Da stranieri a cittadini Flashcards

1
Q

Minori Stranieri Non Accompagnati, chi sono?

A

Direttiva dell’Unione Europea 55 del 2001 art. 2

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2
Q

Tutor e immagini importanti per i ragazzi immigrati sotto i 18 anni

A

Legge n°47 del 2017

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3
Q

Legge n°47 del 2017

A
  • Accoglienza in centri specializzati;
  • Assistenza legale gratuita e di mediatori culturali;
  • Nomina di un tutore;
  • Interventi individuali ed efficaci di seconda accoglienza, più misure di protezione fornite da educatori, mediatori e psicologi;
  • Affido temporaneo a famiglie disponibili.
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4
Q

Cos’è l’integrazione sociale?

A

L’integrazione è l’anello nei congiunzione tra la presenza dell’altro in mezzo a noi e il vivere civile in armonia, per un progresso sociale.

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5
Q

Che tipo di modello prospetta l’integrazione?

A

Un modello di convivenza positivo, complesso: la capacità di entrare nella società e cultura ospitante attraverso uno scambio di pari dignità.

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6
Q

Che tipo di processo è l’integrazione?

A

Processo bidirezionale, operato da entrambe le parti: non solo da chi arriva ma anche chi accoglie.

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7
Q

Integrazione è sinonimo di assimilazione/adattamento?

A

No, l’adattamento è un processo di assorbimento che implica l’abbandono di alcuni tratti culturali per assumerne altri nuovi.

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8
Q

Qual’è il modello di integrazione italiano?

A

In Italia si assiste spesso ad una lettura funziona e utilitirastica che misura l’immigrazione solo in chiave costi benefici.
Es: 2009-2011, pacchetto sicurezza, Accordo di integrazione.

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9
Q

Cos’è l’Accordo di integrazione?

A

Un accordo che lo straniero deve sottoscrivere come condizione per ottenere il permesso di soggiorno.
Sottoscrivendo l’accordo, l’immigrato si impegna ad assolvere dei precisi obblighi.

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10
Q

Modello di integrazione italiano: differenza rispetto agli altri?

A
  • Usa/Australia (fusione/melting pot): unire tutta la popolazione azzerando le differenze e riducendo i conflitti sociali ma non vede le differenze;
  • Francia (assimilazionista): l’incontro con il diverso si risolve con l’adesione al modello culturale ospitante, adattamento unilaterale;
  • Germania (funzionalista): la cultura autoctona rimane la cultura dominante e gli stranieri solo fattori strumentali per l’andamento economico della nazione, limite: raggiungimento di benefici senza coinvolgere valori.
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11
Q

Seconde generazioni: chi sono?

A

Negli ultimi anni, si sono moltiplicati gli studi per comprendere le dinamiche dei figli dell’immigrazione. Le definizioni sono molte: seconde generazioni, figli di migranti, nuovi italiani e così via…

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12
Q

Problemi legati alle seconde generazioni?

A

Problema della cittadinanza

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13
Q

Questione della cittadinanza?

A

Il ruolo importante che i giovani delle nuove generazioni possono giocare resta tuttavia condizionato dalla possibilità di acquisire o meno la cittadinanza italiana. Fino ad oggi, chi nasce in Italia da genitori stranieri può chiedere la cittadinanza solo al concepimento del diciottesimo anno di età. Non acquista quindi automaticamente la cittadinanza italiana ma mantiene quella dei genitori fino a quando diviene maggiorenne.
Es: legge italiana n°91 del 1992

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14
Q

Quali problemi comporta oggi non avere la cittadinanza? Quali soggetti interessa questo problema?

A

Minori di cittadinanza non italiana. Relativi problemi di sradicamento e di adattamento.

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15
Q

Da che ambiti possono essere esclusi questi giovani che non hanno la cittadinanza?

