Gastaldi Flashcards

1
Q

Attività

A

è la deviazione del comportamento ideale di una specie , è una misura dell’efficienza con cui la specie influenza gli equilibri a cui partecipa. Legge di Debye-Huckel: aumentando la forza ionica diminuisce il coefficiente di attività e maggiore sarà la carica ionica, minore è il coefficiente di attività e quindi diminuisce anche la concentrazione effettiva degli ioni in soluzione.

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2
Q

metodi di analisi

A

classici, strumentali, assoluti, comparativi

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3
Q

titolazioni (intro generale)

A

metodo classico e assoluto, è un processo per ottenere la concentrazione di una soluzione con un analita incognito A, detto titolato, mediante l’aggiunta di una soluzione B a concentrazione nota, detta titolante. Si aggiunge in soluzione un indicatore che cambia colore quando si raggiunge il punto di equivalenza cioè nel momento il cui le moli di A (ignote) sono uguali alle moli di B (note)

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4
Q

titolazioni acido-base

A

Sono titolazioni indirette in cui si inserisce un eccesso noto di reagente e si titola quello che non è reagito. Si ottengono così delle curve di titolazione con ph sull’asse y e volume del titolante sull’asse x e si segue la curva monitorando la ddp

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5
Q

condizioni di titolabilità (acido-base)

A

1- La reazione deve essere quantitativa e bisogna quindi cercare la costante per la reazione di interesse
2- Deve essere soddisfatto il requisito cinetico cioè l’equilibrio va raggiunto in modo praticamente istantaneo
3- La concentrazione del titolando non deve essere troppo bassa altrimenti non viene percepito il punto equivalente e la curva resta molto smorzata

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6
Q

indicatori acido-base

A

Sono degli acidi o basi deboli che assumono in soluzione acquosa un colore diverso rispetto al grado di protonazione, possono così essere utilizzati come indicatori visuali della concentrazione di H+. Ci può essere un errore di titolazione quando il viraggio dell’indicatore avviene prima o dopo il punto di equivalenza

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7
Q

acidi e basi poliprotici

A

Sono acidi o basi che possono accettare o donare più di un protone

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8
Q

ione complesso

A

è costituito da un atomo metallico al centro con carica positiva che coordina un numero definito di molecole polari attorno a sè

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9
Q

numero di coordinazione

A

È il numero totale di atomi donatori con cui uno ione metallico si trova legato secondo una determinata geometria di coordinazione
La formazione dei complessi può essere utilizzata in chimica analitica per modificare la disponibilità di un catione metallico in determinate reazioni chimiche. Questa operazione è detta mascheramento del catione.

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10
Q

costanti di formazione

A

Definiscono la stabilità dei complessi, si possono usare quelle parziali, che rappresentano una reazione step per step in cui entra un legante per volte, o quelle globali, che descrivono la reazione che dà il prodotto finale. Le più usate sono quelle globali.

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11
Q

titolazioni complessometriche

A

Sono titolazioni che solitamente si effettuano con l’EDTA, è necessario che siano quantitative, rapide e a stechiometria nota e serve che ci sia un indicatore specifico. Si parte da un metallo e un legante e si ottiene un complesso metallo-legante.
Solitamente si utilizzano indicatori metallocromici che cambiano colore se sono legate al metallo o no. Sono diversi rispetto al pH della soluzione. Es: nero eritocromo T.
Nelle curve delle titolazioni complessometriche si ha sull’asse x -log della concentrazione molare e sull’asse y il volume del titolante.
Si possono usare complessanti ausiliari, cioè sostanze che impediscono la precipitazione del metallo mantenendolo in soluzione

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12
Q

tipi di titolazioni con edta

A
  • di ritorno: si usa quando l’analita precipita in assenza di EDTA, Reagisce troppo lentamente con l’EDTA o Blocca l’indicatore.
    Si mette in soluzione un eccesso di EDTA e lo si titola con uno ione metallico in grado di formare complessi con l’EDTA ma non di spostare l’altro metallo.
  • Titolazione indiretta: permette di misurare la quantità di anioni in soluzione che non reagiscono con EDTA ma possono formare sali insolubili con determinati metalli. Non si titola quindi ciò che vogliamo conoscere ma si valuta la sua concentrazione aggiungendo qualcosa che precipiti l’anione che ci interessa.
  • Titolazione per spostamento: permette di determinare uno ione metallico con costante di formazione molto bassa o senza indicatori soddisfacenti. Il metallo che si vuole titolare si lega a un’altra sostanza che fa da tramite permettendogli di legarsi poi all’EDTA.
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13
Q

Mascheramento

A

è possibile inserire una sostanza che mascheri quindi nasconda alcuni componenti in modo che vengano titolati gli altri

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14
Q

Elettrochimica (intro)

A

una cella contiene una soluzione di nitrato di cadmio e una di nitrato di argento in cui sono immersi due elettrodi metallici collegati con un voltometro (o potenziometro) che misura la ddp tra i due elettrodi a passaggio di corrente nullo.
Al catodo si ha la riduzione, all’anodo si ha l’ossidazione. (Il cadmio funziona da anodo mentre l’argento da catodo)
Si introduce quindi un ponte salino: un tubo di vetro chiuso all’estremità da due setti porosi che permettono il passaggio di ioni ma prevengono il mescolamento delle due soluzioni. All’interno c’è un gel che contiene elettroliti (in questo caso ioni nitrato e ioni potassio) in concentrazione molto elevata.
L’accumulo di carica nelle due semicelle è impedito dal ponte salino che crea però un potenziale di giunzione dovuto alla mobilità degli ioni che sono presenti nel ponte salino, di conseguenza gli elettroliti scelti per il ponte salino minimizzano la differenza di mobilità.
In questo modo si ottiene una ddp e funziona finché le soluzioni non sono in equilibrio, quando si raggiunge l’equilibrio non succede più nulla.

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15
Q

potenziale standard di riduzione

A

è il potenziale assunto da un elettrodo in esame, in condizioni di temperatura e pressione standard, con attività unitaria delle specie redox, riferito all’elettrodo standard a idrogeno.
permette di prevedere la spontaneità di una data reazione redox. Se è positivo la semireazione è spontanea rispetto alla semireazione relativa all’elettrodo standard ad idrogeno.

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16
Q

potenziale formale di riduzione

A

è il potenziale di riduzione di una coppia redox in determinate condizioni che includono pH, forza ionica, presenza di complessanti

17
Q

equazione di nerst

A

è utilizzata per calcolare il potenziale di una cella

18
Q

titolazioni redox

A

sono metodi assoluti di analisi che si basano sullo studio delle due semireazioni che caratterizzano una reazione redox. Necessitano di indicatori che possono essere generici o specifici. Si valutano costruendo una curva di titolazione e studiandola prima, dopo e nel punto di equivalenza

19
Q

Legame tra costante di dissociazione e grado di dissociazione

A

la costante di dissociazione è il prodotto delle concentrazione dei prodotti fratto quella dei reagenti.
Il grado di dissociazione è invece la quantità o frazione di acido o di base che si è dissociata.
Maggiore è il grado di dissociazione maggiore sarà la costante di dissociazione.

20
Q

pH in una soluzione tampone

A

L’obbiettivo di una soluzione tampone è quello di mantenere il pH quanto più costante anche in seguito a una moderata variazione della composizione della soluzione

21
Q

Soluzioni tampone e pH, equazione di Handerson-Hasselbalch

A

pH=pKa+log⁡ (Cb/Ca )