Il sistema nervoso Flashcards

1
Q

Che cos’è il sistema nervoso?

A

Definizione: Il sistema nervoso è un’unità morfo-funzionale e strutturale costituita da tessuto nervoso altamente specializzato. Questo tessuto riceve, trasmette, controlla ed elabora stimoli interni ed esterni tramite segnali bioelettrici, permettendo agli organismi viventi di interagire con l’ambiente circostante.

Composizione del Tessuto Nervoso: Il tessuto nervoso è composto da fibre nervose, gangli e cellule nervose, che si associano morfologicamente e funzionalmente. Le cellule nervose, o neuroni, sono eccitabili e conduttive, reagendo agli stimoli esterni e trasmettendo impulsi nervosi attraverso sinapsi tramite segnali chimici.

Tipi di Cellule: Il sistema nervoso è composto principalmente da due tipi di cellule: neuroni e cellule gliali. I neuroni sono responsabili della ricezione e trasmissione degli impulsi nervosi, mentre le cellule gliali svolgono molteplici funzioni di supporto, nutrizione, e funzioni immunitarie.

Struttura e Funzione: Il sistema nervoso agisce con una latenza di frazioni di secondo, consentendo risposte immediate. È suddiviso in Sistema Nervoso Centrale (SNC) e Sistema Nervoso Periferico (SNP), entrambi composti da tessuto molle protetto da strutture ossee.

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2
Q

Come è composto il sistema nervoso centrale (SNC) ?

A

Composizione: Il SNC è formato dall’Encefalo e dal Midollo Spinale. L’Encefalo è diviso in due emisferi che comunicano attraverso il corpo calloso, un ammasso di fibre nervose.

Protezione: Il SNC è protetto rispettivamente dal cranio e dalla colonna vertebrale, oltre che da membrane di tessuto connettivo chiamate meningi. Queste membrane includono la pia madre, che aderisce alla struttura del Sistema Nervoso, la membrana aracnoidea, una membrana intermedia, e la dura madre, una struttura più esterna.

Spazio Subaracnoideo e Liquor: Lo spazio compreso tra l’aracnoide e la pia madre, chiamato Spazio Subaracnoideo, è riempito da liquor cerebrospinale. Questo liquido scorre attraverso le cavità dell’encefalo, chiamate ventricoli, e il canale nel midollo spinale. I ventricoli e il liquor fungono da ammortizzatore per il sistema nervoso centrale.

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3
Q

Come è composto il sistema nervoso periferico (SNP) ?

A

Sistema Nervoso Periferico (SNP): Struttura e Funzioni

Composizione: Il SNP è suddiviso in una parte somatica e una parte autonoma. La parte somatica include le 12 paia di nervi cranici e i 31 paia di nervi radicolari o spinali. La parte autonoma, o Sistema Nervoso Autonomo (SNA), è ulteriormente suddivisa in sistema simpatico, parasimpatico ed enterico.

Funzione della Parte Somatica: La parte somatica è responsabile del collegamento e del coordinamento del sistema nervoso centrale con le altre parti del corpo. Include nervi cranici e spinali, che trasportano informazioni sensoriali e motorie tra il SNC e gli organi effettori.

Funzione della Parte Autonoma: Il Sistema Nervoso Autonomo regola le funzioni involontarie del corpo. È diviso in sistema simpatico, responsabile della risposta al pericolo o allo stress, sistema parasimpatico, responsabile del rilassamento e della digestione, e sistema enterico, coinvolto nella funzione digestiva.

Struttura e Protezione: A differenza del Sistema Nervoso Centrale, il SNP non è protetto da strutture scheletriche. È composto da nervi e gangli esterni all’encefalo e al midollo spinale, che facilitano la comunicazione tra il SNC e il resto del corpo.

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4
Q

Cos’è l’encefalo?

A

Definizione: L’encefalo è un complesso di tessuto nervoso ospitato nella scatola cranica, sviluppandosi da tre vescicole principali: proencefalo, mesencefalo e romboencefalo.

Suddivisione Embriologica:
1) Proencefalo: Telencefalo e Diencefalo.
2) Mesencefalo.
3) Romboencefalo: Metencefalo e Mielencefalo.

