Oi Flashcards
La struttura a pilastri dell’Unione europea è
è rimasta invariata a seguito delle modifiche introdotte del Trattato di Lisbona
è stata modificata dal Trattato di Lisbona: ora i pilastri sono due
è stata eliminata a seguito delle modifiche introdotte dal Trattato di Lisbona
è stata eliminata a seguito delle modifiche introdotte dal Trattato di Lisbona
Il voto a maggioranza qualificata del Consiglio in materia di mercato interno è stato introdotto dal:
Trattato di Maastricht
Atto unico europeo
Trattato di Amsterdam
Atto unico europeo
Il numero degli Stati membri originariamente parte delle Comunità europee era
sei
quattro
otto
sei
L’Unione europea è stata istituita dal
Trattato di Nizza
Trattato di Maastricht
Trattato di Amsterdam
Trattato di Maastricht
In seguito al Trattato di Lisbona l’Unione europea
ha assorbito la Comunità europea e la Comunità europea per l’energia atomica
ha assorbito la Comunità europea, ma non la Comunità europea per l’energia atomica
coesiste con la Comunità europea, che riguarda il settore del mercato interno
ha assorbito la Comunità europea e la Comunità europea per l’energia atomica
Ai sensi del trattato, la cittadinanza dell’Unione si acquista
per discendenza ove uno dei genitori sia cittadino dell’Unione
automaticamente, essendo sufficiente essere cittadini di uno Stato membro
al momento della nascita sul territorio di uno Stato membro
automaticamente, essendo sufficiente essere cittadini di uno Stato membro
L’iniziativa dei cittadini dell’Unione
è un ricorso da parte di un gruppo di cittadini alla Corte di giustizia
vincola le istituzioni dell’Unione a esercitare il loro potere di iniziativa legislativa
è un invito rivolto alla Commissione perché proponga un atto giuridico
è un invito rivolto alla Commissione perché proponga un atto giuridico
La procedura di revisione ordinaria dei trattati prevede:
necessariamente la convocazione di una convenzione e di una conferenza intergovernativa
necessariamente la convocazione di una conferenza intergovernativa e la ratifica da parte degli stati
membri
necessariamente la convocazione di una convenzione e la ratifica da parte di tutti gli stati membri
necessariamente la convocazione di una conferenza intergovernativa e la ratifica da parte di tutti gli stati membri
La procedura di revisione semplificata dei trattati può comportare
la modifica della parte terza del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea senza poter ampliare
le competenze attribuite all’Unione nei trattati
la modifica di qualunque parte del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea
l’ampliamento delle competenze dell’Unione
la modifica della parte terza del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea senza poter ampliare
le competenze attribuite all’Unione nei trattati
La modifica della parte terza del Trattato sul funzionamento dell’Unione
richiede tanto la convocazione di una convenzione quanto la ratifica da parte di tutti gli stati membri
non richiede la convocazione di una convenzione, ma richiede la approvazione da parte di tutti gli stati
membri
non richiede né la convocazione di una convenzione né la ratifica da parte degli stati membri
non richiede la convocazione di una convenzione, ma richiede la approvazione da parte di tutti gli stati
membri
Può chiedere l’adesione all’Unione Europea ai sensi dell’art. 49 TUE
ogni stato membro del Consiglio d’Europa che rispetti la Convenzione europea per la salvaguardia dei
diritti dell’uomo
ogni stato europeo che rispetti i valori indicati all’art. 2 TUE
ogni stato europeo
ogni stato europeo che rispetti i valori indicati all’art. 2 TUE
L’adesione di un nuovo stato membro all’Unione:
si effettua attraverso un accordo tra gli stati membri e lo stato richiedente che deve essere approvato
dall’Unione
si perfeziona attraverso un accordo tra gli stati membri e lo stato richiedente che è sottoposto a ratifica
di tutti gli stati contraenti secondo le rispettive norme costituzionali
si effettua attraverso un accordo di adesione tra l’Unione e lo stato richiedente che non è sottoposto a
ratifica degli stati membri
si perfeziona attraverso un accordo tra gli stati membri e lo stato richiedente che è sottoposto a ratifica
di tutti gli stati contraenti secondo le rispettive norme costituzional
Ogni stato membro:
non può recedere dall’Unione
può decidere di recedere dall’Unione, ma il Trattato prevede la conclusione di un accordo volto a
definire le modalità del recesso
può decidere di recedere dall’Unione, ma solo con il consenso di quest’ultima
può decidere di recedere dall’Unione, ma il Trattato prevede la conclusione di un accordo volto a
definire le modalità del recesso
La designazione del Presidente della Commissione spetta:
ai Governi degli Stati membri
al Parlamento europeo
al Consiglio europeo con successiva elezione del Parlamento europeo
al Consiglio europeo con successiva elezione del Parlamento europeo
Il COREPER (Comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri) è…
un organo intergovernativo di carattere ausiliario che prepara i lavori del Consiglio
un organo, introdotto dal Trattato di Maastricht, per controbilanciare il Comitato delle Regioni e il
Comitato economico e sociale
l’organo intergovernativo permanente che, in casi di urgenza o emergenza, può prendere decisioni al
posto del Consiglio
un organo intergovernativo di carattere ausiliario che prepara i lavori del Consiglio
Possono denunciare al Mediatore europeo i casi di cattiva amministrazione nell’azione delle istituzioni o degli organi europei:
solo le persone giuridiche che abbiano la sede sociale in uno Stato membro
solo le persone fisiche residenti in uno Stato membro
qualsiasi cittadino dell’Unione e qualsiasi persona fisica o giuridica che risieda o abbia la sede sociale
in uno Stato membro
qualsiasi cittadino dell’Unione e qualsiasi persona fisica o giuridica che risieda o abbia la sede sociale
in uno Stato membro
Il Mediatore europeo:
è eletto dal Parlamento europeo
è nominato dalla Corte di giustizia
è nominato dalla Commissione europea
è eletto dal Parlamento europeo
Sono organi giurisdizionali dell’Unione europea:
la Corte di giustizia, il Tribunale dell’Unione europea e i tribunali specializzati
non solo le Corti comunitarie ma anche quelle nazionali
la Corte di giustizia, il Tribunale dell’Unione europea e la Corte europea dei diritti dell’uomo
la Corte di giustizia, il Tribunale dell’Unione europea e i tribunali specializzati
Il potere di iniziativa legislativa è generalmente riconosciuto dai Trattati:
al Consiglio dell’Unione europea
al Parlamento europeo
alla Commissione
alla Commissione
Quale organo rappresenta l’Unione europea nei rapporti con gli Stati terzi?
La Commissione europea insieme al Presidente del Consiglio europeo
L’Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza
Il Presidente dell’Unione europea
La Commissione europea insieme al Presidente del Consiglio europeo
Il Consiglio europeo:
è formato da i capi di Stato o di governo degli Stati membri e il presidente della Commissione e
stabilisce gli orientamenti e le priorità politiche generali dell’Unione
è formato da un rappresentante di ciascuno Stato membro a livello ministeriale ed agisce come
principale organo legislativo dell’Unione europea
è una delle istituzioni dell’Unione europea ed esercita principalmente poteri di governo all’interno
dell’ordinamento giuridico dell’Unione
è formato da i capi di Stato o di governo degli Stati membri e il presidente della Commissione e
stabilisce gli orientamenti e le priorità politiche generali dell’Unione
Nel voto a maggioranza qualificata nel Consiglio il voto ponderato:
è stato abolito dal Trattato di Lisbona
era previsto solo per il periodo transitorio conclusosi il 31 ottobre 2014
era previsto nel periodo transitorio conclusosi il 31 ottobre 2014 e potrà essere riattivato su richiesta di
uno stato membro fino al 31 marzo 2017
era previsto nel periodo transitorio conclusosi il 31 ottobre 2014 e potrà essere riattivato su richiesta di
uno stato membro fino al 31 marzo 2017
I membri del Parlamento europeo:
sono eletti direttamente dai cittadini dell’Unione mediante apposite elezioni
sono eletti tra i parlamentari degli Stati membri
sono nominati dai Parlamenti nazionali
sono eletti direttamente dai cittadini dell’Unione mediante apposite elezioni
La Commissione è obbligata a rispondere alle interrogazioni poste:
dal Parlamento europeo
dal Consiglio europeo
dal Comitato delle Regioni
dal Parlamento europeo
Nella procedura legislativa ordinaria (codecisione) il comitato di conciliazione:
ha il compito di raggiungere un progetto comune fra Parlamento europeo e Commissione
ha il compito di raggiungere un progetto comune fra Parlamento europeo e Consiglio
ha il compito di raggiungere un progetto comune fra Consiglio e Commissione
ha il compito di raggiungere un progetto comune fra Parlamento europeo e Consiglio
La votazione all’interno del Consiglio si svolge:
di norma a maggioranza qualificata
di norma all’unanimità
esclusivamente a maggioranza qualificata con voto ponderato
di norma a maggioranza qualificata
Quale descrizione della Commissione NON corrisponde alle sue funzioni:
l’organo decisionale che adotta tutti gli atti del diritto derivato della Comunità
l’organo esecutivo dell’Unione europea che controlla l’applicazione del diritto dell’Unione
un organo indipendente, che rappresenta gli interessi dell’Unione europea in quanto tale e non degli
Stati membri
l’organo decisionale che adotta tutti gli atti del diritto derivato della Comunità
Quale delle seguenti funzioni NON spetta alla Commissione?
