Paniere Diritto del lavoro (446chiuse) Flashcards
01-01. QUALI SONO LE FONTI DEL DIRITTO
A. Carta Costituzionale, leggi e atti aventi forza e valore di legge; regolamenti UE, direttive UE,contratti collettivi, consuetudine
B. Carta Costituzionale, leggi e atti aventi forza di legge, usi e econsuetudini
C. Carta Costituzionale, leggi e atti aventi forza di legge
D. Carta Costituzionale, leggi e atti aventi forza di legge, legge. 741/59; l. 1027/60;
A. Carta Costituzionale, leggi e atti aventi forza e valore di legge; regolamenti UE, direttive UE,contratti collettivi, consuetudine
01-02. Quale tra le seguenti affermazioni è vera?
A. L’interesse collettivo, come l’interesse pubblico, riguarda la generalità dei cittadini
B. L’interesse collettivo è soddisfatto nella conclusione del contratto collettivo sia quando i lavoratori non sono coinvolti, sia quando i lavoratori approvano l’ipotesi di accordo siglata dai dirigenti sindacali con la controparte
C. Accanto all’interesse del sindacato come istituzione rileva l’interesse collettivo che, pur essendo in concreto gestito dal sindacato, riguarda l’insieme dei lavoratori iscritti e non iscritti
D. tutte le precedenti risposte sono corrette
C. Accanto all’interesse del sindacato come istituzione rileva l’interesse collettivo che, pur essendo in concreto gestito dal sindacato, riguarda l’insieme dei lavoratori iscritti e non iscritti
01-03. L’art. 28 St. lav. è una cd. “norma in bianco” perché:
A. affida al datore di lavoro il potere di individuare le condotte sanzionabili
B. affida al contratto collettivo il potere di individuare le condotte sanzionabili
C. non individua aprioristicamente le condotte sanzionabili
D. affida al sindacato il compito di individuare le condotte sanzionabili
C. non individua aprioristicamente le condotte sanzionabili
01-04. Il crumiraggio interno:
A. consiste nella possibilità per l’imprenditore di sostituire i lavoratori che stanno scioperando con personale dipendente non scioperante
B. nessuna delle precedenti risposte è corretta
C. Integra una condotta antisindacale ex art. 28 St. lav.
D. non costituisce violazione di alcuna norma
A. consiste nella possibilità per l’imprenditore di sostituire i lavoratori che stanno scioperando con personale dipendente non scioperante
01-05. Il procedimento di tutela ex art. 28 St. lav. vede come soggetti attivi:
A. solo le aticolazioni locali delle confederazioni maggiormente lavorative
B. solo le r.s.a.
C. solo gli organismi locali dei sindacati di livello nazione
D. solo il datore di lavoro
C. solo gli organismi locali dei sindacati di livello nazione
01-06. La tutela nei confronti della condotta anti-sindacale:
A. comporta solo una tutela ripristinatoria, ma non inibitoria
B. comporta solo una tutela di tipo penale
C. comporta una tutela inibitoria e ripristinatoria
D. comporta solo una tutela inibitoria, ma non ripristinatoria
C. comporta una tutela inibitoria e ripristinatoria
01-07. I lavoratori hanno diritto di riunirsi in assemblea:
A. Solo previa autorizzazione del datore di lavoro
B. Solamente fuori dell’orario di lavoro;
C. Soltanto durante l’orario di lavoro, nei limiti di dieci ore annue, per le quali non verrà corrisposta la normale retribuzione
D. Fuori dell’orario di lavoro e durante l’orario di lavoro, nei limiti di dieci ore annue;
D. Fuori dell’orario di lavoro e durante l’orario di lavoro, nei limiti di dieci ore annue;
01-08. Quale tra questi non è un diritto sindacale?
A. diritto all’equo compenso
B. diritto d’assemblea
C. diritto d’affissione
D. diritto di referendum
A. diritto all’equo compenso
01-09. Secondo l’art. 25 St. lav.:
A. Il datore di lavoro non ha il potere di sindacare il contenuto dei comunicati sindacali, ma può rimuoverli.
B. Il datore di lavoro non ha il potere di sindacare il contenuto dei comunicati sindacali e non può rimuoverli;
C. nessuna delle precedenti risposte è corretta
D. Il datore di lavoro ha il potere di sindacare il contenuto dei comunicati sindacali e di rimuoverli;
B. Il datore di lavoro non ha il potere di sindacare il contenuto dei comunicati sindacali e non può rimuoverli;
01-10. Quale delle seguenti affermazioni è vera?
A. All’esito del referendum del 1995, le r.s.a. possono essere costituite solo ad iniziativa dei lavoratori in ogni unità produttiva, nell’ambito delle associazioni aderenti alle confederazioni maggiormente rappresentative sul piano nazionale
B. Nel Testo unico del 10 gennaio 2014, il quale trova attuazione, la rappresentatività sindacale è stata finalmente disciplinata.
C. All’esito del referendum del 1995 l’unico indice di riconoscimento della rappresentatività ai fini dell’art. 19 St. lav. è direttamente indicato dal legislatore nella stipulazione del contratto collettivo applicato nell’unità produttiva
D. All’esito del referendum del 1995, l’art. 19 St. lav. riconosce in via presuntiva la maggiore rappresentatività alle associazioni sindacali solo per il fatto di appartenere ai sindacati confederali
C. All’esito del referendum del 1995 l’unico indice di riconoscimento della rappresentatività ai fini dell’art. 19 St. lav. è direttamente indicato dal legislatore nella stipulazione del contratto collettivo applicato nell’unità produttiva
01-11. Ai sensi dell’art. 19 St. lav., le r.s.a. possono essere costituite:
A. su iniziativa dei lavoratori, in ogni unità produttiva con meno di 15 dipendenti
B. su iniziativa dei lavoratori, in ogni unità produttiva con più di 15 dipendenti
C. su iniziativa di almeno 15 lavoraori, in ogni azienda per ciascun sindacato
D. su iniziativa del datore di lavoro
B. su iniziativa dei lavoratori, in ogni unità produttiva con più di 15 dipendenti
01-12. La libertà di organizzazione sindacale:
A. attribuisce la natura di ente pubblico ai sindacato
B. consiste nella libertà del sindacato di autodeterminarsi sia dal punto di vista organizzativo che negoziale
C. Impone un unico modello di organizzazione per il sindacato, che può essere soltanto un’associazione riconosciuta
D. consiste esclusivamente nella libertà del sindacato di autodeterminarsi soltanto dal punto di vista organizzativo, ma non negoziale
B. consiste nella libertà del sindacato di autodeterminarsi sia dal punto di vista organizzativo che negoziale
01-13. La libertà sindacale ex art. 30 Cost.:
A. ha un contenuto esclusivamente negativo
B. impone al lavoratore di iscriversi ad un sindacato
C. ha un contenuto sia positivo che negativo
D. ha un contenuto esclusivamente positivo
C. ha un contenuto sia positivo che negativo
01-14. La libertà sindacale ex art. 39 Cost.:
A. è riconosciuta solo a livello collettivo
B. è riconosciuta solo a livello individuale
C. è riconosciuta sia a livello individuale che collettivo
D. non è riconosciuta ai lavoratori a tempo determinato
C. è riconosciuta sia a livello individuale che collettivo
01-15. Le r.s.u. sono costituite:
A. non sono previste particolari regole
B. tramite nomina da parte del datore di lavoro
C. tramite lelezioni a suffraggio universale da parte dei lavoratori occupati presso l’unità produttiva
D. tramite nomina delle organizzazioni sindacali
C. tramite lelezioni a suffraggio universale da parte dei lavoratori occupati presso l’unità produttiva
01-16. L’interesse collettivo è:
A. un interesse individuale
B. la somma degli interessi individuali
C. nessuna delle precedenti risposte è corretta
D. la sintesi degli interessi individuali
D. la sintesi degli interessi individuali
01-17. Il diritto del lavoro include principalmente normative riguardanti:
A. solo la previdenza sociale
B. Le condizioni di lavoro, i diritti sindacali e la previdenza sociale
C. solo le condizioni di lavoro
D. solo i diritti sindacali
B. Le condizioni di lavoro, i diritti sindacali e la previdenza sociale
01-18. QUALI SONO LE PRINCIPALI NORME CHE REGOLANO IL DIRITTO DEL LAVORO
A. Art. 36 cost., art. 38 Cost., art. 39 Cost., art. 40 Cost., L. 300/70, L 92/2012, norme su Jobs Act, L. 223 /91, L. 741/59, L. 1027/60.
B. Carta Costituzionale, leggi e atti aventi forza e valore di legge; regolamenti UE, direttive UE,contratti collettivi, consuetudine
C. Carta Costituzionale, leggi e atti aventi forza di legge, usi e econsuetudini, ART. 39 Cost., art. 36 Cost.
D. Carta Costituzionale, leggi e atti aventi forza di legge, legge. 741/59; l. 1027/60;
A. Art. 36 cost., art. 38 Cost., art. 39 Cost., art. 40 Cost., L. 300/70, L 92/2012, norme su Jobs Act, L. 223 /91, L. 741/59, L. 1027/60.
01-19. Il sindacato:
A. è un’agenzia nazionale
B. di norma è un’associazione privata non riconosciuta
C. è un’associazione di diritto privato riconosciuta
D. è un organismo di diritto pubblico
B. di norma è un’associazione privata non riconosciuta
01-20. QUALI SONO LE NORME CHE REGOLANO IL DIRITTO DEL LAVORO
A. Carta Costituzionale, leggi e atti aventi forza di legge, legge. 741/59; l. 1027/60;
B. Carta Costituzionale, leggi e atti aventi forza e valore di legge; regolamenti UE, direttive UE,contratti collettivi, consuetudine
C. Carta Costituzionale, leggi e atti aventi forza di legge, usi e econsuetudini, ART. 39 Cost., art. 36 Cost.
D. Art. 36 cost., art. 37 Cost., art. 38 Cost., art. 39 Cost., art. 40 Cost., L. 300/70, L 92/2012, L. 183/2014, L. 223 /91, d.lgs. 22/2015, d.lgs. 23/2015, d.lgs. 81/2015
D. Art. 36 cost., art. 37 Cost., art. 38 Cost., art. 39 Cost., art. 40 Cost., L. 300/70, L 92/2012, L. 183/2014, L. 223 /91, d.lgs. 22/2015, d.lgs. 23/2015, d.lgs. 81/2015
01-21. Il diritto del lavoro nasce principalmente per:
A. tutelare i lavoratori da condizioni di lavoro sfruttatrici
B. favorire la libertà di mercato
C. Regolare i contratti tra i liberi professionisti
D. garantire solo i diritti degli imprenditori
A. tutelare i lavoratori da condizioni di lavoro sfruttatrici
01-22. Quale evento storico ha contribuito maggiormente allo sviluppo del diritto del lavoro?
A. La Rivoluzione Industriale
B. L’invenzione della stampa
C. La Seconda Guerra Mondiale
D. Il boom economico
A. La Rivoluzione Industriale
01-23. QUALI SONO LE NORME CHE REGOLANO IL DIRITTO DEL LAVORO
A. Carta Costituzionale, leggi e atti aventi forza di legge, usi e econsuetudini, ART. 39 Cost., art. 36 Cost.
B. Carta Costituzionale, leggi e atti aventi forza di legge, legge. 741/59; l. 1027/60;
C. Carta Costituzionale, leggi e atti aventi forza e valore di legge; regolamenti UE, direttive UE,contratti collettivi, consuetudine
D. Art. 36 cost., art. 37 Cost., art. 38 Cost., art. 39 Cost., art. 40 Cost., L. 300/70, L 92/2012, L. 183/2014, L. 223 /91.
D. Art. 36 cost., art. 37 Cost., art. 38 Cost., art. 39 Cost., art. 40 Cost., L. 300/70, L 92/2012, L. 183/2014, L. 223 /91.
01-24. Non sono fonti del diritto del lavoro:
A. i contratti collettivi
B. le circolari
C. gli usi
D. le leggi
B. le circolari
01-25. Il contratto individuale:
A. non può recepire il contratto collettivo
B. nessuna delle precedenti risposte è corretta
C. può recepire il contratto collettivo
D. deve recepire il contratto collettivo
C. può recepire il contratto collettivo
01-26. L’art. 39 Cost. riguarda principalmente:
A. il divieto del lavoro minorile
B. la disciplina dei licenziamenti
C. la libertà sindacale
D. la sicurezza sul lavoro
C. la libertà sindacale
01-27. Chi stabilisce la durata del contratto collettivo?
A. la legge
B. le parti
C. solo il datore di lavoro
D. la Costituzione
B. le parti
01-28. QUALI SONO LE FONTI DEL DIRITTO DEL LAVORO
A. Carta Costituzionale, leggi e atti aventi forza e valore di legge; regolamenti UE, direttive UE,contratti collettivi, consuetudine
B. Carta Costituzionale, leggi e atti aventi forza di legge, legge. 741/59; l. 1027/60;
C. Carta Costituzionale, leggi e atti aventi forza di legge, usi e econsuetudini, ART. 309 Cost., art. 36 Cost.
D. Carta Costituzionale, leggi e atti aventi forza di legge, regolamenti ministeriali, raccomandazioni UE
A. Carta Costituzionale, leggi e atti aventi forza e valore di legge; regolamenti UE, direttive UE,contratti collettivi, consuetudine
01-29. Il contratto collettivo di diritto comune:
A. è parificato alla legge
B. ha efficacia generalizzata
C. è un atto dell’autonomia privata
D. ha la stessa efficacia dei contratti collettivi corporativi
C. è un atto dell’autonomia privata
01-30. Quale istituzione internazionale svolge un ruolo chiave nella tutela dei diritti dei lavoratori a livello mondiale?
A. la Corte Penale Internazionale (CPI)
B. l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL)
C. il Fondo Monetario Internazionale (FMI)
D. la Commissione dell’Unione Europea
B. l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL)
02-01. Il contratto collettivo successivo:
A. può modificare anche in pejus i trattamenti previsti dal precedente solo per i lavoratori iscritti
B. può modificare in pejus i trattamenti previsti dal precedente di pari livello solo in alcuni casi previsti dalla legge
C. può modificare anche in pejus i trattamenti previsti dal precedente
D. non può modificare in pejus i trattamenti previsti dal precedente di pari livello
B. può modificare in pejus i trattamenti previsti dal precedente di pari livello solo in alcuni casi previsti dalla legge
02-02. Il corrispettivo nel rapporto di lavoro autonomo può essere determinato:
A. soltanto dalle parti
B. dalle parti e/o dalle tariffe professionali
C. soltanto dalle tariffe professionali
D. se non è convenuto dalle parti e non può essere determinato secondo le tariffe professionali o gli usi, è stabilito dal giudice
D. se non è convenuto dalle parti e non può essere determinato secondo le tariffe professionali o gli usi, è stabilito dal giudice
02-03. I contratti collettivi corporativi:
A. erano efficaci soltanto per gli operai
B. avevano efficacia generalizzata
C. avevano efficacia ultra partes
D. avevano efficacia inter partes
B. avevano efficacia generalizzata
02-04. La parte del contratto collettivo che determina i livelli minimi di trattamento economico è definita:
A. parte normativa
B. parte gestionale
C. parte obbligatoria
D. nessuna delle precedenti risposte è corretta
A. parte normativa
02-05. Nella determinazione della retribuzione minima:
A. Il giudice può prendere come riferimento il contratto collettivo.
B. Il giudice può prendere come riferimento il contratto collettivo, il quale troverà così applicazione in ogni sua parte;
C. Il giudice è obbligato a scegliere come parametro di riferimento il contratto collettivo;
D. il giudice nin può discostari dal contratto collettivo di riferimento
A. Il giudice può prendere come riferimento il contratto collettivo.
02-06. L’art. 39, commi 2-3-4, Cost.:
A. è una norma vigente ed attuata
B. è una norma attuata ma non più vigente
C. è una norma mai attuata ma ancora vigente
D. è una norma abrogata e quindi non più vigente
C. è una norma mai attuata ma ancora vigente
02-07. Per efficacia soggettiva del contratto collettivo si intende:
A. L’inderogabilità del contratto collettivo aziendale rispetto al contratto collettivo nazionale
B. l’individuazione dei soggetti destinatari degli effetti del contratto collettivo
C. la possibilità di costituire r.s.u.
D. L’individuazione dei soggetti che sono esclusi dagli effetti del contratto collettivo
B. l’individuazione dei soggetti destinatari degli effetti del contratto collettivo
02-08. Per efficacia oggettiva del contratto collettivo si intende:
A. l’individuazione dei soggetti destinatari degli effetti del contratto collettivo
B. L’inderogabilità del contratto collettivo aziendale rispetto al contratto collettivo nazionale
C. la possibilità di costituire r.s.a.
D. l’inderogabilità del contratto collettivo da parte del contratto individuale
D. l’inderogabilità del contratto collettivo da parte del contratto individuale
02-09. Nell’individuare il trattamento più favorevole nel confronto tra contratto collettivo e contratto individuale il criterio del conglobamento:
A. prevede il raffronto tra i contratti globalmente considerati
B. prevede il raffronto tra le singole clausole contrattuali
C. prevede il raffronto tra istituti
D. è pevisto dalla legge
A. prevede il raffronto tra i contratti globalmente considerati
02-10. Nei rapporti tra contratto collettivo nazionale e contratto collettivo aziendale, di regola:
A. Non esiste una norma di legge che stabilisce quale si applichi
B. si applica l’art. 2077 c.c.
C. Si applica l’art. 51 d.lgs. n. 81/2015
D. si applica l’art. 39 Cost.
C. Si applica l’art. 51 d.lgs. n. 81/2015
02-11. Le intese specifiche ex art. 8 d.l. n. 138/2011, stipulate secondo il criterio maggioritario
A. hanno efficacia generale, verso tutti i lavoratori, iscritti e non iscritti
B. hanno efficacia generale, nell’ambito delle confederazioni che hano sottoscritto il TU del 2014
C. sono prevista da una norma dichiarata incostituzionale
D. Hanno efficacia limitata ai lavoratori iscritti al sindacato stipulante
A. hanno efficacia generale, verso tutti i lavoratori, iscritti e non iscritti
02-12. Se il contratto collettivo è a tempo determinato:
A. alla scadenza del termine non produce effetti, salvo clausole di ultrattività
B. alla scadenza del termine produce effetti, salvo clausole di rinnovo automativo
C. alla scadenza del termine produce effetti (cd. ultrattività)
D. alla scadenza del termine rimane sempre in vigore fino al rinnovo del contratto successivo
A. alla scadenza del termine non produce effetti, salvo clausole di ultrattività
02-13. Le clausole di tregua sindacale, secondo l’interpretazione prevalente:
A. non sono legittime
B. impegnano le parti collettive che le hanno sottoscritte ed i lavotatori ad esse iscritti
C. Impegnano solo le parti collettive che le hanno sottoscritte, non i singoli lavoratori
D. impegnano tutte le parti collettive, anche quelle che non le hanno sottoscritte
C. Impegnano solo le parti collettive che le hanno sottoscritte, non i singoli lavoratori
02-14. I primi contratti collettivi venivano chiamati:
A. concordati di tariffa
B. contratti collettivi di diritto comune
C. contratti individuali
D. contratti corporativi
A. concordati di tariffa
02-15. Quando il lavoratore esercita il diritto di sciopero, il datore di lavoro:
A. non è tenuto a corrispondere la retribuzione per il periodo non lavorato, non può imputare l’assenza come inadempimento
B. può imputare l’assenza come inadempimento e quindi non è tenuto a corrispondere la retribuzione
C. è tenuto a corrispondere la retribuzione per il periodo non lavorato e non può imputare l’assenza come inadempimento
D. può licenziare il lavoratore per giusta causa
A. non è tenuto a corrispondere la retribuzione per il periodo non lavorato, non può imputare l’assenza come inadempimento
02-16. La serrata è:
A. un reato
B. sempre legittima
C. di norma un inadempimento
D. un illecito amministrativo
C. di norma un inadempimento
02-17. L’art. 40 Cost.:
A. riguarda la libertà sindacale
B. riguarda la libertà di associazione
C. tutte le precedenti risposte sono corrette
D. prevede il diritto di sciopero
D. prevede il diritto di sciopero
art. 39: libertà sindacale
art. 40: diritto di sciopero
02-18. Lo sciopero politico:
A. Pur non essendo qualificabile come diritto, rappresenta una forma di esercizio di attività sindacale, ed è quindi una libertà del lavorator
B. È qualificabile come diritto, ma solamente con riguardo a determinate materie di interesse collettivo e subordinatamente al rispetto di un procedimento specifico
C. È qualificabile come diritto del lavoratore in quanto forma di esercizio di attività sindacal
D. è vietato
A. Pur non essendo qualificabile come diritto, rappresenta una forma di esercizio di attività sindacale, ed è quindi una libertà del lavorator
02-19. Per danno alla produttività si intende:
A. rendimento dell’impresa nei seguenti due mesi
B. capacità produttiva dell’impresa
C. il prodotto effettivamente lavorato
D. rapporto ricavi-costi dell’impresa
B. capacità produttiva dell’impresa
02-20. Lo sciopero, secondo un’intepretazione prevalente:
A. è un diritto a titolarità collettiva e ad esercizio collettivo
B. è un diritto a titolarità individuale e ad esercizio collettivo
C. è un diritto a titolarità collettiva e ad esercizio individuale
D. è un diritto a titolarità individuale e ad esercizio individuale
B. è un diritto a titolarità individuale e ad esercizio collettivo
02-21. Sono titolari del diritto di sciopero:
A. i lavoratori subordinati e i lavoratori autonomi deboli
B. i corpi militari
C. i marittimi in corso di navigazione
D. solo i lavoratori subordinati a tempo indeterminato
A. i lavoratori subordinati e i lavoratori autonomi deboli
02-22. Chi è titolare del diritto di sciopero?
A. il sindacato
B. i singoli individui
C. il datore di lavoro
D. le r.s.a.
B. i singoli individui
02-23. L’ordinanza di precettazione:
A. autorizza l’esercizio del diritto di sciopero
B. contiene il divieto, previo preavviso e con obbligo di motivazione, di astensione collettiva
C. regola il differimento, la riduzione o l’integrazione delle regola attraverso cui si svolge l’astensione collettiva
D. è illegittima
C. regola il differimento, la riduzione o l’integrazione delle regola attraverso cui si svolge l’astensione collettiva
02-24. Sono servizi pubblici essenziali i servizi diretti a garantire:
A. tutti i diritti di rango costituzionale
B. solo il diritto alla saluto e il diritto di libera circolazione
C. I diritti della persona di preminente rilievo costituzionale
D. tutti i diritti della persona riconosciuti dalla legge
C. I diritti della persona di preminente rilievo costituzionale
02-25. Le prestazioni indispensabili di cui alla legge n. 146/1990:
A. sono individuate dal giudice
B. sono individuate esclusivamente dalla Commissione di Garanzia
C. sono individuate dalla legge
D. sono individuate dalle Parti sociali e, in via suppletiva, dalla Commissione di Garanzia
D. sono individuate dalle Parti sociali e, in via suppletiva, dalla Commissione di Garanzia
02-26. La disciplina in materia di sciopero nei servizi pubblici essenziali:
A. è contenuta nella contrattazione collettiva
B. è contenuta nella Costituzione
C. è contenuta nella l. n. 146/1990 e ss.mm.ii.
D. è stata delineata in via giurisprudenziale
C. è contenuta nella l. n. 146/1990 e ss.mm.ii.
03-01. Per le collaborazioni a progetto:
A. non si applica il rito del lavoro
B. continuano a essere in vigore gli artt. 61-69 bis del Dlgs. n. 276/2003
C. dal 1° gennaio 2016 si applica la disciplina del lavoro subordinato
D. le modalità di esecuzione della prestazione sono organizzate dal committente
C. dal 1° gennaio 2016 si applica la disciplina del lavoro subordinato
03-02. Il lavoro agile:
A. è una modalità di esecuzione della prestazione di lavoro subordinato
B. è una nuova fattispecie contrattuale
C. è una forma di collaborazione coordinata e continuativa
D. è una forma di lavoro autonomo
A. è una modalità di esecuzione della prestazione di lavoro subordinato
03-03. Nel nostro ordinamento, il diritto alla disconnessione:
A. non è riconosciuto
B. è riconosciuto solo con riferimento ai lavoratori agili
C. è riconosciuto per i lavoratori a tempo determinato
D. è riconosciuto a tutti i lavoratori
B. è riconosciuto solo con riferimento ai lavoratori agili
modalità di lavoro regolata dall’art. 18 e seg. di legge n.81 del 2017
La legge 81 è conosciuta anche come “Legge sul lavoro autonomo e sul lavoro agile”.
03-04. Nel lavoro agile:
A. parte della prestazione deve essere necessariamente svolta presso il domicilio del prestatore
B. tutta la prestazione deve essere svolta fuori dall’azienda
C. parte delle prestazione deve essere svolta in azienda
D. tutta la prestazione deve essere svolta all’interno dell’azienda
C. parte delle prestazione deve essere svolta in azienda
svolto in parte all’interno dell’azienda e in parte all’esterno
03-05. Il patto di lavoro agile:
A. deve essere scritto ad substantiam
B. non prevede alcuna forma
C. deve essere scritto per relationem
D. deve essere scritto ad probationem
D. deve essere scritto ad probationem
Se la forma scritta è richiesta per l’esistenza dell’atto si ha la forma ad substantiam, se è richiesta solo a fini di prova si ha la forma ad probationem.
03-06. In cosa consiste il potere direttivo, organizzativo e disciplinare del datore di lavoro?
A. nell’emanazione di ordini specifici, oltre che nell’esercizio di un’ assidua attività di vigilanza e controllo nell’ esecuzione delle prestazioni lavorativenel diritto a stabilire l’orario di lavoro
B. nell’esercizio del potere disciplinare
C. nell’ esecuzione delle prestazioni lavorativenel diritto a stabilire l’orario di lavoro
D. nel diritto del datore di lavoro a pretendere dal lavoratore un comportamento improntato a diligenza e lealtà
A. nell’emanazione di ordini specifici, oltre che nell’esercizio di un’ assidua attività di vigilanza e controllo nell’ esecuzione delle prestazioni lavorativenel diritto a stabilire l’orario di lavoro
ordini specifici = direttivo
stabilire l’orario di lavoro = organizzativo
vigilanza e controllo = disciplinare
03-07. I lavoratori tramite piattaforma digitale ai sensi dell’art. 47-bis ss. d.lgs. n. 81/2015:
A. sono collaboratori coordinati e continuativi
B. sono lavoratori subordinati
C. sono collaboratori etero-organizzati
D. sono lavoratori autonomi
C. sono collaboratori etero-organizzati
03-08. Il concetto di subordinazione funzionale:
A. Indica che la collaborazione del prestatore di lavoro, “alle dipendenze” dello stesso imprenditore, deve essere idonea a soddisfarel’interesse di quest’ultimo
B. nessuna delle precedenti risposte è corretta
C. coincide con il concetto di subordinazione tecnica
D. indica che l’imprenditore ha il potere di determinare al momento di costituzione del rapporto, e di modificare unilateralmentein corso di rapporto, le modalità di esecuzione della prestazione dilavoro
A. Indica che la collaborazione del prestatore di lavoro, “alle dipendenze” dello stesso imprenditore, deve essere idonea a soddisfarel’interesse di quest’ultimo
“funzionale” a soddisfare gli interessi del latore di lavoro
03-09. Per le collaborazioni a progetto:
A. continuano a essere in vigore gli artt. 61-69 bis del Dlgs. n. 276/2003
B. non si applica il rito del lavoro
C. dal 1° gennaio 2016 si applica la disciplina del lavoro subordinato
D. le modalità di esecuzione della prestazione sono organizzate dal committente
C. dal 1° gennaio 2016 si applica la disciplina del lavoro subordinato
03-10. Il D.Lgs 276/2003
A. non è applicabile alle pubbliche amministrazioni e al loro personale
B. è applicabile a tutte le pubbliche amministrazioni a eccezione delle Forze di polizia e al personale militare
C. è applicabile in tutti i settori sia pubblici che privati
D. si applica ai datori di lavoro sia pubblici che privati che abbiano alle loro dipendenze più di quindici dipendenti
A. non è applicabile alle pubbliche amministrazioni e al loro personale
03-11. Come può essere definito il lavoro a progetto disciplinato dagli artt. 61-69 del D.Lgs. n. 276/2003?
A. è il contratto di collaborazione organizzato dal committente avente a oggetto l’esecuzione di attività che si concretano in prestazioni di lavoro esclusivamente personali e continuative
B. è il contratto di collaborazione continuata e continuativa avente a oggetto specifico l’esecuzione di una prestazione lavorativa riconducibile a uno o più progetti specifici determinati dal committente
C. è il contratto di collaborazione le cui modalità di esecuzione sono organizzate dal committente anche con riferimento ai luoghi e ai tempi di lavoro
D. è il contratto intermittente avente a oggetto specifico l’esecuzione di una prestazione lavorativa riconducibile a uno o più progetti o programmi di lavoro o fasi di esso
B. è il contratto di collaborazione continuata e continuativa avente a oggetto specifico l’esecuzione di una prestazione lavorativa riconducibile a uno o più progetti specifici determinati dal committente
03-12. In che cosa consiste la parasubordinazione?