Struttura Anatomica:
1. Proencefalo/Cervello: Telencefalo e Diencefalo.
2. Tronco Encefalico: Mesencefalo (tetto e tegmento), Ponte e Bulbo (o Midollo allungato).
3. Romboencefalo: Ponte, Bulbo e Cervelletto.

Comunicazione e Protezione: L’encefalo è racchiuso nella scatola cranica, protetto da essa, e formato da due emisferi che comunicano tramite il corpo calloso, un ammasso di fibre nervose.

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5
Q

Cos’è il protoencefalo?

A

PROENCEFALO (Cervello): Struttura e Funzioni

Telencefalo:
- Corteccia Cerebrale: Divisa in lobi, tra cui il frontale (movimento), parietale (sensitività), temporale (cognizione, linguaggio) e occipitale (stimoli visivi).
- Sistema Limbico: Incluse la corteccia limbica (emozioni), l’ippocampo (memoria) e l’amigdala (apprendimento ed emozioni).
- Gangli della Base: Strutture sottocorticali che regolano i movimenti complessi, come il nucleo caudato, il globo pallido e il putamen.

Diencefalo:
- Talamo: Regola e distribuisce informazioni sensoriali e motorie alla corteccia cerebrale.
- Ipotalamo: Regola il sistema nervoso autonomo, il sistema endocrino e comportamenti specie-specifici.

Patologie e Implicazioni: Disfunzioni dei gangli della base possono causare patologie neurodegenerative come il Morbo di Parkinson, mentre il diencefalo regola funzioni vitali e comportamentali.

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6
Q

Cos’è il mesencefalo?

A

MESENCEFALO (Cervello Medio): Struttura e Funzioni

  • Posizione e Anatomia: Situato sotto al telencefalo e prima del tronco encefalico, il mesencefalo circonda l’acquedotto cerebrale, contenente il liquor cerebrospinale.
  • Tetto:
    • Collicoli Superiori e Inferiori: Regolano udito e riflessi visivi, integrando le risposte agli stimoli in movimento.
  • Tegmento:
    • Formazione Reticolare: Estesa rete neurale coinvolta nel ritmo sonno-veglia e nel movimento.
    • Sostanza Grigia Periacqueduttale: Regola comportamenti specie-specifici e fenomeni di anestesia endogena.
    • Nucleo Rosso e Substantia Nigra: Coinvolti nel controllo motorio e nella modulazione del dolore, tramite produzione di neurotrasmettitori come l’encefalina.
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7
Q

Cos’è il romboencefalo?

A

ROMBOENCEFALO (Cervello Posteriore): Struttura e Funzioni

  • Cervelletto: Situato nella parte posteriore, coordina i movimenti, gestisce aspetti temporali delle azioni e fornisce feedback ambientale. Diviso in lobi anteriore, posteriore e flocconodulare, con il “verme del cervelletto” al centro. I nuclei profondi del cervelletto giocano un ruolo chiave nel controllo motorio e nel feedback ambientale.
  • Ponte: Contiene numerosi nuclei della formazione reticolare, regolando le attività circadiane, il livello di veglia e sonno, e l’attivazione cerebrale.
  • Bulbo: La porzione più caudale, anch’esso con nuclei della formazione reticolare, regola il sonno, l’arousal, oltre alla respirazione, frequenza cardiaca e pressione sanguigna. Lesioni in questa zona sono spesso fatali.
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8
Q

Cos’è il midollo spinale?

