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Cosa si intende per moltiplicatore della domanda nazionale?
Si intende la risposta che subiscono la produzione o il reddito a seguito di un aumento unitario di una variabile autonoma della domanda nazionale. Il moltiplicatore della domanda nazionale è espresso con la formula 1/1-c1.
Cosa si intende per moltiplicatore della moneta?
È l’aumento dell’offerta di moneta derivante da un incremento della base monetaria. Dipende dalla propensione dei consumatori a detenere moneta sotto forma di circolante e dalle banche a detenere moneta sotto forma di riserva
Che cos’è la riserva obbligatoria?
È l’ammontare minimo di riserve che le banche devono detenere per far fronte all’ammontare di depositi raccolti presso esse
Che cos’è il saldo delle partite correnti?
È il saldo delle entrate nette di un paese. È pari alla differenza tra acquisti e vendite internazionali di beni e servizi più redditi netti da investimento più i trasferimenti netti ricevuti
In che rapporto stanno deficit di bilancio e il debito pubblico?
Il deficit o il disavanzo pubblico primario è lo scompenso delle uscite della pubblica amministrazione rispetto alle entrate tributarie al netto dei trasferimenti. Il debito pubblico è lo stock di titoli emessi dallo stato per finanziare i disavanzi. Quindi in ciascun anno la variazione del debito pubblico è uguale al disavanzo totale
Che cos’è la base monetaria?
È la moneta emessa dalla banca centrale, detta anche moneta ad alto potenziale. È data dal circolante, monete e banconote, più i depositi o riserve delle banche commerciali presso la banca centrale
Cosa si intende per rendimenti costanti di scala?
Aumentando la scala di produzione di un fattore c, ossia moltiplicando c per la quantità di tutti i fattori produttivi impiegati, anche il prodotto aumenta di c volte.
Che cosa si intende per rendimenti decrescenti dei fattori di produzione?
Date le quantità impiegate degli altri fattori produttivi, aumenti successivi delle quantità di uno di essi generano incrementi di prodotto tanto minori quanto maggiore è la quantità di questo fattore già impiegata
Definire le componenti della domanda nazionale di beni in un’economia aperta.
Consumo, ossia la somma dei beni e servizi acquistati dai consumatori. Investimento fisso, cioè la somma degli investimenti residenziali e non residenziali. Spesa pubblica, beni e servizi acquistati dallo stato dallo stato e dagli enti pubblici. Esportazioni nette, pari alla differenza tra esportazioni e importazioni. Z = C + I + G + (X - IM)
In che relazione stanno la propensione marginale al risparmio e il moltiplicatore della domanda aggregata?
Il moltiplicatore definisce l’effetto di aumento della produzione a seguito di un aumento della spesa autonoma. Nella sua versione più semplice è pari a 1/1-c1. (1-c) = s definisce la propensione marginale al risparmio, che quindi determina in maniera inversamente proporzionale l’entità del moltiplicatore: maggiore è la propensione marginale al consumo, minore è il moltiplicatore della domanda aggregata
Che reazione c’è tra la spesa per investimenti in capitale fisso e il tasso di interesse?
L’investimento in capitale fisso rappresenta la sostituzione o incremento dello stock di impianti, macchinari, attrezzature, ecc. che un’impresa impiega nel processo di produzione. La spesa per investimenti da parte delle imprese dipende essenzialmente dal livello futuro atteso delle vendite dei beni e servizi prodotti e dal costo del finanziamento o indebitamento in cui si incorre per effettuare gli investimenti. Questo costo può essere approssimato con il tasso di interesse, che misura appunto il costo d’uso del capitale. Al crescere del tasso di interesse si riduce la spesa aggregata per investimenti in capitale fisso.
Che cos’è la trappola della liquidità?
È una particolare combinazione dell’equilibrio di breve periodo nel quale il tasso di interesse nominale è pari a zero e quindi la politica monetaria non riesce a stimolare ulteriormente la produzione. La maggior quantità di moneta offerta dalla banca centrale viene detenuta dagli individui al livello zero del tasso di interesse; se a questo livello la domanda di beni e servizi è bassa, ala politica monetaria è pertanto incapace di far ritornare il sistema verso il livello di equilibrio
Come si definisce il tasso di interesse reale?
Misura il tasso di interesse in termini di beni. Indica quante unità di bene futuro vale un’unità di bene corrente. Analiticamente, è pari alla differenza tra il tasso di interesse nominale e il tasso atteso di inflazione
Che effetto hanno in genere le variazioni del tasso di cambio reale sulle esportazioni nette?
Il tasso di cambio reale può essere visto come una misura della competitività di prezzo dei beni e servizi nazionale sui mercati internazionali. Un aumento del tasso di cambio reale tende a generare una riduzione delle esportazioni nette, perché sposta la domanda a favore dei beni esteri. Un deprezzamento invece genera un miglioramento delle esportazioni nette se la condizione di Marshall-Lerner è soddisfatta.
Con lo schema IS-LM, quali variabili si assume non mutino nel raggiungimento dell’equilibrio di breve periodo?
Nel breve periodo ci sono fenomeni che non si riflettono in cambiamenti delle variabili macroeconomiche. Per esempio, l’aggiustamento degli investimenti reali e dei salari a mutate condizioni congiunturali o decisioni di politica economica può avvenire soltanto dopo un certo intervallo (6-12 mesi in poi). In particolare, si assume che nello schema IS-LM l’aggiustamento del livello generale dei prezzi non abbia il tempo di aver luogo, per cui P si considera come costante. È solo nel medio termine, quindi in uno schema di offerta e domanda aggregate, che si possono studiare degli effetti delle variazioni del livello dei prezzi sulla produzione.
