Definizioni Flashcards

1
Q

Geografia fisica

A

Branca della geografia che studia le COMPONENTI NATURALI della Terra e i PROCESSI che modellano l’ambiente fisico

Al centro dello studio vi sono le componenti naturali dell’ambiente.

Lo studio delle componenti naturali è fondamentale per comprendere l’ambiente fisico non solo in quanto tale ma anche in quanto componente delle relazioni uomo-ambiente.

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2
Q

Geografia Umana

A

Branca della geografia che studia le attività umane e la loro relazione con l’ambiente fisico.

Al centro dello studio vi è il rapporto uomo-ambiente

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3
Q

Natura

A

La natura è tutto ciò che è estraneo alla creatività umana.

Nota su dualismo tra fatti naturali e fatti umani

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4
Q

Cultura

A

Insieme di conoscenze, credenze, valori, norme, comportamenti, pratiche e simboli frutto della creatività umana e che caratterizzano un certo gruppo umano e che si trasmettono di generazione in generazione

La cultura include le arti, le tradizioni, la lingua, la religione, le abitudini sociali, il modo di pensare e i sistemi di significato condivisi da una comunità o società.

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5
Q

Due problemi chiave

A
  • Relazioni uomo ambiente
  • Differenziazione regionale della superficie terrestre
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6
Q

Passaggio da fase pre-istituzionale a quella istituzionale

A
  • Nascita delle prime cattedre di geografia, per l’insegnamento stabile nelle università.
  • Ingresso della geografia tra le materie di insegnamento fin dal grado elementare, diventa uno strumento per rafforzare le identità nazionali, anni di acceso nazionalismo. A servizio del nation building
  • Creazione di Società Geografiche nazionali.
  • Creazione di riviste scientifiche specializzate
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7
Q

Determinismo ambientale e caposcuola

A

Caposcuola è Friedrich Ratzel, scuola tedesca.

L’ambiente pone all’uomo vincoli rigidi e univoci da cui derivano le differenze sia fisiche sia culturali degli esseri umani

Si parla di una causalità unidirezionale, la componente umana è determinata dalla natura e dai suoi elementi, in particolare il clima.

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8
Q

Critiche al determinismo ambientale

A
  • non è dimostrabile scientificamente la relazione causa effetto
  • fattori ambientali identici non danno necessariamente luogo a pratiche culturali simili
  • sospettata di essere una ideologia travestita da teoria scientifica per giustificare il colonialismo
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9
Q

Possibilismo e caposcuola

A

Caposcuola Paul Vidal de la Blache anche se non usa il termine possibilismo, lo usa Lucien Febvre. Si oppone alla scuola deterministica tedesca.

L’ambiente non pone all’uomo vincoli rigidi e univoci, ben sì offre un insieme di possibilità che vengono colte e sfruttate in modo differente dai diversi gruppi umani.

Si parla di biunivocità delle relazioni uomo-ambiente. Le comunità umane possono esercitare una scelta, usare la propria creatività per reagire alle costrizioni dell’ambiente.

L’uomo diventa un fattore geografico e ha un ruolo modificatore.

Entrano in gioco fattori legati alla cultura , alle circostanze storiche e alle tecnologie utilizzate (esempio il deserto, ambiente costrittivo, da cui comunque derivano società diverse, allevamento, oasi, nomadi, mercanti, pozzi petroliferi).

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10
Q

Genere di vita

A

Insieme di attività messi in atto da un gruppo umano per far fronte ai propri bisogni fondamentali di sussistenza entro un determinato quadro ambientale.

Fattore di cambiamento geografico.

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11
Q

Approcci al rapporto uomo-ambiente

A
  • determinismo ambientale
  • possibilismo
  • la capacità di modificare la terra
  • la concezione della Terra come sistema dinamico ed integrato
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12
Q

Paesaggio

A

Convenzione Europea del paesaggio (2000): il paesaggio designa una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o antropici

Il paesaggio ha un duplice significato di percezioni soggettive e realtà oggettive.

Gambi e pergamena. Non conforndere con territorio e ambiente, concetti oggettivi.

Piani paesaggistici

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13
Q

Regione formale o omogenea

A

La regione formale è un INSIEME DI LUOGHI CONTIGUI caratterizzata da attributi fisici o culturali omogenei

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14
Q

Regione funzionale nodale

A

La regione funzionale è un INSIEME DI LUOGHI CONTIGUI caratterizzata da attributi fisici o culturali omogenei però connessi tra loro da relazioni più intense di quelle che gli stessi luoghi intrattengono con l’esterno (ex distretti economici)

Sono individuate in base alle relazioni orizzontali, la cui lunghezza ne definisce l’ampiezza.

Ad esempio la regione nord atlantica US

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15
Q

Luogo

A

È una località contraddistinta da specifiche caratteristiche fisiche, culturali e sociali.

Il luogo è uno spazio con identità. Si parla i senso del luogo.

Il non luogo sono di passaggio, spazi di circolazione senza elementi identitari. Stazioni, aeroporti, autostrade, centri commerciali. Spazio senza identità.

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16
Q

Dualismo Natura Cultura

A

Concenzione antropocentrica che vede l’essere umano come colui che deve dominare ciò che lo circonda, una sorta di diritto a governare la natura sentendosene parte esterna e superiore.

Superata, il sistema culturale umano è un sottoisieme di quello naturale terrestre.

Esseri umani intrisicamente legati al mondo naturale.

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17
Q

Spazio (generico)

A

Mentre il luogo fa riferimento a località e regioni specifiche, con spazio si indica una estensione della superfice terrestre di dimensione non definite.

