Oi Flashcards
La struttura a pilastri dell’Unione europea è
è rimasta invariata a seguito delle modifiche introdotte del Trattato di Lisbona
è stata modificata dal Trattato di Lisbona: ora i pilastri sono due
è stata eliminata a seguito delle modifiche introdotte dal Trattato di Lisbona
è stata eliminata a seguito delle modifiche introdotte dal Trattato di Lisbona
Il voto a maggioranza qualificata del Consiglio in materia di mercato interno è stato introdotto dal:
Trattato di Maastricht
Atto unico europeo
Trattato di Amsterdam
Atto unico europeo
Il numero degli Stati membri originariamente parte delle Comunità europee era
sei
quattro
otto
sei
L’Unione europea è stata istituita dal
Trattato di Nizza
Trattato di Maastricht
Trattato di Amsterdam
Trattato di Maastricht
In seguito al Trattato di Lisbona l’Unione europea
ha assorbito la Comunità europea e la Comunità europea per l’energia atomica
ha assorbito la Comunità europea, ma non la Comunità europea per l’energia atomica
coesiste con la Comunità europea, che riguarda il settore del mercato interno
ha assorbito la Comunità europea e la Comunità europea per l’energia atomica
Ai sensi del trattato, la cittadinanza dell’Unione si acquista
per discendenza ove uno dei genitori sia cittadino dell’Unione
automaticamente, essendo sufficiente essere cittadini di uno Stato membro
al momento della nascita sul territorio di uno Stato membro
automaticamente, essendo sufficiente essere cittadini di uno Stato membro
L’iniziativa dei cittadini dell’Unione
è un ricorso da parte di un gruppo di cittadini alla Corte di giustizia
vincola le istituzioni dell’Unione a esercitare il loro potere di iniziativa legislativa
è un invito rivolto alla Commissione perché proponga un atto giuridico
è un invito rivolto alla Commissione perché proponga un atto giuridico
La procedura di revisione ordinaria dei trattati prevede:
necessariamente la convocazione di una convenzione e di una conferenza intergovernativa
necessariamente la convocazione di una conferenza intergovernativa e la ratifica da parte degli stati
membri
necessariamente la convocazione di una convenzione e la ratifica da parte di tutti gli stati membri
necessariamente la convocazione di una conferenza intergovernativa e la ratifica da parte di tutti gli stati membri
La procedura di revisione semplificata dei trattati può comportare
la modifica della parte terza del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea senza poter ampliare
le competenze attribuite all’Unione nei trattati
la modifica di qualunque parte del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea
l’ampliamento delle competenze dell’Unione
la modifica della parte terza del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea senza poter ampliare
le competenze attribuite all’Unione nei trattati
La modifica della parte terza del Trattato sul funzionamento dell’Unione
richiede tanto la convocazione di una convenzione quanto la ratifica da parte di tutti gli stati membri
non richiede la convocazione di una convenzione, ma richiede la approvazione da parte di tutti gli stati
membri
non richiede né la convocazione di una convenzione né la ratifica da parte degli stati membri
non richiede la convocazione di una convenzione, ma richiede la approvazione da parte di tutti gli stati
membri
Può chiedere l’adesione all’Unione Europea ai sensi dell’art. 49 TUE
ogni stato membro del Consiglio d’Europa che rispetti la Convenzione europea per la salvaguardia dei
diritti dell’uomo
ogni stato europeo che rispetti i valori indicati all’art. 2 TUE
ogni stato europeo
ogni stato europeo che rispetti i valori indicati all’art. 2 TUE
L’adesione di un nuovo stato membro all’Unione:
si effettua attraverso un accordo tra gli stati membri e lo stato richiedente che deve essere approvato
dall’Unione
si perfeziona attraverso un accordo tra gli stati membri e lo stato richiedente che è sottoposto a ratifica
di tutti gli stati contraenti secondo le rispettive norme costituzionali
si effettua attraverso un accordo di adesione tra l’Unione e lo stato richiedente che non è sottoposto a
ratifica degli stati membri
si perfeziona attraverso un accordo tra gli stati membri e lo stato richiedente che è sottoposto a ratifica
di tutti gli stati contraenti secondo le rispettive norme costituzional
Ogni stato membro:
non può recedere dall’Unione
può decidere di recedere dall’Unione, ma il Trattato prevede la conclusione di un accordo volto a
definire le modalità del recesso
può decidere di recedere dall’Unione, ma solo con il consenso di quest’ultima
può decidere di recedere dall’Unione, ma il Trattato prevede la conclusione di un accordo volto a
definire le modalità del recesso
La designazione del Presidente della Commissione spetta:
ai Governi degli Stati membri
al Parlamento europeo
al Consiglio europeo con successiva elezione del Parlamento europeo
al Consiglio europeo con successiva elezione del Parlamento europeo
Il COREPER (Comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri) è…
un organo intergovernativo di carattere ausiliario che prepara i lavori del Consiglio
un organo, introdotto dal Trattato di Maastricht, per controbilanciare il Comitato delle Regioni e il
Comitato economico e sociale
l’organo intergovernativo permanente che, in casi di urgenza o emergenza, può prendere decisioni al
posto del Consiglio
un organo intergovernativo di carattere ausiliario che prepara i lavori del Consiglio
Possono denunciare al Mediatore europeo i casi di cattiva amministrazione nell’azione delle istituzioni o degli organi europei:
solo le persone giuridiche che abbiano la sede sociale in uno Stato membro
solo le persone fisiche residenti in uno Stato membro
qualsiasi cittadino dell’Unione e qualsiasi persona fisica o giuridica che risieda o abbia la sede sociale
in uno Stato membro
qualsiasi cittadino dell’Unione e qualsiasi persona fisica o giuridica che risieda o abbia la sede sociale
in uno Stato membro
Il Mediatore europeo:
è eletto dal Parlamento europeo
è nominato dalla Corte di giustizia
è nominato dalla Commissione europea
è eletto dal Parlamento europeo
Sono organi giurisdizionali dell’Unione europea:
la Corte di giustizia, il Tribunale dell’Unione europea e i tribunali specializzati
non solo le Corti comunitarie ma anche quelle nazionali
la Corte di giustizia, il Tribunale dell’Unione europea e la Corte europea dei diritti dell’uomo
la Corte di giustizia, il Tribunale dell’Unione europea e i tribunali specializzati
Il potere di iniziativa legislativa è generalmente riconosciuto dai Trattati:
al Consiglio dell’Unione europea
al Parlamento europeo
alla Commissione
alla Commissione
Quale organo rappresenta l’Unione europea nei rapporti con gli Stati terzi?