A. nell’obbligo di un soggetto a collaborare nell’impresa verso un corrispettivo e prestando il proprio lavoro manuale e intellettuale nei confronti del committente
B. nell’esercizio da parte di un soggetto di una prestazione di lavoro, continuativa e coordinata con l’attività del committente e a carattere prevalentemente personale
C. nell’obbligo di un soggetto a collaborare nell’impresa familiare
D. nell’obbligo di un soggetto a collaborare nell’impresa mediante retribuzione e prestando il proprio lavoro manuale e intellettuale alle dipendenze e sotto la direzione dell’imprenditore
B. nell’esercizio da parte di un soggetto di una prestazione di lavoro, continuativa e coordinata con l’attività del committente e a carattere prevalentemente personale
03-13. In che cosa consiste la parasubordinazione?
A. nell’obbligo di un soggetto a collaborare nell’impresa mediante retribuzione e prestando il proprio lavoro manuale e intellettuale alle dipendenze e sotto la direzione dell’imprenditore
B. nell’obbligo di un soggetto a collaborare nell’impresa familiare
C. nell’obbligo di un soggetto a collaborare nell’impresa verso un corrispettivo e prestando il proprio lavoro manuale e intellettuale nei confronti del committente
D. nell’esercizio da parte di un soggetto di una prestazione di lavoro, continuativa e coordinata con l’attività del committente e a carattere prevalentemente personale
D. nell’esercizio da parte di un soggetto di una prestazione di lavoro, continuativa e coordinata con l’attività del committente e a carattere prevalentemente personale
03-14. In che cosa consiste la parasubordinazione?
A. nell’obbligo di un soggetto a collaborare nell’impresa mediante retribuzione e prestando il proprio lavoro manuale e intellettuale alle dipendenze e sotto la direzione dell’imprenditore
B. nell’obbligo di un soggetto a collaborare nell’impresa verso un corrispettivo e prestando il proprio lavoro manuale e intellettuale nei confronti del committente
C. nell’esercizio da parte di un soggetto di una prestazione di lavoro, continuativa e coordinata con l’attività del committente e a carattere prevalentemente personale
D. nell’obbligo di un soggetto a collaborare nell’impresa familiare
C. nell’esercizio da parte di un soggetto di una prestazione di lavoro, continuativa e coordinata con l’attività del committente e a carattere prevalentemente personale
03-15. Gli indici di subordinazione:
A. non vengono più utilizzati dalla giurisprudenza
B. permettono di distinguere la fattispecie del lavoro subordinato da quella del lavoro autonomo
C. permettono di distinguere la fattispecie del lavoro subordinato da quella del lavoro autonomo
D. sono definiti dalla legge
B. permettono di distinguere la fattispecie del lavoro subordinato da quella del lavoro autonomo
03-16. Ai sensi dell’art. 47-bis ss. d.lgs. n. 81/2015:
A. i rider subordinati sono destinatari della tutela soltanto se svolgono una determinata attività cnsistente nelle consegna di beni, per conto, altrui, in ambito ubano e con l’utilizzo di determinati mezzi di locomozione
B. i rider autonomi sono destinatari della tutela soltanto se svolgono una determinata attività cnsistente nelle consegna di beni, per conto, altrui, in ambito ubano e con l’utilizzo di determinati mezzi di locomozione
C. i rider autonomi sono destinatari della tutela soltanto se svolgono una determinata attività cnsistente nelle consegna di beni, per conto, altrui, non in ambito ubano e con l’utilizzo di determinati mezzi di locomozione
D. i rider autonomi sono destinatari della tutela soltanto se svolgono una determinata attività cnsistente nelle consegna di beni, per conto, altrui, in ambito ubano, indipendentemente dal mezzo di locomozione utilizzato
B. i rider autonomi sono destinatari della tutela soltanto se svolgono una determinata attività cnsistente nelle consegna di beni, per conto, altrui, in ambito ubano e con l’utilizzo di determinati mezzi di locomozione
03-17. Il concetto di subordinazione tecnica:
A. Indica che la collaborazione del prestatore di lavoro, “alle dipendenze” dello stesso imprenditore, deve essere idonea a soddisfarel’interesse di quest’ultimo
B. coincide con il concetto di subordinazione funzionale
C. indica che l’imprenditore ha il potere di determinare al momento di costituzione del rapporto, e di modificare unilateralmentein corso di rapporto, le modalità di esecuzione della prestazione dilavoro
D. nessuna delle precedenti risposte è corretta
C. indica che l’imprenditore ha il potere di determinare al momento di costituzione del rapporto, e di modificare unilateralmentein corso di rapporto, le modalità di esecuzione della prestazione dilavoro
03-18. La forma scritta per il contratto di lavoro:
A. non è mai richiesta ad substantiam
B. è richiesta ad substantiam solo per alcune tipologie contrattuali
C. è sempre richiesta ad probationem
D. è sempre richiesta ad substantiam
B. è richiesta ad substantiam solo per alcune tipologie contrattuali
NON richiesto per: lavoro domestico, occasionale, sostituzioni, e altri
Se la forma scritta è richiesta per l’esistenza dell’atto si ha la forma ad substantiam, se è richiesta solo a fini di prova si ha la forma ad probationem.
03-19. Nel rapporto di lavoro subordinato:
A. il lavoratore e datore di lavoro possono essere solo una persona fisica che giuridica
B. il datore di lavoro può essere sia una persona fisica che giuridica, mentre il lavoratore solo una persona fisica
C. il lavoratore e il datore e di lavoro possono essere sia una persona fisica che giuridica
D. il lavoratore può essere sia una persona fisica che giuridica, mentre il datore di lavoro solo una persona fisica
B. il datore di lavoro può essere sia una persona fisica che giuridica, mentre il lavoratore solo una persona fisica
03-20. Di norma l’età minima per l’ammissione al lavoro salariato è:
A. 12 anni
B. 16 anni
C. 18 anni
D. non esiste un’età minima per accedere al lavoro salariato
B. 16 anni
03-21. Il prestatore di lavoro subordinato è colui che:
A. si obbliga mediante retribuzione a collaborare nell’impresa, prestando il proprio lavoro intellettuale o manuale alle dipendenze e sotto la direzione dell’imprenditore
B. si obbliga gratuitamente a collaborare nell’impresa, prestando il proprio lavoro intellettuale o manuale alle dipendenze e sotto la direzione dell’imprenditore
C. si obbliga mediante retribuzione a collaborare nell’impresa, prestando il proprio lavoro intellettuale o manuale alle dipendenze dell’imprenditore
D. si obbliga mediante retribuzione a collaborare nell’impresa, prestando il proprio lavoro intellettuale o manuale sotto la direzione dell’imprenditore
A. si obbliga mediante retribuzione a collaborare nell’impresa, prestando il proprio lavoro intellettuale o manuale alle dipendenze e sotto la direzione dell’imprenditore
03-22. In merito agli indici di subordinazione:
A. devono necessariamente coesistere almeno tre criteri per identificare la fattispecie di lavoro subordinato
B. è necessario che tutti i criteri coesistano per identificare la fattispecie di lavoro subordinato
C. basta un solo criterio per identificare la fattispecie di lavoro subordinato
D. nessuno dei criteri è da solo sufficiente ad identificare la fattispecie di lavoro subordinato
D. nessuno dei criteri è da solo sufficiente ad identificare la fattispecie di lavoro subordinato
03-23. Il prestatore d’opera intellettuale:
A. ha l’obbligo di iscrizione negli albi o elenchi
B. non può essere mai considerato un prestatore d’opera ex art. 2222 c.c.
C. non ha alcun obbligo particolare
D. deve essere sempre considerato un prestatore d’opera ex art. 2222 c.c.
A. ha l’obbligo di iscrizione negli albi o elenchi
03-24. Per coordinamento nelle co.co.co. si intende:
A. il vincolo di subordinazione tra il prestatore d’opera e il committente
B. il vincolo di etero-organizzazione tra il prestatore d’opera e il committente
C. tutte le precedenti risposte sono corrette
D. il collegamento funzionale tra l’attività del prestatore d’opera e quella del committente
D. il collegamento funzionale tra l’attività del prestatore d’opera e quella del committente
03-25. I requisiti delle collaborazioni ex art. 409, n. 3, c.p.c.:
A. è solo il coordinamento
B. è l’etero-organizzazione
C. sono la continuatività e il coordinamento
D. è solo la continuatività
C. sono la continuatività e il coordinamento
Rapporti di collaborazione coordinata e continuativa: Co.Co.Co.
Q: plurale
A: plurale
03-26. Non è un indice di subordinazione:
A. l’assunzione del rischio
B. le direttive
C. l’obbligazione di mezzi e l’obbligazione di risultato
D. la forma scritta del contratto
A. l’assunzione del rischio
03-27. L’art. 409, n. 3, c.p.c.:
A. ha introdotto nel nostro ordinamento un nuovo tipo contrattuale
B. ha introdotto il lavoro agile
C. ha introdotto un nuovo contratto di lavoro subordinato
D. non ha introdotto nel nostro ordinamento un nuovo tipo contrattuale
D. non ha introdotto nel nostro ordinamento un nuovo tipo contrattuale
ha descritto le caratteristiche di una prestazione lavorativa non subordinata, in contratti tipici/atipici.
03-28. I tratti caratterizzanti le collaborazioni organizzate dal committente sono:
A. il carattere prevalentemente personale; la continuità; l’autonomia nell’organizzazione
B. il carattere prevalentemente personale; l’istantaneità; l’etero-organizzazione
C. il carattere esclusivamente personale; la continuità; l’etero-organizzazione
D. il carattere prevalentemente personale; la continuità; l’etero-organizzazione
D. il carattere prevalentemente personale; la continuità; l’etero-organizzazione
03-29. I requisiti del contratto d’opera sono:
A. la consensualità, la gratuità, la commutatività e, di norma, l’istantaneità dell’adempimento
B. la consensualità, l’onerosità, la commutatività e sempre l’istantaneità dell’adempimento
C. la consensualità, l’onerosità, la commutatività e, di norma, l’istantaneità dell’adempimento
D. la consensualità, l’onerosità, la commutatività, ma mai l’istantaneità dell’adempimento
C. la consensualità, l’onerosità, la commutatività e, di norma, l’istantaneità dell’adempimento
03-30. Il prestatore d’opera:
A. è sempre una persona fisica
B. è sempre una persona giuridica
C. non può mai essere una persona fisica
D. può essere sia una persona giuridica che fisica
D. può essere sia una persona giuridica che fisica
03-31. Il periodo di prova non può superare:
A. i sei mesi salva la durata superiore prevista dai contratti collettivi
B. inderogabilmente i sei mesi
C. i sei mesi salva la durata inferiore prevista dai contratti collettivi
D. i dodici mesi
C. i sei mesi salva la durata inferiore prevista dai contratti collettivi
03-32. Durante il periodo di prova:
A. nessuna delle precedenti risposte è corretta
B. le parti possono recedere liberamente, senza obbligo di preavviso
C. le parti non possono recedere liberamente
D. le parti possono recedere liberamente, con obbligo di preavviso
B. le parti possono recedere liberamente, senza obbligo di preavviso
03-33. Il patto di prova:
A. non prevede alcuna forma
B. deve essere scritto per relationem
C. deve essere scritto ad probationem
D. deve essere scritto ad substantiam
D. deve essere scritto ad substantiam
Se la forma scritta è richiesta per l’esistenza dell’atto si ha la forma ad substantiam, se è richiesta solo a fini di prova si ha la forma ad probationem.
04-01. L’obbligo di osservanza:
A. nessuna delle precedenti risposte è corretta
B. è definito come integrativo rispetto a quello di diligenza
C. impone al lavoratore il dovere di osservare le disposizioni per l’esecuzione e la disciplina del lavoro
D. non impone al lavoratore di osservare le direttive del datore di lavoro
C. impone al lavoratore il dovere di osservare le disposizioni per l’esecuzione e la disciplina del lavoro
04-02. I lavoratori che, pur non appartenendo alla categoria dei dirigenti, svolgono funzioni con carattere continuativo di rilevante impostanza ai fini dello sviluppo e dell’attuazione degli obiettivi sell’impresa:
A. sono gli operai
B. non appartengono a nessuna categoria specifica
C. sono gli impiegati
D. sono i quadri
D. sono i quadri
04-03. Il patto di demansionamento:
A. non può mai modificare il livello retributivo.
B. può essere stipulato anche oralmente
C. può essere stipulato solo nell’interesse del lavoratore a conservare il posto di lavoro.
D. può determinare una modifica non solo delle mansioni, ma anche della categoria legale e della retribuzione, purché venga concluso nelle sedi indicate dalla legge.
D. può determinare una modifica non solo delle mansioni, ma anche della categoria legale e della retribuzione, purché venga concluso nelle sedi indicate dalla legge.
04-04. Il potere direttivo:
A. è tipico del lavoro autonomo
B. non permette al datore di lavoro di modificare unilateralmente, in corso di rapporto, le modalità di esecuzione della prestazione
C. comporta la possibilità del datore di lavoro di determinare le disposizioni per l’esecuzione e la disciplina del lavoro
D. è tipico delle collaborazioni coordinate e continuative
C. comporta la possibilità del datore di lavoro di determinare le disposizioni per l’esecuzione e la disciplina del lavoro
04-05. L’esercizio del potere direttivo:
A. non è un indice della subordinazione
B. è un indice di lavoro autonomo
C. è un indice della subordinazione
D. tutte le precedenti risposte sono corrette
C. è un indice della subordinazione
04-06. Il potere direttivo :
A. coincide con il coordinamento nelle co.co.co
B. è elemento essenziale delle prestazioni d’opera intellettuale
C. è difficilmente distinguibile dal potere organizzativo nelle collaborazioni organizzate dal committente
D. è facilmente distinguibile dal potere organizzativo nelle collaborazioni organizzate dal committente
C. è difficilmente distinguibile dal potere organizzativo nelle collaborazioni organizzate dal committente
04-07. L’art. 4 St. lav. consente l’installazione e l’utilizzo di impianti audiovisivi e altri strumenti di controllo a distanza:
A. per qualsiasi esigenza
B. solo per particolari esigenze stabilite dalla contrattazione collettiva
C. solo per particolari esigenze stabilite dal datore di lavoro
D. solo per particolari esigenze individuate dalla legge
D. solo per particolari esigenze individuate dalla legge
04-08. Si possono installare impianti audiovisivi:
A. per la tutela del patrimonio aziendale
B. senza seguire alcun tipo di procedura
C. per il controllo diretto del lavoratore
D. tutte le precedenti risposte sono corrette
A. per la tutela del patrimonio aziendale
04-09. In manca di accordo con le r.s.a. o le r.s.u., per installare impianti audiovisivi è possibile rchiedere l’autorizzazione:
A. ai centri per l’impiego
B. all’ITL
C. al giudice
D. ai sindacati nazionali
B. all’ITL
Ispettorato Territoriale del Lavoro
04-10. In caso di violazione dell’art. 4 St. lav., i dati acquisiti dagli impianti audiovisivi illegittimamente installati sono:
A. utilizzabili in qualsiasi procedimento
B. inutilizzabili a fini disciplinari
C. utilizzabili solo a fini disciplinari
D. nessuna delle precedenti risposte è corretta
B. inutilizzabili a fini disciplinari
04-11. L’art. 2106 c.c., in tema di procedimento disciplinare, impone il rispetto del principio di:
A. contraddittorio
B. legalità
C. Proporzionalità
D. tempestività e immediatezza
C. Proporzionalità
04-12. Nel’esercizio del potere disciplinare il principio del contraddittorio prevede che:
A. la contestazione deve essere effettuata nel più breve tempo possibile
B. il datore di lavoro deve indicare le infrazioni e le sanzioni nel codice disciplinare
C. il datore di lavoro è teuto a concedere la possibilità al lavoratore di presentare memorie difensive per iscritto e di essere ascoltato personalmente prima di irrogare la sanzione
D. la sanzione deve essere proporzionata all’infrazione
C. il datore di lavoro è teuto a concedere la possibilità al lavoratore di presentare memorie difensive per iscritto e di essere ascoltato personalmente prima di irrogare la sanzione
contraddittorio = minimo 2 parti
04-13. Il lavoratore può, entro 20 giorni dalla comunicazione della sanzione:
A. chiedere la costituzione di un collegio di conciliazione e arbitrato, i cui atti hanno natura negoziale e giudiziale
B. chiedere la costituzione di un collegio di conciliazione e arbitrato, i cui atti hanno natura giudiziale
C. chiedere la costituzione di un collegio di conciliazione e arbitrato, i cui atti hanno natura negoziale
D. chiedere al giudice l’annullamento della sanzione
C. chiedere la costituzione di un collegio di conciliazione e arbitrato, i cui atti hanno natura negoziale
04-14. Le categorie legali di inquadramento sono:
A. dirigenti, quadri, impiegati e operai
B. dirigenti e quadri
C. operai e impiegati
D. impiegati e dirigenti
A. dirigenti, quadri, impiegati e operai
04-15. La mobilità orizzontale:
A. consiste nell’adibizione del lavoratore alle mansioni riconducibili al livello e categoria legale di inquadramento inferiori alle ultime effettivamente svolte
B. consiste nell’adibizione del lavoratore alle mansioni riconducibili allo stesso livello e categoria legale di inquadramento delle ultime effettivamente svolte
C. consiste nell’adibizione del lavoratore alle mansioni riconducibili al livello e categoria legale di inquadramento superiori alle ultime effettivamente svolte
D. non è consentita
B. consiste nell’adibizione del lavoratore alle mansioni riconducibili allo stesso livello e categoria legale di inquadramento delle ultime effettivamente svolte
04-16. è possibile adibire unilateralmente il lavoratore a mansioni inferiori:
A. senza particolari causali
B. tramite il patto di demansionamento
C. solo nei casi previsti dai contratti collettivi
D. in caso di modifica degli assetti organizzativi aziendali che incidono sulla posizione del lavoratore e nelle ulteriori ipotesi eventualmente previste dai contratti collettivi
D. in caso di modifica degli assetti organizzativi aziendali che incidono sulla posizione del lavoratore e nelle ulteriori ipotesi eventualmente previste dai contratti collettivi
04-17. In caso di adibizione a mansioni superiore il lavoratore ha diritto alla promozione:
A. in nessun caso
B. quando tale assegnazione perduri iltre il periodo fissato adai contratti collettivi o, in mancanza, per un periodo di sei mesi continuativi
C. anche nelle ipotesi di sostituzione di un lavoratore con diritto alla conservazione del posto
D. indipendentemente dalla volontà del lavoratore
B. quando tale assegnazione perduri iltre il periodo fissato adai contratti collettivi o, in mancanza, per un periodo di sei mesi continuativi
04-18. Gli obblighi del prestatore di lavoro sono:
A. l’obbligo di osservanza
B. tutte le altre risposte sono corrette
C. l’obbligo di diligenza
D. l’obbligo di fedeltà
B. tutte le altre risposte sono corrette
04-19. In virtù dell’obbligo di fedeltà:
A. il lavoratore non deve trattare affari per conto di terzi in concorrenza con l’imprenditore ma può divulgare notizie attinenti all’organizzazione e ai metodi di produzione dell’ìimpresa
B. il lavoratore può trattare affari per conto di terzi in concorrenza con l’imprenditore e può divulgare notizie attinenti all’organizzazione e ai metodi di produzione dell’ìimpresa
C. il lavoratore non deve trattare affari per conto di terzi in concorrenza con l’imprenditore né divulgare notizie attinenti all’organizzazione e ai metodi di produzione dell’ìimpresa
D. il lavoratore può trattare affari per conto di terzi in concorrenza con l’imprenditore, na non può divulgare notizie attinenti all’organizzazione e ai metodi di produzione dell’ìimpresa
C. il lavoratore non deve trattare affari per conto di terzi in concorrenza con l’imprenditore né divulgare notizie attinenti all’organizzazione e ai metodi di produzione dell’ìimpresa
04-20. Il divieto di concorrenza:
A. non ha una scadenza
B. dura fino all’estinzione del rapporto del lavoro
C. non è previsto
D. dura per legge fino a 10 anni dalla conclusione del rapporto
B. dura fino all’estinzione del rapporto del lavoro
04-21. L’obbligo di non trattare affari per conto di terzi in concorrenza con l’imprenditore non si applica:
A. ai lavoratori a tempo parziale
B. ai lavoratori delle imprese con meno di 15 dipendenti
C. ai lavoratori a tempo determinato
D. ai lavoratori delle imprese con meno di 200 dipendenti
A. ai lavoratori a tempo parziale
può lavorare per altri nello stesso ambito
04-22. L’art. 2125 c.c. disciplina:
A. il patto di non concorrenza
B. l’obbligo di fedeltà
C. il trattamento di fine rapporto
D. l’obbligo di diligenza
A. il patto di non concorrenza
04-23. Il patto di non concorrenza:
A. non deve necessariamente risultare da atto scritto
B. deve risultare da atto scritto soltanto se superare i 5 anni di efficacia
C. deve risultare dal atto scritto
D. deve risultare da atto scritto soltanto se superare i 2 anni di efficacia
C. deve risultare dal atto scritto
04-24. Il patto di non concorrenza:
A. non deve avere vincoli di tempo
B. non deve avere vincoli di luogo
C. deve prevedere un congruo corrispettivo
D. è a titolo gratuito
C. deve prevedere un congruo corrispettivo
04-25. La diligenza richiesta al prestatore di lavoro:
A. è quella gernerica del buon padre di famiglia
B. si basa sull’interesse dell’impresa
C. si basa solo sul criterio della natura della prestazione
D. si basa sui criteri della natura della prestazione e dell’interesse dell’impresa
D. si basa sui criteri della natura della prestazione e dell’interesse dell’impresa
05-01. Il dividendo ai fini del calcolo del TFR è:
A. 13
B. 14
C. 13.5
D. 12
C. 13.5
05-02. Le discriminazioni si dicono indirette quando:
A. una disposizione apparentemente neutra mette le persone, per ragioni discriminatorie, in una situazione di particolare svataggio rispetto alle altre
B. per le causali tipizzate dalla legge una persona è trattata meno favorevolemtne di quanto sia, sia stata, o sarebbe trattata un’altra persona in una situazione analoga
C. la discriminazione avviene per motivi religiosi
D. la discriminazione avviene per motivi legati al genere
A. una disposizione apparentemente neutra mette le persone, per ragioni discriminatorie, in una situazione di particolare svataggio rispetto alle altre
05-03. Sono ammesse anticipazioni del TFR:
A. per i lavoratori che abbiano un’anzianità di servizio di otto anni e per un importo non superiore al 70% del trattamento maturato
B. per i lavoratori che abbiano un’anzianità di servizio di otto anni e per un importo non superiore al 50% del trattamento maturato
C. per i lavoratori che abbiano un’anzianità di servizio di sei anni e per un importo non superiore al 50% del trattamento maturato
D. per i lavoratori che abbiano un’anzianità di servizio di sei anni e per un importo non superiore al 70% del trattamento maturato
A. per i lavoratori che abbiano un’anzianità di servizio di otto anni e per un importo non superiore al 70% del trattamento maturato
05-04. La durata massima giornaliera di lavoro:
A. viene regolata espressamente dalla legge
B. non viene regolata espressamente dalla legge, ma si desume indirettamente dalla fissazione di un numero minimo giornaliero di riposo
C. non trova la sua regolazione nella contrattazione collettiva
D. è regolata direttamente dalla Costituzione
B. non viene regolata espressamente dalla legge, ma si desume indirettamente dalla fissazione di un numero minimo giornaliero di riposo
05-05. Il lavoro straordinario:
A. è inteso come la prestazione lavorativa svolta oltre l’orario normale di lavoro
B. è ua fattispecie tipica del contratto di lavoro a tempo determinato
C. non può essere regolato tramite la contrattazione collettiva, in quanto il limite individauto dalla legge è assolutamente inderogabile
D. è una fattispecie tipica del contratto di lavoro part-time
A. è inteso come la prestazione lavorativa svolta oltre l’orario normale di lavoro
05-06. Per quanto concerne il lavoro notturno:
A. può essere svolto dalle lavoratrici gestanti
B. può essere svolto dai lavoratori minorenni
C. il periodo preso in considerazione dalla legge riguarda l’intervallo di tempo tra le ore 23.00 e le ore 4.00
D. i lavoratori impiegati durante il lavoro notturno godono di particolari trattamenti
D. i lavoratori impiegati durante il lavoro notturno godono di particolari trattamenti
05-07. Le ferie hanno la finalità di:
A. permettere soltanto la reintegrazione delle energie psicofisiche del lavoratore
B. soddisfare solamente le esigenze familiari, sociali e ricreativo culturali del lavoratore
C. permettere all’imprenditore di ruotare la turnazione dei propri dipendenti
D. permettere la reintegrazione delle energie psicofisiche del lavoratore e soddisfare le esigenze familiari, sociali e ricreativo-culturali
D. permettere la reintegrazione delle energie psicofisiche del lavoratore e soddisfare le esigenze familiari, sociali e ricreativo-culturali
05-08. La tutela degli atti discriminatori:
A. riguarda solamente lo svolgimento del rapporto
B. riguarda solamente l’accesso all’occupazione
C. riguarda solo singoli comportamenti individuati spcieficatamente dalla legge
D. riguarda sia l’accesso all’occupazione che lo svolgimento del rapporto
D. riguarda sia l’accesso all’occupazione che lo svolgimento del rapporto
05-09. Il testo originario dell’art. 15 St. lav. vietava le discriminazioni:
A. per motivi di razza, di lingua e di sesso
B. per ragioni sindacali, politiche e religiose
C. solo per ragioni sindacali, in quanto faceva esplicito rinvio all’art. 39 Cost.
D. per le causali discrimnatorie dell’handicap, l’età, l’orientamento sessuale o le convinzioni personali
B. per ragioni sindacali, politiche e religiose
05-10. In caso di cessazione del rapporto di lavoro:
A. il TFR è dovuto solo in caso di dimissioni
B. il TFR non è dovuto in caso di licenziamenti collettivi
C. il TFR è dovuto in ogni caso
D. il TFR non è dovuto in caso di licenziamento per giusta casua
C. il TFR è dovuto in ogni caso
05-11. La tecnica, ai sensi dell’art. 2087 c.c.
A. richiede che vengano adottati tutti gli accorgimenti progressivamente acquisiti dal patrimonio tecnico-scientifici e normalmente utilizzati nel settore produttivo di riferimento
B. non impone alcun tipo di adeguamento nel tempo nelle misure di sicurezza
C. esige che si tenga conto dell’efficacia dei presidi antinfortunistici già adottati e degli incidenti e delle malattie già verificatesi
D. impone di adeguare le cautele preventive ai rischi specifici che l’attività produttiva esercitata può presentare
A. richiede che vengano adottati tutti gli accorgimenti progressivamente acquisiti dal patrimonio tecnico-scientifici e normalmente utilizzati nel settore produttivo di riferimento
05-12. Per l’individuazione della nozione di retribuzione annua utile ai fini del calcolo del TFR:
A. l’art. 2120 c.c. fa salva la diversa previsione della contrattazione collettiva , sia in pejus che in melius
B. l’art. 2120 c.c. fa salva la diversa previsione della contrattazione collettiva, solo in pejus
C. l’art. 2120 c.c. fa salva la diversa previsione della contrattazione collettiva, solo in melius
D. l’art. 2120 c.c. non ammette alcun tipo di deroga da parte della contrattazione collettiva
A. l’art. 2120 c.c. fa salva la diversa previsione della contrattazione collettiva , sia in pejus che in melius
05-13. I beni o i servizi di welfare:
A. non concorrono a formare reddito da lavoro dipendente solo se sono previste dai contratti collettivi nazionali
B. non concorrono a formare reddito da lavoro dipendente
C. concorrono a formare reddito da lavoro dipendente
D. non concorrono a formare reddito da lavoro dipendente solo se sono previste dai contratti collettivi aziendali
B. non concorrono a formare reddito da lavoro dipendente
05-14. Non è una fonte del Welfare aziendale, ai fini delle agevolazioni fiscali:
A. il contratto individuale
B. il contratto collettivo aziendale
C. i regolamenti aziendali
D. il contratto collettivo nazionale
A. il contratto individuale
05-15. Non è una componente variabile della retribuzione:
A. l’indennità di trasferta
B. la paga minima tabellare
C. l’indennità di lavoro nottruno
D. l’indennità di cuffia
B. la paga minima tabellare
05-16. Ai sensi dell’art. 2099 c.c.:
A. la retribuzione corrisposta a cottimo non più è consentita
B. la retribuzione può essere corrisposta a tempo o a cottimo
C. la retribuzione può essere corrisposta soltanto in denaro
D. la retribuzione può essere corrisposta soltanto a tempo
B. la retribuzione può essere corrisposta a tempo o a cottimo
a cottimo = determinato dalla quantità di lavoro prodotto, anziché dal tempo impiegato. il lavoratore viene pagato in base a quanto produce, non in base a quante ore lavora.
05-17. In tema di retribuzione:
A. il contratto individuale può contenere anche disposizioni peggiorative rispetto al contratto collettivo
B. il contratto individuale non può derogare assolutamente il contratto collettivo
C. il contratto individuale può contenere disposizioni di miglior favore rispetto al contratto collettivo
D. il contratto individuale può derogare solo in pejus le disposizioni del contratto collettivo
C. il contratto individuale può contenere disposizioni di miglior favore rispetto al contratto collettivo
05-18. L’art. 3, comma 3-bis, d.lgs. n. 216/2003:
A. precede l’obbligo per il datore di lavoro di adottare “accomodamenti ragionevoli” nei lughi di lavoro per garantire la piena eguaglianza con gli altri lavoratori
B. fa riferimento al tema della parità di genere nelle aziende private
C. contiene una tutela per i lavoratori disabili, soltanto con riferimento al trattamento retributivo
D. è efficace soltanto per gli imprenditori con più di 100 dipendenti
A. precede l’obbligo per il datore di lavoro di adottare “accomodamenti ragionevoli” nei lughi di lavoro per garantire la piena eguaglianza con gli altri lavoratori
05-19. L’esperienza, ai sensi dell’art. 2087 c.c.