l’emanazione di atti di esecuzione
la rappresentanza esterna dell’Unione nell’ambito della PESC
la vigilanza sull’osservanza del Trattato
la rappresentanza esterna dell’Unione nell’ambito della PESC
L’avvocato generale:
è l’organo cui ogni cittadino dell’Unione può rivolgersi in casi di cattiva amministrazione nell’azione
delle istituzioni o degli organi dell’Unione
non riveste una funzione giudicante. Il suo compito è di formulare alla Corte, in modo imparziale e
indipendente, considerazioni motivate e scritte sulle cause da trattare
è il giudice della Corte cui spetta redigere la motivazione della sentenza
non riveste una funzione giudicante. Il suo compito è di formulare alla Corte, in modo imparziale e
indipendente, considerazioni motivate e scritte sulle cause da trattare
La Commissione nel suo complesso è nominata nel seguente modo:
dal governo di uno degli Stati membri, con il voto di approvazione del Parlamento europeo
dal Consiglio europeo, su proposta del Consiglio e di comune accordo con il Presidente designato,
dopo un voto di approvazione del Parlamento europeo
dal Consiglio, su proposta dei governi degli Stati membri e di comune accordo con il Presidente
designato, dopo un voto di approvazione del Parlamento europeo e previo parere del Comitato delle
Regioni e del Comitato economico e sociale
dal Consiglio europeo, su proposta del Consiglio e di comune accordo con il Presidente designato,
dopo un voto di approvazione del Parlamento europeo
La “mozione di censura” nei confronti della Commissione europea implica che:
il Consiglio, su proposta della Commissione oppure della maggioranza dei governi nazionali, con
delibera a maggioranza di due terzi rimuove la Commissione
il Parlamento europeo con un voto a maggioranza di due terzi dei voti espressi e a maggioranza dei
membri che lo compongono provoca le dimissioni collettive della Commissione
il Parlamento europeo esprime la sua disapprovazione e propone, con maggioranza assoluta, la
sostituzione di uno o più Commissari
il Parlamento europeo con un voto a maggioranza di due terzi dei voti espressi e a maggioranza dei
membri che lo compongono provoca le dimissioni collettive della Commissione
L’Alto Rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza:
è membro del Consiglio europeo
è membro sia del Consiglio che della Commissione
è membro della Commissione
è membro sia del Consiglio che della Commissione
Il Presidente del Consiglio europeo:
è eletto per un mandato di due anni e mezzo dal Consiglio europeo stesso
è anche il Presidente della Commissione
è anche il Presidente del Consiglio
è eletto per un mandato di due anni e mezzo dal Consiglio europeo stesso
Il Comitato delle Regioni:
ha funzioni consultive
è un comitato interno al Parlamento europeo competente in materia di sussidiarietà
ha potere di proposta normativa negli ambiti di interesse regionale
ha funzioni consultive
Il criterio della doppia maggioranza adottato dal 1° novembre 2014 (o al più tardi entro il 31 marzo 2017) per le decisioni del Consiglio prevede:
nel caso di maggioranza qualificata il raggiungimento di 55% dei membri del Consiglio che
rappresentano il 65% della popolazione degli Stati membri
la maggioranza degli Stati membri e la maggioranza all’interno della minoranza di blocco
due votazioni a distanza di tre settimane sulle questioni più importanti su richiesta di almeno un terzo
degli Stati membr
nel caso di maggioranza qualificata il raggiungimento di 55% dei membri del Consiglio che
rappresentano il 65% della popolazione degli Stati membri
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L’Alto Rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza:
viene designato dai Governi degli Stati membri ed eletto dal Parlamento europeo previo parere del
Presidente del Consiglio europeo
viene nominato dal Consiglio europeo (a maggioranza qualificata) con l’accordo del Presidente della
Commissione
viene eletto dal Parlamento europeo previo parere della Commissione europea
viene nominato dal Consiglio europeo (a maggioranza qualificata) con l’accordo del Presidente della
Commissione
Il Comitato delle Regioni:
può impugnare davanti alla Corte di Giustizia tutti gli atti dell’Unione ritenuti in contrasto con interessi regionali
può far valere direttamente dinanzi alla Corte di Giustizia eventuali violazioni del principio di
sussidiarietà quando è richiesta la sua consultazione
non può mai formulare pareri di propria iniziativa
può far valere direttamente dinanzi alla Corte di Giustizia eventuali violazioni del principio di
sussidiarietà quando è richiesta la sua consultazione
La consultazione del Comitato economico e sociale:
è sempre obbligatoria
si concreta in pareri che non sono mai vincolanti
è sempre facoltativa
si concreta in pareri che non sono mai vincolant
Nell’ambito della PESC, il ruolo della Corte di Giustizia:
non è previsto
è limitato al controllo sul rispetto delle procedure e delle attribuzioni delle istituzioni e il controllo di
legittimità delle decisioni restrittive nei confronti di singoli
è paragonabile, dopo l’abolizione della struttura a pilastri, a quello previsto per tutti gli altri ambiti
è limitato al controllo sul rispetto delle procedure e delle attribuzioni delle istituzioni e il controllo di
legittimità delle decisioni restrittive nei confronti di singoli
Nel Trattato di Lisbona la normativa relativa all’azione esterna dell’Unione risulta:
ripartita fra TUE e TFUE
concentrata nel Trattato sul funzionamento dell’Unione (TFUE)
concentrata nel Trattato sull’Unione (TUE)
ripartita fra TUE e TFUE
Le istituzioni principali che gestiscono e decidono la PESC sono:
la Commissione che garantisce la coerenza tra i vari settori dell’azione esterna dell’Unione in
collaborazione con il Consiglio
il Parlamento europeo che adotta delle linee guide e un indirizzo politico generale che devono essere
rispettate dal Consiglio
il Consiglio europeo e il Consiglio, nella composizione “Affari esteri”
il Consiglio europeo e il Consiglio, nella composizione “Affari esteri”
La nuova procedura del controllo di sussidiarietà:
può comportare il blocco definitivo di una proposta della Commissione
comporta l’obbligo di modifica di una proposta se un quinto dei Parlamenti nazionali lo richiedesse
è limitata ai settori di competenza esclusiva dell’Unione
può comportare il blocco definitivo di una proposta della Commissione
Secondo il Trattato di Lisbona l’iniziativa legislativa:
viene esercitata sia dal Parlamento sia dal Consiglio con l’assistenza tecnica della Commissione nella
preparazione delle proposte
spetta alla Commissione
può essere presentata direttamente al Consiglio e al Parlamento europeo da parte almeno di un milione di cittadini
spetta alla Commissione
Il Mediatore europeo:
è un “difensore civico” indipendente eletto dal Parlamento europeo
è un arbitro con poteri decisionali nelle controversie fra cittadini e dipendenti e concessionari delle
istituzioni dell’Unione
è un arbitro con poteri decisionali vincolanti per le controversie fra cittadini e istituzioni
è un “difensore civico” indipendente eletto dal Parlamento europeo
Nel caso delle c.d. norme passerella:
il Parlamento europeo e la Commissione possono esercitare un diritto di veto
è necessaria la ratifica da parte di ogni Stato membro secondo le proprie procedure costituzionali
spetta un diritto di veto a ogni singolo Parlamento nazionale
spetta un diritto di veto a ogni singolo Parlamento nazionale
La Convenzione prevista all’art. 48 TUE per la revisione dei Trattati è composta:
di rappresentanti della società civile organizzata, in particolare di organizzazioni non-governative
di soli rappresentati dei Parlamenti nazionali e del Parlamento europeo
di rappresentanti dei Parlamenti nazionali, dei capi di Stato o di governo degli Stati membri, del
Parlamento europeo e della Commissione
di rappresentanti dei Parlamenti nazionali, dei capi di Stato o di governo degli Stati membri, del
Parlamento europeo e della Commissione
Nelle materie di competenza esclusiva gli stati membri:
possono legiferare solo se espressamente autorizzati dall’Unione o per dare attuazione ad atti
dell’Unione
non possono mai intervenire con propri atti normativi
possono intervenire con propri atti normativi, sempre che questi non entrino in contrasto con fonti
normative dell’Unione
possono legiferare solo se espressamente autorizzati dall’Unione o per dare attuazione ad atti
dell’Unione
Nelle materie di competenza concorrente gli stati membri:
possono esercitare i propri poteri normativi nella misura in cui l’Unione non abbia esercitato i propri o abbia cessato di esercitarli.
possono esercitare i propri poteri normativi solo se autorizzati dall’Unione
possono esercitare i propri poteri normativi anche con misure incompatibili con il diritto dell’Unione
possono esercitare i propri poteri normativi nella misura in cui l’Unione non abbia esercitato i propri o abbia cessato di esercitarli.
Nelle materie in cui si opera il coordinamento delle politiche nazionali:
si applica il principio di sussidiarietà
non si applica né il principio di sussidiarietà né il principio di leale cooperazione
non si applica il principio di sussidiarietà
si applica il principio di sussidiarietà
Nelle materie di competenza complementare l’Unione:
può agire solo se autorizzata dagli stati membri
non può procedere all’armonizzazione della legislazione nazionale
può procedere all’armonizzazione della legislazione nazionale
può procedere all’armonizzazione della legislazione nazionale
In base al principio di attribuzione:
qualsiasi competenza non attribuita all’Unione dai trattati rimane in capo agli stati membri
sia gli stati membri che l’Unione possono agire solo nelle materie ad essi attribuite dai Trattati
gli stati membri possono agire solo nelle materie ad essi riservate dai Trattati
qualsiasi competenza non attribuita all’Unione dai trattati rimane in capo agli stati membri
In base alla clausola di flessibilità (art. 352 TFUE):
le istituzioni politiche dell’Unione possono circoscrivere l’ambito di operatività del diritto dell’Unione
le istituzioni politiche dell’Unione possono estendere l’azione legislativa verso obiettivi non
espressamente previsti dai trattati
l’Unione può adottare atti necessari a realizzare gli obiettivi previsti dai trattati qualora questi ultimi
non prevedano i poteri di azione richiesti a tal fine
l’Unione può adottare atti necessari a realizzare gli obiettivi previsti dai trattati qualora questi ultimi
non prevedano i poteri di azione richiesti a tal fine
La clausola di flessibilità (art. 352 TFUE) richiede:
un voto all’unanimità del Consiglio e l’assenso del Parlamento europeo, su una proposta della Commissione
un voto all’unanimità del Consiglio previa consultazione del Parlamento europeo
un voto a maggioranza qualificata del Consiglio e l’assenso del Parlamento europeo
un voto all’unanimità del Consiglio e l’assenso del Parlamento europeo, su una proposta della
Commissione
Attraverso la clausola di flessibilità (art. 352 TFUE) non è possibile:
procedere all’armonizzazione di disposizioni legislative nazionali
abrogare atti adottati sulla base dell’art. 352 TFUE
eludere i divieti di armonizzazione previsti dai trattati
eludere i divieti di armonizzazione previsti dai trattati
La clausola di flessibilità (art. 352 TFUE) non può essere utilizzata:
per perseguire gli obiettivi previsti all’art. 3 TUE
nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia
in materia di politica estera e di sicurezza comune
in materia di politica estera e di sicurezza comune
Il Consiglio si riunisce in seduta pubblica:
in nessuna circostanza
quando delibera e vota su un progetto di atto legislativo
quando delibera e vota su un progetto di atto legislativo, salvo nella PESC
quando delibera e vota su un progetto di atto legislativo
La Presidenza del Consiglio spetta:
ai rappresentanti degli stati membri nel Consiglio secondo un sistema di rotazione paritaria su base
semestrale
ai rappresentanti degli stati membri nel Consiglio secondo un sistema di rotazione paritaria su base
semestrale, ad eccezione della formazione “Affari Esteri”
al Presidente del Consiglio Europeo
ai rappresentanti degli stati membri nel Consiglio secondo un sistema di rotazione paritaria su base
semestrale, ad eccezione della formazione “Affari Esteri”
Ai sensi del trattato, la Commissione è composta da:
da un numero di membri, compreso il Presidente e l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari
esteri e la politica di sicurezza, corrispondente ai due terzi del numero degli stati membri, salvo il
Consiglio Europeo non decida diversamente
un cittadino di ciascun stato membro, esclusi il Presidente e l’Alto rappresentante dell’Unione per gli
affari esteri e la politica di sicurezza
da un numero di membri, compreso il Presidente e l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari
esteri e la politica di sicurezza, corrispondente ai due terzi del numero degli stati membri
da un numero di membri, compreso il Presidente e l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari
esteri e la politica di sicurezza, corrispondente ai due terzi del numero degli stati membri, salvo il
Consiglio Europeo non decida diversamente
Il Presidente della Commissione può:
chiedere (ed ottenere) le dimissioni di un membro della Commissione, salvo nel caso dell’Alto
rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza comune per il quale è necessario
il consenso del Consiglio europeo
chiedere le dimissioni di qualsiasi membro della Commissione che però può opporre un rifiuto
chiedere (ed ottenere) le dimissioni di qualsiasi membro della Commissione senza eccezioni
chiedere (ed ottenere) le dimissioni di un membro della Commissione, salvo nel caso dell’Alto
rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza comune per il quale è necessario il consenso del Consiglio europeo
Affinché il Consiglio possa emendare una proposta della Commissione è richiesta:
all’unanimità solo se c’è il consenso del Parlamento europeo
la maggioranza qualificata
l’unanimità, salvo il trattato disponga diversamente
l’unanimità, salvo il trattato disponga diversamente
La Commissione può modificare una propria proposta:
in ogni momento, fintantoché il Consiglio non ha deliberato
solo nella procedura legislativa ordinaria
anche se il Consiglio ha deliberato
in ogni momento, fintantoché il Consiglio non ha deliberato
Le direttive dell’Unione europea vincolano gli Stati membri:
nella forma con cui conseguire determinati risultati
nei mezzi, nella forma e anche negli obiettivi da conseguire
nel risultato da raggiungere
nel risultato da raggiungere
Le norme dell’Unione europea hanno effetti orizzontali quando:
creano diritti e obblighi nei rapporti giuridici tra singoli (persone fisiche e giuridiche)
creano obblighi soltanto a carico degli Stati o di qualsiasi altro ente pubblico al quale siano state
attribuite funzioni pubbliche
creano diritti e obblighi tra gli Stati membri dell’Unione
creano diritti e obblighi nei rapporti giuridici tra singoli (persone fisiche e giuridiche)
Le disposizioni contenute in un regolamento europeo:
possono essere fatte valere solo di fronte alla Corte di giustizia e al Tribunale dell’Unione europea
creano diritti e obblighi nei rapporti giuridici anche tra singoli (persone fisiche e giuridiche)
possono essere fatte valere solo di fronte ai giudici e alle autorità nazionali
creano diritti e obblighi nei rapporti giuridici anche tra singoli (persone fisiche e giuridiche)
L’istituzione dell’Unione europea che è composta dai rappresentanti degli Stati membri a livello
ministeriale è:
il Consiglio d’Europa
il Consiglio dell’Unione europea
il Consiglio europeo
il Consiglio dell’Unione europea
La responsabilità extracontrattuale dell’Unione europea è accertata:
dal Tribunale dell’Unione europea e dalla Corte di giustizia
dalla Corte dei Conti
dalla Commissione
dal Tribunale dell’Unione europea e dalla Corte di giustizia
Il diritto primario dell’Unione europea è costituito da:
i Trattati istitutivi e loro successive integrazioni e modificazioni
i Trattati istitutivi e loro successive integrazioni e modificazioni, i principi fondamentali generali
nonché le direttive e i regolamenti
i Trattati istitutivi e loro successive integrazioni e modificazioni nonché i principi generali del diritto
i Trattati istitutivi e loro successive integrazioni e modificazioni nonché i principi generali del diritto
Quando una direttiva pur non essendo stata attuata o attuata in modo errato viene tuttavia applicata nei rapporti tra Stato (o pubblici poteri) e cittadino, significa che:
ha effetti diretti orizzontali
deve essere interpretata come se fosse una decisione
ha effetti diretti verticali
ha effetti diretti verticali
Una direttiva, non attuata, può essere applicata dai giudici nazionali:
solo dopo che la Corte di giustizia abbia accertato l’inadempimento dello Stato
quando sono scaduti i termini per darvi attuazione purché sia sufficientemente precisa e incondizionata
quando, pur non essendo scaduti i termini per darvi attuazione, è sufficientemente precisa e
incondizionata
quando sono scaduti i termini per darvi attuazione purché sia sufficientemente precisa e incondizionata
Le direttive europee sono tipici strumenti di:
unificazione delle disposizioni normative negli Stati membri
armonizzazione delle disposizioni normative negli Stati membri
abrogazione delle disposizioni normative negli Stati membri
armonizzazione delle disposizioni normative negli Stati membri
Un regolamento dell’Unione europea:
può essere abrogato da una legge nazionale, purché successiva
prevale sempre sul diritto interno contrastante
prevale sul diritto interno solo se recepito da una legge nazionale
prevale sempre sul diritto interno contrastante
Le fonti derivate del diritto dell’Unione europea elencate in ordine gerarchico sono:
non esiste alcun rapporto di ordine gerarchico
direttive, regolamenti, decisioni, raccomandazioni e pareri
regolamenti, direttive, decisioni, raccomandazioni e pareri
non esiste alcun rapporto di ordine gerarchico
Ricorrendo determinate condizioni, le disposizioni delle direttive inattuate possono essere direttamente applicabili:
solo nei rapporti che intercorrono tra i privati
solo nei rapporti che intercorrono tra privati e soggetti pubblici
sia nei rapporti che intercorrono tra privati e soggetti pubblici, sia nei rapporti tra i privati
solo nei rapporti che intercorrono tra privati e soggetti pubblici
Gli accordi internazionali conclusi dall’Unione europea con Paesi terzi o altri organismi internazionali:
entrano a far parte dell’ordinamento dell’Unione solo se recepiti con regolamenti
entrano a far parte dell’ordinamento dell’Unione soltanto previo parere vincolante del Parlamento
europeo
entrano a far parte dell’ordinamento dell’Unione senza necessità di alcun atto di esecuzione
entrano a far parte dell’ordinamento dell’Unione senza necessità di alcun atto di esecuzione
Le raccomandazioni:
vincolano i destinatari a porre in essere un determinato comportamento
esortano i destinatari a porre in essere un determinato comportamento
vincolano i destinatari solo se questi sono persone fisiche o giuridiche
esortano i destinatari a porre in essere un determinato comportamento
Le decisioni:
sono atti non vincolanti a portata individuale
sono atti a portata individuale che necessitano di ulteriori atti di recepimento
sono atti vincolanti a portata individuale o generale
sono atti vincolanti a portata individuale o generale
La Corte di giustizia riconosce come principi generali del diritto dell’Unione:
quelli comuni alle tradizioni costituzionali comuni agli Stati membri dell’Unione
quelli comuni agli Stati fondatori delle Comunità europee
solamente i diritti contenuti nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo
quelli comuni alle tradizioni costituzionali comuni agli Stati membri dell’Unione
Le norme dell’Unione europea hanno effetti verticali quando:
creano obblighi soltanto a carico dei giudici nazionali
creano obblighi soltanto a carico degli Stati o di qualsiasi altro ente pubblico al quale siano state
attribuite funzioni pubbliche
creano obblighi soltanto a carico dei cittadini
creano obblighi soltanto a carico degli Stati o di qualsiasi altro ente pubblico al quale siano state
attribuite funzioni pubbliche
Quali fonti del diritto derivato dell’Unione europea hanno effetti vincolanti?
