Italiano 600-700 Flashcards

Studiare velocemente mi aggio rotto il cazzo

1
Q

Chi contribuì significativamente alle fondamenta del genere picaresco nel Cinquecento?

A

Lazarillo de Tormes.

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2
Q

Chi abbracciò successivamente il contributo del genere picaresco nel Seicento?

A

Don Chisciotte di Miguel de Cervantes.

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3
Q

In che modo Giambattista Basile contribuì al genere picaresco in Italia?

A

Scrivendo “Lo cunto de li cunti,” una raccolta di fiabe in dialetto napoletano.

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4
Q

Quali sono considerate precursori del romanzo moderno emersi nella seconda metà del Cinquecento?

A

: “Gargantua e Pantagruele” di François Rabelais e “Lazarillo de Tormes” di un autore anonimo in Spagna.

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5
Q

In cosa consiste il filone picaresco inaugurato da “Lazarillo de Tormes”?

A

È focalizzato su antieroi alle prese con peripezie spesso di tono comico.

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6
Q

Chi scrisse “Gargantua e Pantagruele,” considerato uno dei precursori del romanzo moderno?

A

François Rabelais.

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7
Q

In che modo “L’ingegnoso cavaliere Don Chisciotte della Mancia” si avvicina al genere picaresco?

A

Ironicamente parodia gli ideali cavallereschi e indaga sul rapporto tra realtà oggettiva e percezione soggettiva.

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8
Q

Quali sono le caratteristiche peculiari che emergono nella narrazione di Don Chisciotte?

A

Situazioni che mettono in dubbio la stabilità e la coerenza della realtà, introducendo elementi di inafferrabilità e incertezza.

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9
Q

Chi è l’autore di “L’ingegnoso cavaliere Don Chisciotte della Mancia”?

A

Miguel de Cervantes.

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10
Q

Perché il Don Chisciotte di Cervantes è considerato un’opera che anticipa il romanzo moderno?

A

Per le molteplici peculiarità e innovazioni tematiche e stilistiche, inclusa la rappresentazione dettagliata della vita quotidiana e la mescolanza di elementi comici e tragici.

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11
Q

Quali sono alcune delle tecniche narrative innovative utilizzate in Don Chisciotte?

A

Pluralità dei punti di vista, sviluppo intricato dell’intreccio.

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12
Q

Cosa caratterizza lo spessore psicologico dei personaggi in Don Chisciotte?

A

La rappresentazione dettagliata della vita quotidiana, in particolare degli strati sociali più umili.

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13
Q

Cosa caratterizza la narrativa in Italia nel Seicento secondo il testo?

A

Risultati poco significativi con autori che riproducono modelli spagnoli e seguono le orme di Boccaccio nelle novelle.

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14
Q

Quali sono gli esiti più interessanti nella narrativa breve nel Seicento italiano?

A

La raccolta di fiabe in dialetto napoletano di Giambattista Basile, “Lo cunto de li cunti.”

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15
Q

Cosa rappresentano le fiabe di Giambattista Basile?

A

Documento storico della cultura degli strati sociali inferiori e esempio di ricercatezza stilistica.

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16
Q

Quali avventure e sfide ha vissuto Miguel de Cervantes durante la sua vita?

A

Ha partecipato alla battaglia di Lepanto, è stato prigioniero dei corsari turchi, e ha svolto vari impieghi amministrativi.

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17
Q

In che modo la vita di Cervantes influisce sulla sua opera?

A

La sua esperienza contribuisce alla rappresentazione comica e tragica dell’esistenza in opere come Don Chisciotte.

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18
Q

Dove è nato e morto Miguel de Cervantes?

A

È nato vicino a Madrid nel 1547 e è morto a Madrid nel 1616.

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19
Q

Quali sono alcune opere scritte da Miguel de Cervantes?

A

L’ingegnoso cavaliere Don Chisciotte della Mancia,” “Novelle esemplari,” “Viaggio del Parnaso,” commedie, intermezzi, e “Persile e Sigismonda.”

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20
Q

Quando è stata pubblicata la prima parte di “Don Chisciotte della Mancia”?

A

Nel 1605.

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21
Q

Qual è l’opera più celebre di Miguel de Cervantes?

A

L’ingegnoso cavaliere Don Chisciotte della Mancia.”

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22
Q

Come è divisa l’opera di Cervantes “Don Chisciotte della Mancia”?

A

In due parti: la prima nel 1605 e la seconda nel 1615, con un totale di 126 capitoli.

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23
Q

Quali sono alcune caratteristiche della struttura narrativa di “Don Chisciotte”?