A. richiede che vengano adottati tutti gli accorgimenti progressivamente acquisiti dal patrimonio tecnico-scientifici e normalmente utilizzati nel settore produttivo di riferimento
B. esige che si tenga conto dell’efficacia dei presidi antinfortunistici già adottati e degli incidenti e delle malattie già verificatesi
C. non impone alcun tipo di adeguamento nel tempo nelle misure di sicurezza
D. impone di adeguare le cautele preventive ai rischi specifici che l’attività produttiva esercitata può presentare
B. esige che si tenga conto dell’efficacia dei presidi antinfortunistici già adottati e degli incidenti e delle malattie già verificatesi
05-20. Gli atti discriminatori, ai sensi dell’art. 15 St. lav. sono:
A. legittimi in ogni caso
B. nulli
C. legittimi solo in alcuni casi
D. annullabili
B. nulli
05-21. La particolarità del lavoro, ai sensi dell’art. 2087 c.c.:
A. esige che si tenga conto dell’efficacia dei presidi antinfortunistici già adottati e degli incidenti e delle malattie già verificatesi
B. richiede che vengano adottati tutti gli accorgimenti progressivamente acquisiti dal patrimonio tecnico-scientifici e normalmente utilizzati nel settore produttivo di riferimento
C. non impone alcun tipo di adeguamento nel tempo nelle misure di sicurezza
D. impone di adeguare le cautele preventive ai rischi specifici che l’attività produttiva esercitata può presentare
D. impone di adeguare le cautele preventive ai rischi specifici che l’attività produttiva esercitata può presentare
05-22. Il Lavoratore con contratto a tempo determinato può essere licenziato:
A. si, sempre
B. solo se si verifica un giustificato motivo oggettivo
C. se si verifica una causa che non consenta la prosecuzione, neanche in via provvisoria, del rapporto di lavoro
D. anche senza motivazione
C. se si verifica una causa che non consenta la prosecuzione, neanche in via provvisoria, del rapporto di lavoro
05-23. L’art. 36 Cost. in tema di retribuzione:
A. stabilisce il principio di proporzionalità della retribuzione, ma demanda alla legislazione primaria l’individuazione del salario minimo legale
B. è una norma non immediatamente applicabile dal giudice
C. stabilisce che la retribuzione deve essere proporzionata alla quantità e qualità del lavoro svolto e comunque sufficiente a garantire al lavoratore e alla sua famiglia un’esistenza libera a dignitosa
D. individua il salario minimo legale
C. stabilisce che la retribuzione deve essere proporzionata alla quantità e qualità del lavoro svolto e comunque sufficiente a garantire al lavoratore e alla sua famiglia un’esistenza libera a dignitosa
05-24. L’art. 15 St. lav.:
A. regola il divieto di atti discriminatorio
B. regola l’istituto della retribuzione
C. regola la disciplina contro i licenziamenti
D. regola l’istituto del TFR
A. regola il divieto di atti discriminatorio
05-25. L’art. 2087 c.c.:
A. ha avuto il merito di istituire nell’ordinamento positivo il cd. obbligo generale di sicurezza
B. descrive la procedura che l’imprenditore deve adottare per elaborare il DVR
C. descrive le regole per la nomina del RSPP
D. ha introdotto nel nostro ordinamento un obblico speciale di sicurezza
A. ha avuto il merito di istituire nell’ordinamento positivo il cd. obbligo generale di sicurezza
05-26. I criteri che individuano il contenuto dell’obbligo generale di sicurezza ex art. 2087 c.c. sono:
A. la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica
B. solo la particolarità del lavoro e l’esperienza
C. il numero dei dipendenti presenti in azienda
D. solo l’esperienza e la tecnica
A. la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica
06-01. Il contratto di lavoro part-time deve contenere:
A. l’indicazione della durata della prestazione lavorativa ma non della collocazione temporale dell’orario, la quale viene determinata dal datore di lavoro
B. solo l’indicazione della collocazione temporale dell’orario, ma non anche la durata della prestazione
C. l’indicazione della durata della prestazione lavorativa e della collocazione temporale dell’orario
D. una sommaria indicazione della durata della prestazione lavorativa e della collocazione temporale dell’orario
C. l’indicazione della durata della prestazione lavorativa e della collocazione temporale dell’orario
06-02. Nel contratto part-time, il lavoro supplementare:
A. è il lavoro reso oltre le 8 ore giornaliere
B. non da luogo ad alcuna maggiorazione dell’importo della retribuzione, la quale permane quella stabilita contrattualmente
C. può essere richiesto nel limite del 15% delle ore settimanali concordate
D. è il lavoro reso oltre l’orario concordato nel contratto individuale ma entro il limite del tempo pieno
D. è il lavoro reso oltre l’orario concordato nel contratto individuale ma entro il limite del tempo pieno
06-03. In caso di trasferimento d’azienda:
A. il cessionario è obbligato in solido con il cedente per i crediti maturati prima del trasferimento
B. il cessionario non ha alcuna responsabilità solidale con il cedente
C. il cessionario è obbligato in solido con il cedente solo per i crediti futuri
D. il cessionario è obbligato in solido con il cedente entro il limite di due anni dal trasferimento
A. il cessionario è obbligato in solido con il cedente per i crediti maturati prima del trasferimento
06-04. Il contratto di lavoro intermittente:
A. deve contemplare l’obbligo per il lavoratore di rispondere alla chiamata del datore di lavoro
B. può contemplare l’obbligo per il lavoratore di rispondere alla chiamata del datore di lavoro
C. può contemplare l’obbligo per il lavoratore di rispondere alla chiamata del datore di lavoro, ma il lavoratore non percepisca alcuna indennità di disponibilità
D. non può contemplare l’obbligo per il lavoratore di rispondere alla chiamata del datore di lavoro, essendo per il lavoratore solo una facoltà
B. può contemplare l’obbligo per il lavoratore di rispondere alla chiamata del datore di lavoro
06-05. Nel contratto di somministrazione, le direttive sono impartite:
A. dall’utilizzatore
B. dall’agenzia di somministrazione
C. dall’appaltatore
D. dall’utilizzatore in accordo con l’agenzia di somministrazione
A. dall’utilizzatore
06-06. Nell’appalto:
A. l’appaltatore è un semplice intermediario e non assume i rischi della realizzazione dell’opera
B. l’appaltatore impiega l’organizzazione di mezzi del committente ma ha un ampio margine di autonomia rispetto al committente
C. l’appaltatore impiega una propria organizzazione di mezzi, assume i rischi della realizzazione dell’opera o del servizio pattuito e ha un ampio margine di autonomia rispetto al committente
D. l’appaltatore impiega una propria organizzazione di mezzi, assume i rischi della realizzazione dell’opera o del servizio pattuito ma non ha margine di autonomia rispetto al committente
C. l’appaltatore impiega una propria organizzazione di mezzi, assume i rischi della realizzazione dell’opera o del servizio pattuito e ha un ampio margine di autonomia rispetto al committente
06-07. Nell’appalto, il committente:
A. non è obbligato in solido con l’appaltatore, il quale risponderà in via esclusiva per la mancata corresponsione delle quote retributive
B. non è obbligato in solido con l’appaltatore, salvo che il contratto collettivo preveda diversamente
C. è obbligato in solido con l’utilizzatore entro il limite di 2 anni dalla cessazione del contratto di appalto a corrispondere le quote retributive
D. è obbligato in solido con l’appaltatore entro il limite di 2 anni dalla cessazione del contratto di appalto a corrispondere le quote retributive
D. è obbligato in solido con l’appaltatore entro il limite di 2 anni dalla cessazione del contratto di appalto a corrispondere le quote retributive
06-08. In caso di stipulazione illegittima di contratti a termine, è prevista:
A. la sola sanzione amministrativa pecuniaria
B. la trasformazione del contratto a tempo determinato in contratto a tempo indeterminato o il risarcimento del danno, a dicrezione del lavoratore
C. il risarcimento del danno
D. la trasformazione del contratto a tempo determinato in contratto a tempo indeterminato e il risarcimento del danno
D. la trasformazione del contratto a tempo determinato in contratto a tempo indeterminato e il risarcimento del danno
06-09. Il limite massimo di durata dei rapporti di lavoro a tempo determinato che possono intercorrere tra lo stesso datore di lavoro e lo stesso lavoratore è fissato:
A. di regola in 24 mesi
B. non c’è un limite temporale perchè il datore di lavoro fornisca idonea motivazione
C. di regola in 36 mesi
D. di regola in 12 mesi
A. di regola in 24 mesi
06-10. Per la legittimità delle assunzioni a termine è posto l’obbligo:
A. della forma scritta del contratto, anche senza il termine di scadenza del rapporto
B. Non è previsto alcun obbligo di forma, salvo il caso in cui sia stipulato un contratto per un periodo superiore ai 12 mesi
C. della forma scritta del contratto, che deve riportare il termine di scadenza del rapporto
D. Non è previsto alcun obbligo di forma
C. della forma scritta del contratto, che deve riportare il termine di scadenza del rapporto
06-11. Ai fini della sospensione del rapporto, la malattia:
A. è uno stato morboso pur sempre compatibile con lo svolgimento della prestazione lavorativa
B. è uno stato morboso che impedisce lo svolgimento della prestazione lavorativa
C. è qualsiasi stato morboso
D. rileva solo in casi di significativa gravità
B. è uno stato morboso che impedisce lo svolgimento della prestazione lavorativa
06-12. Nel trasferimento d’azienda in crisi, in caso di concordato preventivo in regime di continuità, l’art. 2112 c.c.
A. si applica, per quanto attiene alle condizioni di lavoro, nei limiti di quanto previsto dall’accordo sindacale, qualora sia raggiunto
B. si applica sempre integralmente, senza possibilità di deroga
C. si applica solo per le condizioni di lavoro
D. non si applica mai
A. si applica, per quanto attiene alle condizioni di lavoro, nei limiti di quanto previsto dall’accordo sindacale, qualora sia raggiunto
06-13. Ex art. 2112 c.c.:
A. il rapporto di lavoro continua con il cessionario ed il lavoratore conserva tutti i diritti che ne derivano
B. il rapporto di lavoro continua con il cessionario ma il lavoratore conserva l’anzianità di servizio
C. il rapporto di lavoro continua con il cessionario ed il lavoratore conserva solo i diritti connessi alla pregressa anzianità di servizio.
D. il lavoratore viene assunto dal cessionario
A. il rapporto di lavoro continua con il cessionario ed il lavoratore conserva tutti i diritti che ne derivano
06-14. In caso di liquidazione giudiziale:
A. devono essere sempre stipulati contratti collettivi con finalità di salvaguardia dell’occupazione
B. non si applica l’art. 2112, comma 2, c.c.
C. si applica l’art. 2112 c.c.
D. non si applica l’art. 2112 c.c.
D. non si applica l’art. 2112 c.c.
06-15. Per trasferimento d’azienda ex art. 2112 c.c. si intende:
A. qualsiasi operazione, eccetto l’usufrutto o l’affitto di azienda
B. qualsiasi operazione che, in seguito a cessione contrattuale o fusione, non comporti il mutamento nella titolarità di un’attività economica organizzata, senza scopo di lucro
C. qualsiasi operazione che comporti il mutamento nella titolarità di un’attività economica organizzata, con esclusivamente scopo di lucro, preesistente al trasferimento
D. anche l’operazione di usufrutto o affitto di azienda
D. anche l’operazione di usufrutto o affitto di azienda
06-16. I permessi di studio sono riconosciuti:
A. solo negli accordi aziendali
B. solo dai contratti collettivi
C. nella Costituzione
D. dallo Statuto dei lavoratori
D. dallo Statuto dei lavoratori
06-17. La cassa integrazione guadagni:
A. può essere richiesta solo nelle imprese che occupano meno di 15 dipendenti
B. non richiede una procedura di informazione e consultazione sindacale
C. opera solo in caso di riorganizzazione aziendale
D. opera a fronte a situazioni strutturali idonee a determinare una durevole eccedenza di personale
D. opera a fronte a situazioni strutturali idonee a determinare una durevole eccedenza di personale
06-18. Il periodo di comporto:
A. è definito nel contratto collettivo
B. trova definizione nel regolamento aziendale
C. trova definizione solo nella legge
D. è definito dal datore di lavoro in via unilaterale
A. è definito nel contratto collettivo
06-19. Per infortunio si intende:
A. la malattia contratta dal lavoratore nell’esercizio delle lavorazioni cui è addetto
B. uno stato morboso grave
C. un qualsiasi stato morboso
D. l’evento avvenuto in occasione di lavoro per causa violenta da cui sia derivata morte o inabilità
D. l’evento avvenuto in occasione di lavoro per causa violenta da cui sia derivata morte o inabilità
06-20. L’aspettativa:
A. può essere chiesta solo in caso di gravidanza
B. permette di conservare il rapporto di lavoro ma non è retribuita
C. può essere chiesta solo dai dirigenti
D. permette di conservare il rapporto di lavoro ed è retribuita
B. permette di conservare il rapporto di lavoro ma non è retribuita
06-21. Il periodo di comporto:
A. è il periodo di durata della sospensione del rapporto per malattia entro il quale il lavoratore non può essere licenziato
B. è il periodo di durata della sospensione del rapporto per infortunio entro il quale il lavoratore non può essere licenziato
C. è il periodo minimo richiesto dalla legge per la rilevanza della malattia ai fini della sospione del rapporto
D. è il peridio entro il quale la malattia può essere retribuita
A. è il periodo di durata della sospensione del rapporto per malattia entro il quale il lavoratore non può essere licenziato
06-22. Il congedo di maternità:
A. permette alla lavoratrice di astenersi dal lavoro solo dopo il parto
B. è inteso come astensione facoltativa dal lavoro della lavoratrice
C. permette alla lavoratrice di astenersi dal lavoro per tutto il periodo della gravidanzia
D. è inteso come astensione obbligatoria dal lavoro della lavoratrice
D. è inteso come astensione obbligatoria dal lavoro della lavoratrice
06-23. Il congedo di paternità:
A. è solo alternativo a quello di maternità
B. è sia obbligatorio che alternativo a quello di maternità
C. è facoltativo è permette al padre di astenersi dal lavoro per tutta la durata della gravidanza
D. è solo obbligatorio
B. è sia obbligatorio che alternativo a quello di maternità
06-24. Il congedo parentale:
A. è l’astensione facoltativa della lavoratrice o del lavoratore ma senza alcuna indennità
B. è l’astensione facoltativa della lavoratrice o del lavoratore nei primi dodici anni di vita del bambino
C. è l’astensione obbligatoria della lavoratrice o del lavoratore per tutto il periodo della gravidanza
D. è l’astensione obbligatoria della lavoratrice o del lavoratore due mesi prima del parto e tre mesi dopo il parto
B. è l’astensione facoltativa della lavoratrice o del lavoratore nei primi dodici anni di vita del bambino
06-25. La cassa integrazione guadagni:
A. può essere richiesta solo nelle imprese che occupano più di 15 dipendenti
B. ha la funzione di sostenere il reddito dei lavoratori in caso di malattia o infortunio
C. ha la funzione di sostenere il reddito dei lavoratori in caso di sospensione dell’attività o riduzione dell’orario
D. ha la funzione di sostenere il reddito dei lavoratori in caso di sospensione dell’attività e per un importo massimo pari all’80% della retribuzione
C. ha la funzione di sostenere il reddito dei lavoratori in caso di sospensione dell’attività o riduzione dell’orario
06-26. La cassa integrazione guadagni:
A. opera in caso di eventi non imputabili alle parti o in caso di situazioni temporanee del mercato
B. opera in caso di eventi imputabili al datore di lavoro oppure al lavoratore
C. opera in caso di crisi aziendale
D. opera nel caso in cui si voglia procedere a licenziamenti collettivi
A. opera in caso di eventi non imputabili alle parti o in caso di situazioni temporanee del mercato
07-01. Il licenziamento discriminatorio:
A. è sempre nullo
B. era nullo solo nel testo originario dell’art. 18 St. Lav.
C. è annullabile
D. è nullo solo per i lavoratori impiegati in imprese con più di 15 dipendenti
A. è sempre nullo
07-02. La garanzia costituzionale della libertà economica privata:
A. comporta che le scelte imprenditoriali non possono essere soggette a valutazione da parte del giudice
B. permette al datore di licenziare i propri dipendenti in qualsiasi momento senza alcun un controllo da parte del giudice
C. permette al datore di licenziare i propri dipendenti senza preavviso in caso di ragioni aziendali gravi
D. non trova applicazione nel rapporto di lavoro in quanto prevale sempre la tutela del contraente debole
A. comporta che le scelte imprenditoriali non possono essere soggette a valutazione da parte del giudice
07-03. Nel licenziamento, il preavviso:
A. può essere monetizzato solo per i dirigenti
B. può essere monetizzato
C. può essere monetizzato solo previo accordo con il lavoratore
D. non può essere monetizzato
B. può essere monetizzato
07-04. Nel codice civile del 1942
A. il datore di lavoro poteva recedere solo per giustificato motivo soggettivo
B. il datore di lavoro poteva recedere solo per giusta causa
C. il datore di lavoro poteva recedere dando preavviso ex art. 2118 c.c. o per giusta causa ex art. 2119 c.c.
D. il datore di lavoro poteva recedere solo per giustificato motivo oggettivo e per giusta causa ex. art. 2119 c.c.
C. il datore di lavoro poteva recedere dando preavviso ex art. 2118 c.c. o per giusta causa ex art. 2119 c.c.
07-05. L’art. 18 dello Statuto dei lavoratori oggi:
A. si applica solo ai lavoratori assunti dopo il 7 marzo 2015
B. è stato abrogato dal d.lgs. n. 23 del 2015, che ha introdotto una nuova disciplina nel caso di licenziamento ritenuto illegittimo
C. prevede ipotesi di tutela reintegratoria e ipotesi di tutela risarcitoria
D. prevede sempre, per ogni ipotesi di licenziamento illegittimo, la tutela reintegratoria
C. prevede ipotesi di tutela reintegratoria e ipotesi di tutela risarcitoria
07-06. Ai lavoratori assunti dopo il 7 marzo 2015:
A. Si applica l’art. 18 dello Statuto dei lavoratori
B. si applica la disciplina del Jobc Act, ma solo per imprese con più di 15 dipendenti
C. si applica la legge n. 604/1966
D. si applica la disciplina del Jobc Act
D. si applica la disciplina del Jobc Act
07-07. L’art. 18 dello Statuto dei lavoratori nel testo originario:
A. prevedeva la tutela risarcitoria solo per le imprese con più di 15 lavoratori
B. prevedeva ipotesi di tutela reintegratoria e ipotesi di tutela risarcitoria
C. prevedeva per ogni ipotesi di licenziamento illegittimo la tutela risarcitoria
D. prevedeva per ogni ipotesi di licenziamento illegittimo la tutela reintegratoria
D. prevedeva per ogni ipotesi di licenziamento illegittimo la tutela reintegratoria
07-08. l’art. 8 della l. 604/66 prevede:
A. alternativamente la riassunzione o il risarcimento, a scelta del datore di lavoro
B. è stato abrogato
C. si applica solo ai lavoratori assunti prima del 7 marzo 2015 impiegati in imprese con meno di 35 dipendenti
D. alternativamente la riassunzione o il risarcimento, a scelta del lavoratore
D. alternativamente la riassunzione o il risarcimento, a scelta del lavoratore
07-09. il licenziamento orale:
A. è annullabile
B. è nullo
C. è valido
D. è inefficace
B. è nullo
07-10. Il licenziamento è intimato:
A. in forma orale
B. in forma scritta
C. sempre in forma scritta, tranne nei caso di licenziamento per giusta causa
D. prima necessariamente in forma orale e poi in forma scritta
B. in forma scritta
07-11. La legge n. 223/1991, per procedere a licenziamenti collettivi impone alle imprese di:
A. darne comunicazione preventiva orale alle rappresentanze sindacali aziendali nonché alle rispettive associazioni di categoria
B. darne comunicazione preventiva per iscritto alle rappresentanze sindacali aziendali nonché alle rispettive associazioni di categoria
C. darne comunicazione preventiva per iscritto ai lavoratori interessati
D. darne comunicazione preventiva per iscritto solo all’ispettorato del lavoro.
B. darne comunicazione preventiva per iscritto alle rappresentanze sindacali aziendali nonché alle rispettive associazioni di categoria
07-12. La procedura per i licenziamenti collettivi può essere adotatta dall’impresa che:
A. benchè non sia stata ammessa al trattamento di integrazione salariale intende licenziare 3 lavoratori
B. sia stata ammessa al trattamento ordinario di integrazione salariale qualora sussistano gravi ragioni aziendali
C. sia stata ammessa al trattamento straordinario di integrazione salariale qualora sussistano gravi ragioni aziendali
D. sia stata ammessa al trattamento straordinario di integrazione salariale qualora ritenga di non essere in grado di garantire il reimpiego a tutti i lavoratori sospesi
D. sia stata ammessa al trattamento straordinario di integrazione salariale qualora ritenga di non essere in grado di garantire il reimpiego a tutti i lavoratori sospesi
07-13. Il datore di lavoro deve procedere a licenziamento collettivo nel caso in cui:
A. intenda licenziare tutto il personale addetto ad un determinato settore produttivo
B. intenda effettuare licenziamenti per ragioni nerenti all’attività produttiva, all’organizzazione del lavoro e al regolare funzionamento di essa
C. intenda effettuare almeno cinque licenziamenti, nell’arco di centoventi giorni, in ciascuna unità produttiva, o in più unità produttive nell’ambito del territorio di una stessa provincia.
D. intenda effettuare almeno cinque licenziamenti, nell’arco di centoventi giorni, in ciascuna unità produttiva, o in più unità produttive nell’ambito del territorio di una stessa provincia, ma solo se occupa meno di 15 dipendenti
C. intenda effettuare almeno cinque licenziamenti, nell’arco di centoventi giorni, in ciascuna unità produttiva, o in più unità produttive nell’ambito del territorio di una stessa provincia.
07-14. Il c.d. obbligo di repêchage:
A. attribuisce al lavoratore il diritto ad essere assunto a tempo indeterminato alla scadenza del contratto a tempo determinato
B. deve essere rispettato dal datore di lavoro che intende procedere a licenziamenti collettivi
C. impone al datore di lavoro di dimostrare di non poter utilizzare il lavoratore in nessuna altra mansione reperibile in azienda
D. vieta al datore di lavoro di procere a licenziamento per giusta causa
C. impone al datore di lavoro di dimostrare di non poter utilizzare il lavoratore in nessuna altra mansione reperibile in azienda
obbligo di ripescaggio
07-15. Nel licenziamento per giustificato motivo oggettivo, il nesso di causalità consiste:
A. nell’onere del datore di lavoro di dimostrare di non poter utilizzare il lavoratore in nessuna altra mansione reperibile in azienda
B. nella valutazione della scelta imprenditoriale
C. nella valutazione della reale capacità del lavoratore a svolgere la mansione assegnata
D. nel verificare se la ragione addotta abbia determinato il licenziamento di quel lavoratore
D. nel verificare se la ragione addotta abbia determinato il licenziamento di quel lavoratore
07-16. Il giustificato motivo oggettivo è integrato da:
A. ragioni inerenti la sola soppressione di reparti produttivi
B. ragioni inerenti all’attività produttiva, all’organizzazione del lavoro e al regolare funzionamento di essa
C. ragioni inerenti alla lesione del rapporto di fiducia tra datore di lavoro e lavoratore
D. ragioni inerenti esclusivamente al numero dei dipendenti assunti in azienda
B. ragioni inerenti all’attività produttiva, all’organizzazione del lavoro e al regolare funzionamento di essa
07-17. Nell’ipotesi di licenziamento disciplinare:
A. il licenziamento viene comunicato prima oralmente
B. il lavoratore non ha diritto di difesa
C. il primo atto è la contestazione al lavoratore dei fatti addebitati
D. il lavoratore ha 15 giorni per presentare le proprie giustificazioni
C. il primo atto è la contestazione al lavoratore dei fatti addebitati
07-18. Il giustificato motivo soggettivo:
A. permette la prosecuzione provvisoria del rapporto ma solo se sussistino ragioni aziendali
B. permette la prosecuzione provvisoria del rapporto
C. consente di recedere senza dare preavviso
D. non permette la provvisoria prosecuzione del rapporto, che si conclude in tronco, ed esonera dunque il lavoratore dall’obbligo del preavviso.
B. permette la prosecuzione provvisoria del rapporto
07-19. La giusta causa e il giustificato motivo soggettivo si distinguono per:
A. per la gravità della ragione aziendale
B. le ragioni del licenziamento: la giusta causa attiene a ragioni aziendali
C. l’intensità dell’inadempimento
D. per il tempo del pravviso: per la giusta causa è previsto un periodo minore
C. l’intensità dell’inadempimento
07-20. Per i rapporti di parasubordinazione:
A. non trova applicazione la normativa in tema di assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali
B. si applicano gli istituti di natura sostanziale della invalidità delle rinunce e transazioni di cui all’art. 2113 c.c.
C. non trovano applicazione i profili di tutela e garanzia riconosciuti dall’ordinamento ai rapporti di lavoro subordinato
D. non si applica il rito del lavoro
B. si applicano gli istituti di natura sostanziale della invalidità delle rinunce e transazioni di cui all’art. 2113 c.c.
07-21. Un elemento distintivo del lavoro a progetto:
A. la collaborazione con l’imprenditore
B. la subordinazione del collaboratore rispetto all’imprenditore
C. l’autonomia del collaboratore nello svolgimento dell’attività lavorativa e la gestione della stessa in funzione del risultato
D. nessuna delle tre precedenti
C. l’autonomia del collaboratore nello svolgimento dell’attività lavorativa e la gestione della stessa in funzione del risultato
07-22. La forma del contratto a progetto:
A. deve essere scritta (forma scritta ad substantiam)
B. può essere orale
C. deve essere scritta ai fini probatori (forma scritta ad probationem)
D. è libera
A. deve essere scritta (forma scritta ad substantiam)
Se la forma scritta è richiesta per l’esistenza dell’atto si ha la forma ad substantiam, se è richiesta solo a fini di prova si ha la forma ad probationem.
07-23. Il progetto:
A. può consistere in una mera riproposizione dell’oggetto sociale del committente
B. può non essere allegato al contratto di lavoro
C. deve essere specifico, funzionalmente collegato a un determinato risultato finale
D. può comportare lo svolgimento di compiti meramente esecutivi e ripetitivi
C. deve essere specifico, funzionalmente collegato a un determinato risultato finale
07-24. In che cosa consistono le prestazioni occasionali?
A. sono i rapporti di durata complessiva non superiore a sessanta giorni nel corso dell’anno solare con il medesimo committente
B. sono i rapporti di lavoro di durata complessiva non superiore a trenta giorni nel corso dell’anno solare ovvero, nell’ambito dei servizi di cura e assistenza alla persona, non superiore a 240 ore, con lo stesso committente
C. sono i rapporti di lavoro di durata complessiva non superiore a 300 ore, con lo stesso committente
D. prestazioni il cui compenso può essere superiore ai 5 mila euro nell’anno solare e a cui non si applicano le disposizioni relative al contratto a progetto
B. sono i rapporti di lavoro di durata complessiva non superiore a trenta giorni nel corso dell’anno solare ovvero, nell’ambito dei servizi di cura e assistenza alla persona, non superiore a 240 ore, con lo stesso committente
07-25. Sono escluse dal campo di applicazione del contratto a progetto:
A. coloro che percepiscono la pensione di invalidità
B. le attività realizzate attraverso call center
C. solo le professioni intellettuali
D. le professioni intellettuali per le quali sia necessaria l’inscrizione a un albo, i rapporti di collaborazione rese in favore di associazioni sportive dilettantistiche, i componenti degli organi di amministrazione e controllo delle società e i partecipanti a collegi e commissioni, nonché coloro che percepiscono la pensione di vecchiaia
D. le professioni intellettuali per le quali sia necessaria l’inscrizione a un albo, i rapporti di collaborazione rese in favore di associazioni sportive dilettantistiche, i componenti degli organi di amministrazione e controllo delle società e i partecipanti a collegi e commissioni, nonché coloro che percepiscono la pensione di vecchiaia
07-26. La retribuzione del lavoratore a tempo parziale:
A. è determinata dalle parti
B. è riproporzionata in ragione della ridotta entità della prestazione lavorativa
C. è superiore rispetto a quella di un lavoratore assunto a tempo pieno
D. è stabilita dai contratti collettivi anche aziendali
B. è riproporzionata in ragione della ridotta entità della prestazione lavorativa
07-27. Le dimissioni:
A. possono essere esercitate liberamente e senza preavviso
B. devono essere effettuate in modalità telematica
C. devono essere convalidate altrimenti devono considerarsi inefficaci
D. possono essere rassegnate in qualsiasi forma purchè il datore di lavoro ne venga a conoscenza
B. devono essere effettuate in modalità telematica
07-28. il licenziamento ad nutum consiste:
A. nel licenziamento per inadempienze lievi
B. nel licenziamento dei soli dirigenti
C. nel licenziamento senza bisogno di motivazione
D. nel licenziamento motivato ma senza preavviso
C. nel licenziamento senza bisogno di motivazione
ad nutum = ad un semplice cenno, senza che la motivazione abbia una qualche rilevanza giuridica.