La Commissione europea insieme al Presidente del Consiglio europeo
L’Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza
Il Presidente dell’Unione europea
La Commissione europea insieme al Presidente del Consiglio europeo
Il Consiglio europeo:
è formato da i capi di Stato o di governo degli Stati membri e il presidente della Commissione e
stabilisce gli orientamenti e le priorità politiche generali dell’Unione
è formato da un rappresentante di ciascuno Stato membro a livello ministeriale ed agisce come
principale organo legislativo dell’Unione europea
è una delle istituzioni dell’Unione europea ed esercita principalmente poteri di governo all’interno
dell’ordinamento giuridico dell’Unione
è formato da i capi di Stato o di governo degli Stati membri e il presidente della Commissione e
stabilisce gli orientamenti e le priorità politiche generali dell’Unione
Nel voto a maggioranza qualificata nel Consiglio il voto ponderato:
è stato abolito dal Trattato di Lisbona
era previsto solo per il periodo transitorio conclusosi il 31 ottobre 2014
era previsto nel periodo transitorio conclusosi il 31 ottobre 2014 e potrà essere riattivato su richiesta di
uno stato membro fino al 31 marzo 2017
era previsto nel periodo transitorio conclusosi il 31 ottobre 2014 e potrà essere riattivato su richiesta di
uno stato membro fino al 31 marzo 2017
I membri del Parlamento europeo:
sono eletti direttamente dai cittadini dell’Unione mediante apposite elezioni
sono eletti tra i parlamentari degli Stati membri
sono nominati dai Parlamenti nazionali
sono eletti direttamente dai cittadini dell’Unione mediante apposite elezioni
La Commissione è obbligata a rispondere alle interrogazioni poste:
dal Parlamento europeo
dal Consiglio europeo
dal Comitato delle Regioni
dal Parlamento europeo
Nella procedura legislativa ordinaria (codecisione) il comitato di conciliazione:
ha il compito di raggiungere un progetto comune fra Parlamento europeo e Commissione
ha il compito di raggiungere un progetto comune fra Parlamento europeo e Consiglio
ha il compito di raggiungere un progetto comune fra Consiglio e Commissione
ha il compito di raggiungere un progetto comune fra Parlamento europeo e Consiglio
La votazione all’interno del Consiglio si svolge:
di norma a maggioranza qualificata
di norma all’unanimità
esclusivamente a maggioranza qualificata con voto ponderato
di norma a maggioranza qualificata
Quale descrizione della Commissione NON corrisponde alle sue funzioni:
l’organo decisionale che adotta tutti gli atti del diritto derivato della Comunità
l’organo esecutivo dell’Unione europea che controlla l’applicazione del diritto dell’Unione
un organo indipendente, che rappresenta gli interessi dell’Unione europea in quanto tale e non degli
Stati membri
l’organo decisionale che adotta tutti gli atti del diritto derivato della Comunità
Quale delle seguenti funzioni NON spetta alla Commissione?
