Esame 14/07 Flashcards
Istituzione politica
Apparato utile ad organizzare, gestire e governare una comunità sociale e politica
Cosa sono le bande?
Sono gruppi umani piccoli, che vanno dai 5 agli 80 membri affini e/o parenti. Sono una sorta di famiglia o un unione di più famiglie estese imparentate tra di loro. Sono formate da cacciatori e raccoglitori nomadi. Il genere umani ha vissuto in bande fino a 40000 anni fa. È la forma aggregativa delle evolute scimmie antropomorfe. Mancano di istituzioni come la sedentarietà, la specializzazione economica e le istituzioni formalizzate. Sono egualitarie, in quanto mancano di stratificazione sociale e di controllo delle informazioni; le decisioni vengono prese da tutti.
Cosa sono le tribù?
Sono unità più grandi rispetto alle bande, formate da centinaia di individui. Generalmente sono sedentarie. Di solito sono organizzate in villaggi o un gruppo di villaggi strettamente collegato. Tra di essi non c’è unità politica, in quanto ci sono scontri e alleanze tra i villaggi. Le prime tribù sono nate nella Mezzaluna fertile circa 13000 anni fa, e il prerequisito per l’insediamento era la capacità di produrre cibo o avere risorse ricche e concentrate. È presente una struttura di diversi gruppi familiari, chiamati clan, che si suddividono terra e risorse. Mancano istituti come la polizia, la burocrazia e le tasse. Hanno elementi tipici di bande e chefferies.
Cosa sono le chefferies?
Risalgono al 5500 a.C. Nella Mezzaluna fertile e al 1000 a.C. In Mesoamerica e sulle Ande. Sono più popolose delle tribù, e comprendono migliaia di individui. Ciò provoca conflittualità interna. Solo una persona, ossia il capo, esercita la forza. I capi indossano simboli di potere, che impongono il rispetto da parte dei cittadini. Gli ordini del capo possono essere trasmessi attraverso governanti di grado intermedio o capi di basso rango. È necessario molto cibo, e si supera così il baratto. Si trova nelle chefferies un’ideologia che anticipa le religioni istituzionalizzate e che rafforza l’autorità del capo.
Identità specifica di Atene: l’autoctonia
Nella mitologia si evidenzia il rapporto con la terra: gli eroi di Atene nascono dalla terra o sono metà serpenti. Primo re di Atene è Cecrope, che nasce dalla terra ed è metà serpente. Il mito di Erittonio evidenzia ancora di più il legame, in quanto Efesto insemina la terra perché non può conquistare Atena e da lì nasce Erittonio. Avviene poi lo scontro tra Atena e Poseidone, che lottano per il patronato di Atene. Vince la terra, quindi Atena, che porta in regalo alla città una pianta di ulivo. Atena vince grazie ad una votazione da parte degli ateniesi, quindi compare una prima forma di democrazia. Si enfatizza il primato della terra sul mare nell’economia di Atene.
Come funziona l’assemblea di Atene nel mito dell’Orestea?
Le Erinni perseguitano Oreste per aver ucciso sua madre, che a sua volta ha ucciso il padre Agamennone. Per questo, viene svolto un processo presso il tribunale, di cui Atena fa parte. La giuria ateniese è composta da 12 membri ed è presieduta da Atena. Le Erinni sono l’accusa. Il conteggio della giuria raggiunge dei voti pari, quindi quello decisivo è quello di Atena. Oreste viene quindi assolto. Nel mito vediamo quindi la nascita della giustizia, che pone fine alla catena delle vendette personali. Vengono quindi istituiti i tribunali, che vota secondo le regole e si affida alla maggioranza, legittimata dall’origine divina.
Isonomia e isegoria
Isonomia= uguaglianza delle leggi per tutti i cittadini
Isegoria= diritto universale di parlare all’Assemblea
Cambia la concezione di partecipazione politica: essere cittadini vuol dire partecipare attivamente alla politica. Essere convinti e convincere.
Comunità greche dell’età micenea
Guidate da un re come il wanax miceneo, che si evolve poi in basileus, ossia il guerriero in testa ad un genos, un clan famigliare, formato da guerriero, moglie, figli, schiavi e altri membri. Il suo compito è quello di proteggere la casa e il suo patrimonio. Si vengono a creare dei piccoli insediamenti formati da 12 famiglie circa. Dall’unione di questi insediamenti si verranno a creare le poleis.
Cos’è l’Agorà?
È l’assemblea dove il cittadino libero si reca per poter conversare con i suoi pari, per convincerli o esserli convinto. I cittadini liberi sono, a partire dalle riforme di Pericle, gli uomini in età per portare le armi, titolari di un censo e figli di genitori ateniesi.
Cos’è l’Ecclesia?
È l’assemblea plenaria, a cui partecipano circa 6000 polites. Solo una frazione contenuta interviene veramente alle riunioni. Si può riunire più volte al mese e arriverà a tenere anche 40 riunioni annuali. Vota per alzata di mano e il presidente cambia ogni anno. In casi di particolari gravità si vota per scrutinio segreto (es. per l’ostracismo). L’Ecclesia non è libera di decidere l’ordine del giorno.
Cos’è la Bulé?
È il consiglio della suprema autorità “esecutiva” e coincide, almeno originariamente, con il consiglio degli anziani. Decide l’ordine del giorno dell’Ecclesia. Originariamente vi si accede per elezione, poi si sorteggia annualmente tra coloro che si candidano. Non si può far parte della Bulé più di due volte nella vita.
Cos’è l’Aeropago?
È la forma più antica della Bulé. È un vitalizio ed è gerontocratico: il potere è degli anziani. È un potere oligarchico e conservatore. Pian piano cederà i propri poteri, in corrispondenza all’affermarsi del sistema democratico. Resterà comunque un organo prestigioso.
Quali sono le cariche pubbliche non assembleari
Ne esistono molte: arconte eponimo (ha la maggior parte del potere); arconte re (erede del basileus); polemarco (inizialmente dotato di poteri militari); tesmoteti (funzionari giudiziari con diverse competenze). Non esiste comunque una gerarchia tra le cariche.
Quali sono i principali pilastri istituzionali dell’età repubblicana romana?