A

Midollo Spinale: Anatomia e Funzioni

  • Struttura e Posizione: Il midollo spinale è una formazione cilindrica di tessuto nervoso all’interno della colonna vertebrale, divisa in zone cervicale, toracica, lombare e sacrale-coccigea. Presenta una fessura mediana anteriore.
  • Funzioni: Centro primario di coordinamento dell’attività senso-motoria del corpo, regolando il transito delle informazioni motorie e sensoriali. Le radici nervose anteriori (dorsali) controllano i muscoli, mentre le radici nervose posteriori (ventrali) raccolgono informazioni sensoriali.
  • Composizione: La parte esterna è costituita da sostanza bianca, formata da fibre nervose che salgono e discendono dal cervello, avvolte da cellule mieliniche isolanti. La parte centrale è di sostanza grigia, a forma di H, contenente corpi cellulari neuronali suddivisi in corna anteriori (neuroni motori) e posteriori (neuroni sensoriali).
  • Ruolo Neuronale: Il midollo spinale contiene neuroni con funzioni diverse, intermediarie nella trasmissione di segnali tra periferia e encefalo e nell’attivazione dei riflessi spinali, indipendentemente dall’attività cerebrale.
  • Protezione: Sia la sostanza bianca che la sostanza grigia sono rivestite da meningi, simile alla protezione dell’encefalo.
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9
Q

Cos’è il sistema nervoso somatico (SNS) ?

A

Sistema Nervoso Somatico (SNS): Struttura e Funzioni

Comunicazione Sensoriale e Motoria: Il Sistema Nervoso Somatico facilita la comunicazione sia in ingresso (informazione afferente-sensitiva) che in uscita (informazione efferente-effettrice) tra il cervello/midollo spinale (SNC) e il resto del corpo, inclusi muscoli, sensori, ghiandole e arti.

Nervi Spinali: I nervi spinali sono 31 paia e ciascuno è formato dall’unione di due radici: una dorsale (o posteriore) ed una ventrale (o anteriore). Queste radici trasportano rispettivamente stimoli sensoriali e motori. Le radici dorsali portano gli stimoli sensoriali al SNC dai recettori periferici, mentre le radici ventrali trasmettono impulsi motori dal SNC alle fibre muscolari periferiche.

Nervi Cranici: I nervi cranici sono 12 paia connessi alla superficie ventrale del cervello. La maggior parte dei nervi cranici trasmette sensazioni al SNC, con diverse funzioni sensoriali in regioni come la testa e il collo. Ad esempio, il nervo ottico trasmette informazioni visive, il nervo olfattivo trasmette informazioni olfattive e così via. Alcuni nervi cranici, come il nervo vago, hanno funzioni più estese, trasmettendo sensazioni dalla cavità toracica e addominale.

Struttura e Funzione dei Nervi: I nervi sono costituiti da fibre afferenti efferenti, che trasportano rispettivamente stimoli sensoriali e motori. Questi nervi svolgono un ruolo essenziale nel facilitare la comunicazione tra il SNC e il resto del corpo, consentendo sia la percezione sensoriale che la risposta motoria agli stimoli ambientali.

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10
Q

Cos’è il sistema nervoso autonomo (SNA) ?

A

Sistema Nervoso Autonomo (SNA): Regolazione delle Funzioni Vegetative

Definizione e Funzioni: Il Sistema Nervoso Autonomo (SNA) regola le funzioni vegetative dell’organismo, gestendo in modo non volontario il funzionamento dei muscoli cardiaci e lisci, così come delle ghiandole endocrine ed esocrine. Si occupa delle variazioni termiche, cardiovascolari, bronchiali, metaboliche ed endocrine che accompagnano gli stati emozionali e adattano l’organismo ai diversi contesti ambientali e comportamentali.

Modalità di Azione: Il SNA agisce sia attraverso riflessi automatici (come l’accomodazione pupillare alla luce), sia tramite comandi provenienti da centri integratori responsabili del comportamento finalizzato e della regolazione di funzioni vitali come la temperatura corporea, la fame, la sete e la respirazione.

Componenti del SNA: Il SNA è composto da una parte simpatica (ortosimpatica) e una parasimpatica, con effetti tendenzialmente contrapposti, e da un sistema mesenterico che regola i muscoli lisci del tubo digerente.

Regolazione Automatica: Il SNA agisce principalmente su risposte automatiche a modifiche ambientali che non coinvolgono lo stato di coscienza, come la sudorazione e l’aumento della frequenza cardiaca in risposta a situazioni di calore e stress emotivo.

In sintesi, il Sistema Nervoso Autonomo è fondamentale per il mantenimento dell’omeostasi corporea e per la regolazione delle risposte automatiche del corpo a stimoli ambientali e emotivi.