l’emanazione di atti di esecuzione
la rappresentanza esterna dell’Unione nell’ambito della PESC
la vigilanza sull’osservanza del Trattato
la rappresentanza esterna dell’Unione nell’ambito della PESC
L’avvocato generale:
è l’organo cui ogni cittadino dell’Unione può rivolgersi in casi di cattiva amministrazione nell’azione
delle istituzioni o degli organi dell’Unione
non riveste una funzione giudicante. Il suo compito è di formulare alla Corte, in modo imparziale e
indipendente, considerazioni motivate e scritte sulle cause da trattare
è il giudice della Corte cui spetta redigere la motivazione della sentenza
non riveste una funzione giudicante. Il suo compito è di formulare alla Corte, in modo imparziale e
indipendente, considerazioni motivate e scritte sulle cause da trattare
La Commissione nel suo complesso è nominata nel seguente modo:
dal governo di uno degli Stati membri, con il voto di approvazione del Parlamento europeo
dal Consiglio europeo, su proposta del Consiglio e di comune accordo con il Presidente designato,
dopo un voto di approvazione del Parlamento europeo
dal Consiglio, su proposta dei governi degli Stati membri e di comune accordo con il Presidente
designato, dopo un voto di approvazione del Parlamento europeo e previo parere del Comitato delle
Regioni e del Comitato economico e sociale
dal Consiglio europeo, su proposta del Consiglio e di comune accordo con il Presidente designato,
dopo un voto di approvazione del Parlamento europeo
La “mozione di censura” nei confronti della Commissione europea implica che:
il Consiglio, su proposta della Commissione oppure della maggioranza dei governi nazionali, con
delibera a maggioranza di due terzi rimuove la Commissione
il Parlamento europeo con un voto a maggioranza di due terzi dei voti espressi e a maggioranza dei
membri che lo compongono provoca le dimissioni collettive della Commissione
il Parlamento europeo esprime la sua disapprovazione e propone, con maggioranza assoluta, la
sostituzione di uno o più Commissari
il Parlamento europeo con un voto a maggioranza di due terzi dei voti espressi e a maggioranza dei
membri che lo compongono provoca le dimissioni collettive della Commissione
L’Alto Rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza:
è membro del Consiglio europeo
è membro sia del Consiglio che della Commissione
è membro della Commissione
è membro sia del Consiglio che della Commissione
Il Presidente del Consiglio europeo:
è eletto per un mandato di due anni e mezzo dal Consiglio europeo stesso
è anche il Presidente della Commissione
è anche il Presidente del Consiglio
è eletto per un mandato di due anni e mezzo dal Consiglio europeo stesso
Il Comitato delle Regioni:
ha funzioni consultive
è un comitato interno al Parlamento europeo competente in materia di sussidiarietà
ha potere di proposta normativa negli ambiti di interesse regionale
ha funzioni consultive
Il criterio della doppia maggioranza adottato dal 1° novembre 2014 (o al più tardi entro il 31 marzo 2017) per le decisioni del Consiglio prevede:
nel caso di maggioranza qualificata il raggiungimento di 55% dei membri del Consiglio che
rappresentano il 65% della popolazione degli Stati membri
la maggioranza degli Stati membri e la maggioranza all’interno della minoranza di blocco
due votazioni a distanza di tre settimane sulle questioni più importanti su richiesta di almeno un terzo
degli Stati membr
nel caso di maggioranza qualificata il raggiungimento di 55% dei membri del Consiglio che
rappresentano il 65% della popolazione degli Stati membri
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L’Alto Rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza:
viene designato dai Governi degli Stati membri ed eletto dal Parlamento europeo previo parere del
Presidente del Consiglio europeo
viene nominato dal Consiglio europeo (a maggioranza qualificata) con l’accordo del Presidente della
Commissione
viene eletto dal Parlamento europeo previo parere della Commissione europea
viene nominato dal Consiglio europeo (a maggioranza qualificata) con l’accordo del Presidente della
Commissione
Il Comitato delle Regioni:
può impugnare davanti alla Corte di Giustizia tutti gli atti dell’Unione ritenuti in contrasto con interessi regionali
può far valere direttamente dinanzi alla Corte di Giustizia eventuali violazioni del principio di
sussidiarietà quando è richiesta la sua consultazione
non può mai formulare pareri di propria iniziativa
può far valere direttamente dinanzi alla Corte di Giustizia eventuali violazioni del principio di
sussidiarietà quando è richiesta la sua consultazione
La consultazione del Comitato economico e sociale:
è sempre obbligatoria
si concreta in pareri che non sono mai vincolanti
è sempre facoltativa
si concreta in pareri che non sono mai vincolant
Nell’ambito della PESC, il ruolo della Corte di Giustizia:
non è previsto
è limitato al controllo sul rispetto delle procedure e delle attribuzioni delle istituzioni e il controllo di
legittimità delle decisioni restrittive nei confronti di singoli
è paragonabile, dopo l’abolizione della struttura a pilastri, a quello previsto per tutti gli altri ambiti
è limitato al controllo sul rispetto delle procedure e delle attribuzioni delle istituzioni e il controllo di
legittimità delle decisioni restrittive nei confronti di singoli
Nel Trattato di Lisbona la normativa relativa all’azione esterna dell’Unione risulta:
ripartita fra TUE e TFUE
concentrata nel Trattato sul funzionamento dell’Unione (TFUE)
concentrata nel Trattato sull’Unione (TUE)
ripartita fra TUE e TFUE
Le istituzioni principali che gestiscono e decidono la PESC sono:
la Commissione che garantisce la coerenza tra i vari settori dell’azione esterna dell’Unione in
collaborazione con il Consiglio
il Parlamento europeo che adotta delle linee guide e un indirizzo politico generale che devono essere
rispettate dal Consiglio
il Consiglio europeo e il Consiglio, nella composizione “Affari esteri”
il Consiglio europeo e il Consiglio, nella composizione “Affari esteri”
La nuova procedura del controllo di sussidiarietà:
può comportare il blocco definitivo di una proposta della Commissione
comporta l’obbligo di modifica di una proposta se un quinto dei Parlamenti nazionali lo richiedesse
è limitata ai settori di competenza esclusiva dell’Unione
può comportare il blocco definitivo di una proposta della Commissione
Secondo il Trattato di Lisbona l’iniziativa legislativa:
viene esercitata sia dal Parlamento sia dal Consiglio con l’assistenza tecnica della Commissione nella
preparazione delle proposte
spetta alla Commissione
può essere presentata direttamente al Consiglio e al Parlamento europeo da parte almeno di un milione di cittadini
spetta alla Commissione
Il Mediatore europeo:
è un “difensore civico” indipendente eletto dal Parlamento europeo
è un arbitro con poteri decisionali nelle controversie fra cittadini e dipendenti e concessionari delle
istituzioni dell’Unione
è un arbitro con poteri decisionali vincolanti per le controversie fra cittadini e istituzioni
è un “difensore civico” indipendente eletto dal Parlamento europeo
Nel caso delle c.d. norme passerella:
il Parlamento europeo e la Commissione possono esercitare un diritto di veto
è necessaria la ratifica da parte di ogni Stato membro secondo le proprie procedure costituzionali
spetta un diritto di veto a ogni singolo Parlamento nazionale
spetta un diritto di veto a ogni singolo Parlamento nazionale
La Convenzione prevista all’art. 48 TUE per la revisione dei Trattati è composta:
di rappresentanti della società civile organizzata, in particolare di organizzazioni non-governative
di soli rappresentati dei Parlamenti nazionali e del Parlamento europeo
di rappresentanti dei Parlamenti nazionali, dei capi di Stato o di governo degli Stati membri, del
Parlamento europeo e della Commissione
di rappresentanti dei Parlamenti nazionali, dei capi di Stato o di governo degli Stati membri, del
Parlamento europeo e della Commissione
Nelle materie di competenza esclusiva gli stati membri:
possono legiferare solo se espressamente autorizzati dall’Unione o per dare attuazione ad atti
dell’Unione
non possono mai intervenire con propri atti normativi
possono intervenire con propri atti normativi, sempre che questi non entrino in contrasto con fonti
normative dell’Unione
possono legiferare solo se espressamente autorizzati dall’Unione o per dare attuazione ad atti
dell’Unione
Nelle materie di competenza concorrente gli stati membri:
possono esercitare i propri poteri normativi nella misura in cui l’Unione non abbia esercitato i propri o abbia cessato di esercitarli.
possono esercitare i propri poteri normativi solo se autorizzati dall’Unione
possono esercitare i propri poteri normativi anche con misure incompatibili con il diritto dell’Unione
possono esercitare i propri poteri normativi nella misura in cui l’Unione non abbia esercitato i propri o abbia cessato di esercitarli.
Nelle materie in cui si opera il coordinamento delle politiche nazionali:
si applica il principio di sussidiarietà
non si applica né il principio di sussidiarietà né il principio di leale cooperazione
non si applica il principio di sussidiarietà
si applica il principio di sussidiarietà
Nelle materie di competenza complementare l’Unione:
può agire solo se autorizzata dagli stati membri
non può procedere all’armonizzazione della legislazione nazionale
può procedere all’armonizzazione della legislazione nazionale
può procedere all’armonizzazione della legislazione nazionale
In base al principio di attribuzione:
qualsiasi competenza non attribuita all’Unione dai trattati rimane in capo agli stati membri
sia gli stati membri che l’Unione possono agire solo nelle materie ad essi attribuite dai Trattati
gli stati membri possono agire solo nelle materie ad essi riservate dai Trattati
qualsiasi competenza non attribuita all’Unione dai trattati rimane in capo agli stati membri
In base alla clausola di flessibilità (art. 352 TFUE):
le istituzioni politiche dell’Unione possono circoscrivere l’ambito di operatività del diritto dell’Unione
le istituzioni politiche dell’Unione possono estendere l’azione legislativa verso obiettivi non
espressamente previsti dai trattati
l’Unione può adottare atti necessari a realizzare gli obiettivi previsti dai trattati qualora questi ultimi
non prevedano i poteri di azione richiesti a tal fine
l’Unione può adottare atti necessari a realizzare gli obiettivi previsti dai trattati qualora questi ultimi
non prevedano i poteri di azione richiesti a tal fine
La clausola di flessibilità (art. 352 TFUE) richiede:
un voto all’unanimità del Consiglio e l’assenso del Parlamento europeo, su una proposta della Commissione
un voto all’unanimità del Consiglio previa consultazione del Parlamento europeo
