Igiene Flashcards
Cos’è la malattia infettiva
Risultato interazione microrganismo e risposta immunitaria
Possibili manifestazioni malattie infettive all’interno della popolazione
Caso sporadico
Endemia = costantemente; cicli stagionali
Epidemia = elevato numero di casi in periodo breve
Pandemia = sovranazionale
Percentuale di soggetti che si ammalano per contatto diretto con il caso indice
tasso di attacco secondario
indice del rischio di infezione della malattia
Caso indice
Primo caso di una malattia epidemica.
I casi successivi sono detti casi secondari.
Mappa dei punti
studia il percorso (territoriale) dell’evento e la frequenza dei casi.
Mappa temporale
Studia diffusione casi e rapidità di progressione malattia.
Epidemia a diffusione lenta suggerisce patologia trasmessa per contatto.
Epidemia a diffusione rapida suggerisce patologia a trasmissione aerogena.
Epidemia esplosiva *corrisponde a patologia trasmessa per esposizione simultanea al contagio (acqua, alimenti contaminati).
Cicli epidemici
- stagionali (bronchiti inverno, enteriti estate)
- annuali o poliannuali (richiedono anni per comparsa di nuovi individui ricettivi)
- secolari (difterite)
Pandemia
Estensione sovranazionale
Catena epidemiologica
- sorgente (uomo, animale, microrganismo vettore)
- via di eliminazione (cutanea, rino-faringea, congiuntivale, auricolare, ematica, intestinale, genito-urinaria)
- trasmissione (contagio)
- via di penetrazione (transplacentare/congenita, mucosa, cutanea, inoculazione diretta)
- attecchimento e sviluppo
⟹ ospite potenziale
Trasmissione malattia infettiva
DIRETTA : contatto diretto tra malato e soggetto suscettibile
SEMIDIRETTA: contatto con materiali contaminati da poco tempo
INDIRETTA: dispersione ambientale microrganismo e trasmissione tramite vettori e veicoli
Vettori e veicoli
Vettore =
Veicolo = oggetto inanimato contaminato
Catena di contagio
- Omogenea e omonima: trasmissione solo tra individui stessa specie (esempio: tifo)
- Omogenea ed eteronima: solo tra i vertebrati ma di specie diverse
(esempio: brucella) - Eterogenea ed omonima: avviene per mezzo di un vettore obbligato, ma solo da uomo a uomo (esempio: malaria)
- Eterogenea ed eteronima: quando avviene tra specie diverse attraverso un vettore
(esempio: peste).
Profilassi malattie infettive
insieme di provvedimenti limitare diffusione.
Scopi della prevenzione (o profilassi):
• rendere ambienti meno favorevoli alla diffusione
• scoprire e inattivare serbatoi infezione
• rendere meno ricettive le popolazioni
Profilassi diretta
anche detta immediata
• generica: denuncia, isolamento soggetti, inchiesta epidemiologica, disinfestazione, disinfezione, sterilizzazione;
obiettivo è neutralizzare fonte infezione e impiedire trasmissione tra pz-pz, pz-personale e personale-pz
(es. banale = siringa monouso)
• specifica: al soggetto sano; obiettivo potenziare difese e limitare rischio infettivo;
chemioprofilassi
immunoprofilassi (sieroprofilassi o profilassi vaccinale)
Profilassi indiretta
Ecologica: risanamento ambientale, edilizio e smaltimento rifiuti;
Rivolta alla persona: educazione, formazione e informazione sanitaria (lavaggio mani, ecc).
Classificazione semplificata della prevenzione
PRIMARIA: rimozione causa e riduzione fattori di rischio; inoltre potenziamento organismo, miglioramenti comportamentali efficaci, variazioni ecologiche;
mezzi prevenzione primaria: norme di legge, campagne di educazione, ecc.
esito= riduzione incidenza.
SECONDARIA: diagnosi precoce e terapia prima del manifestarsi patologia (screening gruppi o di massa);
esito = incidenza invariata ma riduzione mortalità e prevalenza.
TERZIARIA: impedire invalidità in pz affetti patologie croniche;
metodi: riabilitazione motoria, sostegno psicologico, inserimento sociale, scolastico e lavorativo.
Prevenzione primaria
PRIMARIA: rimozione causa e riduzione fattori di rischio; inoltre potenziamento organismo, miglioramenti comportamentali efficaci, variazioni ecologiche;
mezzi prevenzione primaria: norme di legge, campagne di educazione, ecc.
esito= riduzione incidenza.
Prevenzione secondaria
SECONDARIA: diagnosi precoce e terapia prima del manifestarsi patologia (screening gruppi o di massa);
esito = incidenza invariata ma riduzione mortalità e prevalenza.
Prevenzione terziaria
TERZIARIA: impedire invalidità in pz affetti patologie croniche;
metodi: riabilitazione motoria, sostegno psicologico, inserimento sociale, scolastico e lavorativo.
DMS 15 Dicembre 1990 sancisce…
l’obbligo del medico che, nell’esercizio della sua professione venga a contatto con un caso di malattia infettiva e diffusiva pericolosa per la salute pubblica (o anche solo in caso di sospetto) di inviare una notifica all’azienda sanitaria competente.
