Database part 2 Flashcards
Un alias viene definito attraverso la parola chiave:
A WITH
B AS
C WHERE
D FROM
B AS
Un alias esiste:
A Per tutta la durata della sessione di collegamento al database
B Finchè si effettuano tutte le query da un utente
C Solo per la durata della query
D Solo per la durata dello schema del database
C Solo per la durata della query
Tra i vantaggi dell’uso di un alias si ha:
A Una scrittura più chiara e compatta
B Una scrittura più complessa
C Una scrittura migliore della clausola WHERE
D Una scrittura più efficiente della query
A Una scrittura più chiara e compatta
SQL permette di creare un ordinamento nel result-set attraverso la clausola:
A SORT BY
B SELECT BY
C ORDER
D ORDER BY
D ORDER BY
Il default di ritorno dell’operazione di ordinamento è:
A Discendente
B Ascendente
C Casuale
D Ascendente e Discendente
B Ascendente
In algebra relazionale tutte le condizioni vengono valutate:
A Su tutte le tuple contemporaneamente
B Su un sottoinsieme di almeno due tuple
C Su una tupla alla volta
D Su una tupla che però non abbia valori NULL
C Su una tupla alla volta
Lo standard SQL prevede:
A 4 operatori aggregati
B 2 operatori aggregati
C 7 operatori aggregati
D 5 operatori aggregati
D 5 operatori aggregati
L’operatore aggregato va inserito:
A Nella clausola SELECT
B Nella clausola FROM
C Nella clausola WHERE
D Nella clausola ALIAS
A Nella clausola SELECT
L’operatore aggregato SUM() torna:
A Un numero che rappresenta la somma di parte di una colonna numerica
B Un numero che rappresenta la somma di una colonna di testi
C Un numero che rappresenta la somma di una colonna numerica
D Un numero che rappresenta la somma di una colonna alfanumerica
C Un numero che rappresenta la somma di una colonna numerica
L’operatore aggregato AVG() torna:
A La media aritmetica dei valori di una colonna di testi
B La media aritmetica dei valori di una colonna numerica
C La media aritmetica ponderata dei valori di una colonna numerica
D La media aritmetica dei valori di una colonna numerica e alfanumerica
B La media aritmetica dei valori di una colonna numerica
Le funzioni possono essere applicate a partizioni delle relazioni attraverso la clausola:
A GROUP BY
B GROUP
C ALIAS
D GROUP WITH
A GROUP BY
La clausola HAVING consente di considerare:
A Righe
B Sottoinsiemi
C Colonne
D Schemi
B Sottoinsiemi
Gli operatori insiemistici SQL sono:
A 1
B 2
C 4
D 3
D 3
Nell’unione con il costrutto UNION:
A I duplicati vengono raddoppiati
B I duplicati vengono eliminati
C I duplicati non vengono eliminati
D I duplicati vengono posti a NULL
B I duplicati vengono eliminati
L’operatore intersect è l’operatore di:
A Differenza
B Unione
C L’intersezione
D Complemento
C L’intersezione
L’operatore Except prende anche il nome di:
A Minus
B Plus
C Union
D Intersect
A Minus
Se nella clausola HAVING manca la clausola GROUP BY, l’insieme di righe è trattato come:
A Un insieme di più raggruppamenti
B Un unico raggruppamento
C Un raggruppamento NULL
D Un raggruppamento di campi uguali
B Un unico raggruppamento
Come la clausola WHERE, anche la clausola HAVING ammette come argomento:
A Un’espressione logica su predicati booleani
B Un’espressione logica su predicati semplici
C Un’espressione booleana su predicati composti
D Un’espressione booleana su predicati semplici
D Un’espressione booleana su predicati semplici
La clausola GROUP BY ammette come argomento:
A Un insieme di tuple
B Un insieme di attributi
C Un insieme di relazioni
D Un insieme di schemi relazionali
B Un insieme di attributi
Se gli attributi degi operatori insiemistici hanno nome diverso, il risultato usa:
A Il nome del secondo attributo
B Il nome del primo attributo
C Un terzo attributo stabilito dal programmatore
D La concatenazione dei due attributi
B Il nome del primo attributo
La nidificazione può avvenire:
A solo nella clausola SELECT
B sia nella clausola FROM che nella clausola WHERE
C solo nella clausola WHERE
D solo nella clausola FROM
B sia nella clausola FROM che nella clausola WHERE
La parola chiave ANY:
A specifica che la riga soddisfa la condizione con tutti gli elementi restituiti dall’interrogazione
B specifica che la riga soddisfa la condizione con almeno uno degli elementi restituiti dall’interrogazione
C specifica che la riga soddisfa sempre la condizione
D specifica che la riga soddisfa la condizione solo quando la clausola from è assente
B specifica che la riga soddisfa la condizione con almeno uno degli elementi restituiti dall’interrogazione
il comando: INSERT INTO Tabella [ ( Attributi ) ] VALUES (Valori)
A inserisce una riga in uno schema di database
B inserisce un singolo attributo in una riga
C inserisce singole righe nelle tabelle
D inserisce righe multiple nelle tabelle
C inserisce singole righe nelle tabelle
In una INSERT gli attributi mancanti:
A prendono un valore immesso dall’utente al momento del comando
B prendono il valore di default se previsto
C prendono sempre il valore Null
D prendono un valore casuale
B prendono il valore di default se previsto
La seconda forma del comando INSERT consente di:
A inserire insiemi di righe in una tabella
B inserire una sola riga in una tabella
C inserire sempre un solo attributo in una tabella
D inserire una colonna in una tabella
A inserire insiemi di righe in una tabella
In un INSERT l’ordinamento degli attributi (se presente) e dei valori:
A può essere casuale
B dipende dal numero di righe della tabella
C e’ significativo
D non è significativo
C e’ significativo
Il comando DELETE:
A elimina sempre intere tabelle
B elimina uno schema relazionale
C elimina attributi da una relazione
D elimina righe da una tabella
D elimina righe da una tabella
In un comando DELETE se la clausola WHERE viene omessa:
A viene annullata tutta la tabella
B viene cancellata tutta la tabella
C viene cancellato lo schema che contiene la tabella
D vengono eliminate le ennuple che contengono valori null