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18
Q

Spazio assoluto

A

Lo spazio assoluto è una entità geometrica. Non ha relazione con fenomeni naturali e antropici, è lo spazio della normale carta geografica. Sono ad esempio le regioni formali. Una sorta di scatola della quale si possono conoscere i confini.

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19
Q

Spazio relativo

A

Lo spazio relativo dipende dai fenomeni che si osservano e dagli strumenti che si utilizzano.

Lo spazio relazionale è uno spazio relativo particolarmente interessante per i grografi

Lo spazio tempo rientra nel concetto di spazio relativo.

Bordeaux rispetto a Bilbao o Parigi

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20
Q

Distribuzione spaziale

A

La distribuzione spaziale è la disposizione dei fenomeni sulla superficie terrestre.

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21
Q

Variazione spaziale

A

La variazione spaziale è la variazione nella distribuzione di un fenomeno tra un luogo e l’altro

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22
Q

Correlazione spaziale

A

La correlazione spaziale fa riferimento al grado in un due o più fenomeni condividono una stessa distribuzione e variazione spaziale.

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23
Q

Posizione assoluta

A

La posizione assoluta è data dalle coordinate geografiche (latitudine e longitudine)

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24
Q

Posizione relativa

A

La posizione relativa è quella di un elemento all’interno di un più ampio contesto connesso con altri luoghi. Fa riferimento a reti di carattere commerciale, economico etc..

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25
Q

Diffusione spaziale

A

La diffusione spaziale è il movimento di persone, idee, mode, malattie da un luogo all’altro con tempi e modalità differenti a seconda del fenomeno considerato.

Il movimento e quindi il tempo rappresentano una dimensioni essenziali.

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26
Q

Pattern di diffusione spaziale

A
  • Rilocalizzazione
  • Espansione
  • Per contatto
  • Per stimolo
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27
Q

Interazione spaziale e fattori di influenza

A

L’interazione spaziale è la relazione tra due o più soggetti nel corso della quale si scambiano merci e servizi, modificano le loro azioni in base ai comportamenti reciproci.

Influenzata da tre fattori:

  • Complementarietà, frutto della variazione spaziali.
  • Trasferibilità. Inversamente proporzionale all’energia necessaria per lo spostamento di un bene. Esempio, informazione.
  • Opportunità alternativa. Esistenza di un luogo alternativa che offra lo stesso bene a condizioni vantaggiose
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28
Q

Globalizzazione

A

La globalizzazione è la crescente interconnessione e interdipendenza tra persone e luoghi in tutto il mondo, il dilatarsi a tutto il pianeta dell’interazione spaziale.

Forza trainante è l’economia capitalistica di mercato.

Ancora parziale è la globalizzazione del mercato del lavoro. Assente è la globalizzazione legislativa (diritti umani).

La globalizzazione ha portato alla compressione spazio temporale, cioè la radicale trasformazione del nostro senso dello spazio e del tempo.

La globalizzazione non modifica la distanza assoluta tra i luoghi ma cambia la loro accessibilità, riduce la distanza relativa.

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29
Q

Territorio

A

Porzione specifica di spazio utilizzata, organizzata e gestita da una società.

Include l’insieme degli elementi naturali, come il suolo, la flora, la fauna e le risorse naturali, oltre alle strutture antropiche.

Etimologia territorium terrere, terrorizzare e arara, territorialità positiva e negativa.

Per cui le componeneti chiave sono:

delimitazione spaziale

interazione uomo-ambiente

gestione e utilizzo come mezzo di produzione e riproduzione (abitare, alimentazione, atti sociali)

identità culturale e scoiale

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30
Q

Ambiente

A

Per i geografi l’ambiente si riferisce a ciò che circonda un oggetto, cioè a tutti quei fatto biotici (viventi) e abiotici (non viventi) con cui persone, animali e altri organismo coesistono ed interagiscono (significato più ampio rispetto al linguaggio comune).

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31
Q

Ecosistema

A

L’ecosistema è l’insieme delle relazioni che connettono gli elementi biotici (vegetali/animali) e gli elementi abiotici (inorganici) organizzati in una data comunità (biocenosi) entro una data area (biotopo) mediante scambi di energia e materia.

Le relazioni tra gli organismi della biocenosi e il loro substrato inorganico (habitat naturale) sono reciproche.

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32
Q

Proiezioni geografiche

A
  • equidistanti. Mantengono la proporzione tra le distanze. Carte stradali
  • equivalenti. Proporzioni tra aree. Carte politiche
  • isogone. Mantengono esatti gli angoli tra meridiani e paralleli. Carte nautiche.
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33
Q

Scala geografia - topografica - mappa

A

50M/100K
100k/10K
sotto i 10K

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34
Q

Carta d’Italia

A

1:100K Divisa in 278 fogli, ciascuno diviso in 4 detti quadranti. I quadranti sono divisi in tavolette.

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35
Q

GPS

A

Costellazione di satelliti e segnali radio per determinare la posizione assoluta di un oggetto sulla superficie terrestre. Trigonometria. US DoD.

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36
Q

Geographic Information Systems

A

Sistema informativo in grado di associare dei dati alla loro posizione geografica sulla superficie terrestre e di elaborarli per estrarne informazioni.

Il suo principale utilizzo è nella cartografia digitale, nella graficizzazione e nello studio di fenomeni umani e naturali terrestri.

Diversi layers di dati.

Necessita software e competenze informatiche.

Rimane una conoscenza del luogo a tavolino.

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37
Q

Capitale naturale

A

Il capitale naturale comprende i beni e servizi offerti dalla natura ed è composto da quattro elementi fondamentali:

  • risorse rinnovabili
  • risorse non rinnovabili
  • biodiversità terrestre
  • servizi resi dagli ecosistemi. Sono i cicli nutritivi degli ecosistemi, la fotosintesi clorofilliana, l’impollinazione degli alberi da frutta.
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38
Q

Risorse di libero accesso

A

Beni sui quali nessun individuo ha pretese di esclusività e che sono disponibili a chiunque.