Essi sono: Senato, assemblee popolari e magistrati.
Parla del Senato romano
Il Senato è l’organo di maggior prestigio, che nasce dal Consiglio del re, formato dagli anziani. Diventa poi espressione della “nobiltas” patrizio-pleblea. È espressione di stabilità e vanta prerogative in quasi tutti i campi della vita politica. Ha un rapporto biunivoco con i magistrati, ai quali impone le direttive. Non può agire senza il consenso popolare.
Parla delle assemblee popolari romane
Sono composte da tutti i cives, divisi per curie, centurie e tribù. In linea teorica esse hanno il diritto di intervenire ai comizi, le assemblee in cui vengono eletti i magistrati.,
Parla dei magistrati romani
I consules, ossia i magistrati supremi, detengono l’imperium, ossia il comando militare, potere di imposizione fiscale, potere di convocare i comizi e il Senato e di sottoporre ad essi le questioni da trattare. Al Praetor spetta la iurisdictio. Ai magistrati minori è riconosciuta la potestas, ossia l’esercizio di funzioni specifiche. Le magistrature sono graduate secondo il cursus honorum: i magistrati superiori hanno diritto di veto sulle decisioni di quelli inferiori. Le cariche sono normalmente annuali, e al termine del mandato devono rendere conto della loro attività.
Il principato di Ottaviano
Il Principes è il primo personaggio della repubblica, e Ottaviano lo concepisce come un compromesso tra monarchia e “costituzione” tradizionale. È una difesa contro l’imperium militare. Il principe è destinato solo all’accumulo dei poteri tradizionali. Ottaviano vuole fondare il suo potere sulla legge repubblicana, diventando console, imperator e ottenendo la tribunicia potestas. Ottiene poi il titolo di “Augusto” e diventa parte del Senato. La base legale del principato è la “delega di sovranità” del popolo, quindi il potere deriva dalle leggi. Il principe è il solo organo dello Stato.
Su cosa fonda il proprio potere Augusto?
La carica di principe non comporta nessun potere di per sé, quindi Augusto fonda il proprio potere su tre parametri: la Tribunicia potestas (potestà tribunizia); l’imperium proconsolare; il sovrano pontificato.
La potestà tribunizia
Augusto non può essere tribuno, ma si fa attribuire poteri separati da questa carica. È una prerogativa personale del principe, e ha durata annuale.
L’imperium proconsolare
È l’insieme dei poteri militari, civili e giudiziari del principe, che dura 10 anni. Nel caso di Augusto, questo potere viene applicato a tutto l’impero, e non solo ad una o ad alcune province. Implica quindi il controllo su tutta l’attività amministrativa.
Il sovrano pontificato
Il principe presiede la vita religiosa dell’impero: interpreta il diritto religioso; fissa il calendario; recluta i sacerdoti ed esercita la giurisdizione su di loro; decide di ogni trasformazione religiosa e direttiva morale.
I poteri annessi del principe
È il primo senatore; ha funzioni amministrative attribuitegli da un atto “costituzionale” speciale; ha diritti eccezionali, come il diritto di guerra e pace, di fondare colonie, di raccomandare candidati alle elezioni e conferire lo “ius civitatis”.
Come funziona la successione di Augusto?
Augusto non vuole creare un potere ereditario. Tuttavia è problematica la scelta del successore, in quanto la carica di “principe” è una delega del popolo romano, ed è personale e dura tutta la vita. È quindi necessario trovare un principes che fosse già stato designato. È qui che compare l’istituto dell’adozione.
Quali sono le istituzioni tradizionali
I Comizi: Augusto non assunse mai il potere legislativo, quindi per legiferare faceva appello al Senato e ai Comizi. Erano necessari per eleggere i magistrati. È la prima magistratura dello Stato.
Il Senato: è il punto principale del sistema, ed è composto da 600 senatori. Augusto stabilisce un regolamento, con due sedute al mese obbligatorie per tutti i membri. Ha importanza nella direzione della politica estera, e inizia a sostituire i comizi rappresentando il popolo.
I magistrati: viene annullato il Triumvirato e viene ristabilita la regolarità, l’annualità, la collegialità e il cursus honorum.
Periodo dell’Impero romano
14 d.C.-306 d.C. È un periodo difficile da generalizzare. È un periodo di razionalizzazione. Roma rimane al centro del sistema, e l’organizzazione razionale si estende dallo Stato a tutti gli altri campi. L’economia inizia ad essere organizzata razionalmente e vede l’intervento sempre più frequente dello Stato e del potere politico. È inoltre il periodo classico del diritto romano.
L’influenza orientale sull’Impero romano
Augusto vuole creare un potere di stampo occidentale, in contrasto con quello di Cesare, ispirato invece al modello orientale. Tuttavia, la razionalizzazione romana fu bilanciata comunque dall’influenza ellenica e orientale. Il principato, infatti, subì molte modifiche grazie alle idee orientali di monarchia. In Occidente era sviluppato il culto imperiale, che imponeva il concetto di “potere di diritto divino”.
L’economia dell’Impero romano
Roma sfruttava l’impero fornendo in cambio due elementi essenziali, quali il personale (che organizzava, razionalizzava, centralizzava la vita economica tramite i funzionari nelle province) e le strutture (strade, acquedotti, moneta unica, legislazione unica, sicurezza delle relazioni e certezza di sbocchi). Il centro dell’economia romana è l’agricoltura, che si basa sulla piccola e media proprietà e sui latifondi.
L’intervento dello Stato nell’economia
La politica economica imperiale era di stampo “liberale”. nel II secolo, tuttavia, essa si trasformò in una politica interventista e governativa. iniziarono infatti ad emergere i primi elementi di una crisi economica, prima nel settore rurale e poi fino al settore industriale. Lo Stato intervenne con bonifiche, lavori pubblici, incentivazione a rioccupare le terre vuote.
La crisi economia nel III secolo
Continua la crisi, che porta anche ad una crisi finanziaria e un tesoro pubblico in deficit. Aumenta l’imposizione fiscale, così come la mortalità. le città si chiudono nelle mura e la moneta si svaluta. Si tende a ritornare al baratto. I funzionari e i soldati non vengono pagati adeguatamente e le imposte sono troppo alte. Scompaiono le fonti di ricchezza pubblica e privata.