B viene cancellata tutta la tabella
Il comando UPDATE consente di:
A aggiornare solo una riga di una tabella
B aggiornare solo una colonna di una tabella
C aggiornare sempre tutte le righe di una tabella
D aggiornare uno o più attributi delle righe diuna tabella che soddisfano l’eventuale Condizione
D aggiornare uno o più attributi delle righe diuna tabella che soddisfano l’eventuale Condizione
Il nuovo valore a cui viene posto un attributo con il comando UPDATE può essere:
A il valore nullo
B sempre il valore di dafault
C sempre il valore medio della riga
D sempre un valore alfanumerico
A il valore nullo
La clausola CHECK:
A Specifica vincoli di colonna
B Specifica vincoli di ennupla
C Specifica vincoli di JOIN
D Specifica vincoli di Selezione
B Specifica vincoli di ennupla
Le condizioni della clausola CHECK:
A Sono le stesse che possono apparire nella clausola WHERE
B Sono le stesse che possono apparire nella clausola FROM
C Sono le stesse che possono apparire nella clausola SELECT
D Sono le stesse che possono apparire nella clausola CREATE
A Sono le stesse che possono apparire nella clausola WHERE
La clausola ASSERTION:
A Specifica vincoli a livello di FROM
B Specifica vincoli a livello di WHERE
C Specifica vincoli a livello di SELECT
D Specifica vincoli a livello di schema
D Specifica vincoli a livello di schema
Ogni vincolo di integrità, definito tramite check o tramite asserzione, è associato:
A Ad una politica di controllo della selezione
B Ad una politica di Verifica della proiezione
C Ad una politica di controllo
D Ad una politica di JOIN
C Ad una politica di controllo
In una politica di controllo, un vincolo può essere:
A Immediato o differito
B Solo immediato
C Solo differito
D Nullo
A Immediato o differito
I vincoli differiti sono verificati:
A Solo all’inizio della transazione
B Solodurante la transazione
C Solo al termine della WHERE
D Solo al termine della transazione
D Solo al termine della transazione
Una vista è:
A Una tabella reale
B Una tabella virtuale
C Una tabella logica
D Una tabella fisica
B Una tabella virtuale
Una Vista è una relazione di cui:
A deve essere sempre presente una PRIMARY KEY
B Viene memorizzata solo la definizione
C Vengono memorizzate le tuple
D Possono essere cancellate tuple dal database
B Viene memorizzata solo la definizione
Le interrogazioni sulle viste:
A Si possono fare solo con il JOIN ad altre tabelle
B Si possono fare solo quando la vista non contiene valori NULL
C Possono fare riferimento alle viste come se fossero relazioni di base
D Non si possono fare
C Possono fare riferimento alle viste come se fossero relazioni di base
La clausola CHECK OPTION prevede che:
A Sono ammessi aggiornamenti solo sulle colonne della vista
B Sono ammessi aggiornamenti solo sulla PRIMAREY KEY
C Sono ammessi aggiornamenti solo sulle righe della vista
D Non si possono fare aggiornamenti
C Sono ammessi aggiornamenti solo sulle righe della vista
le funzioni scalari sono suddivise in:
A Famiglie
B Attributi
C Schemi
D Relazioni
A Famiglie
Le funzioni scalari possono essere utilizzate:
A All’esterno di espressioni complesse
B All’interno di espressioni
C All’interno della clausola WHERE
D All’interno della clausola JOIN
B All’interno di espressioni
La funzione char_lenght() restituisce:
A Il numero di caratteri numerici di una stringa
B I caratteri di una stringa
C La lunghezza di una stringa
D Il numero di caratteri letterali di una stringa
C La lunghezza di una stringa
La funzione cast() consente di:
A Modificare valori numerici
B Modificare valori solo letterali
C Cancellare numeri da una stringa
D Convertire valori da un dominio ad un altro
D Convertire valori da un dominio ad un altro
Le famiglie di funzioni condizionali sono:
A 3
B 4
C 1
D 2
A 3
La funzione coalescence():
A Restituisce tutti valori nulli di una espressione
B Restituisce il primo valore non nullo
C Restituisce una espressione
D Restituisce una tabella
B Restituisce il primo valore non nullo
Un trigger è:
A Una particolare tabella
B Una regola attiva in una base di dati
C Una regola passiva in una base di dati
D Un particolare schema di basi di dati
B Una regola attiva in una base di dati
Il paradigma di comportamento di un trigger è:
A Evento-Condizione
B Azione-Condizione
C Condizione-Evento
D Evento-Condizione-Azione
D Evento-Condizione-Azione
Quando accade un evento il trigger è:
A Spento
B Interrotto
C Attivato
D Parametrizzato
C Attivato
I livelli di granularità di un TRIGGER sono:
A 5
B 4
C 3
D 2
D 2
Il comando GRANT OPTION specifica:
A Se il privilegio può essere trasmesso ad altri utenti
B Se il privilegio può riguardare una transazione
C Se il privilegio rilascia l’opzione di variazione schema
D Se l’utente non deve avere privilegi
A Se il privilegio può essere trasmesso ad altri utenti
Un utente si può autorizzare a vedere solo alcune ennuple di una relazione:
A Attraverso una vista
B Attraverso una query
C Attraverso una espressione
D Attraverso un operatore relazionale
A Attraverso una vista
Le clausole RESTRICT e CASCADE del comando REVOKE servono per:
A La propagazione delle revoche
B La propagazione delle Transazioni
C La propagazione degli UPDATE
D La propagazione delle SELECT
A La propagazione delle revoche
Una transazione inizia:
A Prima del primo comando SQL
B Alla fine dei comandi SQL
C Al primo comando SQL
D Al secondo comando SQL
C Al primo comando SQL
Con il comando ROLLBACK:
A Si riavvia la transazione
B Si rinuncia all’esecuzione delle operazioni specificate prima della transazione
C Si rinuncia all’esecuzione delle operazioni specificate dalla transazione
D Si avviano le operazioni specificate dalla transazione
C Si rinuncia all’esecuzione delle operazioni specificate dalla transazione
Le proprietà acide di una transazione sono:
A 5
B 4
C 3
D 2
B 4
Una transazione è ‘Consistente’ quando:
A La sequenza di operazioni sulla base di dati viene eseguita per intero e poi annullata
B La sequenza di operazioni sulla base di dati non viene eseguita
C La sequenza di operazioni sulla base di dati viene eseguita per intero o per niente
D La sequenza di operazioni sulla base di dati viene eseguita per intero
C La sequenza di operazioni sulla base di dati viene eseguita per intero o per niente
Una transazione è ‘Coerente’ quando:
A Il suo effetto è nullo
B Il suo effetto è incoerente
C Il suo effetto è misurabile
D Il suo effetto è coerente
D Il suo effetto è coerente
Il comando COMMIT WORK:
A Avvia le operazioni sulla base di dati
B Ferma le operazioni effettuate sulla base di dati
C Avvia tutte le query sulla base di dati
D Avvia un trigger
A Avvia le operazioni sulla base di dati
Un sistema ‘Transazionale’ è un sistema dove:
A Esistono le operazioni di commit e rollback
B Valgono almeno due delle proprietà acide della transazioni
C Valgono le proprietà acide della transazioni
D Valgono i trigger
C Valgono le proprietà acide della transazioni
La progettazione di una base di dati:
A e’ una delle attività di sviluppo di un sistema hardware
B e’ una delle attività di sviluppo di un sistema informativo
C e’ una delle attività di sviluppo di un sistema informatico
D e’ una delle attività di sviluppo di un programma software
B e’ una delle attività di sviluppo di un sistema informativo
Il ciclo di vita di un sistema informativo è:
A l’insieme delle attività svolte da analisti
B la sequenzializzazione delle attività svolte da analisti, progettisti, utenti
C l’insieme e la sequenzializzazione delle attività svolte da analisti, progettisti, utenti
D l’insieme delle attività svolte da analisti, progettisti, utenti
C l’insieme e la sequenzializzazione delle attività svolte da analisti, progettisti, utenti
Il ciclo di vita di un sistema informatovo si compone di:
A 6 fasi
B 5 fasi
C 7 fasi
D 4 fasi
A 6 fasi
Lo studio di fattibilità di un sistema informativo:
A serve a definire costi e priorità di un sistema informativo
B serve a definire solo i costi
C serve a definire solo le priorità di un sistema informativo
D serve a definire gli attori di processo
A serve a definire costi e priorità di un sistema informativo
Nella fasi di implementazione di un sistema informativo:
A vengono solo intervistati gli stakeholders di processo
B viene prodotto solo il codice dei programmi
C viene costruita e popolata la sola base di dati
D viene costruita e popolata la base di dati e viene prodotto il codice dei programmi
D viene costruita e popolata la base di dati e viene prodotto il codice dei programmi
La fase di validazione e collaudo di un sistema informativo:
A serve a verificare se l’utente valida le procedure
B serve a verificare il corretto funzionamento e la qualità del sistema informativo
C serve a verificare solo la qualità del sistema informativo
D serve a verificare solo il corretto funzionamento del sistema informativo
B serve a verificare il corretto funzionamento e la qualità del sistema informativo
La progettazione di un sistema informativo si basa:
A sulla progettazione dei dati, delle applicazioni e degli utenti
B solo sulla progettazione delle applicazioni
C sulla progettazione dei dati e delle applicazioni
D solo sulla progettazione dei dati
C sulla progettazione dei dati e delle applicazioni
Il processo sul quale si basa il ciclo di vita di un sistema informativo:
A e’ sempre e solo sequenziale sulle fasi
B e’ sempre e solo iterativo su più cicli
C può essere a tratti sequenziale ed a tratti iterativo su più fasi
D e’ solo a cascata
C può essere a tratti sequenziale ed a tratti iterativo su più fasi
Le basi di tati costituiscono:
A le procedure di utilizzo dei dati da parte degli utenti
B tutto un sistema informatico
C tutto un sistema informativo
D solo una parte di un sistema informativo
D solo una parte di un sistema informativo
La prototipizzazione
A e’ una fase che a volte si aggiunge come primo blocco alle fasi standard di un sistema informativo
B e’ una delle fasi standard del ciclo di vita di un sistema informativo
C e’ sempre la prima fase del ciclo di vita di un sistema informativo
D e’ la fase di consegna all’utente finale di un sistema informativo
A e’ una fase che a volte si aggiunge come primo blocco alle fasi standard di un sistema informativo
Per metodologia di progettazione in generale si intende:
A Decomposizione dell’intera attività di progetto in passi successivi dipendenti tra loro
B Decomposizione dell’intera attività di progetto in passi successivi indipendenti tra loro
C Accorpamento dell’intera attività di progetto in un unico passo
D Progettazione dei requisiti degli utenti
B Decomposizione dell’intera attività di progetto in passi successivi indipendenti tra loro
Una metodologia di progettazione deve avere le seguenti proprietà:
A Generalità e qualità
B Generalità e facilità d’uso
C Generalità, qualità e facilità d’uso
D Facilità d’uso e basi costi di impegno
C Generalità, qualità e facilità d’uso
La progettazione di una base di dati si basa su:
A Un livello
B Quattro livelli
C Due livelli
D Tre livelli
D Tre livelli
La progettazione logica di n database produce:
A Lo schema logico
B Lo schema concettuale
C Lo schema fisico
D Lo schema dei dati
A Lo schema logico
IL modello concettuale di un database più noto è il modello:
A Oracle
B Entità-Relazione
C DB2
D Virtuale
B Entità-Relazione
Un esempio di modello logico di un database è il modello:
A Fisico
B Reticolare
C Lineare
D DBX
B Reticolare
Il modello fisico dei dati riguarda:
A L’organizzazione dei file, degli indici e delle memorie di massa che conterranno il database
B L’organizzazione dei soli file
C L’organizzazione dei soli indici
D L’organizzazione dei file e degli indici
D L’organizzazione dei file e degli indici
Le specifiche sui dati di un database riguardano:
A Il contenuto del modello concettuale