07-29. Il licenziamento ad nutum:
A. si applica solo ai dirigenti
B. si applica solo ad alcune categorie di lavoratori
C. si applica solo ai lavoratori domestici
D. si applica a tutti i lavoratori e si esercita ai sensi dell’art. 2118 c.c.
B. si applica solo ad alcune categorie di lavoratori
07-30. L’art. 2118 c.c.:
A. Disciplina il recesso dal rapporto di lavoro previo preavviso
B. Disciplina il recesso dal rapporto di lavoro senza preavviso
C. Disciplina solo il recesso del lavoratore
D. Disciplina solo il recesso del datore di lavoro
A. Disciplina il recesso dal rapporto di lavoro previo preavviso
07-31. Il licenziamento per giustificato motivo soggettivo è determinato da:
A. un notevole inadempimento
B. ragioni produttive
C. inadempienze lievi
D. un inadempimento gravissimo
A. un notevole inadempimento
07-32. La giusta causa di licenziamento ex art. 2119 c.c.:
A. permette al datore di lavoro di recedere dal rapporto dandone preavviso
B. è costituita esclusivamente da un gravissimo inadempimento del lavoratore
C. è costituita non solo da un inadempimento del lavoratore ma anche da un fatto idoneo a far venir meno la fiducia tra le parti
D. è costituita da esigenze aziendali
C. è costituita non solo da un inadempimento del lavoratore ma anche da un fatto idoneo a far venir meno la fiducia tra le parti
08-01. L’art. 2113, comma 1, c.c. sancisce:
A. la nullità delle rinunzie e delle transazioni effettuate dal prestatore di lavoro su diritti derivanti da disposizioni inderogabili di legge o di contratto e accordo collettivo di lavoro
B. la validità delle rinunzie e delle transazioni effettuate dal prestatore di lavoro su diritti derivanti da disposizioni inderogabili di legge o di contratto e accordo collettivo di lavoro effettuate alla cessazione del rapporto di lavoro
C. la validità delle rinunzie e delle transazioni effettuate dal prestatore di lavoro su diritti derivanti da disposizioni inderogabili di legge o di contratto e accordo collettivo di lavoro effettuate ma per soli sei mesi
D. l’invalidità delle rinunzie e delle transazioni effettuate dal prestatore di lavoro su diritti derivanti da disposizioni inderogabili di legge o di contratto e accordo collettivo di lavoro
D. l’invalidità delle rinunzie e delle transazioni effettuate dal prestatore di lavoro su diritti derivanti da disposizioni inderogabili di legge o di contratto e accordo collettivo di lavoro
08-02. L’atto di certificazione:
A. non deve essere motivato ma deve indicare il termine e l’autorità per l’impugnazione nonchè esplicitarne gli effetti
B. deve essere motivato, con indicazione del termine e dell’autorità per l’impugnazione e deve indicare solo gli effetti fiscali
C. non deve essere motivato
D. deve essere motivato, con indicazione del termine e dell’autorità per l’impugnazione e deve indicare esplicitamente gli effetti
D. deve essere motivato, con indicazione del termine e dell’autorità per l’impugnazione e deve indicare esplicitamente gli effetti
08-03. Quali indicazioni deve contenere il contratto a progetto:
A. il contenuto del contratto a progetto è liberamente determinabile dalle parti
B. l’indicazione della presenza di eventuali rischi per l’integrità e la salute del lavoratore e delle misure di prevenzione adottate; la data di inizio e la durata prevista del contratto, le mansioni alle quali saranno adibiti i lavoratori e il loro inquadramento, il luogo, l’orario e il trattamento economico e normativo delle prestazioni lavorative
C. descrizione del progetto, il corrispettivo e i criteri per la sua determinazione, le forme di coordinamento del lavoratore a progetto al committente, le eventuali misure per la tutela della salute e sicurezza del collaboratore a progetto
D. durata, descrizione del progetto, il corrispettivo e i criteri per la sua determinazione, le forme di coordinamento del lavoratore a progetto al committente, le eventuali misure per la tutela della salute e sicurezza del collaboratore a progetto
D. durata, descrizione del progetto, il corrispettivo e i criteri per la sua determinazione, le forme di coordinamento del lavoratore a progetto al committente, le eventuali misure per la tutela della salute e sicurezza del collaboratore a progetto
08-04. Il compenso pattuito per i collaboratori a progetto:
A. non può essere lo stesso di quello che sarebbe previsto per un lavoratore subordinato che svolge le medesime mansioni nel settore di riferimento
B. può essere inferiore, a parità di estensione temporale dell’attività oggetto della prestazione, alle retribuzioni minime previste dai contratti collettivi nazionali di categoria applicati nel settore di riferimento alle figure professionali il cui profilo di competenza e di esperienza sia analogo a quello del collaboratore a progetto
C. può essere inferiore ai minimi stabiliti in modo specifico per ciascun settore di attività
D. deve essere proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro eseguito
D. deve essere proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro eseguito
08-05. Il collaboratore a progetto può svolgere la sua attività a favore di più committenti?
A. si e può diffondere notizie e apprezzamenti attinenti ai programmi e alla organizzazione di essi
B. si
C. si e può svolgere attività in concorrenza con i committenti
D. no, mai
B. si
08-06. Il decreto legislativo 15 giugno 2015 n. 81:
A. ha escluso che la disciplina del rapporto di lavoro subordinato possa applicarsi anche ai rapporti di collaborazione
B. ha abrogato gli articoli da 61 a 69-bis del decreto legislativo n. 276 del 2003
C. ha abrogato gli articoli da 61 a 69-bis del decreto legislativo n. 276 del 2003 che continuano ad applicarsi esclusivamente per la regolazione dei contratti già in atto alla data di entrata in vigore del decreto stesso
D. ha mantenuto le collaborazioni a progetto
C. ha abrogato gli articoli da 61 a 69-bis del decreto legislativo n. 276 del 2003 che continuano ad applicarsi esclusivamente per la regolazione dei contratti già in atto alla data di entrata in vigore del decreto stesso
08-07. Quali sono le condizioni affinchè, dal 1° gennaio 2016, ai applichi la disciplina del rapporto di lavoro subordinato anche ai rapporti di collaborazione?
A. ogni volta in cui la prestazione del collaboratore abbia carattere esclusivamente personale, sia resa in maniera continuativa e le modalità di esecuzione della stessa siano organizzate dal committente anche con riferimento ai tempi e al luogo di lavoro
B. il collaboratore deve avere una postazione fissa presso la sede del committente per un periodo superiore ai sei mesi
C. ogni volta in cui il collaboratore sia sottoposto alle direttive del committente
D. qualora la durata del rapporto sia superiore agli otto mesi e/o il fatturato verso un unico committente superi l’80% del volume d’affari in un anno solare
A. ogni volta in cui la prestazione del collaboratore abbia carattere esclusivamente personale, sia resa in maniera continuativa e le modalità di esecuzione della stessa siano organizzate dal committente anche con riferimento ai tempi e al luogo di lavoro
08-08. Ci sono delle ipotesi in cui la disciplina del rapporto subordinato non applica alle nuove forme collaborazione?
A. no, si applica anche ai rapporti di collaborazione in essere alla data di entrata in vigore del decreto legislativo n. 81/2015
B. la nuova disciplina non trova applicazione ai datori di lavoro che abbiano alle loro dipendenze meno di 15 dipendenti
C. la nuova disciplina non trova applicazione, ad esempio, con riferimento alle collaborazioni per le quali gli accordi collettivi nazionali stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale prevedono discipline specifiche riguardanti il trattamento economico e normativo, in ragione delle particolariesigenze produttive ed organizzative del relativo settore
D. no, si applica a tutti i rapporti di collaborazione istaurati dopo il 1° gennaio 2016
C. la nuova disciplina non trova applicazione, ad esempio, con riferimento alle collaborazioni per le quali gli accordi collettivi nazionali stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale prevedono discipline specifiche riguardanti il trattamento economico e normativo, in ragione delle particolariesigenze produttive ed organizzative del relativo settore
08-09. La disciplina sulle nuove collaborazioni organizzate dal committente ex D.lgs n. 81/2015:
A. trova applicazione anche nei confronti dei contratti dii lavoro sottoposti alla certificazione della commissioni istituite ai sensi dell’art. 76 del D. Lgs. n. 276/2003
B. è applicabile alle collaborazioni stipulate con i titolari di trattamento pensionistico
C. trova applicazione anche con riferimento alle pubbliche amministrazioni
D. non trova applicazione nei confronti delle pubbliche amministrazioni
D. non trova applicazione nei confronti delle pubbliche amministrazioni
08-10. È prestatore di lavoro subordinato
A. chi si obbliga mediante retribuzione commisurata alla produzione.
B. chi si obbliga mediante retribuzione a collaborare nell’impresa, prestando il proprio lavoro intellettuale o manuale alle dipendenze e sotto la direzione dell’imprenditore.
C. chi si obbliga mediante compenso a lavorare nell’impresa, con autodirezione alle dipendenze dell’imprenditore.
D. chi si obbliga mediante retribuzione a produrre nell’impresa, senza vincolo di svolgere la prestazione in momenti scelti dal datore di lavoro.
B. chi si obbliga mediante retribuzione a collaborare nell’impresa, prestando il proprio lavoro intellettuale o manuale alle dipendenze e sotto la direzione dell’imprenditore.
08-11. È prestatore di lavoro subordinato
A. chi si obbliga a collaborare nell’impresa senza vincolo di tempo e luogo.
B. chi si obbliga mediante retribuzione commisurata al tempo dedicato.
C. chi si obbliga mediante retribuzione a collaborare nell’impresa, prestando il proprio lavoro intellettuale o manuale alle dipendenze e sotto la direzione dell’imprenditore, con eteroorganizzazione sia per tempi che luoghi.
D. chi si obbliga mediante retribuzione a produrre nell’impresa, senza vincolo di risultato.
C. chi si obbliga mediante retribuzione a collaborare nell’impresa, prestando il proprio lavoro intellettuale o manuale alle dipendenze e sotto la direzione dell’imprenditore, con eteroorganizzazione sia per tempi che luoghi.
08-12. il prestatore di lavoro subordinato
A. Deve osservare le disposizioni per l’esecuzione e per la disciplina del lavoro impartite dall’imprenditore e dai collaboratori dai quali gerarchicamente dipende.
B. Il prestatore di lavoro deve usare la diligenza richiesta dalla natura della prestazione dovuta.
C. Il prestatore di lavoro deve usare la diligenza richiesta dalla natura della prestazione dovuta e deve osservare le diposizioni imparite dall’imprenditore e dai collaboratori dai cui gerarchicamente dipende.
D. Deve osservare le disposizioni impartite dai collaboratori dell’imprenditore.
C. Il prestatore di lavoro deve usare la diligenza richiesta dalla natura della prestazione dovuta e deve osservare le diposizioni imparite dall’imprenditore e dai collaboratori dai cui gerarchicamente dipende.
08-13. il prestatore di lavoro
A. non deve trattare affari, per conto proprio o di terzi, in concorrenza con l’imprenditore, né divulgare notizie attinenti all’organizzazione e ai metodi di produzione dell’impresa, o farne uso in modo da poter recare ad essa pregiudizio.
B. ha obbligo di riservatezza, non può divulgare notizie attinenti all’organizzazione e ai metodi di produzione dell’impresa, nè farne uso in modo da poter recare ad essa pregiudizio.
C. non deve trattare affari, in concorrenza con l’imprenditore, né divulgare notizie attinenti all’organizzazione e ai metodi di produzione dell’impresa
D. non deve svolgere attività lavorativa, per conto proprio o di terzi, in concorrenza con l’imprenditore, ha obbligo di riservatezza, non può divulgare notizie attinenti all’organizzazione e ai metodi di produzione dell’impresa, nè farne uso in modo da poter recare ad essa pregiudizio.
D. non deve svolgere attività lavorativa, per conto proprio o di terzi, in concorrenza con l’imprenditore, ha obbligo di riservatezza, non può divulgare notizie attinenti all’organizzazione e ai metodi di produzione dell’impresa, nè farne uso in modo da poter recare ad essa pregiudizio.
08-14. L’inderogabilità delle norme e l’indisponibilità dei diritti derivanti da norme inderogabili:
A. non sono funzionali tra loro
B. sono principi posti a tutela del datore di lavoro
C. sono sinonimi
D. sono due concetti diversi, ma strettamente collegati tra loro
D. sono due concetti diversi, ma strettamente collegati tra loro
08-15. L’atto di certificazione:
A. dà luogo ad un accertamento di tipo fiscale
B. dà luogo ad un accertamento di tipo amministrativo e fiscale
C. dà luogo ad un accertamento di tipo amministrativo
D. impedisce il ricorso al giudice per l’esatta qualificazione del rapporto
C. dà luogo ad un accertamento di tipo amministrativo
08-16. La Commissione di cerficazione dei contratti di lavoro può essere istituita:
A. presso l’ispettorato territoriale del lavoro
B. solo presso le Università
C. presso le Università e presso gli enti bilaterali
D. presso i locali aziendali
C. presso le Università e presso gli enti bilaterali
08-17. L’art. 2113 c.c. prevede:
A. il regime dell’indisponibilità relativa
B. il regime dell’indisponibilità residuale
C. il regime dell’indisponibilità assoluta
D. un regime di nullità
A. il regime dell’indisponibilità relativa
08-18. La Commissione di cerficazione dei contratti di lavoro:
A. può essere adita per rinunciare al diritto alle ferie
B. non può essere adita per stipulare i cd. patti di demansionamento
C. può essere adita per avallare le rinunce e le transazioni ex art. 2113 c.c
D. non può essere adita per per stipulare gli accordi relativi alle clausole elastiche nell’ambito di un contratto di lavoro a tempo parziale
C. può essere adita per avallare le rinunce e le transazioni ex art. 2113 c.c
08-19. L’art. 2777 c.c. nello stabilire l’ordine dei privilegi:
A. colloca le spese di giustizia immediatamente dopo crediti retributivi
B. colloca i crediti retributivi immediatamente dopo quelli per spese di giustizia
C. non considera i crediti retributivi
D. colloca i crediti retributivi al primo posto
B. colloca i crediti retributivi immediatamente dopo quelli per spese di giustizia
08-20. Il termine di prescrzione dei crediti retributivi dopo la legge Fornero ed il Jobs Act decorre:
A. in corso di rapporto di lavoro
B. dal giorno in cui si può far valere il diritto
C. alla cessazione del rapporto oppure in corso di rapporto a seconda che sia accertata o meno l’esistenza del metus del lavoratore
D. sempre alla cessazione del rapporto di lavoro
C. alla cessazione del rapporto oppure in corso di rapporto a seconda che sia accertata o meno l’esistenza del metus del lavoratore
08-21. In base all’art. 2935 c.c:
A. la prescrizione inizia a decorrere dopo la cessazione del rapporto di lavoro
B. la prescrizione comincia a decorrere dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere, ma non si applica ai rapporti di lavoro
C. la prescrizione comincia a decorrere dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere
D. la prescrizione non decorre per i crediti derivanti da rapporti di lavoro
C. la prescrizione comincia a decorrere dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere
08-22. In materia di lavoro, a cosa si applica la prescrizione ordinaria decennale?
A. Si applica ai diritti non retributivi (ad esempio, diritto alla qualifica superiore)
B. Si applica a tutte le prestazioni periodiche quale è, appunto, la retribuzione
C. Si applica solo alle ipotesi di risarcimento del danno alla salute ex art. 2087 c.c.
D. Si applica solo alle ipotesi di risarcimento del danno per omissione contributiva
A. Si applica ai diritti non retributivi (ad esempio, diritto alla qualifica superiore)
08-23. In materia di lavoro, a cosa si applica la prescrizione quinquennale?
A. Si applica alle alle indennità spettanti al lavoratore per la cessazione del rapporto di lavoro
B. Si applica ai diritti non retributivi (ad esempio, diritto alla qualifica superiore)
C. Si applica solo alla retribuzione e alle spettanze per la cessazione del rapporto di lavoro
D. Si applica a tutte le prestazioni periodiche quale è, appunto, la retribuzione
D. Si applica a tutte le prestazioni periodiche quale è, appunto, la retribuzione
08-24. La prescrizione:
A. consiste nella perdita della possibilità di far valere un diritto che non sia stato esercitato entro un termine preciso
B. è una clausola in forza della quale viene prevista la possibilità di aumentare il numero delle ore della prestazione di lavoro rispetto a quanto fissato originariamente
C. è un modo di estinzione del diritto determinata dall’inerzia del suo titolare il quale non lo eserciti per un determinato periodo di tempo
D. è il contratto con il quale le parti, facendosi reciproche concessioni, pongono fine ad una lite già incominciata o prevengono una lite che potrà sorgere tra di loro
C. è un modo di estinzione del diritto determinata dall’inerzia del suo titolare il quale non lo eserciti per un determinato periodo di tempo
08-25. Le rinunzie e le transazioni devono essere impugnate:
A. entro iI termine di decadenza di 6 mesi decorrente dalla data della rinunzia o della transazione
B. non ci sono termini di decadenza ma sono quello di prescrizione
C. stragiudizialmente entro 60 giorni dalla data di cessazione del rapporto e nel successivo termine di 180 giorni mediante deposito del ricorso in Tribunale
D. entro iI termine di decadenza di 6 mesi decorrente dalla data di cessazione del rapporto ovvero dalla data della rinunzia o della transazione, se queste sono intervenute dopo la cessazione medesima
D. entro iI termine di decadenza di 6 mesi decorrente dalla data di cessazione del rapporto ovvero dalla data della rinunzia o della transazione, se queste sono intervenute dopo la cessazione medesima
08-26. L’impugnazione del contratto a tempo determinato deve avvenire entro:
A. 60 giorni dalla cessazione del singolo contratto
B. 180 giorni dalla cessazione del singolo contratto
C. 180 giorni dalla stipulazione del singolo contratto
D. stragiudizialmente entro 60 giorni dalla cessazione del contratto e nel successivo termine di 180 giorni mediante deposito del ricorso in Tribunale
B. 180 giorni dalla cessazione del singolo contratto
08-27. Il licenziamento deve essere impugnato:
A. stragiudizialmente entro 60 giorni dalla ricezione della comunicazione e nel successivo termine di 180 giorni mediante deposito del ricorso in Tribunale
B. entro iI termine di decadenza di 6 mesi decorrente dalla data di cessazione del rapporto
C. entro iI termine di decadenza di 6 mesi decorrente dalla data di comunicazione del licenziamento
D. stragiudizialmente entro 60 giorni dalla ricezione della comunicazione e nel successivo termine di 120 giorni mediante deposito del ricorso in Tribunale
A. stragiudizialmente entro 60 giorni dalla ricezione della comunicazione e nel successivo termine di 180 giorni mediante deposito del ricorso in Tribunale
08-28. La decadenza consiste:
A. nella perdita della possibilità di far valere un diritto che non sia stato esercitato entro un termine preciso
B. è un modo di estinzione del diritto determinata dall’inerzia del suo titolare il quale non lo eserciti per un determinato periodo di tempo
C. nella perdita della possibilità di far valere un diritto che non sia stato esercitato secondo precise modalità
D. è un modo di estinzione del diritto determinata dall’inerzia del suo titolare il quale non lo eserciti secondo precise modalità
A. nella perdita della possibilità di far valere un diritto che non sia stato esercitato entro un termine preciso
08-29. La clausola compromissoria è:
A. la clausola con cui le parti, nel contratto intermittente che stipulano, stabiliscono la variazione dell’orario di lavoro
B. la clausola contrattuale con cui le parti stabiliscono che le controversie nascenti dal contratto medesimo siano decise da arbitri
C. la clausola con cui le parti convengono di rivolgersi alla Commissione di certificazione per eventuali conciliazioni
D. la clausola contrattuale con cui le parti rinunciano a rivolgersi a qualsiasi giudice per un’eventuale controversia
B. la clausola contrattuale con cui le parti stabiliscono che le controversie nascenti dal contratto medesimo siano decise da arbitri
08-30. Le rinunzie e le transazioni aventi per oggetto diritti del lavoratore derivanti da norme inderogabili sono valide:
A. solo se sottoscritte davanti al giudice
B. se sottoscritte in talune “sedi protette” (conciliazione in sede amministrativa, sindacale o davanti al giudice) e poi validate dalla Commissione di certificazione
C. solo se sottoscritte in sede sindacale alla presenza del rappresentante sindacale aziendale
D. se sottoscritte in talune “sedi protette” (conciliazione in sede amministrativa, sindacale o davanti al giudice)
D. se sottoscritte in talune “sedi protette” (conciliazione in sede amministrativa, sindacale o davanti al giudice)
08-31. La transazione è:
A. un atto unilaterale del lavoratore
B. un contratto
C. un atto unilaterale del datore di lavoro
D. una promessa
B. un contratto
08-32. Alle collaborazioni prestate nell’esercizio di professioni intellettuali per le quali e’ necessaria l’iscrizione in appositi albi professionali, si applica la disciplina del rapporto di lavoro subordinato qualora sia resa in maniera continuativa verso un solo committente?
A. si applica soltanto nel caso in cui il rapporto sia di durata pari o superiore ai 15 mesi consecutivi
B. si, si applica
C. no, è escluso dal comma 2, dell’art. 2 del decreto legislativo n. 81/2015
D. si applica soltanto qualora le modalità di esecuzione della prestazione siano organizzate dal committente anche con riferimento ai tempi e al luogo di lavoro
C. no, è escluso dal comma 2, dell’art. 2 del decreto legislativo n. 81/2015
08-33. Nel rito del lavoro, l’atto introduttivo è rappresentato dal:
A. ricorso
B. atto di citazione
C. impugnazione
D. memoria difensiva
A. ricorso
08-34. Nell’ambito delle controversie di lavoro, chi intende agire in giudizio ha facoltà di promuovere, prima dell’azione giudiziaria, anche tramite l’associazione sindacale alla quale aderisce o conferisce mandato, un tentativo di conciliazione, che può svolgersi:
A. in sede sindacale
B. presso le commissioni di certificazione
C. tutte le risposte sono corrette
D. presso l’apposita commissione di conciliazione dell’ITL
C. tutte le risposte sono corrette
08-35. La Commissione di cerficazione dei contratti di lavoro:
A. può anche ricevere rinunce e transazioni ex art. 2113 c.c.
B. può solo certificare contratti di lavoro
C. può solo certificare contratti di appalto
D. può solo certificare rinunce e transazioni
A. può anche ricevere rinunce e transazioni ex art. 2113 c.c.
08-36. La comunicazione della richiesta di espletamento del tentativo di conciliazione:
A. interrompe la decadenza
B. apre il giudizio innanzi al giudice
C. interrompe la prescrizione
D. è sempre obbligatoria pima di ogni azione giudiziale
C. interrompe la prescrizione
08-37. Le rinunzie e le transazioni aventi per oggetto diritti del lavoratore derivanti da norme inderogabili:
A. possono essere impugnate entro iI termine di prescrizione di 6 mesi decorrente dalla data di cessazione del rapporto
B. possono essere dichiarate nulle entro iI termine di decadenza di 6 mesi decorrente dalla data di cessazione del rapporto ovvero dalla data della rinunzia o della transazione, se queste sono intervenute dopo la cessazione medesima
C. possono essere impugnate entro iI termine di decadenza di 6 mesi decorrente sempre dalla data di cessazione del rapporto
D. possono essere impugnate entro iI termine di decadenza di 6 mesi decorrente dalla data di cessazione del rapporto ovvero dalla data della rinunzia o della transazione, se queste sono intervenute dopo la cessazione medesima
D. possono essere impugnate entro iI termine di decadenza di 6 mesi decorrente dalla data di cessazione del rapporto ovvero dalla data della rinunzia o della transazione, se queste sono intervenute dopo la cessazione medesima
09-01. L’assegno di inclusione:
A. è una misura di contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale delle fasce deboli attraverso percorsi di inserimento sociale
B. è una misura a tutela delle donne
C. è una misura erogata provvisoriamente a favore di anziani in attesa che maturino il diritto alla pensione
D. è una misura a tutela dei giovani e dei minori
A. è una misura di contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale delle fasce deboli attraverso percorsi di inserimento sociale
09-02. La previdenza complementare:
A. è una misura di contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale delle fasce deboli attraverso percorsi di inserimento sociale
B. è uno strumento di tutela ulteriore per i lavoratori che si trovano in uno stato economico particolarmente grave
C. è uno strumento che consente ai lavoratori di attivare una pensione complementare, da affiancare a quella obbligatoria
D. consiste in benefici normativi o economici riconosciuti ai datori di lavoro in relazione all’assunzione di specifiche categorie di lavoratori
C. è uno strumento che consente ai lavoratori di attivare una pensione complementare, da affiancare a quella obbligatoria
09-03. Nell’attuale sistema pensionistico:
A. vige un principio di mutua assistenza
B. vige un principio di corrispettività tra il versato e il percepito
C. vige un principio di solidarietà intergenerazionale, coerente con un sistema contributivo
D. vige un principio di solidarietà tra persone anziane
C. vige un principio di solidarietà intergenerazionale, coerente con un sistema contributivo
09-04. Il reddito di cittadinanza:
A. è stato un sussidio in vigore in Italia dal gennaio 2019 al gennaio 2024
B. può essere richiesto solo da lavoratori che si trovano in una situazione economica particolarmente gravosa
C. può essere richiesto dai cittadini che si trovano in una situazione economica particolarmente gravosa
D. è un susstidio ancora in vigore
A. è stato un sussidio in vigore in Italia dal gennaio 2019 al gennaio 2024
abolito dal governo Meloni
09-05. Per i lavoratori autonomi:
A. la previdenza è gestita dall’INPS o da casse private
B. la previdenza è solo facoltativa
C. non è prevista alcuna forma di previdenza
D. la previdenza è gestita solo dall’INPS
A. la previdenza è gestita dall’INPS o da casse private
09-06. Il Sistema Sanitario Nazionale:
A. tutela solo i cittadini
B. tutela solo gli stranieri regolari
C. tutela solo i lavoratori
D. tutela alle condizioni di legge anche gli stranieri
D. tutela alle condizioni di legge anche gli stranieri
09-07. Il Sistema Sanitario Nazionale:
A. verificare la disponibilità di risorse pubbliche al fine di pianificare la cura di alcune malattie
B. ha l’obiettivo di assicurare i livelli essenziali di assistenza ma in considerazione del reddito
C. ha l’obiettivo di assicurare i livelli essenziali di assistenza erogati gratuitamente
D. assicurare la cura di ogni malattia o morbo comunque denominato
C. ha l’obiettivo di assicurare i livelli essenziali di assistenza erogati gratuitamente
09-08. La tutela sanitaria comporta l’erogazioni di prestazioni sanitarie o economiche:
A. in caso di malattia a prescindere dalla causa di servizio
B. in caso di infortunio sul lavoro
C. in caso di malattia professionale
D. in caso di infortunio sul lavoro dal quale sia derivata un’invalidità permanente
A. in caso di malattia a prescindere dalla causa di servizio
09-09. Ai fini della copertura INAIL:
A. datore e lavoratore sono tenuti a segnalare congiuntamente all’INAIL l’infortunio o la malattia
B. al datore di lavoro spetta la denuncia all’INAIL
C. non vi è bisogno di alcuna segnalazione
D. Il lavoratore interessato deve segnalare all’INAIL l’infortunio o la malattia al datore di lavoro
B. al datore di lavoro spetta la denuncia all’INAIL
09-10. Per incentivi all’occupazione:
A. devono intendersi i benefici normativi o economici riconosciuti ai lavoratori
B. devono intendersi i benefici normativi o economici riconosciuti ai datori di lavoro in relazione all’assunzione di specifiche categorie di lavoratori
C. devono intendersi i benefici normativi o economici riconosciuti ai lavoratori in condizioni di particolare necessità
D. devono intendersi i benefici normativi o economici riconosciuti ai datori di lavoro in relazione all’assunzione con contratti di lavoro flessibili
B. devono intendersi i benefici normativi o economici riconosciuti ai datori di lavoro in relazione all’assunzione di specifiche categorie di lavoratori
09-11. L’esonero contributivo:
A. può interessare solo le assunzioni di lavoratori di età inferiore ai 30 anni
B. comporta che l’onere di versamento dei contributi è a carico dell’INAIL
C. è una forma di incentivo all’occupazione
D. comporta il mancato accredito dei contributi ma solo per un breve periodo
C. è una forma di incentivo all’occupazione
ovviamente a carico del datore di lavoro
09-12. Beneficiano della NASpI:
A. i lavoratori subordinati in stato di disoccupazione involontaria e con un minimo di contributi accreditati, anche se in stato di indisponibilità a svolgere altra attività lavorativa
B. esclusivamente lavoratori invalidi in stato di disoccupazione involontaria conseguente a infortunio sul lavoro
C. i lavoratori subordinati in stato di disoccupazione involontaria e con un minimo di contributi accreditati, ferma la disponibilità a svolgere altra attività lavorativa
D. anche i lavoratori che hanno rassegnato volontariamente le dimissioni
C. i lavoratori subordinati in stato di disoccupazione involontaria e con un minimo di contributi accreditati, ferma la disponibilità a svolgere altra attività lavorativa
09-13. I percettori di NASpI:
A. si impegnano a trovare una nuova occupazione anche mediante la partecipazione a percorsi di riqualificazione
B. non hanno alcun obbligo specifico se si trovano in uno stato di grave pregiudizio economico
C. decadono dal benefincio se iniziano un’attività lavorativa in forma autonoma o di impresa individuale
D. posso svolgere contemporaneamente qualsiasi altra occupazione
A. si impegnano a trovare una nuova occupazione anche mediante la partecipazione a percorsi di riqualificazione
09-14. In caso di invalidità, il lavoratore ha diritto:
A. all’assegno ordinario di inabilità, che diviene permanente dopo tre controlli medici nell’arco di un anno.
B. all’assegno ordinario di cittadinanza
C. all’assegno ordinario di invalidità, che diviene erogazione permanente alla terza proroga.
D. all’assegno ordinario di invalidità, erogato dopo quattro visite mediche specialistiche
C. all’assegno ordinario di invalidità, che diviene erogazione permanente alla terza proroga.
09-15. Il versamento dei contributi agli enti di previdenza:
A. grava solo sui datori di lavoro
B. grava sui datori di lavoro e, in alcune forme previdenziali, anche sui lavoratori subordinati
C. grava sullo Stato
D. grava solo sui lavoratori subordinati
B. grava sui datori di lavoro e, in alcune forme previdenziali, anche sui lavoratori subordinati
09-16. Ai fini dell’assicurazione sociale INAIL, l’infortunio sul lavoro:
A. è tale se avviene mentre si lavora
B. è tale anche se non avviene in occasione di lavoro
C. è tale se avviene mentre si lavora o anche mentre si va o si torna dal luogo di lavoro
D. è tale se subito per colpa del datore di lavoro
C. è tale se avviene mentre si lavora o anche mentre si va o si torna dal luogo di lavoro
09-17. La previdenza sociale:
A. soddisfa i pensionati
B. soddisfa gli interessi del datore di lavoro in caso di crisi aziendale
C. soddisfa un interesse pubblico generale oltre che singoli interessi individuali
D. soddisfa ogni singolo percettore delle prestazioni previdenziali
C. soddisfa un interesse pubblico generale oltre che singoli interessi individuali
09-18. Per malattia professionale si intende:
A. l’evento dannoso che agisce sulla capacità lavorativa della persona e trae origine dallo svolgimento della prestazione
B. qualsiasi evento morboso che origina nello svolgimento della prestazione lavorativa
C. lo stato morboso che impedisce lo svolgimento della prestazione lavorativa
D. l’evento avvenuto in occasione di lavoro per causa violenta da cui sia derivata morte o inabilità
A. l’evento dannoso che agisce sulla capacità lavorativa della persona e trae origine dallo svolgimento della prestazione
09-19. L’art. 38 comma 1 Cost. prevede che il diritto al mantenimento e all’assistenza sociale riguarda:
A. esclusivamente i lavoratori infortunati divenuti inabili al lavoro e sprovvisti dei mezzi necessari per vivere
B. ogni lavoratore in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria
C. ogni lavoratore ma solo in caso di malattia e infortunio
D. i cittadini inabili al lavoro e sprovvisti dei mezzi necessari per vivere
D. i cittadini inabili al lavoro e sprovvisti dei mezzi necessari per vivere
09-20. AI sensi dell’art. 38 comma 2 Cost.:
A. I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di impossibilità oggettiva di svolgere la prestazione lavorativa
B. I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria
C. I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di crisi aziendale che non permette lo svolgimento del rapporto
D. I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio e malattia
B. I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria
09-21. Beneficiano della DIS-COLL:
A. i collaboratori coordinati e continuativi purchè non siano scritti alla Gestione Separata.
B. i collaboratori coordinati e continuativi che sono inoccupati e iscritti all’INAIL
C. i collaboratori coordinati e continuativi che sono inoccupati e iscritti alla Gestione Separata.
D. i collaboratori ex art. 2 d.lgs. n. 81/2015
C. i collaboratori coordinati e continuativi che sono inoccupati e iscritti alla Gestione Separata.
09-22. Secondo il principio di automaticità delle prestazioni:
A. gli enti della previdenza devono erogare ugualmente le prestazioni previdenziali pur a fronte di un mancato versamento dei contributi dovuti
B. i contributi sono trattenuti alla fonte dalla retribuzione
C. i lavoratori sono obbligati a lavorare anche se il datore di lavoro non versi i contributi dovuti
D. gli enti della previdenza chiedono al datore di lavoro il versamento dei contributi automaticamente in caso di mancato adempimento
A. gli enti della previdenza devono erogare ugualmente le prestazioni previdenziali pur a fronte di un mancato versamento dei contributi dovuti
09-23. Le prestazioni economiche NASpI e DIS-COLL:
A. non sono soggette ad un regime di condizionalità è perdurano nei limiti del tempo indicato dalla legge
B. sono soggette ad un regime di condizionalità nel senso che sono conservate fino alla proposta e accettazione di ogni offerta di lavoro
C. sono soggette ad un regime di condizionalità nel senso che sono conservate fino alla proposta e accettazione di un’offerta congrua di lavoro
D. sono conservate fintantoché il lavoratore continui a pagare i contributi dovuti.
C. sono soggette ad un regime di condizionalità nel senso che sono conservate fino alla proposta e accettazione di un’offerta congrua di lavoro
09-24. La contribuzione figurativa:
A. non è riconosciuta nei periodi di sospensione dell’attività lavorativa e della retribuzione
B. è quella riconosciuta pur a fronte di periodi di sospensione dell’attività lavorativa e della retribuzione
C. è solo quella riconosciuta in caso di malattia
D. è quella riconosciuta quando è dovuta una parte della retribuzione
B. è quella riconosciuta pur a fronte di periodi di sospensione dell’attività lavorativa e della retribuzione
es: NASpI, congedi
09-25. L’INAIL mediante l’assicurazione sociale copre:
A. infortuni e malattie professionali e maternità
B. infortuni e malattie professionali
C. invalidità e vecchiaia
D. infortuni ed invalidità
B. infortuni e malattie professionali
10-01. Il lavoratore può chiedere un’anticipazione del TFR?
A. si, dopo 6 anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro e soltanto entro il 50% del trattamento cui avrebbe diritto nel caso di cessazione del rapporto alla data della richiesta
B. si, dopo 8 anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro e soltanto entro il 70% del trattamento cui avrebbe diritto nel caso di cessazione del rapporto alla data della richiesta
C. no, mai
D. solo se il datore di lavoro ha la disponibilità economica
B. si, dopo 8 anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro e soltanto entro il 70% del trattamento cui avrebbe diritto nel caso di cessazione del rapporto alla data della richiesta
10-02. I lavoratori parasubordinati possono richiedere gli assegni per il nucleo familiare?
A. si, qualora sia previsto dal contratto
B. si, se iscritti alla Gestione separata dei lavoratori autonomi INPS
C. no, soltanto i lavoratori subordinati possono farne richiesta
D. si, qualora il contratto di lavoro sia stato certificato
B. si, se iscritti alla Gestione separata dei lavoratori autonomi INPS
10-03. Dopo quanti anni di servizio è possibile richiedere l’anticipazione del TFR?
A. dopo 8 anni consecutivi presso lo stesso datore di lavoro
B. dopo 3 anni consecutivi presso lo stesso datore di lavoro
C. può essere richiesta in ogni momento
D. dopo 10 anni consecutivi presso lo stesso datore di lavoro
A. dopo 8 anni consecutivi presso lo stesso datore di lavoro
10-04. Che cos’è la tredicesima mensilità?
A. è un compenso corrisposto una volta l’anno tra aprile e settembre di entità pari a una mensilità dell’ordinaria retribuzione
B. è un compenso corrisposto una volta l’anno in occasione delle festività natalizie di entità pari a una mensilità dell’ordinaria retribuzione
C. spetta agli operai a tempo determinato appartenenti al settore dell’agricoltura
D. è un elemento accessorio della retribuzione che costituisce un incremento individuale o collettivo corrispondente a quella parte di retribuzione che supera i minimi tariffari stabiliti dalla contrattazione collettiva
B. è un compenso corrisposto una volta l’anno in occasione delle festività natalizie di entità pari a una mensilità dell’ordinaria retribuzione
10-05. In che cosa consiste il cumulo tra interessi e rivalutazione monetaria sui crediti di lavoro?
A. quando il giudice pronuncia sentenza di condanna al pagamento di somme di denaro deve determinare d’ufficio gli interessi nella misura legale e anche il danno da svalutazione monetaria condannando il datore al pagamento della relativa somma dalla data di maturazione del diritto
B. quando il giudice pronuncia sentenza di condanna al pagamento di somme di denaro per i crediti di lavoro deve determinare il danno da svalutazione monetaria subito dal lavoratore
C. quando il giudice pronuncia sentenza di condanna al pagamento di somme di denaro per crediti di lavoro deve determinare anche gli interessi moratori
D. quando il giudice pronuncia sentenza di condanna al pagamento di somme di denaro per i crediti di lavoro deve determinare d’ufficio gli interessi nella misura legale
A. quando il giudice pronuncia sentenza di condanna al pagamento di somme di denaro deve determinare d’ufficio gli interessi nella misura legale e anche il danno da svalutazione monetaria condannando il datore al pagamento della relativa somma dalla data di maturazione del diritto
10-06. Le sentenze che pronunciano condanna per i crediti di lavoro:
A. sono provvisoriamente esecutive
B. possono essere azionate esecutivamente soltanto dopo il deposito delle motivazioni
C. non sono esecutive
D. sono immediatamente esecutive e all’esecuzione si può procedere anche con la sola copia del dispositivo
A. sono provvisoriamente esecutive
10-07. Come può essere definita la retribuzione?
A. diritto del lavoratore, a parità di mansioni e anzianità, a un trattamento economico, senza possibilità per il datore di trattamenti preferenziali
B. la prestazione fondamentale a cui è obbligato il datore di lavoro nei confronti del lavoratore in cambio della sua prestazione lavorativa
C. l’unico obbligo a cui è tenuto il datore di lavoro a fronte del lavoro del prestatore
D. diritto potestativo del prestatore di lavoro
B. la prestazione fondamentale a cui è obbligato il datore di lavoro nei confronti del lavoratore in cambio della sua prestazione lavorativa
10-08. Il principio di sufficienza della retribuzione indicato dall’art. 36 della Costituzione:
A. impone un livello retributivo correlato al minimo vitale
B. impone che la retribuzione sia determinata dai CCNL o in mancanza dal giudice secondo equità
C. deve essere inteso come la retribuzione che permette al lavoratore e alla sua famiglia un tenore di vita socialmente adeguato al suo contesto storico e ambientale (esistenza dignitosa e libera)
D. impone l’equivalenza dello scambio tra lavoro e retribuzione
C. deve essere inteso come la retribuzione che permette al lavoratore e alla sua famiglia un tenore di vita socialmente adeguato al suo contesto storico e ambientale (esistenza dignitosa e libera)
10-09. Gli importi accantonati nel trattamento di fine rapporto sono rivalutati, al 31 dicembre di ogni anno, con l’applicazione di un tasso..:
A. che viene determinato sommando un coefficiente fisso, pari all’1,5%, ed uno variabile, stabilito ogni anno dall’INPS
B. che viene determinato sommando un coefficiente fisso, pari all’1,5%, ed uno variabile, pari al 75% dell’aumento dell’indice dei prezzi al consumo fissato dall’ISTAT
C. che viene determinato dall’ISTAT
D. che viene determinato sommando due coefficienti fissi pari rispettivamente all’1,5% e al 60%
B. che viene determinato sommando un coefficiente fisso, pari all’1,5%, ed uno variabile, pari al 75% dell’aumento dell’indice dei prezzi al consumo fissato dall’ISTAT
10-10. In caso di decesso del lavoratore, il trattamento di fine rapporto accantonato è liquidato:
A. al coniuge, ai figli e, se erano a suo carico, ai parenti entro il secondo grado e agli affini entro il primo; in mancanza di tali eredi, le indennità sono accantonate in un fondo gestito dall’INPS
B. al coniuge ovvero ai figli
C. al coniuge, ai figli e, se erano a suo carico, ai parenti entro il terzo grado e agli affini entro il secondo; in mancanza di tali eredi, le indennità sono attribuite secondo le norme della successione legittima
D. in caso di decesso il TFR rimane in azienda
C. al coniuge, ai figli e, se erano a suo carico, ai parenti entro il terzo grado e agli affini entro il secondo; in mancanza di tali eredi, le indennità sono attribuite secondo le norme della successione legittima
10-11. Il trattamento di fine rapporto si determina accantonando, per ciascun anno, una somma pari ad una percentuale della retribuzione lorda. Gli importi sono rivalutati?
A. si, gli importi sono rivalutati, al 31 dicembre di ogni cinque anni
B. si, gli importi sono rivalutati, al 31 dicembre di ogni due anni
C. si, gli importi sono rivalutati, al 31 dicembre di ogni anno
D. no, gli importi non sono rivalutati
C. si, gli importi sono rivalutati, al 31 dicembre di ogni anno
10-12. Le lavoratrici parasubordinate possono richiedere l’indennità di maternità?
A. si, qualora il contratto di lavoro sia stato certificato
B. si, qualora sia prevista dal contratto di lavoro
C. no, soltanto le lavoratrici subordinate ne hanno diritto
D. si, se iscritte alla Gestione separata INPS
D. si, se iscritte alla Gestione separata INPS
10-13. C’è un limite massimo alla richiesta di anticipazione del TFR?
A. si, l’anticipazione non può superare il 70% del trattamento cui avrebbe diritto il lavoratore nel caso di cessazione del rapporto alla data della richiesta
B. si, l’anticipazione deve essere non superiore all’80% del trattamento cui avrebbe diritto il lavoratore nel caso di cessazione del rapporto alla data della richiesta
C. no, mai
D. si, l’anticipazione deve essere non superiore al 50% del trattamento cui avrebbe diritto il lavoratore nel caso di cessazione del rapporto alla data della richiesta
A. si, l’anticipazione non può superare il 70% del trattamento cui avrebbe diritto il lavoratore nel caso di cessazione del rapporto alla data della richiesta
10-14. Al lavoratore assunto a tempo determinato spetta il TFR come al lavoratore assunto a tempo indeterminato?
A. no, al lavoratore assunto a tempo determinato non spetta il TFR
B. si, in proporzione al periodo lavorato, secondo il principio di non discriminazione
C. no, salvo diversamente pattuito in sede di assunzione
D. no, salvo che sia diversamente pattuito in sede di contrattazione aziendale
B. si, in proporzione al periodo lavorato, secondo il principio di non discriminazione
10-15. La richiesta di anticipazione del TFR deve essere motivata?
A. soltanto in alcuni casi individuati dai contratti collettivi
B. si, deve essere giustificata dalla necessità di far fronte alle spese di matrimonio del lavoratore
C. no, mai
D. si, deve essere giustificata dalla necessità di eventuali spese sanitarie per terapie o per interventi straordinari ovvero acquisto della prima casa per sé o per i figli
D. si, deve essere giustificata dalla necessità di eventuali spese sanitarie per terapie o per interventi straordinari ovvero acquisto della prima casa per sé o per i figli
10-16. L’anticipazione del TFR:
A. può essere ottenuta per due volte in tutto l’arco del rapporto di lavoro
B. può essere ottenuta una sola volta dal lavoratore
C. può essere sempre richiesta
D. non può essere ottenuta in caso di procedimenti disciplinari
B. può essere ottenuta una sola volta dal lavoratore
10-17. Ai fini del calcolo del TFR, per retribuzione lorda onnicomprensiva si intende:
A. la retribuzione che include tutte le somme corrisposte in occasione del rapporto di lavoro incluso quanto corrisposto a titolo di rimborso spese
B. la retribuzione che include tutte le somme corrisposte in costanza di rapporto di lavoro a titolo non occasionale
C. la retribuzione che include tutte le somme corrisposte in occasione del rapporto di lavoro anche di carattere sporadico
D. la retribuzione che include tutte le somme corrisposte in occasione del rapporto di lavoro a titolo non occasionale ad eccezione dell’equivalente delle prestazioni in natura
B. la retribuzione che include tutte le somme corrisposte in costanza di rapporto di lavoro a titolo non occasionale
10-18. Come può essere definita la struttura della retribuzione?
A. erogazioni retributive costituite dalla paga base, dagli scatti di anzianità e dall’indennità di contingenza
B. gli emolumenti accessori previsti dalla contrattazione collettiva
C. le varie voci che compongono la retribuzione e che determinano nel loro insieme il trattamento economico del lavoratore
D. erogazioni retributive costituite dalla paga base e dagli scatti di anzianità
A. erogazioni retributive costituite dalla paga base, dagli scatti di anzianità e dall’indennità di contingenza
indecisa con la C
10-19. Come viene definita la retribuzione commisurata, sotto forma di percentuale, a determinati risultati raggiunti dal lavoratore nell’ambito della trattazione di affari nell’interesse del datore di lavoro?
A. retribuzione con partecipazione ai prodotti
B. retribuzione con partecipazione agli utili
C. retribuzione a cottimo
D. retribuzione a provvigione
D. retribuzione a provvigione
10-20. La retribuzione può essere determinata a cottimo?
A. si, può essere determinata anche a cottimo
B. la retribuzione solo sulla base della durata della prestazione lavorativa
C. no, mai
D. si, ma solo nei casi stabiliti dalla contrattazione collettiva
A. si, può essere determinata anche a cottimo
10-21. Quale forma di retribuzione è legata al risultato d’impresa?
A. a cottimo
B. retribuzione con provvigioni
C. partecipazione agli utili e/o al capitale
D. retribuzione a tempo
C. partecipazione agli utili e/o al capitale
10-22. Il prestatore di lavoro può essere retribuito con partecipazione agli utili o ai prodotti?
A. si, purché gli sia garantito il minimo indispensabile per sopravvivere
B. no, mai
C. si, in tutto o in parte
D. si, purché sia previsto dalla contrattazione collettiva di settore
C. si, in tutto o in parte
10-23. Il criterio della proporzionalità della retribuzione esige:
A. la parità di trattamento retributivo dei lavoratori che svolgono identiche mansioni
B. la corrispondenza della retribuzione alla quantità e alla qualità del lavoro prestato
C. la determinatezza o determinabilità della retribuzione
D. l’idoneità della prestazione a garantire al lavoratore e alla sua famiglia un’esistenza libera e dignitosa
B. la corrispondenza della retribuzione alla quantità e alla qualità del lavoro prestato
10-24. Quale elemento della retribuzione costituisce il corrispettivo della prestazione lavorativa?
A. il minimo tabellare e gli scatti di anzianità
B. il minimo tabellare, l’indennità di contingenza e gli scatti di anzianità
C. solo in minimo tabellare
D. l’indennità di contingenza
B. il minimo tabellare, l’indennità di contingenza e gli scatti di anzianità
La retribuzione è il corrispettivo che il lavoratore riceve per l’attività svolta sotto la direzione del datore di lavoro.
La retribuzione comprende diverse componenti, tra cui la paga base o tabellare, gli scatti di anzianità e l’indennità di contingenza.
11-01. Ci sono delle ipotesi in cui la disciplina del rapporto subordinato non applica alle nuove forme collaborazione?
A. no, si applica anche ai rapporti di collaborazione in essere alla data di entrata in vigore del decreto legislativo n. 81/2015
B. no, si applica a tutti i rapporti di collaborazione istaurati dopo il 1° gennaio 2016
C. la nuova disciplina non trova applicazione ai datori di lavoro che abbiano alle loro dipendenze meno di 15 dipendenti
D. la nuova disciplina non trova applicazione, ad esempio, con riferimento alle collaborazioni per le quali gli accordi collettivi nazionali stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale prevedono discipline specifiche riguardanti il trattamento economico e normativo, in ragione delle particolariesigenze produttive ed organizzative del relativo settore
D. la nuova disciplina non trova applicazione, ad esempio, con riferimento alle collaborazioni per le quali gli accordi collettivi nazionali stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale prevedono discipline specifiche riguardanti il trattamento economico e normativo, in ragione delle particolariesigenze produttive ed organizzative del relativo settore
11-02. Quali sono le condizioni affinchè, dal 1° gennaio 2016, ai applichi la disciplina del rapporto di lavoro subordinato anche ai rapporti di collaborazione?
A. ogni volta in cui la prestazione del collaboratore abbia carattere esclusivamente personale, sia resa in maniera continuativa e le modalità di esecuzione della stessa siano organizzate dal committente anche con riferimento ai tempi e al luogo di lavoro
B. il collaboratore deve avere una postazione fissa presso la sede del committente per un periodo superiore ai sei mesi
C. qualora la durata del rapporto sia superiore agli otto mesi e/o il fatturato verso un unico committente superi l’80% del volume d’affari in un anno solare
D. ogni volta in cui il collaboratore sia sottoposto alle direttive del committente
A. ogni volta in cui la prestazione del collaboratore abbia carattere esclusivamente personale, sia resa in maniera continuativa e le modalità di esecuzione della stessa siano organizzate dal committente anche con riferimento ai tempi e al luogo di lavoro
11-03. E’ una forma speciale di retribuzione:
A. la retribuzione a cottimo
B. solo la retribuzione in natura
C. la retribuzione in natura, la retribuzione con provvigione, la partecipazione agli utili
D. la retribuzione a tempo
C. la retribuzione in natura, la retribuzione con provvigione, la partecipazione agli utili
14-01. La preventiva contestazione dell’addebito al lavoratore:
A. impone al datore di lavoro di redigere un regolamento aziendale che contempli le infrazioni e le relative sanzioni
B. esige che il datore di lavoro ascolti il lavoratore che ne faccia richiesta
C. esige che il datore di lavoro non possa adottare alcun provvedimento disciplinare nei confronti del lavoratore senza avergli preventivamente contestato l’addebito e specificato i fatti imputati con precisione in modo che egli si possa difendere
D. impone al datore di lavoro di rendere pubblico il codice disciplinare affinchè sia accessibile a tutti
C. esige che il datore di lavoro non possa adottare alcun provvedimento disciplinare nei confronti del lavoratore senza avergli preventivamente contestato l’addebito e specificato i fatti imputati con precisione in modo che egli si possa difendere
14-02. La pubblicità del codice disciplinare:
A. impone al datore di lavoro di redigere un regolamento aziendale che contempli le infrazioni e le relative sanzioni
B. impone al datore di lavoro di rendere pubblico il codice disciplinare affinchè sia accessibile a tutti
C. impone al datore di lavoro di contestare pubblicamente i fatti di cui si è reso responsabile il lavoratore
D. impone al datore di pubblicare sul sito aziendale il codice disciplinare
B. impone al datore di lavoro di rendere pubblico il codice disciplinare affinchè sia accessibile a tutti
14-03. Le sanzioni disciplinari possono essere impugnate?
A. no
B. no, ad eccezione del licenziamento
C. si, se previsto dal contratto collettivo
D. si, sempre
D. si, sempre
14-04. Dopo la contestazione dell’addebito, il datore di lavoro è obbligato a sentire il lavoratore a sua difesa?
A. si, sempre
B. soltanto se il lavoratore chieda l’intervento di un rappresentante sindacale
C. si, qualora il lavoratore ne faccia richiesta
D. no, non ha nessun obbligo
A. si, sempre
14-05. Quali sono i limiti procedurali al potere disciplinare?
A. sussistenza e imputabilità del fatto, adeguatezza della sanzione, limite di rilevanza della recidiva
B. non vi sono limiti al potere disciplinare
C. divieto di interferenza e indagini sulle opinioni dei lavoratori
D. predeterminazione e pubblicità del codice disciplinare, preventiva contestazione dell’addebito, diritto di difesa del prestatore di lavoro
D. predeterminazione e pubblicità del codice disciplinare, preventiva contestazione dell’addebito, diritto di difesa del prestatore di lavoro
14-06. La sanzione della sospensione dal lavoro e dalla retribuzione:
A. non può essere disposta per un periodo superiore a 20 giorni
B. può essere disposta per un periodo superiore a quello stabilito dalla legge purché sia indicato dal contratto collettivo nazionale
C. non può essere disposta per un periodo superiore a 10 giorni
D. può essere disposta senza limiti quantitativi
C. non può essere disposta per un periodo superiore a 10 giorni
14-07. La sanzione della multa:
A. non può essere comminata per un importo superiore a 6 ore della retribuzione base
B. può essere comminata senza alcun limite quantitativo
C. non può essere comminata per un importo superiore a 4 ore della retribuzione base
D. può essere comminata entro il limite massimo di 10 ore della retribuzione base
C. non può essere comminata per un importo superiore a 4 ore della retribuzione base
14-08. Ai fini del legittimo esercizio del potere disciplinare si esige, innanzitutto, la sussistenza e imputabilità del fatto, in che cosa consistono?
A. soltanto condotte dolose del lavoratore possono essere punite con le dovute sanzioni disciplinari
B. ci si riferisce alla condotta colpevole del lavoratore anche con riferimento ai comportamenti che attengono alla sfera privata dello stesso
C. si tratta di un presupposto di fatto consistente nella colpevole violazione dei doveri contrattuali imposti al lavoratore dal vincolo della subordinazione
D. si tratta, in sostanza del requisito della proporzionalità tra infrazione agli obblighi contrattuali e sanzione disciplinare
C. si tratta di un presupposto di fatto consistente nella colpevole violazione dei doveri contrattuali imposti al lavoratore dal vincolo della subordinazione
14-09. Quale articolo dello Statuto dei Lavoratori è dedicato alle sanzioni disciplinari?
A. art. 3
B. art. 8
C. art. 5
D. art. 7
D. art. 7
14-10. In quali modi è possibile impugnare le sanzioni disciplinari?
A. accordandosi bonariamente con il datore di lavoro
B. azionando la procedura di conciliazione preventiva prevista dalla legge n. 92/2012
C. ricorso al Tribunale Lavoro, procedura arbitrale presso la DTL, procedure previste dai contratti collettivi
D. le modalità di impugnativa sono stabilite soltanto dai contratti collettivi
C. ricorso al Tribunale Lavoro, procedura arbitrale presso la DTL, procedure previste dai contratti collettivi
DTL = Direzione Territoriale del Lavoro
14-11. Quali sono le sanzioni disciplinari?
A. richiamo verbale, ammonizione scritta, multa, sospensione dal lavoro e dalla retribuzione, il licenziamento disciplinare
B. soltanto il licenziamento è una sanzione disciplinare
C. soltanto le sanzioni conservative
D. non sono predeterminate, vengono stabilite a livello di contrattazione aziendale
A. richiamo verbale, ammonizione scritta, multa, sospensione dal lavoro e dalla retribuzione, il licenziamento disciplinare
14-12. Entro quali limiti temporali rileva la recidiva nelle infrazioni?
A. entro 3 anni
B. entro 5 anni
C. entro 1 anno
D. entro 2 anni
D. entro 2 anni
14-13. Alle collaborazioni prestate nell’esercizio di professioni intellettuali per le quali e’ necessaria l’iscrizione in appositi albi professionali, si applica la disciplina del rapporto di lavoro subordinato qualora sia resa in maniera continuativa verso un solo committente?
A. no, è escluso dal comma 2, dell’art. 2 del decreto legislativo n. 81/2015
B. si applica soltanto qualora le modalità di esecuzione della prestazione siano organizzate dal committente anche con riferimento ai tempi e al luogo di lavoro
C. si, si applica
D. si applica soltanto nel caso in cui il rapporto sia di durata pari o superiore ai 15 mesi consecutivi
A. no, è escluso dal comma 2, dell’art. 2 del decreto legislativo n. 81/2015
14-14. La disciplina sulle nuove collaborazioni organizzate dal committente ex D.lgs n. 81/2015:
A. non trova applicazione nei confronti delle pubbliche amministrazioni
B. trova applicazione anche nei confronti dei contratti dii lavoro sottoposti alla certificazione della commissioni istituite ai sensi dell’art. 76 del D. Lgs. n. 276/2003
C. è applicabile alle collaborazioni stipulate con i titolari di trattamento pensionistico
D. trova applicazione anche con riferimento alle pubbliche amministrazioni
A. non trova applicazione nei confronti delle pubbliche amministrazioni
14-15. I lavoratori parasubordinati possono richiedere gli assegni per il nucleo familiare?
A. si, se iscritti alla Gestione separata dei lavoratori autonomi INPS
B. si, qualora sia previsto dal contratto
C. no, soltanto i lavoratori subordinati possono farne richiesta
D. si, qualora il contratto di lavoro sia stato certificato
A. si, se iscritti alla Gestione separata dei lavoratori autonomi INPS
14-16. Le lavoratrici parasubordinate possono richiedere l’indennità di maternità?
A. no, soltanto le lavoratrici subordinate ne hanno diritto
B. si, qualora il contratto di lavoro sia stato certificato
C. si, qualora sia prevista dal contratto di lavoro
D. si, se iscritte alla Gestione separata INPS
D. si, se iscritte alla Gestione separata INPS
14-17. In che cosa consiste il potere disciplinare?
A. indica la facoltà del datore di lavoro di irrogare sanzioni al lavoratore che venga meno ai suoi doveri contrattuali
B. indica il diritto del datore di lavoro di organizzare l’attività lavorativa dei dipendenti dell’impresa
C. indica il potere del datore di effettuare dei controlli sull’attività lavorativa dei suoi dipendenti
D. compendia una serie di facoltà e poteri finalizzati ad assicurare l’esecuzione e la disciplina del rapporto di lavoro
A. indica la facoltà del datore di lavoro di irrogare sanzioni al lavoratore che venga meno ai suoi doveri contrattuali
14-18. Quali sono i requisiti essenziali per il legittimo esercizio del potere disciplinare?
