Database part 2 Flashcards

1
Q

Un alias viene definito attraverso la parola chiave:

A WITH
B AS
C WHERE
D FROM

A

B AS

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2
Q

Un alias esiste:

A Per tutta la durata della sessione di collegamento al database
B Finchè si effettuano tutte le query da un utente
C Solo per la durata della query
D Solo per la durata dello schema del database

A

C Solo per la durata della query

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3
Q

Tra i vantaggi dell’uso di un alias si ha:

A Una scrittura più chiara e compatta
B Una scrittura più complessa
C Una scrittura migliore della clausola WHERE
D Una scrittura più efficiente della query

A

A Una scrittura più chiara e compatta

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4
Q

SQL permette di creare un ordinamento nel result-set attraverso la clausola:

A SORT BY
B SELECT BY
C ORDER
D ORDER BY

A

D ORDER BY

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5
Q

Il default di ritorno dell’operazione di ordinamento è:

A Discendente
B Ascendente
C Casuale
D Ascendente e Discendente

A

B Ascendente

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6
Q

In algebra relazionale tutte le condizioni vengono valutate:

A Su tutte le tuple contemporaneamente
B Su un sottoinsieme di almeno due tuple
C Su una tupla alla volta
D Su una tupla che però non abbia valori NULL

A

C Su una tupla alla volta

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7
Q

Lo standard SQL prevede:

A 4 operatori aggregati
B 2 operatori aggregati
C 7 operatori aggregati
D 5 operatori aggregati

A

D 5 operatori aggregati

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8
Q

L’operatore aggregato va inserito:

A Nella clausola SELECT
B Nella clausola FROM
C Nella clausola WHERE
D Nella clausola ALIAS

A

A Nella clausola SELECT

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9
Q

L’operatore aggregato SUM() torna:

A Un numero che rappresenta la somma di parte di una colonna numerica
B Un numero che rappresenta la somma di una colonna di testi
C Un numero che rappresenta la somma di una colonna numerica
D Un numero che rappresenta la somma di una colonna alfanumerica

A

C Un numero che rappresenta la somma di una colonna numerica

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10
Q

L’operatore aggregato AVG() torna:

A La media aritmetica dei valori di una colonna di testi
B La media aritmetica dei valori di una colonna numerica
C La media aritmetica ponderata dei valori di una colonna numerica
D La media aritmetica dei valori di una colonna numerica e alfanumerica

A

B La media aritmetica dei valori di una colonna numerica

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11
Q

Le funzioni possono essere applicate a partizioni delle relazioni attraverso la clausola:

A GROUP BY
B GROUP
C ALIAS
D GROUP WITH

A

A GROUP BY

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12
Q

La clausola HAVING consente di considerare:

A Righe
B Sottoinsiemi
C Colonne
D Schemi

A

B Sottoinsiemi

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13
Q

Gli operatori insiemistici SQL sono:

A 1
B 2
C 4
D 3

A

D 3

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14
Q

Nell’unione con il costrutto UNION:

A I duplicati vengono raddoppiati
B I duplicati vengono eliminati
C I duplicati non vengono eliminati
D I duplicati vengono posti a NULL

A

B I duplicati vengono eliminati

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15
Q

L’operatore intersect è l’operatore di:

A Differenza
B Unione
C L’intersezione
D Complemento

A

C L’intersezione

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16
Q

L’operatore Except prende anche il nome di:

A Minus
B Plus
C Union
D Intersect

A

A Minus

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17
Q

Se nella clausola HAVING manca la clausola GROUP BY, l’insieme di righe è trattato come:

A Un insieme di più raggruppamenti
B Un unico raggruppamento
C Un raggruppamento NULL
D Un raggruppamento di campi uguali

A

B Un unico raggruppamento

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18
Q

Come la clausola WHERE, anche la clausola HAVING ammette come argomento:

A Un’espressione logica su predicati booleani
B Un’espressione logica su predicati semplici
C Un’espressione booleana su predicati composti
D Un’espressione booleana su predicati semplici

A

D Un’espressione booleana su predicati semplici

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19
Q

La clausola GROUP BY ammette come argomento:

A Un insieme di tuple
B Un insieme di attributi
C Un insieme di relazioni
D Un insieme di schemi relazionali

A

B Un insieme di attributi

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20
Q

Se gli attributi degi operatori insiemistici hanno nome diverso, il risultato usa:

A Il nome del secondo attributo
B Il nome del primo attributo
C Un terzo attributo stabilito dal programmatore
D La concatenazione dei due attributi

A

B Il nome del primo attributo

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21
Q

La nidificazione può avvenire:

A solo nella clausola SELECT
B sia nella clausola FROM che nella clausola WHERE
C solo nella clausola WHERE
D solo nella clausola FROM

A

B sia nella clausola FROM che nella clausola WHERE

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22
Q

La parola chiave ANY:

A specifica che la riga soddisfa la condizione con tutti gli elementi restituiti dall’interrogazione
B specifica che la riga soddisfa la condizione con almeno uno degli elementi restituiti dall’interrogazione
C specifica che la riga soddisfa sempre la condizione
D specifica che la riga soddisfa la condizione solo quando la clausola from è assente

A

B specifica che la riga soddisfa la condizione con almeno uno degli elementi restituiti dall’interrogazione

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23
Q

il comando: INSERT INTO Tabella [ ( Attributi ) ] VALUES (Valori)

A inserisce una riga in uno schema di database
B inserisce un singolo attributo in una riga
C inserisce singole righe nelle tabelle
D inserisce righe multiple nelle tabelle

A

C inserisce singole righe nelle tabelle

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24
Q

In una INSERT gli attributi mancanti:

A prendono un valore immesso dall’utente al momento del comando
B prendono il valore di default se previsto
C prendono sempre il valore Null
D prendono un valore casuale

A

B prendono il valore di default se previsto

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25
Q

La seconda forma del comando INSERT consente di:

A inserire insiemi di righe in una tabella
B inserire una sola riga in una tabella
C inserire sempre un solo attributo in una tabella
D inserire una colonna in una tabella

A

A inserire insiemi di righe in una tabella

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26
Q

In un INSERT l’ordinamento degli attributi (se presente) e dei valori:

A può essere casuale
B dipende dal numero di righe della tabella
C e’ significativo
D non è significativo

A

C e’ significativo

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27
Q

Il comando DELETE:

A elimina sempre intere tabelle
B elimina uno schema relazionale
C elimina attributi da una relazione
D elimina righe da una tabella

A

D elimina righe da una tabella

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28
Q

In un comando DELETE se la clausola WHERE viene omessa:

A viene annullata tutta la tabella
B viene cancellata tutta la tabella
C viene cancellato lo schema che contiene la tabella
D vengono eliminate le ennuple che contengono valori null

A

B viene cancellata tutta la tabella

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29
Q

Il comando UPDATE consente di:

A aggiornare solo una riga di una tabella
B aggiornare solo una colonna di una tabella
C aggiornare sempre tutte le righe di una tabella
D aggiornare uno o più attributi delle righe diuna tabella che soddisfano l’eventuale Condizione

A

D aggiornare uno o più attributi delle righe diuna tabella che soddisfano l’eventuale Condizione

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30
Q

Il nuovo valore a cui viene posto un attributo con il comando UPDATE può essere:

A il valore nullo
B sempre il valore di dafault
C sempre il valore medio della riga
D sempre un valore alfanumerico

A

A il valore nullo

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31
Q

La clausola CHECK:

A Specifica vincoli di colonna
B Specifica vincoli di ennupla
C Specifica vincoli di JOIN
D Specifica vincoli di Selezione

A

B Specifica vincoli di ennupla

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32
Q

Le condizioni della clausola CHECK:

A Sono le stesse che possono apparire nella clausola WHERE
B Sono le stesse che possono apparire nella clausola FROM
C Sono le stesse che possono apparire nella clausola SELECT
D Sono le stesse che possono apparire nella clausola CREATE

A

A Sono le stesse che possono apparire nella clausola WHERE

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33
Q

La clausola ASSERTION:

A Specifica vincoli a livello di FROM
B Specifica vincoli a livello di WHERE
C Specifica vincoli a livello di SELECT
D Specifica vincoli a livello di schema

A

D Specifica vincoli a livello di schema

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34
Q

Ogni vincolo di integrità, definito tramite check o tramite asserzione, è associato:

A Ad una politica di controllo della selezione
B Ad una politica di Verifica della proiezione
C Ad una politica di controllo
D Ad una politica di JOIN

A

C Ad una politica di controllo

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35
Q

In una politica di controllo, un vincolo può essere:

A Immediato o differito
B Solo immediato
C Solo differito
D Nullo

A

A Immediato o differito

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36
Q

I vincoli differiti sono verificati:

A Solo all’inizio della transazione
B Solodurante la transazione
C Solo al termine della WHERE
D Solo al termine della transazione

A

D Solo al termine della transazione

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37
Q

Una vista è:

A Una tabella reale
B Una tabella virtuale
C Una tabella logica
D Una tabella fisica

A

B Una tabella virtuale

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38
Q

Una Vista è una relazione di cui:

A deve essere sempre presente una PRIMARY KEY
B Viene memorizzata solo la definizione
C Vengono memorizzate le tuple
D Possono essere cancellate tuple dal database

A

B Viene memorizzata solo la definizione

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39
Q

Le interrogazioni sulle viste:

A Si possono fare solo con il JOIN ad altre tabelle
B Si possono fare solo quando la vista non contiene valori NULL
C Possono fare riferimento alle viste come se fossero relazioni di base
D Non si possono fare

A

C Possono fare riferimento alle viste come se fossero relazioni di base

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40
Q

La clausola CHECK OPTION prevede che:

A Sono ammessi aggiornamenti solo sulle colonne della vista
B Sono ammessi aggiornamenti solo sulla PRIMAREY KEY
C Sono ammessi aggiornamenti solo sulle righe della vista
D Non si possono fare aggiornamenti

A

C Sono ammessi aggiornamenti solo sulle righe della vista

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41
Q

le funzioni scalari sono suddivise in:

A Famiglie
B Attributi
C Schemi
D Relazioni

A

A Famiglie

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42
Q

Le funzioni scalari possono essere utilizzate:

A All’esterno di espressioni complesse
B All’interno di espressioni
C All’interno della clausola WHERE
D All’interno della clausola JOIN

A

B All’interno di espressioni

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43
Q

La funzione char_lenght() restituisce:

A Il numero di caratteri numerici di una stringa
B I caratteri di una stringa
C La lunghezza di una stringa
D Il numero di caratteri letterali di una stringa

A

C La lunghezza di una stringa

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44
Q

La funzione cast() consente di:

A Modificare valori numerici
B Modificare valori solo letterali
C Cancellare numeri da una stringa
D Convertire valori da un dominio ad un altro

A

D Convertire valori da un dominio ad un altro

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45
Q

Le famiglie di funzioni condizionali sono:

A 3
B 4
C 1
D 2

A

A 3

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46
Q

La funzione coalescence():

A Restituisce tutti valori nulli di una espressione
B Restituisce il primo valore non nullo
C Restituisce una espressione
D Restituisce una tabella

A

B Restituisce il primo valore non nullo

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47
Q

Un trigger è:

A Una particolare tabella
B Una regola attiva in una base di dati
C Una regola passiva in una base di dati
D Un particolare schema di basi di dati

A

B Una regola attiva in una base di dati

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48
Q

Il paradigma di comportamento di un trigger è:

A Evento-Condizione
B Azione-Condizione
C Condizione-Evento
D Evento-Condizione-Azione

A

D Evento-Condizione-Azione

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49
Q

Quando accade un evento il trigger è:

A Spento
B Interrotto
C Attivato
D Parametrizzato

A

C Attivato

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50
Q

I livelli di granularità di un TRIGGER sono:

A 5
B 4
C 3
D 2

A

D 2

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51
Q

Il comando GRANT OPTION specifica:

A Se il privilegio può essere trasmesso ad altri utenti
B Se il privilegio può riguardare una transazione
C Se il privilegio rilascia l’opzione di variazione schema
D Se l’utente non deve avere privilegi

A

A Se il privilegio può essere trasmesso ad altri utenti

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52
Q

Un utente si può autorizzare a vedere solo alcune ennuple di una relazione:

A Attraverso una vista
B Attraverso una query
C Attraverso una espressione
D Attraverso un operatore relazionale

A

A Attraverso una vista

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53
Q

Le clausole RESTRICT e CASCADE del comando REVOKE servono per:

A La propagazione delle revoche
B La propagazione delle Transazioni
C La propagazione degli UPDATE
D La propagazione delle SELECT

A

A La propagazione delle revoche

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54
Q

Una transazione inizia:

A Prima del primo comando SQL
B Alla fine dei comandi SQL
C Al primo comando SQL
D Al secondo comando SQL

A

C Al primo comando SQL

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55
Q

Con il comando ROLLBACK:

A Si riavvia la transazione
B Si rinuncia all’esecuzione delle operazioni specificate prima della transazione
C Si rinuncia all’esecuzione delle operazioni specificate dalla transazione
D Si avviano le operazioni specificate dalla transazione

A

C Si rinuncia all’esecuzione delle operazioni specificate dalla transazione

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56
Q

Le proprietà acide di una transazione sono:

A 5
B 4
C 3
D 2

A

B 4

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57
Q

Una transazione è ‘Consistente’ quando:

A La sequenza di operazioni sulla base di dati viene eseguita per intero e poi annullata
B La sequenza di operazioni sulla base di dati non viene eseguita
C La sequenza di operazioni sulla base di dati viene eseguita per intero o per niente
D La sequenza di operazioni sulla base di dati viene eseguita per intero

A

C La sequenza di operazioni sulla base di dati viene eseguita per intero o per niente

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58
Q

Una transazione è ‘Coerente’ quando:

A Il suo effetto è nullo
B Il suo effetto è incoerente
C Il suo effetto è misurabile
D Il suo effetto è coerente

A

D Il suo effetto è coerente

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59
Q

Il comando COMMIT WORK:

A Avvia le operazioni sulla base di dati
B Ferma le operazioni effettuate sulla base di dati
C Avvia tutte le query sulla base di dati
D Avvia un trigger

A

A Avvia le operazioni sulla base di dati

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60
Q

Un sistema ‘Transazionale’ è un sistema dove:

A Esistono le operazioni di commit e rollback
B Valgono almeno due delle proprietà acide della transazioni
C Valgono le proprietà acide della transazioni
D Valgono i trigger

A

C Valgono le proprietà acide della transazioni

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61
Q

La progettazione di una base di dati:

A e’ una delle attività di sviluppo di un sistema hardware
B e’ una delle attività di sviluppo di un sistema informativo
C e’ una delle attività di sviluppo di un sistema informatico
D e’ una delle attività di sviluppo di un programma software

A

B e’ una delle attività di sviluppo di un sistema informativo

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62
Q

Il ciclo di vita di un sistema informativo è:

A l’insieme delle attività svolte da analisti
B la sequenzializzazione delle attività svolte da analisti, progettisti, utenti
C l’insieme e la sequenzializzazione delle attività svolte da analisti, progettisti, utenti
D l’insieme delle attività svolte da analisti, progettisti, utenti

A

C l’insieme e la sequenzializzazione delle attività svolte da analisti, progettisti, utenti

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63
Q

Il ciclo di vita di un sistema informatovo si compone di:

A 6 fasi
B 5 fasi
C 7 fasi
D 4 fasi

A

A 6 fasi

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64
Q

Lo studio di fattibilità di un sistema informativo:

A serve a definire costi e priorità di un sistema informativo
B serve a definire solo i costi
C serve a definire solo le priorità di un sistema informativo
D serve a definire gli attori di processo

A

A serve a definire costi e priorità di un sistema informativo

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65
Q

Nella fasi di implementazione di un sistema informativo:

A vengono solo intervistati gli stakeholders di processo
B viene prodotto solo il codice dei programmi
C viene costruita e popolata la sola base di dati
D viene costruita e popolata la base di dati e viene prodotto il codice dei programmi

A

D viene costruita e popolata la base di dati e viene prodotto il codice dei programmi

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66
Q

La fase di validazione e collaudo di un sistema informativo:

A serve a verificare se l’utente valida le procedure
B serve a verificare il corretto funzionamento e la qualità del sistema informativo
C serve a verificare solo la qualità del sistema informativo
D serve a verificare solo il corretto funzionamento del sistema informativo

A

B serve a verificare il corretto funzionamento e la qualità del sistema informativo

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67
Q

La progettazione di un sistema informativo si basa:

A sulla progettazione dei dati, delle applicazioni e degli utenti
B solo sulla progettazione delle applicazioni
C sulla progettazione dei dati e delle applicazioni
D solo sulla progettazione dei dati

A

C sulla progettazione dei dati e delle applicazioni

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68
Q

Il processo sul quale si basa il ciclo di vita di un sistema informativo:

A e’ sempre e solo sequenziale sulle fasi
B e’ sempre e solo iterativo su più cicli
C può essere a tratti sequenziale ed a tratti iterativo su più fasi
D e’ solo a cascata

A

C può essere a tratti sequenziale ed a tratti iterativo su più fasi

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69
Q

Le basi di tati costituiscono:

A le procedure di utilizzo dei dati da parte degli utenti
B tutto un sistema informatico
C tutto un sistema informativo
D solo una parte di un sistema informativo

A

D solo una parte di un sistema informativo

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70
Q

La prototipizzazione

A e’ una fase che a volte si aggiunge come primo blocco alle fasi standard di un sistema informativo
B e’ una delle fasi standard del ciclo di vita di un sistema informativo
C e’ sempre la prima fase del ciclo di vita di un sistema informativo
D e’ la fase di consegna all’utente finale di un sistema informativo

A

A e’ una fase che a volte si aggiunge come primo blocco alle fasi standard di un sistema informativo

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71
Q

Per metodologia di progettazione in generale si intende:

A Decomposizione dell’intera attività di progetto in passi successivi dipendenti tra loro
B Decomposizione dell’intera attività di progetto in passi successivi indipendenti tra loro
C Accorpamento dell’intera attività di progetto in un unico passo
D Progettazione dei requisiti degli utenti

A

B Decomposizione dell’intera attività di progetto in passi successivi indipendenti tra loro

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72
Q

Una metodologia di progettazione deve avere le seguenti proprietà:

A Generalità e qualità
B Generalità e facilità d’uso
C Generalità, qualità e facilità d’uso
D Facilità d’uso e basi costi di impegno

A

C Generalità, qualità e facilità d’uso

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73
Q

La progettazione di una base di dati si basa su:

A Un livello
B Quattro livelli
C Due livelli
D Tre livelli

A

D Tre livelli

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74
Q

La progettazione logica di n database produce:

A Lo schema logico
B Lo schema concettuale
C Lo schema fisico
D Lo schema dei dati

A

A Lo schema logico

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Q

IL modello concettuale di un database più noto è il modello:

A Oracle
B Entità-Relazione
C DB2
D Virtuale

A

B Entità-Relazione

76
Q

Un esempio di modello logico di un database è il modello:

A Fisico
B Reticolare
C Lineare
D DBX

A

B Reticolare

77
Q

Il modello fisico dei dati riguarda:

A L’organizzazione dei file, degli indici e delle memorie di massa che conterranno il database
B L’organizzazione dei soli file
C L’organizzazione dei soli indici
D L’organizzazione dei file e degli indici