A

Uso della molteplicità dei punti di vista e complicazione della struttura alternando prospettive e commenti.

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24
Q

Qual è il filone letterario che richiama la struttura di “Don Chisciotte”?

A

Il romanzo picaresco.

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25
Q

Qual è la rappresentazione paradossale di Don Chisciotte?

A

Evidenzia la visione incerta e contraddittoria della realtà nel Seicento.

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26
Q

In che modo l’opera mette in luce l’inconsistenza delle azioni umane?

A

Attraverso le azioni assurde del protagonista, riflesso dell’assurdità e della problematicità del mondo.

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27
Q

Che tema fondamentale emerge nella rappresentazione di Don Chisciotte?

A

Il sovrapporsi continuo di letteratura e vita, fantasticheria e realtà.

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28
Q

Chi è il protagonista di “Don Chisciotte della Mancia”?

A

Alonso Quijano, che diventa Don Chisciotte.

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29
Q

Qual è il destino finale di Don Chisciotte?

A

Dopo numerose avventure, si rende conto della sua follia, si ritira dalla vita di cavaliere errante e riacquista la sanità mentale.

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30
Q

Qual è il significato profondo del romanzo “Don Chisciotte”?

A

Satira dei romanzi cavallereschi, esplorazione della percezione distorta della realtà e riflessione sul cambiamento culturale e sociale del periodo rinascimentale.

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31
Q

In quale paese europeo gli autori affrontarono vicende popolari legate alla storia nazionale nel Seicento?

A

In Spagna.

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32
Q

Quali caratteristiche definiscono il teatro elisabettiano in Inghilterra durante il Seicento?

A

Libertà dai vincoli classicisti, unione di elementi comici e tragici, fantastici e reali.

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33
Q

Chi fu un esponente del teatro elisabettiano noto per avvicinarsi ai temi della sensibilità barocca europea?

A

William Shakespeare.

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34
Q

Quali autori contribuirono al “secolo d’oro” del teatro spagnolo nel XVII secolo?

A

Lope de Vega, Tirso de Molina e Pedro Calderón de la Barca.

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35
Q

Cosa caratterizzò le tragedie di Pierre Corneille e Jean Racine in Francia?

A

L’analisi dei sentimenti umani e la rappresentazione di figure storiche o mitologiche in conflitti interiori.

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36
Q

Qual è il contributo di Molière nel contesto della commedia francese?

A

Ironizzò sui vizi e le manie del suo tempo.

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37
Q

Qual è il periodo eccezionale per il teatro inglese definito “The Golden Age”?

A

Il periodo tra i regni di Elisabetta I e Giacomo I.

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38
Q

Chi è considerato uno dei principali contribuenti al teatro elisabettiano?

A

William Shakespeare.

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39
Q

Quali caratteristiche definiscono il teatro elisabettiano in Inghilterra?

A

Libertà dai vincoli classicisti, unione di elementi comici e tragici, fantastici e reali.

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40
Q

Come si diffusero gli spettacoli teatrali nella seconda metà del Cinquecento a Londra?

A

Attraverso teatri pubblici cittadini, attirando un pubblico popolare.

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41
Q

Chi erano i “Lord Chamberlain’s Men,” e a quale teatro apparteneva Shakespeare?

A

Una compagnia di attori di cui faceva parte Shakespeare, e apparteneva al Globe Theatre.

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42
Q

Perché gli attori potevano interpretare personaggi femminili durante uno spettacolo?

A

Era considerato immorale per una donna recitare in pubblico all’epoca.

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43
Q

Chi furono gli “university wits” nell’Inghilterra elisabettiana?

A

Ingegni universitari, poeti che si dedicarono alla drammaturgia dopo gli studi a Cambridge o Oxford.

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44
Q

Chi spicca tra gli “university wits” per i drammi incentrati sul mistero del destino?

A

Christopher Marlowe.

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45
Q

In che modo il teatro elisabettiano mantenne un legame con la storia nazionale e la tradizione?

A

Evitando le regole classiche e fusionando elementi comici e tragici, fantastici e reali.

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46
Q

Verso quale periodo la drammaturgia inglese, con Shakespeare, entra in una nuova fase dominata da pessimismo e amarezza?

A

: Verso il 1590.

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47
Q

Cosa indagano le opere di Shakespeare nella sensibilità barocca europea?

A

ull’identità umana, l’assurdità dell’esistenza e i misteri profondi dell’animo umano.

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48
Q

In cosa si riflette la crescente percezione della crisi dei valori rinascimentali nelle opere di Shakespeare?

A

Nei personaggi che vivono situazioni estreme, privi di ideali, affrontando sconfitte nei propri desideri e ambizioni.