regolamenti, direttive e decisioni
trattati, regolamenti, direttive e decisioni
regolamenti, direttive, decisioni e leggi nazionali di recepimento delle direttive
regolamenti, direttive e decisioni
Il regolamento è lo strumento normativo utilizzato dalla Comunità per:
armonizzare il diritto degli Stati membri, imponendo però determinati mezzi e forme
uniformare il diritto degli Stati membri
armonizzare il diritto degli Stati membri
uniformare il diritto degli Stati membri
Le decisioni della Commissione che individuano il proprio destinatario acquistano piena efficacia:
il giorno successivo alla delibera
con la notifica al destinatario, sia esso uno Stato, un ente pubblico, una persona fisica o giuridica
con la notifica al destinatario, se esso è uno Stato o un ente pubblico; con la pubblicazione sulla
Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea, se il destinatario è una persona fisica o giuridica privata
con la notifica al destinatario, sia esso uno Stato, un ente pubblico, una persona fisica o giuridica
La procedura legislativa ordinaria:
Privilegia la posizione del Consiglio rispetto a quella del Parlamento europeo
Assegna un ruolo equiordinato al Parlamento Europeo ed al Consiglio
Assegna un ruolo equiordinato al Parlamento Europeo ed al Consiglio europeo
Assegna un ruolo equiordinato al Parlamento Europeo ed al Consiglio
La procedura legislativa speciale può comportare:
una decisione della Commissione con approvazione del Consiglio
una decisione del Consiglio con approvazione o consultazione del Parlamento europeo
una decisione del Parlamento europeo con approvazione della Commissione
una decisione del Consiglio con approvazione o consultazione del Parlamento europeo
La qualificazione legislativa di un atto implica:
una deliberazione pubblica del Consiglio europeo
la possibilità per i parlamenti nazionali di inviare parere motivato sul rispetto del principio di
sussidiarietà
una deliberazione pubblica della Commissione
la possibilità per i parlamenti nazionali di inviare parere motivato sul rispetto del principio di
sussidiarietà
Con la delega legislativa:
è possibile delegare al Consiglio l’integrazione e modifica di elementi non essenziali di un atto
legislativo
è possibile delegare alla Commissione la sola integrazione degli elementi non essenziali di un atto
legislativo
è possibile delegare alla Commissione l’integrazione e modifica di elementi non essenziali di un atto
legislativo
è possibile delegare alla Commissione l’integrazione e modifica di elementi non essenziali di un atto
legislativo
Nello stabilire le condizioni a cui è soggetta la delega, un atto legislativo può:
attribuire alla Corte di giustizia il potere di riesaminare la legittimità dell’atto delegato in via di
approvazione
attribuire a Parlamento europeo o Consiglio il potere di revocare la delega
attribuire al Parlamento europeo e al Consiglio il potere di riesaminare la legittimità dell’atto delegato
una volta entrato in vigore
attribuire a Parlamento europeo o Consiglio il potere di revocare la delega
Se l’atto legislativo lo prevede, il Parlamento europeo o il Consiglio possono:
revocare la delega deliberando a maggioranza semplice
opporsi all’entrata in vigore dell’atto delegato entro un termine prefissato
opporsi all’entrata in vigore dell’atto delegato anche in seguito alla sua pubblicazione
opporsi all’entrata in vigore dell’atto delegato entro un termine prefissato
All’attuazione degli atti giuridicamente vincolanti dell’Unione provvedono:
sempre e solo gli stati membri
nei casi in cui siano necessarie condizioni uniformi di esecuzione, la Commissione o, in ipotesi
particolari, il Consiglio
la Commissione, ma solo in caso di inerzia degli stati membri
nei casi in cui siano necessarie condizioni uniformi di esecuzione, la Commissione o, in ipotesi
particolari, il Consiglio
La semplificazione della “comitologia” operata dal regolamento 182/2011 comporta:
l’abolizione di qualsiasi ruolo dei comitati
l’attribuzione di un ruolo informale ai comitati
la previsione di due sole procedure: la procedura consultiva e la procedura d’esame
la previsione di due sole procedure: la procedura consultiva e la procedura d’esame
I diritti fondamentali previsti nella c.d. Carta di Nizza si applicano:
alle istituzioni, organi e organismi dell’Unione come pure agli stati membri nell’attuazione del diritto
dell’Unione
in tutti gli ambiti di competenza legislativa dell’Unione
alle sole istituzioni, organi e organismi dell’Unione nel rispetto del principio di sussidiarietà
alle istituzioni, organi e organismi dell’Unione come pure agli stati membri nell’attuazione del diritto
dell’Unione
Laddove i diritti contenuti nella c.d. Carta di Nizza corrispondano a quelli garantiti dalla CEDU:
il giudice deve procedere ad un’interpretazione della Carta conforme alla CEDU, salvo l’Unione
conceda una protezione più ampia
il giudice deve procedere ad un’interpretazione della Carta conforme alla CEDU
il giudice deve assicurare la prevalenza dei diritti contenuti nella Carta
il giudice deve procedere ad un’interpretazione della Carta conforme alla CEDU, salvo l’Unione
conceda una protezione più ampia
Il divieto di discriminazione fondate sulla nazionalità:
è un principio stabilito dal Trattato, che trova applicazione nei rapporti interni tra ciascuno Stato
membro e i propri cittadini
è stabilito espressamente dal Trattato ed è applicabile nei rapporti tra ciascuno Stato membro e i
cittadini degli altri Stati membri
è una creazione giurisprudenziale della Corte di giustizia, riconosciuta in singoli e specifici casi, ed
elaborata sulla base delle tradizioni costituzionali comuni agli Stati membri
è stabilito espressamente dal Trattato ed è applicabile nei rapporti tra ciascuno Stato membro e i
cittadini degli altri Stati membri
Con quale sentenza la Corte di giustizia ha sancito per la prima volta la risarcibilità del danno a favore del cittadino in conseguenza delle lesioni derivanti dal mancato recepimento di una direttiva?
Francovich
Brasserie du Pecheur
Factortame
Non rispondo
Francovich
Qualunque norma dell’Unione, purché dotata di effetti diretti o diretta applicabilità:
prevale su una norma nazionale, ma solo se quest’ultima è posteriore
prevale su una norma nazionale, sia essa posteriore o anteriore
prevale su una norma nazionale, ma solo se quest’ultima è anteriore
prevale su una norma nazionale, sia essa posteriore o anteriore
In quali casi il cittadino ha diritto al risarcimento dei danni a fronte della mancata attuazione di una
direttiva?