A

D L’organizzazione dei file e degli indici

78
Q

Le specifiche sui dati di un database riguardano:

A Il contenuto del modello concettuale
B Il contenuto della base di dati
C La capienza dei server
D Solamente il formato della base di dati

A

B Il contenuto della base di dati

79
Q

La progettazione concettuale riguarda:

A Il SE fare (If)
B Il QUANDO fare (Timing)
C Il CHE COSA fare (Analisi)
D Il COME fare (Progettazione)

A

C Il CHE COSA fare (Analisi)

80
Q

Generalmente, alcuni modelli di riferimento per descrivere I dati di ingresso e uscita delle varie fasi appartengono ad una metodologia di:

A Analisi
B Sviluppo
C Progettazione
D Collaudo

A

C Progettazione

81
Q

Il modello E-R venne formalizzato dal prof. Peter Chen nel:

A 1976
B 1978
C 1980
D 1982

A

A 1976

82
Q

Il modello E-R è un modello:

A Software
B Teorico
C Fisico
D Logico

A

B Teorico

83
Q

I costrutti base di un modello E-R sono:

A Entità e Attributo
B Entità e Relazione
C Entità, Relazione, Attributo
D Entità, Relazione, Attributo, Identificatore

A

C Entità, Relazione, Attributo

84
Q

Nel modello E-R, una Entità è:

A Classe di occorrenze di interesse
B Clesse di relazioni di interesse
C Classe di oggetti software
D Classe di oggetti della realtà di interesse

A

D Classe di oggetti della realtà di interesse

85
Q

Nel modello E-R, una entità viene rappresentata graficamente da:

A Un rombo con il nome dell’entità
B Una freccia con il nome dell’entità
C Un rettangolo con il nome dell’entità
D Un cerchio con il nome dell’entità

A

C Un rettangolo con il nome dell’entità

86
Q

Nel modello E-R, una occorrenza di una entità è:

A La relazione stessa
B L’oggetto stesso
C La classe di oggetti
D Un concetto astratto di entità

A

B L’oggetto stesso

87
Q

Nel modello E-R una relazione R è:

A Un legame logico fra due o più entità, rilevante nell’applicazione di interesse
B Un legame fisico fra due o più entità, rilevante nell’applicazione di interesse
C Un legame concettuale fra due o più entità, rilevante nell’applicazione di interesse
D Un legame disgiunto fra due o più entità, rilevante nell’applicazione di interesse

A

A Un legame logico fra due o più entità, rilevante nell’applicazione di interesse

88
Q

Nel modello E-R, una relazione è rappresentata da:

A Un insieme di occorrenze
B Un rombo con il nome
C Un rettangolo con il nome della relazione
D Una freccia con il nome della relazione

A

B Un rombo con il nome

89
Q

Nel modello E-R, nell’ambito di una relazione R:

A Ci possono essere solo n-ple ripetute
B Ci possono essere solo coppie ripetute
C Non ci possono essere n-ple ripetute
D Ci possono essere n-ple ripetute

A

C Non ci possono essere n-ple ripetute

90
Q

Nel modello E-R, una relazione R:

A Può avere più versi
B Ha un verso solo in alcuni casi particolari
C Non ha mai un verso
D Ha sempre un verso

A

C Non ha mai un verso

91
Q

Una relazione è:

A un legame logico fra due o più entità, rilevante nell’applicazione di interesse
B un legame logico fra tre o più entità, rilevante nell’applicazione di interesse
C un legame fisico fra tre o più entità, rilevante nell’applicazione di interesse
D un legame logico rilevante nell’applicazione di interesse

A

A un legame logico fra due o più entità, rilevante nell’applicazione di interesse

92
Q

Una relazione è ricorsiva è una relazione:

A sempre ternaria
B tra una entità ed un’altra entità collegata
C tra una entità e se stessa
D sempre binaria

A

C tra una entità e se stessa

93
Q

Una relazione ricorsiva con ruoli:

A e’ sempre ternaria
B ha una simmetria variabile
C non è simmetrica
D e’ simmetrica

A

C non è simmetrica

94
Q

Un attributo è:

A proprietà elementare esclusiva di una relazione, di interesse ai fini dell’applicazione
B proprietà elementare esclusiva di una entità, di interesse ai fini dell’applicazione
C proprietà elementare di una tabella, di interesse ai fini dell’applicazione
D proprietà elementare di un’entità o di una relazione, di interesse ai fini dell’applicazione

A

D proprietà elementare di un’entità o di una relazione, di interesse ai fini dell’applicazione

95
Q

Il dominio di un attributo è:

A una particolare relazione
B un insieme di valori
C un valore di un insieme
D un insieme di entità

A

B un insieme di valori

96
Q

Un attributo composto:

A raggruppa attributi di una medesima entità o relazione che presentino affinità nel loro uso
B raggruppa attributi di diverse entità o relazioni che presentino affinità nel loro uso
C raggruppa attributi, esclusivamente di una relazione, che presentino affinità nel loro uso
D raggruppa attributi, esclusivamente di una medesima entità che presentino affinità nel loro uso

A

A raggruppa attributi di una medesima entità o relazione che presentino affinità nel loro uso

97
Q

Via, Numero civico e CAP rappresentano, per una persona:

A un attributo composto
B un attributo binario
C un attributo ricorsivo
D un attributo monadico

A

A un attributo composto

98
Q

La residenza di una persona in una città è un esempio di:

A relazione ternaria
B attributo composto
C attributo
D relazione

A

D relazione

99
Q

Una relazione ricorsiva ternaria è composta da:

A una relazione e due entità
B una relazione ed una entità
C una relazione e tre entità
D due relazioni e una entità

A

A una relazione e due entità

100
Q

Un qttributo si rappresenta attraverso

A un rettangolo
B un rombo
C una linea con un piccolo cerchio ad una estremità
D una linea

A

C una linea con un piccolo cerchio ad una estremità

101
Q

La cardinalità di una relazione:

A coppia di valori interi associati a ogni entità che partecipa a una relazione
B tripla di valori interi associatà ad ogni entità che partecipa ad una relazione
C un valore intero associato ad ogni entità che partecipa ad una relazione
D voppia di valori interi associati a ogni relazione

A

A coppia di valori interi associati a ogni entità che partecipa a una relazione

102
Q

In una cardinalità di una relazione, il valore zero indica:

A la partecipazione dell’entità richiede altri valori
B la partecipazione dell’entità è opzionale
C la partecipazione dell’entità è obbligatoria
D la partecipazione dell’entità è nulla