un voto a maggioranza qualificata del Consiglio e l’assenso del Parlamento europeo
un voto all’unanimità del Consiglio e l’assenso del Parlamento europeo, su una proposta della
Commissione
Attraverso la clausola di flessibilità (art. 352 TFUE) non è possibile:
procedere all’armonizzazione di disposizioni legislative nazionali
abrogare atti adottati sulla base dell’art. 352 TFUE
eludere i divieti di armonizzazione previsti dai trattati
eludere i divieti di armonizzazione previsti dai trattati
La clausola di flessibilità (art. 352 TFUE) non può essere utilizzata:
per perseguire gli obiettivi previsti all’art. 3 TUE
nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia
in materia di politica estera e di sicurezza comune
in materia di politica estera e di sicurezza comune
Il Consiglio si riunisce in seduta pubblica:
in nessuna circostanza
quando delibera e vota su un progetto di atto legislativo
quando delibera e vota su un progetto di atto legislativo, salvo nella PESC
quando delibera e vota su un progetto di atto legislativo
La Presidenza del Consiglio spetta:
ai rappresentanti degli stati membri nel Consiglio secondo un sistema di rotazione paritaria su base
semestrale
ai rappresentanti degli stati membri nel Consiglio secondo un sistema di rotazione paritaria su base
semestrale, ad eccezione della formazione “Affari Esteri”
al Presidente del Consiglio Europeo
ai rappresentanti degli stati membri nel Consiglio secondo un sistema di rotazione paritaria su base
semestrale, ad eccezione della formazione “Affari Esteri”
Ai sensi del trattato, la Commissione è composta da:
da un numero di membri, compreso il Presidente e l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari
esteri e la politica di sicurezza, corrispondente ai due terzi del numero degli stati membri, salvo il
Consiglio Europeo non decida diversamente
un cittadino di ciascun stato membro, esclusi il Presidente e l’Alto rappresentante dell’Unione per gli
affari esteri e la politica di sicurezza
da un numero di membri, compreso il Presidente e l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari
esteri e la politica di sicurezza, corrispondente ai due terzi del numero degli stati membri
da un numero di membri, compreso il Presidente e l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari
esteri e la politica di sicurezza, corrispondente ai due terzi del numero degli stati membri, salvo il
Consiglio Europeo non decida diversamente
Il Presidente della Commissione può:
chiedere (ed ottenere) le dimissioni di un membro della Commissione, salvo nel caso dell’Alto
rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza comune per il quale è necessario
il consenso del Consiglio europeo
chiedere le dimissioni di qualsiasi membro della Commissione che però può opporre un rifiuto
chiedere (ed ottenere) le dimissioni di qualsiasi membro della Commissione senza eccezioni
chiedere (ed ottenere) le dimissioni di un membro della Commissione, salvo nel caso dell’Alto
rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza comune per il quale è necessario il consenso del Consiglio europeo
Affinché il Consiglio possa emendare una proposta della Commissione è richiesta:
all’unanimità solo se c’è il consenso del Parlamento europeo
la maggioranza qualificata
l’unanimità, salvo il trattato disponga diversamente
l’unanimità, salvo il trattato disponga diversamente
La Commissione può modificare una propria proposta:
in ogni momento, fintantoché il Consiglio non ha deliberato
solo nella procedura legislativa ordinaria
anche se il Consiglio ha deliberato
in ogni momento, fintantoché il Consiglio non ha deliberato
Le direttive dell’Unione europea vincolano gli Stati membri:
nella forma con cui conseguire determinati risultati
nei mezzi, nella forma e anche negli obiettivi da conseguire
nel risultato da raggiungere
nel risultato da raggiungere
Le norme dell’Unione europea hanno effetti orizzontali quando:
creano diritti e obblighi nei rapporti giuridici tra singoli (persone fisiche e giuridiche)
creano obblighi soltanto a carico degli Stati o di qualsiasi altro ente pubblico al quale siano state
attribuite funzioni pubbliche
creano diritti e obblighi tra gli Stati membri dell’Unione
creano diritti e obblighi nei rapporti giuridici tra singoli (persone fisiche e giuridiche)
Le disposizioni contenute in un regolamento europeo:
possono essere fatte valere solo di fronte alla Corte di giustizia e al Tribunale dell’Unione europea
creano diritti e obblighi nei rapporti giuridici anche tra singoli (persone fisiche e giuridiche)
possono essere fatte valere solo di fronte ai giudici e alle autorità nazionali
creano diritti e obblighi nei rapporti giuridici anche tra singoli (persone fisiche e giuridiche)
L’istituzione dell’Unione europea che è composta dai rappresentanti degli Stati membri a livello
ministeriale è:
il Consiglio d’Europa
il Consiglio dell’Unione europea
il Consiglio europeo
il Consiglio dell’Unione europea
La responsabilità extracontrattuale dell’Unione europea è accertata:
dal Tribunale dell’Unione europea e dalla Corte di giustizia
dalla Corte dei Conti
dalla Commissione
dal Tribunale dell’Unione europea e dalla Corte di giustizia
Il diritto primario dell’Unione europea è costituito da:
i Trattati istitutivi e loro successive integrazioni e modificazioni
i Trattati istitutivi e loro successive integrazioni e modificazioni, i principi fondamentali generali