Quando la violazione del diritto dell’Unione da parte dello Stato membro sia accertata con una sentenza della Corte di giustizia
Quando la direttiva è sufficientemente precisa e incondizionata
Quando la direttiva attribuisce un diritto determinato, purché il danno subito dal singolo sia diretta
conseguenza della mancata trasposizione della direttiva
Quando la direttiva attribuisce un diritto determinato, purché il danno subito dal singolo sia diretta
conseguenza della mancata trasposizione della direttiva
Con la sentenza Costa c.Enel la Corte di giustizia ha stabilito:
il primato del diritto dell’Unione sul diritto interno
la responsabilità dello Stato per la mancata attuazione di una direttiva
l’efficacia diretta dei regolamenti
il primato del diritto dell’Unione sul diritto interno
Una legge interna in contrasto con un regolamento dell’Unione:
deve essere applicata da ogni giudice nazionale, fino a che non sia intervenuta la dichiarazione di
incostituzionalità da parte della Corte costituzionale
deve essere disapplicata da ogni giudice nazionale senza che sia necessario attendere la dichiarazione di incostituzionalità da parte della Corte costituzionale
deve essere comunque applicata dal giudice nazionale finché non intervenga una sentenza
interpretativa della Corte di giustizia
deve essere disapplicata da ogni giudice nazionale senza che sia necessario attendere la dichiarazione di incostituzionalità da parte della Corte costituzionale
Con la sentenza Francovich la Corte di giustizia ha stabilito:
il divieto per i giudici nazionali di condannare lo Stato al risarcimento dei danni causati dal mancato o
parziale recepimento di una direttiva attributiva di diritti
il diritto dei cittadini a chiedere il risarcimento dei danni causati dal mancato o parziale recepimento di una direttiva che riconosce loro determinati diritti
il diritto dei cittadini a chiedere il risarcimento dei danni causati dal mancato o parziale recepimento di una direttiva solo a seguito di una pronuncia della Corte di giustizia che accerti l’inadempimento dello Stato
il diritto dei cittadini a chiedere il risarcimento dei danni causati dal mancato o parziale recepimento di una direttiva che riconosce loro determinati diritti
La legge europea (ex legge comunitaria) è:
una legge di recepimento dei regolamenti dell’Unione
una legge di adeguamento del diritto nazionale alle modifiche dei Trattati dell’Unione
una legge che adegua l’ordinamento italiano alle norme dell’Unione
una legge che adegua l’ordinamento italiano alle norme dell’Unione
Con la sentenza Granital del 1984 la Corte Costituzionale accoglie il principio per il quale:
spetta alla Corte costituzionale far disapplicare il diritto interno in contrasto con le norme dell’Unione
dotate di effetto diretto
il giudice nazionale può disapplicare il diritto interno in contrasto con le norme dell’Unione dotate di
effetto diretto solo previa pronuncia della Corte costituzionale
spetta al giudice nazionale disapplicare il diritto interno in contrasto con le norme dell’Unione dotate di effetti diretti
spetta al giudice nazionale disapplicare il diritto interno in contrasto con le norme dell’Unione dotate di effetti diretti
Per effetto del principio dell’interpretazione conforme:
un regolamento non può avere efficacia nei rapporti tra privati
una norma nazionale è interpretata alla luce di una direttiva inattuata anche nei rapporti tra privati
una sentenza della Corte di giustizia può annullare disposizioni nazionali contrastanti con il diritto
dell’Unione
una norma nazionale è interpretata alla luce di una direttiva inattuata anche nei rapporti tra privati
Per divenire efficace e poter essere applicato dai giudici nazionali, un regolamento dell’Unione:
deve essere ratificato dallo Stato membro
deve essere recepito con legge nazionale
non necessita di alcun provvedimento di recepimento
non necessita di alcun provvedimento di recepimento
Una legge interna in contrasto con un regolamento dell’Unione:
deve essere applicata da ogni giudice nazionale, fino a che non sia intervenuta la dichiarazione di
incostituzionalità da parte della Corte costituzionale
deve essere comunque applicata dal giudice nazionale fino a che non sia espressamente abrogata
deve essere disapplicata da qualunque giudice nazionale
deve essere disapplicata da qualunque giudice nazionale
Il recepimento legislativo delle direttive dell’Unione è prerogativa:
dei soli organi legislativi e esecutivi statali
degli organi legislativi e esecutivi statali nonché, secondo le rispettive competenze, delle regioni e province autonome
del giudice in quanto le direttive sono direttamente applicabili e non necessitano di provvedimenti di
recepimento
degli organi legislativi e esecutivi statali nonché, secondo le rispettive competenze, delle regioni e province autonome
Il dovere di disapplicare le norme interne contrastanti con il diritto dell’Unione direttamente applicabile o dotato di effetti diretti:
spetta anche alle pubbliche amministrazioni, previo intervento delle autorità giurisdizionali
spetta solo alle autorità giurisdizionali
spetta alle autorità giurisdizionali e alle pubbliche amministrazioni, sia centrali che regionali
spetta alle autorità giurisdizionali e alle pubbliche amministrazioni, sia centrali che regionali
Con la sentenza Simmenthal, la Corte di giustizia ha affermato il principio secondo cui, in caso di
contrasto tra ordinamento dell’Unione e ordinamento interno:
il giudice nazionale deve sospendere il giudizio, e richiedere la previa rimozione in via legislativa delle
disposizioni contrastanti della legge interna
il giudice nazionale deve disapplicare le disposizioni eventualmente contrastanti della legge interna, sia anteriore sia successiva alla norma comunitaria, senza doverne chiedere o attendere la previa rimozione in via legislativa o mediante qualsiasi altro controllo di costituzionalità
il giudice nazionale deve applicare in ogni caso la le disposizioni della legge interna
il giudice nazionale deve disapplicare le disposizioni eventualmente contrastanti della legge interna, sia anteriore sia successiva alla norma comunitaria, senza doverne chiedere o attendere la previa rimozione in via legislativa o mediante qualsiasi altro controllo di costituzionalità
Con la sentenza Granital, la Corte costituzionale italiana ha affermato che l’ordinamento comunitario e l’ordinamento nazionale:
sono ordinamenti autonomi e distinti, ma coordinati secondo la ripartizione di competenze stabilita e
garantita dai Trattati
costituiscono un unico ordinamento integrato, all’interno del quale vige il principio del primato del
diritto interno
costituiscono un unico ordinamento integrato, all’interno del quale vige il principio del primato del
diritto comunitario
sono ordinamenti autonomi e distinti, ma coordinati secondo la ripartizione di competenze stabilita e
garantita dai Trattati
Con la sentenza Granital, la Corte costituzionale italiana ha affermato che il principio della diretta applicazione delle norme comunitarie dotate di efficacia diretta significa che:
la norma comunitaria prevale su quella nazionale, e quest’ultima dev’essere dichiarata costituzionalmente illegittima dall’organo di giustizia costituzionale
la norma comunitaria prevale su quella nazionale, e quest’ultima è da ritenersi implicitamente abrogata
la norma comunitaria prevale su quella nazionale, ma quest’ultima mantiene la sua efficacia fuori
dall’ambito materiale e dai limiti temporali in cui vige la disciplina comunitaria
la norma comunitaria prevale su quella nazionale, e quest’ultima dev’essere dichiarata
costituzionalmente illegittima dall’organo di giustizia costituzionale
Perché sorga la responsabilità risarcitoria dello Stato è richiesta:
una qualsiasi violazione del diritto dell’Unione, anche di lieve entità
una violazione manifesta e grave del diritto dell’Unione
una violazione manifesta e grave del diritto primario dell’Unione
una violazione manifesta e grave del diritto dell’Unione
Con la sentenza Frontini, la Corte costituzionale italiana ha individuato la copertura costituzionale delle norme dell’Unione:
nell’art. 11 della Costituzione italiana
nella legge di ratifica dei Trattati istitutivi delle Comunità europee
nell’art. 117 della Costituzione italiana
nell’art. 11 della Costituzione italiana
La responsabilità risarcitoria dello Stato per violazione del diritto dell’Unione:
può essere accertata dal giudice nazionale, ma solo previa condanna dello Stato per infrazione da parte della Corte di giustizia
può essere accertata dal giudice nazionale, ma solo previa pronuncia in via pregiudiziale della Corte di giustizia
viene autonomamente accertata dal giudice nazionale
viene autonomamente accertata dal giudice nazionale
La responsabilità risarcitoria dello Stato per violazione del diritto dell’Unione:
può sorgere solo per mancata attuazione delle direttive
può sorgere solo per violazione del diritto dell’Unione commessa dal legislatore nazionale
può sorgere per violazione del diritto dell’Unione commessa da qualsiasi organo dello Stato
può sorgere per violazione del diritto dell’Unione commessa da qualsiasi organo dello Stato
Per adempiere agli obblighi dell’Unione l’Italia utilizza:
mai la via regolamentare, a causa della riserva di legge
prevalentemente la delega legislativa al governo
esclusivamente l’attuazione diretta mediante la legge comunitaria (ora europea)
prevalentemente la delega legislativa al governo
Nel processo di adozione degli atti dell’Unione europea le Camere del Parlamento italiano:
possono esercitare un diritto di veto
possono formulare pareri motivati relativi alla conformità dell’atto al principio di sussidiarietà
sono vincolate alla posizione espressa dal Governo
possono formulare pareri motivati relativi alla conformità dell’atto al principio di sussidiarietà
Il potere sostitutivo riguarda:
l’adozione di una posizione comune delle Regioni, sulle iniziative legislative dell’Unione
il potere delle Regioni di sostituirsi, nell’ambito delle loro competenze, alle autorità statali per dare
autonomamente attuazione alle direttive dell’Unione
il potere statale di sostituirsi alle Regioni nel dare attuazione al diritto dell’Unione, in caso di inerzia da parte regionale
il potere statale di sostituirsi alle Regioni nel dare attuazione al diritto dell’Unione, in caso di inerzia da parte regionale
Per l’attuazione del diritto dell’Unione la riforma costituzionale del titolo V del 2001 stabilisce:
l’abolizione del potere sostitutivo dello Stato in caso di inerzia regionale nel recepire il diritto
dell’Unione
il potere delle Regioni di attuare le norme dell’Unione europea e gli accordi internazionali nella propria sfera di competenza
l’obbligo di un accordo nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni per quanto riguarda la
determinazione dei principi fondamentali relativi all’appartenenza all’Unione
il potere delle Regioni di attuare le norme dell’Unione europea e gli accordi internazionali nella propria
sfera di competenza
Per la partecipazione delle Regioni al processo decisionale dell’Unione è prevista:
la necessità di un parere della Conferenza Stato-Regioni e Province autonome rispetto a tutte le
proposte di atti dell’Unione, prima della loro adozione
la partecipazione di tutte le Regioni e Province autonome al Comitato delle Regioni
la possibilità per il Governo di apporre una c.d. riserva di esame
la possibilità per il Governo di apporre una c.d. riserva di esame
Il principio di leale cooperazione:
impone agli Stati membri di assicurare l’esecuzione di tutti gli obblighi derivanti dai Trattati e dal
diritto secondario e di astenersi da qualsiasi misura che rischi di mettere in pericolo la realizzazione degli obiettivi dell’Unione
impone alle istituzioni dell’Unione di non interferire nell’ambito di competenza degli Stati membri
impone di assicurare il buon funzionamento dell’ordinamento dell’Unione attraverso un prelievo fiscale diretto da parte dell’Unione
impone agli Stati membri di assicurare l’esecuzione di tutti gli obblighi derivanti dai Trattati e dal
diritto secondario e di astenersi da qualsiasi misura che rischi di mettere in pericolo la realizzazione degli obiettivi dell’Unione
Che cosa prevede la legge sulla partecipazione dell’Italia al processo normativo dell’Unione europea (ora legge 234/2012, che ha sostituito la legge 11/2005) riguardo alla partecipazione degli enti locali?
Il governo conforma la sua posizione in Consiglio al parere vincolante degli enti locali espresso in sede della Conferenza Stato-Città
Il governo trasmette le proposte di atti dell’Unione che riguardano ambiti di competenza degli enti
locali alla Conferenza Stato-Città e alle associazioni rappresentative degli enti locali
La legge prevede solo la partecipazione del Parlamento e delle Regioni
Il governo trasmette le proposte di atti dell’Unione che riguardano ambiti di competenza degli enti
locali alla Conferenza Stato-Città e alle associazioni rappresentative degli enti locali
La sigla CIAE sta per:
Commissione italiana per gli affari ed europei
Comitato interministeriale per gli affari europei
Confederazione internazionale aeroporti europei
Comitato interministeriale per gli affari europei
La riserva di esame regionale è uno strumento che:
il governo deve usare su richiesta delle Regioni a statuto speciale a tutela delle loro competenze
esclusive
le Regioni possono usare nei confronti del governo centrale per controllare le attività del governo sotto il profilo del rispetto delle competenze regionali
il governo usa su richiesta della Conferenza Stato-Regioni sospendendo la propria votazione in sede di Consiglio dei Ministri, nel caso in cui siano in discussione progetti di atti normativi dell’Unione
riguardanti competenze legislative delle Regioni
il governo usa su richiesta della Conferenza Stato-Regioni sospendendo la propria votazione in sede di Consiglio dei Ministri, nel caso in cui siano in discussione progetti di atti normativi dell’Unione
riguardanti competenze legislative delle Regioni
Secondo la giurisprudenza della Corte di Giustizia:
le Regioni con competenze legislative possono accedere alla Corte di Giustizia come ricorrenti
semiprivilegiati attraverso il Comitato delle Regioni
le Regioni sono escluse nel novero dei ricorrenti privilegiati e sono poste sullo stesso piano delle
persone fisiche o giuridiche
le Regioni possono, per le materie delle loro competenze legislative, essere equiparate agli Stati
membri come ricorrenti privilegiati
le Regioni con competenze legislative possono accedere alla Corte di Giustizia come ricorrenti
semiprivilegiati attraverso il Comitato delle Regioni
La Corte costituzionale:
non si considera “giudice” ai sensi dell’art. 267 TFUE
si considera “giudice” ai sensi dell’art. 267 TFUE soltanto per le controversie in via principale fra Stato
e Regioni
si considera “giudice” a tutti i sensi dell’art. 267 TFUE
si considera “giudice” ai sensi dell’art. 267 TFUE
L’art. 117 della Costituzione italiana:
esplicita l’estensione del principio del primato del diritto dell’Unione europea anche alla relativa
prevalenza sulle norme costituzionali
codifica il principio del primato del diritto dell’Unione europea e la dottrina dei controlimiti
si limita a stabilire il primato del diritto dell’Unione europea sulle fonti interne di rango legislativo
si limita a stabilire il primato del diritto dell’Unione europea sulle fonti interne di rango legislativo
In caso di contrasto tra una norma legislativa e una norma contenuta in una direttiva scaduta priva di
effetto diretto il giudice ordinario:
è tenuto a sollevare una questione di costituzionalità per violazione degli artt. 11 e 117 Cost
è tenuto ad applicare la norma legislativa interna sebbene incompatibile con il diritto dell’Unione
è tenuto a disapplicare la norma legislativa interna incompatibile con la direttiva
è tenuto ad applicare la norma legislativa interna sebbene incompatibile con il diritto dell’Unione
L’azione di responsabilità extracontrattuale nei confronti dell’Unione, secondo l’art. 340 TFUE (ex art.