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39
Q

Risorse di proprietà comune.

A

Risorse naturali, attrezzature o strutture condivise da una comunità di utilizzatori chiaramente identificabile. Foreste, pascoli, zone di pesca.

Tragedia dei beni comuni di Hardin. La proprietà privata risolve solo in parte, altri beni comuni no (inquinamento aria). In realtà l’imposizione di regole permette la salvaguardia. Autodisciplina di comunità tradizionali per la pesca.

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40
Q

Fonti energetiche rinnovabili

A
  • Energia da biomassa. La biomassa è l’insieme del materiale organico non fossile di un ecosistema. Fonte di energia. Utilizzo diretto (si brucia il materiale non trattato. Legna da ardere, sterco, scarti agricoli) o indiretto (produzione di biogas o biocarburante come biodiesel, etanolo).
  • Energia idroelettrica. Diga delle tre gole. Impatto ambientale.
  • Energia solare ed eolica.
  • Energia geotermica. Deriva dall’interno della terra, il decadimento radioattivo di elementi del nucleo del pianeta produce calore con cui si riscalda l’acqua come fonte diretta di calore o per scaldare edifici.
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41
Q

Composizione atmosfera

A
  • azoto 78%
  • ossigeno 21%
  • gas serra 1%
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42
Q

Gas serra

A

vapore acqueo

anidride carbonica 0.04%

metano

protossido d’azoto

idrofluorocarburi

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43
Q

COPs

A
  • COP3. 1997 Kyoto. Riduzione del 5% delle emissioni gas serra entro il 2012. Manca firma Stati Uniti
  • COP15. 2009 Copenaghen. Dichiarazione di intenti non vincolante di contenere entro i 2 gradi il riscaldamento globale
  • COP 21. 2015 Parigi. Accordo vincolante (ma senza sanzioni) di contenere da 1.5 a 2 gradi
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44
Q

Concentrazione della popolazione

A

90% emisfero nord

entro 500m e 400km dalle coste

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45
Q

Tasso di natalità

A

Numero annuo di nati vivi ogni mille abitanti. Superiore a 2.1 ha raggiunto il livello di sostituzione delle generazioni.

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46
Q

Densità fisiologica

A

Densità fisiologica, cioè numero di abitanti rapportato alla superficie agraria. Ad esempio Egitto, che ha una superficie coltivabile ridotta. Paragone Egitto/Bangladesh. Egitto/Giappone/Bangladesh hanno densità fisiologica altissima

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47
Q

Piramide delle età

A

Istogramma che rappresenta la composizione di una popolazione divisa per classi di età e sesso.

A forte crescita (ampia base, Filippine), a crescita lenta (base si restringe, Australia), in declino (base stretta, vertice ampio, Giappone)

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48
Q

Indice di dipendenza

A

Rapporto tra la popolazione con meno di 15 e più di 65 e quella in età lavorativa.

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49
Q

Modello di transizione demografica

A

Fase alto stazionaria pre 1970

Fase della prima espansione 1750 -1880

Fase di tarda espansione 1880 - 1970

Fase basso stazionaria post-industriale. 1970 - oggi

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50
Q

Migrazione

A

Spostamento permanente o a lungo termine di una persona o un gruppo di persone dal proprio luogo di origine ad altro luogo.

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51
Q

Transnazionalismo

A

Processo attraverso cui i migranti costruiscono reti di interazioni che legano tra loro paese di origine e insediamento

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52
Q

Quoziente di localizzazione

A

Se superiore a 1 la presenza del gruppo etnico nell’area è superiore alla media nazionale

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53
Q

Razza

A

Idea che un gruppo umano possa essere individuato in base ad apparenze somatiche che di regola non sono correlate con differenze genetiche rilevanti.

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54
Q

Capitalismo

A

Sistema economico in cui alcune imprese e/o alcuni privati cittadini possiedono mezzi di produzione, ricorrendo al lavoro subordinato per la produzione di beni e servizi a partire dalle materie prime lavorate, al fine di generare un profitto attraverso la vendita diretta o indiretta ad acquirenti degli stessi.

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55
Q

Glocalizzazione

A

Processo per cui gli attori globali e quelli locali interagiscono influenzandosi a vicenda.

Non necessariamente un rapporto dominanza dipendenza.

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56
Q

Sviluppo

A

Processi che determinano cambiamenti positivi nel benessere economico, nella sua distribuzione tra le classi sociali e nella qualità della vita degli abitanti e dei lavoratori.

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57
Q

Indicatori economici

A

PIL
PIL pro capite
PPP
Tasso di povertà

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58
Q

Indicatori socio-economici

A

Tasso di alfabetizzazione
Aspettativa di vita
Tasso di mortalità infantile

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59
Q

Indice di sviluppo umano

A
  • PIL pro capite
  • speranza di vita alla nascita
  • tasso di scolarizzazione tra gli adulti
  • tasso di partecipazione scolastica (iscrizioni scolastiche su popolazione in età scolare)
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60
Q

Modelli di sviluppo

A
  • modello di Rostow-Taaffe
  • teoria della dipendenza
  • teoria del sistema mondo
  • modello di sviluppo neo liberista
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61
Q

Fasi di Rostow Taafe

A

Stadio tradizionale
* Livello tecnologico basso, economia agricola
* Struttura sociale gerarchizzata
* Rete urbana e dei trasporti debole
* I stadio transizione demografica

Stadio di transizione
* Crescita infrastruttura, investimenti produttivi
* Elite sociale su base economica
* Formazione degli stati nazionale
* Crescita della rete dei trasporti
* II-III stadio

Stadio di take off
* Crescita investimenti nel secondario (industria), settore trainante

Stadio di maturità
* Crescita che interessa tutti i settori

Stadio della società dei consumi di massa
* Crescente importazione dei beni di consumo e dei servizi
* Rete trasporti a massima interconnessione
* IV stadio

Quindi crescente complessità, tecnologica, organizzativa, reti urbani.

