DOMANDE APERTE Flashcards
Definizione di personalità
La personalità racchiude l’insieme di caratteristiche tipiche, visibili, riconoscibili e utile a descrivere e prevedere comportamenti. Nel descrivere la personalità ci riferiamo a comportamenti stabili, ripetuti in diversi contesti situazioni. Nella personalità ricerchiamo spiegazioni di determinati comportamenti facendo riferimento al senso di coerenza, integrità e continuità individuali. Contribuisce all’identità della persona. La personalità e ciò che ci fa sentire noi stessi e che ci dà la sensazione di essere sempre noi. L’elemento fondamentale della nostra identità e ne costituisce uno dei nuclei essenziali. Livelli:
* Caratteristiche universali
* Differenze universali
* Unicità individuali
Di cosa si occupa la psicologia della personalità
Ha come oggetto di studio l’intera persona e mira a comprendere e spiegare il comportamento degli individui. Si interessa ai fattori biologici, interpersonali e socioculturali che contribuiscono allo sviluppo e al funzionamento dei vari sistemi cognitivi e affettivi, offrendo l’ambito in cui integrare le conoscenze sul funzionamento psicologico dell’individuo.
Teoria dei costrutti personali di Kelly
Vede l’individuo come un uomo scienziato in grado di prevedere controllare il corso degli eventi in cui è coinvolto attraverso dei costrutti personali ovvero degli schemi utilizzati per conoscere la realtà e ordinare gli eventi. Se questi non funzionano è disposto a cambiarli ma se non lo fa si creano dei conflitti e delle difficoltà.
Differenza tra teorie ingenue e scientifiche
Le spiegazioni fornite dalle teorie ingenue vanno oltre i fatti lasciando spazio a supposizioni o a ipotesi generiche che analizzano il ruolo di fattori storici o culturali. Differenze:
* Processo di verifica: solo l’esperto utilizza le procedure proprie del metodo scientifico e raccoglie prove a sostegno delle ipotesi che intende verificare
* Osservazione del comportamento come strumento nell’indagine sulla personalità: solo l’esperto si avvale di osservazioni sistematiche condotte con metodologie obiettive volte a verificare empiricamente le ipotesi formulate
Che cos’è il campionamento dell’esperienza?
L’ Experience Semple Method (ESM) è un metodo per studiare l’esperienza della persona nel suo ambiente naturale tramite valutazioni rilevate nel corso del tempo. Permette di indagare le variazioni di molti fenomeni e quindi di delineare gli andamenti anche in relazione a eventi o a contesti specifici
Illustra il dibattito descrizione-predizione e spiegazione relativa allo studio della personalità
Nel dibattito si inseriscono due approcci teorici:
Le teorie disposizionali, secondo le quali la personalità è costituita da tratti, strutture, almeno in parte ereditate, che danno luogo a pattern di comportamento stabili. Per queste teorie, i tratti sono dimensioni universali e continue ovvero variano di livello all’interno della popolazione. Si presta grande attenzione alla misurazione dei tratti che permette anche di predire come una persona si comporterà.
La teoria socio cognitiva nasce dalla fusione di cognitivismo e teorie dell’apprendimento sociale. Nelle teorie social-cognitive la personalità è costituita da strutture socio-cognitive o cognitivo-affettive che si sviluppano nell’interazione con l’ambiente sociale e culturale. Secondo tali teorie, i tratti descrivono e in parte sono in grado di prevedere il comportamento, ma non sono in grado di spiegarlo: sono le unità cognitive a spiegare il comportamento
Criteri di valutazione delle teorie
- Deve fornire un quadro di riferimento all’interno del quale sviluppare deduzioni e previsioni su eventi futuri
- Deve fornire valide spiegazioni ai fenomeni di interesse
- Sistematica: essere in grado di collegare strutturare coerentemente una molteplicità di fatti, informazioni e dati
- Generalizzabilità: riguarda generalizzare le teorie a gruppi diversi dal punto di vista culturale
- Verificabilità: verificare la teoria con metodo scientifico. Ciò che viene affermato deve essere dimostrato.
