menti degli altri

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
2
Q

Scientismo

A

il scientismo sostiene che solo ciò che può essere dimostrato scientificamente è vero o ha valore, trascurando altri modi di conoscenza o di interpretare il mondo. Questo approccio può portare a una visione riduzionista della realtà e può sottovalutare o ignorare aspetti della conoscenza umana che non possono essere facilmente quantificati o misurati attraverso il metodo scientifico.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
3
Q

Monismo

A

Esiste solo un mondo che possiamo studiare (esclude quindi dualismi metafisici) e se ci chiediamo cos’è la mente, dobbiamo chiederci anche che spazio ricopre in questo mondo fisico.
quando ci chiediamo cos’è la mente e quale spazio essa occupi in questo mondo fisico, stiamo implicitamente adottando un approccio fisicalista o materialista nei confronti della mente. Questo significa che si ritiene che la mente, pur essendo un fenomeno complesso e ricco di sfumature, sia essenzialmente un fenomeno fisico, che può essere compreso e spiegato attraverso i principi della fisica, della biologia e delle neuroscienze.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
4
Q

Accesso Privilegiato

A

Solo noi siamo capaci di vedere nella nostra mente

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
5
Q

Folk-Psychology

A

è la psicologia cosiddetta “del popolo”. Una conoscenza un pò datata della mente basata su esperienze pregresse e intuizioni primitive di cosa sia la mente e di come essa funzioni. Ci permette sia di parlare della mente sia di immaginarci cosa la mente sia. é un teoria empirica. Risulta inadeguata in quanto nel tempo non è stata rivista come le altre scienze, è incapace di spiegare fenomeni mentali complessi come la memoria e la sua tassonomia è confusa.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
6
Q

Prospettiva in prima persona

A

Si basa sull’idea che abbiamo un accesso privilegiato della mente. Possiamo studiare in maniera diretta solo la nostra mente. Ovviamente si pone il problema di come possiamo attribuire una mente agli altri. (Brentano)

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
7
Q

Fenomenologia

A

Lo studio e la classificazione dei fenomeni, quali si manifestano all’esperienza nel tempo e nello spazio.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
8
Q

Prospettiva in terza persona

A

Vede lo studio della mente in maniera intersoggettiva e si prospetta di rispettare gli standard scientifici. Non lascia spazio a nessun dualismo ontologico. Tiene anche conto dei fondamenti biologici e dei comportamenti osservabili. Ha il problema di svalutare la soggettività in una prospettiva di studio oggettiva (comportamentismo, riduzionismo)

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
9
Q

Cartesio

A

Accesso privilegiato, dualismo sostanziale, cogito ergo sum. Essenzialismo e teoria attaccapanni. Il corpo non è essenziale.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
10
Q

Concezione attaccapanni

A

Mentre le proprietà possono cambiare, la sostanza è ciò che rimane immutabile e garantisce l’identità.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
11
Q

David Hume

A

è anti-essenzialista: l’io non è altro che un fascio
di proprietà mentali, ovvero di fenomeni mentali
occorrenti; non esiste niente oltre a esse che possa
garantire l’identità personale

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
12
Q

Principio di chiusura causale della fisica

A

Ogni evento fisico ha una causa fisica sufficiente per il verificarsi di tale evento. Questo principio crea problemi nello studio della mente perché chiude il corpo in un mondo governato da leggi deterministiche e genera la necessità di salvaguardare il libero arbitrio.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
13
Q

Nicholas Malebranche

A

Secondo l’occasionalismo, Dio interviene ogni volta che sembra esserci un interazione mente-corpo.
Dio è la causa sia dei fenomeni mentali che dei fenomeni corporei.
Causa occasionalis

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
14
Q

Leibniz

A

L’idea di Leibniz sull’“armonia prestabilita” suggerisce che Dio ha creato l’universo in modo tale che il mondo fisico e il mondo mentale, o dei pensieri, siano sincronizzati in modo perfetto, senza che ci sia una reale interazione tra di essi. In altre parole, secondo questa prospettiva, non c’è bisogno di una relazione causa-effetto diretta tra gli eventi fisici e i pensieri; piuttosto, entrambi seguono un piano prestabilito da Dio, come se fossero due orologi perfettamente sincronizzati che funzionano indipendentemente l’uno dall’altro. Questa visione implica che il mondo materiale e il mondo mentale siano intimamente legati da un disegno divino, ma operino su piani separati e autonomi.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
15
Q