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62
Q

Critiche a Rostow Taafe

A
  • Rigidità evolutiva, presuppone crescita lineare. NIC tempo molto più ridotto. Punto di partenza diverso per paesi diversi
  • Etnocentrismo, condizionato dalla storia dell’Europa occidentale
  • Non tiene costo dei costi sociali e ambientali
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63
Q

Agrosistema

A

ecosistema terrestre fortemente antropiizzato le cui dinamiche sono artificialmente controllate e finalizzate alla produzione agricola.

Sempre troncato o esportatore

64
Q

Seconda rivoluzione agricola

A

Medioevo, nuove pratiche agricole:
* aratri dotati di vomeri metallici
* sostituzione buoi con cavalli
* rotazione delle culture, prima maggese poi alternanza di diverse coltivazioni (leguminose)
* integrazione con allevamento
* rivoluzione industriale inizia a meccanizzare

65
Q

Terza rivoluzione agricola

A
  • meccanizzazione estensiva
  • irrigazione artificiale
  • i fertilizzanti e biotecnologie
66
Q

Fattori di classificazione per Kostrowicki

A
  • condizioni sociali della produzione (specialmente della proprietà)
  • tecnologie utilizzate
  • orientamento economico delle produzioni
67
Q

Classificazione dei sistemi agrari

A
  • agricolture primitive
  • agricolture tradizionali
  • agricolture di mercato (fanno riferimento alla proprietà privata)
  • agricolture collettive
68
Q

Rivoluzione verde

A

Aumento della produzione di cereali tra il 1965 e il 1985 in Asia e America Latina grazie alla diffusione di varietà ad alta resa, fertilizzanti e irrigazione

69
Q

Rivoluzione genetica

A

Applicazione di tecniche genetiche all’agricoltura, monopolio di grandi imprese come Monsanto, organismi geneticamente modificati (OGM) protetti da brevetti, piante sterili. Non si conoscono le conseguenze ecologiche di lungo periodo. Forti limiti in EU.

70
Q

Modello di Von Thunen, definizione e presupposti

A

modello della localizzazione degli usi agricoli del suolo intorno ad un centro di mercato

  • territorio uniforme, spazio isotropico, privo di attributi
  • agricoltura di mercato, quindi non solo di sussistenza
  • attività agricola come unica attività svolta
  • costi di produzione fissi e uniformi
  • unico mezzo di trasporto con costo uniforme (unica variabile è la distanza)
71
Q

Distribuizione di Von Thunen

A
  • Orticultura e latte vicino al centro di mercato (sono deperibili)
  • Boschi subito dopo in quanto materiale pensate
  • Cereali dopo, hanno bisogno di ampi spazi ma trasporto occasionale (dopo la mietitura)
  • Allevamento di bestiame.
72
Q

Politica agraria comune (PAC)

A

politica dell’UE che si propone di conciliare una adeguata produzione alimentare con la salvaguardia economica delle comunità rurali e la risposta alle sfide ambientali. Strutturata intorno a tre pilastri:

  • sostegno al reddito. Pagamenti diretti che ricompensano gli agricoltori per un’agricoltura rispettosa dell’ambiente
  • misure di mercato per far fronte a congiunture difficili
  • misure di sviluppo rurale
73
Q

Settore primario

A

Raggruppa tutte le attività che si occupano di dello sfruttamento delle risolse che provengono direttamente dalla natura

74
Q

Settore secondario

A

Raggruppa tutte le attività manifatturiere che si svolgono al chiuso (fabbriche) o all’aperto (edilizia).

75
Q

Settore terziario

A

Comprende tutti i tipi di servizi e le attività che si svolgono negli uffici.

Comprende anche le attività di comando e direzione dette attività quaternarie.
Servizi ad alto livello sono il terziario superiore.

76
Q

Catetorie fuzionali del terziario

A
  • Servizi per le famiglie. Commercio al dettaglio, ristoranti, cura della persona, riparazione manutenzione. La distribuzione geografica dipende dalla domanda.
  • Servizi per la collettività. Difesa, giustizia, sicurezza, sanità, trasporti, comunicazione. Devono essere estese su tutto il territorio
  • Servizi per le imprese. Finanziari, organizzativi, commerciali, tecnici. Segue solo in parte la logica dei servizie per le famiglie, la loro presenza è un fattore di attrazione per le imprese.
  • Attività quaternarie. Tutte le attività di comando, decisione, pianificazione e controllo a livello politico, sociale, economico e culturale. Il quaternario definisce quindi il cervello del sistema. Si concentra in un numero ristretto di luoghi, corrispondenti alle città globali.
77
Q

Fasi della rivolzione industriale e date

A

FASE PALEOTECNICA 1760 – 1880

FASE NEOTECNICA 1880 – 1950

FASE NEOTECNICA DAGLI ANNI 50 1950 - OGGI

78
Q

Modello di Weber. Funzione, periodo.

A

Ha come obiettivo spiegare le scelte locatizzative delle industrie.

Primi del ‘900.

79
Q

Materiali per Weber

A

Lordi
Netti
Ubicati
Ubiquitari

80
Q

ZES

A

Regione geografica dotata di una legislazione economica differente dalla legislazione in atto nella nazione di appartenenza.