Come risponde lo Stato romano alla crisi
Lo Stato cerca di legare il contadino ala terra, il funzionario alla sua posizione, gli artigiani e commercianti devono essere iscritti ad una corporazione. Il mestiere diventa quindi ereditario e scompare il diritto di cambiare residenza o mestiere.
Cosa sono le corporazioni?
Sono raggruppamenti per mestiere, che vincolano tutti i membri e i loro discendenti ad un determinato stile di vita e un determinato mestiere. È un tentativo di razionalizzazione della vita.
Come si evolve il potere dello Stato romano?
L’impero assume una direzione assolutista. Tiberio tende a rafforzare il proprio potere, e con Claudio si afferma il principio monarchico, e il potere imperiale diventa l’unica fonte della vita politica. Rimane la lacuna della successione al potere: l’imperatore adotta il successore, ma può anche essere scelto dall’esercito, o la carica può semplicemente essere ereditaria. Non c’è alcuna regola fissa.
La carica di “imperatore”
Dopo Ottaviano Augusto, la carica del principes diventa un potere imperiale. L’imperatore ha potere di decisione illimitato, e conserva gli stessi poteri di Augusto. Vespasiano vuole creare una dinastia, e stabilisce l’ereditarietà della successione all’impero con il sistema di co-reggenza attuato da Augusto. Domiziano si fa attribuire il titolo di “deus” e di “dominus”, e si comporta come il proprietario dell’impero.
Quali sono i pilastri della figura dell’imperatore?
Essi sono l’esercito e la religione. L’imperatore deve sempre avere l’esercito dalla propria parte, e molte volte esso è scelto proprio dalle legioni. Nasce l’idea che l’imperatore sia tale per volere divino, e l’imperatore viene dichiarato dio. Diventa il capo di ogni attività religiosa, e viene costruito un tempio in suo onore, dove viene servito ed adorato.
L’impero di Diocleziano
Crea tre divinità: il Sole, Giove ed Ercole. Diocleziano è Giove in terra, mentre Massimiano è Ercole (figlio di Giove). Vuole restituire vita e forza al culto imperiale, diventato con Aureliano un meccanismo amministrativo. Viene stabilito il rito dell’“adoratio”, in cui i sudditi rendono omaggio a Giove. L’impero di Diocleziano viene diviso tra tre colleghi. A Massimiano viene affidato il controllo delle frontiere, e riceve il titolo di Augusto. Roma rimane la capitale dell’impero.
L’unione di elementi germanici e romani
La monarchia, nella parte occidentale dell’impero, nasce dalla confluenza delle tradizioni tribali germaniche e della chiesa cattolica. L’elemento di base è la tribù, divisa “sippe”, ossia in gruppi familiari. La monarchia nasce come autorità suprema di un clan familiare, non di un singolo individuo. La funzione del sovrano è militare, politica e religiosa. Il clan regale è quello con un carisma tale da poter intercede presso gli dei. Il carisma viene riconosciuto all’intero clan, quindi il criterio ereditario porta alla suddivisione del regno e a lotte interne.
La famiglia e la vendetta privata
La famiglia si basa sulla solidarietà tra gli armati. La faida, di origine longobarda, è la vendetta a cui tutti i membri della famiglia devono partecipare. È una lotta contro i membri di un’altra famiglia. È necessario poer portare onore alla famiglia.
Cos’è il “wergeld”?
Esso è il corrispettivo in denaro della vendetta. Esso tiene conto del livello sociale di chi ha subito il danno. Inizierà a sostituirsi alla faida grazie all’influsso romano, che riuscirà a codificare i rapporti tra gli individui tramite il diritto.
Le istituzioni politiche dei regni barbarici
L’assemblea degli armati: organo di discussione politica e di giudizio su tutte le controversie. È presieduta dal re, che ha origine divina.
Il dux: è il capo militare; è carismatico. nel IV secolo la figura del Re e del dux inizieranno a coincidere, in quanto il Re è dux in caso di guerra, e il dux è Re in caso di conquista territoriale.
Il comitatus: è il vincolo che lega alcuni guerrieri ad un altro guerriero riconosciuto come capo, e dal quale ricevono parte del bottino. In lui si ricerca protezione, cibo e territori. Tendenzialmente il guerriero capo è riconosciuto come il miglior combattente.
I Barbari
Sono originariamente nomadi, sono guerrieri e dediti alla caccia. Le loro invasioni hanno carattere migratorio. Sono organizzati in molti regni simili tra di loro, che sono monarchici. Il Re è ereditario, e considera lo Stato come una sua proprietà. C’è quindi una concezione patrimoniale del potere.
Come funziona la convivenza tra i Romani e i Barbari?
La convivenza non è agevole per due motivi: l’hospitalitas (ossia la tassazione) e la religione ariana. Spariscono i servizi centrali garantiti da Roma, insieme al concetto di “amministrazione” e di “Stato”. I funzionari sono sempre romani, e solo i romani pagano le tasse dell’impero romano, in quanto i barbari seguono le loro regole e leggi.
Cos’è la religione ariana?
La religione ariana segue il pensiero della dottrina di Ario, che segue un modello patriarcale della società, in cui il padre si trova al di sopra del figlio, e non viene considerato un suo pari. È un’eresia per i cristiani, e sono quindi vietati matrimoni misti.
Cos’è la personalità del diritto?
Il diritto romano viene applicato solamente ai romani, e per i germani vengono adottati i diritti delle loro varie stirpi. Si segue la “professio iuris”, quindi bisogna essere giudicati solo secondo il proprio diritto.
Il regno dei Franchi
Si trova alle foci del Meno, e si estende successivamente in tutto il nord della Francia. Viene utilizzata la legge salica. L’organo fondamentale è il Comitatus, e non si segue l’amministrazione romana. Il Re è primus inter pares e se egli segue delle religioni, tutti i sudditi dovranno fare altrettanto. Il Re può punire i guerrieri attraverso il “fredus”, ossia una somma in denaro che impone ad essi. Continua ad esistere il wergeld. Non viene praticata l’hospitalitas sulle terre private, in quanto i Franchi preferiscono insediarsi negli antichi dominii imperiali. Vengono utilizzati i simboli romani di potere per mantenere una parvenza di romanità.