Epifenomeno

A

L’epifenomenalismo ammette che (alcuni) fenomeni mentali (→ sensazioni come il dolore, la percezione) abbiano una causa fisica, ma nega una loro efficacia causale della mente sul mondo fisico: i fenomeni mentali non possono produrre cause fisiche. In quest’ottica, i fenomeni mentali sono meri epifenomeni.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
16
Q

Franz Brentano (1838-1917)

A

La filosofia deve adattare il metodo delle scienze naturali: osservazione, descrizione e induzione. La psicologia si emancipa. Distinzione tra fenomeni psichici e fisici. Intenzionalità, unità e percezione interna.
Intenzionalità: un fenomeno mentale verte su un oggetto.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
17
Q

sei criteri per distinguere fenomeni psichici da fenomeni fisici:

A

1 sono presentazioni o si basano su presentazioni;
2 sono privi di estensione e di collocazione spaziale;
3 sono diretti verso qualcosa come oggetto (intenzionalità);
4 sono oggetto della percezione interna;
5 hanno un’esistenza effettiva e non solo intenzionale;
6 compaiano sempre come unità.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
18
Q

Intenzionalità:

A

Intenzionalità:
Concetto chiave della filosofia di Brentano, definisce la caratteristica distintiva dei fenomeni mentali: la loro capacità di riferirsi a qualcosa al di fuori di sé. Pensiamo a un desiderio, come il volere una torta: il desiderio è un atto mentale che si dirige verso un oggetto (la torta)

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
19
Q

Intenzionalità primaria

A

si dirige verso oggetti reali, come la percezione di un albero.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
20
Q

Intenzionalità secondaria:

A

si dirige verso oggetti mentali, come il pensiero del concetto di “albero”.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
21
Q

Percezione interna:

A

Si riferisce alla consapevolezza diretta e immediata dei propri stati mentali o fenomeni mentali attuali. È la capacità di riconoscere e percepire i propri pensieri, emozioni, sensazioni e altre esperienze mentali che si verificano nel momento presente. Ad esempio, la percezione interna si manifesta quando si è consapevoli della propria gioia, tristezza, o quando si riconoscono i propri pensieri.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
22
Q

Osservazione interna:

A

é un fenomeno mentale occorrete che verte su un proprio fenomeno mentale passato. es: Io ricordo di essere stato arrabbiato. L’osservazione interna è vulnerabile all’errore in quanto non gode della chiarezza e dello stato mentale che si sta ricordando quando questi era occorrente.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
23
Q

Oggettività immanente:

A

All’inizio Brentano sembra asserire che se vedo un albero, l’albero è un oggetto immanente alla mia mente. é più corretto dire però che nella mia mente è il contenuto del mio pensiero e non l’oggetto.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
24
Q

Principio dell’unità della coscienza

A

sostiene che ogni atto mentale è caratterizzato da una consapevolezza unitaria e coerente. In altre parole, la nostra esperienza mentale è integrata e unificata, senza frammentazioni o divisioni significative.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
25
Q

Psicologia Brentaniana (empirica)

A

È una psicologia introspezionista e empirica che si fonda sulla descrizione e lo studio dei fondamenti neurofisiologici all’interno di laboratori di psicologia. Ha 3 problemi fondamentali: i soggetti degli esperimenti sono psicologi non imparziali, ci sono dubbi freudiani sulla non esistenza di stati mentali inconsci e una tale visione tiene conto del fatto che i fenomeni mentali ci sono stati sempre chiari e di fronte agli occhi da quando eravamo neonati. I fenomeni mentali non sarebbero mai frutto di situazioni sociali: prospettiva “Cartesiana”

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
26
Q

psicologia descrittiva

A

La psicologia brentaniana si basa, dunque, sull’introspezione dei propri
fenomeni mentali (che hanno il grado più alto possibile di evidenza).

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
27
Q

psicologia genetica

A

Essa va poi complimentata dallo studio della genesi dei fenomeni
mentali (e la loro base fisiologica) — anche con l’uso di esperimenti
svolti nei laboratori (che hanno un grado minore di evidenza, però).