288 TCE), è volta ad ottenere il ristoro:
dei danni derivanti agli Stati non appartenenti alla UE dalla adozione di atti amministrativi o normativi
da parte di istituzioni, organi o organismi dell’Unione
dei danni conseguenti all’adozione di un atto amministrativo pregiudizievole nei confronti dello Stato
ricorrente ma non dei danni derivanti da un atto avente natura normativa
dei danni derivanti, anche a carico di singoli cittadini dell’Unione, a seguito dell’adozione di un atto
amministrativo o normativo da parte dell’Unione stessa
dei danni derivanti, anche a carico di singoli cittadini dell’Unione, a seguito dell’adozione di un atto
amministrativo o normativo da parte dell’Unione stessa
Il ricorso per inadempimento (o infrazione), presentato alla Corte di giustizia:
è diretto a far accertare eventuali violazioni dei Trattati e del diritto derivato compiute dagli Stati
membri
ha lo scopo di far accertare violazioni dei Trattati commesse da imprese e cittadini
è diretto unicamente ad accertare la violazione di diritti soggettivi a danno di cittadini dell’Unione
è diretto a far accertare eventuali violazioni dei Trattati e del diritto derivato compiute dagli Stati
membri
Il ricorso in carenza avanti la Corte di giustizia è rivolto:
a far accertare il comportamento omissivo ad opera del Parlamento europeo, del Consiglio europeo, del Consiglio, della Commissione o della Banca centrale
a far convalidare un atto non dovuto ma legittimo emesso dal Parlamento europeo, dal Consiglio
europeo, dal Consiglio, dalla Commissione o dalla Banca centrale
all’impugnazione di un atto adottato in violazione del diritto dell’Unione ad opera del Parlamento
europeo, del Consiglio europeo, del Consiglio, della Commissione o della Banca centrale
a far accertare il comportamento omissivo ad opera del Parlamento europeo, del Consiglio europeo, del Consiglio, della Commissione o della Banca centrale
Le decisioni assunte dalla Corte di giustizia nei ricorsi in via pregiudiziale:
sono vincolanti solo nei casi espressamente previsti
hanno efficacia vincolante per ogni altro giudice in fattispecie analoghe
hanno efficacia vincolante solo per il giudice a quo
hanno efficacia vincolante per ogni altro giudice in fattispecie analoghe
Il rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia:
è presentato da una delle parti di un procedimento
è presentato dal solo giudice nazionale
può essere presentato sia dal giudice sia dalle parti
è presentato dal solo giudice nazionale
Quali soggetti possono accedere alla Corte di giustizia per chiedere l’annullamento di un atto dell’Unione?
solo il Consiglio e la Commissione
il Parlamento europeo, il Consiglio, la Commissione, gli Stati membri e, in alcuni casi, le persone
fisiche e giuridiche
solo gli Stati membri
il Parlamento europeo, il Consiglio, la Commissione, gli Stati membri e, in alcuni casi, le persone
fisiche e giuridiche
Nel ricorso per inadempimento (o infrazione) la Corte di giustizia può annullare le misure nazionali
contrarie al diritto dell’Unione?
sì, è il contenuto tipico della sentenza
no, mai
sì, ma solo dopo una seconda sentenza che accerti il mancato rispetto dell’obbligo di adeguarsi al diritto dell’Unione
no, mai
Le sentenze emesse dal Tribunale:
sono impugnabili solo se emesse nei confronti di persone fisiche
sono impugnabili avanti la Corte di giustizia solamente per motivi di diritto
sono impugnabili avanti lo stesso Tribunale
sono impugnabili avanti la Corte di giustizia solamente per motivi di diritto
La Corte di Giustizia se riconosce che uno Stato membro non si è conformato alla sentenza da essa
pronunciata può con una successiva sentenza comminare il pagamento di una somma forfetaria o di una penalità?
sì, ma solo nei limiti di quanto richiesto dalla Commissione
no
sì
sì
Contro lo Stato che abbia mancato di adempiere agli obblighi previsti dai Trattati possono fare ricorso avanti alla Corte di giustizia:
la Commissione, gli Stati membri e i singoli cittadini
la Commissione e gli Stati membri
solo la Commissione
la Commissione e gli Stati membri
In base alla giurisprudenza consolidata della Corte di giustizia, uno Stato membro può essere ritenuto responsabile nel caso in cui l’inadempimento al diritto dell’Unione sia imputabile ad un ente territoriale nazionale (es. regione)?
no, la responsabilità ricade in via diretta in capo all’ente territoriale nazionale responsabile
dell’inadempimento
sì, ma la responsabilità è solidale e dell’inadempimento l’Unione europea può chiedere che risponda sia lo Stato sia – direttamente – l’ente territoriale
sì, la responsabilità è dello Stato membro quale che sia l’organo nazionale la cui azione o inattività è all’origine della violazione, anche se si tratta di una istituzione costituzionalmente indipendente
sì, la responsabilità è dello Stato membro quale che sia l’organo nazionale la cui azione o inattività è all’origine della violazione, anche se si tratta di una istituzione costituzionalmente indipendente
I singoli cittadini possono proporre il ricorso in base agli art. 258-260 TFUE (ex art. 226-228 TCE)
contro l’inadempimento degli Stati al diritto dell’Unione?
sì, ma solo dopo che la Commissione abbia messo in mora lo Stato inadempiente
sì, ma solo se l’inadempimento degli Stati membri arrechi un danno diretto alla loro sfera giuridica
no, in nessun caso
no, in nessun caso
Quale dei seguenti vizi NON è possibile far valere mediante il ricorso per l’annullamento di atti illegittimi secondo gli art. 263 e 264 TFUE (ex art. 230-231 TCE)?
violazione dei principi generali dell’ordinamento dell’Unione
omissione da parte di una istituzione, organo o organismo dell’Unione dell’adozione di un atto dovuto
sviamento di potere
omissione da parte di una istituzione, organo o organismo dell’Unione dell’adozione di un atto dovuto
In base agli artt. 263 e 264 TFUE e alla giurisprudenza della Corte di giustizia, rispetto a quali atti è
possibile esperire il ricorso per annullamento?
solo contro le direttive
rispetto a qualsiasi atto che, a prescindere dal nomen iuris, produca effetti giuridici nei confronti dei
terzi
raccomandazioni e pareri
rispetto a qualsiasi atto che, a prescindere dal nomen iuris, produca effetti giuridici nei confronti dei
terzi
In base all’art. 267 TFUE il rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia da parte delle Corti nazionali è:
obbligatorio ogniqualvolta il giudice nazionale di ultima istanza abbia un dubbio sull’interpretazione
e/o sulla validità delle disposizioni dell’Unione
discrezione per il giudice nazionale, il quale comunque dovrà prima rimettere la questione alla Corte
costituzionale
obbligatorio in ogni grado di giudizio se lo chiedono entrambe le parti del processo
obbligatorio ogniqualvolta il giudice nazionale di ultima istanza abbia un dubbio sull’interpretazione
e/o sulla validità delle disposizioni dell’Unione
Le sentenze della Corte di giustizia rese in sede di rinvio pregiudiziale sotto il profilo temporale:
di norma efficacia ex nunc, ma la Corte in certi casi può estenderne gli effetti anche ai rapporti sorti
prima della decisione della Corte
hanno valore retroattivo, ma la Corte può prevedere in circostanze particolari di attribuirvi valore solo a partire dal momento della decisione
hanno sempre esclusivamente efficacia ex nunc
hanno valore retroattivo, ma la Corte può prevedere in circostanze particolari di attribuirvi valore solo
a partire dal momento della decisione
I principi generali del diritto dell’Unione sono:
i principi contenuti nella Carta europea dei diritti fondamentali
elaborati e individuati dalla Corte di giustizia sulla base dei Trattati istitutivi e dei principi comuni
quali risultano da un’analisi comparata degli ordinamenti nazionali e di alcune convenzioni internazionali
quelli dichiarati espressamente fondamentali dalle Costituzioni di tutti gli Stati membri
elaborati e individuati dalla Corte di giustizia sulla base dei Trattati istitutivi e dei principi comuni
quali risultano da un’analisi comparata degli ordinamenti nazionali e di alcune convenzioni internazionali
Con il superamento della struttura a pilastri, la Corte di giustizia:
ha giurisdizione sia nella PESC, sia nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia
ha giurisdizione piena e senza eccezioni nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia, ma non nella
PESC
ha giurisdizione nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia salvo sulla validità e proporzionalità delle operazioni di polizia dirette alla salvaguardia della sicurezza interna
ha giurisdizione nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia salvo sulla validità e proporzionalità delle operazioni di polizia dirette alla salvaguardia della sicurezza interna
In base all’art. 7 TUE è possibile:
estromettere dall’Unione europea uno stato membro in caso di violazione grave e persistente dei valori di cui all’art. 2 TUE
sospendere alcuni dei diritti derivanti allo stato membro dai trattati, compreso il diritto di voto in seno al Consiglio, in caso di sue violazioni gravi e persistenti dei valori di cui all’art. 2 TUE
applicare agli stati membri una sanzione pecuniaria laddove questi violino in modo grave e persistente i valori di cui all’art. 2 TUE
sospendere alcuni dei diritti derivanti allo stato membro dai trattati, compreso il diritto di voto in seno al Consiglio, in caso di sue violazioni gravi e persistenti dei valori di cui all’art. 2 TUE
Nel procedimento di infrazione si possono sanzionare:
violazioni del diritto dell’Unione da parte di soggetti privati
violazioni del diritto dell’Unione degli stati membri, salvo queste siano riconducibili all’esercizio del
potere giudiziario (in quanto potere costituzionalmente indipendente)
violazioni del diritto dell’Unione da parte degli stati membri, anche se riconducibili all’esercizio del
potere giudiziario
violazioni del diritto dell’Unione da parte degli stati membri, anche se riconducibili all’esercizio del
potere giudiziario
Nella fase contenziosa del procedimento di infrazione la Commissione:
può ampliare le contestazioni e precisare l’importo della somma forfettaria e della penalità applicabile
può ampliare le contestazioni effettuate con la lettera di messa in mora
non può ampliare le contestazioni effettuate con la lettera di messa in mora, ma solo precisarle
non può ampliare le contestazioni effettuate con la lettera di messa in mora, ma solo precisarle
L’avvio di un procedimento di infrazione è:
un atto discrezionale della Commissione che può basarsi su una segnalazione da parte di privati
un atto dovuto della Commissione per il quale è possibile un ricorso in carenza
un atto dovuto della Commissione che può basarsi su una segnalazione da parte di privati
un atto discrezionale della Commissione che può basarsi su una segnalazione da parte di privati
Nell’ambito del procedimento di infrazione, l’adempimento di uno stato membro successivo al termine stabilito nel parere motivato:
è irrilevante nel giudizio della Corte di giustizia
può essere rilevante, ma la valutazione della rilevanza è rimessa alla discrezionalità della Corte di
giustizia
estingue il procedimento di infrazione
può essere rilevante, ma la valutazione della rilevanza è rimessa alla discrezionalità della Corte di
giustizia
In caso di mancato adempimento di un giudizio della Corte di giustizia emesso in esito ad un
procedimento di infrazione:
la Commissione può inviare una lettera di diffida alla quale, in caso di protratto inadempimento, può seguire direttamente il ricorso alla Corte di giustizia
la Commissione è tenuta a promuovere un nuovo procedimento di infrazione che segue la medesima sequenza procedimentale del primo procedimento di infrazione (lettera di messa in mora, parere motivato, eventuale ricorso alla Corte di giustizia)
la Commissione valuta discrezionalmente se promuovere un nuovo procedimento di infrazione che segue la medesima sequenza procedimentale del primo procedimento di infrazione (lettera di messa in mora, parere motivato, eventuale ricorso alla Corte di giustizia)
la Commissione può inviare una lettera di diffida alla quale, in caso di protratto inadempimento, può seguire direttamente il ricorso alla Corte di giustizia
In caso di mancata comunicazione dell’attuazione di una direttiva approvata in base alla procedura
legislativa, la Commissione:
deve seguire l’ordinaria procedura di infrazione
può chiedere l’applicazione di una sanzione pecuniaria già in occasione del primo ricorso alla Corte di
giustizia
deve irrogare direttamente una sanzione allo stato membro senza bisogno di ricorrere alla Corte di
giustizia
deve seguire l’ordinaria procedura di infrazione
Attraverso il rinvio pregiudiziale la Corte di giustizia:
non può sindacare la validità degli atti di diritto interno, ma può fornire indicazioni utili al giudice
nazionale competente a valutare la compatibilità di diritto interno e diritto dell’Unione
non può in alcun caso sindacare la validità degli atti di diritto interno, che non possono essere presi in considerazione nel definire l’interpretazione del diritto dell’Unione
può procedere al controllo sulla validità degli atti di diritto interno
Attraverso il rinvio pregiudiziale la Corte di giustizia:
non può sindacare la validità degli atti di diritto interno, ma può fornire indicazioni utili al giudice
nazionale competente a valutare la compatibilità di diritto interno e diritto dell’Unione
non può in alcun caso sindacare la validità degli atti di diritto interno, che non possono essere presi in
considerazione nel definire l’interpretazione del diritto dell’Unione
può procedere al controllo sulla validità degli atti di diritto interno
In quale anno è stata istituita la Comunità economica europea?