nonché le direttive e i regolamenti
i Trattati istitutivi e loro successive integrazioni e modificazioni nonché i principi generali del diritto
i Trattati istitutivi e loro successive integrazioni e modificazioni nonché i principi generali del diritto
Quando una direttiva pur non essendo stata attuata o attuata in modo errato viene tuttavia applicata nei rapporti tra Stato (o pubblici poteri) e cittadino, significa che:
ha effetti diretti orizzontali
deve essere interpretata come se fosse una decisione
ha effetti diretti verticali
ha effetti diretti verticali
Una direttiva, non attuata, può essere applicata dai giudici nazionali:
solo dopo che la Corte di giustizia abbia accertato l’inadempimento dello Stato
quando sono scaduti i termini per darvi attuazione purché sia sufficientemente precisa e incondizionata
quando, pur non essendo scaduti i termini per darvi attuazione, è sufficientemente precisa e
incondizionata
quando sono scaduti i termini per darvi attuazione purché sia sufficientemente precisa e incondizionata
Le direttive europee sono tipici strumenti di:
unificazione delle disposizioni normative negli Stati membri
armonizzazione delle disposizioni normative negli Stati membri
abrogazione delle disposizioni normative negli Stati membri
armonizzazione delle disposizioni normative negli Stati membri
Un regolamento dell’Unione europea:
può essere abrogato da una legge nazionale, purché successiva
prevale sempre sul diritto interno contrastante
prevale sul diritto interno solo se recepito da una legge nazionale
prevale sempre sul diritto interno contrastante
Le fonti derivate del diritto dell’Unione europea elencate in ordine gerarchico sono:
non esiste alcun rapporto di ordine gerarchico
direttive, regolamenti, decisioni, raccomandazioni e pareri
regolamenti, direttive, decisioni, raccomandazioni e pareri
non esiste alcun rapporto di ordine gerarchico
Ricorrendo determinate condizioni, le disposizioni delle direttive inattuate possono essere direttamente applicabili:
solo nei rapporti che intercorrono tra i privati
solo nei rapporti che intercorrono tra privati e soggetti pubblici
sia nei rapporti che intercorrono tra privati e soggetti pubblici, sia nei rapporti tra i privati
solo nei rapporti che intercorrono tra privati e soggetti pubblici
Gli accordi internazionali conclusi dall’Unione europea con Paesi terzi o altri organismi internazionali:
entrano a far parte dell’ordinamento dell’Unione solo se recepiti con regolamenti
entrano a far parte dell’ordinamento dell’Unione soltanto previo parere vincolante del Parlamento
europeo
entrano a far parte dell’ordinamento dell’Unione senza necessità di alcun atto di esecuzione
entrano a far parte dell’ordinamento dell’Unione senza necessità di alcun atto di esecuzione
Le raccomandazioni:
vincolano i destinatari a porre in essere un determinato comportamento
esortano i destinatari a porre in essere un determinato comportamento
vincolano i destinatari solo se questi sono persone fisiche o giuridiche
esortano i destinatari a porre in essere un determinato comportamento
Le decisioni:
sono atti non vincolanti a portata individuale
sono atti a portata individuale che necessitano di ulteriori atti di recepimento
sono atti vincolanti a portata individuale o generale
sono atti vincolanti a portata individuale o generale
La Corte di giustizia riconosce come principi generali del diritto dell’Unione:
quelli comuni alle tradizioni costituzionali comuni agli Stati membri dell’Unione
quelli comuni agli Stati fondatori delle Comunità europee
solamente i diritti contenuti nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo
quelli comuni alle tradizioni costituzionali comuni agli Stati membri dell’Unione
Le norme dell’Unione europea hanno effetti verticali quando:
creano obblighi soltanto a carico dei giudici nazionali
creano obblighi soltanto a carico degli Stati o di qualsiasi altro ente pubblico al quale siano state
attribuite funzioni pubbliche
creano obblighi soltanto a carico dei cittadini
creano obblighi soltanto a carico degli Stati o di qualsiasi altro ente pubblico al quale siano state
attribuite funzioni pubbliche
Quali fonti del diritto derivato dell’Unione europea hanno effetti vincolanti?
regolamenti, direttive e decisioni
trattati, regolamenti, direttive e decisioni
regolamenti, direttive, decisioni e leggi nazionali di recepimento delle direttive
regolamenti, direttive e decisioni
Il regolamento è lo strumento normativo utilizzato dalla Comunità per:
armonizzare il diritto degli Stati membri, imponendo però determinati mezzi e forme
uniformare il diritto degli Stati membri
armonizzare il diritto degli Stati membri
uniformare il diritto degli Stati membri
Le decisioni della Commissione che individuano il proprio destinatario acquistano piena efficacia:
il giorno successivo alla delibera
con la notifica al destinatario, sia esso uno Stato, un ente pubblico, una persona fisica o giuridica
con la notifica al destinatario, se esso è uno Stato o un ente pubblico; con la pubblicazione sulla
Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea, se il destinatario è una persona fisica o giuridica privata
con la notifica al destinatario, sia esso uno Stato, un ente pubblico, una persona fisica o giuridica
La procedura legislativa ordinaria:
Privilegia la posizione del Consiglio rispetto a quella del Parlamento europeo