B Il contenuto della base di dati
C La capienza dei server
D Solamente il formato della base di dati
B Il contenuto della base di dati
La progettazione concettuale riguarda:
A Il SE fare (If)
B Il QUANDO fare (Timing)
C Il CHE COSA fare (Analisi)
D Il COME fare (Progettazione)
C Il CHE COSA fare (Analisi)
Generalmente, alcuni modelli di riferimento per descrivere I dati di ingresso e uscita delle varie fasi appartengono ad una metodologia di:
A Analisi
B Sviluppo
C Progettazione
D Collaudo
C Progettazione
Il modello E-R venne formalizzato dal prof. Peter Chen nel:
A 1976
B 1978
C 1980
D 1982
A 1976
Il modello E-R è un modello:
A Software
B Teorico
C Fisico
D Logico
B Teorico
I costrutti base di un modello E-R sono:
A Entità e Attributo
B Entità e Relazione
C Entità, Relazione, Attributo
D Entità, Relazione, Attributo, Identificatore
C Entità, Relazione, Attributo
Nel modello E-R, una Entità è:
A Classe di occorrenze di interesse
B Clesse di relazioni di interesse
C Classe di oggetti software
D Classe di oggetti della realtà di interesse
D Classe di oggetti della realtà di interesse
Nel modello E-R, una entità viene rappresentata graficamente da:
A Un rombo con il nome dell’entità
B Una freccia con il nome dell’entità
C Un rettangolo con il nome dell’entità
D Un cerchio con il nome dell’entità
C Un rettangolo con il nome dell’entità
Nel modello E-R, una occorrenza di una entità è:
A La relazione stessa
B L’oggetto stesso
C La classe di oggetti
D Un concetto astratto di entità
B L’oggetto stesso
Nel modello E-R una relazione R è:
A Un legame logico fra due o più entità, rilevante nell’applicazione di interesse
B Un legame fisico fra due o più entità, rilevante nell’applicazione di interesse
C Un legame concettuale fra due o più entità, rilevante nell’applicazione di interesse
D Un legame disgiunto fra due o più entità, rilevante nell’applicazione di interesse
A Un legame logico fra due o più entità, rilevante nell’applicazione di interesse
Nel modello E-R, una relazione è rappresentata da:
A Un insieme di occorrenze
B Un rombo con il nome
C Un rettangolo con il nome della relazione
D Una freccia con il nome della relazione
B Un rombo con il nome
Nel modello E-R, nell’ambito di una relazione R:
A Ci possono essere solo n-ple ripetute
B Ci possono essere solo coppie ripetute
C Non ci possono essere n-ple ripetute
D Ci possono essere n-ple ripetute
C Non ci possono essere n-ple ripetute
Nel modello E-R, una relazione R:
A Può avere più versi
B Ha un verso solo in alcuni casi particolari
C Non ha mai un verso
D Ha sempre un verso
C Non ha mai un verso
Una relazione è:
A un legame logico fra due o più entità, rilevante nell’applicazione di interesse
B un legame logico fra tre o più entità, rilevante nell’applicazione di interesse
C un legame fisico fra tre o più entità, rilevante nell’applicazione di interesse
D un legame logico rilevante nell’applicazione di interesse
A un legame logico fra due o più entità, rilevante nell’applicazione di interesse
Una relazione è ricorsiva è una relazione:
A sempre ternaria
B tra una entità ed un’altra entità collegata
C tra una entità e se stessa
D sempre binaria
C tra una entità e se stessa
Una relazione ricorsiva con ruoli:
A e’ sempre ternaria
B ha una simmetria variabile
C non è simmetrica
D e’ simmetrica
C non è simmetrica
Un attributo è:
A proprietà elementare esclusiva di una relazione, di interesse ai fini dell’applicazione
B proprietà elementare esclusiva di una entità, di interesse ai fini dell’applicazione
C proprietà elementare di una tabella, di interesse ai fini dell’applicazione
D proprietà elementare di un’entità o di una relazione, di interesse ai fini dell’applicazione
D proprietà elementare di un’entità o di una relazione, di interesse ai fini dell’applicazione
Il dominio di un attributo è:
A una particolare relazione
B un insieme di valori
C un valore di un insieme
D un insieme di entità
B un insieme di valori
Un attributo composto:
A raggruppa attributi di una medesima entità o relazione che presentino affinità nel loro uso
B raggruppa attributi di diverse entità o relazioni che presentino affinità nel loro uso
C raggruppa attributi, esclusivamente di una relazione, che presentino affinità nel loro uso
D raggruppa attributi, esclusivamente di una medesima entità che presentino affinità nel loro uso
A raggruppa attributi di una medesima entità o relazione che presentino affinità nel loro uso
Via, Numero civico e CAP rappresentano, per una persona:
A un attributo composto
B un attributo binario
C un attributo ricorsivo
D un attributo monadico
A un attributo composto
La residenza di una persona in una città è un esempio di:
A relazione ternaria
B attributo composto
C attributo
D relazione
D relazione
Una relazione ricorsiva ternaria è composta da:
A una relazione e due entità
B una relazione ed una entità
C una relazione e tre entità
D due relazioni e una entità
A una relazione e due entità
Un qttributo si rappresenta attraverso
A un rettangolo
B un rombo
C una linea con un piccolo cerchio ad una estremità
D una linea
C una linea con un piccolo cerchio ad una estremità
La cardinalità di una relazione:
A coppia di valori interi associati a ogni entità che partecipa a una relazione
B tripla di valori interi associatà ad ogni entità che partecipa ad una relazione
C un valore intero associato ad ogni entità che partecipa ad una relazione
D voppia di valori interi associati a ogni relazione
A coppia di valori interi associati a ogni entità che partecipa a una relazione
In una cardinalità di una relazione, il valore zero indica:
A la partecipazione dell’entità richiede altri valori
B la partecipazione dell’entità è opzionale
C la partecipazione dell’entità è obbligatoria
D la partecipazione dell’entità è nulla
B la partecipazione dell’entità è opzionale
Se la cardinalità dell’entità Impiegato è (0,N) rispetto ad una relazione R con l’entità incarico significa che:
A l’entità Impiegato partecipa sempre o con occorrenza 0 o con un numero elevato di occorrenze
B l’entità Impiegato non partecipa alla relazione R (non ha mai incarichi)
C l’entità Impiegato partecipa alla relazione R in modo opzionale oppure fino ad un numero imprecisato di incarichi
D l’entità Impiegato partecipa alla relazione R sempre fino ad un numero imprecisato di incarichi
C l’entità Impiegato partecipa alla relazione R in modo opzionale oppure fino ad un numero imprecisato di incarichi
I tipi di relazioni binarie con cardinalità massima sono:
A 1
B 2
C 4
D 3
D 3
Una cardinalità binaria massima di una relazione R, di tipo UNO-A-MOLTI tra due occorrenze A e B, di tipo UNO-A-MOLTI, dalla parte di B,significa che:
A ciascuna occorrenza di B è in relazione con una ed una sola occorrenza di A
B ciascuna occorrenza di B è in relazione con un numero imprecisato di occorrenze di A
C ciascuna occorrenza di A è in relazione con un numero imprecisato occorrenze della relazione
D ciascuna occorrenza A è in relazione con un numero imprecisato di entità B
B ciascuna occorrenza di B è in relazione con un numero imprecisato di occorrenze di A
In una relazione n-aria:
A le entità coinvolte partecipano quasi sempre con cardinalità massima pari ad 1
B le entità coinvolte partecipano quasi sempre con cardinalità minima
C le entità coinvolte partecipano quasi sempre con cardinalità massima pari ad N
D le entità coinvolte partecipano quasi sempre con cardinalità massima pari ad 1
C le entità coinvolte partecipano quasi sempre con cardinalità massima pari ad N
Un attributo con cardinalità minima uguale a zero è:
A obbligatorio
B multi-valore
C minimale
D opzionale
D opzionale
Un attributo è multi-valore se la sua cardinalità massima è pari a:
A 1
B N
C 0
D alla cardinalità della relazione
B N
Molto spesso gli attributi multi-valore vengono convertiti in:
A entità
B relazioni binarie
C cardinalità
D relazioni ternarie
A entità
Se la cardinalità di un attributo viene omessa è da intendersi:
A (0,1)
B (1,1)
C (1,N)
D (0,N)
B (1,1)
Un identificatore di una entità nel modello E-R è:
A Uno strumento per l’identificazione univoca delle occorrenze di una entità
B Uno strumento per l’identificazione univoca delle occorrenze di una relazione
C Uno strumento per l’identificazione biunivoca delle occorrenze di una entità
D Uno strumento per l’identificazione univoca degli attributi di una entità
A Uno strumento per l’identificazione univoca delle occorrenze di una entità
Nel modello E-R, un identificatore di una entità può essere:
A Interno, esterno o composto
B Interno o esterno
C Solo Interno
D Solo esterno
B Interno o esterno
In un diagramma E-R, ogni entità:
A Può avere solo un identificatore interno
B Può non possedere identificatori
C Deve possedere almeno un identificatore
D Deve possedere almeno due identificatori
C Deve possedere almeno un identificatore
Nel diagramma E-R, una generalizzazione
A Mette in relazione due relazioni in modo paritario
B Mette in relazione due entità di pari livello
C Mette in relazione una o più entità E1, E2, …, En tra loro
D Mette in relazione una o più entità E1, E2, …, En con una entità E, che le comprende come casi particolari
D Mette in relazione una o più entità E1, E2, …, En con una entità E, che le comprende come casi particolari
In un diagramma E-R, se E (genitore) è generalizzazione di E1, E2, …, En (figli), allora:
A Ogni occorrenza di E1, E2, …, En è occorrenza anche di E
B Ogni occorrenza di E1, E2, …, En è attributo di E
C Ogni relazione di E1, E2, …, En è anche relazione di E
D Ogni attributo di E1, E2, …, En è anche attributo di E
A Ogni occorrenza di E1, E2, …, En è occorrenza anche di E
Nel diagramma E-R, una generalizzazione è esclusiva quando:
A Ogni occorrenza dell’entità figlia è occorrenza di al più una delle entità padre
B Ogni occorrenza dell’entità genitore è occorrenza di al più una delle entità figlie
C Ogni occorrenza dell’entità genitore non è mai occorrenza delle entità figlie
D Ogni occorrenza dell’entità genitore è occorrenza di al più n entità figlie
B Ogni occorrenza dell’entità genitore è occorrenza di al più una delle entità figlie
In un diagramma E-R:
A Solo alcune proprietà dell’entità genitore vengono ereditate dalle relazioni e non rappresentate esplicitamente
B Solo alcune proprietà dell’entità genitore vengono ereditate dalle entità figlie e non rappresentate esplicitamente
C Tutte le proprietà (attributi, relazioni, altre generalizzazioni) dell’entità genitore vengono ereditate dalle entità figlie e non rappresentate esplicitamente
D Tutte le proprietà (attributi, relazioni, altre generalizzazioni) dell’entità genitore vengono ereditate dalle entità di pari grado
C Tutte le proprietà (attributi, relazioni, altre generalizzazioni) dell’entità genitore vengono ereditate dalle entità figlie e non rappresentate esplicitamente
In un diagramma E-R, se una generalizzazione ha solo un’entità figlia si parla di:
A Insieme nullo
B Unione
C Intersezione
D Sottoinsieme
D Sottoinsieme
In un diagramma E-R, un’entità può essere inclusa in più gerarchie, come:
A Solo come genitore
B Genitore e/o come figlia
C Solo come figlia
D Solo come Genitore o figlia
B Genitore e/o come figlia
In un diagramma E-R, una identificazione esterna è possibile solo attraverso una relazione a cui l’entità da identificare partecipa con cardinalità:
A (0,1)
B (N,M)
C (1,N)
D (1,1)
D (1,1)
Il modello E-R è sufficientemente espressivo per rappresentare:
A Dati
B Vincoli
C Operazioni
D Programmi SQL
A Dati
In uno schema E-R compaiono :
A Solo i dati dei vari concetti in esso presenti
B Solo i nomi dei vari concetti in esso presenti
C Solo i vincoli dei vari concetti in esso presenti
D Sia i vincoli che i sati associati ai concetti in esso presenti
B Solo i nomi dei vari concetti in esso presenti