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
28
Q

Prospettiva Sociale

A

La mente si sviluppa in un processo che è determinato dal confronto con gli altri

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
29
Q

Comportamentismo (Skinner, Watson, Pavlov, Wittgenstein)

A

Nasce dalla necessità di intersoggettività e scientificità. Tiene conto di una concezione sociale e mira a studiare non i fenomeni mentali ma i comportamenti di un soggetto e gli stimoli da cui derivano.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
30
Q

Black Box

A

Esperimento mentale di Wittgenstein del coleottero nella scatola. I processi interni non sono accessibili da fuori e devono, quindi, essere trascurati in quanto irrilevanti

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
31
Q

il coleottero nella scatola

A

Se si costruisce la grammatica dell’espressione di
una sensazione secondo il modello ‘oggetto e designazione’, allora
l’oggetto viene escluso dalla considerazione, come qualcosa di
irrilevante.»
Sostiene, però, che i criteri di applicazione di termini come “dolore” ed
“esperienza” sono sociali; devono basarsi, quindi, sul comportamento
pubblico, e non su fenomeni mentali che sono accessibili solo al
soggetto.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
32
Q

variante metodologica

A

La variante metodologica del comportamentismo, non nega l’esistenza di fenomeni mentali, ma li considera irrilevanti e li mette “fra parentesi” per motivi metodologici (→ criteri di scientificità)

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
33
Q

variante ontologica

A

variante ontologica, nega l’esistenza di fenomeni mentali privati e sostiene, quindi, che alle “espressioni mentali” non manca solo la base scientifica, ma anche quella metafisica (non hanno riferimento).

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
34
Q

tassonomia erronea

A

Per il comportamentismo ontologico, i concetti mentali fanno parte di
una tassonomia erronea che non può essere corretta o “aggiustata”,
ma dovrebbe essere sostituita interamente (Skinner 1950).

35
Q

Il comportamentismo psicologico

A

tenta di sviluppare una base scientifica per la psicologia e sostiene che la psicologia può spiegare tutto in termini di stimolo e reazione

36
Q

Comportamentismo logico

A

Sostiene che il “vocabolario mentale” può essere sostituito da espressioni che descrivono soltanto il comportamento manifesto. Fallisce nel suo intento. Rimarrebbe un residuo.

37
Q

problema del residuo

A

contengono riferimenti ad altri fenomeni mentali, che dovrebbero,
a sua volta, essere sostituiti da altre forme di comportamento manifesto
da parte di W.

38
Q

Teorie dell’identità (Smart e Place)

A

afferma che non solo i fenomeni mentali e fisici hanno una correlazione tra di loro ma anche che sono identici. Rispetta il CCF e si oppone al comportamentismo in quanto studia anche la mente, e al dualismo, in quanto di sostanza ce n’è soltanto uno.

39
Q

l’identità di definizione

A

che abbiamo in casi come «Un quadrato è
un rettangolo equilatero.», che è necessario

40
Q

Identità composizionale

A

l’identità di composizione, che abbiamo in casi come «Una nuvola è una massa di gocce d’acqua o altre particelle in sospensione.», che è contingente.
L’identità tra stati mentali consci (sensazioni) e stati corporei è del secondo tipo e quindi non è necessaria, ma contingente

41
Q

La fallace fenomenologica (Risposta di Place)

A

dobbiamo prima imparare a conoscere gli oggetti e poi i fenomeni mentali. Il rosso della nostra esperienza non esiste, ma è solo nell’oggetto che osserviamo. Per questo l‘aspetto qualitativo non è osservabile nelle attivazioni neuronali.