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11
Q

Quali sono le componenti principali del Sistema Nervoso Simpatico?

A

Il Sistema Nervoso Simpatico è costituito dai prolungamenti dei neuroni presenti nella zona toracica/lombare del midollo, noti come gangli. Si distinguono le fibre effettrici pre-gangliari colinergiche nel sistema nervoso centrale e le fibre effettrici post-gangliari colinergiche, localizzate nei gangli paravertebrali o nei plessi celiaco e mesenterico. Questo sistema è responsabile delle reazioni di “fight or flight” e di cambiamenti fisiologici come l’allargamento della pupilla, l’aumento del battito cardiaco e della pressione sanguigna.

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12
Q

Qual è la funzione principale del Sistema Nervoso Parasimpatico?

A

Il Sistema Nervoso Parasimpatico è responsabile di costringere la pupilla, ridurre la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa, stimolare la broncocostrizione, lo svuotamento della vescica, stimolare l’erezione e lo svolgimento della digestione. Contrariamente al Sistema Nervoso Simpatico, il parasimpatico agisce per rilassare l’organismo e promuovere la digestione.

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13
Q

Dove avviene principalmente il controllo del Sistema Nervoso Autonomo e quali sono i centri di regolazione superiori coinvolti?

A

Il controllo del Sistema Nervoso Autonomo avviene principalmente nei centri autonomi superiori localizzati nel bulbo, nel ponte e nel mesencefalo. Questi centri regolano una serie di funzioni vitali come la deglutizione, la tosse, il vomito, la respirazione, la minzione e la regolazione della temperatura corporea.

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14
Q

Quali sono i principali recettori e le relative funzioni delle due branche del Sistema Nervoso Autonomo?

A

I recettori alfa 1 agiscono sulla muscolatura liscia vasale, sulla pelle, sui vasi dell’intestino, sugli sfinteri del tratto gastrointestinale, della vescica e dell’occhio, aumentando il calcio intracellulare. Al contrario, i recettori beta 2 stimolano l’adenilciclasi, causando la stimolazione della muscolatura liscia dei vasi, dell’intestino, della vescica e dei bronchi.

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15
Q

Qual è la struttura anatomica di base del neurone e quali sono le sue principali componenti?

A

Il neurone, unità funzionale del sistema nervoso, è costituito dal corpo cellulare (soma), dai dendriti e dall’assone. Il soma contiene il nucleo e altre strutture vitali, mentre i dendriti ricevono gli stimoli in entrata. L’assone trasmette gli impulsi elettrici tra i neuroni e può essere avvolto dalla guaina mielinica, aumentando la velocità di trasmissione.

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16
Q

Quali sono le principali funzioni motorie regolate dal Sistema Nervoso Centrale?

A

Il Sistema Nervoso Centrale regola principalmente la contrazione dei muscoli scheletrici, la contrazione della muscolatura liscia dei visceri e la secrezione di sostanze attraverso le ghiandole endocrine ed esocrine.

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17
Q

Qual è la struttura fondamentale coinvolta nella trasmissione dell’impulso nervoso tra due neuroni e quali sono i due tipi principali di sinapsi?

A

La sinapsi è la struttura fondamentale coinvolta nella trasmissione dell’impulso nervoso tra due neuroni ed esistono due tipi principali di sinapsi: la sinapsi chimica, che trasmette il segnale in un’unica direzione attraverso la secrezione di neurotrasmettitori, e la sinapsi elettrica, che comunica tramite correnti ioniche ed è bidirezionale.

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18
Q

Quali sono alcuni esempi di neurotrasmettitori e quali sono i loro effetti nel sistema nervoso?

A

Tra i neurotrasmettitori più comuni vi sono l’acetilcolina, responsabile della trasmissione nervosa neuromuscolare, la noradrenalina e l’adrenalina, che agiscono principalmente nel Sistema Nervoso Simpatico. Altri neurotrasmettitori come l’istamina, il GABA, la serotonina e l’acido glutammico possono avere effetti sia eccitatori che inibitori nel sistema nervoso, influenzando una vasta gamma di funzioni fisiologiche e comportamentali.