Prima ZES cinese 1979

81
Q

Prime quattro tigri

A

Hong Kong, Singapore, Taiwan, Corea del Sud

82
Q

Seconde quattro trigri

A

Malesia, Thailandia, Filippine, Indonesia

83
Q

Tipi di impresa

A
  • verso le materie prime. Minimizzare trasporto materie prime, o vicino fonti o porti acciaierie vicino ai porti
  • verso fonti di energia. fattore che è diventato meno importante nel tempo.
  • verso il mercato del prodotto. Mercato dell’auto. Collocarsi nei pressi del mercato
  • verso il mercato del lavoro.
84
Q

Economie di agglomerazione

A

indicano i vantaggi che le imprese ricavano collocandosi vicino ad altre, con cui hanno scami di informazione, materiali, servizi, accesso alle stesse infrastrutture.

85
Q

Definizione di città

A

Più che la mera concentrazione demografica è la complessità delle attività e funzioni che si svolgono per rispondere a

  • esigenze della popolazione interna
  • domanda proveniente da territori esterni
86
Q

Caratteristiche della città

A
  • elevata densità della popolazione
  • certa dimensione demografica che la distingue dagli insediamenti rurali (ma non solo. Vedi Perugia e Tokyo)
  • prevalenza di attività economiche non agricole
  • presenza di funzioni diversificate rivolte non solo verso la popolazione interna ma anche esterna (hinterland o area di gravitazione)
87
Q

Attività di una città

A
  • di base o city forming, verso l’esterno. Tanto sono maggiori tanto è il livello funzionale della città
  • non di base, city, serving (panettiere)
88
Q

Urbanizzazione

A

Processo di progressiva concentrazione demografica caratterizzato da mutamento dei modelli di vita, emergere di reti di relazioni in ragione delle funzioni che in essa vengono svolte.

89
Q

Città nucleari

A

Confini coincidono con quelli municipali

90
Q

Città estese

A

Sistemi territoriali formati da municipalità vicine (greater Tokyo area)

91
Q

Agglomerato urbano

A

Area urbana risultato dell’espansione a macchia d’olio di un centro urbano

92
Q

Conurbazione

A

Fusione di due centri. Budapest nasce dalla fusione di Buda e Pest

93
Q

Megalopoli

A

area urbanizzata che ingloba decine di città prossime e collegate, che hanno forti relazioni funzionali tra di esse. (US NE).

94
Q

Città diffusa

A

fenomeno urbanistico che indica l’espansione rapida e disordinata di una città, senza una pianificazione urbanistica adeguata e sostenibile.

Il segno caratteristico della dispersione urbana è la bassa densità abitativa; ;tra gli effetti di tale fenomeno, vi sono la riduzione degli spazi verdi, il consumo del suolo, la dipendenza dalle autovetture a causa della maggiore distanza dai servizi, dal posto di lavoro, dai mezzi di trasporto pubblico locale.

95
Q

Controurbanizzazione

A

forma di assestamento diuna urbanizzazione pervasiva che però non rappresenta un ritorno alla campagna. Può dipendere da vari fattori come:
1 collegatom alla delocalizzazione ristrutturazione industria
2 effetto di processo di deglomerazione
3 problemi ambientali dell’eccessiva urbanizzazione

96
Q

Reti o sistemi urbani ed esempio

A

Insiemi di città diverse tra loro per dotazione funzionale e tra le quale, in ragione di questa diversità, si instaurano relazioni spaziali che le rendono interdipendenti come gli elementi di un sistema.

Esempio Randstad Holland (Amsterdam, l’Aia, Rotterdam, Ultrecht) le funzioni sono divise tra le città della rete. Sistema ferroviario efficientissimo, specializzazione funzionale.

97
Q

Modello delle località centrali o di Christaller. Postulati, concetti base, conclusione, limiti

A

Si fonda sulle sole attività terziarie. Postulati:

  • territorio uniforme
  • massima riduzione dei costi di trasporto

Concetti base:
* località centrale: città come centro fornitore di beni e servizi per una regione complementare
* il rango di ciascun bene e servizio è valutabile attraverso la soglia (quantità minima di domanda per cui sia conveniente erogare quel b/s) la portata raggio dell’area di mercato, distanza massima che un consumatore è disposto a percorre per un determinato servizio.

Si individua un cono di domanda determinato da soglia e portata.

La gerarchia di città si fonda su una graduatori delle località centrali, al cui vertice ci sono le città globali.

Relazioni tra i centri di dipendenza gerarchica. Centri minori beni e servizi banali, cioè con soglia e portata bassa (anche nel paesino troviamo una panetteria) con regioni complementari piccoli, per i centri maggiori alte con estese.

La gerarchie di Christaller porterebbe ad una distribuzione territoriale basata su un reticolo esagonale a nido d’ape (con città principali, secondarie paesi).

Limiti del modello:
* Non uniformità territoriale, modello poco realistico.
* Ristrettezza del modello funzionale, applicabile solo alle funzioni terziarie
* Modello statico

98
Q

Soglia

A

Quantità minima di domanda per cui sia conveniente erogare quel b/s

99
Q

Portata

A

Distanza massima che un consumatore è disposto a percorre per un determinato servizio

100
Q

Tipi di reti urbane

A
  1. reti a gerarchia determinata. Modello di Christaller. Sono le reti di Christaller, hanno un limite esterno corrispondente a quello della regione complementare
  2. reti multipolari a specializzazione locale stabile. La rete non ha un centro. Ci sono città di ugual livello che hanno relazioni fra loro non solo con quelle più piccole (non immaginabile in Christaller)
  3. Reti equipotenziali o indifferenza localizzativa. Funzioni di suddividono senza fattori di prossimità della domanda. Reti non disegnabili.
101
Q

Analisi della morfologia urbana

A
  • analisi della pianta della città
  • analisi morfogenetica
  • analisi delle funzioni economiche (modelli di zoning)
102
Q

Modelli di zoning. Definizione e modelli

A

Modelli di suddivisione del territorio urbano in aree omogenee secondo la loro funzione.