A. non vi sono requisiti per l’esercizio del potere disciplinare
B. requisiti sostanziali e procedurali
C. requisiti formali
D. requisiti di fatto
B. requisiti sostanziali e procedurali
14-19. Quali sono i limiti sostanziali al potere disciplinare?
A. pubblicità del codice disciplinare
B. sussistenza e imputabilità del fatto, adeguatezza della sanzione, limite di rilevanza della recidiva
C. non vi sono limiti al potere disciplinare
D. preventiva contestazione dell’addebito e diritto di difesa del lavoratore
B. sussistenza e imputabilità del fatto, adeguatezza della sanzione, limite di rilevanza della recidiva
14-20. Quali sono i limiti procedurali al potere disciplinare?
A. non vi sono limiti al potere disciplinare
B. divieto di interferenza e indagini sulle opinioni dei lavoratori
C. pretedeterminazione e pubblicità del codice disciplinare, preventiva contestazione dell’addebito e diritto di difesa del prestatore di lavoro
D. sussistenza e imputabilità del fatto, adeguatezza della sanzione, limite di rilevanza della recidiva
C. pretedeterminazione e pubblicità del codice disciplinare, preventiva contestazione dell’addebito e diritto di difesa del prestatore di lavoro
16-01. Ai sensi dell’art. 2099 c.c. la misura della retribuzione può essere determinata:
A. dalla contrattazione collettiva e dalle parti
B. dalla contrattazione collettiva, dalle parti e dal giudice
C. solo dalle parti
D. solo dalla contrattazione collettiva
B. dalla contrattazione collettiva, dalle parti e dal giudice
16-02. Quali sono i principi costituzionali in tema di retribuzione sanciti dall’art. 36?
A. principi di proporzionalità e sufficienza della retribuzione
B. principi di proporzionalità della retribuzione e adeguatezza della stessa
C. principio di tutela della professionalità acquisita
D. principi di equità e giustizia della retribuzione
A. principi di proporzionalità e sufficienza della retribuzione
16-03. Il coniuge nei cui confronti sia stata pronunciata sentenza di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio ha diritto:
A. il coniuge divorziato non ha diritto ad alcun emolumento dell’ex coniuge
B. ad una percentuale dell’indennità di fine rapporto percepita dall’altro coniuge all’atto della cessazione del rapporto di lavoro solo se l’indennità è maturata prima della sentenza
C. ad una percentuale dell’indennità di fine rapporto percepita dall’altro coniuge all’atto della cessazione del rapporto di lavoro anche se l’indennità viene a maturare dopo la sentenza
D. ad una percentuale pari al 50% dell’indennità di fine rapporto riferibile agli anni in cui il rapporto di lavoro è coinciso con il matrimonio
C. ad una percentuale dell’indennità di fine rapporto percepita dall’altro coniuge all’atto della cessazione del rapporto di lavoro anche se l’indennità viene a maturare dopo la sentenza
16-04. Quale principio in materia di retribuzione è sancito dall’art. 37 Cost.?
A. il principio di proporzionalità e sufficienza della retribuzione
B. il principio di proporzionalità della retribuzione
C. il principio di sufficienza della retribuzione
D. il principio di parità della retribuzione tra uomo e donna
D. il principio di parità della retribuzione tra uomo e donna
16-05. La busta paga o cedolino:
A. non può essere trasmessa al lavoratore telematicamente
B. non deve essere consegnata obbligatoriamente dal datore di lavoro al lavoratore
C. consiste in un prospetto paga analitico che, sottoscritto dal lavoratore, ha valore di quietanza
D. consiste in un prospetto paga, consegnato mensilmente al lavoratore unitamente alla retribuzione in cui sono indicate in modo analitico tutte le voci che compongono la retribuzione, le ritenute fiscali, previdenziali e assistenziali
D. consiste in un prospetto paga, consegnato mensilmente al lavoratore unitamente alla retribuzione in cui sono indicate in modo analitico tutte le voci che compongono la retribuzione, le ritenute fiscali, previdenziali e assistenziali
16-06. In caso di morte del prestatore di lavoro, le indennità previste dagli articoli 2118 e 2119 c.c. possono essere corrisposte alla parte dell’unione civile?
A. si, devono corrispondersi anche alla parte dell’unione civile
B. no, mai
C. no, salvo che non sia stato disposto dal prestatore nel suo testamento
D. soltanto se non ci sono altri parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo
A. si, devono corrispondersi anche alla parte dell’unione civile
16-07. Il principio di corrispettività tra retribuzione e prestazione di lavoro può essere derogato qualora il lavoratore sia assente dal lavoro?
A. no, fatta solo eccezione nel caso in cui l’assenza sia autorizzata dalla DTL
B. no, in nessun caso.
C. si, in alcuni casi tassativamente previsti di assenze dal lavoro autorizzati dalla legge o dai contratti collettivi
D. si, qualora vi sia accordo tra datore e lavoratore
C. si, in alcuni casi tassativamente previsti di assenze dal lavoro autorizzati dalla legge o dai contratti collettivi
16-08. Di quali elementi si compone la retribuzione?
A. paga base, maggiorazioni lavoro straordinario, gratifiche, compensi per ferie non godute
B. paga base e attribuzioni patrimoniali accessorie
C. la retribuzione è composta unicamente dalla paga base
D. la retribuzione si compone di varie voci o elementi che unitamente determinano il complessivo trattamento economico del lavoratore
D. la retribuzione si compone di varie voci o elementi che unitamente determinano il complessivo trattamento economico del lavoratore
16-09. Che cosa è l’indennità di contingenza?
A. è un elemento accessorio della retribuzione
B. è il minimo contrattuale, il cui ammontare è determinato dai contratti collettivi e che varia in base alla qualifica attribuita al lavoratore
C. è un elemento della retribuzione che fino al 31.12.1991 aveva la funzione di adeguare il salario al costo della vita
D. un elemento della retribuzione corrisposto alla generalità dei lavoratori e pari a Euro 10,33 per 13 mensilità, ha lo scopo di compensare il mancato adeguamento dei salari al costo della vita
C. è un elemento della retribuzione che fino al 31.12.1991 aveva la funzione di adeguare il salario al costo della vita
16-10. Che cosa è l’E.D.R. (elemento distintivo della retribuzione)?
A. un elemento della retribuzione corrisposto alla generalità dei lavoratori del settore privato e pari a Euro 10,33 per 13 mensilità, ha lo scopo di compensare il mancato adeguamento dei salari al costo della vita
B. è un elemento della retribuzione che fino al 31.12.1991 aveva la funzione di adeguare il salario al costo della vita
C. è un elemento accessorio della retribuzione
D. è un elemento accessorio della retribuzione che costituisce un incremento individuale o collettivo corrispondente a quella parte di retribuzione che supera i minimi tariffari stabiliti dalla contrattazione collettiva
A. un elemento della retribuzione corrisposto alla generalità dei lavoratori del settore privato e pari a Euro 10,33 per 13 mensilità, ha lo scopo di compensare il mancato adeguamento dei salari al costo della vita
16-11. Che cosa è il premio di produzione?
A. un elemento accessorio della retribuzione che ha la finalità di far partecipare il lavoratore ai benefici della produttività aziendale
B. è un elemento accessorio della retribuzione che costituisce un incremento individuale o collettivo corrispondente a quella parte di retribuzione che supera i minimi tariffari stabiliti dalla contrattazione collettiva
C. è un’attribuzione non retributiva
D. un elemento della retribuzione corrisposto alla generalità dei lavoratori del settore privato e pari a Euro 10,33 per 13 mensilità, ha lo scopo di compensare il mancato adeguamento dei salari al costo della vita
A. un elemento accessorio della retribuzione che ha la finalità di far partecipare il lavoratore ai benefici della produttività aziendale
16-12. Che cosa è il superminimo?
A. è un elemento accessorio della retribuzione che costituisce un incremento individuale o collettivo corrispondente a quella parte di retribuzione che supera i minimi tariffari stabiliti dalla contrattazione collettiva
B. è un elemento fisso della retribuzione
C. un elemento della retribuzione corrisposto alla generalità dei lavoratori del settore privato e pari a Euro 10,33 per 13 mensilità, ha lo scopo di compensare il mancato adeguamento dei salari al costo della vita
D. è il minimo contrattuale, il cui ammontare è determinato dai contratti collettivi e che varia in base alla qualifica attribuita al lavoratore
A. è un elemento accessorio della retribuzione che costituisce un incremento individuale o collettivo corrispondente a quella parte di retribuzione che supera i minimi tariffari stabiliti dalla contrattazione collettiva
16-13. Dopo la contestazione dell’addebito, il datore di lavoro è tenuto a ricevere le eventuali difese scritte del lavoratore entro un dato termine?
A. il datore di lavoro può, a sua insindacabile scelta, concedere al lavoratore il termine che ritenga più opportuno per le sue eventuali difese scritte od orali
B. si, il datore deve concedere al lavoratore per le sue eventuali difese un termine non inferiore a 10 giorni
C. si, il datore deve concedere al lavoratore per le sue eventuali difese un termine non inferiore a 5 giorni
D. no, il datore può irrogare la sanzione disciplinare anche subito
C. si, il datore deve concedere al lavoratore per le sue eventuali difese un termine non inferiore a 5 giorni
16-14. La retribuzione può essere determinata dal giudice?
A. si, in mancanza di accordo tra le parti, tenuto conto ove occorra del parere delle associazioni professionali
B. no, mai
C. no, è sempre stabilita dalla contrattazione collettiva
D. no, è sempre determinata dall’accordo tra le parti
A. si, in mancanza di accordo tra le parti, tenuto conto ove occorra del parere delle associazioni professionali
16-15. L’erogazione del trattamento di fine rapporto da parte del Fondo di Garanzia avviene in caso di:
A. fallimento e concordato preventivo dell’impresa
B. fallimento, concordato preventivo, liquidazione coatta amministrativa, amministrazione straordinaria dell’impresa in crisi
C. fallimento dell’imprenditore
D. fallimento, concordato preventivo, liquidazione coatta amministrativa, amministrazione straordinaria ed esecuzione forzata dell’imprenditore
D. fallimento, concordato preventivo, liquidazione coatta amministrativa, amministrazione straordinaria ed esecuzione forzata dell’imprenditore
16-16. Che cos’è il Fondo di Garanzia?
A. è un Fondo tesoreria dello Stato per l’erogazione del trattamento di fine rapporto istituito presso l’INPS che si occupa di rivalutarlo e renderlo disponibile al lavoratore al momento della cessazione del rapporto di lavoro
B. è una forma di previdenza complementare
C. è un Fondo privato alimentato dal datore di lavoro che eroga il trattamento di fine rapporto in caso di fallimento dell’imprenditore
D. è un Fondo istituito dalla legge n. 297/1982 presso l’INPS che si sostituisce al datore di lavoro nel pagamento del trattamento di fine rapporto e delle ultime tre mensilità in caso di sua insolvenza
D. è un Fondo istituito dalla legge n. 297/1982 presso l’INPS che si sostituisce al datore di lavoro nel pagamento del trattamento di fine rapporto e delle ultime tre mensilità in caso di sua insolvenza
16-17. Nel caso di insolvenza accertata in sede fallimentare, la domanda al Fondo può essere presentata:
A. entro dodici mesi dal deposito dello stato passivo
B. trascorsi 15 giorni dal deposito dello stato passivo, salvo il caso in cui siano proposte opposizioni allo stato passivo per cui i 15 giorni decorrono dalla sentenza che decide su di esse
C. entro 15 giorni dal deposito dello stato passivo, anche nel caso in cui siano proposte opposizioni
D. entro cinque anni dal deposito dello stato passivo
B. trascorsi 15 giorni dal deposito dello stato passivo, salvo il caso in cui siano proposte opposizioni allo stato passivo per cui i 15 giorni decorrono dalla sentenza che decide su di esse
16-18. Il trattamento di fine rapporto:
A. non spetta in caso di fallimento dell’azienda
B. spetta in ogni caso di cessazione del rapporto di lavoro
C. non spetta in caso di licenziamento disciplinare
D. non spetta in caso di dimissioni
B. spetta in ogni caso di cessazione del rapporto di lavoro
16-19. Le sentenze che pronunciano condanna per i crediti di lavoro:
A. possono essere azionate esecutivamente soltanto dopo il deposito delle motivazioni
B. non sono esecutive
C. sono esecutive
D. sono esecutive e all’esecuzione si può procedere anche con la sola copia del dispositivo
D. sono esecutive e all’esecuzione si può procedere anche con la sola copia del dispositivo
16-20. I crediti retributivi, in caso di insolvenza del datore di lavoro:
A. sono crediti chirografari
B. sono assistiti da privilegio generale sui beni mobili e non sono posposti alle spese di giustizia
C. sono assistiti da privilegio generale sui beni immobili
D. sono assistiti da privilegio generale sui beni mobili
D. sono assistiti da privilegio generale sui beni mobili
16-21. Che cosa sono gli scatti di anzianità?
A. aumenti periodici che sono erogati a richiesta del lavoratore
B. aumenti periodici che maturano in maniera automatica ogni due o tre anni in relazione al raggiungimento dell’anzianità di lavoro presso lo stesso datore
C. aumenti della retribuzione determinati dal giudice in base all’anzianità di servizio del lavoratore
D. aumenti periodici che maturano in maniera automatica ogni due o tre anni in relazione al raggiungimento dell’anzianità di lavoro presso lo stesso datore ma che non possono essere determinati dalla contrattazione collettiva
B. aumenti periodici che maturano in maniera automatica ogni due o tre anni in relazione al raggiungimento dell’anzianità di lavoro presso lo stesso datore
16-22. E’ una forma ordinaria di retribuzione:
A. la retribuzione con partecipazione agli utili dell’impresa
B. la retribuzione con provvigione
C. la retribuzione a tempo
D. la retribuzione in natura
C. la retribuzione a tempo
16-23. La partecipazione alle assemblee durante l’orario di lavoro dà diritto alla retribuzione?
A. no, le assemblee tenute durante l’orario di lavoro non danno diritto alla retribuzione
B. le assemblee non possono essere tenute durante l’orario di lavoro
C. si sempre, senza limiti di orario
D. si, purché si rientri nelle dieci ore annue previste dall’art. 20 dello St. Lav
D. si, purché si rientri nelle dieci ore annue previste dall’art. 20 dello St. Lav
16-24. Come si calcola il TFR?
A. si calcola sommando per ciascun anno di servizio una quota pari e comunque non superiore all’importo della retribuzione dovuta per l’anno stesso divisa per 13,5
B. si calcola moltiplicando la retribuzione per ogni anno di servizio
C. si calcola sommando per ciascun anno di servizio una quota pari e comunque non superiore all’importo della retribuzione dovuta per l’anno stesso divisa per 12,5
D. non comprende eventuali mensilità aggiuntive e la tredicesima mensilità
A. si calcola sommando per ciascun anno di servizio una quota pari e comunque non superiore all’importo della retribuzione dovuta per l’anno stesso divisa per 13,5
24-01. In caso di trasferimento d’azienda, chi ha l’obbligo del pagamento dei crediti di lavoro?
A. soltanto il cessionario
B. previsioni del contratto collettivo possono consentire la liberazione del cedente dalle obbligazioni derivanti dal rapporto di lavoro
C. il cedente ed il cessionario sono obbligati, in solido, per tutti i crediti che il lavoratore aveva al tempo del trasferimento
D. soltanto il cedente
C. il cedente ed il cessionario sono obbligati, in solido, per tutti i crediti che il lavoratore aveva al tempo del trasferimento
25-01. La procedura di licenziamento collettivo si applica ai dirigenti?
A. si, nel calcolo dei dipendenti si deve tenere in considerazione anche questa categoria
B. no, mai
C. no, ad eccezione del licenziamento collettivo intimato a seguito di procedure concorsuali
D. si, se previsto dai contratti collettivi nazionali stipulati dalle associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale
A. si, nel calcolo dei dipendenti si deve tenere in considerazione anche questa categoria
25-02. Le norme sui licenziamenti collettivi:
A. non si applicano agli operai
B. non si applicano ai licenziamenti dei dirigenti
C. non si applicano ai datori di lavoro privati non imprenditori
D. non si applicano al pubblico impiego
D. non si applicano al pubblico impiego
25-03. Prima della legge n. 223 del 1991, il licenziamento collettivo:
A. era disciplinato interamente dalla legge n. 604/1966
B. non era affatto disciplinato
C. era disciplinato dal codice civile
D. era disciplinato dagli accordi interconfederali
D. era disciplinato dagli accordi interconfederali
25-04. Il lavoratore che voglia impugnare un licenziamento collettivo ha il medesimo onere stabilito per i licenziamenti individuali?
A. si, deve impugnare il licenziamento entro 180 giorni
B. si, deve impugnare il licenziamento scritto, a pena di decadenza, entro 60 giorni
C. no, non ha nessun onere
D. deve impugnare il licenziamento soltanto se previsto nell’accordo stipulato tra datore di lavoro e organizzazioni sindacali
B. si, deve impugnare il licenziamento scritto, a pena di decadenza, entro 60 giorni
25-05. Quando, pur sussistendone i requisiti, il datore di lavoro non deve applicare la disciplina dei licenziamenti collettivi?
A. nei casi di: somministrazione a tempo determinato
B. nei casi tassativamente previsti dai contratti collettivi anche aziendali
C. il datore, sussistendone i requisiti, deve obbligatoriamente applicare la disciplina dei contratti collettivi
D. nei casi di: scadenza dei contratti a termine; fine lavoro nelle costruzioni edili; attività stagionali o saltuarie
D. nei casi di: scadenza dei contratti a termine; fine lavoro nelle costruzioni edili; attività stagionali o saltuarie
25-06. I criteri di selezione determinati dal legislatore in caso di licenziamento collettivo sono:
A. esigenze tecnico-produttive e organizzative e carichi di famiglia
B. carichi di famiglia
C. anzianità, carichi di famiglia ed esigenze tecnico-produttive e organizzative
D. anzianità e fedeltà aziendale
C. anzianità, carichi di famiglia ed esigenze tecnico-produttive e organizzative
25-07. In caso di violazione dei criteri di scelta nell’individuazione dei lavoratori da licenziare, a seguito della dichiarazione di illegittimità del licenziamento quale tipo di tutela di applica per i lavoratori assunti prima del 7 marzo 2015?
A. la reintegrazione nel posto di lavoro e la condanna del datore al pagamento di un’indennità risarcitoria commisurata all’ultima retribuzione globale di fatto dal giorno del licenziamento sino a quello dell’effettiva reintegrazione in misura non superiore a dodici mensilità
B. la condanna del datore di lavoro al pagamento di un’indennità risarcitoria onnicomprensiva determinata tra un minimo di dodici e un massimo di ventiquattro mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto
C. la condanna del datore di lavoro al pagamento di un’indennità non assoggettata a contribuzione previdenziale di importo pari a due mensilità dell’ultima retribuzione globale di riferimento per il calcolo del trattamento di fine rapporto per ogni anno di servizio in misura non inferiore a 4 e non superiore a 24 mensilità
D. la reintegra nel posto di lavoro e la condanna del datore di lavoro al pagamento di un’indennità commisurata all’ultima retribuzione globale di fatto maturata dal giorno del licenziamento sino a quello dell’effettiva reintegrazione
A. la reintegrazione nel posto di lavoro e la condanna del datore al pagamento di un’indennità risarcitoria commisurata all’ultima retribuzione globale di fatto dal giorno del licenziamento sino a quello dell’effettiva reintegrazione in misura non superiore a dodici mensilità
25-08. Come si calcola il requisito dimensionale ai fini dell’applicabilità della disciplina del licenziamento collettivo?
A. nel computo dei lavoratori vanno inclusi anche i lavoratori assunti con contratto di inserimento e con contratto di lavoro somministrato
B. il requisito dimensionale è identico a quello previsto per l’applicazione dell’art. 18 St. Lav. (più di 15 dipendenti nell’unità produttiva ovvero in più unità produttive presenti all’interno dello stesso comune ovvero più di 60 dipendenti sull’intero territorio nazionale)
C. il requisito dimensionale è determinato con riferimento all’occupazione media dell’anno antecedente all’avvio della procedura di licenziamento
D. il requisito dimensionale è determinato considerando l’ipotesi in cui l’azienda abbia più di 15 dipendenti a prescindere dalla loro collocazione territoriale
C. il requisito dimensionale è determinato con riferimento all’occupazione media dell’anno antecedente all’avvio della procedura di licenziamento
25-09. I requisiti per procedere al licenziamento collettivo per riduzione di personale sono:
A. impresa con più di 15 dipendenti, ammessa al trattamento straordinario di integrazione salariale che ritenga di non garantire il reimpiego a tutti i lavoratori;
B. datore di lavoro che occupi meno di 15 dipendenti; intenzione di effettuare almeno 3 licenziamenti nell’arco di 60 giorni;
C. impresa con più di 15 dipendenti, ammessa al trattamento straordinario di integrazione salariale che ritenga di non garantire il reimpiego a tutti i lavoratori; intenzione di effettuare almeno 5 licenziamenti nell’arco di 120 giorni
D. datore di lavoro che occupi almeno 15 dipendenti; presenza di una situazione oggettiva di riduzione o trasformazione di attività o di lavoro che imponga un ridimensionamento dell’organico; intenzione di effettuare almeno 5 licenziamenti nell’arco di 120 giorni
D. datore di lavoro che occupi almeno 15 dipendenti; presenza di una situazione oggettiva di riduzione o trasformazione di attività o di lavoro che imponga un ridimensionamento dell’organico; intenzione di effettuare almeno 5 licenziamenti nell’arco di 120 giorni
29-01. Il licenziamento determinato da credo politico:
A. è nullo
B. è legittimo se irrogato a seguito di procedimento disciplinare
C. è legittimo se motivato
D. è annullabile
A. è nullo
29-02. Il Licenziamento individuale deve essere impugnato dal lavoratore:
A. entro 60 giorni dal ricevimento della lettera di licenziamento, a pena di decadenza
B. entro 30 giorni dalla lettera di licenziamento
C. può essere sempre impugnato, non vi sono termini posti a pena di decadenza
D. entro 180 giorni dal ricevimento dei motivi di licenziamento
A. entro 60 giorni dal ricevimento della lettera di licenziamento, a pena di decadenza
29-03. I motivi di licenziamento:
A. possono essere comunicati al lavoratore anche in un momento successivo al licenziamento
B. non devono essere comunicati dal datore di lavoro
C. non possono essere futili
D. devono essere contestuali al recesso del datore di lavoro
D. devono essere contestuali al recesso del datore di lavoro
30-01. Nel sistema della legge Fornero la tutela avverso il licenziamento disciplinare ingiustificato ai sensi dell’art. 18, comma 4 si applica:
A. nei soli casi previsti dai contratti collettivi anche aziendali
B. nelle “altre” ipotesi in cui il giudice accerta che non ricorrono gli estremi del giustificato motivo soggettivo
C. in caso venga accertata l’insussistenza del fatto contestato ovvero la riconducibilità del fatto contestato fra le condotte punibili con sanzione conservativa in base delle previsioni del contratto collettivo
D. in ogni caso di licenziamento disciplinare
C. in caso venga accertata l’insussistenza del fatto contestato ovvero la riconducibilità del fatto contestato fra le condotte punibili con sanzione conservativa in base delle previsioni del contratto collettivo
30-02. In che cosa si sostanzia l’obbligo di repéchàge?
A. è l’obbligo del datore di corrispondere il TFR in caso di licenziamento per giustificato motivo oggettivo
B. è l’obbligo del datore di lavoro di dimostrare, in caso di licenziamento per giustificato motivo oggettivo, l’impossibilità di adibire il lavoratore in altri posti di lavoro e in altre mansioni
C. è l’obbligo del datore di lavoro di richiamare il lavoratore licenziato per giustificato motivo oggettivo, in caso di nuove assunzioni
D. è l’obbligo del datore di lavoro di agire secondo buona fede e correttezza nella scelta dei lavoratori da licenziare
B. è l’obbligo del datore di lavoro di dimostrare, in caso di licenziamento per giustificato motivo oggettivo,** l’impossibilità di adibire il lavoratore** in altri posti di lavoro e in altre mansioni
30-03. Il licenziamento per superamento del periodo di comporto:
A. può essere intimato senza il preavviso
B. non è soggetto alle regole dettate dall’art. 2110 c.c.
C. nei casi di infortunio e/o malattia consente all’imprenditore di recedere dal contratto di lavoro decorso un periodo di tempo stabilito, generalmente, dai contratti collettivi
D. può essere irrogato in forma orale
C. nei casi di infortunio e/o malattia consente all’imprenditore di recedere dal contratto di lavoro decorso un periodo di tempo stabilito, generalmente, dai contratti collettivi
30-04. Il licenziamento del dirigente:
A. è disciplinato interamente dalla legge n. 604/1966
B. può essere irrogato in forma orale
C. può avvenire per motivi discriminatori
D. è disciplinato dalle disposizioni generali dell’art. 2118 c.c.
D. è disciplinato dalle disposizioni generali dell’art. 2118 c.c.
30-05. Come si determina l’indennità di mancato preavviso?
A. è determinata di comune accordo tra il datore di lavoro e il lavoratore
B. è determinata dal giudice
C. è determinata dai contratti collettivi e varia in base all’anzianità del lavoratore e alla sua qualifica
D. è determinata dal codice civile
C. è determinata dai contratti collettivi e varia in base all’anzianità del lavoratore e alla sua qualifica
30-06. L’onere della prova della sussistenza della giusta causa di licenziamento spetta:
A. al lavoratore
B. al datore di lavoro
C. a entrambi
D. la giusta causa non deve essere allegata né provata
B. al datore di lavoro
30-07. Il periodo di preavviso nel licenziamento:
A. deve essere rispettato soltanto nel licenziamento per giustificato motivo oggettivo
B. deve essere rispettato in ogni caso di licenziamento
C. non è previsto in caso di licenziamento per giusta causa
D. deve essere rispettato soltanto nel licenziamento disciplinare
C. non è previsto in caso di licenziamento per giusta causa
30-08. Quale legge disciplina i licenziamenti individuali?
A. legge n. 92/2012
B. legge n. 300/1970
C. legge n. 604/1966
D. legge n. 223/1991
C. legge n. 604/1966
30-09. Come può essere definito il licenziamento per giustificato motivo oggettivo:
A. il recesso determinato da un notevole inadempimento del lavoratore agli obblighi contrattuali
B. il recesso del lavoratore determinato da ragioni economiche
C. il recesso riconducibile a una causa che non consenta la prosecuzione, neanche in via provvisoria, del rapporto di lavoro
D. il recesso del datore determinato da ragioni inerenti all’attività produttiva, all’organizzazione del lavoro e al regolare svolgimento di essa
D. il recesso del datore determinato da ragioni inerenti all’attività produttiva, all’organizzazione del lavoro e al regolare svolgimento di essa
30-10. L’inidoneità fisica o psichica sopravvenuta del lavoratore può causare:
A. il licenziamento per giusta causa
B. non può essere motivo di licenziamento dello stesso
C. il licenziamento per giustificato motivo oggettivo
D. il licenziamento per giustificato motivo soggettivo
C. il licenziamento per giustificato motivo oggettivo
30-11. Le norme sui licenziamenti individuali:
A. non si applicano agli operai
B. non si applicano ai lavoratori assunti in prova
C. non si applicano agli impiegati
D. si applicano per i lavoratori assunti in prova dal momento in cui l’assunzione diviene definitiva
D. si applicano per i lavoratori assunti in prova dal momento in cui l’assunzione diviene definitiva
30-12. Nel d. lgs. 4.3.2015 n. 23, la tutela reintegratoria:
A. non si applica mai
B. si applica a tutte le ipotesi di licenziamento disciplinare
C. si applica soltanto nell’ipotesi in cui venga accertata l’insussistenza del fatto materiale contestato al lavoratore, con espressa esclusione di ogni valutazione circa la sproporzione del licenziamento
D. si applica soltanto nelle ipotesi in cui il fatto poteva essere punito con sanzione conservativa in base alle previsione del contratto collettivo
C. si applica soltanto nell’ipotesi in cui venga accertata l’insussistenza del fatto materiale contestato al lavoratore, con espressa esclusione di ogni valutazione circa la sproporzione del licenziamento
30-13. Il licenziamento disciplinare:
A. consiste in un notevole inadempimento del lavoratore agli obblighi contrattuali
B. non necessita di preavviso
C. consiste in una causa che non consenta la prosecuzione, neanche in via provvisoria, del rapporto di lavoro
D. consiste in un inadempimento del lavoratore agli obblighi contrattuali
A. consiste in un notevole inadempimento del lavoratore agli obblighi contrattuali
30-14. Per i lavoratori assunti dopo il 7 marzo 2015, in casi di licenziamento dichiarato inefficace perché intimato in forma orale, qual è la tutela applicabile?