A

B la partecipazione dell’entità è opzionale

103
Q

Se la cardinalità dell’entità Impiegato è (0,N) rispetto ad una relazione R con l’entità incarico significa che:

A l’entità Impiegato partecipa sempre o con occorrenza 0 o con un numero elevato di occorrenze
B l’entità Impiegato non partecipa alla relazione R (non ha mai incarichi)
C l’entità Impiegato partecipa alla relazione R in modo opzionale oppure fino ad un numero imprecisato di incarichi
D l’entità Impiegato partecipa alla relazione R sempre fino ad un numero imprecisato di incarichi

A

C l’entità Impiegato partecipa alla relazione R in modo opzionale oppure fino ad un numero imprecisato di incarichi

104
Q

I tipi di relazioni binarie con cardinalità massima sono:

A 1
B 2
C 4
D 3

A

D 3

105
Q

Una cardinalità binaria massima di una relazione R, di tipo UNO-A-MOLTI tra due occorrenze A e B, di tipo UNO-A-MOLTI, dalla parte di B,significa che:

A ciascuna occorrenza di B è in relazione con una ed una sola occorrenza di A
B ciascuna occorrenza di B è in relazione con un numero imprecisato di occorrenze di A
C ciascuna occorrenza di A è in relazione con un numero imprecisato occorrenze della relazione
D ciascuna occorrenza A è in relazione con un numero imprecisato di entità B

A

B ciascuna occorrenza di B è in relazione con un numero imprecisato di occorrenze di A

106
Q

In una relazione n-aria:

A le entità coinvolte partecipano quasi sempre con cardinalità massima pari ad 1
B le entità coinvolte partecipano quasi sempre con cardinalità minima
C le entità coinvolte partecipano quasi sempre con cardinalità massima pari ad N
D le entità coinvolte partecipano quasi sempre con cardinalità massima pari ad 1

A

C le entità coinvolte partecipano quasi sempre con cardinalità massima pari ad N

107
Q

Un attributo con cardinalità minima uguale a zero è:

A obbligatorio
B multi-valore
C minimale
D opzionale

A

D opzionale

108
Q

Un attributo è multi-valore se la sua cardinalità massima è pari a:

A 1
B N
C 0
D alla cardinalità della relazione

A

B N

109
Q

Molto spesso gli attributi multi-valore vengono convertiti in:

A entità
B relazioni binarie
C cardinalità
D relazioni ternarie

A

A entità

110
Q

Se la cardinalità di un attributo viene omessa è da intendersi:

A (0,1)
B (1,1)
C (1,N)
D (0,N)

A

B (1,1)

111
Q

Un identificatore di una entità nel modello E-R è:

A Uno strumento per l’identificazione univoca delle occorrenze di una entità
B Uno strumento per l’identificazione univoca delle occorrenze di una relazione
C Uno strumento per l’identificazione biunivoca delle occorrenze di una entità
D Uno strumento per l’identificazione univoca degli attributi di una entità

A

A Uno strumento per l’identificazione univoca delle occorrenze di una entità

112
Q

Nel modello E-R, un identificatore di una entità può essere:

A Interno, esterno o composto
B Interno o esterno
C Solo Interno
D Solo esterno

A

B Interno o esterno

113
Q

In un diagramma E-R, ogni entità:

A Può avere solo un identificatore interno
B Può non possedere identificatori
C Deve possedere almeno un identificatore
D Deve possedere almeno due identificatori

A

C Deve possedere almeno un identificatore

114
Q

Nel diagramma E-R, una generalizzazione

A Mette in relazione due relazioni in modo paritario
B Mette in relazione due entità di pari livello
C Mette in relazione una o più entità E1, E2, …, En tra loro
D Mette in relazione una o più entità E1, E2, …, En con una entità E, che le comprende come casi particolari

A

D Mette in relazione una o più entità E1, E2, …, En con una entità E, che le comprende come casi particolari

115
Q

In un diagramma E-R, se E (genitore) è generalizzazione di E1, E2, …, En (figli), allora:

A Ogni occorrenza di E1, E2, …, En è occorrenza anche di E
B Ogni occorrenza di E1, E2, …, En è attributo di E
C Ogni relazione di E1, E2, …, En è anche relazione di E
D Ogni attributo di E1, E2, …, En è anche attributo di E

A

A Ogni occorrenza di E1, E2, …, En è occorrenza anche di E

116
Q

Nel diagramma E-R, una generalizzazione è esclusiva quando:

A Ogni occorrenza dell’entità figlia è occorrenza di al più una delle entità padre
B Ogni occorrenza dell’entità genitore è occorrenza di al più una delle entità figlie
C Ogni occorrenza dell’entità genitore non è mai occorrenza delle entità figlie
D Ogni occorrenza dell’entità genitore è occorrenza di al più n entità figlie

A

B Ogni occorrenza dell’entità genitore è occorrenza di al più una delle entità figlie

117
Q

In un diagramma E-R:

A Solo alcune proprietà dell’entità genitore vengono ereditate dalle relazioni e non rappresentate esplicitamente
B Solo alcune proprietà dell’entità genitore vengono ereditate dalle entità figlie e non rappresentate esplicitamente
C Tutte le proprietà (attributi, relazioni, altre generalizzazioni) dell’entità genitore vengono ereditate dalle entità figlie e non rappresentate esplicitamente
D Tutte le proprietà (attributi, relazioni, altre generalizzazioni) dell’entità genitore vengono ereditate dalle entità di pari grado

A

C Tutte le proprietà (attributi, relazioni, altre generalizzazioni) dell’entità genitore vengono ereditate dalle entità figlie e non rappresentate esplicitamente

118
Q

In un diagramma E-R, se una generalizzazione ha solo un’entità figlia si parla di:

A Insieme nullo
B Unione
C Intersezione
D Sottoinsieme

A

D Sottoinsieme

119
Q

In un diagramma E-R, un’entità può essere inclusa in più gerarchie, come:

A Solo come genitore
B Genitore e/o come figlia
C Solo come figlia
D Solo come Genitore o figlia

A

B Genitore e/o come figlia

120
Q

In un diagramma E-R, una identificazione esterna è possibile solo attraverso una relazione a cui l’entità da identificare partecipa con cardinalità:

A (0,1)
B (N,M)
C (1,N)
D (1,1)

A

D (1,1)

121
Q

Il modello E-R è sufficientemente espressivo per rappresentare:

A Dati
B Vincoli
C Operazioni
D Programmi SQL

A

A Dati

122
Q

In uno schema E-R compaiono :