MODELLO DELLE ZONE CONCENTRICI DU BURGESS

MODELLO DEI SETTORI DI HOYT

MODELLO DEI NUCLEI MULTIPLI DI HARRIS E ULLAN

103
Q

Definizione di Stato

A

Lo Stato è un ente territoriale sovrano caratterizzato da:
* territorio
* popolazione
* monopolio dell’esercizio legale della violenza
* ha un governo e una burocrazia
* è riconosciuto dagli altri stati

104
Q

Definizione di Nazione

A

Gruppo di persone che condividono un’identità comune, spesso basata su fattori culturali, storici, linguistici o etnici.

105
Q

Pace di Westfalia

A

1648

106
Q

Conferenza di Berlino

A

1884

107
Q

ONU

A

1945

108
Q

Trattato di Roma

A

1957

109
Q

Trattato di Maastricht

A

1992

110
Q

Definizione di sistema

A

Insieme di elementi che interagiscono comportandosi come una unica entità

Un sistema è un insieme di componenti e di relazioni fra essi. Tre ingredienti essenziali

  • i componenti
  • i collegamenti fra essi
  • il confine che separa il sistema dal resto dell’Universo
111
Q

Litosfera

A

Parte esterna più rigida del pianeta Terra, comprendente la crosta terrestre e la porzione più superficiale del mantello esterno, per uno spessore di circa 75 km che varia a seconda della regione.

112
Q

I primi su Pangea e tettonica a placche

A

Wegener e Holmes

113
Q

Tettonica a placche

A

Modello di dinamica della Terra per cui la litosfera è costituita da un mosaico di placche rigide.

114
Q

Margini delle placche

A
  • Convergenti. Entrano in collisione. L’area dele placche si riduce o per ispessimento o subduzione di una placca sotto l’altra. Sede di orogenesi (formazione di un rilievo montuoso). Placca oceanica di Nazca
  • Divergenti. Si allontanano e viene creata una nuova litosfera. È il caso delle dorsali oceaniche.
  • A scorrimento laterale. Si muovono l’una parallelamente all’altra senza che vi sia creazione o distruzione di litosfera.
115
Q

Fossa tettonica

A

Una fossa tettonica (rift valley) è una depressione formata per subsidenza o sprofondamento all’interno delle placche tettoniche (interplacca).

116
Q

Atomosfera

A

L’atmosfera terrestre è l’involucro di gas che riveste il pianeta Terra, trattenuto dall’attrazione gravitazionale.

117
Q

Determinanti del clima a scala minore

A
  • Climi continentali e marittimi. Fattori dipendenti dalla vicinanza o lontananza dalle coste (deserto). Il mare si riscalda e raffredda più lentamente della terraferma, i corpi d’acqua sono serbatoi di calore. Durante l’estate porta area fredda alle aree costiere (più calde) durante l’inverno porta aria più calda. La presenza della massa d’acqua attenua la variazione della temperatura nei pressi delle zone marine. Movimento delle brezze diurne e notturne. I climi marittimi sono caratterizzati minore escursione termica, umidità più elevata con precipitazioni maggiori e più uniformi. I climi continentali l’opposto, inoltre le precipitazioni diminuiscono all’aumentare del confine oceanico. Quindi a parità di latitudine sulle coste e interno le cose cambiano
  • Altitudine. Gradiente termico verticale, atmosfera più rarefatta, ogni 100m diminuisce di 0.65 gradi la temperatura (cioè 6.5 gradi ogni km). Diminuisce la temperatura e aumenta l’escursione termica giornaliera. Sole abbronza di più.
  • Versanti. Insolazione varia in rapporto alla loro inclinazione ed esposizione.
118
Q

Idrosfera

A

Per idrosfera si intende l’insieme delle acque presenti nei vari stati di aggregazione sul nostro pianeta. 97% negli oceani. I serbatoi sono oceani, fiumi, laghi, ghiacciai, atmosfera (vapore acqueo), suolo.

119
Q

Ciclo idrologico

A

Flusso continuo dell’acqua sulla Terra attraverso l’atmosfera terrestre, il suolo e i grandi depositi di acqua costituiti da ghiacciai, laghi e soprattutto oceani.

Oltre all’accumulo in varie zone del pianeta (come ad esempio oceani, mari e laghi), i molteplici cicli che compie l’acqua terrestre includono i seguenti processi fisici:
evaporazione
condensazione
precipitazione
infiltrazione
scorrimento
spostamento sotterraneo.

120
Q

Processi fisici idrosfera

A

evaporazione
condensazione
precipitazione
infiltrazione
scorrimento
spostamento sotterraneo

121
Q

Clima

A

Abituale successione dei tipi di tempo propria di una località o di una regione, non esclusi gli eventi eccezionali.

Riconoscimento di andamenti ricorrenti.
Concetto astratto, non esistono strumenti per misurarlo.

Solo attraverso lunghissime osservazioni (20/30 anni) si stabilisce e astrae il clima.

122
Q

Tempo atmosferico

A

Momentanea combinazione locale di vari elementi meteorologici. Condizione momentanea.

123
Q

Tropico del Cancro

A

Parallelo più settentrionale in cui il Sole culmina allo zenit un giorno all’anno (nel solstizio di giugno) con una parabola apparente molto ripida all’orizzonte.

