Modulo 2 Flashcards

1
Q

Definizione di teoria

A

Un’asserzione o un insieme di asserzioni riguardanti relazioni tra variabili. Una teoria scientifica deve essere messa alla prova attraverso la ricerca.

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2
Q

Principio di falsificabilità di una teoria proposto da Karl Popper

A

Una teoria scientifica non può mai essere dichiarata sicuramente vera e deve essere messa alla prova, provata falsa. Più informativo al fine di progredire nella conoscenza è la possibilità di falsificare una teoria quindi escludendola tra le varie spiegazioni di un fenomeno.

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3
Q

Fasi fondamentali di una ricerca scientifica (studio di ricerca)

A
1- bisogna formulare un’ipotesi che sia basata su una teoria 
2- definire il metodo 
3- raccogliere i dati
4- analizzare i dati
5- interpretare i risultati
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4
Q

Definizione di ipotesi scientifica

A

Le ipotesi scientifiche sono formulate per spiegare, predire ed esplorare specifiche relazioni tra le variabili. Sono formulate sulla base di teorie ma sono specifiche, si deve passare da una definizione teorica dei concetti ad una definizione operazionale. È ciò che collega una teoria al metodo di ricerca.

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Q

Definizione operazionale

A

Definizione di un concetto sulla base delle operazioni specifiche utilizzate nell’esperimento (es. definizione teorica astratta = aggressività bambini; definizione operazionale= spinte verso i compagni)

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6
Q

Tipi di ricerca

A
Ricerca Ossevazionale (non sperimentale; ha l’obiettivo di descrivere un fenomeno, permette solo di descrivere un conportamento ma non di predirlo o spiegarlo). Es ossevazione del numero delle spinte.
Ricerca Correlazionale (non sperimentale, prevede un’associazione tra variabili, consiste nell’ossevazione e nella misurazione sistematica di due variabili e della loro relazione. Ma non spiega quale delle due variabili è stata causa dell’altra o se entrambe sono causate da una terza). Es. osservazione sistemarica di spinte ai compagni e visione di programmi televisivi violenti.
Ricerca Sperimentale (valuta la relazione causale tra variabili, si manipolano le variabili di interesse. I partecipanti all’esperimento sono assegnati casualmente a condizioni che differiscono solo per la variabile che si vuole studiare. Permette di identificare le cause di un comportamento). Es si dividono casualmente i bambini in due gruppi, uno verrà poi esposto a programmi televisivi violenti, uno a programmi non vuolenti. I due gruppi non differiscono per età, genere, condizione socioeconomica, frequenza spinte ai conoagni. Variabile indipendente = variabile manipolata dallo sperimentatore = visione di un programma violento/non violento. Variabile dipendente=variabile misurata, osservata.
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7
Q

Validità di una ricerca

A

Risponde alla domanda: possiamo essere sicuri che il risultato trovato dipenda realmente dalla relazione tra variabile dipendente e variabile indipendente?

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8
Q

Validita interna

A

Un esperimento ha validità interna se vi sono ragioni validi per ritenere che esista una relazione di causa e effetto tra la variabile indipendente e la variabile dipendente.

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9
Q

Validità esterna

A

Un esperimento ha validità esterna se i risultati della ricerca sono applicabili ad altre situazioni (es altre persone)

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10
Q

Principali critiche alla teoria dell’attaccamento

A
  • adottando una prospettiva evolutiva, non considera gli aspetti individuali di vulnerabilità psicologica e di simbolizzazione che contraddistinguono il funzionamento psichico di coascun bambino.
  • adottando una prospettiva empirica, ovvero utilizzando definizioni operazionali, semplifica eccessivamente e drasticamente le spiegazioni psicoanalitiche.
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11
Q

Imprinting

A

Periodo sensibile in cui i piccoli riconoscono e apprendono le caratteristiche della figura principale di allevamento. Questo apprendimento, che avviene nella finestra temporale del periodo sensibile, diventa poi irreversibile. Ochette selvatiche. Lorenz.

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12
Q

Caratteristiche principali della teoria dell’attaccamento

A

La motivazione primaria degli esseri umani è la ricerca di contatto, di attaccamento (ricerca di sicurezza) con una figura di allevamento principale.
Questa motivazione è innata, specie-specifica e si manifesta in comportamenti universali quali la ricerca di vicinanza, la suzione, il sorriso, l’abbraccio, il pianto, il seguire.
Gli istinti sono pre-adattati all’ambiente umano.
Le ipotesi teoriche devono essere valutate sulla base di studi empirici.

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13
Q

Attaccamento e sopravvivenza per Bowlby

A

Il comportamento di attaccamento svolge una funzione biologica fondamentale: aumentare la probabilità di sopravvivenza del bambino e assicurare una corrispondenza tra la sicurezza percepita e l’effettiva sicurezza dell’ambiente. Il centro è la specie non l’individuo (prospettiva etologica-evoluzionista).