A. tutela indennitaria avente ad oggetto la condanna del datore di lavoro al pagamento di un’indennità non assoggettata a contribuzione di importo pari a una mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del trattamento di fine rapporto per ogni anno di servizio
B. tutela reintegratoria e risarcitoria avente ad oggetto la condanna del datore di lavoro al pagamento di un’indennità non assoggettata a contribuzione commisurata all’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del trattamento di fine rapporto
C. nessuna delle precedenti tre
D. tutela indennitaria avente ad oggetto la condanna del datore di lavoro al pagamento di un’indennità non assoggettata a contribuzione di importo pari a due mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del trattamento di fine rapporto per ogni anno di servizio
C. nessuna delle precedenti tre
30-15. Nelle ipotesi in cui sia accertato che non ricorrono gli estremi del giustificato motivo soggettivo, il lavoratore che sia stato licenziato può ottenere ai sensi dell’art. 18, comma 4, Statuto Lavoratori:
A. la reintegra nel posto di lavoro, con condanna del datore al risarcimento del danno commisurato alla retribuzione globale di fatto da ultimo percepita, per un importo non superiore a dodici mensilità
B. il pagamento di un’indennità risarcitoria onnicomprensiva tra un mimino di dodici e un massimo di 24 mensilità
C. la reintegra nel posto di lavoro, con condanna del datore al risarcimento del danno commisurato alla retribuzione globale di fatto da ultimo percepita, dalla data di illegittima estromissione fino alla effettiva reintegra
D. il pagamento di un’indennità risarcitoria onnicomprensiva pari a sei mensilità
A. la reintegra nel posto di lavoro, con condanna del datore al risarcimento del danno commisurato alla retribuzione globale di fatto da ultimo percepita, per un importo non superiore a dodici mensilità
30-16. L’indennità sostitutiva del preavviso:
A. consente alla parte che recede dal rapporto di lavoro a sostituire il periodo di preavviso con la relativa indennità
B. è determinata dal codice civile
C. spetta qualora la parte che riceve il recesso rinunci al preavviso
D. non spetta nel caso di dimissioni per giusta causa
A. consente alla parte che recede dal rapporto di lavoro a sostituire il periodo di preavviso con la relativa indennità
31-01. In che cosa si sostanzia la procedura conciliativa introdotta dalla legge n.92/2012 in caso di licenziamento per g.m.o.?
A. nell’intervento delle organizzazioni sindacali con l’intento precipuo di evitare il licenziamento del lavoratore
B. in una comunicazione successiva al licenziamento, con una proposta transattiva volta alla riduzione del contenzioso tra datore e lavoratore
C. in una comunicazione contestuale al licenziamento per g.m.o. effettuata dal datore di lavoro e inviata al lavoratore e alla DTL competente per territorio con cui si apre un procedimento volto a esperire un tentativo di conciliazione tra il lavoratore e il datore di lavoro
D. in una comunicazione preventiva al licenziamento per g.m.o. effettuata dal datore di lavoro e inviata al lavoratore e alla DTL competente per territorio con cui si apre un procedimento volto a esperire un tentativo di conciliazione tra il lavoratore e il datore di lavoro
D. in una comunicazione preventiva al licenziamento per g.m.o. effettuata dal datore di lavoro e inviata al lavoratore e alla DTL competente per territorio con cui si apre un procedimento volto a esperire un tentativo di conciliazione tra il lavoratore e il datore di lavoro
31-02. Il licenziamento per essere valido quale forma deve rivestire?
A. non necessita di alcuna forma, l’importante che sia resa nota la volontà del datore di recedere dal contratto
B. deve essere intimato attraverso una particolare procedura introdotta dalla legge Fornero
C. può essere intimato anche in forma orale
D. forma scritta
D. forma scritta
32-01. Il licenziamento irrogato in concomitanza con il matrimonio:
A. è sanzionato con la reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro e la condanna del datore al risarcimento del danno
B. comporta la condanna del datore al risarcimento del danno ma il rapporto di lavoro si estingue
C. è legittimo se irrogato per problemi economici del datore di lavoro
D. è annullabile
A. è sanzionato con la reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro e la condanna del datore al risarcimento del danno
32-02. Le nuove disposizioni del D. Lgs. n. 23/2015 concernenti il regime di tutela in caso di licenziamento illegittimo si applicano:
A. agli operai, impiegati e quadri assunti con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato a decorrere dal 7 marzo 2015
B. soltanto agli operai e impiegati assunti con contratto di lavoro a tempo determinato a decorrere dal 7 marzo 2015
C. agli operai, impiegati, quadri e dirigenti assunti con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato a decorrere dal 7 marzo 2015
D. agli operai, impiegati e quadri pubblici e privati assunti con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato a decorrere dal 7 marzo 2015
A. agli operai, impiegati e quadri assunti con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato a decorrere dal 7 marzo 2015
32-03. Quando il licenziamento può essere dichiarato nullo?
A. in caso di licenziamento disciplinare adottato senza le prescritte formalità stabilite dall’art. 7 St. Lav.
B. in caso di licenziamento non giustificato da motivo oggettivo
C. in caso di licenziamento senza giusta causa
D. in caso di licenziamento discriminatorio, adottato in concomitanza di matrimonio, legato alla genitorialità, per motivo illecito determinante e per cause espressamente previste dalla legge
D. in caso di licenziamento discriminatorio, adottato in concomitanza di matrimonio, legato alla genitorialità, per motivo illecito determinante e per cause espressamente previste dalla legge
33-01. Qual è la differenza tra il licenziamento e le dimissioni?
A. le dimissioni possono essere rassegnate anche oralmente
B. il licenziamento estingue il rapporto di lavoro mentre le dimissioni no
C. Le dimissioni possono essere rassegnate soltanto per giusta causa
D. Il licenziamento consiste nel recesso del datore di lavoro mentre le dimissioni rappresentano il recesso del lavoratore
D. Il licenziamento consiste nel recesso del datore di lavoro mentre le dimissioni rappresentano il recesso del lavoratore
33-02. Qual è la differenza tra il licenziamento e la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro?
A. la risoluzione può essere tacita
B. non vi è alcuna differenza
C. la risoluzione non deve essere attestata, a pena di inefficacia, da determinate formalità
D. nella risoluzione consensuale il datore di lavoro e il lavoratore decidono di porre fine al rapporto di lavoro
D. nella risoluzione consensuale il datore di lavoro e il lavoratore decidono di porre fine al rapporto di lavoro
34-01. il contratto collettivo può essere sottoscritto
A. solo dai sindacati con il riconoscimento ex art. 39 Costituzione.
B. solo dai sindacati con personalità giuridica ex art. 39 Cost.
C. solo dai sindacati senza personalità giuridica
D. dai sindacati che siano rappresentativi degli interessi dei lavoratori
D. dai sindacati che siano rappresentativi degli interessi dei lavoratori
34-02. La comunicazione di cui all’art. 4 della legge n. 223/1991 deve contenere, tra l’altro:
A. le ragioni inerenti all’attività produttiva, all’organizzazione del lavoro e al regolare funzionamento di essa
B. il parere positivo delle organizzazioni sindacali
C. i motivi tecnici, organizzativi e produttivi per i quali non risultino possibili rimedi alternativi al licenziamento
D. i criteri di scelta del personale da licenziare
C. i motivi tecnici, organizzativi e produttivi per i quali non risultino possibili rimedi alternativi al licenziamento
34-03. Le imprese intenzionate a procedere a licenziamento collettivo devono effettuare una comunicazione preventiva a:
A. alle associazioni sindacali di categoria
B. alle RSA, alle associazioni di categoria e alla Direzione territoriale del lavoro
C. alla RSU, alle associazioni di categoria e all’Ispettorato del Lavoro
D. alle RSU
B. alle RSA, alle associazioni di categoria e alla Direzione territoriale del lavoro
34-04. Tutte le comunicazioni della procedura di licenziamento collettivo:
A. possono essere effettuate oralmente purché vi sia la partecipazione delle organizzazioni sindacali
B. hanno una forma libera
C. devono rivestire la forma scritta
D. devono essere formate unitamente alle organizzazioni sindacali e agli uffici pubblici coinvolti
C. devono rivestire la forma scritta
34-05. Il datore di lavoro, nell’intimare il licenziamento collettivo, deve rispettare i termini di preavviso?
A. no, mai
B. si e il termine decorre dalla procedura di avvio del licenziamento collettivo stesso
C. si e il termine è uguale per tutti
D. si, il datore nell’intimare il licenziamento ai singoli lavoratori deve rispettare il termine di preavviso previsto dal contratto collettivo con riferimento alla qualifica professionale e all’anzianità di ognuno.
D. si, il datore nell’intimare il licenziamento ai singoli lavoratori deve rispettare il termine di preavviso previsto dal contratto collettivo con riferimento alla qualifica professionale e all’anzianità di ognuno.
34-06. il sindacato autonomo
A. nasce nel 2017
B. nasce il 1.1.2018
C. nasce negli anni 80
D. nasce nel 1800
C. nasce negli anni 80
34-07. il contratto collettivo nazionale di lavoro può essere sottoscritto
A. solo dai singoli lavoratori
B. da tutti i sindacati
C. solo dai sindacati maggiormente rappresentativi
D. dai sindacati che abbiano una rappresentatività del 30%
B. da tutti i sindacati
34-08. La legge n.223/1991 è attuativa di quale direttiva?
A. la direttiva n.897 del 20 ottobre 1980
B. la direttiva n. 129 del 17 febbraio 1975
C. la direttiva n. del 28 giugno 1999
D. la direttiva n. 104 del 19 novembre 2008
B. la direttiva n. 129 del 17 febbraio 1975
34-09. il contratto collettivo può essere derogato?
A. si, in ipotesi di contratto individuale con clausole migliorative rispetto al CCNL
B. si sempre
C. no mai
D. si, in ipotesi di contratto individuale con clausole peggiorative rispetto al CCNL
A. si, in ipotesi di contratto individuale con clausole migliorative rispetto al CCNL
34-10. La procedura di consultazione tra l’azienda e le r.s.a. destinatarie della comunicazione di avvio del licenziamento collettivo deve concludersi:
A. soltanto dopo la stipula di un accordo tra datore di lavoro e organizzazioni sindacali per la gestione della procedura
B. entro quarantacinque giorni dalla ricezione della comunicazione
C. non ci sono termini per la conclusione della procedura di consultazione
D. entro sette giorni dalla ricezione della comunicazione
B. entro quarantacinque giorni dalla ricezione della comunicazione
34-11. Eventuali vizi della comunicazione di avvio della procedura di licenziamento collettivo possono essere sanati?
A. no, la mancata indicazione degli elementi previsti dalla legge invalida la procedura e determina l’inefficacia dei licenziamenti
B. eventuali vizi della comunicazione possono essere sanati, ad ogni effetto di legge, nell’ambito di un accordo sindacale concluso nel corso della procedura di licenziamento collettivo
C. si, soltanto emettendo una nuova comunicazione in cui si dia atto di aver sanato i vizi precedenti
D. eventuali lacune della comunicazione determinano l’illegittimità del licenziamento soltanto qualora non consentano alle organizzazioni sindacali un effettivo controllo sul programma di riduzione di personale
B. eventuali vizi della comunicazione possono essere sanati, ad ogni effetto di legge, nell’ambito di un accordo sindacale concluso nel corso della procedura di licenziamento collettivo
34-12. La legge n. 223/1991 quante ipotesi prevede di licenziamento collettivo?
A. tre: riduzione di personale, impossibilità di reimpiego dei lavoratori sospesi per cassa integrazione straordinaria, licenziamenti intimati per cessazione attività
B. due: riduzione di personale, impossibilità di reimpiego dei lavoratori sospesi per cassa integrazione straordinaria
C. quattro: riduzione di personale, impossibilità di reimpiego dei lavoratori sospesi per cassa integrazione straordinaria, licenziamenti intimati per cessazione attività, licenziamenti intimati a seguito di procedure concorsuali
D. una: per riduzione di personale
B. due: riduzione di personale, impossibilità di reimpiego dei lavoratori sospesi per cassa integrazione straordinaria
34-13. I requisiti per procedere al licenziamento collettivo per riduzione di personale sono:
A. datore di lavoro che occupi almeno 15 dipendenti; presenza di una situazione oggettiva di riduzione o trasformazione di attività o di lavoro che imponga un ridimensionamento dell’organico; intenzione di effettuare almeno 5 licenziamenti nell’arco di 120 giorni
B. datore di lavoro che occupi meno di 15 dipendenti; intenzione di effettuare almeno 3 licenziamenti nell’arco di 60 giorni;
C. impresa con più di 15 dipendenti, ammessa al trattamento straordinario di integrazione salariale che ritenga di non garantire il reimpiego a tutti i lavoratori; intenzione di effettuare almeno 5 licenziamenti nell’arco di 120 giorni
D. impresa con più di 15 dipendenti, ammessa al trattamento straordinario di integrazione salariale che ritenga di non garantire il reimpiego a tutti i lavoratori;
A. datore di lavoro che occupi almeno 15 dipendenti; presenza di una situazione oggettiva di riduzione o trasformazione di attività o di lavoro che imponga un ridimensionamento dell’organico; intenzione di effettuare almeno 5 licenziamenti nell’arco di 120 giorni
34-14. I criteri di scelta del personale da licenziare nel licenziamento collettivo:
A. sono quelli indicati dalle parti nel corso dell’esame congiunto che caratterizza la procedura di licenziamento
B. qualora le parti non raggiungano un accordo sui criteri di scelta essi sono individuati dal legislatore
C. sono corrette tutte e tre le precedenti risposte
D. sono quelli individuati nel contratto collettivo applicato in azienda
C. sono corrette tutte e tre le precedenti risposte
34-15. Quale legge disciplina i licenziamenti collettivi?
A. legge n. 92/2012
B. legge n. 604/1966
C. legge n. 223/1991
D. legge n.300/1970
C. legge n. 223/1991
37-01. Che cosa si intende per transazione?
A. è l’accordo con il quale le parti decidono di definire una controversia, di regola mediante l’intervento di un terzo
B. è un atto unilaterale avente a oggetto la manifestazione della volontà del lavoratore di non esercitare più un suo diritto
C. atto unilaterale del lavoratore sottoscritto a fine rapporto, con egli dichiara di aver percepito una determinata somma a totale soddisfacimento di ogni sua pretesa e di non avere più nulla a pretendere dal proprio datore di lavoro
D. è un contratto con cui due o più parti decidono di porre fine a una lite o di prevenirne delle future mediante reciproche concessioni
D. è un contratto con cui due o più parti decidono di porre fine a una lite o di prevenirne delle future mediante reciproche concessioni
37-02. Che cosa si intende per conciliazione?
A. è l’accordo con il quale le parti decidono di definire una controversia mediante l’intervento di un terzo
B. è un atto unilaterale avente a oggetto la manifestazione della volontà del lavoratore di non esercitare più un suo diritto
C. è un contratto con cui due o più parti decidono di porre fine a una lite o di prevenirne delle future mediante reciproche concessioni
D. è l’accordo stipulato dalle parti a seguito di negoziazione assistita
A. è l’accordo con il quale le parti decidono di definire una controversia mediante l’intervento di un terzo
37-03. Quali sono le conciliazioni in sede protetta, non impugnabili dal lavoratore?
A. solo le conciliazioni dinanzi ai collegi di conciliazione e arbitrato
B. solo le conciliazioni in sede sindacale
C. solo la conciliazione giudiziale e innanzi alle commissioni conciliative costituite in DTL
D. le conciliazioni intervenute ai sensi degli articoli 185, 410, 411, 412-ter e 412-quater del codice di procedura civile
D. le conciliazioni intervenute ai sensi degli articoli 185, 410, 411, 412-ter e 412-quater del codice di procedura civile
37-04. Ai sensi dell’art. 2113 c.c. quali rinunzie o transazioni non sono valide:
A. quelle che hanno per oggetto diritti del prestatore di lavoro derivanti da disposizioni inderogabili della legge e dei contratti o accordi collettivi
B. quelle non stipulate dinanzi alla DTL
C. quelle relative a diritti patrimoniali del lavoratori concernenti i rapporti di cui all’art. 409 c.p.c.
D. quelle non stipulate in sede protetta
A. quelle che hanno per oggetto diritti del prestatore di lavoro derivanti da disposizioni inderogabili della legge e dei contratti o accordi collettivi
37-05. Nelle materie di cui all’articolo 409 c.p.c., possono essere svolte:
A. conciliazioni nelle modalità previste dal contratti di prossimità aziendale
B. transazioni con la partecipazione delle RSA
C. soltanto procedure innanzi al collegio di conciliazione e arbitrato irrituale costituito secondo quanto previsto dall’art. 412 - ter c.p.c.
D. conciliazioni e arbitrato nelle modalità previste dai contratti collettivi sottoscritti dalle associazioni maggiormente rappresentative
D. conciliazioni e arbitrato nelle modalità previste dai contratti collettivi sottoscritti dalle associazioni maggiormente rappresentative
37-06. La comunicazione di espletamento del tentativo di conciliazione ex art. 410 c.p.c.
A. sospende per la durata del tentativo stesso soltanto il decorso di ogni termine di decadenza
B. non interrompe la prescrizione
C. interrompe la prescrizione e sospende, per la durata del tentativo di conciliazione e per i venti giorni successivi alla sua conclusione, il decorso di ogni termine di decadenza
D. interrompe la prescrizione e sospende, per la durata del tentativo di conciliazione e per i trenta giorni successivi alla sua conclusione, il decorso di ogni termine di decadenza
C. interrompe la prescrizione e sospende, per la durata del tentativo di conciliazione e per i venti giorni successivi alla sua conclusione, il decorso di ogni termine di decadenza
37-07. La conciliazione raggiunta dinanzi alla commissione istituita presso la Direzione Territoriale del Lavoro:
A. è impugnabile entro sei mesi dalla sua conclusione o dalla cessazione del rapporto di lavoro, se successiva
B. è impugnabile entro 60 giorni dalla sua conclusione
C. non è impugnabile
D. è impugnabile in ogni tempo
C. non è impugnabile
37-08. I diritti non ancora entrati a far parte della sfera giuridica del lavoratore possono essere oggetto di rinunzia?
A. si, sempre
B. si, ad eccezione del diritto all’impugnativa del licenziamento
C. no, mai
D. si, soltanto in presenza di accordi sottoscritti dinanzi alle Direzioni Territoriali del Lavoro
C. no, mai
37-09. Il lavoratore può rinunciare al diritto al versamento dei contributi previdenziali?
A. si, soltanto in presenza di accordi sottoscritti dinanzi alle Direzioni Territoriali del Lavoro
B. si, soltanto in maniera univoca
C. no, mai
D. si, sempre
C. no, mai
37-10. Si può rinunciare al diritto alle ferie?
A. si, sempre
B. no
C. si, soltanto in forma esplicita
D. si, soltanto in maniera univoca
B. no
37-11. La conciliazione raggiunta dinanzi al Giudice del Lavoro:
A. deve essere impugnata, a pena di decadenza, entro 6 mesi dalla sua sottoscrizione
B. è impugnabile dal lavoratore in ogni tempo
C. non soggiace alla disciplina di cui all’art. 2113 c.c.
D. può essere annullata per vizi della volontà
C. non soggiace alla disciplina di cui all’art. 2113 c.c.
37-12. Come deve essere la rinunzia del prestatore di lavoro ai suoi diritti?
A. può avere a oggetto diritti indisponibili del lavoratore
B. può essere indeterminata
C. univoca e specifica
D. deve essere necessariamente esplicita
C. univoca e specifica
37-13. Che cosa si intende per rinunzia?
A. è l’atto di recesso del lavoratore
B. è l’atto di recesso del datore di lavoro
C. è un contratto con cui due o più parti decidono di porre fine a una lite o di prevenirne delle future mediante reciproche concessioni
D. è un atto unilaterale avente a oggetto la manifestazione della volontà del lavoratore di non esercitare più un suo diritto
D. è un atto unilaterale avente a oggetto la manifestazione della volontà del lavoratore di non esercitare più un suo diritto
37-14. La transazione deve essere impugnata dal lavoratore:
A. entro 3 mesi dalla transazione
B. a pena di decadenza, entro sei mesi dalla data di cessazione del rapporto se la transazione è intervenuta in costanza di rapporto o dalla data della transazione, se questa è intervenuta dopo la cessazione medesima
C. entro 5 mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro cui la transazione si riferisce
D. entro 60 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro
B. a pena di decadenza, entro sei mesi dalla data di cessazione del rapporto se la transazione è intervenuta in costanza di rapporto o dalla data della transazione, se questa è intervenuta dopo la cessazione medesima
37-15. Quale forma deve assumere l’impugnativa della transazione e della rinunzia per essere valida?
A. può avere qualsiasi forma, scritta od orale purché sia idonea a rendere nota la volontà del lavoratore
B. può essere effettuata da un rappresentante sindacale cui si è conferito mandato
C. deve essere effettuata con qualsiasi atto scritto, anche stragiudiziale, del lavoratore idoneo a renderne nota la volontà
D. può essere effettuata soltanto a mezzo di un difensore di fiducia
C. deve essere effettuata con qualsiasi atto scritto, anche stragiudiziale, del lavoratore idoneo a renderne nota la volontà
38-01. L’Art. 20. della L. 300/70 “Assemblea” prevede la possibilità per i lavoratori di:
A. I lavoratori hanno diritto di riunirsi, nella unità produttiva in cui prestano la loro opera, fuori dell’orario di lavoro, nonché durante l’orario di lavoro, nei limiti di cinque ore annue, per le quali verrà corrisposta la normale retribuzione.
B. I lavoratori hanno diritto di riunirsi, nella unità produttiva in cui prestano la loro opera, fuori dell’orario di lavoro, nonché durante l’orario di lavoro, nei limiti di venti ore annue, per le quali verrà corrisposta la normale retribuzione.
C. I lavoratori hanno diritto di riunirsi, nella unità produttiva in cui prestano la loro opera, fuori dell’orario di lavoro, nonché durante l’orario di lavoro, nei limiti di trenta ore annue, per le quali verrà corrisposta la normale retribuzione.
D. I lavoratori hanno diritto di riunirsi, nella unità produttiva in cui prestano la loro opera, fuori dell’orario di lavoro, nonché durante l’orario di lavoro, nei limiti di dieci ore annue, per le quali verrà corrisposta la normale retribuzione.
D. I lavoratori hanno diritto di riunirsi, nella unità produttiva in cui prestano la loro opera, fuori dell’orario di lavoro, nonché durante l’orario di lavoro, nei limiti di dieci ore annue, per le quali verrà corrisposta la normale retribuzione.
38-02. Art. 28 L. 300/70. Repressione della condotta antisindacale. La norma disciplina la seguente fattispecie:
A. L’ipotesi in cui il datore di lavoro ponga in essere comportamenti diretti ad impedire o limitare l’esercizio della libertà sindacale nonché del diritto di sciopero.
B. L’ipotesi in cui il datore di lavoro ponga in essere comportamenti diretti ad impedire o limitare l’esercizio della libertà e della attività sindacale nonché del diritto di sciopero.
C. L’ipotesi in cui il datore di lavoro ponga in essere comportamenti diretti a limitare l’esercizio della attività sindacale nonché del diritto di sciopero.
D. L’ipotesi in cui il datore di lavoro ponga in essere comportamenti discriminatori tra lavoratori e lavoratrici.
B. L’ipotesi in cui il datore di lavoro ponga in essere comportamenti diretti ad impedire o limitare l’esercizio della libertà e della attività sindacale nonché del diritto di sciopero.
38-03. Il c.d. sindacato giallo
A. è il sindacato contrapposto al sindacato rosso
B. è il sindacato senza connotazione ideologica
C. è il sindacato sponsorizzato dal datore di lavoro
D. è un sindacato di origine asiatica
C. è il sindacato sponsorizzato dal datore di lavoro
38-04. I termini di prescrizione presuntiva per le retribuzioni corrisposte per periodi non superiori al mese sono:
A. 1 anno
B. tre anni
C. due anni
D. 5 anni
A. 1 anno
38-05. I termini di prescrizione presuntiva per le retribuzioni corrisposte per periodi superiori al mese sono:
A. 1 anno
B. due anni
C. 5 anni
D. tre anni
D. tre anni
38-06. Per cosa di caratterizza la prescrizione presuntiva?
A. si caratterizza per il fatto che decorso il periodo di tempo fissato dalla legge, il diritto di credito si presume estinto per inadempimento
B. si caratterizza per il fatto che il tempo di prescrizione è maggiore di quello previsto dalla legge
C. si caratterizza per il fatto che il diritto, a causa del decorso del tempo, si estingue comunque anche se il datore di lavoro non vi ha adempiuto
D. si caratterizza per il fatto che il lavoratore ha l’onere di esercitare i propri diritti entro un determinato periodo decorso il quale egli perde la possibilità di poterlo esercitare
C. si caratterizza per il fatto che il diritto, a causa del decorso del tempo, si estingue comunque anche se il datore di lavoro non vi ha adempiuto
38-07. La prescrizione dei diritti del lavoratore di natura non retributiva inizia a decorrere:
A. in ogni caso dalla cessazione del rapporto di lavoro
B. sempre e comunque durante il rapporto di lavoro
C. in pendenza di rapporto di lavoro, dal momento in cui il diritto può essere fatto valere quando il rapporto è assistito dalla garanzia della stabilità reale; dalla data di cessazione del rapporto qualora non operi la garanzia della stabilità reale
D. la decorrenza non rileva in quanto tali diritti sono imprescrittibili
C. in pendenza di rapporto di lavoro, dal momento in cui il diritto può essere fatto valere quando il rapporto è assistito dalla garanzia della stabilità reale; dalla data di cessazione del rapporto qualora non operi la garanzia della stabilità reale
38-08. La prescrizione dei diritti del lavoratore di natura retributiva inizia a decorrere:
A. dalla data indicata dalle parti nel contratto di lavoro
B. in ogni caso dalla cessazione del rapporto di lavoro
C. in pendenza di rapporto di lavoro, dal momento in cui il diritto può essere fatto valere quando il rapporto è assistito dalla garanzia della stabilità reale; dalla data di cessazione del rapporto qualora non operi la garanzia della stabilità reale
D. in pendenza di rapporto di lavoro
C. in pendenza di rapporto di lavoro, dal momento in cui il diritto può essere fatto valere quando il rapporto è assistito dalla garanzia della stabilità reale; dalla data di cessazione del rapporto qualora non operi la garanzia della stabilità reale
38-09. I crediti di natura retributiva pagati con periodicità annuale o inferiore, entro quanto tempo si prescrivono?
A. 5 anni
B. tre anni
C. 1 anno
D. dieci anni
A. 5 anni
38-10. Quali sono i termini di prescrizione estintiva dei diritti del lavoratore?
A. cinque anni in ogni caso
B. dieci anni per i diritti non retributivi e cinque anni per i diritti di credito di natura retributiva
C. non ci sono termini di prescrizione per i diritti nascenti dal rapporto di lavoro
D. dieci anni per i diritti di credito di natura retributiva e cinque anni per i diritti non retributivi
B. dieci anni per i diritti non retributivi e cinque anni per i diritti di credito di natura retributiva
38-11. Quando si prescrive il diritto al pagamento del trattamento di fine rapporto?
A. è imprescrittibile
B. si prescrive entro 5 anni dalla cessazione del rapporto di lavoro
C. si prescrive entro 3 anni dalla cessazione del rapporto di lavoro
D. è soggetto alla prescrizione ordinaria che decorre dalla cessazione del rapporto di lavoro
B. si prescrive entro 5 anni dalla cessazione del rapporto di lavoro
38-12. L’Art. 22 L. 300/70 prevede che:
A. Il trasferimento dall’unità produttiva dei dirigenti delle rappresentanze sindacali aziendali (di cui all’articolo 19 L. 300/70), dei candidati e dei membri di commissione interna non può essere disposto.
B. Il trasferimento dall’unità produttiva dei dirigenti delle rappresentanze sindacali aziendali (di cui all’articolo 19 L. 300/70), dei candidati e dei membri di commissione interna può essere disposto solo previo nulla osta delle associazioni sindacali di appartenenza.
C. Il trasferimento dall’unità produttiva dei lavoratori può essere disposto solo previo nulla osta delle associazioni sindacali di appartenenza.
D. Il trasferimento dall’unità produttiva dei dirigenti delle rappresentanze sindacali aziendali (di cui all’articolo 19 L. 300/70), dei candidati e dei membri di commissione interna non può essere disposto, se non previa autorizzazione dell’Ispettore Territoriale del Lavoro.
B. Il trasferimento dall’unità produttiva dei dirigenti delle rappresentanze sindacali aziendali (di cui all’articolo 19 L. 300/70), dei candidati e dei membri di commissione interna può essere disposto solo previo nulla osta delle associazioni sindacali di appartenenza.
40-01. L’Art. 26 della legge 300/70 “ Contributi sindacali” prevede quanto segue:
A. I lavoratori hanno diritto di raccogliere contributi e di svolgere opera di proselitismo per le loro organizzazioni sindacali all’interno dei luoghi di lavoro, senza pregiudizio del normale svolgimento dell’attività aziendale.
B. Le associazioni sindacali dei lavoratori hanno diritto di percepire, tramite ritenuta sul salario nonché sulle prestazioni erogate per conto degli enti previdenziali, i contributi sindacali che i lavoratori intendono loro versare, con modalità stabilite dai contratti collettivi di lavoro, che garantiscono la segretezza del versamento effettuato dal lavoratorea ciascuna associazione sindacale.
C. I lavoratori, nel luogo di lavoro, non possono raccogliere contributi, possono svolgere opera di proselitismo per le loro organizzazioni sindacali all’interno dei luoghi di lavoro, senza pregiudizio del normale svolgimento dell’attività aziendale.
D. Le associazioni sindacali dei lavoratori hanno diritto di percepire i contributi sindacali che i lavoratori intendono loro versare, che garantiscono la segretezza del versamento effettuato dal lavoratore a ciascuna associazione sindacale.
A. I lavoratori hanno diritto di raccogliere contributi e di svolgere opera di proselitismo per le loro organizzazioni sindacali all’interno dei luoghi di lavoro, senza pregiudizio del normale svolgimento dell’attività aziendale.