42
Q

Il dolore x teoria dell’identità

A

Per la teoria dell’identità, il dolore è nient’altro che un pattern di
attivazioni di fibri-C.
In altre parole, le espressioni «dolore» e «attivazione delle fibri-C» non
hanno lo stesso significato, ma si riferiscono allo stesso tipo di evento.
In analogia: le espressioni «fulmine» e «scarica elettrica nell’atmosfera»
non hanno lo stesso significato, ma si riferiscono allo stesso tipo di
evento; e lo stesso vale per «acqua» e «H2O»

43
Q

Type-Type Identity Theory (Place and Smart):

A

Ogni occorrenza di un determinato stato mentale di un certo tipo (quindi non il dolore occorrente, ma ogni dolore in generale) è uguale ad un certo pattern di attivazioni neuronali. Qui sbagliano perché esistono esseri senza fibre, ad esempio i polpi, che provano dolore

44
Q

Token-Token Identity Theory (teoria di identità delle occorrenze):

A

sostengono che ogni occorrenza di un fenomeno mentale sia identica ad una occorrenza di un fenomeno fisico.

Sostengono, in altre parole, che ogni fenomeno mentale è identico a
un fenomeno fisico, ma i tipi di fenomeni mentali (“dolore”, “credenza”,
“desiderio”) potrebbero non essere riconducibili ai tipi di fenomeni
fisici (“attivazione di fibre-C”, “attivazione neuronale x”, ecc.)

45
Q

La neurofisiologia

A

Studia e descrive in maniera scientifica gli stati
corporei (che corrispondono a stati mentali) e le relazioni che sussistono
tra essi.

46
Q

La psicologia

A

e studia e descrive persone, attribuendo a loro stati
mentali (sensazioni, atteggiamenti proposizionali). Lo scopo è di spiegare
e predire il comportamento degli organismi dotati di mente.

47
Q

Leggi-Ponte

A

Per la teoria dell’identità (ID) esistono leggi ponte che ci permettono di tradurre un fenomeno fisico nel linguaggio di un fenomeno psicologico e viceversa. In quanto la neurofisiologia è considerata più chiara ed esatta, una traduzione della psicologia in essa rappresenterebbe un upgrade.

48
Q

Livelli di descrizione:

A

La mente e il corpo possono essere descritti a due livelli differenti:
Livello mentale: linguaggio psicologico, che descrive stati mentali come credenze, desideri, emozioni.
Livello fisico: linguaggio neurologico, che descrive stati del cervello in termini di attività neuronale, chimica e biofisica.

49
Q

Materialismo

A

(monismo materialista) sostiene che tutto è
materiale, vale a dire, fatto di materia

50
Q

Fisicalismo:

A

(monismo fisicalista) sostiene che esistono solo entità fisiche (→ e ci sono delle entità fisiche che non sono materiali: campi
magnetici, onde, forze, …)

51
Q

folk psychology

A

Da sempre le persone hanno tentato di spiegare il comportamento
(proprio e altrui) alla base di ascrizioni di stati mentali (credenze,
desideri, sensazioni, ecc.)
Nei secoli, questa concezione del senso comune è stata elaborata e
raffinata – ed è diventata ciò che oggi viene chiamata la psicologia del
senso comune – “folk psychology” (FP).

52
Q

Riduzionismo Ontologico: (Ernest Nagel)

A

La tesi che le entità di cui tratta la psicologia siano identiche alle (“che siano
nient’altro che le”) entità di cui tratta la fisica, invita all’idea che i termini della
psicologia possano essere “tradotti” in [o ridotti ai] termini della fisica
(“dolore”→ “attivazione di fibri-C”).

53
Q

Riduzionismo esplicativo: (Ernest Nagel)

A

L’idea che vi siano delle leggi-ponte tra il fisico e il mentale può invitare all’idea che le regolarità scoperte dalla psicologia possono essere ridotte alle leggi della fisica.

54
Q

Anti-Riduzionismo:

A

Il funzionalismo, in psicologia e filosofia della mente, sostiene che gli stati mentali debbano essere definiti in base alle loro funzioni o ruoli all’interno di un sistema. In altre parole, ciò che conta non è la sostanza fisica di uno stato mentale, ma piuttosto la sua funzione nel determinare il comportamento del sistema. Questo approccio è antiriduzionista poiché non cerca di ridurre gli stati mentali a qualcosa di più fondamentale, come ad esempio processi neurologici, ma piuttosto li descrive in termini di funzioni e relazioni.

Il monismo anomalo, proposto da Donald Davidson, è un’altra posizione antiriduzionista. Davidson sostiene che non vi è conflitto tra il fatto che gli eventi mentali sono causati da eventi fisici (monismo) e l’idea che non ci sia una legge nomologica che connetta i due tipi di eventi (anomalia). In altre parole, il monismo anomalo riconosce che gli eventi mentali e fisici sono correlati, ma non possono essere ridotti l’uno all’altro attraverso leggi causali o spiegazioni riduzioniste.