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19
Q

Cos’è un Motoneurone?

A

nei vertebrati è denominato neurone motorio o motoneurone ogni neurone localizzato all’interno del sistema nervoso centrale (SNC) che trasporta il segnale all’esterno del SNC per controllare direttamente o indirettamente i muscoli e il movimento dei muscoli.

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20
Q

Struttura delle sinapsi

A

Le sinapsi sono costituite da ramificazioni assoniche che terminano in bottoni sinaptici. Questi bottoni, contattando il corpo del neurone successivo, sono riempiti di vescicole contenenti neurotrasmettitori. Tra le due strutture nervose c’è uno spazio in cui le vescicole rilasciano i neurotrasmettitori per interagire con recettori proteici sulla membrana del neurone postsinaptico.

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21
Q

Recettori sinaptici

A

I recettori sinaptici sono di due tipi: canali cationici, con carica negativa, e canali anionici, con carica positiva. Questi recettori attraggono particelle cariche opposte: i canali cationici catturano ioni positivi come il sodio, mentre i canali anionici catturano sostanze con carica negativa come il cloro.

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22
Q

Rilascio dei neurotrasmettitori

A

I neurotrasmettitori si trovano nelle vescicole all’interno del bottone assonale fino a quando un segnale nervoso non provoca il loro rilascio. Il rilascio avviene grazie agli ioni calcio nella zona sinaptica, dove i neurotrasmettitori possono interagire con la membrana del neurone postsinaptico.

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23
Q

Classificazione dei neurotrasmettitori

A

I neurotrasmettitori sono classificati in diverse classi in base al peso molecolare e alla velocità d’azione. Tra le classi principali vi sono l’acetilcolina, le amine come l’adrenalina e la dopamina, gli aminoacidi come il GABA e l’acido glutammico, e gli ossidi nitrici.

24
Q

Secondo messaggero

A

Il sistema del secondo messaggero si attiva quando un neurotrasmettitore si lega alla proteina G sulla membrana postsinaptica. Questa interazione attiva un enzima che converte le molecole precursori in secondi messaggeri, amplificando il messaggio e attivando circuiti metabolici nel neurone.

25
Q

Trasmissione del segnale nervoso

A

La trasmissione del segnale nervoso avviene attraverso il potenziale di azione, generato da una differenza di potenziale elettrico attraverso la membrana cellulare. Durante la fase di riposo, la membrana è polarizzata. Quando viene stimolata, si verifica una fase di depolarizzazione, seguita da una fase di ripolarizzazione. Il potenziale post-sinaptico può essere eccitatorio o inibitorio, a seconda della variazione di elettronegatività.

26
Q

Potenziale di membrana

A

Il potenziale di membrana è la differenza di potenziale elettrico tra l’interno e l’esterno della membrana cellulare, che oscilla generalmente tra i 60 e i 70 microvolt. Questa differenza è causata dalla presenza di sostanze cariche negativamente e da pompe ioniche che mantengono una distribuzione degli ioni positivi e negativi.

27
Q

Trasmissione del segnale nervoso

A

La trasmissione del segnale nervoso avviene tramite il potenziale di azione, generato dalla differenza di potenziale elettrico attraverso la membrana di una cellula eccitabile. Durante la depolarizzazione, la membrana diventa permeabile agli ioni sodio, causando l’inversione del potenziale di membrana da negativo a positivo. Questo impulso si propaga lungo la membrana e raggiunge le terminazioni sinaptiche in pochi decimi di millisecondo.

28
Q

Fasi del potenziale d’azione

A

Il potenziale d’azione ha tre fasi principali: la fase di riposo, durante la quale la membrana è polarizzata a circa -65mV; la fase di depolarizzazione, in cui il potenziale si inverte da negativo a positivo a causa dell’ingresso di ioni sodio; e la fase di ripolarizzazione, in cui il potenziale ritorna al suo valore di riposo grazie alla fuoriuscita di ioni potassio.