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49
Q

Dove nacque William Shakespeare?

A

A Stratford-upon-Avon nel 1564.

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50
Q

Di quale compagnia teatrale Shakespeare divenne socio azionista?

A

“The Lord Chamberlain’s Men,” successivamente rinominata “King’s Men.”

51
Q

Dove ritornò Shakespeare nel 1610 e dove morì nel 1616?

A

Ritornò a Stratford-upon-Avon e morì lì nel 1616.

52
Q

Quando furono stampate per la prima volta le opere di Shakespeare?

A

Non furono stampate da lui durante la sua vita.

53
Q

Chi pubblicò un volume contenente le opere di Shakespeare nel 1623?

A

John Heminge e Henry Condell, attori dei King’s Men.

54
Q

Domanda: Come è divisa la produzione shakespeariana secondo la critica letteraria?

A

Risposta: In drammi storici, tragedie, commedie e fiabe.

55
Q

Domanda: Quali temi spiccano nel teatro di Shakespeare?

A

Risposta: La lotta per il potere, la follia, e l’amore connesso alla morte.

56
Q

Domanda: Come esprime Shakespeare l’assurdità dell’esistenza nei suoi drammi?

A

Risposta: Attraverso personaggi pazzi che denunciano l’assurdità e gli inganni con cui si cerca di negarla.

57
Q

Domanda: Qual è uno dei temi ricorrenti nei drammi di Shakespeare come “Giulietta e Romeo”?

A

Risposta: L’amore, spesso connesso alla morte.

58
Q

Quali cambiamenti politici e culturali del Settecento riflettono la vita e le opere di Giuseppe Parini?

A

Riflettono l’interesse per l’ambiente aristocratico e la denuncia dei vizi e della corruzione della nobiltà.

59
Q

Come Parini rappresenta la nobiltà nel suo capolavoro “Il giorno”?

A

Criticando la nobiltà e raffigurando la società aristocratica del suo tempo.

59
Q

Quali principi dell’Illuminismo ispirarono Parini, distinguendosi come promotore di una poesia civile, riformatrice e moderata?

A

Quelli della poesia civile, riformatrice e moderata, ispirati dagli ideali illuministi.

59
Q

Dove nacque Giuseppe Parini?

A

A Bosisio nel 1729.

60
Q

Come influenzò la sua esperienza come precettore presso la famiglia Serbelloni la formazione di Parini?

A

Espose Parini al fascino e alle contraddizioni dell’aristocrazia.

60
Q

Qual è il capolavoro di Giuseppe Parini?

A

“Il giorno.”

60
Q

In che modo Parini manifestò il desiderio di impegnarsi nella vita civile?

A

Dedicandosi all’insegnamento e alla traduzione.

61
Q

In cosa consiste la critica di Parini nella sua opera “Il giorno”?

A

Critica la nobiltà e raffigura la società aristocratica del suo tempo.

62
Q

Come Parini coniuga la sua poesia con gli ideali illuministi in “Il giorno”?

A

Mostra una poesia civile, riformatrice e moderata, in linea con gli ideali dell’Illuminismo.

63
Q

Con chi collaborò Parini in un ruolo importante durante il periodo illuminato?

A

Con il governo illuminato di Maria Teresa d’Austria e Giuseppe II.

63
Q

Quali ruoli importanti assunse Parini durante questo periodo?

A

Direttore della “Gazzetta di Milano,” sovrintendente delle scuole pubbliche e poeta ufficiale del Teatro Regio.

64
Q

Cosa testimonia questo periodo della vita di Parini?

A

Il suo impegno nelle istituzioni e la contribuzione alla cultura e alla politica del suo tempo.

65
Q

Come reagì Parini allo scoppio della Rivoluzione francese?

A

Mantenne la sua fede nei principi riformisti, ma rinunciò all’attività politica diretta.

66
Q

In che modo Parini partecipò brevemente alla municipalità democratica quando Milano cadde sotto il dominio francese?

A

Nel 1796 partecipò brevemente alla municipalità democratica.

67
Q

Come fu la partecipazione di Parini alla municipalità e quale fu l’esito?

A

Fu breve e fu presto allontanato, segnando un periodo difficile per Parini.

68
Q

Cosa fece Parini nei suoi ultimi anni?

A

Si dedicò esclusivamente all’insegnamento.

69
Q

Dove morì Giuseppe Parini e quando?

A

Morì a Milano il 15 agosto 1799.

70
Q

Qual è il significato della vita di Parini nella storia culturale e politica del Settecento italiano?