A Solo i dati dei vari concetti in esso presenti
B Solo i nomi dei vari concetti in esso presenti
C Solo i vincoli dei vari concetti in esso presenti
D Sia i vincoli che i sati associati ai concetti in esso presenti

A

B Solo i nomi dei vari concetti in esso presenti

123
Q

Il seguente vincolo: “un impiegato non può avere uno stipendio maggiore di quello del direttore del dipartimento al quale afferisce”:

A E’ rappresentabile solo quando la relazione tra impiegato e stipendio è ricorsiva
B A volte è rappresentabile in un diagramma E-R
C E’ sempre rappresentabile in un diagramma E-R
D Non è mai rappresentabile in un diagramma E-R

A

D Non è mai rappresentabile in un diagramma E-R

124
Q

Per la descrizione di un concetto rilevante per l’applicazione, in un diagramma E-R, fi fa ricorso ad:

A Un glossario
B Al diagramma logico
C Allo schema fisico
D Un glossario insiee ad una tabella

A

A Un glossario

124
Q

Una Business Rule è:

A Una regola per la costruzione delle relazioni
B Una regola proveniente da entità esterne al dominio applicativo
C Una regola propria del dominio applicativo
D Una regola per la costruzione delle entità

A

C Una regola propria del dominio applicativo

125
Q

La seguente asserzione: “il numero degli impiegati di un dipartimento si ottiene contando gli impiegati che vi afferiscono” è un esempio di:

A Vincolo di completezza
B Vincolo di integrità
C Derivazione
D Derivazione esterna

A

C Derivazione

125
Q

La seguente asserzione: “il direttore di un dipartimento deve afferire a tale dipartimento”, rappresenta in un diagramma E-R:

A Un vincolo di integrità solo sugli attributi dell’applicazione
B Un vincolo di integrità sui dati dell’applicazione
C Un vincolo di integrità solo sulle relazioni dell’applicazione
D Un vincolo di integrità solo sulle entità dell’applicazione

A

B Un vincolo di integrità sui dati dell’applicazione

126
Q

Il dizionario dei dati per un dominio applicativo è composto da:

A Una tabella delle relazioni ed una tabella delle regole aziendali
B Una tabella delle entità, ed una tabella delle relazioni
C Una tabella delle entità, ed una tabella delle regole aziendali
D Una tabella delle entità, una delle relazioni ed una delle regole aziendali

A

D Una tabella delle entità, una delle relazioni ed una delle regole aziendali

127
Q

Per implementare una regola aziendale, non rappresentabile con il diagramma E-R, si può ricorrere anche al linguaggio:

A Java
B SQL
C C
D Python

A

B SQL

128
Q

Un costrutto del tipo: “ si ottiene “ , nello studio di un dominio di dati, è tipico di:

A Un concetto rilevante per l’applicazione
B Un concetto non esprimibile nello schema E-R
C Una derivazione
D Un vincolo di integrità sui dati dell’applicazione

A

C Una derivazione

129
Q

UML sta per:

A Unified Modeling Language
B Unique Modeling Language
C Unified Motherbord Language
D Unified Modeling Limited

A

A Unified Modeling Language

130
Q

In UML per rappresentare la modellazione dei dati si utilizza:

A Il diagramma di collaborazione
B Il diagramma degli oggetti
C Il diagramma delle classi
D Il diagramma dei casi d’uso

A

B Il diagramma degli oggetti

131
Q

In UML, una classe viene rappresentata con:

A Solo attributi e operazioni ammissibili sui dati
B Solo nome e attributi
C Nome, attributi, operazioni ammissibili sui dati
D Nome, attributi, operazioni ammissibili sui dati e relazioni

A

C Nome, attributi, operazioni ammissibili sui dati

132
Q

Nel modello E-R, rispetto all’UML, una classe corrisponde:

A Ad un identificatore
B Ad un attributo
C Ad una relazione
D Ad una entità

A

D Ad una entità

133
Q

In UML, nel diagramma delle classi, un’associazione tra le classi corrisponde a:

A Un identificatore del modello E-R
B Una relazione del modello E-R
C Una entità del modello E-R
D Un attributo del modello E-R

A

B Una relazione del modello E-R

134
Q

In UML, in una associazione tra classi:

A Non è possibile assegnare attributi
B E’ sempre possibile assegnare attributi
C Solo in alcuni casi è possibile assegnare attributi
D Un attributo viene trattato come una entità

A

A Non è possibile assegnare attributi

135
Q

La reificazione di un’associazione, nel diagramma delle classi, consiste nel:

A Trasformare l’associazione in una classe legata alle classi originarie con identificatori binari
B Trasformare l’associazione in una classe legata alle classi originarie con identificatori binari
C Trasformare l’associazione in una entità, legata alle classi originarie con associazioni binarie
D Trasformare l’associazione in una classe legata alle classi originarie con associazioni ternarie

A

C Trasformare l’associazione in una entità, legata alle classi originarie con associazioni binarie

136
Q

In un diagramma UML delle classi, come identificatore interno si usa:

A Una classe particolare
B Un attributo
C La classe di associazione
D Il vincolo utente

A

D Il vincolo utente

137
Q

In un diagramma UML delle classi, come identificatore esterno si usa:

A Lo stereotipo
B L’associazione
C L’attributo
D La classe stessa

A

A Lo stereotipo

138
Q

Uin un diagramma delle classi, il simbolo “*” in una associazione sta a significare una cardinalità:

A (1,N)
B (1,1)
C (1,N)
D (0,N)

A

D (0,N)

139
Q

In un diagramma E-R, una generalizzazione viene rappresentata graficamente attraverso:

A Delle frecce che congiungono le entità figlie con l’entità genitore
B Dei blocchi che congiungono le entità figlie con l’entità genitore
C Dei rombi che congiungono le entità figlie con l’entità genitore
D Delle frecce tratteggiate che congiungono le entità figlie con l’entità genitore

A

A Delle frecce che congiungono le entità figlie con l’entità genitore

140
Q

In un diagramma E-R, una generalizzazione è totale se:

A Ogni occorrenza dell’entità genitore può essere una occorrenza di almeno una delle entità figlie
B Ogni occorrenza dell’entità genitore è una occorrenza di almeno una delle entità figlie
C Ogni occorrenza dell’entità genitore è una occorrenza di tutte le entità figlie
D Ogni occorrenza dell’entità genitore è una entità ricorsiva

A

B Ogni occorrenza dell’entità genitore è una occorrenza di almeno una delle entità figlie