- Semplicità e parsimonia: a parità di contenuti, la teoria che spiega di più in modo più semplice e breve, è la migliore (principio del rasoio di Ockam);
- Comprensività ed elasticità: capacità di includere tutti o la gran parte delle questioni che sono significative per il fenomeno di interesse
- Chiarezza: capacità di fornire spiegazioni in maniera inequivocabile
- Rilevanza conoscitiva: una nuova teoria deve aggiungere qualcosa a ciò che già si sa;
- Rilevanza pratica: deve fornire indicazioni operative su come applicare le conoscenze che ha sviluppato a beneficio del singolo e della collettività.
Approcci teorici
Idiografico (da idios, privato, personale): mira a rintracciare spiegazioni del funzionamento e del comportamento individuali attraverso lo studio approfondito della singola persona e dei fatti della sua vita. Il focus è sul singolo. La sede di validazione di una proposta di funzionamento della personalità nell’approccio idiografico è il caso clinico che si pone davanti.
Nomotetico (da nomos, fare leggi): mira a formulare delle leggi generali attraverso lo studio di molte persone e l’utilizzo di strategie di analisi dei dati e test scientifici finalizzata a verificare affermazioni valide a livello di popolazione. Il focus è la persona. L’obiettivo è proporre teorie e spiegare fenomeni non per individuo ma per popolazione (creare leggi che valgono per tutti).
Tipi di dati
Nello studio della personalità vengono individuati quattro tipologie fondamentali dei dati:
* Dati L (life record data): informazioni sugli eventi di vita di una persona, dati oggettivi su eventi realmente accaduti o indicatori di prestazione di diversa natura
* Dati O (Observer data): dati ricavati mediante l’osservazione diretta da parte di ricercatore esperti o da individui che conoscono molto bene la persona di interesse
* Dati T (Test data): dati oggettivi ottenuti attraverso l’applicazione di procedure sperimentali per misurare reazione determinati stimoli
* Dati S (Self report data): informazioni ricavate dalla somministrazione di questionari autovalutativi
Quali sono i metodi usati dalla psicologia della personalità/ quali sono gli obiettivi del metodo correlazionale
La psicologia della personalità utilizza tre metodi:
Il metodo clinico - Studio di casi: fa parte dell’approccio idiografico e, infatti, il focus è sul singolo individuo.
Gli obiettivi sono cogliere le dimensioni uniche della personalità individuale e il suo sviluppo nel corso del tempo, costruire dei modelli dei comportamenti di una persona nelle diverse situazioni. Tuttavia, è un metodo caratterizzato da scarsa generalizzabilità, ovvero scarsa applicabilità dei modelli di personalità, e dei risultati di ricerca, derivati da casi singoli all’intera popolazione da cui i casi sono tratti.
Il metodo correlazionale, invece, fa parte dell’approccio nomotetico e quindi il focus è sulla popolazione.
L’obiettivo è indagare le relazioni, in termini di correlazioni, tra le caratteristiche di personalità. La finalità è indagare il legame tra aspetti diversi e quindi cercare di individuare delle correlazioni, delle associazioni. Mira ad indagare il legame tra aspetti diversi della personalità o tra aspetti della personalità o altre variabili.
3 tipi di correlazione:
* Relazione positiva: gli aspetti possono variare insieme
* Relazione negativa: all’aumentare di un aspetto diminuisce l’altro
* Relazione neutra: all’aumentare di un aspetto l’altro sia aumentare sia diminuire
Le correlazioni possono variare per direzione e per forza o intensità del legame. Questo metodo risulta utile nell’individuazione dei profili di personalità e può essere utilizzato per indagare il grado di correlazione tra aspetti di personalità e comportamenti o tra aspetti di personalità e criteri esterni. La Criticità: questo metodo non fornisce informazioni sulla causalità, cioè su quale variabile causi cambiamenti nell’altra.
Il metodo sperimentale fa parte dell’approccio nomotetico, quindi focus sulla popolazione. Fornisce la possibilità di controllare e manipolare le variabili, con l’obbiettivo di individuare nessi di causa-effetto tra le caratteristiche di personalità e comportamento o performance. Viene manipolata una variabile (indipendente, VI) al fine di verificare l’effetto su un’altra variabile (dipendente, VD). É possibile che vi siano più VD e/o più VI.