A

Rappresenta un capitolo significativo, testimoniando i mutamenti di un’epoca in trasformazione.

71
Q

Come Parini iniziò a farsi notare nell’ambiente letterario?

A

Con la raccolta giovanile “Alcune poesie” del 1752.

72
Q

A cosa contribuì Parini come membro dell’Accademia dei Trasformati?

A

Contribuì alle direttive dell’Accademia, orientandosi verso posizioni illuministiche moderate.

73
Q

Chi fu il fondatore e direttore della rivista “Il Caffè” a Milano?

A

Pietro Verri.

74
Q

Qual è il primo segno significativo dell’adesione di Parini all’Illuminismo?

A

Il “Dialogo sopra la nobiltà” del 1757.

75
Q

Quali idee echeggia Parini in “Dialogo sopra la nobiltà”?

A

Le idee di Jean-Jacques Rousseau, sostenendo il principio dell’uguaglianza tra tutti gli uomini.

76
Q

Cosa critica Parini in questo dialogo?

A

Critica l’aristocrazia del suo tempo, sottolineando la sua incapacità di svolgere un ruolo guida nella società.

77
Q

Cosa scrisse Parini nel “Discorso sopra la poesia” del 1761?

A

Sostenne la visione illuministica dell’intellettuale impegnato nel miglioramento della realtà storico-sociale.

78
Q

Secondo Parini, come dovrebbe essere la poesia?

A

Deve unire l’eleganza formale con l’utilità sociale.

79
Q

Quali erano gli obiettivi di Parini con la poesia?

A

Stimolare l’interesse del lettore verso argomenti di pubblica utilità.

80
Q

Quali novità culturali dalla Francia influenzarono Parini?

A

Gli illuministi milanesi introdussero Parini a queste novità.

81
Q

Qual è l’atteggiamento di Parini verso le posizioni radicali degli illuministi francesi?

A

Pur condividendo alcuni principi, mantenne un atteggiamento prudente, non abbracciando posizioni radicali e antiecclesiastiche.

82
Q

Da quali idee dell’Illuminismo Parini traeva ispirazione?

A

Dalla visione del rinnovamento civile e della pari dignità di ogni essere umano.

83
Q

Quanti componimenti poetici contiene la raccolta delle Odi di Parini?

A

Contiene 25 componimenti poetici.

84
Q

Quali temi affrontano le Odi di Parini?

A

Affrontano temi come l’inquinamento dell’aria, la superstizione religiosa, la povertà e altre problematiche sociali.

85
Q

Quale tono Parini adotta nelle Odi?

A

Un tono ironico e critico, con l’obiettivo che la poesia contribuisca al bene comune e all’utilità sociale.

86
Q

Qual è l’idea principale di Parini nella sua poesia educativa?

A

L’idea di una poesia educativa trova espressione massima ne “Il giorno.”

87
Q

Come Parini critica la nobiltà in “Il giorno”?

A

Raffigura la vita vuota e oziosa della nobiltà attraverso la narrazione ironica delle attività giornaliere di un “Giovin Signore.”

88
Q

Come definiresti il genere di “Il giorno”?

A

Come definiresti il genere di “Il giorno”?

89
Q

Come critica Parini l’aristocrazia in “Il giorno”?

A

Pur criticando, sostiene che le disuguaglianze sociali sarebbero giustificate se utilizzate saggiamente.

90
Q

Qual è la posizione di Parini nei confronti dei privilegi nobiliari?

A

Ritiene che siano giustificati se utilizzati saggiamente.

91
Q

Qual è l’atteggiamento di Parini verso la Rivoluzione francese?

A

Pur mantenendo una fede nei principi riformisti, fu deluso dai risultati radicali.

91
Q

Quali parti de “Il giorno” non furono mai concluse?

A

Quali parti de “Il giorno” non furono mai concluse?

92
Q

Perché le ultime parti de “Il giorno” mostrano un tono più amaro e disincantato?

A

A causa della delusione di Parini per i risultati spietati della Rivoluzione

93
Q

Come si discostano gli ultimi versi riscritti postumi dal tono delle prime parti de “Il giorno”?

A

Mostrano un tono più amaro e disincantato.

94
Q

Come fu caratterizzato il fondamento culturale del Settecento?

A

Dal culto della ragione e dalla fiducia nel progresso.

95
Q

Qual è il criterio per verificare la plausibilità e la validità delle conoscenze secondo i philosophes del Settecento?

A

La ragione divenne il criterio.

96
Q

Cosa fu sottoposto a critica ragionata dai philosophes del periodo?

A

Religioni, politica, arte, letteratura, scienza e tecnica.