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14
Q

I comportamenti di attaccamento

A

Sono specie specifici e hanno l’obiettivo di stabilire o ristabilire la vicinanza con la madre.
Comportamenti segnale es vocalizzazione. Sorridere
Comportamenti avversivi: gridare piangere
Comportamenti attivi: avvicinarsi seguire
La vicinaza garantisce il senso di sicurezza che a sua volta permette l’attivazione di comportamenti esplorativi che invece non si attivano in situazioni in cui la sicurezza è minacciata

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15
Q

Il sistema di accudimento

A

Si attiva nella persona di allevamento proncipale quando i comportamenti di attaccamento segnalano il bisogno di vicinanza e di sicurezza del bambino.
Include comportamenti che offrono vicinanza, aiuto e protezione dal pericolo (es abbraccio o carezze)

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16
Q

Attaccamento nell’arco del ciclo di vita

A

I bisogni di attaccamento sono fondamentali ad ogni età.
Le modalità in cui i bisogni di attaccamento sono stati soddisfatti nel corso dell’infanzia rappresentano la base su cui si costituiscono le aspettative future es l’interpretazione e i comportamenti nelle situazioni nuove, la suscettibilità alla paura e all’angoscia, la valutazione del valore personale e la possibilità di ricevere riconoscimento e aiuto

17
Q

La ricerca sull’attaccamento

A

Nel 1954 Mary Aimsworth e John Bowlby hanno esaminato la lettereratura empirica sullo studio degli effetti della deprivazione materna, distinguendo i ptoncipali metodi di ricerca utilizzati:
- Lo studio retrospettivo dei casi
- I follow-up reteospettivi
- L’ossevazione diretta
Conclusioni della rassegna: la deprivazione materna nella prima e nella seconda infanzia ha conseguenze dannose per lo sviluppo del bambino. Tuttavia gli effetti sono molto variabili nel tipo durata e gravità e non è chiaro quali variabili determinano queste differenze. Mancano studi longitudinali.

18
Q

Deprivazione materna

A

Interazione carente tra bambini e figura materna (figura di allevamento principale) e può assumere tre forme:

  • Carenza (insufficienza delle interazioni implicite)
  • Distorsione (distorsione qualitativa delle interazioni, indipendentemente dal loro numero es madre depressa)
  • Discontinuità (discontinuità relazionale dovuta alla separazione, si verifica un’interruzione di una relazione madre-bambino già formata)
19
Q

Lo studio retrospettivo dei casi di deprivazione

A

Valutazione clinica completa di un gruppo di pazienti che presenta la stessa sindrome o la stessa costellazione di sintomi. Lo studio dei casi e del loro passato permette di individuare la sindrome e i fattori ad essa associata. Attraverso questa metodologia di riferca si possono formulare delle ipotesi di causa-effetto.
Formula delle ipotesi su uno specifico campione. Se il paziente con disturbo psicopatico ha comunemente nella sua storia di vita sperimentato una grave deprivazione materna, questo non vuol dire dhe una deprivazione materna grave sia necessariamente la causa di un carattere psicopatico.

20
Q

I follw-up retrospettivi

A

Valutazione del comportamento attuale di un gruppo di soggetti che si sa hanno vissuti in passato una situazione deprivante.
Limite: richiede molto tempo ed è difficile controllare l’omogeneità del campione.

21
Q

Ossevazione diretta di casi di deprivazione

A

Osservazione diretta dei bambini nel corso dell’esperienza deprivante stessa (es negli istitituti). Permette di ossrvare la risposta del bambino all’inizio dell’esperienza e il suo adattamento ad essa.
Ribertson e collaboratori incluso Bowlby hanno ossevato i bambini di età compresa tra 1 e 4 anni sottoposti ad esperienze di separazione in istituti deprivanti e hanno focalizzato la loro attenzione sulle conseguenze della rottura di relazioni gia conslidate tra madre e bambini.
Hanno osservato 3 fasi di riposta alla separazione dalla madre:
- Una fase di protesta: il bambino piange e manifesta profonda angoscia per la separazione e cerca in tutti i modi di ritrovare la madre.
- Una fase di disperazione: il bambino è sempre più sfiduciato e rinuncia progressivamente ai tentativi di ritrovare la madre.
- Una fase di distacco: il bambino appare più tranquillo e accetta le cure delle figure sostitutive.

22
Q

Tipi di legame di attaccamento

A

Attaccamento sicuro: i bambini manifestano risposte di attaccamento alle madri tipici del loro stadio di sviluppo e piangevano con meno frequenza rispetto ai bambini degli altri gruppi.
Attaccamento insicuro: i bambini piangevano spesso, erano capricciosi e rimanevano spesso vicino alle madri invece di usarle come base sicura.
Non attaccati: alcuni bambini nkn manifestano alcun modello di attaccamento alla madre.