Il regno Merovingio
È la continuazione del regno dei Franchi sotto la dinastia dei Merovingi. La monarchia è stabile e appoggia la Chiesa romana. Essa diventa infatti il soggetto fondamentale del regno, ed è l’unico elemento stabile, organizzato ed universale. I sudditi sono legati al Re da un vincolo di fedeltà, che non è ereditabile.
Cos’è il leudasamio
Esso è il giuramento di fedeltà che viene formulato dai Grandi del Regno, ossia i Leudi, nei confronti del Re in cambio di terre. Successivamente, i Leudi fanno prestare giuramento ai loro subalterni, e così via per il resto della popolazione.
Quali sono le proprietà del Re merovingio?
Il Re è proprietario del territorio per diritto di conquista, e per la successione viene utilizzata la legge salica. Non è però ancora primogenita, ma il patrimonio si lascia a tutti i figli maschi. Ciò crea frammentazione e regni molto instabili.
Chi sono i “re fannulloni”
Questo nome evidenzia la dinastia dei Pipinidi. Nel corso del VIII secolo si assiste alla crescita del potere del primo ufficiale di palazzo, ossia il major domus, che arriverà anche a disporre della corona. È un periodo di estrema frammentazione e divisione, in quanto è presente la guerra. La dinastia si afferma grazie alle conquiste territoriali.
Come funziona il Palazzo?
Il palazzo è l’insieme di tutto ciò che si sviluppa attorno al Re. È itinerante, in quanto il Re si sposta su tutto il territorio. Non c’è un’amministrazione centrale. I funzionari di palazzo dono due: i Consiliarii, ossia i vescovi, i Grandi ed i Leudi, convocati in consigli dal Re; i Ministeriales, ossia i domestici con compiti amministrativi, e hanno un rapporto personale con il Re. Il loro potere crescerà. Sono legati al Re da un rapporto personale.
Chi è il Major domus?
È il più importante funzionario del palazzo, e riuscirà a conquistare poteri notevoli. Organizza le assemblee e le elezioni del Re. Dirige gli altri domestici.
Quali sono le prerogative del Re merovingio?
Il Re è una fusione di elementi barbari e romani. È il capo personale di una tribù di vincitori, e si avvicina al potere germanico del padre sul figlio. Ha il potere di “mundio” (semplice e particolare), di amministrazione per requet; il potere di ordinare e proibire. Può condannare i colpevoli di lesa maestà, può riscuotere le imposte e battere moneta.
Quali sono le assemblee politiche merovinge?
Esse sono due: l’Heribanno, ossia l’ordine generale con cui sono convocati i guerrieri a Marzo; il Placitum, ossia l’assemblea dei Grandi, che riuscirà poi a fare fronte compatto contro il Re.
Come funziona l’amministrazione periferica merovingia?
L’amministrazione periferica viene svolta attraverso i funzionari judices, che hanno potere pubblico totale, che gli permette di giudicare, di amministrare e dare ordini per fare eseguire le sentenze. Possono inoltre requisire beni e servizi.
Chi è il Comes?
Egli è lo judes del pagus. I comes sono scelti dal Re e hanno pieni poteri nel pagus. Mantengono la pace, difendono chi è protetto dalla mundio particolare del Re, comunicano i suoi ordini e le fanno eseguire. Organizzano poi le corvées e la leva militare. Percepiscono le imposte e le ammende, delle quali ne detengono 1/3.
Quali altri funzionari amministrativi ci sono?
I vicarius: sono gli aiutanti del comes, che esercita poter limitati.
I duchi: si dividono in duchi nazionali e duchi officiali del Re.
Come funzionano le entrate?
Esistono due tipi di entrate: le germaniche, ossia le ammende, i doni, il bottino e le confische; le romane, ossia le imposte dirette sui gallo-romani, le dogane, i pedaggi sulle merci trasportate, il diritto di ospitalità al Re e agli officiali.
Com’è organizzata l’economia merovingia?
I terreni agricoli sono divisi in proprietà (villae), ossia in unità economiche e autonome, organizzate secondo un criterio autarchico. 1/3 rimane al proprietario; 1/3 è divisa in “mansi”, ossia in unità territoriali per la percezione delle imposte e per la leva militare; 1/3 è formato da boschi e pascoli, che vengono usati in comune dagli abitanti. L’agricoltura è autarchica, l’industria scompare, il commercio viene svolto solo per via marittima.
Quali sono i vincoli personali?
Il Leudasamio: giuramento di fedeltà tra i Grandi e il Re.
Il Patrocinium: nasce sul latifondo, in cui uomini liberi si mettono al servizio e sotto la protezione di un signore.
Il Beneficium: donazione di terre da parte del Re ai leudi, ai Grandi e agli officiali; crea un legame personale di fedeltà.
Il Commendatio militare: lega i guerrieri al sovrano e ai privati, e in cambio di un servizio militare viene donata una terra.
Come funziona la giustizia nel regno Merovingo?
Il Tribunale del Re: vi partecipano i consiliarii e i Grandi; è eccezionale e giudica le cause speciali.
Il Tribunale periferico: è di diritto comune, e giudica tutte le cause. C’è ne uno per ogni centena.
Il regno dei Visigoti
Tra la Francia e la Spagna del nord. È presente il potere patrimoniale del regno per diritto di conquista. Non è presente l’amministrazione centrale. L’unità amministrativa è la civitas, e il capo è il Comes. Esso ha pieni poteri ed è delegato del Re. Vige una doppia legislazione: una per i visigoti e un’altra per i romani. La condizione dei romani è dura, e l’hospitalitas grava su 2/3 delle terre. Nessun romano può ricoprire cariche.
Il regno dei Burgundi
Tra il Meno e il Reno, si estende fino a Vienna e alla Savoia. Le istituzioni pubbliche sono romanizzate: le cariche amministrative sono affidate ai romani, mentre quelle militari restano ai burgundi. Rimane la personalità del diritto. Nella vita familiare non c’è influsso romano: prevale la faida ed è forte il vincolo di solidarietà. L’hospitalitas continua a ricoprire 2/3 delle terre. Il centro dell’amministrazione è il comes.
