Capire la semiotica (Pozzato) Flashcards

1
Q

Tuscia, provincia di Viterbo

A
  • Descrizione mano a mano che si aggiungono gli elementi
  • Competenze linguistiche e figurative
  • Competenze di genere
  • ## Cambiamento degli elementi stessi
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2
Q

Cosa si intende per sincretismo

A

Unione e fusione di elementi diversi fra loro, nel caso della semiotica è presente quando un testo utilizza per esprimere i suoi significati delle sostanze dell’espressione diverse (linguaggio verbale, visivo, musicale…), collegamento all’immagine di Tuscia

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3
Q

Cosa si intende per intertestualità

A

Rimando dentro alcuni testi ad altri testi, collegamento all’immagine di Tuscia

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4
Q

Passeggiata inferenziale

A

inferenza: ragionamento con cui si dimostra un collegamento logico tra una verità e un’altra (da una ne consegue un’altra). Passeggiata inferienziale, tentativo di costruire delle ipotesi in base agli indizi a disposizione

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5
Q

Quali sono i tre modi in cui si può intendere l’interpretazione del manifesto di Tuscia?

A
  • Presentificazione del passato
  • Valorizzazione della propria identità mantenendola nel presente
  • Rivisitazione ludica del passato
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6
Q

Legame fra interpretazione e valore

A

Pag. 23

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7
Q

Principio di narratività, differenza narratività, narrativa, narrazione (Greimas)

A

Principio di organizzazione del senso, dato dalla necessità di organizzare i significati sotto forma di storie. Per far sì che si inneschi una storia ci deve essere un conflitto o una mancanza (il soggetto è disgiunto da qualcosa che per lui ha valore)

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8
Q

Cosa si intende per “oggetto di valore”?

A

Lo scopo del soggetto, ciò a cui tende

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9
Q

Cos’è il destinante e quali sono le strategie che ha a disposizione per far fare qualcosa a qualcuno?

A

Destinante: il mandante dell’azione, colui che la sovrintende e fa sì che il destinatario decida di perseguire un determinato scopo.
Le strategie sono: minaccia, premio, seduzione, provocazione.

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10
Q

Cosa si intende con programma narrativo e manipolazione

A

Programma narrativo: azione progettata dal Soggetto. La manipolazione è la persuasione del destinante nei confronti del soggetto per indurlo a intraprendere un determinato programma narrativo

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11
Q

Attanti, attori e schemi attanziali

A

Attanti: tipi molto generali di personaggi
Attori: personaggi veri e propri, dotati di aspetto fisico, nome proprio ecc.
Ruoli attanziali: possono essere svolti (anche più di uno) da uno stesso attore all’interno di una storia.

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12
Q

Quanti attanti ci sono? Quali sono?

A

Cinque: Soggetto, Oggetto di valore, Destinante, Aiutante e Oppositore. Ci sono due ulteriori figure ovvero Antisoggetto e Antidestinante

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13
Q

Cos’è lo schema polemico

A

Struttura di contrapposizione fra attanti all’interno di uno stesso programma narrativo. Non c’è unanimità tra i semiotici nella definizione di ciò che può essere un anti attante. Pozzato tende a definire attante solo ciò che è dotato di intenzionalità.

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14
Q

Schema narrativo canonico, spiegazione delle sue parti

A

Quattro fasi:
- Manipolazione –> già vista in schemi attanziali
- Competenza –> modalità che mette il soggetto in condizione di agire rispetto ai propri scopi
- Performanza –> trasformazione dello stato narrativo precedente, può essere positiva o negativa
- Sanzione –> giudizio che si applica al risultato dell’azione

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15
Q

Programma narrativo d’uso e programma narrativo principale

A

1 - Programma narrativo funzionale a quello principale
2 - Programma narrativo primario intrapreso dal Soggetto

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16
Q

Che ruolo ha il valore nella narratività? Come può essere?

A

Nella narratività si presuppone una mancanza/conflitto, e questa mancanza assume un peso nel momento in cui l’Oggetto è stato investito di valore.
Come può essere? –> Disforico o euforico (assiologia)

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17
Q

Assiologia, programmi di allontanamento o avvicinamento, “C’è tutto al mio mercato”

A

Conquista per gli abitanti del villaggio di un nuovo poter e voler fare: c’è un riscatto dalle limitazioni del passato e gli oggetti in questione, seppur scadenti, vengono investiti di valori positivi per gli abitanti (libertà, varietà…) ASSIOLOGIA POSITIVA

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18
Q

Semantica, categorie

A

Studio del significato. Di fronte a un contenuto il nostro compito è quello di organizzarlo concettualmente in modo che sia nominabile linguisticamente: per questo la semantica si organizza in categorie (CATEGORIA = due termini in rel. di contrarietà)

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19
Q

Quadrato semiotico

A

Teorizzato da Greimas, composto da termini in contrapposizione: relazione di contrarietà e di contraddizione (contrari in alto e subcontrari in basso).
La contrarietà è basata sul contesto del testo da cui si estrapolano i termini (ogni testo è unico).