Il seguente vincolo: “un impiegato non può avere uno stipendio maggiore di quello del direttore del dipartimento al quale afferisce”:
A E’ rappresentabile solo quando la relazione tra impiegato e stipendio è ricorsiva
B A volte è rappresentabile in un diagramma E-R
C E’ sempre rappresentabile in un diagramma E-R
D Non è mai rappresentabile in un diagramma E-R
D Non è mai rappresentabile in un diagramma E-R
Per la descrizione di un concetto rilevante per l’applicazione, in un diagramma E-R, fi fa ricorso ad:
A Un glossario
B Al diagramma logico
C Allo schema fisico
D Un glossario insiee ad una tabella
A Un glossario
Una Business Rule è:
A Una regola per la costruzione delle relazioni
B Una regola proveniente da entità esterne al dominio applicativo
C Una regola propria del dominio applicativo
D Una regola per la costruzione delle entità
C Una regola propria del dominio applicativo
La seguente asserzione: “il numero degli impiegati di un dipartimento si ottiene contando gli impiegati che vi afferiscono” è un esempio di:
A Vincolo di completezza
B Vincolo di integrità
C Derivazione
D Derivazione esterna
C Derivazione
La seguente asserzione: “il direttore di un dipartimento deve afferire a tale dipartimento”, rappresenta in un diagramma E-R:
A Un vincolo di integrità solo sugli attributi dell’applicazione
B Un vincolo di integrità sui dati dell’applicazione
C Un vincolo di integrità solo sulle relazioni dell’applicazione
D Un vincolo di integrità solo sulle entità dell’applicazione
B Un vincolo di integrità sui dati dell’applicazione
Il dizionario dei dati per un dominio applicativo è composto da:
A Una tabella delle relazioni ed una tabella delle regole aziendali
B Una tabella delle entità, ed una tabella delle relazioni
C Una tabella delle entità, ed una tabella delle regole aziendali
D Una tabella delle entità, una delle relazioni ed una delle regole aziendali
D Una tabella delle entità, una delle relazioni ed una delle regole aziendali
Per implementare una regola aziendale, non rappresentabile con il diagramma E-R, si può ricorrere anche al linguaggio:
A Java
B SQL
C C
D Python
B SQL
Un costrutto del tipo: “ si ottiene “ , nello studio di un dominio di dati, è tipico di:
A Un concetto rilevante per l’applicazione
B Un concetto non esprimibile nello schema E-R
C Una derivazione
D Un vincolo di integrità sui dati dell’applicazione
C Una derivazione
UML sta per:
A Unified Modeling Language
B Unique Modeling Language
C Unified Motherbord Language
D Unified Modeling Limited
A Unified Modeling Language
In UML per rappresentare la modellazione dei dati si utilizza:
A Il diagramma di collaborazione
B Il diagramma degli oggetti
C Il diagramma delle classi
D Il diagramma dei casi d’uso
B Il diagramma degli oggetti
In UML, una classe viene rappresentata con:
A Solo attributi e operazioni ammissibili sui dati
B Solo nome e attributi
C Nome, attributi, operazioni ammissibili sui dati
D Nome, attributi, operazioni ammissibili sui dati e relazioni
C Nome, attributi, operazioni ammissibili sui dati
Nel modello E-R, rispetto all’UML, una classe corrisponde:
A Ad un identificatore
B Ad un attributo
C Ad una relazione
D Ad una entità
D Ad una entità
In UML, nel diagramma delle classi, un’associazione tra le classi corrisponde a:
A Un identificatore del modello E-R
B Una relazione del modello E-R
C Una entità del modello E-R
D Un attributo del modello E-R
B Una relazione del modello E-R
In UML, in una associazione tra classi:
A Non è possibile assegnare attributi
B E’ sempre possibile assegnare attributi
C Solo in alcuni casi è possibile assegnare attributi
D Un attributo viene trattato come una entità
A Non è possibile assegnare attributi
La reificazione di un’associazione, nel diagramma delle classi, consiste nel:
A Trasformare l’associazione in una classe legata alle classi originarie con identificatori binari
B Trasformare l’associazione in una classe legata alle classi originarie con identificatori binari
C Trasformare l’associazione in una entità, legata alle classi originarie con associazioni binarie
D Trasformare l’associazione in una classe legata alle classi originarie con associazioni ternarie
C Trasformare l’associazione in una entità, legata alle classi originarie con associazioni binarie
In un diagramma UML delle classi, come identificatore interno si usa:
A Una classe particolare
B Un attributo
C La classe di associazione
D Il vincolo utente
D Il vincolo utente
In un diagramma UML delle classi, come identificatore esterno si usa:
A Lo stereotipo
B L’associazione
C L’attributo
D La classe stessa
A Lo stereotipo
Uin un diagramma delle classi, il simbolo “*” in una associazione sta a significare una cardinalità:
A (1,N)
B (1,1)
C (1,N)
D (0,N)
D (0,N)
In un diagramma E-R, una generalizzazione viene rappresentata graficamente attraverso:
A Delle frecce che congiungono le entità figlie con l’entità genitore
B Dei blocchi che congiungono le entità figlie con l’entità genitore
C Dei rombi che congiungono le entità figlie con l’entità genitore
D Delle frecce tratteggiate che congiungono le entità figlie con l’entità genitore
A Delle frecce che congiungono le entità figlie con l’entità genitore
In un diagramma E-R, una generalizzazione è totale se:
A Ogni occorrenza dell’entità genitore può essere una occorrenza di almeno una delle entità figlie
B Ogni occorrenza dell’entità genitore è una occorrenza di almeno una delle entità figlie
C Ogni occorrenza dell’entità genitore è una occorrenza di tutte le entità figlie
D Ogni occorrenza dell’entità genitore è una entità ricorsiva
B Ogni occorrenza dell’entità genitore è una occorrenza di almeno una delle entità figlie
In un diagramma E-R, una generalizzazione tra PERSONA, UOMO e DONNA è:
A Nulla
B Parziale
C Totale
D Mista
C Totale
In una generalizzazione, ogni occorrenza dell’entità figlia:
A E’ un’occorrenza dell’entità mista