1957
Il numero attuale degli Stati membri dell’Unione europea è
28
La Carta dei diritti fondamentali
ha acquisito con il Trattato di Lisbona valore di diritto primario
In seguito al Trattato di Lisbona la cd. struttura a pilastri dell’Unione europea:
è stata eliminata
Il Consiglio d’Europa è:
un’organizzazione internazionale distinta dall’Unione europea
un’istituzione della Comunità europea
un’istituzione dell’Unione europea
un’organizzazione internazionale distinta dall’Unione europea
Il recesso di uno stato membro dall’Unione europea è deciso:
dallo stato membro secondo le proprie norme costituzionali; perché sia efficace, tale decisione deve
essere approvata dal Consiglio europeo
dallo stato membro secondo le proprie norme costituzionali; tale decisione deve essere notificata al
Consiglio europeo in vista dell’adozione di un accordo di recesso tra l’Unione europea e lo stato membro
in questione
dallo stato membro secondo le proprie norme costituzionali; tale decisione deve essere notificata al
Consiglio europeo in vista dell’adozione di un accordo di recesso tra l’Unione europea e lo stato membro
in questione
Il principio di sussidiarietà previsto nel Trattato CE stabilisce:
l’intervento della Unione nei settori di competenza esclusiva degli Stati, soltanto se e nella misura in
cui gli obiettivi dell’azione prevista non possono essere sufficientemente realizzati dagli Stati membri
l’intervento dell’Unione in materie diverse da quelle di sua competenza esclusiva, soltanto se e nella
misura in cui gli obiettivi dell’azione prevista non possono essere sufficientemente realizzati dagli Stati
membri
l’intervento dell’Unione nei settori di competenza esclusiva e concorrente degli Stati, se gli obiettivi
realizzati dagli Stati non sono conformi alle norme dell’Unione Europea
l’intervento dell’Unione in materie diverse da quelle di sua competenza esclusiva, soltanto se e nella
misura in cui gli obiettivi dell’azione prevista non possono essere sufficientemente realizzati dagli Stati
membri
Il nome corretto del Consiglio dei ministri dell’Unione europea è:
Consiglio dell’Unione europea
Con il voto di censura il Consiglio può esercitare una funzione di controllo sulla Commissione:
falso, è il Parlamento europeo che può esercitarlo
La vigilanza sull’applicazione del Trattato e sugli atti giuridici delle Istituzioni dell’Unione è di
competenza:
della Commissione
Il Consiglio dell’Unione europea:
è l’istituzione che riunisce i ministri degli Stati membri
indica con un altro nome il Consiglio europeo
è l’istituzione che riunisce i rappresentanti permanenti degli Stati membri
è l’istituzione che riunisce i ministri degli Stati membri
La ponderazione dei voti è espressione che sta a indicare:
la neutralità delle astensioni per il risultato di una votazione nel Consiglio
il sistema della negoziazione dei voti tra Stati membri preventivo ad ogni decisione collegiale
il numero dei voti attributi a ciascuno Stato membro in seno al Consiglio
il numero dei voti attributi a ciascuno Stato membro in seno al Consiglio
La Commissione europea è obbligata a rispondere alle interrogazioni poste:
dal Parlamento europeo
Quale istituzione esercita la funzione di controllo sulla Commissione attraverso il voto di censura?
Il Consiglio
Il Comitato Economico e Sociale
Il Parlamento Europeo
Il Parlamento Europeo
L’elezione del Presidente della Commissione spetta
ai Governi degli Stati membri tenuto conto delle elezioni al Parlamento europeo
ai Governi degli Stati membri con l’approvazione del Parlamento europeo
al Parlamento europeo, che elegge con la maggioranza dei suoi membri un candidato proposto dal Consiglio europeo tenuto conto delle elezioni al Parlamento europeo
al Parlamento europeo, che elegge con la maggioranza dei suoi membri un candidato proposto dal Consiglio europeo tenuto conto delle elezioni al Parlamento europeo
Il Consiglio dell’Unione Europea è un organo composto…
esclusivamente dai ministri dei governi degli Stati membri
da delegati di ciascuno Stato membro nominati dai rispettivi governi per un periodo di non meno di
quattro anni
da rappresentanti di ciascuno Stato membro con rango ministeriale e poteri di impegnare il proprio
Stato
da rappresentanti di ciascuno Stato membro con rango ministeriale e poteri di impegnare il proprio
Stato
Quale delle seguenti funzioni NON spetta al Consiglio?
Coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri
L’iniziativa legislativa per nuovi atti normativi in settori diversi dalla PESC
Adozione di provvedimenti (regolamenti, direttive, decisioni) e approvazione del bilancio
L’iniziativa legislativa per nuovi atti normativi in settori diversi dalla PESC
Il Consiglio europeo…
dà gli impulsi necessari per lo sviluppo dell’Unione e definisce gli orientamenti e le priorità politiche
generali
è l’organizzazione internazionale europea che si occupa in particolar modo della tutela dei diritti umani
è l’organo intergovernativo di vertice della cooperazione politica, ma non è previsto dai Trattati
dà gli impulsi necessari per lo sviluppo dell’Unione e definisce gli orientamenti e le priorità politiche
generali
I membri della Commissione europea rappresentano:
solo gli interessi della Unione in quanto tale
Che cosa prevede la procedura per l’elezione del Parlamento europeo?
Il suffragio universale diretto con sistemi elettorali proporzionali
I giudici della Corte di giustizia sono nominati
di comune accordo tra i governi degli stati membri previa consultazione di un comitato di selezione
I membri della Commissione europea (con esclusione del Presidente) sono:
designati su proposta dei Governi degli Stati membri dal Consiglio europeo di comune accordo con il Presidente eletto e vengono approvati come collegio dal Parlamento europeo
nominati dai Governi degli Stati membri previo parere sia del Presidente eletto della Commissione sia del Parlamento europeo
approvati singolarmente dal Parlamento europeo
designati su proposta dei Governi degli Stati membri dal Consiglio europeo di comune accordo con il Presidente eletto e vengono approvati come collegio dal Parlamento europeo
Come si chiama l’organo che riunisce i capi di Stato o di governo degli stati membri e il presidente della
Commissione e che stabilisce le linee guida dell’Unione?
Il Consiglio europeo
L’Alto Rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza…
presiede il Consiglio “Affari esteri” ed è Vice-Presidente della Commissione
Il Comitato delle Regioni…
può esprimere dei pareri vincolanti sulle competenze regionali esclusive
partecipa obbligatoriamente nella procedura di co-decisione, in alcune ipotesi con potere di veto
deve essere consultato nelle ipotesi previste dai Trattati
deve essere consultato nelle ipotesi previste dai Trattati
La cooperazione rafforzata è possibile nei settori di competenza non esclusiva, con la partecipazione
minima di nove Stati membri attraverso una decisione:
del Consiglio su proposta della Commissione europea, previa approvazione del Parlamento europeo
della Commissione europea
di tutti gli Stati membri previa approvazione del Parlamento europeo
del Consiglio su proposta della Commissione europea, previa approvazione del Parlamento europeo
La Politica estera e di sicurezza comune è stata razionalizzata nel Trattato di Lisbona attraverso..
l’adozione della proposta di un seggio permanente per l’UE nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni
Unite
il prolungamento a 18 mesi del periodo della presidenza che rimane a rotazione
l’istituzione della personalità giuridica dell’Unione e dell’Alto Rappresentante dell’Unione per gli affari
esteri e la politica di sicurezza
l’istituzione della personalità giuridica dell’Unione e dell’Alto Rappresentante dell’Unione per gli affari
esteri e la politica di sicurezza
I Parlamenti nazionali possono partecipare ai procedimenti decisionali dell’UE
ponendo un veto nelle procedure di revisione semplificata e nell’applicazione delle c.d. norme
passerella
Il controllo del rispetto del principio di sussidiarietà…
è affidato ai Parlamenti nazionali ed è sindacabile della Corte di Giustizia
Qual è la caratteristica principale del metodo intergovernativo?
le frequenti consultazioni fra i governi degli Stati membri, anche al di fuori del contesto istituzionale
il principio della ponderazione dei voti
tutto il potere decisionale è attribuito ai governi degli Stati membri
utto il potere decisionale è attribuito ai governi degli Stati membri
Il termine “deficit democratico” nell’Unione Europea…
vuole sottolineare la necessità dell’introduzione di forme di democrazia diretta nei Trattati
si riferisce al fatto che la Commissione non sia eletta direttamente dai cittadini
si riferisce agli scarsi poteri inizialmente attribuiti al Parlamento europea, l’unica istituzione
dell’Unione direttamente eletta dai cittadini
si riferisce agli scarsi poteri inizialmente attribuiti al Parlamento europea, l’unica istituzione
dell’Unione direttamente eletta dai cittadini
Le c.d. norme passerella permettono senza la necessità di una modifica dei trattati:
di includere nuove competenze nelle politiche attribuite all’Unione
di passare da un voto a maggioranza semplice ad un voto a maggioranza qualificata nel Consiglio
il passaggio da un voto all’unanimità nel Consiglio ad un voto a maggioranza qualificata
il passaggio da un voto all’unanimità nel Consiglio ad un voto a maggioranza qualificata
La procedura di revisione ordinaria dei Trattati (nella versione del Trattato di Lisbona) prevede:
l’adozione del progetto di modifica da parte di un’assemblea di rappresentanti dei Parlamenti nazionali
e regionali
una proposta della Commissione adottata dal Consiglio europeo previa consultazione del Parlamento
europeo
la convocazione di una Convenzione che presenta una raccomandazione alla Conferenza dei
rappresentanti dei governi degli Stati membri
la convocazione di una Convenzione che presenta una raccomandazione alla Conferenza dei
rappresentanti dei governi degli Stati membri
Nelle materie in cui si opera il coordinamento delle politiche nazionali:
non si applica il principio di sussidiarietà
si applica il principio di sussidiarietà
non si applica né il principio di sussidiarietà né il principio di leale cooperazione
non si applica il principio di sussidiarietà
Nelle materie di competenza complementare l’Unione:
può agire solo se autorizzata dagli stati membri
può procedere all’armonizzazione della legislazione nazionale
non può procedere all’armonizzazione della legislazione nazionale
non può procedere all’armonizzazione della legislazione nazionale
In base alla clausola di flessibilità (art. 352 TFUE):
le istituzioni politiche dell’Unione possono circoscrivere l’ambito di operatività del diritto dell’Unione
Europea
le istituzioni politiche dell’Unione possono estendere l’azione legislativa verso obiettivi non
espressamente previsti dai trattati
le istituzioni politiche dell’Unione possono adottare atti necessari a realizzare gli obiettivi previsti dai
trattati qualora questi ultimi non prevedano basi giuridiche ad hoc
le istituzioni politiche dell’Unione possono adottare atti necessari a realizzare gli obiettivi previsti dai
trattati qualora questi ultimi non prevedano basi giuridiche ad hoc
La clausola di flessibilità (art. 352 TFUE) richiede:
un voto all’unanimità del Consiglio e assenso del Parlamento europeo
La clausola di flessibilità (art. 352 TFUE) non può essere utilizzata:
in materia di politica estera e di sicurezza comune
Affinché il Consiglio possa emendare una proposta della Commissione è richiesta:
l’unanimità, salvo che il Trattato disponga diversamente
Al termine del periodo transitorio (dal 1 Aprile 2017), il voto a maggioranza qualificata nel Consiglio
richiederà il consenso:
del 55% degli stati membri (almeno 15 stati membri) rappresentativo di almeno il 65% della
popolazione
Al fine di bloccare una deliberazione a maggioranza qualificata nel Consiglio è sufficiente:
il voto contrario di una minoranza di almeno 4 stati membri qualsiasi
il voto contrario di stati membri rappresentativi di almeno il 35,1% della popolazione dell’Unione
il voto contrario di almeno 4 stati membri rappresentativi di almeno il 35,1% della popolazione
dell’Unione
il voto contrario di una minoranza di almeno 4 stati membri qualsiasi
Nel caso di deliberazione a maggioranza qualificata nel Consiglio, il fatto che la proposta non sia stata
formulata dalla Commissione o dall’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune:
determina l’incremento dal 55% al 72% del requisito relativo agli stati membri favorevoli
Al momento del voto a maggioranza qualificata nel Consiglio europeo:
Il Presidente della Commissione ed il Presidente del Consiglio europeo non votano
il Presidente della Commissione non vota; il Presidente del Consiglio europeo vota in rappresentanza
del proprio stato di provenienza
il Presidente della Commissione non vota in quanto non è componente di diritto del Consiglio europeo
Il Presidente della Commissione ed il Presidente del Consiglio europeo non votano
Il mandato del Presidente del Consiglio europeo
può essere revocato con voto dello stesso Consiglio europeo a maggioranza qualificata in caso di
impedimento o colpa grave
può essere revocato dalla Corte di giustizia in caso di impedimento o colpa grave
non può essere revocato, ma può essere sottoposto a censura da parte del Parlamento europeo
può essere revocato con voto dello stesso Consiglio europeo a maggioranza qualificata in caso di
impedimento o colpa grave
Con un voto di censura è possibile:
obbligare alle dimissioni l’intera Commissione
Secondo il Trattato di Lisbona, il Consiglio europeo:
può effettuare con la massima discrezionalità la nomina del Presidente della Commissione
è tenuto a nominare alla carica di Presidente della Commissione il candidato proposto dal partito
maggiormente votato
è tenuto ad effettuare la nomina del Presidente della Commissione tenendo conto dell’esito delle
elezioni per il Parlamento europeo
è tenuto ad effettuare la nomina del Presidente della Commissione tenendo conto dell’esito delle
elezioni per il Parlamento europeo
Il Presidente della Commissione:
ha il potere di modificare le deleghe assegnate ai Commissari
Il principio della “proporzionalità degressiva” implica che:
rispetto ai parlamentari votati negli stati membri meno popolosi, i parlamentari votati negli stati
membri più popolosi rappresentano un numero di cittadini proporzionalmente più elevato
Il Parlamento europeo vota:
a maggioranza semplice, salvo i Trattati non dispongano diversamente
Il Consiglio delibera:
a maggioranza qualificata, salvo i Trattati non dispongano diversamente
Il Consiglio europeo si pronuncia:
per consenso, salvo i Trattati non dispongano diversamente
a maggioranza qualificata, salvo i Trattati non richiedano esplicitamente l’unanimità
sempre all’unanimità
per consenso, salvo i Trattati non dispongano diversamente
La Commissione:
è tenuta a formulare un’iniziativa legislativa su richiesta di Parlamento europeo e Consiglio e, qualora
non proceda in tal senso, le istituzioni richiedenti possono procedere di fronte alla Corte di giustizia con
ricorso per inadempimento
è tenuta a formulare un’iniziativa legislativa a seguito di richieste del Parlamento europeo, del
Consiglio o di 1 milione di cittadini europei
non è tenuta a formulare un’iniziativa legislativa a seguito di richieste del Parlamento europeo, del
Consiglio o di 1 milione di cittadini europei, ma se si rifiuta è tenuta a motivare la propria decisione
non è tenuta a formulare un’iniziativa legislativa a seguito di richieste del Parlamento europeo, del
Consiglio o di 1 milione di cittadini europei, ma se si rifiuta è tenuta a motivare la propria decisione
Nell’ambito della procedura di consultazione, il Parlamento europeo:
può dilazionare per un periodo indefinito il proprio parere impedendo al Consiglio di approvare un atto
legislativo
non può dilazionare oltre un termine ragionevole l’adozione del proprio parere in quanto un simile
comportamento integrerebbe una violazione del principio di leale cooperazione
può dilazionare per un periodo indefinito il proprio parere, ma il Consiglio può comunque provvedere
visto che il parere non ha natura vincolante
non può dilazionare oltre un termine ragionevole l’adozione del proprio parere in quanto un simile
comportamento integrerebbe una violazione del principio di leale cooperazione
Nell’ambito della procedura di consultazione, il Parlamento europeo:
deve essere consultato nuovamente qualora il Consiglio intenda approvare una versione dell’atto
normativo contenente modifiche rilevanti rispetto alla versione inizialmente sottoposta al Parlamento
europeo
può essere consultato a discrezione della Commissione
adotta un parere che vincola il Consiglio
deve essere consultato nuovamente qualora il Consiglio intenda approvare una versione dell’atto
normativo contenente modifiche rilevanti rispetto alla versione inizialmente sottoposta al Parlamento
europeo
I Trattati dell’Unione europea contengono un catalogo dei diritti fondamentali dell’uomo?