23
Q

Sviluppo delle risposte di adattamento nel primo anno di vita

A

PRIMO TRIMESTRE: tra le 8 e le 12 settimane di vita si manifestano i primi comportamenti di attaccamento
SECONDO TRIMESTRE: i bambini mostrano preferenza per la madre attraverso il sorriso e una vocalizzazione differenziati
TERZO TRIMESTRE: i bambini seguono la madre quando esce dalla stanza soprattutto se lasciati soli o con estranei. Le risposte di saluto sono più frequenti.
QUARTO TRIMESTRE: i bambini piangono meno quando la madre esce dalla stanza mostrando i primi segni di fiducia. Il bambino inizia a seguire anche altre persone di riferimento. Emerge la paura degli estranei.

24
Q

Variabili legate alla forza e al grado di sicurezza dell’attaccamento

A

Fattori associati ad un attaccamento SICURO:

  • calore materno
  • quantità delle cure da parte della madre
  • quantità delle cure totale
  • madre come fonte di informazioni (rispetto al proprio bambino)
  • atteggiamento della madre verso l’allenamento al seno

Fattori che NON sembrano essere associati ad un attaccamento sicuro:

  • presenza di diversi caregivers (non esiste una figura principale)
  • modalità di allattamento
  • apporto di latte materno
25
Q

Strange situation

A
Situazione sperimentale ideata dal M. Ainsworth. Procedura: ci sono due stanza: la 1 per l’esperimento con 3 attori (mamma bambino ed estranea) e la stanza 2 per l’osservazione con 4 osservatori (il primo forniva un resoconto narrato di quanto osservava in un audio registratore; il secondo accompagnava la mamma e il bambino nella stanza 1 poi tornava nella stanza 2 e trascriveva quanto ossevato; il terzo osservatore prendeva appunti su carta ma solo su gli adulti mamma ed estranea; il quarto registrava la durata degli episodi e forniva istruzioni alle attrici su quando entrare e uscire)
Si divide in 8 episodi
1) madre, bambino, osservatore 2
2) madre, bambino
3) estranea, bambino
4) mamma, bambino
5) bambino da solo
5) estranea, bambino
6) madre, bambino

VARIABILI DIPENDENTI

  • comportamento esplorativo (locomozione, esplorazione, manipolazione, visione)
  • orientamento visivo (verso la madre l’estranea o i giochi)
  • pianto: da un’espressione imbronciata agli strilli
  • risposta all’uscita della madre dalla stanza (comportamento volto a seguire la madre, pianto, altre risposte di ansia acuta)
  • risposta al ritorno della madre (avvicinarsi, smettere di piangere, sorridere, aggrapparsi e ritirarsi)
  • risposta all’ingresso dell’estranea
  • risposta del bambino quando viene preso in braccio
  • risposta del bambino quando viene adagiato sul pavimento

RISULTATI
I bambini furono classificati in 3 gruppi:
GRUPPO A: poco turbati dalla separazione
GRUPPO B: hanno mostrato chiara ansia di separazione ma mantenuto un comportamento relativamente adattivo
GRUPPO C: hanno manifestato una chiara ansia di separazione e un comportamento disadattivo.

I bambini erano più tranquilli e curiosi verso l’ambiente in presenza della madre. In presenza della madre l’estranea non turbava i bambini. Le separazioni dalla madre erano associate a meno esplorazione dell’ambiente. Le risposte più tipiche al ritorno della madre erano avvicinarsi dopo il primo episodio e aggrapparsi dopo il secondo. Dopo la separazione i bambini chiedevano più contatto fisico con la madre.

26
Q

Fattori che promuovono un attaccamento sicuro

A

Un contatto fisico frequente e prolungato soprattutto nel corso dei primi 6 mesi
La sensibilità della madre ai segnali del bambino
Un ambiente regolato (senso di efficacia)
La libertà di esplorare e imparare
Il piacere reciproco che la madre e il bambino ricavano dai loro scambi

La funzione più importante dell’attaccamento di un bambino alla madre è la sua capacità di ricorrere a essa come BASE SICURA nell’esplorazione del mondo

27
Q

MOI

A

Sistemi cognitivi che includono rappresentazioni mentali durature dei legami affettivi. Schemi di sé dell’altro e della relazione tra se e e ambiente). Sono determinati dalle esperienze precoci e determinano i comportamenti, incluso il sistema di attaccamento. Aspettative già predefinite.
Nell’arco del primo anno di vita in uno sviluppo sano il bambino sviluppa dei copioni mentali (script) che gli permettono di categorizzare e organizzare le esperienze di attaccamento e di prevederle. Questi script sono alla base dei MOI, i quali guidano i nostri comportamenti e i nostri ricordi.

28
Q

The prompt-word outline method (Waters, Watera, 2006)

A

Metodo per studiare gli script della base sicura. Consiste nella presentazione di un titolo e di tre liste di parole da usare per creare una storia (le parole scelte sono predisposte per attivare uno script della base sicura). Le storie sono narrate dai soggetti, registrate dai ricercatori e valutate su una scala pre-struttutata da giudici indipendenti.