B E’ un’occorrenza dell’entità paritaria
C Non è mai un’occorrenza dell’entità genitore
D E’ anche un’occorrenza dell’entità genitore
D E’ anche un’occorrenza dell’entità genitore
In un diagramma E-R, una generalizzazione è esclusiva se:
A Ogni occorrenza dell’entità genitore è al più un’occorrenza di una delle entità figlie
B Ogni occorrenza dell’entità genitore è un’occorrenza multipla di una delle entità figlie
C Ogni occorrenza dell’entità genitore non è mai un’occorrenza di una delle entità figlie
D Ogni occorrenza dell’entità genitore non è mai un’occorrenza di una delle entità figlie
A Ogni occorrenza dell’entità genitore è al più un’occorrenza di una delle entità figlie
Un diagramma UML si può documentare con l’uso di:
A Altri schemi
B Note
C Altre classi
D Altre relazioni tra classi
B Note
Se un CD ha codice e titolo come attributi, il codice rappresenta:
A Una entità
B Un attributo come gli altri
C L’identificatore
D Una reiezione
C L’identificatore
In un diagramma E-R, per l’entità automobile, l’identificatore migliore è:
A La marca
B La categoria
C Il nome
D La targa
D La targa
La relazione tra l’entità automobile e l’entità categoria è una relazione:
A (0,N)
B (1,N)
C (1,1)
D (0,1)
C (1,1)
La seguente affermazione:”Ogni uomo è padre di altri uomini e figlio di due uomini “ viene rappresentata con:
A Attraverso una relazione con identificatore ricorsivo
B Attraverso una relazione ricorsiva con ruoli
C Attraverso una relazione ricorsiva semplice
D Attraverso una entità ricorsiva
B Attraverso una relazione ricorsiva con ruoli
La progettazione concettuale, tra le tante attività prevede:
A L’analisi del software del sistema informatico
B L’analisi dei requisiti
C L’analisi delle prestazioni dell’hardware delle macchine
D L’analisi del numero di macchine collegate
B L’analisi dei requisiti
Una delle possibili fonti dei requisiti è:
A La modulistica
B Il diagramma E-R
C Il diagramma logico
D Il diagramma fisico
A La modulistica
Una delle attività di analisi dei requisiti è l’interazione con l’utente la quale richede anche:
A La richiesta di specifiche funzionali
B La richiesta dello schema fisico
C La richiesta di definizioni e classificazioni
D La richiesta dello schema logico
C La richiesta di definizioni e classificazioni
Nella documentazione descrittiva di una realtà di interesse è necessario:
A Scrivere le frasi solo sui ruoli dell’utente
B Scrivere le frasi solo sulle funzioni
C Scrivere solo le frasi sui dati
D Separare le frasi sui dati da quelle sulle funzioni
D Separare le frasi sui dati da quelle sulle funzioni
Il Glossario dei termini, per ogni termine deve contenere:
A Una descrizione, eventuali sinonimi e i collegamenti con altri termini
B Una descrizione sommaria e non strutturata dei termini di dominio
C Una descrizione dei sinonimi e delle entità
D Una descrizione dei termini e delle relazioni
A Una descrizione, eventuali sinonimi e i collegamenti con altri termini
L’analisi dei requisiti consiste nel:
A Chiarimento e nell’organizzazione delle specifiche logiche
B Chiarimento e nell’organizzazione delle specifiche dei requisiti
C Chiarimento e nell’organizzazione delle specifiche del diagramma E-R
D Chiarimento e nell’organizzazione delle specifiche di progettazione
B Chiarimento e nell’organizzazione delle specifiche dei requisiti
I requisiti di un’applicazioneprovengono:
A Da esperti informatici
B Da fonti diverse
C Solo dagli utenti finali
D Solo dai committenti
B Da fonti diverse
Nell’analisi dei requisiti di una realtà di interesse, le eventuali realizzazion preesistenti:
A Devono essere prese in considerazione solo se ancora funzionanti
B Non fanno parte della documentazione di interesse
C Devono essere sicuramente prese sempre in considerazione
D Devono essere prese in considerazione solo se non più funzionanti
C Devono essere sicuramente prese sempre in considerazione
Per caratteristiche del sistema si intendono:
A Solo gli aspetti dinamici del sistema
B Solo gli aspetti statici del sistema
C Sia gli aspetti statici che gli aspetti dinamici
D Dipende dalla tipologia di sistema
C Sia gli aspetti statici che gli aspetti dinamici
Nell’analisi dei requisiti, le verifiche di comprensione e consistenza delle informazioni che si raccolgono vanno fatte:
A Con il glossario dei dati
B Con la semplificazione del sosftware
C Con lettura delle documentazione
D Con interviste all’utente
D Con interviste all’utente
Per rappresentare un concetto presente nelle specifiche attraverso un costrutto E-R, ci si basa su:
A Le definizioni dei costrutti de modello del ciclo di vita
B Le definizioni dei costrutti de modello E-R
C Le definizioni dei costrutti de modello logico
D Le definizioni dei costrutti de modello fisico
B Le definizioni dei costrutti de modello E-R
Esiste una rappresentazione univoca in E-R di un insieme di specifiche:
A Sempre
B Mai
C A volte
D Dipende dal contesto logico
C A volte
Se un concetto ha proprietà significative e/o descriva oggetti con esistenza autonoma è opportuno rappresentarlo con:
A Una generalizzazione
B Un attributo
C Una relazione
D Una entità
D Una entità
L’età di un insegnante è un classico esempio di:
A Attributo
B Entità
C Relazione
D Generalizzazione
A Attributo
La partecipazione di uno studente ad un corso è un classico esempio di:
A Attributo
B Relazione
C Entità
D Generalizzazione
B Relazione
Se uno o più concetti risultano essere casi particolari di un altro concetto, è opportuno rappresentarli con:
A Una relazione
B Una generalizzazione
C Una entità
D Un attributo
B Una generalizzazione
Se nelle specifiche appare un concetto che associa due entità, esso si traduce in:
A Una generalizzazione
B Un attributo
C Una entità
D Una relazione
D Una relazione
Un pattern può essere definito come:
A Una soluzione progettuale generale ad un problema ricorrente
B Una soluzione progettuale generale ad un problema particolare