Sì, attraverso il riferimento alle tradizioni costituzionali comuni degli Stati membri
Non più, dopo le modifiche introdotte dal Trattato di Lisbona
No, ma attribuiscono valore vincolante alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea
No, ma attribuiscono valore vincolante alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea
La Corte di giustizia riconosce come principi generali del diritto dell’Unione europea:
quelli che sono espressione di una tendenza prevalente negli Stati membri
quelli che sono comuni in tutti gli elementi a tutti gli Stati membri dell’Unione
quelli comuni agli Stati fondatori delle Comunità europee
quelli che sono espressione di una tendenza prevalente negli Stati membri
Gli atti legislativi entrano in vigore:
con la notifica al destinatario, sia esso uno stato, un ente pubblico, una persona fisica o giuridica
alla data da essi stabilita oppure, in mancanza di data, il ventesimo giorno successivo alla
pubblicazione
con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea
alla data da essi stabilita oppure, in mancanza di data, il ventesimo giorno successivo alla
pubblicazione
I cittadini europei possono invocare l’efficacia diretta delle direttive solo nei confronti dello Stato e delle
sue istituzioni, in forza:
dell’efficacia verticale
Le direttive vincolano gli Stati membri in ordine:
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al risultato da conseguire
Dal momento della sua entrata in vigore un regolamento:
può essere impugnato per annullamento solo di fronte alla Corte di Giustizia e al Tribunale dell’Unione
europea
può essere impugnato per annullamento sia di fronte alla Corte di Giustizia e al Tribunale, sia di fronte
ai giudici e alle autorità nazionali
può essere impugnato per annullamento solo di fronte ai giudici e alle autorità nazionali
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può essere impugnato per annullamento solo di fronte alla Corte di Giustizia e al Tribunale dell’Unione
europea
Le procedure legislative prevedono:
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la possibilità per i parlamenti nazionali di inviare un parere motivato sul rispetto del principio di
sussidiarietà
La procedura legislativa speciale può comportare:
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una decisione del Consiglio con approvazione o consultazione del Parlamento europeo
La qualificazione legislativa di una procedura implica
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l’applicazione del controllo preliminare sul rispetto del principio di sussidiarietà da parte dei parlamenti nazionali
All’attuazione degli atti giuridicamente vincolanti dell’Unione provvedono:
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gli stati membri e, nei casi in cui siano necessarie condizioni uniformi di esecuzione, la Commissione
o, in ipotesi particolari, il Consiglio
Come può essere sanzionata la violazione del Trattato da parte di uno Stato membro?
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con una sanzione pecuniaria (penalità, somma forfettaria)
Quale, tra le seguenti circostanze, NON è necessario sussista per richiedere il risarcimento del danno ad
uno Stato membro per infrazione al diritto dell’Unione Europea?
accertamento dell’infrazione effettuata dalla Corte di giustizia
attribuzione agli individui di diritti
nesso di causalità tra infrazione e danno
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accertamento dell’infrazione effettuata dalla Corte di giustizia
Un regolamento dell’Unione può essere abrogato da una legge nazionale?
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No
Quali dei seguenti soggetti, oltre ai giudici nazionali, sono tenuti ad applicare le direttive, ancorché non
attuate?
Tutti i cittadini appartenenti agli Stati membri dell’Unione
La pubblica amministrazione
I singoli operatori economici
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La pubblica amministrazione
Con la sentenza Frontini, la Corte costituzionale italiana ha individuato la copertura costituzionale delle
norme dell’Unione:
nell’art. 11 della Costituzione italiana
Con la sentenza Simmenthal, la Corte di giustizia ha affermato il principio secondo cui, in caso di
contrasto tra ordinamento dell’Unione e ordinamento interno:
il giudice nazionale deve disapplicare le disposizioni eventualmente contrastanti della legge interna, sia
anteriore sia successiva alla norma comunitaria, senza doverne chiedere o attendere la previa rimozione
in via legislativa o mediante qualsiasi altro controllo di costituzionalità
Attualmente, la copertura costituzionale delle norme dell’Unione trova la sua fonte:
nell’art. 11 e nell’art. 117 Cost
Perché sorga la responsabilità risarcitoria dello Stato è necessaria:
una violazione manifesta e grave del diritto dell’Unione
La legge 234/2012 sulla partecipazione dell’Italia al processo normativo dell’Unione europea:
prevede la tempestiva informazione delle regioni e delle province autonome da parte del governo
prevede una serie di incontri annuali tra i funzionari della Commissione e i rappresentanti di tutte le
regioni
prevede obblighi di informazione e comunicazione ai consigli regionali direttamente da parte delle
istituzioni dell’Unione
prevede la tempestiva informazione delle regioni e delle province autonome da parte del governo
Davanti alla Corte di giustizia la responsabilità per la mancata/incorretta attuazione ed esecuzione degli
atti normativi europei:
è imputabile unicamente agli Stati membri, anche per attività di organi/enti sub-nazionali
è imputabile agli Stati membri e agli enti territoriali
è genericamente imputabile ad ogni organo/ente tenuto all’applicazione del diritto dell’Unione
è imputabile unicamente agli Stati membri, anche per attività di organi/enti sub-nazionali
La teoria dualista, secondo la quale gli ordinamenti dell’Unione e nazionale sono considerati come
autonomi e distinti, ancorché coordinati, trova un forte riconoscimento:
nella sentenza Granital della Corte costituzionale italiana
La legge comunitaria (legge europea in seguito alla l. 234/2012) è:
una particolare fonte del diritto dell’Unione che riguarda la politica estera e di sicurezza
una legge che, con cadenza annuale, definisce il budget per la partecipazione degli Stati al bilancio
dell’Unione
una legge che, con cadenza annuale, adegua l’ordinamento italiano alle norme del diritto dell’Unione
una legge che, con cadenza annuale, adegua l’ordinamento italiano alle norme del diritto dell’Unione
La responsabilità risarcitoria dello Stato nei confronti dei singoli per violazione del diritto dell’Unione è
accertata:
autonomamente dal giudice nazionale
La teoria monista, in base alla quale il diritto dell’Unione e il diritto nazionale fanno parte di un unico
ordinamento e al primo deve essere garantita la supremazia nei confronti delle disposizioni nazionali è
quella sostenuta
dalla Corte costituzionale italiana
dalla Corte costituzionale tedesca
dalla Corte di Giustizia
dalla Corte di Giustizia
La legge sulla partecipazione dell’Italia al processo normativo dell’Unione europea (ora legge 234/2012,
che ha sostituito la legge 11/2005) ha conservato e riorganizzato i principali strumenti della legge
comunitaria (ora legge europea) per:
permettere al governo di sostituirsi al Parlamento nell’adozione di quasi tutta la normativa di attuazione
garantire un maggiore coinvolgimento del Parlamento e adeguarsi al mutato quadro costituzionale
escludere la partecipazione del governo alla fase discendente di adeguamento dell’ordinamento
nazionale agli impegni europei
garantire un maggiore coinvolgimento del Parlamento e adeguarsi al mutato quadro costituzionale
La riserva di esame parlamentare è uno strumento che usa il governo sospendendo la propria votazione in
sede di Consiglio dell’Unione Europea…
quando non dispone di una maggioranza di 2/3 in entrambe le camere
per discutere di atti europei di particolare importanza politica, economica e sociale, quando lo richiede
il Parlamento
per sentire il parere conforme del Parlamento europeo
per discutere di atti europei di particolare importanza politica, economica e sociale, quando lo richiede
il Parlamento
Le Regioni danno attuazione alle direttive dell’Unione europea…
anche nelle materie di competenza concorrente rispettando i principi fondamentali individuati nella
legge europea
solo nell’ambito delle competenze residuali
anche nelle materie di competenza concorrente, ma solo se il termine di recepimento è scaduto e il
Parlamento nazionale è rimasto inerte
anche nelle materie di competenza concorrente rispettando i principi fondamentali individuati nella
legge europea
anche nelle materie di competenza concorrente rispettando i principi fondamentali individuati nella
legge europea
lo Stato dispone di un potere sostitutivo a carattere cedevole
Con il Protocollo sull’applicazione del principio di sussidiarietà introdotto dal Trattato di Lisbona:
lo Stato membro delega all’Unione europea tutte le funzioni che non richiedono una gestione
differenziata a livello nazionale
i Parlamenti nazionali possono esprimere pareri in cui lamentano la mancanza di conformità a tale
principio di proposte di atti dell’Unione
il potere di attuare le direttive dell’Unione è stato attribuito ai Comuni
i Parlamenti nazionali possono esprimere pareri in cui lamentano la mancanza di conformità a tale
principio di proposte di atti dell’Unione
L’art. 117 della Costituzione italiana:
Si limita a stabilire il primato del diritto dell’Unione europea sulle fonti interne di rango legislativo
La Corte costituzionale:
si considera giudice ai sensi dell’art. 267 TFUE solo nell’ambito di ricorsi in via principale
si considera giudice ai sensi dell’art. 267 TFUE
non si considera un giudice ai sensi dell’art. 267 TFUE
si considera giudice ai sensi dell’art. 267 TFUE
Il ricorso in via pregiudiziale è volto a:
interpretare, nel corso di una controversia pendente di fronte ad un giudice nazionale, una norma
dell’Unione o a sindacare la validità di un atto dell’Unione Europea
risolvere, nel corso di una controversia pendente di fronte alla Corte di Giustizia, una questione
vertente la legittimità costituzionale di una norma nazionale in contrasto con il diritto comunitario
interpretare, in qualunque momento, e a prescindere da qualunque giudizio pendente, norme del diritto
interno derivanti dal diritto dell’Unione
interpretare, nel corso di una controversia pendente di fronte ad un giudice nazionale, una norma
dell’Unione o a sindacare la validità di un atto dell’Unione Europea
L’interpretazione della Corte di Giustizia nel procedimento in via pregiudiziale:
vincola formalmente solo il giudice nazionale che ha sollevato la questione, ma di fatto vincola anche
tutti gli altri giudici nazionali in casi analoghi
non è vincolante per il giudice nazionale
vincola il solo giudice nazionale che ha sollevato la questione
vincola formalmente solo il giudice nazionale che ha sollevato la questione, ma di fatto vincola anche
tutti gli altri giudici nazionali in casi analoghi
La pronuncia che stabilisce la responsabilità extracontrattuale dell’Unione:
sospende l’efficacia dell’atto illegittimo
condanna l’Unione al risarcimento dei danni
ha come scopo l’eliminazione dell’atto illegittimo
condanna l’Unione al risarcimento dei danni
Nel procedimento di infrazione si possono sanzionare:
violazioni del diritto dell’Unione da parte degli stati membri, salvo queste siano riconducibili
all’esercizio del potere giudiziario (in quanto potere costituzionalmente indipendente)
violazioni del diritto dell’Unione da parte di soggetti privati
violazioni del diritto dell’Unione da parte degli stati membri, anche se riconducibili all’esercizio del
potere giudiziario
violazioni del diritto dell’Unione da parte degli stati membri, anche se riconducibili all’esercizio del
potere giudiziario
In caso di mancato adempimento di un giudizio della Corte di giustizia emesso in esito ad un
procedimento di infrazione:
la Commissione valuta discrezionalmente se promuovere un nuovo procedimento di infrazione che
segue la medesima sequenza procedimentale del primo procedimento di infrazione (lettera di messa in mora, parere motivato, eventuale ricorso alla Corte di giustizia)
La Commissione può inviare una lettera di diffida alla quale, in caso di protratto inadempimento, può
seguire direttamente il ricorso alla Corte di giustizia
la Commissione è tenuta a promuovere un nuovo procedimento di infrazione che segue la medesima
sequenza procedimentale del primo procedimento di infrazione (lettera di messa in mora, parere
motivato, eventuale ricorso alla Corte di giustizia)
La Commissione può inviare una lettera di diffida alla quale, in caso di protratto inadempimento, può
seguire direttamente il ricorso alla Corte di giustizia
Il Tribunale dell’Unione europea:
decide su tutti i ricorsi per annullamento proposti dagli stati membri
ha competenza esclusiva per i ricorsi in tema di appalti pubblici, ambiente e politiche culturali
decide principalmente sui ricorsi proposti da persone fisiche o giuridiche
decide principalmente sui ricorsi proposti da persone fisiche o giuridiche
Le sentenze del Tribunale possono essere impugnate avanti alla Corte di giustizia:
solo quando riguardano la violazione di diritti soggettivi
solo per motivi di diritto
sia per motivi di diritto che per motivi di fatto
solo per motivi di diritto
La Corte di Giustizia se riconosce che uno Stato membro non si è conformato alla sentenza da essa
pronunciata nell’ambito di un ricorso per infrazione può comminare il pagamento di una somma forfetaria
o di una penalità:
di una penalità:
sì, ma solo nei limiti di quanto richiesto dalla Commissione
no
sì
sì
L’annullamento di un atto delle Istituzioni dell’Unione (controllo di legittimità sulla base dell’art. 263
TFUE):
ha efficacia erga omnes dal momento della pronuncia di annullamento
ha efficacia retroattiva e portata erga omnes
ha efficacia retroattiva e solo tra le parti del procedimento
ha efficacia retroattiva e portata erga omnes
In base alla giurisprudenza consolidata della Corte di giustizia, qualora l’inadempimento agli obblighi derivanti dal diritto dell’Unione sia imputabile ad un ente territoriale di uno Stato membro, il
ricorso per inadempimento degli artt. 258-260 TFUE deve essere proposto:
non può essere proposto, perché lo Stato non è tenuto a rispondere per comportamenti ad esso non
direttamente imputabili
deve essere proposto contro l’ente territoriale cui, in base al diritto nazionale, spettava l’adeguamento al
diritto dell’Unione
va proposto comunque contro lo Stato membro, dato che per il diritto dell’Unione è indifferente la
ripartizione territoriale di quest’ultimo
va proposto comunque contro lo Stato membro, dato che per il diritto dell’Unione è indifferente la
ripartizione territoriale di quest’ultimo
Il ricorso per l’inadempimento degli Stati agli obblighi derivanti dal diritto UE può essere promosso
direttamente dai singoli?