La notifica è indispensabile per:
• attuare rapidamente procedure di profilassi;
• sia ai fini epidemiologici.
È parte della profilassi diretta generica ed è un atto previsto dalla legge.
Decreto che sancisce l’obbligo del medico di notificare i casi di malattia infettiva diffusiva e pericolosa per la salute pubblica (anche in caso di sospetto non confermato).
DMS 15 Dicembre 1990
Chi esegue la notifica di malattia infettiva pericolosa?
- medico
- personale sanitario
- titolari di alberghi/scuole/strutture pubbliche
A chi è rivolta la notifica di malattia infettiva pericolosa?
Servizio di igiene pubblica (dipartimento prevenzione) delle ASL competenti.
Negli ospedali è da inoltrare al dirigente sanitario (che poi la invierà alla ASL).
Caratteristiche della notifica di malattia infettiva
Sollecita = telefono, telegramma, lettera, PEC Circostanziata = arricchita dalle generalità pz, domicilio, luogo di lavoro, membri famiglia (AIDS esclusa !).
Notifica di malattia di classe 1
Notifica immediata da inoltrare entro 12 h.
Patologie potenzialmente letali che richiedono misure internazionali di gestione e prevenzione.
E’ indicata in caso di patologie soggette ad un regolamento sanitario internazionale o di interesse molto rilevante.
Esempi: colera, tifo, SARS, difterite, febbre gialla, ebola, tetano, botulismo, mucca pazza.
Notifica di malattia di classe 2
Notifica urgente da inoltrare entro 48 h (alcune entro 24 h).
Sono patologie rilevanti e/o ad alta frequenza che richiedono un monitoraggio stretto.
Esempi: HAV, HBV, diarrea infettiva, meningite (24h), varicella, morbillo, parotite, rosolia, sifilide, scarlattina, febbre tifoide.
Notifica di malattia di classe 3
Notifica rivolta a particolari malattie che richiedono documentazione specifica.
Va inoltrata entro 48 h.
Esempi: AIDS (notifica in duplice copia e inviata tramite plico sigillato e in anonimato); micobatteri non tubercolari; lebbra, malaria, TBC.
Notifica di malattia di classe 4
Notifica inoltrata dal medico ed eventualmente seguita da una seconda notifica inoltrata dalla ASL qualora si presentasse un focolaio epidemico.
Limite massimo 24h.
Tossinfezioni alimentari, pediculosi, scabbia, dermatofitosi.
Notifica di malattia di classe 5
Notifica di malattie che non rispettano i parametri delle classi precedenti e zoonosi indicate nel regolamento di polizia veterinaria.
Vengono notificate alla ASL e riportate annualmente al ministero in forma di riepilogo.
Quando assumono caratteristiche di focolaio epidemico vengono notificate come classe 4.
Misure contumaciali
Insieme di provvedimenti che mirano a limitare la diffusione di casi dalla sorgente ai soggetti sani.
Hanno la finalità di circoscrivere il focolaio epidemico.
ASL (dipartimento di prevenzione) ha un ruolo essenziale nel porre in essere tali misure.
Le misure in questione sono:
• isolamento
• contumacia
• sorveglianza sanitaria
Isolamento: cos’è e a chi è rivolto?
Volto a separare il soggetto affetto (o sospettato tale) da tutti, fatta eccezione per coloro che lo devono assistere, per tutto il periodo di contagiosità.
E’ un atto predisposto dall’ASL.
Quando è richiesto:
- profilassi : evitare diffusione - pz in guarigione ma contagiosi (spesso guarigione clinica non coincide con guarigione biologica); - osservazione in attesa di diagnosi definitiva
Isolamento consigliato
Isolamento impiegato in caso di comorbidità ad elevato rischio.
Spesso impiegato in ambito ospedaliero nei pz immunodepressi per abbassare rischio infettivo.
Isolamento tollerato
Forma di isolamento coercitivo (o con piantonamento).
Può essere:
- ospedaliero
- domiciliare (se abitazione rispetta canoni essenziali igienico-sanitari) e i familiari sono istruiti circa pratiche assistenziali.
Isolamento tollerato domiciliare
Malattie infettive comuni a bassa contagiosità.
Si svolge in abitazione in cui sia possibile garantire al pz stanza isolata e bagno indipendente; inoltre l’abitazione deve essere facilmente accessibile in caso di eventuali emergenze.
Chi si occupa del pz deve poter disporre di adeguati DPI e deve rispettare le indicazioni del servizio di sanità pubblica.
- isolamento fiduciario: familiari informati dei rischi ed educati circa la gestione;
- isolamento assistenziale: personale qualificato e ambienti adeguatamente organizzati al fine di un isolamento vero e proprio;
- isolamento con piantonamento: in caso di impossibilità di isolamento ospedaliero (rischi correlati a trasporto) o in caso di rifiuto pz allo spostamento; richiede sorveglianza (addetti del servizio prevenzione) finalizzata a garantire l’isolamento domiciliare stretto.