C Una soluzione progettuale particolare ad un problema ricorrente
D Una soluzione software particolare ad un problema ricorrente
A Una soluzione progettuale generale ad un problema ricorrente
I pattern riguardanti le relazioni uno-a-molti sono:
A Solo Part-of
B Part-of e Istance-of
C Solo istance-of
D Solo ricorsivi
B Part-of e Istance-of
La reificazione di un attributo avviene quando:
A Quando si individua nelle specifiche un concetto non autonomo con proprietà associate, come relazione
B Quando si individua nelle specifiche un concetto autonomo con proprietà associate, come relazione
C Quando si individua nelle specifiche un concetto autonomo con proprietà associate, come attributo
D Quando si individua nelle specifiche un concetto autonomo con proprietà associate, come entità
C Quando si individua nelle specifiche un concetto autonomo con proprietà associate, come attributo
Reificare un attributo significa:
A L’attributo viene aggiunto all’entità
B L’attributo viene promosso ad entità
C L’attributo viene eliminato
D L’attributo viene promosso a relazione
B L’attributo viene promosso ad entità
Il pattern part-of:
A Riguarda una entità che è parte di un’altra entità in una relazione uno-a-uno
B Riguarda una entità che è parte di un’altra relazione in una relazione molti-a-molti
C Riguarda una entità che è parte di un’altra entità in una relazione molti-a-molti
D Riguarda una entità che è parte di un’altra entità in una relazione uno-a-molti
D Riguarda una entità che è parte di un’altra entità in una relazione uno-a-molti
Il pattern istance-of si applica quando:
A Le istanze delle occorrenze di una relazione sono istanze delle occorrenze dell’ altra entità
B Le istanze delle occorrenze di una entità di una relazione sono istanze delle occorrenze dell’ altra entità
C Le istanze delle occorrenze di una entità di una relazione sono istanze delle occorrenze di un’altra relazione
D Le istanze delle occorrenze di una entità in una relazione sono istanze delle occorrenze di un attributo composto
B Le istanze delle occorrenze di una entità di una relazione sono istanze delle occorrenze dell’ altra entità
La reificazione di una relazione binaria si applica quando:
A Si hanno due concetti legati da una relazione ricorsiva
B Si ha una relazione che legaaltre due relazioni
C Si ha un concetto che lega altri due concetti
D Si ha un concetto che lega due relazioni
C Si ha un concetto che lega altri due concetti
La reificazione di una relazione ricorsiva si ha quando:
A Si ha un concetto in relazione ricorsiva con un’altra entità
B Si ha una relazione ricorsiva con un’altra entità
C Si ha un concetto in relazione ricorsiva con un’altra relazione
D Si hanno due concetti ed un terzo concetto in relazione ricorsiva con loro
A Si ha un concetto in relazione ricorsiva con un’altra entità
Nell’esempio di relazione tra torneo ed una sua edizione annuale, siamo in presenza di un pattern di tipo:
A Part-of
B Istance-of
C Ricorsivo
D uno-a-uno
B Istance-of
Nell’esempio di relazione tra cinema e sue sale, si è in presenza di un pattern di tipo:
A Part-of
B Istance-of
C Ricorsivo
D uno-a-uno
A Part-of
Storicizzare un concetto significa:
A tenere conto dell’evoluzione temporale del concetto
B tenere conto dello storico di un concetto
C tenere conto dell’evoluzione relazionale del concetto
D tenere conto dell’evoluzione degli attributi del concetto
B tenere conto dello storico di un concetto
Evoluzione di un concetto significa:
A tenere conto dell’evoluzione temporale del concetto
B tenere conto dell’evoluzione funzionale del concetto
C tenere conto dell’evoluzione relazionale del concetto
D tenere conto dell’evoluzione degli attributi del concetto
A tenere conto dell’evoluzione temporale del concetto
Reificare una relazione ternaria significa:
A trasformare la relazione ternaria in altre entità principali
B trasformare la relazione ternaria in altre relazioni binarie reificando eventualmente una entità ad attributo
C trasformare la relazione ternaria in altre relazioni ternarie reificando eventualmente una relazione a entità
D trasformare la relazione ternaria in relazioni binarie reificando eventualmente una relazione a entità
D trasformare la relazione ternaria in relazioni binarie reificando eventualmente una relazione a entità
In un diagramma E-R, una relazione con più di tre entità è:
A altamente consigliata
B impossibile da rappresentare
C lo standard
D altamente sconsigliata
D altamente sconsigliata
Se si vogliono rappresentare due versioni di uno stesso software, una più vecchia ed una più nuova, il pattern da utilizzare nel diagramma E-R è:
A la storicizzazione di un concetto
B l’evoluzione di un concetto
C reificazione ternaria
D reificazione di generalizzazione
A la storicizzazione di un concetto
Se si vuole modellare un curriculum lavorativo con gli impieghi passati di una persona, nel diagramma E-R, il pattern da utilizzare è:
A la generalizzazione di un concetto
B la storicizzazione di un concetto
C l’evoluzione di un concetto
D la generalizzazione ternaria
B la storicizzazione di un concetto
Se si vuole modellare la regola che un sottoinsiemedi impiegati può essere anche un manager, il pattern da utilizzare è:
A evoluzione
B storicizzazone
C generalizzazione
D attributo di relazione
C generalizzazione
Si vuole modellare il fatto che un progetto può subire una evoluzione nel tempo. In questo caso il pattern da utilizzare è:
A relazione di un concetto
B generalizzazione di un concetto
C storicizzazione di un concetto
D evoluzione di un concetto
D evoluzione di un concetto
Se si vuole modellare un’azienda tenendo traccia anche dei dati passati e correnti, il pattern da utilizzare per il diagramma E-R è:
A relazione di un concetto
B generalizzazione di un concetto
C storicizzazione di un concetto
D evoluzione di un concetto
C storicizzazione di un concetto