Assegna un ruolo equiordinato al Parlamento Europeo ed al Consiglio
Assegna un ruolo equiordinato al Parlamento Europeo ed al Consiglio europeo
Assegna un ruolo equiordinato al Parlamento Europeo ed al Consiglio
La procedura legislativa speciale può comportare:
una decisione della Commissione con approvazione del Consiglio
una decisione del Consiglio con approvazione o consultazione del Parlamento europeo
una decisione del Parlamento europeo con approvazione della Commissione
una decisione del Consiglio con approvazione o consultazione del Parlamento europeo
La qualificazione legislativa di un atto implica:
una deliberazione pubblica del Consiglio europeo
la possibilità per i parlamenti nazionali di inviare parere motivato sul rispetto del principio di
sussidiarietà
una deliberazione pubblica della Commissione
la possibilità per i parlamenti nazionali di inviare parere motivato sul rispetto del principio di
sussidiarietà
Con la delega legislativa:
è possibile delegare al Consiglio l’integrazione e modifica di elementi non essenziali di un atto
legislativo
è possibile delegare alla Commissione la sola integrazione degli elementi non essenziali di un atto
legislativo
è possibile delegare alla Commissione l’integrazione e modifica di elementi non essenziali di un atto
legislativo
è possibile delegare alla Commissione l’integrazione e modifica di elementi non essenziali di un atto
legislativo
Nello stabilire le condizioni a cui è soggetta la delega, un atto legislativo può:
attribuire alla Corte di giustizia il potere di riesaminare la legittimità dell’atto delegato in via di
approvazione
attribuire a Parlamento europeo o Consiglio il potere di revocare la delega
attribuire al Parlamento europeo e al Consiglio il potere di riesaminare la legittimità dell’atto delegato
una volta entrato in vigore
attribuire a Parlamento europeo o Consiglio il potere di revocare la delega
Se l’atto legislativo lo prevede, il Parlamento europeo o il Consiglio possono:
revocare la delega deliberando a maggioranza semplice
opporsi all’entrata in vigore dell’atto delegato entro un termine prefissato
opporsi all’entrata in vigore dell’atto delegato anche in seguito alla sua pubblicazione
opporsi all’entrata in vigore dell’atto delegato entro un termine prefissato
All’attuazione degli atti giuridicamente vincolanti dell’Unione provvedono:
sempre e solo gli stati membri
nei casi in cui siano necessarie condizioni uniformi di esecuzione, la Commissione o, in ipotesi
particolari, il Consiglio
la Commissione, ma solo in caso di inerzia degli stati membri
nei casi in cui siano necessarie condizioni uniformi di esecuzione, la Commissione o, in ipotesi
particolari, il Consiglio
La semplificazione della “comitologia” operata dal regolamento 182/2011 comporta:
l’abolizione di qualsiasi ruolo dei comitati
l’attribuzione di un ruolo informale ai comitati
la previsione di due sole procedure: la procedura consultiva e la procedura d’esame
la previsione di due sole procedure: la procedura consultiva e la procedura d’esame
I diritti fondamentali previsti nella c.d. Carta di Nizza si applicano:
alle istituzioni, organi e organismi dell’Unione come pure agli stati membri nell’attuazione del diritto
dell’Unione
in tutti gli ambiti di competenza legislativa dell’Unione
alle sole istituzioni, organi e organismi dell’Unione nel rispetto del principio di sussidiarietà
alle istituzioni, organi e organismi dell’Unione come pure agli stati membri nell’attuazione del diritto
dell’Unione
Laddove i diritti contenuti nella c.d. Carta di Nizza corrispondano a quelli garantiti dalla CEDU:
il giudice deve procedere ad un’interpretazione della Carta conforme alla CEDU, salvo l’Unione
conceda una protezione più ampia
il giudice deve procedere ad un’interpretazione della Carta conforme alla CEDU
il giudice deve assicurare la prevalenza dei diritti contenuti nella Carta
il giudice deve procedere ad un’interpretazione della Carta conforme alla CEDU, salvo l’Unione
conceda una protezione più ampia
Il divieto di discriminazione fondate sulla nazionalità:
è un principio stabilito dal Trattato, che trova applicazione nei rapporti interni tra ciascuno Stato
membro e i propri cittadini
è stabilito espressamente dal Trattato ed è applicabile nei rapporti tra ciascuno Stato membro e i
cittadini degli altri Stati membri
è una creazione giurisprudenziale della Corte di giustizia, riconosciuta in singoli e specifici casi, ed
elaborata sulla base delle tradizioni costituzionali comuni agli Stati membri
è stabilito espressamente dal Trattato ed è applicabile nei rapporti tra ciascuno Stato membro e i
cittadini degli altri Stati membri
Con quale sentenza la Corte di giustizia ha sancito per la prima volta la risarcibilità del danno a favore del cittadino in conseguenza delle lesioni derivanti dal mancato recepimento di una direttiva?
Francovich
Brasserie du Pecheur
Factortame
Non rispondo
Francovich
Qualunque norma dell’Unione, purché dotata di effetti diretti o diretta applicabilità:
prevale su una norma nazionale, ma solo se quest’ultima è posteriore
prevale su una norma nazionale, sia essa posteriore o anteriore
prevale su una norma nazionale, ma solo se quest’ultima è anteriore
prevale su una norma nazionale, sia essa posteriore o anteriore
In quali casi il cittadino ha diritto al risarcimento dei danni a fronte della mancata attuazione di una
direttiva?