Definizione di bisogni
Murray concepisce il bisogno come una forza psicologica e principale dimensione motivazionale in grado di dare origini ad azioni organizzate e orientate al raggiungimento di uno scopo cioè la soddisfazione del bisogno stesso. Il bisogno ha sede nel cervello e guida l’azione influenzando i processi di attenzione, percezione e pensiero. Distinzione:
* Primari o viscerogeni: sono innati, agiscono nella direzione di ridurre la tensione generata dalla mancanza di qualcosa
* Secondari o psicogeni: sono acquisiti nel corso dello sviluppo e non sempre finalizzati a una diminuzione della tensione. I bisogni sono in costante interazione con le opportunità e gli ostacoli posti dall’ambiente definiti pressioni distinte in Alfa (pressioni oggettive) e beta (pressioni percepite).
Maslow, elabora la piramide dei bisogni: gerarchia dai i bisogni più primitivi ai più evoluti:
* Bisogno di realizzazione
* Bisogno di stima
* Bisogno di appartenenza
* Bisogno di sicurezza
* Bisogni fisiologici
La gerarchia dei bisogni può essere percorsa in un’unica direzione, dal basso verso l’alto. Ciò significa che per sperimentare un bisogno di livello superiore dobbiamo aver prima soddisfatto tutti quelli precedenti.
Dweck: Propone una sistematizzazione dei bisogni di base e cerca di mettere i bisogni all’interno dello sviluppo dell’individuo.
Bisogni di base
* Accettazione: abbiamo bisogno di avere un ambiente che ci accoglie in maniera incondizionata
* Competenza: abbiamo bisogno di avere la sensazione di fare qualcosa e avere un riscontro positivo sul proprio agire
* Predicibilità: abbiamo bisogno di predire la presenza della figura di riferimento e una routine per predire, comprendere e anticipare gli eventi
Bisogni composti
* Fiducia: sicurezza nell’agire in un ambiente prevedibile di supporto (predicibilità + accettazione)
* Autostima: bisogno di sentirsi valorizzati ed accettati per le proprie capacità (competenza + accettazione)
* Controllo: bisogna di sentirsi capace di influenzare gli accadimenti in maniera prevedibile (competenza + predicibilità)
Coerenza: bisogno più complesso di tutti deriva dall’unione di tutti gli altri. È la necessità di sentire unite intatte le diverse parti di sé. Si articola in due sotto bisogni: identità e significato.
Deci e Ryan self-determination theory
Le persone sono realmente motivate a fare qualcosa quando hanno la possibilità di scegliere autonomamente attività che sono espressioni di sé e che consentono il pieno coinvolgimento delle proprie capacità, nella direzione di un crescente sviluppo individuale. Tre tipologie di bisogni:
* Bisogno di competenza: sentirsi in grado di fare
* Bisogno di autonomia: sentirsi agente autonomo dell’azione
* Bisogno di relazionalità: avere legami interpersonali
la soddisfazione di questi tre bisogni universali garantisce la possibilità di uno sviluppo positivo e di una piena realizzazione individuale.
Misure implicite
Hanno come obiettivo raccogliere informazioni dalla persona sorpassando il livello di consapevolezza. Possono essere utilizzati test proiettivi che misurano aspetti processo della personalità che sono al di sotto della consapevolezza della persona. Misura il comportamento che sarà messo in atto. Esempi:
* Tavola del test di Rorschach
* Test di appercezione tematica (TAT)
* Implicit association test (IAT)
TAT
Test di Appercezione Tematica (TAT): sviluppato da Murray. È costituito da tavole con immagini con contenuto ambiguo rispetto alle quali si chiede alla persona di elaborare storie. Si ipotizza che nell’interpretare le immagini e costruire un racconto, la persona proietti contenuti di cui non hai immediata consapevolezza e questi corrispondono all’intreccio di bisogni e pressioni caratteristici dei propri temi di vita. Viene sfruttata la narrazione come strumento per tirar fuori dei contenuti. L’idea di fondo è che nello scrivere le storie si proiettino dei contenuti inconsapevoli.
Vengono poste delle domande come cosa succede nell’immagine? Se dovessi costruire una storia, raccontare quello che potrebbe essere successo prima e dopo in riferimento a questa immagine, cosa diresti? È uno strumento narrativo, infatti viene chiesto al paziente di raccontare una storia. L’idea che sta alla base di questo test è che la motivazione possa non agire sempre a livello della consapevolezza, quindi per accedere ai livelli più inconsci della motivazione c’è bisogno che la persona, attraverso la narrazione, li proietti a livello conscio in risposta al test.