97
Q

Chi era il pubblico principale degli intellettuali del Settecento?

A

La borghesia.

98
Q

Cosa rappresentava la borghesia per gli illuministi?

A

Il pubblico ideale per le opere degli illuministi.

99
Q

Quali critiche rivolsero i filosofi alla società feudale?

A

Critiche alla società feudale, alla religione, all’aristocrazia, alla giustizia e all’uguaglianza.

100
Q

Cosa creò le condizioni materiali per la diffusione del romanzo?

A

La crescita dell’editoria e della stampa.

101
Q

Chi poteva accedere alla cultura alta grazie all’accessibilità della stampa?

A

Ampi strati di lettori borghesi, inclusi imprenditori, professionisti e commercianti.

102
Q

Qual era il genere dominante durante l’Illuminismo italiano?

A

La trattatistica.

103
Q

Domanda: Quali erano i formati utilizzati dagli intellettuali durante l’Illuminismo italiano per esprimere le loro idee?

A

Gli intellettuali utilizzarono saggi brevi, pamphlet, discorsi, dialoghi, lettere e articoli di giornale.

104
Q

Su cosa erano focalizzate le opere della trattatistica durante l’Illuminismo italiano?

A

Su cosa erano focalizzate le opere della trattatistica durante l’Illuminismo italiano?

105
Q

Domanda: Qual era il genere dominante durante l’Illuminismo italiano?

A

La trattatistica divenne il genere dominante durante l’Illuminismo italiano.

106
Q

Qual è stata la città principale dell’Illuminismo italiano?

A

Milano fu il centro principale dell’Illuminismo italiano.

107
Q

Cosa liberò la borghesia lombarda dai vincoli economici secondo il testo?

A

La fine della dominazione spagnola e le riforme antifeudali del governo asburgico liberarono la borghesia lombarda dai vincoli economici.

108
Q

Chi contribuì al rinnovamento della società lombarda sotto il dispotismo illuminato di Maria Teresa d’Austria?

A

Gli intellettuali milanesi, anche al servizio della burocrazia austriaca, contribuirono al rinnovamento della società lombarda sotto l’egida del dispotismo illuminato di Maria Teresa d’Austria.

109
Q

Cosa segnò l’affermazione definitiva dell’Illuminismo in Italia negli anni ‘60 del Settecento?

A

La fondazione dell’Accademia dei Pugni (1761) e della rivista “Il Caffè” (1764) segnò l’affermazione definitiva dell’Illuminismo in Italia.

110
Q

Qual era il ruolo dell’Accademia dei Pugni e di “Il Caffè” nell’Illuminismo milanese?

A

L’Accademia dei Pugni offriva uno spazio di confronto aperto e libero, mentre “Il Caffè” era una rivista prestigiosa che promuoveva il dibattito su problemi pratici e concreti.

111
Q

Chi fu il direttore di “Il Caffè” e quale ruolo svolse nella cultura milanese?

A

Pietro Verri fu il direttore di “Il Caffè” e svolse un ruolo significativo come mezzo di espressione culturale illuminista e critica sociale a Milano.

112
Q

Qual è l’opera più importante di Cesare Beccaria e quando è stata pubblicata?

A

“Dei delitti e delle pene” è l’opera più importante di Cesare Beccaria, pubblicata nel 1764 e tradotta in diverse lingue.

113
Q

Cosa distingue Cesare Beccaria tra “delitto” e “peccato” nel suo trattato?

A

Beccaria distingue tra “delitto” e “peccato”, sottolineando che il delitto è un danno alla società, richiedendo una riparazione proporzionale, legittima, moderata e personale.

114
Q

In che modo i principi di Beccaria nel suo trattato influenzarono il diritto penale moderno?

A

I principi di Beccaria influenzarono il diritto penale moderno sfidando il modello di società aristocratica.

115
Q

Quali innovazioni Beccaria propose nel suo trattato per migliorare il sistema giuridico?

A

Beccaria criticò la pena di morte sostenendo che tradisse lo spirito del contratto sociale e suggerì la sua sostituzione con il carcere a vita o i lavori forzati.

116
Q

Perché Beccaria criticò la pena di morte nel suo trattato?

A

Beccaria criticò la pena di morte sostenendo che tradisse lo spirito del contratto sociale e suggerì la sua sostituzione con il carcere a vita o i lavori forzati.

117
Q

Qual era la visione di Beccaria riguardo allo scopo della pena e la sua relazione con la prevenzione dei delitti?

A

Beccaria auspicava una giustizia rapida e riteneva che lo scopo della pena dovesse essere la prevenzione dei delitti, non solo la retribuzione.

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