29
Q

Conformazioni elettriche del neurone

A

Il neurone può assumere tre conformazioni elettriche: a riposo, con un potenziale transmembrana negativo di -65 microvolt; eccitato, con un potenziale ridotto che raggiunge un valore soglia e genera un impulso elettrico; e inibito, iperpolarizzato con un potenziale elettrico negativo maggiore di un neurone a riposo.

30
Q

Potenziale post-sinaptico

A

Il potenziale post-sinaptico può essere eccitatorio o inibitorio, determinato dall’inversione del potenziale una volta raggiunta una soglia. I terminali presinaptici possono avere un carattere eccitatorio o inibitorio a seconda della variazione dell’elettronegatività.

31
Q

Il potenziale post-sinaptico eccitatorio

A

Quando il potenziale trans-membrana raggiunge un valore soglia compreso tra -40 e -20 millivolt, si verifica un’inesorabile inversione rapida, denominata potenziale d’azione, che riporta la cellula al suo stato pre-attivazione in pochi millesimi di secondo, approssimativamente a -65 millivolt. Nelle sinapsi eccitatorie, questo fenomeno comporta l’eccitazione del neurone post-sinaptico attraverso la secrezione di vescicole nello spazio intersinaptico e l’attivazione del neurone a valle.

32
Q

Stimolazione di un neurone da parte di terminali presinaptici

A

I bottoni presinaptici, situati principalmente nei dendriti (90%) e nel soma (10%), possono avere caratteristiche sia eccitatorie che inibitorie. Per produrre un’azione eccitatoria, devono ridurre l’elettronegatività, mentre per generare un’azione inibitoria, devono aumentare il potenziale elettrico negativo all’interno del neurone. La prevalenza di bottoni terminali eccitatori o inibitori determina l’eccitabilità complessiva del neurone.

33
Q

Risposta neuronale all’eccitazione

A

La risposta neuronale all’eccitazione varia in base al tipo di neurone e alla sua soglia individuale. Quando la soglia di eccitazione viene superata, i neuroni possono generare un “treno di impulsi”, una frequenza di scariche che può essere elevata o bassa. Questa differenza nella frequenza di scariche influisce sull’integrazione delle funzioni del Sistema Nervoso Periferico, particolarmente nel controllo dei parametri cruciali per l’omeostasi dell’organismo.

34
Q

Classificazione dei Recettori Sensoriali

A

I Recettori Sensoriali sono dispositivi biologici che traducono diverse forme di energia in segnali nervosi. Si dividono in:

Enterocettori: ricevono segnali dall’interno del corpo.
Esterocettori: ricevono segnali dall’esterno.
Propriocettori: stimolati dalle modificazioni interne dell’organismo, come recettori dei tendini, dei muscoli, e delle articolazioni.

35
Q

Tipologie di Recettori Sensoriali

A

Esistono cinque tipologie principali di recettori sensoriali:

Meccanocettori: rispondono a deformazioni meccaniche come compressione e stiramento.
Termocettori: attivati da variazioni di temperatura.
Nocicettori (recettori del dolore): rispondono a danni tissutali fisici o chimici.
Elettromagnetocettori: collegati all’apparato visivo, rilevano stimoli luminosi sulla retina.
Chemocettori: percepiscono stimoli gustativi, olfattivi, la concentrazione di ossigeno nel sangue e l’osmolarità dei fluidi corporei.

36
Q

Principio della Linea Attivata e Adattamento dei Recettori

A

I recettori sensoriali operano secondo il principio della linea attivata, dove la percezione dello stimolo dipende dall’attivazione di specifiche fibre nervose e dalle aree corticali coinvolte. Questi recettori possono adattarsi parzialmente o totalmente a uno stimolo costante nel tempo. Indipendentemente dal tipo di stimolo, il recettore genera una variazione del potenziale di membrana, noto come potenziale di recettore.

37
Q

Meccanismi di Stimolazione dei Recettori

A

I recettori sensoriali possono essere stimolati attraverso diversi meccanismi:

Deformazione meccanica del recettore.
Azione di sostanze chimiche sulla membrana.
Variazioni di temperatura della membrana che influenzano la sua permeabilità.
Effetti delle radiazioni elettromagnetiche sulla membrana.