Il Regnum italie
Odoacre instaura il suo regno in italia, ma verrà poi spodestato da Teodorico, il capo degli Ostrogoti. Le cariche militari vengono occupate dai goti, quelle amministrative e civili dai romani. Il centro dell’amministrazione rimane il comes. Il Re è la massima autorità ed è il re dei Goti e dei romani. Non avviene una fusione tra goti e romani. Le istituzioni pubbliche rimangono inalterate.
I Longobardi
Dal rapporto tra la chiesa e i Franchi nasce lo Stato pontificio. Arrivano a conquistare l’Italia settentrionale. Le popolazioni tendono a fondersi. Gli elementi istituzionali sono tipici del mondo germanico: patrimonialità del potere; personalità del potere e personalità della legge. .
Il Re longobardo
Viene eletto nella stessa famiglia per linea di successione diretta. È riconosciuto dai guerrieri e verrà poi eletto dai Duchi. Adotta simboli di potere di origine germanica.
Come sono divisi i sudditi?
Herimanni: uomini in armi, e forniscono un doppio servizio al Re, ossia militare e di giudicatura.
Aldii: semiliberi, sottoposti comunque alla potestà e al mundio del patrono pur non essendo schiavi.
Romani: soggetti alla legge romana. Non hanno nessuna protezione specifica e vengono esclusi dalla vita politica.
Com’è organizzato il potere centrale?
Il Re è circondato dal comitatus. Il Placitum diventa poi la sede degli organi di governo. Si divide in: Gasinidi, ossia i domestici legati al Re da un vincolo di fiducia; tra di essi sono scelti i Palatini, ossia gli aiutanti e i funzionari che sovrintendono l’amministrazione del Palazzo e del Regno; la cancelleria di origine romana, è il principale organo di governo, ascolta i verbali del Re e vengono trasmessi ai dictatores, che sintetizzano una prima stesura.
Com’è organizzata l’amministrazione periferica?
Province: non ben definite.
Ducati: governato originariamente da un dux militare eletto dai guerrieri.
Il Gastaldo è colui che gestisce il demanio del Re ed è un officiale revocabile.
Com’è organizzata l’amministrazione locale?
Civitas: scompare la curia regis. Le questioni comune sono discusse in un Congresso populi. Mantiene l’attività amministrativa.
Vicus: ha un organo amministrativo e conventus per discutere i problemi comuni.
Latifondi: grandi proprietà immuniste dal punto di vista fiscale.
Come funziona il sistema finanziario?
Le entrate: Canoni, ammende, corvées.
Le imposte dirette: solo per i romani una quota fissa.
Le imposte indirette: valgono anche per i longobardi.
La legislazione longobarda
Due tipi di leggi: diritto scritto per i rapporti privati dei romani; diritto dei longobardi, raccolto nell’Editto di Rotari.
La giustizia longobarda
Al vertice c’è la competenza giurisdizionale del Re; sotto ci sono gli iudices pubblici e privati. Essi si avvalgono del giudizio di un’assemblea.
L’impero carolingio
C’è una nuova concezione di Impero e di Pax carolingia e vengono utilizzati i Capitolari, ossia una legge scritta rivolta a tutti i popoli. Incrementano i benefici.
La nascita dell’idea di impero
È un potere universale, indivisibile e permanente, e non è strettamente legato alla persona dell’imperatore. Due diverse concezioni dell’Impero: secondo la Chiesa (l’impero ha origine divina, in quanto a capo dell’impero c’è colui che lavora per la Chiesa ed è mandato da Dio); secondo gli imperatori (si sente il continuatore dell’impero romano, pensa di ricevere il potere direttamente da Dio).
Il concetto di “Pax carolingia”
L’imperatore si pone a difesa della fede ed è il capo politico della comunità cristiana. È rappresentate di Dio in terra, e ha il compito di preservare tra i sudditi “l’unanimitas”, ossia l’unità di fede, di concezione della vita e di concordia.
Quali sono i poteri dell’imperatore?
Rimangono i poteri dei Re merovingi, quindi ha il potere di giudicare, di potere militare. Ricompare inoltre il potere di legiferare tramite i capitolari, che possono essere sia ecclesiastici che laici. Inizia ad essere razionalizzata l’attività di governo.
La legislazione carolingia
Composta dai capitolari, emanati dal sovrano.
- Capitolari laici: Capitula legibus addenda che modificano o completano la legge; Capitula per se scribenda applicati a tutto l’impero; Capitula missorum, destinate ai Missi, che riguardano l’espressione del potere centrale a livello locale.
- Capitolari ecclesiastici.
Il contenuto e la promulgazione dei capitolari
Possono contenere atti di amministrazione ordinaria o di legislazione, che possono essere leggi e regolamenti. La promulgazione avviene verbalmente durante le assemblee e viene reso obbligatorio con la promulgazione. La pubblicazione avviene oralmente e in volgare, attraverso i missi dominici, che si muovono sul territorio.
La successione alla corona
Si basa su tre elementi: il consenso dei Grandi, viene scelto nella famiglia monarchica, la regalità è conferita dal pontefice alla persona più degna per volere di Dio.
Cos’è l’unzione sacra?
Il Re non è più laico, bensì occupa la carica per investitura divina.
Come funziona il palazzo?
Esso è diviso in due sedi stabili: Pavia e Aquisgrana. Sono presenti gli stessi aiutanti dei merovingi, ma spariscono i major domus e i referendari. Diminuisce la concezione patrimoniale del potere, in quanto l’imperatore crede di avere un carisma che gli consente di avere il potere indipendentemente dal possesso del terreno. Inizia a comparire una differenziazione tra domestici privati dell’imperatore e tra gli officiali che amministrano il regno.
Quali sono gli officiali più importanti?
Essi sono: l’arcipellano, che dirige gli officiali ecclesiastici del regno e cura i rapporti tra Re e papa; il cancelliere, che custodisce il sigillo, redige atti legislativi e lettere reali, pubblica gli atti del Re; i comes palatii, che sorvegliano i funzionari che non risiedono a Corte ed è capo dell’amministrazione.