Quando la violazione del diritto dell’Unione da parte dello Stato membro sia accertata con una sentenza della Corte di giustizia
Quando la direttiva è sufficientemente precisa e incondizionata
Quando la direttiva attribuisce un diritto determinato, purché il danno subito dal singolo sia diretta
conseguenza della mancata trasposizione della direttiva
Quando la direttiva attribuisce un diritto determinato, purché il danno subito dal singolo sia diretta
conseguenza della mancata trasposizione della direttiva
Con la sentenza Costa c.Enel la Corte di giustizia ha stabilito:
il primato del diritto dell’Unione sul diritto interno
la responsabilità dello Stato per la mancata attuazione di una direttiva
l’efficacia diretta dei regolamenti
il primato del diritto dell’Unione sul diritto interno
Una legge interna in contrasto con un regolamento dell’Unione:
deve essere applicata da ogni giudice nazionale, fino a che non sia intervenuta la dichiarazione di
incostituzionalità da parte della Corte costituzionale
deve essere disapplicata da ogni giudice nazionale senza che sia necessario attendere la dichiarazione di incostituzionalità da parte della Corte costituzionale
deve essere comunque applicata dal giudice nazionale finché non intervenga una sentenza
interpretativa della Corte di giustizia
deve essere disapplicata da ogni giudice nazionale senza che sia necessario attendere la dichiarazione di incostituzionalità da parte della Corte costituzionale
Con la sentenza Francovich la Corte di giustizia ha stabilito:
il divieto per i giudici nazionali di condannare lo Stato al risarcimento dei danni causati dal mancato o
parziale recepimento di una direttiva attributiva di diritti
il diritto dei cittadini a chiedere il risarcimento dei danni causati dal mancato o parziale recepimento di una direttiva che riconosce loro determinati diritti
il diritto dei cittadini a chiedere il risarcimento dei danni causati dal mancato o parziale recepimento di una direttiva solo a seguito di una pronuncia della Corte di giustizia che accerti l’inadempimento dello Stato
il diritto dei cittadini a chiedere il risarcimento dei danni causati dal mancato o parziale recepimento di una direttiva che riconosce loro determinati diritti
La legge europea (ex legge comunitaria) è:
una legge di recepimento dei regolamenti dell’Unione
una legge di adeguamento del diritto nazionale alle modifiche dei Trattati dell’Unione
una legge che adegua l’ordinamento italiano alle norme dell’Unione
una legge che adegua l’ordinamento italiano alle norme dell’Unione
Con la sentenza Granital del 1984 la Corte Costituzionale accoglie il principio per il quale:
spetta alla Corte costituzionale far disapplicare il diritto interno in contrasto con le norme dell’Unione
dotate di effetto diretto
il giudice nazionale può disapplicare il diritto interno in contrasto con le norme dell’Unione dotate di
effetto diretto solo previa pronuncia della Corte costituzionale
spetta al giudice nazionale disapplicare il diritto interno in contrasto con le norme dell’Unione dotate di effetti diretti
spetta al giudice nazionale disapplicare il diritto interno in contrasto con le norme dell’Unione dotate di effetti diretti
Per effetto del principio dell’interpretazione conforme:
un regolamento non può avere efficacia nei rapporti tra privati
una norma nazionale è interpretata alla luce di una direttiva inattuata anche nei rapporti tra privati
una sentenza della Corte di giustizia può annullare disposizioni nazionali contrastanti con il diritto
dell’Unione
una norma nazionale è interpretata alla luce di una direttiva inattuata anche nei rapporti tra privati
Per divenire efficace e poter essere applicato dai giudici nazionali, un regolamento dell’Unione:
deve essere ratificato dallo Stato membro
deve essere recepito con legge nazionale
non necessita di alcun provvedimento di recepimento
non necessita di alcun provvedimento di recepimento
Una legge interna in contrasto con un regolamento dell’Unione:
deve essere applicata da ogni giudice nazionale, fino a che non sia intervenuta la dichiarazione di
incostituzionalità da parte della Corte costituzionale
deve essere comunque applicata dal giudice nazionale fino a che non sia espressamente abrogata
deve essere disapplicata da qualunque giudice nazionale
deve essere disapplicata da qualunque giudice nazionale
Il recepimento legislativo delle direttive dell’Unione è prerogativa:
dei soli organi legislativi e esecutivi statali
degli organi legislativi e esecutivi statali nonché, secondo le rispettive competenze, delle regioni e province autonome
del giudice in quanto le direttive sono direttamente applicabili e non necessitano di provvedimenti di
recepimento
degli organi legislativi e esecutivi statali nonché, secondo le rispettive competenze, delle regioni e province autonome
Il dovere di disapplicare le norme interne contrastanti con il diritto dell’Unione direttamente applicabile o dotato di effetti diretti:
spetta anche alle pubbliche amministrazioni, previo intervento delle autorità giurisdizionali
spetta solo alle autorità giurisdizionali
spetta alle autorità giurisdizionali e alle pubbliche amministrazioni, sia centrali che regionali
spetta alle autorità giurisdizionali e alle pubbliche amministrazioni, sia centrali che regionali
Con la sentenza Simmenthal, la Corte di giustizia ha affermato il principio secondo cui, in caso di
contrasto tra ordinamento dell’Unione e ordinamento interno:
il giudice nazionale deve sospendere il giudizio, e richiedere la previa rimozione in via legislativa delle
disposizioni contrastanti della legge interna
il giudice nazionale deve disapplicare le disposizioni eventualmente contrastanti della legge interna, sia anteriore sia successiva alla norma comunitaria, senza doverne chiedere o attendere la previa rimozione in via legislativa o mediante qualsiasi altro controllo di costituzionalità
il giudice nazionale deve applicare in ogni caso la le disposizioni della legge interna
il giudice nazionale deve disapplicare le disposizioni eventualmente contrastanti della legge interna, sia anteriore sia successiva alla norma comunitaria, senza doverne chiedere o attendere la previa rimozione in via legislativa o mediante qualsiasi altro controllo di costituzionalità
Con la sentenza Granital, la Corte costituzionale italiana ha affermato che l’ordinamento comunitario e l’ordinamento nazionale:
sono ordinamenti autonomi e distinti, ma coordinati secondo la ripartizione di competenze stabilita e
garantita dai Trattati
costituiscono un unico ordinamento integrato, all’interno del quale vige il principio del primato del
diritto interno
costituiscono un unico ordinamento integrato, all’interno del quale vige il principio del primato del
diritto comunitario
sono ordinamenti autonomi e distinti, ma coordinati secondo la ripartizione di competenze stabilita e
garantita dai Trattati