Quando il Sole è allo zenith al tropico del Cancro si ha l’inizio dell’estate boreale (e, per converso, quello dell’inverno australe). 23° 27’ Nord.

124
Q

Motivi per cui l’atmosfera è fondamentale

A
  • contiene ossigeno (21%), essenziale alla vita umana
  • contiene anidride carbonica CO2 (0.04% da 0.03% preindustriale). Ruolo fondamentale nella crescita delle piante e nelle catene alimentari
  • il vapore acqueo evapora della superficie degli oceani, entra nella troposfera e circola e si ridistribuisce sulla superficie terrestre sotto forma di precipitazioni. Fondamentale per la vita degli organismi
  • i gas dell’atmosfera agiscono da filtro e da mantello. Le radiazioni solari a onda corta (nocive) vengono in parte assorbite e in parte riflesse. Le radiazioni a onda lunga (infrarosse) emesse dalla terra vengono trattenute.
125
Q

Quaternario

A
  • Pleistocene. 2.6M. Segnato da ripetuti cicli glaciali, con alcune zone dove i ghiacciai continentali si spingevano fino al 40º parallelo. Si è stimato che, durante l’estensione massima dei ghiacciai, il 30% della superficie della Terra fosse coperto dal ghiaccio. A ogni avanzamento del ghiaccio il livello del mare si abbassava di 100 m o più su tutta la superficie della Terra, espansioni continentali di 200km. Si aprono nuove vie, stretto di Bering. Durante i periodi interglaciali le sommersioni delle linee costiere erano usuali.
  • Olocene. Convenzionalmente 11.7K anni fa. Coincide con il termine dell’ultima fase glaciale. Stadio climatico atlantico, aumento delle temperature, scioglimento dei ghiacci, perdita di terre emerse. Poi piccola era glaciale o PEG dalla metà del XIV alla metà del XIX, nel quale si registrò un sensibile abbassamento della temperatura media terrestre. Crisi del XVII secolo, condizioni climatiche avverse, scarsità dei raccolti, difficoltà economiche, estrema violenza tra diversi gruppi etnici e alto tasso di mortalità.
126
Q

El Nino

A

Corrente oceanica calda. Il fenomeno delle acque oceaniche calde insorge ogni 3/5 anni e dura 6/8 mesi, raggiungendo il massimo a natale (pescatori peruviani hanno dato questo nome).
Causato da una alterazione dei venti alisei (cella di Hadley) che portano ad un accumulo di acque superficiali calde.
Riduce i nutrienti nelle acque con knock down sulla catena alimentare e gravi conseguenze sulla pesca.

Il fenomeno provoca inondazioni nelle aree direttamente interessate, ma anche siccità nelle zone più lontane da esso e altre perturbazioni che variano a ogni sua manifestazione.

127
Q

Tempistiche El Nino

A

3/5 anni 6/8 mesi

128
Q

Origine della vita

A

Terra nata 4.5B fa, sarà inghiottita dal Sole tra 4.5B.

Comparsa della vita 3.8B.
Inizialmente no ossigeno.

Primi organismi batteri o alghe azzurre (organismi procarioti) inizio fotosintesi e produzione di ossigeno, organismi eucarioti e progressiva evoluzione.

129
Q

Cicli….

A

Biogeochimici. percorso chiuso seguito da un determinato elemento chimico all’interno della biosfera.

acqua carbonio azoto

130
Q

Biomi

A

Ampia porzione di biosfera caratterizzata da clima e vegetazione simili.

Il concetto di bioma è un’astrazione che non sempre trova un preciso riscontro nel mondo reale

i confini tra un bioma e l’altro non sono quasi mai netti e in molte aree si assiste a una complessa mescolanza di formazioni vegetali.

131
Q

Rete alimentare

A

complesso di organismi (animali, piante, batteri) di un ecosistema che dipendono l’uno dall’altro per il nutrimento

132
Q

Nome della questione cavallette

A

rapporto di conversione alimentare

133
Q

Livelli trofici

A
  • Primo livello trofico. Occupato dai produttori, i vegetali
  • Secondo livello trofico. Consumatori primari, erbivori che si cibano di produttori
  • Terzo. Consumatori secondari, carnivori che si cibano di erbivori
  • Quarto livello. Consumatori terziari, carnivori che si cibano di carnivori
  • Quinto livello. I decompositori che rimettono in circolo le sostanze inorganiche
134
Q

Esempio di rapporto di conversione alimentare (e definizione)

A

quantità di cibo necessaria per produrre una caloria

1000 cavallette 100 rane 10 bisce 1 falco

grano 2% dell’energia solare bovino 0.2%. tonno 0.0002%

135
Q

Indice di Paterson. Definizione, fattori, fasce

A

indice di produttività potenziale delle piante in una data superficie, dato dall’osservazione di vari dati climatici come

  • temperatura
  • precipitazioni
  • escursione delle temperature
  • lunghezza del periodo vegetativo.
136
Q

Fascie per Patterson

A

Sulla base di questo indice la terra si può suddividere in 6 fasce convenzionali:

  1. Zona equatoriale (I>50)
  2. Zona dei tropici (10<I<50)
  3. Zone più densamente popolate (3/10)
  4. Zone a climi freddi e temperati (1/3)
  5. Zone attorno ai deserti (0.25/1)
  6. Zone fredde e asciutte (<0.25)
137
Q

Biomi di foresta

A

pluviale tropicale
decidua o periferica delle medie latitudini
boreale o taiga

138
Q

Biomi intermedi

A

savana
mediterranea
prateria delle medie latitudini

139
Q

Biomi sterili

A

deserto
tundra
polare

140
Q

Indice di temperatura e umidità THI

A

Permette di stimare lo stato di malessere a cui sono soggetti gli animali in condizione di alta temperatura ed elevata umidità dell’aria. Individua zone di comfort. Sopra il 75 disagio. 86 lavoratori devono essere mandati a casa.