55
Q

Unità delle Scienze (riduzionismo Ernest Nagel)

A

Unità di tutte le scienze meno specializzate in una sempre più specializzata, l’ultima della lista è la fisica. Esiste un solo mondo che può essere spiegato con una sola teoria.

56
Q

Materialismo Eliminativista di Paul Churchland (antiriduzionismo)

A

Posizione che propone di eliminare la F.P. in favore di un’analisi dal punto di vista delle neuroscienze.

57
Q

Principio di Razionalità:

A

Il principio di razionalità sostiene che i nostri atteggiamenti mentali, come le credenze e i desideri, sono definiti dalle relazioni razionali che esistono tra di essi. Questo significa che le nostre credenze non sono isolate, ma interagiscono in modo coerente e logico tra loro. Le neuroscienze spesso non tengono conto di questo aspetto, focalizzandosi più sulle strutture cerebrali fisiche piuttosto che sul contenuto proposizionale delle credenze.

58
Q

Funzionalismo

A

Il funzionalismo è una prospettiva in psicologia e filosofia della mente che definisce gli stati mentali in base al loro ruolo funzionale, cioè in relazione con input, output e altri stati mentali. Questo approccio non specifica la natura fisica degli stati mentali, che possono essere realizzati in diversi modi. Un principio chiave del funzionalismo è la realizzabilità multipla, che sostiene che lo stesso stato mentale può essere realizzato da sistemi fisici diversi. Ad esempio, il dolore può essere realizzato da sistemi nervosi biologici, ma anche da sistemi artificiali in grado di simulare la funzione del dolore.

59
Q

Wilfried Sellars

A

il gioco degli scacchi

60
Q

Alan Turing

A

la macchina di Turing. é un modello formale, un programma

61
Q

Realizzabilità multipla

A

uno stesso stato mentale può essere realizzato in sistemi fisici molto diversi

62
Q

Monismo Anomalo (Donald Davidson-Interpretazionismo)

A

Questo concetto si riferisce alla teoria “Token-Token” proposta da Davidson. Essenzialmente, sostiene che ogni singolo evento mentale (token mentale) è identico a un singolo evento fisico (token fisico), ma non ci sono leggi generali (nomologiche) che stabiliscono una relazione causale diretta tra i tipi di eventi mentali e i tipi di eventi fisici.
In altre parole, Davidson suggerisce che ogni volta che un evento mentale specifico si verifica, corrisponde a un evento fisico specifico, ma non ci sono regole generali che descrivono come gli eventi mentali si correlano ai fenomeni fisici in modo prevedibile.
Per comprendere i fenomeni mentali, Davidson propone uno studio olistico, che considera il contesto complessivo e le relazioni tra gli eventi mentali, mentre per i fenomeni fisici, suggerisce uno studio atomistico, che analizza gli eventi fisici in termini di componenti più elementari. Questa distinzione riflette la complessità dei fenomeni mentali rispetto alla comprensione più riduzionista dei fenomeni fisici.

63
Q

Principio dell’interazione causale

A

Almeno alcuni eventi fisici interagiscono con gli eventi mentali

64
Q

Principio del carattere nomologico della causalità

A

dove c’è causalità, deve esserci una legge gli eventi che stanno in relazione di causa ed effetto ricadono sotto leggi strettamente deterministiche

65
Q

Anomalia del mentale (libero arbitrio)

A

Non vi sono leggi strettamente deterministiche sulla base delle quali poter prevedere e spiegare gli eventi mentali

66
Q

Eventi

A

Sono la categoria principale nell’analisi di Davidson. Il rapporto di causa ed effetto avviene tra eventi. Sono particolari che accadono in un momento preciso, hanno una durata e sono dinamici. Un evento può contenere altri eventi. è molto importante per la natura ontologica dell’evento il come li descriviamo. Possiamo quindi parlare di eventi fisici o mentali in base a con quale linguaggio descriviamo l’evento. Gli eventi fisici sono soggetti ad una normatività deterministica, mentre gli eventi mentali ai principi di razionalità ed hanno dunque una normatività intrinseca.