141
Q

In un diagramma E-R, una generalizzazione tra PERSONA, UOMO e DONNA è:

A Nulla
B Parziale
C Totale
D Mista

A

C Totale

142
Q

In una generalizzazione, ogni occorrenza dell’entità figlia:

A E’ un’occorrenza dell’entità mista
B E’ un’occorrenza dell’entità paritaria
C Non è mai un’occorrenza dell’entità genitore
D E’ anche un’occorrenza dell’entità genitore

A

D E’ anche un’occorrenza dell’entità genitore

143
Q

In un diagramma E-R, una generalizzazione è esclusiva se:

A Ogni occorrenza dell’entità genitore è al più un’occorrenza di una delle entità figlie
B Ogni occorrenza dell’entità genitore è un’occorrenza multipla di una delle entità figlie
C Ogni occorrenza dell’entità genitore non è mai un’occorrenza di una delle entità figlie
D Ogni occorrenza dell’entità genitore non è mai un’occorrenza di una delle entità figlie

A

A Ogni occorrenza dell’entità genitore è al più un’occorrenza di una delle entità figlie

144
Q

Un diagramma UML si può documentare con l’uso di:

A Altri schemi
B Note
C Altre classi
D Altre relazioni tra classi

A

B Note

145
Q

Se un CD ha codice e titolo come attributi, il codice rappresenta:

A Una entità
B Un attributo come gli altri
C L’identificatore
D Una reiezione

A

C L’identificatore

146
Q

In un diagramma E-R, per l’entità automobile, l’identificatore migliore è:

A La marca
B La categoria
C Il nome
D La targa

A

D La targa

147
Q

La relazione tra l’entità automobile e l’entità categoria è una relazione:

A (0,N)
B (1,N)
C (1,1)
D (0,1)

A

C (1,1)

148
Q

La seguente affermazione:”Ogni uomo è padre di altri uomini e figlio di due uomini “ viene rappresentata con:

A Attraverso una relazione con identificatore ricorsivo
B Attraverso una relazione ricorsiva con ruoli
C Attraverso una relazione ricorsiva semplice
D Attraverso una entità ricorsiva

A

B Attraverso una relazione ricorsiva con ruoli

149
Q

La progettazione concettuale, tra le tante attività prevede:

A L’analisi del software del sistema informatico
B L’analisi dei requisiti
C L’analisi delle prestazioni dell’hardware delle macchine
D L’analisi del numero di macchine collegate

A

B L’analisi dei requisiti

150
Q

Una delle possibili fonti dei requisiti è:

A La modulistica
B Il diagramma E-R
C Il diagramma logico
D Il diagramma fisico

A

A La modulistica

151
Q

Una delle attività di analisi dei requisiti è l’interazione con l’utente la quale richede anche:

A La richiesta di specifiche funzionali
B La richiesta dello schema fisico
C La richiesta di definizioni e classificazioni
D La richiesta dello schema logico

A

C La richiesta di definizioni e classificazioni

152
Q

Nella documentazione descrittiva di una realtà di interesse è necessario:

A Scrivere le frasi solo sui ruoli dell’utente
B Scrivere le frasi solo sulle funzioni
C Scrivere solo le frasi sui dati
D Separare le frasi sui dati da quelle sulle funzioni

A

D Separare le frasi sui dati da quelle sulle funzioni

153
Q

Il Glossario dei termini, per ogni termine deve contenere:

A Una descrizione, eventuali sinonimi e i collegamenti con altri termini
B Una descrizione sommaria e non strutturata dei termini di dominio
C Una descrizione dei sinonimi e delle entità
D Una descrizione dei termini e delle relazioni

A

A Una descrizione, eventuali sinonimi e i collegamenti con altri termini

154
Q

L’analisi dei requisiti consiste nel:

A Chiarimento e nell’organizzazione delle specifiche logiche
B Chiarimento e nell’organizzazione delle specifiche dei requisiti
C Chiarimento e nell’organizzazione delle specifiche del diagramma E-R
D Chiarimento e nell’organizzazione delle specifiche di progettazione

A

B Chiarimento e nell’organizzazione delle specifiche dei requisiti

155
Q

I requisiti di un’applicazioneprovengono:

A Da esperti informatici
B Da fonti diverse
C Solo dagli utenti finali
D Solo dai committenti

A

B Da fonti diverse

156
Q

Nell’analisi dei requisiti di una realtà di interesse, le eventuali realizzazion preesistenti:

A Devono essere prese in considerazione solo se ancora funzionanti
B Non fanno parte della documentazione di interesse
C Devono essere sicuramente prese sempre in considerazione
D Devono essere prese in considerazione solo se non più funzionanti

A

C Devono essere sicuramente prese sempre in considerazione

157
Q

Per caratteristiche del sistema si intendono:

A Solo gli aspetti dinamici del sistema
B Solo gli aspetti statici del sistema
C Sia gli aspetti statici che gli aspetti dinamici
D Dipende dalla tipologia di sistema

A

C Sia gli aspetti statici che gli aspetti dinamici

158
Q

Nell’analisi dei requisiti, le verifiche di comprensione e consistenza delle informazioni che si raccolgono vanno fatte:

A Con il glossario dei dati
B Con la semplificazione del sosftware
C Con lettura delle documentazione
D Con interviste all’utente

A

D Con interviste all’utente

159
Q

Per rappresentare un concetto presente nelle specifiche attraverso un costrutto E-R, ci si basa su:

A Le definizioni dei costrutti de modello del ciclo di vita
B Le definizioni dei costrutti de modello E-R
C Le definizioni dei costrutti de modello logico
D Le definizioni dei costrutti de modello fisico

A

B Le definizioni dei costrutti de modello E-R

160
Q

Esiste una rappresentazione univoca in E-R di un insieme di specifiche:

A Sempre
B Mai
C A volte
D Dipende dal contesto logico

A

C A volte

161
Q

Se un concetto ha proprietà significative e/o descriva oggetti con esistenza autonoma è opportuno rappresentarlo con:

A Una generalizzazione
B Un attributo
C Una relazione
D Una entità

A

D Una entità

162
Q

L’età di un insegnante è un classico esempio di:

A Attributo
B Entità
C Relazione
D Generalizzazione

A

A Attributo

163
Q

La partecipazione di uno studente ad un corso è un classico esempio di:

A Attributo
B Relazione
C Entità
D Generalizzazione

A

B Relazione

164
Q

Se uno o più concetti risultano essere casi particolari di un altro concetto, è opportuno rappresentarli con:

A Una relazione
B Una generalizzazione
C Una entità
D Un attributo

A

B Una generalizzazione

165
Q

Se nelle specifiche appare un concetto che associa due entità, esso si traduce in:

A Una generalizzazione
B Un attributo
C Una entità
D Una relazione

A

D Una relazione

166
Q

Un pattern può essere definito come:

A Una soluzione progettuale generale ad un problema ricorrente
B Una soluzione progettuale generale ad un problema particolare
C Una soluzione progettuale particolare ad un problema ricorrente
D Una soluzione software particolare ad un problema ricorrente

A

A Una soluzione progettuale generale ad un problema ricorrente

167
Q

I pattern riguardanti le relazioni uno-a-molti sono:

A Solo Part-of
B Part-of e Istance-of
C Solo istance-of
D Solo ricorsivi

A

B Part-of e Istance-of

168
Q

La reificazione di un attributo avviene quando:

A Quando si individua nelle specifiche un concetto non autonomo con proprietà associate, come relazione
B Quando si individua nelle specifiche un concetto autonomo con proprietà associate, come relazione
C Quando si individua nelle specifiche un concetto autonomo con proprietà associate, come attributo
D Quando si individua nelle specifiche un concetto autonomo con proprietà associate, come entità

A

C Quando si individua nelle specifiche un concetto autonomo con proprietà associate, come attributo

169
Q

Reificare un attributo significa:

A L’attributo viene aggiunto all’entità
B L’attributo viene promosso ad entità
C L’attributo viene eliminato
D L’attributo viene promosso a relazione

A

B L’attributo viene promosso ad entità

170
Q

Il pattern part-of:

A Riguarda una entità che è parte di un’altra entità in una relazione uno-a-uno
B Riguarda una entità che è parte di un’altra relazione in una relazione molti-a-molti
C Riguarda una entità che è parte di un’altra entità in una relazione molti-a-molti
D Riguarda una entità che è parte di un’altra entità in una relazione uno-a-molti

A

D Riguarda una entità che è parte di un’altra entità in una relazione uno-a-molti

171
Q

Il pattern istance-of si applica quando:

A Le istanze delle occorrenze di una relazione sono istanze delle occorrenze dell’ altra entità
B Le istanze delle occorrenze di una entità di una relazione sono istanze delle occorrenze dell’ altra entità
C Le istanze delle occorrenze di una entità di una relazione sono istanze delle occorrenze di un’altra relazione
D Le istanze delle occorrenze di una entità in una relazione sono istanze delle occorrenze di un attributo composto

A

B Le istanze delle occorrenze di una entità di una relazione sono istanze delle occorrenze dell’ altra entità

172
Q

La reificazione di una relazione binaria si applica quando:

A Si hanno due concetti legati da una relazione ricorsiva
B Si ha una relazione che legaaltre due relazioni
C Si ha un concetto che lega altri due concetti
D Si ha un concetto che lega due relazioni

A

C Si ha un concetto che lega altri due concetti

173
Q

La reificazione di una relazione ricorsiva si ha quando:

A Si ha un concetto in relazione ricorsiva con un’altra entità
B Si ha una relazione ricorsiva con un’altra entità
C Si ha un concetto in relazione ricorsiva con un’altra relazione
D Si hanno due concetti ed un terzo concetto in relazione ricorsiva con loro

A

A Si ha un concetto in relazione ricorsiva con un’altra entità

174
Q

Nell’esempio di relazione tra torneo ed una sua edizione annuale, siamo in presenza di un pattern di tipo:

A Part-of
B Istance-of
C Ricorsivo
D uno-a-uno

A

B Istance-of

175
Q

Nell’esempio di relazione tra cinema e sue sale, si è in presenza di un pattern di tipo:

A Part-of
B Istance-of
C Ricorsivo
D uno-a-uno

A

A Part-of

176
Q

Storicizzare un concetto significa:

A tenere conto dell’evoluzione temporale del concetto
B tenere conto dello storico di un concetto
C tenere conto dell’evoluzione relazionale del concetto
D tenere conto dell’evoluzione degli attributi del concetto

A

B tenere conto dello storico di un concetto

177
Q

Evoluzione di un concetto significa:

A tenere conto dell’evoluzione temporale del concetto
B tenere conto dell’evoluzione funzionale del concetto
C tenere conto dell’evoluzione relazionale del concetto
D tenere conto dell’evoluzione degli attributi del concetto

A

A tenere conto dell’evoluzione temporale del concetto

178
Q

Reificare una relazione ternaria significa:

A trasformare la relazione ternaria in altre entità principali
B trasformare la relazione ternaria in altre relazioni binarie reificando eventualmente una entità ad attributo
C trasformare la relazione ternaria in altre relazioni ternarie reificando eventualmente una relazione a entità
D trasformare la relazione ternaria in relazioni binarie reificando eventualmente una relazione a entità

A

D trasformare la relazione ternaria in relazioni binarie reificando eventualmente una relazione a entità

179
Q

In un diagramma E-R, una relazione con più di tre entità è:

A altamente consigliata
B impossibile da rappresentare
C lo standard
D altamente sconsigliata

A

D altamente sconsigliata

180
Q

Se si vogliono rappresentare due versioni di uno stesso software, una più vecchia ed una più nuova, il pattern da utilizzare nel diagramma E-R è:

A la storicizzazione di un concetto
B l’evoluzione di un concetto
C reificazione ternaria
D reificazione di generalizzazione

A

A la storicizzazione di un concetto

181
Q

Se si vuole modellare un curriculum lavorativo con gli impieghi passati di una persona, nel diagramma E-R, il pattern da utilizzare è:

A la generalizzazione di un concetto
B la storicizzazione di un concetto
C l’evoluzione di un concetto
D la generalizzazione ternaria

A

B la storicizzazione di un concetto

182
Q

Se si vuole modellare la regola che un sottoinsiemedi impiegati può essere anche un manager, il pattern da utilizzare è:

A evoluzione
B storicizzazone
C generalizzazione
D attributo di relazione

A

C generalizzazione

183
Q

Si vuole modellare il fatto che un progetto può subire una evoluzione nel tempo. In questo caso il pattern da utilizzare è:

A relazione di un concetto
B generalizzazione di un concetto
C storicizzazione di un concetto
D evoluzione di un concetto

A

D evoluzione di un concetto

184
Q

Se si vuole modellare un’azienda tenendo traccia anche dei dati passati e correnti, il pattern da utilizzare per il diagramma E-R è:

A relazione di un concetto
B generalizzazione di un concetto
C storicizzazione di un concetto
D evoluzione di un concetto

A

C storicizzazione di un concetto