Chi sono i Missi dominici
Sono dei funzionari che operano in coppia (uno laico e uno ecclesiastico), e che si recano periodicamente sulla zona che gli viene affidata. Rappresentano l’imperatore con pieni poteri, rispondendo solo a lui. Hanno potere commissariale: mantengono il contatto con la popolazione, svolgono inchieste, esercitano la giustizia, esercitano un controllo religioso e la pax carolingia.
Quali sono le due principali assemblee politiche carolinge?
Esse sono due: l’Assemblea di Maggio e l’Assemblea di Ottobre.
Come viene esercitata la giustizia nell’impero carolingio?
Al vertice si trova il tribunale imperiale, in cui coesistono tre giurisdizioni: la giurisdizione personale dell’imperatore (processi ai Grandi e questioni non previste dalla legge); il tribunale di palazzo, presieduto dai comes palatii convocati dall’imperatore (tribunale eccezionale per cause su Grandi, conti e vescovi); la giurisdizione autonoma del comes palatii, corte d’appello che può riformare la sentenza degli altri tribunali inferiori. In periferia troviamo i tribunali dei Missi dominici, che possono anche giudicare autonomamente. Il tribunale locale è il “Mallum”.
Come funziona l’amministrazione periferica?
Il territorio è diviso in circoscrizioni presieduti dai Conti, che hanno potere di mundio e banno e che sono stipendiati ; i Vicari stanno al di sotto dei conti, e vengono nominati dall’imperatore per presiedere il Mallum in assenza del conte; i Visconti sono i lungotenenti del conte, che vengono scelti da lui; vengono create le “marche” alle frontiere, che vengono presiedute dal Dux, che ha le stesse prerogative del conte.
Il sistema fiscale carolingio
Il reddito dell’imperatore proviene da: villae imperiali concesse in amministrazione; i dona (offerte obbliglatorie dell’assemblea di maggio); le imposte dirette (anche se in declino); le imposte indirette razionalizzate; le prestazioni personali.
La struttura militare carolingia
Le circoscrizioni sono caratterizzate da operazioni militari. Il manso è l’unità di misura della chiamata alle armi. Verrà poi organizzato un “Esercito dei commendati”, composto dai vassi al cospetto di vari signori. I soldati ricevono terre e compensi dall’imperatore.
Quali sono le strutture sociali carolinge?
Sono presenti due tendenze: frammentazioni in gruppi socio-economici autonomi; moltiplicazione dei legami personali.
Quali sono i legami personali carolingi?
I vassi regales: legati al sovrano da un legame di fedeltà con il Sovrano;
I vassalli: vassi privati;
Le gilde.
Come nasce il legame dell’omaggio feudale?
La vendetta corrisponde ad una solidarietà passiva e attiva di tutto il lignaggio. Tuttavia, col passare del tempo si ha un’eccessiva diffusione della guerra privata. Si vengono a creare legami di protezione e fedeltà, originati sia dal mondo germanico che romano.
Cos’è il rito di omaggio e come si svolge.
Esso è una cerimonia di tre atti: rito di sottomissione; rito di amicizia; rito di fede con giuramento sul Vangelo o reliquia. Il primo si ha quando le due parti non sono sullo stesso livello sociale, quindi uno si sottomette all’altro con gesti come l’inginocchiamento, mani congiunte nelle mani del più forte, ecc… Il rito di amicizia si svolge invece tra pari, ed è caratterizzato dal bacio o dall’abbraccio. Sembra essere un legame sociale quasi inseparabile grazie al contatto fisico. Il signore, infine, consegna al vassallo un oggetto simboleggiante un bene.
Chi sono i cavalieri?
Essi sono un insieme di guerrieri che combattono a cavallo. Inizialmente identificati dal termine “gasindus” (compagni d’armi), passa ad essere indicato dal termine “vassallus”, ossia giovane garzone che vive nella casa del padrone. Sono coloro che sono più diretti ai suoi ordini e di cui il Signore si fida maggiormente.
L’economia medievale
È autarchica, e lascia solo due possibilità per poter ripagare l’omaggio del vassallo: tenerlo in casa sua, equipaggiarlo, vestirlo e nutrirlo; assegnargli una terra o delle rendite fisse così che egli possa sostenersi da sé. queste possibilità si compenetrano.
I legami personali
Il giuramento è un legame personale tra il vassallo e il signore, quindi ogni maschio oltre i 12 anni di età doveva prestare giuramento. In caso non lo facesse, egli restava senza protezione. Inizialmente il giuramento indica solamente la fedeltà al signore, ma successivamente inizia ad implicare anche il servizio positivo.
Cos’è il feudo
È ciò che nel baratto si da in cambio per una prestazione di qualcun altro. Diventa poi ciò che si riceve dal signore per essere mantenuti e la terra data in cambio della prestazione di servizi.
Come funziona l’ereditarietà dei feudi?
Si fa sempre più difficile escludere i cadetti dall’ereditarietà: tra più figli maschi, solo il maggiore deve fare atto di omaggio al signore, prendendosi la responsabilità degli oneri. Tuttavia si ritiene obbligato a cedere parte della terra ai suoi fratelli. L’ereditarietà nasce come favore del signore, come un donativo al vassallo. Con il passare del tempo, esso diventa un obbligo.
Come funziona la vendita del feudo?
La vendita segue dopo un giuramento di povertà del vassallo. Inizialmente prevale il diritto del signore di avere la precedenza sulla vendita del feudo. Successivamente inizia a comparire l’obbligo di consultare il signore, che così lega a sé anche il nuovo acquirente. Con il tempo, il signore inizia a perdere questo diritto, e il feudatario diventa l’unico a poter rifiutare o accettare un’offerta.
La gerarchia feudale
Due tipi di gerarchia: gerarchia personale (lega il signore ai suoi vassalli, i quali hanno vassalli a loro volta); gerarchia reale dei feudi. Si inizia ad avere confusione nella risposta alle chiamate dei feudi.
Chi è il suzerain?
È colui che non risponde ad alcun signore. Il potere centrale di un unico signore viene meno e quindi i suzerain aumentano.
Cosa sono gli omaggi ligi?