41-01. L’articolo 39 della Costituzione prevede che:
A. L’organizzazione sindacale è libera. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge. I sindacati registrati hanno personalità giuridica. Possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficaciaobbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
B. I sindacati registrati hanno personalità giuridica. Possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
C. E condizione per la registrazione che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base democratica.
D. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge. E
condizione per la registrazione che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base democratica.
A. L’organizzazione sindacale è libera. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge. I sindacati registrati hanno personalità giuridica. Possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficaciaobbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
41-02. l’articolo 39 della Costituzione prevede che:
A. I sindacati registrati non hanno personalità giuridica, possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi efficaci erga omnes
B. I sindacati registrati aventi personalità di diritto, possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
C. I sindacati registrati sono soggetti giuridici di diritto e possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
D. I sindacati registrati hanno personalità giuridica. Possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
D. I sindacati registrati hanno personalità giuridica. Possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
41-03. l’articolo 39 della Costituzione prevede che:
A. I sindacati registrati non possono stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia erga omnes
B. I sindacati registrati possono stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia di legge.
C. I sindacati senza personalità giuridica non possono stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria.
D. I sindacati registrati possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
D. I sindacati registrati possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
41-04. l’articolo 39 della Costituzione prevede che:
A. I sindacati registrati non possono stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria.
B. I sindacati registrati possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
C. I sindacati registrati possono stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria solo nei confronti dei lavoratori della categoria merceologica di appartenenza.to.
D. I sindacati registrati non possono stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia erga omnes nei confronti dei lavoratori autonomi
B. I sindacati registrati possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
41-05. l’articolo 39 della Costituzione prevede che:
A. I sindacati registrati non possono stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia erga omnes.
B. I sindacati registrati possono stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia erga omnes nei confronti dei lavoratori autonomi
C. I sindacati registrati possono stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia erga omnes nei confronti dei lavoratori iscritti al sindacato.
D. I sindacati registrati possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
D. I sindacati registrati possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
41-06. l’articolo 39 della Costituzione prevede che:
A. I sindacati registrati possono stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia erga omnes nei confronti dei lavoratori iscritti al sindacato maggioritario.
B. I sindacati non registrati possono stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia nei confronti dei lavoratori autonomi.
C. I sindacati registrati non possono stipulare contratti collettivi di lavoro con efficaciaobbligatoria.
D. I sindacati registrati possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
D. I sindacati registrati possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
41-07. l’articolo 39 della Costituzione prevede che:
A. I sindacati non registrati possono stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia nei confronti dei lavoratori che abbiano sottoscritto il contratto per adesione al sindacato.
B. I sindacati registrati possono , rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia erga omnes per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
C. I sindacati registrati possono stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia erga omnes nei confronti dei lavoratori iscritti ai sindacati comparativamente più rappresentativi.
D. I sindacati registrati non possono stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia erga omnes.
B. I sindacati registrati possono , rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia erga omnes per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
41-08. L’articolo 39 della Costituzione prevede che:
A. l’organizzazione sindacale è libera in assenza di norme che la regolino;
B. L’organizzazione sindacale è libera in attesa dell’attuazione completa dell’art. 39 Cost.
C. L’organizzazione sindacale è libera salvo altre disposizioni di ordine pubblico
D. L’organizzazione sindacale è libera.
D. L’organizzazione sindacale è libera.
41-09. l’articolo 39 della Costituzione prevede che:
A. I sindacati registrati possono stipulare contratti collettivi di lavoro solo nei confronti dei propri iscritti con efficacia erga omnes.
B. I sindacati registrati possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
C. I sindacati non registrati possono stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia erga omnes.
D. I sindacati non registrati non possono stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia erga omnes.
B. I sindacati registrati possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
41-10. l’articolo 39 della Costituzione prevede che:
A. I sindacati registrati possono stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia erga omnes.
B. I sindacati registrati non possono stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia erga omnes.
C. I sindacati registrati possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
D. I sindacati non registrati possono stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia erga omnes.
C. I sindacati registrati possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
41-11. l’articolo 39 della Costituzione prevede che:
A. I sindacati registrati possono stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
B. I sindacati registrati possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
C. I sindacati registrati non hanno personalità giuridica, non possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi efficaci erga omnes
D. I sindacati registrati sono soggetti giuridici di diritto e possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
B. I sindacati registrati possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
41-12. l’articolo 39 della Costituzione prevede che:
A. I sindacati registrati aventi personalità di diritto, possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia nei confronti dei propri iscritti.
B. I sindacati registrati hanno personalità giuridica. Possono stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
C. I sindacati registrati non hanno personalità giuridica, possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi efficaci erga omnes
D. I sindacati registrati non sono soggetti giuridici di diritto e possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
B. I sindacati registrati hanno personalità giuridica. Possono stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
41-13. l’articolo 39 della Costituzione prevede che:
A. I sindacati registrati non possono stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia erga omnes.
B. I sindacati non registrati possono stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia nei confronti dei lavoratori iscritti ai sindacati maggiormente rappresentativi.
C. I sindacati registrati possono stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria nei confronti dei lavoratori iscritti al sindacato.
D. I sindacati registrati possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
D. I sindacati registrati possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
41-14. l’articolo 39 della Costituzione prevede che:
A. I sindacati registrati hanno personalità giuridica. Possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
B. I sindacati registrati hanno personalità di diritto. Possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
C. I sindacati registrati non hanno personalità giuridica. Possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia erga omnes.
D. I sindacati registrati sono soggetti giuridici di diritto. Non possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
A. I sindacati registrati hanno personalità giuridica. Possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
41-15. l’articolo 39 della Costituzione prevede che:
A. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso il Ministero del lavoro se hanno estensione nazionale, o presso la Direzione territoriale del lavoro.
B. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge.
C. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso il Tribunale localmente competente
D. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso il Tribunale di Roma
B. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge.
41-16. l’articolo 39 della Costituzione prevede che:
A. I sindacati registrati hanno personalità giuridica. Non possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
B. I sindacati registrati hanno personalità giuridica. Possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
C. I sindacati registrati non hanno personalità giuridica. Possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
D. I sindacati registrati non hanno personalità giuridica. Possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia erga omnes.
B. I sindacati registrati hanno personalità giuridica. Possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
41-17. l’articolo 39 della Costituzione prevede che:
A. Ai sindacati non registrati può essere imposta una limitazione circa l’organizzazione interna
B. I sindacati non registrati hanno vincoli sull’articolazione interna
C. L’organizzazione sindacale è libera.
D. I sindacati registrati non hanno personalità giuridica.
C. L’organizzazione sindacale è libera.
41-18. l’articolo 39 della Costituzione prevede che:
A. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso il Tribunale del luogo in cui hanno sede
B. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro iscrizione presso la Camera di Commercio
C. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge.
D. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso il Ministero del Lavoro
C. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge.
41-19. l’articolo 39 della Costituzione prevede che:
A. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge.
B. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso il Tribunale localmente competente
C. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso il Ministero del lavoro se hanno estensione nazionale, o presso la Direzione territoriale del lavoro.
D. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso la Direzione Territoriale competente per territorio.
A. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge.
41-20. l’articolo 39 della Costituzione prevede che:
A. L’organizzazione sindacale è libera, tranne che in caso di sciopero nei servizi pubblici essenziali
B. L’organizzazione sindacale è libera
C. L’organizzazione sindacale è libera, salvo diverse disposizioni
D. L’organizzazione sindacale è libera, ma può essere derogata con legge dello Stato.
B. L’organizzazione sindacale è libera
41-21. l’articolo 39 della Costituzione prevede che:
A. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso il Tribunale localmente competente
B. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso il Ministero del lavoro se hanno estensione nazionale, o presso la Direzione territoriale del lavoro.
C. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso il Tribunale di Milano
D. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge.
D. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge.
41-22. L’articolo 39 della Costituzione prevede che:
A. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici territoriali del Governo o centrali, secondo le norme di legge. E condizione per la registrazione che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base democratic
B. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso la CCIA, secondo le norme di legge. E
condizione per la registrazione che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base democratica
C. L’organizzazione sindacale dei sindacati non registrati è sottoposta a controllo del Ministero dell’Interno.
D. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge. E` condizione per la registrazione che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base democratica
D. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge. E` condizione per la registrazione che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base democratica
41-23. L’articolo 39 della Costituzione prevede che:
A. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso l’Ispettorato del lavoro, secondo le norme di legge. E condizione per la registrazione che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base democratica
B. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge. E
condizione per la registrazione che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base democratica
C. L’organizzazione sindacale dei sindacati non registrati è sottoposta a controllo del Ministero dell’Interno.
D. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso il Tribunale competente territorialmente, secondo le norme di legge. E` condizione per la registrazione che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base democratica.
B. Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge. E` condizione per la registrazione che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base democratica
41-24. L’articolo 39 della Costituzione prevede che:
A. L’organizzazione sindacale dei sindacati non registrati è sottoposta a controllo del Ministero del Lavoro.
B. L’organizzazione sindacale dei sindacati non registrati è sottoposta a controllo del Ministero dei Trasporti.
C. L’organizzazione sindacale è libera.
D. L’organizzazione sindacale dei sindacati registrati è sottoposta a controllo del Ministero del Lavoro.
C. L’organizzazione sindacale è libera.
41-25. L’articolo 39 della Costituzione prevede che:
A. L’organizzazione sindacale è libera.
B. L’organizzazione sindacale dei sindacati non registrati è sottoposta a controllo del Ministero dell’Interno, come da disposizioni del I libro Codice civile
C. L’organizzazione sindacale dei sindacati non registrati è sottoposta a controllo del Ministero del Lavoro, come da disposizioni del I libro Codice civile
D. L’organizzazione sindacale dei sindacati registrati è sottoposta a controllo del Ministero del Lavoro.
A. L’organizzazione sindacale è libera.
44-01. In caso di violazione dei criteri di scelta nell’individuazione dei lavoratori da licenziare, a seguito della dichiarazione di illegittimità del licenziamento quale tipo di tutela di applica per i lavoratori assunti dopo il 7 marzo 2015?
A. la condanna del datore di lavoro al pagamento di un’indennità non assoggettata a contribuzione previdenziale di importo pari a due mensilità dell’ultima retribuzione globale di riferimento per il calcolo del trattamento di fine rapporto per ogni anno di servizio in misura non inferiore a 4 e non superiore a 24 mensilità
B. la reintegra nel posto di lavoro e la condanna del datore di lavoro al pagamento di un’indennità commisurata all’ultima retribuzione globale di fatto maturata dal giorno del licenziamento sino a quello dell’effettiva reintegrazione
C. la reintegrazione nel posto di lavoro e la condanna del datore al pagamento di un’indennità risarcitoria commisurata all’ultima retribuzione globale di fatto dal giorno del licenziamento sino a quello dell’effettiva reintegrazione in misura non superiore a dodici mensilità
D. la condanna del datore di lavoro al pagamento di un’indennità risarcitoria onnicomprensiva determinata tra un minimo di dodici e un massimo di ventiquattro mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto
A. la condanna del datore di lavoro al pagamento di un’indennità non assoggettata a contribuzione previdenziale di importo pari a due mensilità dell’ultima retribuzione globale di riferimento per il calcolo del trattamento di fine rapporto per ogni anno di servizio in misura non inferiore a 4 e non superiore a 24 mensilità
48-01. La legge n. 92, pur lasciando intatte le disposizioni della Legge 604/66 riscrive l’art. 18 dello Statuto dei lavoratori.
A. si, ha solo modificato la disciplina della tutela del licenziamento, per giustificato motivo oggettivo in relazione alla tutela prevista nelle ipotesi di illegittimità del licenziamento prevedendo come sanzione la tutela risarcitoria.
B. no
C. si, modificando in maniera radicale il licenziamento, per giustificato motivo oggettivo in relazione alla tutela prevista nelle ipotesi di illegittimità del licenziamento prevedendo come sanzione solo la reintegrazione
D. si, modificando in maniera radicale il licenziamento, per giustificato motivo oggettivo in relazione alla tutela prevista nelle ipotesi di illegittimità del licenziamento prevedendo come sanzione la reintegrazione in alcune ipotesi e in altre la sanzione risarcitoria.
D. si, modificando in maniera radicale il licenziamento, per giustificato motivo oggettivo in relazione alla tutela prevista nelle ipotesi di illegittimità del licenziamento prevedendo come sanzione la reintegrazione in alcune ipotesi e in altre la sanzione risarcitoria.
48-02. Con il decreto legislativo n. 23 del 2015 la sanzione risarcitoria prevista in relazione al licenziamento ingiustificato:
A. non viene individuata
B. è la sanzione comune
C. resta la sanzione comune e la reintegrazione resta solo per alcune forme di licenziamento disciplinare e per il licenziamento discriminatorio.
D. è la reintegrazione
C. resta la sanzione comune e la reintegrazione resta solo per alcune forme di licenziamento disciplinare e per il licenziamento discriminatorio.
48-03. Il licenziamento, nel diritto del lavoro, è un istituto con cui si mette fine ad un rapporto di lavoro.
A. è l’atto unilaterale mediante il quale il datore di lavoro manifesta la propria volontà di recedere dal rapporto di lavoro subordinato.
B. è l’atto unilaterale con il lavoratore manifesta la propria volontà di recedere dal rapporto di lavoro subordinato. 1
C. è l’atto unilaterale mediante il quale il lavoratore manifesta la propria volontà di recedere dal rapporto di lavoro autonomo
D. è l’atto unilaterale mediante il quale il datore di lavoro manifesta la propria volontà di recedere dal rapporto di lavoro autonomo
A. è l’atto unilaterale mediante il quale il datore di lavoro manifesta la propria volontà di recedere dal rapporto di lavoro subordinato.
48-04. Le motivazioni che giustificano un licenziamento sono riconducibili a ragioni soggettive, in generale fatti o comportamenti addebitabili al lavoratore (per giusta causa o per giustificato motivo oggettivo), o oggettive e l’onere della prova della lorosussistenza grava sul datore di lavoro.
A. falso
B. vero
C. parzialmente corretta
D. la definizione corretta è: le motivazioni che giustificano un licenziamento sono riconducibili a ragioni soggettive, in generale fatti o comportamenti addebitabili al lavoratore (per giusta causa o per giustificato motivo oggettivo), o oggettive e l’onere della prova della loro sussistenzagrava sul lavoratore
B. vero
56-01. Gli accertamenti sanitari:
A. Sono vietati accertamenti da parte del datore di lavoro sulla idoneità e sulla infermità per malattia o infortunio del lavoratore dipendente. Il controllo delle assenze per infermità non può essere effettuato attraverso i servizi ispettivi degli istituti previdenziali competenti, che devono compierlo quando il datore di lavoro lo richieda. Il datore dilavoro non può far controllare la idoneità fisica del lavoratore da parte di enti privati.
B. Sono possibili accertamenti da parte del datore di lavoro sulla idoneità e sulla infermità per malattia o infortunio del lavoratore dipendente. Il controllo delle assenze per infermità può essere effettuato soltanto attraverso i servizi ispettivi degli istituti previdenziali competenti, che devono compierlo quando il datore di lavoro lo richieda. Ildatore di lavoro può far controllare la idoneità fisica del lavoratore anche da parte di enti privati.
C. Sono vietati accertamenti da parte del datore di lavoro sulla idoneità e sulla infermità per malattia o infortunio del lavoratore dipendente. Il controllo delle assenze per infermità può essere effettuato soltanto attraverso i servizi ispettivi degli istituti previdenziali competenti, che devono compierlo quando il datore di lavoro lo richieda. Ildatore di lavoro non può far controllare la idoneità fisica del lavoratore da parte di enti privati.
D. Sono vietati accertamenti da parte del datore di lavoro sulla idoneità e sulla infermità per malattia o infortunio del lavoratore dipendente. Il controllo delle assenze per infermità può essere effettuato soltanto attraverso i servizi ispettivi degli istituti previdenziali competenti, che devono compierlo quando il datore di lavoro lo richieda. Ildatore di lavoro ha facoltà di far controllare la idoneità fisica del lavoratore da parte di enti pubblici ed istituti specializzati di diritto pubblico.
D. Sono vietati accertamenti da parte del datore di lavoro sulla idoneità e sulla infermità per malattia o infortunio del lavoratore dipendente. Il controllo delle assenze per infermità può essere effettuato soltanto attraverso i servizi ispettivi degli istituti previdenziali competenti, che devono compierlo quando il datore di lavoro lo richieda. Ildatore di lavoro ha facoltà di far controllare la idoneità fisica del lavoratore da parte di enti pubblici ed istituti specializzati di diritto pubblico.
56-02. Le visite personali di controllo.
A. Le visite personali di controllo sul lavoratore sono vietate fuorché nei casi in cui siano indispensabili ai fini della tutela del patrimonio aziendale.In tali casi le visite personali potranno essere effettuate soltanto a condizione che siano eseguite all’uscita dei luoghi di lavoro, che siano salvaguardate la dignità e la riservatezza del lavoratore eche avvengano con l’applicazione di sistemi di selezione automatica riferiti alla collettività o a gruppi di lavoratori. Le ipotesi nelle quali possono essere disposte le visitepersonali debbono essere concordate dal datore di lavoro con le rappresentanze sindacali aziendali oppure, con la commissione interna. In difetto di accordo, su istanza deldatore di lavoro, provvede l’Ispettorato del lavoro.
B. Le visite personali di controllo sul lavoratore sono vietate fuorché nei casi in cui siano indispensabili ai fini della tutela del patrimonio aziendale, in relazione alla qualità degli strumenti di lavoro o delle materie prime o dei prodotti. Le visite personali potranno essere effettuate soltanto a condizione che siano eseguite all’uscita dei luoghi dilavoro, che siano salvaguardate la dignità e la riservatezza del lavoratore e che avvengano con l’applicazione di sistemi di selezione automatica riferiti alla collettività o a gruppidi lavoratori. le modalità con cui possono essere effettuate le visite personali di controllo debbono essere concordate dal datore di lavoro con le rappresentanze sindacaliaziendali oppure, in mancanza di queste, con la commissione interna. In difetto di accordo, su istanza del datore di lavoro, provvede l’Ispettorato del lavoro.
C. Le visite personali di controllo sul lavoratore sono vietate. esse possono essere effettuate soltanto a condizione che siano eseguite all’uscita dei luoghi di lavoro, salvaguardando la dignità e la riservatezza del lavoratore e che avvengano con l’applicazione di sistemi di selezione automatica riferiti alla collettività o a gruppi di lavoratori.Le modalità secondo cui possono essere effettuate le visite personali di controllo debbono essere concordate dal datore di lavoro con le rappresentanze sindacali aziendalioppure, in mancanza di queste, con la commissione interna. In difetto di accordo, su istanza del datore di lavoro, provvede l’Ispettorato del lavoro.
D. Le visite personali di controllo sul lavoratore sono vietate fuorché nei casi in cui siano indispensabili ai fini della tutela del patrimonio aziendale, in relazione alla qualità degli strumenti di lavoro o delle materie prime o dei prodotti. Le visite personali potranno essere effettuate soltanto a condizione che siano eseguite all’uscita dei luoghi dilavoro, che siano salvaguardate la dignità e la riservatezza del lavoratore e che avvengano con l’applicazione di sistemi di selezione automatica riferiti alla collettività o a gruppidi lavoratori. le modalità con cui possono essere effettuate le visite personali di controllo debbono essere concordate dal datore di lavoro con le rappresentanze sindacaliaziendali oppure, in mancanza di queste, con la commissione interna. In difetto di accordo, su istanza del datore di lavoro, provvede l’Ispettorato del lavoro.
A. Le visite personali di controllo sul lavoratore sono vietate fuorché nei casi in cui siano indispensabili ai fini della tutela del patrimonio aziendale.In tali casi le visite personali potranno essere effettuate soltanto a condizione che siano eseguite all’uscita dei luoghi di lavoro, che siano salvaguardate la dignità e la riservatezza del lavoratore eche avvengano con l’applicazione di sistemi di selezione automatica riferiti alla collettività o a gruppi di lavoratori. Le ipotesi nelle quali possono essere disposte le visitepersonali debbono essere concordate dal datore di lavoro con le rappresentanze sindacali aziendali oppure, con la commissione interna. In difetto di accordo, su istanza deldatore di lavoro, provvede l’Ispettorato del lavoro.
56-03. Libertà di opinione e divieto di indagine.
A. I lavoratori, senza distinzione di opinioni politiche, sindacali e di fede religiosa, possono, al di fuori dell’orario di lavoro, manifestare liberamente il proprio pensiero, nel rispetto delle norme costituzionali e della Legge 300/70. Il datore di lavoro può effettuare indagini, anche a mezzo di terzi, sulle opinioni politiche, religiose o sindacali dellavoratore, nonché su fatti non rilevanti ai fini della valutazione dell’attitudine professionale del lavoratore.
B. I lavoratori, senza distinzione di opinioni politiche, sindacali e di fede religiosa, hanno diritto, nei luoghi dove prestano la loro opera, di manifestare liberamente il proprio pensiero, nel rispetto delle norme. È fatto divieto al datore di lavoro, ai fini dell’assunzione, come nel corso dello svolgimento del rapporto di lavoro, di effettuare indagini,anche a mezzo di terzi, sulle opinioni politiche, religiose o sindacali del lavoratore, nonché su fatti non rilevanti ai fini della valutazione dell’attitudine professionale dellavoratore.
C. I lavoratori, senza distinzione di sesso, razza, lingua religione ed opinioni politiche possono, al di fuori dell’orario di lavoro, nei luoghi di lavoro, manifestare liberamente il proprio pensiero, nel rispetto delle norme costituzionali e della Legge 300/70. È fatto divieto al datore di lavoro, ai fini dell’assunzione, come nel corso dello svolgimento delrapporto di lavoro, di effettuare indagini, anche a mezzo di terzi, sulle opinioni politiche, religiose o sindacali del lavoratore, nonché su fatti non rilevanti ai fini dellavalutazione dell’attitudine professionale del lavoratore.
D. I lavoratori, senza distinzione di opinioni politiche, sindacali e di fede religiosa, hanno diritto, nei luoghi di lavoro, di manifestare liberamente il proprio pensiero, nel rispetto delle norme costituzionali e della Legge 300/70. È fatto divieto al datore di lavoro, ai fini dell’assunzione, come nel corso dello svolgimento del rapporto di lavoro, dieffettuare indagini, anche a mezzo di terzi, sulle opinioni politiche, religiose o sindacali del lavoratore, nonché su fatti non rilevanti ai fini della valutazione dell’attitudineprofessionale del lavoratore.
D. I lavoratori, senza distinzione di opinioni politiche, sindacali e di fede religiosa, hanno diritto, nei luoghi di lavoro, di manifestare liberamente il proprio pensiero, nel rispetto delle norme costituzionali e della Legge 300/70. È fatto divieto al datore di lavoro, ai fini dell’assunzione, come nel corso dello svolgimento del rapporto di lavoro, dieffettuare indagini, anche a mezzo di terzi, sulle opinioni politiche, religiose o sindacali del lavoratore, nonché su fatti non rilevanti ai fini della valutazione dell’attitudineprofessionale del lavoratore.
64-01. L’assemblea dei lavoratori
A. I lavoratori hanno diritto di riunirsi, fuori dall’unità produttiva in cui lavorano, durante l’orario di lavoro, nei limiti di dieci ore annue, per le quali verrà corrisposta la normale retribuzione.
B. I lavoratori hanno diritto di riunirsi, fuori dell’orario di lavoro nei limiti di dieci ore annue, per le quali verrà corrisposta la normale retribuzione. Le riunioni sono indette dalle rappresentanze sindacali unitarie nell’unità produttiva, secondo l’ordine di precedenza delle convocazioni, comunicate al datore di lavoro. Alle riunioni non possonopartecipare dirigenti esterni del sindacato.
C. I lavoratori hanno diritto di riunirsi, nella unità produttiva in cui lavorano, fuori dell’orario di lavoro e durante l’orario di lavoro, nei limiti di dieci ore annue, per le quali verrà corrisposta la normale retribuzione. Le riunioni - che possono riguardare la generalità dei lavoratori o gruppi di essi - sono indette, singolarmente o congiuntamente, dallerappresentanze sindacali aziendali nell’unità produttiva, con ordine del giorno su materie di interesse sindacale e del lavoro e secondo l’ordine di precedenza delleconvocazioni, comunicate al datore di lavoro. Alle riunioni possono partecipare, previo preavviso al datore di lavoro, dirigenti esterni del sindacato che ha costituito larappresentanza sindacale aziendale. Ulteriori modalità per l’esercizio del diritto di assemblea possono essere stabilite dai contratti collettivi di lavoro, anche aziendali.
D. I lavoratori hanno diritto di riunirsi, nella unità produttiva in cui lavorano, durante l’orario di lavoro, nei limiti di dieci ore annue, per le quali verrà corrisposta la normale retribuzione. Le riunioni sono indette, singolarmente o congiuntamente, dalle rappresentanze sindacali aziendali nell’unità produttiva, con ordine del giorno su materie diinteresse sindacale e del lavoro e secondo l’ordine di precedenza delle convocazioni, comunicate al datore di lavoro.
C. I lavoratori hanno diritto di riunirsi, nella unità produttiva in cui lavorano, fuori dell’orario di lavoro e durante l’orario di lavoro, nei limiti di dieci ore annue, per le quali verrà corrisposta la normale retribuzione. Le riunioni - che possono riguardare la generalità dei lavoratori o gruppi di essi - sono indette, singolarmente o congiuntamente, dallerappresentanze sindacali aziendali nell’unità produttiva, con ordine del giorno su materie di interesse sindacale e del lavoro e secondo l’ordine di precedenza delleconvocazioni, comunicate al datore di lavoro. Alle riunioni possono partecipare, previo preavviso al datore di lavoro, dirigenti esterni del sindacato che ha costituito larappresentanza sindacale aziendale. Ulteriori modalità per l’esercizio del diritto di assemblea possono essere stabilite dai contratti collettivi di lavoro, anche aziendali.
64-02. L’art. 21 della legge 300/70 prevede che
A. Il datore di lavoro deve consentire nell’ambito aziendale lo svolgimento, fuori dell’orario di lavoro, di referendum, sia generali che per categoria, su materie inerenti all’attività sindacale, indetti da tutte le rappresentanze sindacali aziendali tra i lavoratori, con diritto di partecipazione di tutti i lavoratori appartenenti alla unità produttiva e allacategoria particolarmente interessata.
B. Il datore di lavoro deve consentire nell’ambito aziendale lo svolgimento, durante l’orario di lavoro, di referendum, sia generali che per categoria, su materie inerenti all’attività sindacale, indetti da tutte le rappresentanze sindacali aziendali tra i lavoratori, con diritto di partecipazione di tutti i lavoratori appartenenti alla unità produttiva e allacategoria particolarmente interessata.
C. Il datore di lavoro deve consentire durante l’orario di lavoro e nell’ambito aziendale lo svolgimento di referendum, su materie inerenti l’attività sindacale, indetti da tutte le rappresentanze sindacali aziendali tra i lavoratori, con diritto di partecipazione di tutti i lavoratori appartenenti alla unità produttiva e alla categoria particolarmente interessata.
D. Il datore di lavoro deve consentire nei locali aziendali, lo svolgimento, durante, l’orario di lavoro, di referendum, sia generali che per categoria, su materie inerenti all’attività sindacale, indetti da tutte le rappresentanze sindacali aziendali tra i lavoratori, con diritto di partecipazione di tutti i lavoratori appartenenti alla unità produttiva e allacategoria particolarmente interessata.
A. Il datore di lavoro deve consentire nell’ambito aziendale lo svolgimento, fuori dell’orario di lavoro, di referendum, sia generali che per categoria, su materie inerenti all’attività sindacale, indetti da tutte le rappresentanze sindacali aziendali tra i lavoratori, con diritto di partecipazione di tutti i lavoratori appartenenti alla unità produttiva e allacategoria particolarmente interessata.
72-01. I servizi pubblici essenziali sono:
A. Sono considerati servizi pubblici essenziali, indipendentemente dalla natura giuridica del rapporto di lavoro, anche se svolti in regime di concessione o mediante convenzione, quelli volti a garantire il godimento dei diritti della persona, costituzionalmente tutelati, alla vita, alla salute, alla libertà ed alla sicurezza, alla libertà dicircolazione, all’assistenza e previdenza sociale, all’istruzione ed alla libertà di comunicazione.
B. I servizi pubblici essenziali sono volti a garantire il godimento dei diritti della persona, ove svolti in regime di impiego privato, anche se non costituzionalmente tutelati.
C. I servizi pubblici essenziali sono volti a garantire il godimento dei diritti della persona, ove svolti in regime di pubblico impiego, anche se non costituzionalmente tutelati.
D. I servizi pubblici essenziali sono quelli volti a garantire il godimento dei diritti della persona, costituzionalmente tutelati, alla vita, alla salute, alla libertà ed alla sicurezza, alla libertà di circolazione, all’assistenza e previdenza sociale, all’istruzione ed alla libertà di comunicazione, esclusivamente se svolti in regime di pubblico impiego.
A. Sono considerati servizi pubblici essenziali, indipendentemente dalla natura giuridica del rapporto di lavoro, anche se svolti in regime di concessione o mediante convenzione, quelli volti a garantire il godimento dei diritti della persona, costituzionalmente tutelati, alla vita, alla salute, alla libertà ed alla sicurezza, alla libertà dicircolazione, all’assistenza e previdenza sociale, all’istruzione ed alla libertà di comunicazione.