La solubilità e le soluzioni Flashcards
Che cosa è una soluzione
Miscugli omogenei ottenute da sostanze pure e possono essere solidi, liquidi o gassosi.
Il solvente è il componente della soluzione che si trova in proporzione maggiore mentre il soluto è presente in quantità minore.
Perché le sostanze si sciolgono
Per fare una soluzione bisogna rispettare la sua affinità chimica.
Le soluzioni si formano a causa dell’agitazione termica. Muovendosi di continuo, le particelle di soluto e di solvente si disperdono disordinatamente le une tra le altre.
L’agitazione, la temperatura, la superficie di contatto e per i gas la pressione, favoriscono la formazione di una soluzione.
La solubilità è influenzata da molti fattori, nello specifico uno, quale?
Il tipo di legame che unisce le sostanze coinvolte.
Quando un soluto si scioglie in un solvente, si rompono alcuni dei legami che lo tenevano unito e se ne formano degli altri tra il soluto e il solvente.
Nella formazione di una soluzine, le molecole di solvente circondano le molecole di soluto, questo fenomeno viene detto solvatazione ed è dovuto alle attrazioni che si esercitano fra solvente e soluto.
Quando il solvente è l’acqua, la solvatazione prende il nome di idratazione.
Soluzioni acquose
I composti molecolari polari non ionizzabili
(Es zucchero)
Formano soluzioni acquose perché l’acqua, fortemente polare, riesce a rompere i legami dipolo-dipolo presenti tra le molecole di soluto.
Tali molecole, elettricamente neutre, si disperdono nell’acqua.
Le soluzioni acquose di composti molecolari non contengono ioni, quindi non conducono la corrente elettrica.
Soluzioni acquose
I composti molecolari polari ionizzabili.
(Es acidi)
Formano soluzioni in cui il dipolo dell’acqua rompe i legami covalenti polari tra gli atomi che costituiscono la moleocola.
Il fenomeno, chiamato ionizzazione, provoca la formazione di ioni che consentono alla soluzione di condurre l’elettricità.
Soluzioni acquose.
Composti ionici+orientamento
(Es sale)
Gli ioni in acqua liberano ioni positivi e negativi. Le molecole d’acqua interferiscono con il legame ionico separando gli ioni di carica opposta già presenti nel solido. Le soluzioni che si ottengono conducono l’elettricità. Questo processo è chiamato dissociazione; Gli ioni che si originano dalla dissociazione o dalla ionizzazione sono circondati dalle molecole d’acqua; esse si orientano in modo da rivolgere la parziale carica positiva (presente sugli atomi di Idrogeno) verso lo ione negativo e la parziale carica negativa (presente sull’ossigeno) verso gli ioni positivi.
Cosa sono gli elettroliti
Distinzione in elettroliti forti, deboli e non elettroliti.
In generale, tutti i composti che in soluzione acquosa formano ioni, per ionizzazione o per dissociazione, sono chiamati elettroliti.
Le soluzioni di elettroliti conducono sempre la corrente elettrica.
Un elettrolita è una sostanza che rende elettricamente conduttrice la soluzione acquosa in cui è disciolto.
☆ elettroliti forti:
I composti ionici in soluzione acquosa si dissociano completamente, per questo sono chiamati elettroliti forti.
☆ elettroliti deboli:
Le sostanze che si ionizzano parzialmente sono chiamate elettroliti deboli.
☆ non elettroliti:
Le soluzioni in cui il soluto è disciolto sotto forma di molecole elettricamente neutre (es zucchero, alcool etilico) non conducono la corrente elettrica.
La diversa conducibilità delle soluzioni acquose, quindi, aiuta a riconoscere la natura del soluto, perché da informazioni sul tipo di legame che unisce i suoi atomi.
Che cosa è la solubilità e da cosa è influenzata?
La solubilità, la quantità massima di soluto che si può disciogliere in una determinata quantità di solvente a una certa temperatura, varia da sostanza a sostanza e dipende sia dalla natura del soluto sia da quella del solvente.
La solubilità è influenzata dalla temperatura.
Di solito, la solubilità dei solidi e dei liquidi aumenta al crescere della temperatura.
Invece i gas sono più solubili nell’acqua fredda che in quella calda e dipende anche dalla pressione.
Soluzione satura e sovrasature
Una soluzione si definisce satura quando contiene la massima quantità possibile di soluto, una condizione però instabile che porta alla formazione del corpo di fondo.
Una soluzione si definisce sovrasatura quando contiene una quantità di soluto maggiore della solubilità prevista per quella soluzione.
Si tratta di una situazione instabile:prima o poi il soluto si separa dalla soluzione.
Soluzioni diluite e concentrate
♡ Le soluzioni che contengono piccole quantità di soluto sono dette diluite, mentre quelle con elevate quantità di soluto sono dette concentrate.
La concentrazione di una soluzione è il rapporto tra la quantità di soluto e la quantità di solvente, o soluzione, in cui il soluto è disciolto.
Le proprietà colligative
Quando un soluto si scioglie in un solvente, le particelle del soluto si legano alle particelle del solvente. Questi legami modificano il comportamento della soluzione rispetto al solvente puro.
In generale, una soluzione ha temperatura di ebollizione maggiore di quella del solvente puro e una temperatura di fusione (o congelamento) inferiore.
L’abbassamento della temperatura di fusione,detto abbassamento crioscopico, e l’innalzamento della temperatura di ebollizione, detto innalzamento ebullioscopico, non dipendono dalla natura del soluto, ma soltanto dal numero di particelle presenti in soluzione. Per questo sono defiite proprietà collgative:
Una proprietà colligatva dipende soltanto dal numero di paticelle di solto presenti in soluzione e non dalla loro natura chimca.
L’osmosi
L’osmosi è una proprietà colligativa che si manifesta quando due soluzioni, una meno concentrata e l’altra più concentrata, sono separate da una membrana semipermeabile, cioè una membrana in grado di lasciarsi attraversare soltanto da certi materiali.
L’acqua quindi passa sempre dalla soluzione più diluita a quella più concentrata. Lo stesso avviene tra soluto e soluzione.
Spiegazione dal punto di vista microscopico:
La faccia della membrana a contatto con il solvente puro o più abbondante rispetto al soluto è urtata, nell’unità di tempo, da un numero maggiore di molecole di solvente rispetto all’altra faccia a contatto con la soluzione. Anche le particelle di solito urtano la membrana ma vengono respinte. Il risultato complessivo è il flusso del solvente verso la soluzione.