È la possibilità del vassallo di poter prestare il suo omaggio a più signori. Col tempo ciò inizia a diventare un problema quando il vassallo non può prestare lo stesso servizio ad entrambi i signori. Tutti i signori iniziano a pretendere un omaggio ligio, e nessuno si accontenta più di un omaggio feudale normale. Il vincolo personale vecchio diventa quindi inefficiente e il sistema feudale entra in crisi, pur non scomparendo definitivamente.
La società medievali, caratteristiche
Due fasi:
- dal X al XI secolo c’è una regressione demografica ed economica, con la scomparsa del potere politico centrale, la società si basa sui legami personali;
- dal XI al XII secolo c’è espansione demografica ed economica, con la ripresa del commercio, la ricomparsa della moneta e la ripresa dell’industria e dell’artigianato. Iniziano a comparire i Comuni.
L’economia medievale
Subordinata a principi religiosi, in quanto molto influenzata dalla chiesa. È inoltre condizionata dalle strutture politiche. È a-capitalistica: la religione “vieta” l’accumulo dei beni materiali, che segna la differenza tra ricchi e poveri.
La monarchia feudale francese
Coincide con la dinastia capetingia. Grazie all’ascesa del potere del re si metterà in declino le istituzioni feudali. Il Re è un capo militare ed è giudice supremo, ma non riesce ad imporsi sui Grandi che si ribellano. Il suo potere è di carattere sacro, quindi deve essere ufficialmente riconosciuto dalla Chiesa per avere un potere valido. Deve però venire a patto con i Grandi. Può essere eletto non solo ereditariamente.
La monarchia francese del XIII
Il suzerain diventa il supremo signore feudale, e il sovrano esercita la potestas e l’auctoritas. Il Re è di diritto divino. Il rapporto tra il Re e il sovrano è diretto, e i sudditi devono ubbidirgli. Il potere è patrimoniale.
La successione
Si segue il principio ereditario, ma l’erede deve avere anche il consenso dei Grandi e la consacrazione del pontefice. La corona è indivisibile, quindi solo uno dei figli, quello maggiore, eredita il potere.
Le funzioni del sovrano
Il sovrano deve: proteggere i sudditi, rappresentare il regno nelle relazioni internazionali, amministrare la giustizia e legiferare.
Quali sono gli organi centrali del governo?
Il centro del governo è la casa del Re, che contiene organi di consiglio. Molti sono i palazzi destinati al Re, in quanto esso è itinerante. Nel palazzo il Re riceve, dirige e governa. I consiglieri del Re sono i palatini, che lo seguono nei diversi spostamenti. Tra di loro il Re sceglie i suoi aiutanti di fiducia, ossia gli ambasciatori.
Chi sono i grandi ufficiali della corona?
Siniscalco: dirige i servizi interni ed esterni di palazzo e i rapporti con l’amministrazione periferica.
Connestabile: addetto alle stalle reali e capo dell’esercito.
Marescialli: veterinari delle scuderie reali.
Bouteiller: si occupa della produzione agricola in Francia.
Camerarius: addetto alle camere del Re.
Ciambellani: camerieri personali del Re.
Cancelliere: ecclesiastico che dirige la cappella del Re, non lascia la carica in eredità.
Com’è composta la curia regis
Essa è il consiglio del Re. È un assemblea non rappresentativa, alla quale partecipano solo coloro che sono più legati al Re. Il Re convoca i suoi vassalli, e la Curia assume caratteristiche di una corte feudale, che ha competenza amministrativa, giuridica e politica.
Si specializza in tre ambiti: la Curia in concilio, composta dal consiglio privato (numeroso) e dal consiglio grande e segreto (solo gli uomini più fidati del sovrano; la Curia in Compotis, che si occupa dei rendiconti dell’amministrazione periferica e che convocano i balivi per giudicare il loro operato; la Curia in Parlamento, con una sessione permanente, composta da ecclesiastici, laici, nobili e laici specialisti del diritto (maitres), che possiede una delega permanente di giustizia.
La Corte dei pari
Tribunale speciale che si viene a creare per giudicare i vassalli del Re, che si differenziano dagli altri in quanto si trovano in una posizione di privilegio e rivendicano il privilegio di essere giudicati solamente dai loro eguali.
Giustizia delegata e giustizia ritenuta
Giustizia delegata: il Re delega ai prevots, ai balivi, alle corti periferiche una parte dei propri poteri giudiziari.
Giustizia ritenuta: parte di potere giudiziari che il Re tiene per sé.
L’amministrazione periferica
Il territorio viene diviso in circoscrizioni/prevosture, alle quali fanno capo i prevots. Essi raccolgono le imposte, amministrano la giustizia, si occupano della leva militare. È un’amministrazione di tipo signorile.
Cosa sono i balivi?
Essi fanno parte della piccola nobiltà e hanno una certa cultura. Sono incaricati di controllare i prevots. Rappresentano il Re con competenza illimitata e svolgono funzioni di difesa dei diritti del Re; giudicano i processi più gravi in prima istanza e in seconda istanza le sentenze dei prevots. Ricevono le somme raccolte dai prevots e presentano al Re un rendiconto generale. Tendono a far diventare feudale la propria carica. Degli inquisitori ispezionano l’operato dei balivi e raccolgono le lamentele delle popolazioni per porvi rimedio.
Come funziona la struttura militare?
Il Re non possiede un esercito né una flotta. È infatti una monarchia allo stato embrionale. Chiama a raccolta i vassalli e i funzionari, che mettono a disposizione uomini per poter sconfiggere i nemici.
Guglielmo il conquistatore
Nel 1066 il Duca Guglielmo conquista l’Inghilterra, abolendo signorie e assicurandosi il vassallaggio tramite il giuramento di fedeltà. Obbliga la costruzione di baluardi per proteggere il ducato e richiede il servizio militare. Il suo potere si basa sulla contiguità territoriale dei feudi e sulla rete efficiente di comunicazioni interne.