Caratteristiche narrazione nell’indagine della personalità
Mc Adams ha evidenziato la rilevanza della narrazione come strumento di indagine. L’autore afferma che la narrazione è uno strumento fortissimo utilissimo per ricavare aspetti sulla personalità in quanto narrazione di sé e della propria storia. L’analisi del funzionamento della personalità deve includere:
* Tratti: tendenze generali a reagire, sentire comportarsi
* Variabili socio cognitive: obiettivi, aspettative e abilità personali
* Identità narrativa: storia che le persone costruiscono per definire mantenere un senso di identità personale. Questo termine indica la storia interiorizzata l’evoluzione del sé che una persona costruisce per dar senso e significato alla propria vita. È una ricostruzione selettiva del passato e un’anticipazione del futuro immaginario.
Caratteristiche dei questionari sulla personalità
I questionari sono lo strumento maggiormente utilizzato nella valutazione della personalità. È composto da una serie ristrutturata di domande o affermazioni che il rispondente deve valutare sulla base di una determinata scala di risposta che può essere ampia o ristretta. Caratteristiche:
* Attendibilità:
o Attendibilità test retest: grado di replicabilità delle informazioni raccolte
o attendibilità interna: grado di coerenza interna
o oggettività
* Validità: deve dimostrare di misurare realmente ciò che dichiara di misurare
o di contenuto
o convergente
o discriminante
o di criterio
Vantaggi: praticità, economicità, estensione, facilità di applicazione, standardizzazione.
Svantaggi: distorsioni (tendenza a fornire risposte che non c’entrano con l’item), desiderabilità sociale (fornire risposte in base a ciò che si ritiene più desiderabile rispetto a norme e convenzioni sociali.
Cosa sono i tratti
I tratti o disposizioni costituiscono la struttura della personalità e danno luogo a pattern di comportamenti tipici, generalizzati e osservabili. Secondo la prospettiva disposizionalista corrispondono a tendenze generali a reagire, sentire e pensare in determinati modi. Sono concepiti come stabili nel tempo e nelle diverse circostanze. Si presume, infatti, che siano largamente ereditati e quindi associati a fattori di tipo biologico. Sono per definizione decontestualizzati dal momento che vengono definiti come tendenze globali e stabili in quanto consistenti nelle varie situazioni e nel corso del tempo. I tratti sono universali e continui quindi variano di livello all’interno della popolazione. La loro misurazione permette di predire come una persona si comporterà.
Caratteristiche dei tratti
Coerenza: il tratto descrive regolarità nel comportamento della persona.
Peculiarità: le differenze personali riassunte nei tratti riguardano le caratteristiche che rendono una persona peculiare quindi significativamente diversa rispetto alle altre
Le funzioni dei tratti sono
Descrivere il comportamento tipico di una persona
Prevenire il comportamento in virtù della stabilità dei tratti
Spiegare il comportamento quindi rispondere alla domanda perché le persone si comportano in un determinato modo
Organizzazione gerarchica dei tratti
L’idea di un’organizzazione gerarchica delle dimensioni di personalità è uno degli elementi che accomuna i diversi approcci fattoriali.
In particolare, Eysenck aveva una concezione gerarchica dei tratti di personalità. Fece un uso massiccio dell’analisi fattoriale di secondo ordine, per individuare i superfattori della personalità (i cosiddetti “supertratti”), ovvero dei tratti di portata più ampia (individuò Estroversione, Nevroticismo e Psicoticismo).
I supertratti organizzano i sottotratti, che a loro volta organizzano abitudini comportamentali, che a loro volta organizzano azioni specifiche.
1. Tipo o superfattori
2. Tratti sfaccettature o sottotratti
3. Tendenze comportamentali o reazioni abituali
4. Specifici comportamenti o reazioni specifiche
Esempio:
Tratto di base: Estroversione → determina la tendenza abituale: eccitabilità → che determina l’abitudine comportamentale: andare alle feste - chiacchierare molto → che determina l’azione specifica: andare a alla festa di Anna - telefonare a Marco.
Parla del modello di Allport/teoria dei tratti di Allport
È stato il primo a definire la personalità come un’organizzazione dinamica interna alla persona, di sistemi psicofisici (tratti) che determinano i suoi modi caratteristici di comportarsi, pensare e agire. I tratti sono strutture neuropsichiche con la capacità di iniziare e guidare forme coerenti di comportamento adattivo ed espressivo. A partire dai comportamenti che si vedono, noi desumiamo la presenza di determinati tratti di personalità. Il tratto è una disposizione o un insieme di disposizione che rendono conto dell’unicità dell’individuo.