A

Dalle difficoltà di inserimento nel percorso scolastico, alle disuguaglianze nelle scuole. Fino all’abbandono precoce degli studi. Instabilità della situazione lavorativa o dell’alloggio, la precarietà familiare, la diversità nella lingua e dei modi di vivere.

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16
Q

Cos’è lo ius culturae?

A

Per quanto riguarda i bambini e adolescenti nati all’estero e arrivati in seguito, la riforma introduce quella che è stata definita una sorta di «ius culturae». Egli acquista di diritto la cittadinanza qualora abbia frequentato regolarmente un percorso formativo per almeno cinque anni nel territorio nazionale.

17
Q

I minori di cittadinanza non italiana, come sono considerati?

A

La pedagogia e l’educazione interculturale si rivolgono ad essi considerandoli uguali ed insieme diversi: uguali agli altri adolescenti per le sfide legate all’età e alla psicologia evolutiva, ma diversi per la percezione della loro identità nel contesto sociale.

18
Q

Quali sono gli elementi che caratterizzano i minori di cittadinanza non italiana?

A

La resilienza alla difficoltà di integrazione e lo sviluppo dell’identità sociale.

19
Q

Definizione di multiculturalità

A

Quando si definisce multiculturale un paese si intende dire che in quel territorio o ambito convivono più culture. Il termine assume quindi un significato puramente descrittivo. La multiculturalità è il risultato di flussi migratori e di incontri tra le culture. Essa trova la sua perfetta realizzazione nella creazione di nicchie etniche/religiose/culturali, di piccoli quartieri in cui ciascuna cultura sussiste e si cristallizza senza curarsi delle altre comunità. Così ogni nazionalità, etnia, gruppo religioso, gruppo culturale è rinchiuso nella propria zona fisica e culturale, continuando a praticare le proprie abitudini e le proprie tradizioni senza essere sottoposto all’incontro con l’alterità (diversità di tradizioni rispetto a quelle dominanti).

20
Q

Definizione di multiculturalismo

A

Con multiculturalismo si intende indicare,un insieme di politiche assunte negli anni passati da vari stati per regolare la presenza dei gruppi di diverse lingue e nazionalità entro i loro confini.Tali politiche consistono soprattutto nel riconoscere una specifica identità collettiva ai diversi gruppi etnici. Il multiculturalismo è nato per riconoscere una specificità culturale legata ai gruppi etnici contrastando l’assimilazione delle prime fasi del processo migratorio. Esso invece di promuovere una “diversità integrata”, promuove l’identità “separata” di ogni gruppo e spesso la inventa, la fomenta, e la crea. Il risultato è una società a compartimenti stagni e anche ostili, i cui gruppi sono molto identificati in se stessi, e quindi non hanno né desiderio né capacità di integrazione. Il multiculturalismo non supera dunque il pluralismo, lo distrugge.

21
Q

Definizione di Intercultura

A

L’interculturalità (con la sua abbreviazione intercultura) può essere definita come l’insieme dei processi (psichici, relazionali, istituzionali) riguardanti gli scambi e il rapporto dinamico tra persone. Essa è un processo educativo intenzionale, che deve essere progettato dagli educatori per rispondere alle esigenze formative della società d’oggi. Essa persegue l’obiettivo di integrare le minoranze, a condizione che ne condividano i valori fondanti e irrinunciabili. Inoltre, permette di approfondire e coltivare il modo in cui le persone realizzano l’incontro, negoziando valori e significati.

22
Q

Differenza tra multiculturale, multiculturalismo e intercultura

A

Multiculturale: risultato di flussi migratori e di incontri tra le culture.
Multiculturalismo: La risposta del multiculturalismo nei confronti di una pacifica convivenza posta dalla società multietnica è la tolleranza, che «si sostanzia, innanzitutto, in un fondamentale riconoscimento della differenza, a partire dall’affermazione della pari dignità di ogni cultura».
L’intercultura: L’interculturalità «oltrepassa la tolleranza, presuppone il confronto e lo scambio tra le culture, pone il problema della cittadinanza e della partecipazione, esercita la legittima e reciproca critica, concepisce le differenze culturali come un valore».