67
Q

principio di Carità

A

Quando interpretiamo il comportamento di una persona dobbiamo ammettere che ha solo credenza vere ed è perfettamente razionale. Se li violasse, non avrebbe senso attribuire stati mentali e/o linguaggio

68
Q

Thomas Nagel

A

Anti Riduzionismo che si concentra sull’aspetto soggettivo e qualitativo delle esperienze. Le scienze astraggono da un punto di vista soggettivo per ottenere sempre una maggiore oggettività, questo le porta a perdere completamente di vista l’aspetto soggettivo e qualitativo dell’esperienza (esperimento mentale del pipistrello) I fatti fenomenologici rimarranno per sempre un mistero. Nagel conclude che i “fatti fenomenologici” non possono essere colti dalle scienze naturali (ma solo da un punto di vista soggettivo).

69
Q

Qualia

A

Con qualia ci si riferisce a quegli aspetti qualitativi dell’esperienza che sono ineffabili (citazione di Lewis Armstrong). Quando ci troviamo in uno stato conscio proviamo qualcosa (questo è molto importante perché ci fa chiedere se gi atteggiamenti proposizionali hanno un carattere qualitativo)

70
Q

A-Coscienza (coscienza d’accesso, introdotta da Ned Block)

A

Coscienza d’accesso (A-coscienza): Si riferisce alla consapevolezza degli stati mentali che sono immediatamente disponibili per influenzare il pensiero e l’azione. È associata al controllo diretto del pensiero e dell’azione e può essere spiegata dal funzionalismo.

Un esempio di coscienza d’accesso potrebbe essere il modo in cui percepisci un oggetto che hai davanti a te. Se stai guardando una mela, sei consapevole direttamente della sua forma, del suo colore e del suo odore. Questa consapevolezza diretta dell’oggetto è ciò che ti consente di pensare e agire in relazione ad esso, come decidere se mangiarlo o lasciarlo lì. La tua coscienza d’accesso è in grado di accedere direttamente a queste informazioni e utilizzarle nel tuo pensiero e nelle tue azioni.

71
Q

F-Coscienza (Coscienza fenomenica introdotta da Ned Block)

A

Coscienza fenomenica (F-coscienza): Si riferisce all’esperienza soggettiva e qualitativa dei nostri stati mentali, come percepire i colori, i suoni, le emozioni e le sensazioni. È l’aspetto soggettivo dell’esperienza cosciente e costituisce l’“Hard Problem” della coscienza, il quale cerca di comprendere perché le esperienze coscienti abbiano un carattere qualitativo e soggettivo.

72
Q

Frank Jackson

A

Mary’s room argument o anche argomento della conoscenza. Con questo esperimento mentale si muove contro il fisicalismo, perché Mary conosce tutti gli eventi fisici ma quando esce dalla stanza comunque apprende qualcosa di nuovo. Questo “nuovo” è necessariamente qualcosa di non fisico

73
Q

Argomento dello Zombie

A

Immaginiamo un mondo parallelo tale e quale al nostro, in cui le persone sono zombie che fanno le stesse cose che facciamo noi e sono esattamente uguali a noi. In questo mondo, però, gli zombie non sono coscienti di ciò che fanno, non hanno fenomeni mentali, cioè il fisicalismo dice che i fenomeni mentali dipendono da o sono eventi fisici. Se ci è possibile, non esiste allora il fisicalismo è falso.

74
Q

D. Chalmers

A

David Chalmers sostiene che, mentre ciò che consideriamo “organismo/persona” può essere identificato attraverso le sue proprietà fisiche, come la struttura anatomica e le funzioni corporee, ciò che lo distingue in modo significativo è la presenza delle proprietà mentali, in particolare quelle fenomeniche. Le proprietà fenomeniche si riferiscono all’esperienza soggettiva e cosciente che un individuo ha, come le percezioni sensoriali, le emozioni e i pensieri. Quindi, secondo Chalmers, per comprendere appieno un organismo o una persona, è necessario tener conto non solo delle sue caratteristiche fisiche, ma anche delle sue esperienze soggettive e coscienti.