I tratti sono definiti da 3 proprietà: Frequenza, Intensità, Gamma delle situazioni.
Inoltre, i tratti si distinguono in:
* Universali (presenti in tutti gli individui) vs Individuali (presenti solo in alcuni individui);
* Cardinali (influenzano quasi tutte le azioni della persona, più frequenti);
* Centrali (contraddistinguono la persona, mediamente frequenti);
* Secondari (meno distintivi dell’individuo, più rari).
Secondo Allport sono necessari sia il concetto di tratto sia il concetto di situazione per comprendere il comportamento delle persone:
* Il tratto spiega la coerenza del comportamento;
* Le situazioni spiegano la variabilità del comportamento.
Suggerisce di utilizzare un approccio di pluralismo metodologico (combinazione di metodi idrografici e nomotetici).
Limiti della sua proposta: non indagò mai realmente le basi biologiche della personalità; non ha definito una tassonomia dei tratti; non ha sviluppato strumenti di misurazione.
Cosa intende Allport per pluralismo metodologico
Secondo Allport, l’oggetto di studio della psicologia è sia l’uomo in generale che l’uomo in particolare e per questo vi è la necessità di un pluralismo metodologico, ovvero una combinazione di metodi idiografici e nomotetici. Esso sarebbe capace di individuare modelli di personalità validi per il singolo e per la popolazione.
Teoria triadica dell’intelligenza e altre teorie (non c’è nelle domande)
Stenberg afferma che l’intelligenza è l’insieme di capacità individuali e collettive di individuare soluzioni adattative per promuovere benessere e sostenibilità ambientale socioeconomica. Distingue:
* Intelligenza analitica: componenti utilizzati per risolvere problemi astratti analizzando i confrontando informazioni già possedute
* Intelligenza creativa: capacità di utilizzare l’esperienza per trovare nuove idee
* Intelligenza pratica: capacità di comprendere, selezionare e modificare le situazioni della vita quotidiana
Gardner: Intelligenze multiple
Intelligenza sociale o interpersonale: capacità di interagire efficacemente con gli altri tenendo conto delle loro emozioni
Intelligenza intrapersonale: capacità di conoscere se stessi ed esplorare le proprie esperienze emotive
Differenza tra intelligenza fluida e cristallizzata
Cattel
Cristallizzata: uso di abilità, conoscenze e modi di pensare legata a basi culturali
Fluida: capacità di pensare logicamente risolvere i problemi situazioni nuove indipendentemente dalle conoscenze acquisite
Cattel
Massimo rappresentante dell’analisi fattoriale per lo studio della personalità e sostenitore della psicometria. Approccio nomotetico
-Classificazione dei dati di
* Life data: dati biografici relativi al comportamento oggettivo in situazioni reali
* Questionnaire data: derivanti da somministrazione di questionari autovalutativi
* Test data: derivanti da prove oggettive in cui i soggetti vengono sottoposti in laboratorio a contesti di vita reale
-Prima distinzione dei tratti
* Unici: posseduti solo da poco o da singoli individui
* Comuni: accomunano tutte le persone e consentono di effettuare confronti
-Seconda distinzione dei tratti su base qualitativa
1. Dinamici o motivazionali: raggiungimento di scopi impo per la persona
2. Matrice sociale: rispecchiano i bisogni e le pressioni dell’ambiente
3. Costituzionali temperali: ha base ereditaria e dipende dal funzionamento del sistema nervoso
4. Evolutivi o emergenti: di secondaria importanza
5. Stilistici: connotazione valutativa
6. Miscellanee di unità di tratto: raggruppamenti effettuati in base a diversi criteri specifici
-Terza distinzione dei tratti
* Di superficie: tendenze comportamentali superficiali che vengono attribuite alla persona
* Di origine: struttura interna della personalità. Definiti in poli opposti sono universali e stabili nel tempo.
-16 tratti primari divisi in tre categorie:
1. Abilità: permettono di funzionare in maniera efficiente. Es. intelligenza
2. Temperamentali: dimensione emotiva. Es. Impulsività
3. Dinamici: dimensione motivante della personalità. Es. Indipendenza
-Influenza ambientale molto importante
* Tratti di ruolo: attribuiti dall’esterno