sì, ma il giudice nazionale deve preliminarmente valutare la fondatezza della questione e quindi
rimettere la causa alla Corte di giustizia
no
sì, in ogni caso
Il ricorso per l’inadempimento degli Stati agli obblighi derivanti dal diritto UE può essere promosso
direttamente dai singoli?
sì, ma il giudice nazionale deve preliminarmente valutare la fondatezza della questione e quindi
rimettere la causa alla Corte di giustizia
no
sì, in ogni caso
no
In base agli art. 263 e 264 TFUE (ex art. 230 e 231TCE) e alla giurisprudenza della Corte di giustizia
rispetto a quali atti è possibile esperire il ricorso per annullamento?
i regolamenti
i regolamenti e le direttive ma non le decisioni
rispetto a qualsiasi atto che, a prescindere dalla qualificazione formale, produca effetti giuridici nei
confronti dei terzi
rispetto a qualsiasi atto che, a prescindere dalla qualificazione formale, produca effetti giuridici nei
confronti dei terzi
In base all’art. 267 TFUE, il rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia è:
obbligatorio per qualsiasi giudice nazionale
obbligatorio solo per il giudice nazionale avverso le cui decisioni non possa proporsi un ricorso
giurisdizionale di diritto interno
facoltativo per qualsiasi giudice nazionale
obbligatorio solo per il giudice nazionale avverso le cui decisioni non possa proporsi un ricorso
giurisdizionale di diritto interno
Il ricorso mediante il quale si può far constatare un comportamento omissivo del Parlamento europeo, del
Consiglio europeo, del Consiglio, della Commissione o della BCE è:
il ricorso per inadempimento
il ricorso in carenza
il ricorso per infrazione
il ricorso in carenza
Il Tribunale della funzione pubblica dell’Unione europea è:
l’organo che controlla la regolarità contabile nella gestione delle istituzioni dell’Unione
la sezione del Tribunale dell’Unione europea che si occupa degli aiuti di Stato
un organo giurisdizionale specializzato in materia di pubblico impiego dell’Unione
un organo giurisdizionale specializzato in materia di pubblico impiego dell’Unione
La Corte di giustizia dichiara l’irricevibilità di una questione pregiudiziale qualora:
la questione interpretativa sottoposta ha natura ipotetica
la questione interpretativa sottoposta è fondata
la questione interpretativa sottoposta è infondata
la questione interpretativa sottoposta ha natura ipotetica
Per provare la propria legittimazione ad agire in annullamento, i ricorrenti non privilegiati sono tenuti a
provare che:
l’atto impugnato è stato adottato nei loro confronti o li riguarda direttamente e individualmente.
Tuttavia, se l’atto ha natura regolamentare è sufficiente provare che l’atto li riguarda direttamente e non
richiede misure di esecuzione
l’atto impugnato è stato adottato nei loro confronti o li riguarda direttamente e individualmente anche
se ha natura regolamentare
l’atto impugnato li riguarda direttamente e ha già prodotto un danno
l’atto impugnato è stato adottato nei loro confronti o li riguarda direttamente e individualmente.
Tuttavia, se l’atto ha natura regolamentare è sufficiente provare che l’atto li riguarda direttamente e non
richiede misure di esecuzione
Per provare la propria legittimazione ad agire in annullamento, i ricorrenti semi-privilegiati sono tenuti a
provare che:
sono tenuti a provare che l’atto impugnato li riguarda direttamente e individualmente
non devono provare il proprio interesse a ricorrere
sono tenuti a provare che l’atto impugnato è stato adottato in violazione delle loro prerogative
l’atto impugnato è stato adottato in violazione delle loro prerogative
Il Libro bianco del 1985 sul completamento del mercato interno:
individuava i provvedimenti da adottarsi negli anni successivi per eliminare gli ostacoli che
impedivano la piena realizzazione del mercato interno
provvedeva alla immediata instaurazione del mercato unico
sanciva il principio della libera circolazione dei lavoratori
individuava i provvedimenti da adottarsi negli anni successivi per eliminare gli ostacoli che
impedivano la piena realizzazione del mercato interno
La cittadinanza europea introdotta dal Trattato sull’Unione di Maastricht:
è attributiva di diritti e doveri attualmente previsti dal Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea
(già Trattato CE)
è un titolo formale e non attribuisce alcun diritto e dovere ai singoli
è attributiva unicamente di diritti elettorali
è attributiva di diritti e doveri attualmente previsti dal Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea
(già Trattato CE)
161 di 181
La cittadinanza dell’Unione garantisce:
il diritto di presentare denuncia al mediatore europeo attraverso le autorità diplomatiche e consolari di
uno qualsiasi degli Stati membri
il diritto di circolare e soggiornare liberamente in qualunque Stato dell’Unione
il diritto di elettorato passivo alle elezioni politiche nazionali in qualunque Stato membro
il diritto di circolare e soggiornare liberamente in qualunque Stato dell’Unione
In quale sentenza la Corte di giustizia ha stabilito che possono esistere cause di giustificazione alle
restrizioni alla libertà di circolazione delle merci ulteriori rispetto a quelle contemplate all’art 36 TFUE
(ex art. 30 TCE)?
nella sentenza Keck
nella sentenza Dassonville
nella sentenza Cassis de Dijon
nella sentenza Cassis de Dijon
Nell’ambito del mercato comune sono eliminati
gli ostacoli a carattere tariffario e gli ostacoli a carattere non tariffario alla libera circolazione delle
merci
solo gli ostacoli a carattere tariffario alla libera circolazione delle merci
solo gli ostacoli a carattere non tariffario alla libera circolazione delle merci
gli ostacoli a carattere tariffario e gli ostacoli a carattere non tariffario alla libera circolazione delle
merci
Con l’applicazione delle norme relative alla cittadinanza europea:
si è semplicemente riaffermato il principio della libertà di circolazione e residenza degli individui
economicamente attivi
si è attribuito il diritto di circolare liberamente nel territorio europeo anche a tutti i cittadini
extracomunitari
si è operata un’estensione dell’ambito applicativo del divieto di discriminazione sulla base della
nazionalità anche nei confronti dei soggetti economicamente inattivi
si è operata un’estensione dell’ambito applicativo del divieto di discriminazione sulla base della
nazionalità anche nei confronti dei soggetti economicamente inattivi
La libertà di stabilimento, ai sensi dell’art. 49 del TFUE (ex art. 43 TCE), comporta:
la facoltà per il cittadino dell’Unione Europea di trasferire la propria residenza in qualsiasi Stato
membro senza necessità di autorizzazione preventiva
la possibilità per un cittadino dell’Unione europea di esercitare un’attività economica, autonoma nel
territorio di un altro Stato membro, anche mediante costituzione di imprese e società
la libertà di esercitare la propria opera di lavoro autonomo o subordinato in uno qualsiasi degli Stati
membri senza necessità di preventiva autorizzazione
la possibilità per un cittadino dell’Unione europea di esercitare un’attività economica, autonoma nel
territorio di un altro Stato membro, anche mediante costituzione di imprese e società
Per misura d’effetto equivalente ad una restrizione quantitativa alla libera circolazione delle merci si
intende:
l’applicazione da parte di uno stato membro di una c.d. imposta interna in modo discriminatorio
ogni normativa degli stati membri che possa direttamente o indirettamente, in atto o in potenza,
ostacolare gli scambi intracomunitari
l’imposizione di dazi doganali alle importazioni ed esportazioni
ogni normativa degli stati membri che possa direttamente o indirettamente, in atto o in potenza,
ostacolare gli scambi intracomunitari
L’Unione doganale comporta:
l’obbligo di eliminare ogni barriera doganale e di adottare una tariffa doganale comune nei rapporti con
i Paesi terzi
l’unico obbligo di eliminare ogni barriera doganale
il solo obbligo di adottare una tariffa doganale comune nei rapporti con i Paesi terzi
l’obbligo di eliminare ogni barriera doganale e di adottare una tariffa doganale comune nei rapporti con
i Paesi terzi
Per provare la propria legittimazione ad agire in annullamento, i ricorrenti privilegiati:
non devono provare il proprio interesse a ricorrere
sono tenuti a provare che l’atto impugnato è stato adottato in violazione delle loro prerogative
sono tenuti a provare che l’atto impugnato li riguarda direttamente e individualmente
non devono provare il proprio interesse a ricorrere
In caso di mancata comunicazione dell’attuazione di una direttiva approvata in base alla procedura
legislativa, la Commissione:
può chiedere l’applicazione di una sanzione pecuniaria già in occasione del primo ricorso alla Corte di
giustizia
deve irrogare direttamente una sanzione allo stato membro senza bisogno di ricorrere alla Corte di
giustizia
deve seguire l’ordinaria procedura di infrazione
può chiedere l’applicazione di una sanzione pecuniaria già in occasione del primo ricorso alla Corte di
giustizia
Con il superamento della struttura a pilastri, la Corte di giustizia:
ha giurisdizione piena e senza eccezioni nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia, ma non nella
PESC
ha giurisdizione nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia salvo sulla validità e proporzionalità delle
operazioni di polizia dirette alla salvaguardia della sicurezza interna
ha giurisdizione sia nella PESC, sia nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia
ha giurisdizione piena e senza eccezioni nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia, ma non nella
PESC