38
Q

Classificazione basata sull’Adattamento dei Recettori

A

I recettori possono essere classificati in base al loro adattamento agli stimoli:

Recettori a lento adattamento (tonici): Si adattano poco e permettono una continua regolazione delle funzioni vitali. Esempi includono i recettori della macula dell’apparato vestibolare, i barocettori arteriosi, e i chemocettori dei giorni carotidei e aortici.
Recettori a rapido adattamento (fasici): Si adattano rapidamente agli stimoli e quindi perdiamo la percezione del segnale nel tempo. Esempi sono i corpuscoli di Pacini, che spiegano perché prestiamo meno attenzione a stimoli persistenti.

38
Q

Suddivisione delle Fibre di Tipo A

A

All’interno delle fibre mielinizzate di tipo A, troviamo ulteriori categorie: α, β, γ e δ.

39
Q

Classificazione delle Fibre Nervose

A

Le fibre nervose possono essere suddivise in due gruppi principali:

Fibre di tipo A: Queste fibre sono mielinizzate, ovvero hanno un rivestimento di mielina intorno all’assone.
Fibre di tipo C: Queste fibre sono amieliniche, cioè non hanno mielina.

40
Q

Differenze tra Fibre di Tipo A e Tipo C

A

Le fibre di tipo A e tipo C si differenziano per la velocità di conduzione e il diametro:

Le fibre mielinizzate di tipo A hanno una velocità di conduzione molto alta, approssimativamente 120 metri al secondo, e un diametro di circa 20 micron.
Le fibre amieliniche di tipo C hanno una velocità di conduzione più lenta, compresa tra 0,5 e 2 metri al secondo, e un diametro di circa 0,5 micron.

41
Q

Fattori che influenzano l’Intensità della Sensazione

A

L’intensità della sensazione di una fibra stimolata dipende da due fattori:

Sommazione Spaziale: Maggiore è il numero di fibre attivate in risposta a uno stimolo, maggiore sarà l’intensità dello stimolo stesso. Ad esempio, una maggiore attivazione delle fibre in una zona cutanea aumenta la percezione del dolore.
Sommazione Temporale: Dipende dalla frequenza degli impulsi generati da una fibra quando viene stimolata. Un’alta frequenza di impulsi per secondo aumenta l’intensità della sensazione percepita.

42
Q

Trasmissione dei Segnali Elettrici

A

Le fibre di un assone terminano su un gruppo di neuroni, attivandoli attraverso l’eccitazione sinaptica e la liberazione di vescicole nello spazio intersinaptico. Questa stimolazione porta alla cascata delle proteine G dei secondi messaggeri, attivando una zona di scarica. Anche altri neuroni vicini possono essere coinvolti, sebbene in modo meno intenso. Tuttavia, la facilitazione in quest’area rende questi neuroni più elettronegativi e quindi più suscettibili all’attivazione.

43
Q

Organizzazione dei Pool Neuronali

A

Ogni pool neuronale ha caratteristiche specifiche di organizzazione che permettono di elaborare i segnali in modi distinti. L’area neuronale stimolata da ciascuna fibra afferente è definita campo di stimolazione.

44
Q

Divergenza Amplificatrice

A

La divergenza amplificatrice è un fenomeno in cui un segnale in ingresso si distribuisce a un numero sempre maggiore di neuroni man mano che passa attraverso diversi pool neuronali. Questo fenomeno è esemplificato dalla via cortico-spinale, coinvolta nel controllo della contrazione dei muscoli scheletrici.

45
Q

Convergenza e Divergenza

A

La convergenza è quando più fibre provenienti da diversi neuroni terminano su un solo neurone, mentre la divergenza a più vie è quando il segnale da un pool neuronale viene trasmesso in due direzioni diverse. Entrambi questi meccanismi sono fondamentali per l’integrazione delle informazioni nel sistema nervoso centrale.

46
Q

Esempio di Convergenza e Divergenza

A

Un esempio di convergenza è quando molte terminazioni provenienti da un singolo fascio di fibre terminano su uno stesso neurone. La convergenza permette la sommazione di informazioni da fonti diverse, producendo differenti tipi di informazioni a livello del sistema nervoso centrale. Ad esempio, durante il movimento come il camminare, alcuni muscoli vengono attivati mentre altri vengono inibiti.