Le istituzioni politiche dei normanni
È presente un modello embrionale di Curia e una prima forma di cancelleria. Ci sono due organi di consiglio, ossia l’assemblea dei baroni, che fornisce consiglio al Duca sull’obbligo feudale, e il consiglio ristretto, che aiuta il Duca nella gestione dello Stato. L’amministrazione finanziaria permette le entrate in moneta, ed è meno rozza rispetto al medioevo. L’amministrazione periferica è in mano al visconte, che esercita le funzioni del Duca in ambito territoriale ristretto.
Enrico I
Riesce ad unificare il Ducato di Normandia con il Regnum Angliae, diventando oltre che Duca anche Re di Inghilterra. Necessita di un Viceré, che lo possa sostituire in caso di assenza, al quale vanno assegnati pieni poteri.
Il Regnum Angliae
Il Re viene affiancato dalla Curia regis. C’è la necessità di consolidar il potere nel paese conquistato. Essa fornisce consiglio al Re.
I Conti
Sono nobili di rango elevato, che ricevono una parte dei redditi della contea. Non hanno potere politico o militare, e gli Sceriffi gli sottrarranno anche il potere giurisdizionale.
Gli Sceriffi
Vero governatore della contea, risponde direttamente agli ordini del Re. È il rappresentante militare e giustiziere a livello periferico del Re; è l’ufficiale di polizia; è l’esattore delle imposte a livello locale.
Lo Scacchiere
È la Camera delle finanze del Regno Normanno. Gli officiali membri hanno il compito di esaminare le entrate del reddito del Sovrano rientrino nelle Casse dello Stato. Non è solo un organo amministrativo finanziario, ma ha compiti anche giurisdizionali. Si riunisce due volte l’anno: a Pasqua e a Settembre. Si divide in: scacchiere inferiore, che raccoglie imposte e svolge l’ordinaria amministrazione; scacchiere superiore, si dispone su tre lati.
Il Regnum Siciliae
I Normanni si espandono fino al Mediterraneo, creando un regno molto breve. I Duchi di Sicilia diventano vassalli del Papa.
La Curia regis del Regnum Siciliae
È composta da funzionari non nobili, dei tecnici che abbiano un rapporto personale con il re.
La giudicatura
È in mano ai Bizantini. Esiste una giustizia feudale, che fa capo alle corti dei normanni.
L’ordinamento tributario
Opera in modo simile allo scacchiere inglese. le tasse provengono da: rendite del demanio; imposte dirette; imposte indirette; imposte straordinarie
Il Gran camerario
È il ministro delle finanze, e riunisce sotto di sé due uffici: una che gestisce i redditi feudali, l’altra l’amministrazione demaniale. Ci sono funzionari centrali e funzionari periferici, sottoposto a controllo continuo.
La Signoria
È un territorio autarchico, il cui titolare esercita poteri pubblici in nome proprio. Essa nasce da un rapporto feudale, ma non comporta poteri pubblici. Il Signore ha potere di giudicatura, di attuazione delle direttive dall’alto, potere normativo e di leva delle imposte. Le signorie rispondono all’esigenza del governo locale, in quanto era fallito il tentativo di ottenere un’amministrazione periferica salda.
La gerarchia della Signoria
Grandi signori feudali Viscontee Baronie Castellanie Feudi di cavaliere
L’amministrazione delle Signorie
La signoria è un’unità politica ed economica. Il governo gestisce il territorio attraverso degli aiutanti specializzati, ossia gli ufficiali a corte.
La corte nelle Signorie
È composta dai vassalli del signore, e ha compiti giurisdizionali.
L’organizzazione militare
La Signoria nasce e vive per la guerra. L’armata è composta da vassalli e dai loro uomini. I Roturiers (laici non nobili) sono esclusi dai servizi militari pagando una tassa, che permette al Signore di poter ingaggiare soldati mercenari.
La guerra privata
Grazie alla guerra si fanno valere i propri diritti. Le guerre private possono coinvolgere fino al 7º grado di parentela. Come limitazioni ecclesiastiche alla guerra privata ci sono: la pace di Dio (certe persone e beni devono essere risparmiati dalla guerra; la tregua di Dio (in alcuni giorni specifici la guerra è sospesa).
Come limitazioni laiche alla guerra privata ci sono: la proibizione della guerra tra i laici non nobili; la quarantena del Re; la salvaguardia del Re; il giuramento del Re.
La “Guerra giusta” di San Tommaso
È la guerra condotta da un’autorità legittima, per una causa giusta e con una retta intenzione.
La nobiltà
Iniziano a diventare nobili coloro che sono armati o comprano un feudo. Tuttavia dal XII secolo si rafforza il criterio ereditario. Il titolo non si compra più acquistando la terra. Per acquisire il titolo è necessaria la nobilitazione da parte del Re, che si riserva la facoltà di farlo. Essere nobili comporta uno status giuridico.
I roturiers
Sono uomini liberi che non appartengono né al clero né alla nobiltà. Possono muoversi liberamente e sono soggetti alla giurisdizione del Signore.
Lo sviluppo del commercio nel XI secolo
Si aprono nuove vie commerciali lungo il Mediterraneo. Si affermano gli strumenti di credito (es. lettere di cambio e di credito/ acquisti a termine). I banchieri (principalmente italiani) iniziano ad offrire prestiti ad interesse. Si ha una prima forma di capitalizzazione.
L’agricoltura del XI secolo
Lo sviluppo demografico porta ad un rinnovamento dell’agricoltura: nuove tecniche e opere di bonifica per rendere la terra più produttiva. Si guadagna un surplus nelle città.
La nascita delle Città
I Signori permettono che vengano costruite sulle proprie terre delle nuove città, per dar si che esse vengano coltivate. Gli abitanti delle città sono esenti dai diritti signorili, ma c’è l’obbligo della coltivazione della terra. Si vengono a creare associazioni tra coloro che non sono protetti dal potere politico.
Il movimento culturale
Entra in contrasto con il regime signorile in quanto impone nuovi valori, principalmente nel nord Europa.
La Carta
I moti comunali esprimono una carta, ossia l’autorizzazione del Signore a poter fondare la nuova città. È formalmente una concessione del Signore, ma in effettivo è un accordo tra Comune e Signore. Sono delle garanzie contro le possibili rivendicazioni del Signore, e possono essere modificate solo con il mutuo consenso di entrambe le parti, quindi attraverso un nuovo accordo.