23
Q

Modello del multiculturalismo in Europa?

A

Modello assimilazionista francese; modello funzionalista della Germania; modello di fusione Usa/Australia.

24
Q

Cosa sono le competenze interculturali?

A

L’approccio interculturale richiede competenze, non solo conoscenze o gusto per la diversità. Il concetto di competenza comprende un insieme dinamico di conoscenze e abilità, indicando una padronanza assunta in determinati ambiti professionali. In questo senso indica una «qualità del fare», un sapere interiorizzato di alto livello connesso a capacità di leggere, analizzare e interpretare situazioni particolari e complesse. Essa si esercita per far fronte alle variazioni nei modi in cui le persone di diverse culture leggono il mondo. La competenza interculturale si presenta come trasversale, ovvero rappresenta un insieme di conoscenze e abilità da utilizzare in tutte le situazioni complesse.

25
Q

Quali sono le qualità indispensabili della competenza interculturale?

A

La capacità di relativizzare, la curiosità, l’apertura, il rispetto, il riconoscimento dell’altrui punto di vista, la flessibilità, la tolleranza alle situazioni ambigue e l’atteggiamento di «non giudizio».

26
Q

Quali sono le caratteristiche della competenza interculturale?

A

La capacità di interpretare e comprendere in modo denso le culture, il decentramento per cogliere i diversi aspetti di un problema e infine l’empatia.

27
Q

Che tipo di lavoro si è fatto finora in modo tale che la scuola si trasformasse da monoculturale a multiculturale?

A

La sfida della società pluralista in Europa e nel mondo, richiede l’elaborazione di un modello originale per ogni paese. In Italia, la resistenza è evidente, sia per la fatica di passare da una scuola monoculturale a una scuola plurale, sia per la sindrome da emergenza e gli effetti della crisi economica che hanno impedito di elaborare strategie di lunga durata. Di fronte a queste sfide potremmo chiederci quale sia il progetto dell’Italia. La risposta risiede in un’educazione interculturale maturata sulla base delle esperienze e delle ricerche degli ultimi decenni, un progetto che si può definire di «seconda generazione». Sono tre aspetti da considerare per la costruzione di tale modello.
1. La complementarietà tra integrazione e intercultura;
2. Quale intercultura praticare nella scuola;
3. L’intercultura come identità della scuola stessa e non solo come metodo per le «classi degli stranieri».

28
Q

Cos’è la didattica inclusiva?

A

Il significato del termine didattica inclusiva va ricercato nella sfera educativa, sociale e politica partendo dall’integrazione fino ad arrivare ad una reale inclusione degli studenti, in un contesto che li renda partecipi e attivi costruttori della propria formazione. L’obiettivo della didattica inclusiva è quello di creare condizioni di apprendimento ottimali al fine di risolvere difficoltà e valorizzare le differenze.

29
Q

Cosa sono i neorazzismi?

A

«L’altro» fa paura o è considerato essenzialmente diverso. I migranti sono il simbolo della difficoltà ad accettare il nuovo. L’ostilità verso gli sconosciuti o «quelli del gruppo avverso» si accompagna in modo quasi naturale all’inaccoglienza verso gli immigrati. I migranti rappresentano lo straniero, lo sconosciuto rispetto al nuovo. Non è un caso, quindi, che verso vari gruppi si diffondano forme di intolleranza vecchie e nuove, e a volte un vero e proprio «odio». La parola «odio» potrebbe sembrare fuor di luogo per spiegare fenomeni purtroppo diffusi come il razzismo o la xenofobia. In realtà ad essa si ricorre per un’avversione e una distanza aggressiva verso chi viene percepito come diverso. Sempre più l’espressione hate speech indica il «discorso dell’odio», che comprende non solo le parole ma tutte le forme espressive.