47
Q

Circuiti di Inibizione Reciproca

A

Un circuito di inibizione reciproca è un sistema nel quale un segnale eccitatorio in uscita da un gruppo di neuroni genera contemporaneamente un segnale inibitorio verso un’altra direzione. Questo tipo di circuito è tipico nel controllo dei muscoli antagonisti, dove l’eccitazione di un gruppo muscolare è accompagnata dall’inibizione dei muscoli antagonisti per facilitare il movimento.

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Circuiti Riverberanti

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Un circuito riverberante è uno schema nervoso nel quale l’impulso generato può tornare alle cellule che lo hanno originato grazie a un feedback positivo. Questo fenomeno può erogare continuamente segnali in uscita anche in assenza di segnali eccitatori in ingresso. I circuiti riverberanti sono utilizzati dal sistema nervoso autonomo per controllare funzioni come il tono vasale, l’attività intestinale e la frequenza cardiaca.

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Esempi di Circuiti Riverberanti

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I circuiti riverberanti sono cruciali per i movimenti peristaltici dell’intestino, poiché devono essere sincroni e ciclici. Questi circuiti permettono la coordinazione delle contrazioni e dei rilasciamenti degli organi dei visceri cavi. Inoltre, possono regolare gli impulsi continui e adattarli alle esigenze dell’organismo, come nel caso dei recettori dell’anidride carbonica o dell’ossigeno durante attività fisica intensa.

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Circuiti Inibitori a Feedback

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I circuiti inibitori a feedback prevedono un ritorno delle terminazioni di una via indietro sui neuroni eccitatori iniziali della stessa via, nel caso di un’attività troppo accentuata. Questi circuiti aiutano a prevenire un’eccessiva propagazione dei segnali.

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Capacità Inibitoria dei Pool Neuronali

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Alcuni pool neuronali esercitano un controllo di soppressione su alcune aree del cervello, contribuendo così a impedire un’eccessiva attività neuronale. Questa capacità inibitoria è essenziale per il funzionamento equilibrato del sistema nervoso.

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Fatica Sinaptica

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La fatica sinaptica è un fenomeno in cui il segnale trasmesso attraverso una sinapsi diventa più debole con l’aumentare della durata e dell’intensità del periodo di eccitazione. Questo avviene perché le vescicole sinaptiche che rilasciano neurotrasmettitori nello spazio sinaptico devono essere riprodotte, il che richiede processi metabolici. L’accumulo di impulsi può esaurire i neurotrasmettitori, portando a una diminuzione della forza di contrazione muscolare o della capacità di trasmissione del segnale.

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Sensibilità Somatica

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La sensibilità somatica riguarda la raccolta di informazioni sensitive da tutto il corpo ed è distinta dalla sensibilità specifica associata a organi specifici come vista e udito. Comprende tre tipi principali di sensibilità:

Sensibilità Meccanica: inclusa la sensibilità tattile e la propriocettiva (legata alla tensione muscolare e alla posizione delle articolazioni) causate da sollecitazioni meccaniche dei tessuti.
Sensibilità Termica: coinvolta nella percezione di caldo e freddo.
Sensibilità Dolorifica: attivata da fattori che provocano lesioni nei tessuti.

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Suddivisione della Sensibilità Propriocettiva

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La sensibilità propriocettiva, che riguarda la postura e il movimento, può essere suddivisa in:

Sensibilità Statica: consapevolezza della posizione delle articolazioni.
Sensibilità Dinamica (Cinestesia): percezione del movimento articolare, fondamentale per la coordinazione motoria.

Altri tipi di sensibilità includono:

Sensibilità Esterocettiva: stimoli provenienti dalla superficie del corpo.
Sensibilità alla Pressione: dalla pianta dei piedi, importante per l’equilibrio.
Sensibilità Viscerale: informazioni sullo stato degli organi interni.
Sensibilità Profonda: da tessuti come muscoli e ossa, comprendente sensazioni di pressione, dolore e vibrazione.

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