141
Q

Condizioni necessarie per Carl Sauer

A
  • Ambiente di bosco rado (per sperimentazione agricola, ci vuole terreno facile da lavorare)
  • Presenza di specchi e corsi d’acqua.
  • Elevata varietà di specie animali e vegetali
  • Sedentarietà del gruppo
  • Base economica adeguata costituita da caccia e raccolta che permette una fase di sperimentazione iniziale

Sulla base di queste condizioni individua nuclei primari (focolai) e poi secondari di sviluppo dell’agricoltura.

142
Q

Prima rivoluzione agricola

A

Prima rivoluzione agricola
Varie tesi sull’origine dell’agricoltura (ampliamento manuale):

Tesi monocentriche. Riscontri archeologici che riconoscono un unico nucleo originario risalente al IX millennio e corrispondente alla mezzaluna fertile. Teoria prevalente per lungo tempo.

Tesi policentriche. Simultanea origine in più nuclei. Avanzata da Carl Sauer. Usa un ragionamento ipotetico-deduttivo, stabilisce delle ipotesi e deduce delle conclusioni. Le basi archeologiche possono essere fuorvianti, possono esserci altri luoghi in cui non abbiamo rinvenuto traccia archeologica. Individua dei nuclei primari che presentano le caratteristiche ecologiche e sociali come condizioni necessarie

143
Q

Eqauzione Von Thunen

A

R=prodotto*prezo - Cproduzione - Ctrasporto (d, k)

k tipo di prodotto per peso, ingombro deperibilità

k alto vicino al mercato

144
Q

Classificazione dei sistemi

A

trasferimenti di materia/ energia….

sistemi morfoogici: cambiamenti in una componente provocano cambiamenti nelle altre compoenenti (barriera corallina)

sistemi a cascata: l’output di una componente è l’input di un’altra componente (ciclo idrologico)

sistemi di controllo: sistemi morfologici o a cascata con presenza di un meccanismo di controllo introdotto dall’uomo

145
Q

Fattori di espulsione dalle campagne per paesi sviluppati

A

La fase di più intensa crescita urbana coincide storicamente con l’affermazione dei sistemi agrari di mercato e quindi con il processo che inizia con :
* la meccanizzazione che libera forza lavoro
* pressione demografica per ingresso nella fase di transizione
* non espandibilità del mercato dei prodotti agricoli oltre una certa soglia. Le terre da coltivare possono vedere una loro potenziale espansione che tuttavia conosce dei limiti.

146
Q

Fattori di attrazione delle città per paesi sviluppati

A

Vi è una connessione storica e ripetuta tra il processo di industrializzazione e il processo di urbanizzazione.

I vantaggi localizzativi sono detti economie di agglomerazione, riduzione dei costi di produzione consentiti dalla vicinanza tra imprese e amplificati dai contesti urbani per:
* possibilità di suddividere i costi tra più imprese;
* migliore accessibilità;
* specializzazione e divisione del lavoro tra imprese
* mercato del lavoro ampio e differenziato
* mercato di sbocco per i prodotti
* presenza di infrastrutture
* concentrazione di servizi elevati

L’aumento di un unità di occupati nel settore di base provoca un aumento più che unitario della domanda di beni e servizi verso il settore non di base.

147
Q

Fattori di espulsione dalle campagne per paesi in via di sviluppo

A
  • la crisi delle agricolture tradizionali a causa della aumentata pressione demografica e per l’erosione degli spazi da parte di altri sistemi di produzione (per esempio le economie di piantagione);
  • scarso impatto sui redditi locali delle agricolture di piantagione
  • scarsa incisività talvolta dei programmi di sviluppo agricolo
  • crisi contingenti, ma spesso cronicizzate dovute a carestie, desertificazione e guerriglia.
148
Q

Fattori di attrazione delle città per paesi in via di sviluppo

A

crescita urbana non sostenuta dal quella economica, in particolare del terziario, fattori di attrazione più deboli come possibilità di sussistenza seppur precaria

149
Q

Nuvole

A

cumulo (verticale)

strato

nembro (porta pioggia)

cirro (formato da cristalli di ghiaccio, bel tempo)

150
Q

Bilancio

A

Quantita energia ricevuta = riflessa (1/4) e riemessa (3/4)

bilancio energetico planetario

151
Q

Confini

A

fisiografici (caratteristiche fisiche del territorio)
geometrici (africa)
etnografici (Huntington)
relitti (muraglia cinese)

152
Q

Huntington

A

Lenta formazione

Lunga durata

153
Q

Elementi da valutare quando si analizza là’uso del suolo urbano

A
  • vantaggi offerti dall’accessibilità ai diversi tipi di funzioni
  • entità dello spazio occupato (IKA vs gioielleria)
  • capacità di spesa dei diversi settori economici (grandi marchi)
154
Q

Circostanze necessarie per la nascita di una città:

A
  • sistema agricolo che crei un surplus alimentare
  • sistema di scambi commerciali
  • sistema di organizzazione sociale
155
Q

elementi che caratterizzano il modello di weber

A

fase paleotecnica

rete dei trasporti deboli

dipendenza dal carbone, pensante e difficile da trasportare

156
Q

stadi dell’ondata

A
  • stadio primario
  • diffusione
  • consolidamento
  • saturazione, la prima ondata si esaurisce
157
Q

generico e non

A

profugo generico

rifugiato giuridico