75
Q

Principio di Sopravvenienza

A

Introdotto da G. Moore e poi da Davidson nella filosofia della mente. Il principio afferma che c’è una stretta relazione tra mente e corpo dove A sopravviene a B se non c’è nessuna differenza in A senza una differenza in B. Secondo questa tesi, due organismi non possono differire nelle loro proprietà sopravvenienti (mentali) a meno che non differiscono per qualche loro proprietà fisica. Accetta il principio di realizzabilità multipla.

76
Q

Sopravvenienza del più forte

A

il mentale sopravviene sul fisico se per ogni x, che ha una proprietà mentale M, c’è una proprietà fisica P per la quale vale che x ha la proprietà P, e necessariamente ogni oggetto che ha P, ha anche una M

77
Q

Sopravvenienza Globale

A

Il mentale sopravviene sul fisico se i mondi possibili che sono uguali in tutti i loro aspetti fisici sono anche uguali in tutti i loro aspetti mentali

78
Q

Emergetismo (John Searle)

A

John Searle parla delle caratteristiche degli organismi complessi dicendo che alcune di queste caratteristiche non possono essere spiegate guardando solo le singole parti dell’organismo. Queste caratteristiche emergono dalla complessità dell’organismo nel suo insieme e non possono essere previste solo sommando le parti. Searle dice anche che queste caratteristiche non possono essere copiate in altri organismi, e che gli stati mentali hanno un impatto che va oltre ciò che possiamo vedere a livello fisico. Questo significa che ci sono cose nella mente umana che non possono essere spiegate solo con la scienza fisica.

79
Q

Stato Cerebrale (Teoria Causale e Biosemantica)

A

si riferisce all’indagine su come gli stati fisici del cervello (stato cerebrale) influenzino l’attività mentale, considerando sia il ruolo causale degli eventi cerebrali sulla mente (teoria causale) sia il significato biologico dei segnali neurali nel contesto dell’esperienza e della percezione umana (biosemantica).

80
Q

Problema della profondità e dell’eccesso di rappresentazioni

A

ci sono diverse cause di uno stato cerebrale, qual è quella somma? in che modo l’oggetto viene rappresentato? e quale oggetto viene rappresentato dalla catena causale?

81
Q

Funzione Biologica (Biosemantica, Ruth Millikan):

A

Un organismo è composto da varie parti, ognuna di queste parti svolge una “funzione biologica” per cui se non la svolgessero l’organismo morirebbe. Uno stato cerebrale, a questo punto, rappresenta un oggetto X solo se a rappresentarlo è la sua funzione cerebrale. Essendo frutto dell’evoluzione, non è un sistema perfetto e il suo errare ci permette di individuare il funzionamento corretto. Questo ragionamento ci permette di attribuire credenze a creature non dotate di linguaggio (o più in generale atteggiamenti proposizionali), ma si può parlare di credenze e di ragioni nel caso della rana? O quanto più di un sistema meccanico? Anche questa funzione soffre il problema della profondità e dell’eccesso.

82
Q

Il paradigma individualista:

A

La filosofia ha sempre dato per scontato che il corpo fosse uno strumento accessorio. Oltre ciò, si ha sempre concepito la mente come un raccoglitore di informazioni statico in grado di far entrare input e uscire output. Si è sempre considerato, in sostanza, che la mente raccogliesse informazione in maniera fredda e calcolatrice di fronte ad uno scenario fermo pronto a farsi analizzare. Un magazzino di informazioni (ma non è così).

83
Q

Affordances (Gibson

A

Le affordances, secondo la prospettiva di Gibson, sono le potenzialità o le opportunità di azione che l’ambiente fornisce agli individui. Si tratta dei modi in cui gli oggetti e le strutture dell’ambiente possono essere utilizzati o sfruttati in relazione alle capacità e alle intenzioni dell’individuo. In altre parole, le affordances rappresentano le possibilità di interazione che il mondo offre in base alle capacità sensoriali e motorie di un individuo, consentendo al corpo di percepire e di agire efficacemente nel suo ambiente.

84
Q

Esternalismo Attivo (Chalmers e Clark)

A

L’ambiente può svolgere una funzione attiva nei processi cognitivi. “Non tutti i processi cognitivi sono nella testa”.