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20
Q

Semantica componenziale

A

Legata al discorso del quadrato semiotico, indica il modo in cui concepiamo qualcosa mettendo insieme varie componenti di significato.
(pag. 41)

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21
Q

Analisi semiotica: pertinenza, intellegibilità e differenziazione.

A

P: lavoro fatto nel corso di un’analisi per verificare importanza degli elementi di un testo (prova di commutazione)
I: più un testo è intellegibile più lo capiamo, diamo intellegibilità ai suoi livelli di organizzazione. La prova di commutazione rende un testo più intellegibile perché ci permette di capirlo meglio.
D: articolazione interna degli elementi, per esempio opposizione fra “quotidiano comune” e “extraquotidiano spettacolare”, entrambi con un’assiologia positiva perché il senso della pubb. è quello di esaltare la versabilità.

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22
Q

Poster di Simona Ventura

A

prova di comm con sfondo:
DOPPIA SIMONA: versabilità dei gioielli
REGINA: gioielli importanti, prestigiosi
EX MARITO: gioielli che seducono, attirano gli uomini

nel testo originale, la ripetizione della ventura è un elemento strutturale importantissimo perché è ciò che veicola il messaggio che la pubblicità vuole esprimere. Se si provasse a commutare un altro elemento (tipo il colore del palazzo sullo sfondo) non cambierebbe niente nel significato della pubblicità.

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23
Q

Incredibile !ndia

A
  • Prova di commutazione degli elementi del testo SINCRETICO (frase Ghandi)
  • Natura non pacifista ma bellicosa della frase di Ghandi
  • Verbi: volere e volere che non
  • Valori semantici in gioco, quali sono assiologizzati positivamente e qual è il messaggio globale che si afferma
  • Figura della tigre cosa rappreesenta (postura, sguardo, estinzione)
  • Isotopia
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24
Q

Isotopie

A
  • Legame con campagna India
  • Si intende il filo del discorso, il legame semantico fra le varie parti di un testo
  • Perché il testo della pubblicità è coerente nonostante le due frasi dicano cose diverse? –> sema in comune: modalità di incontro tra le culture
  • Topic
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25
Q

Topic

A

Di cosa sta parlando il testo?
Applicazione a esempi visti (Tuscia, Mercato, India)

26
Q

Quadrato della pubbl. India e valore aggiunto del quadrato semiotico

A

Accoglienza, rifiuto, non accoglienza, non rifiuto; possibilità di considerare posizioni intermedie o complesse, o trasformazione delle posizioni.

27
Q

Termine complesso e termine neutro

A
  • Complesso: affermazione di entrambi i termini di una relazione di contrarietà: simona ventura
  • Termine neutro: negazione di entrambi i termini
28
Q

Comparazione del quadrato semiotico e dell’isotopia

A

PAG 51

29
Q

Cos’è un enunciato e cosa presuppone

A

Testo, prodotto; presuppone un enunciatore e un atto di enunciazione

30
Q

Intenzione dell’enunciazione

A

Si colloca nel discorso delle istanze enuncianti. Un enunciato viene assunto in maniera variabile dal suo enunciatore ma, nonostante ci siano diversi gradi di assunzione, c’è sempre una componente di scelta. Esempio: la lingua intesa come prodotto sociale preesistente, e le scelte stilistiche personali (langue e parole saussuriane). In realtà, come nell’esempio di Tuscia, le scelte stilistiche così come quelle interpretative stanno nei limiti imposti dal testo stesso.

31
Q

Sostanza dell’espressione e contenuto

A

La produzione di testi è preceduta da competenze culturali condivise, quindi prima di esprimere qualcosa attraverso qualsiasi linguaggio devo dare forma non solo al contenuto ma anche alla sostanza dell’espressione (suoni linguistici, musicali, immagini statiche ecc). Riferimento a Hjelmslev: funzione segnica = unione della forma dell’espressione e del contenuto. (pagina 58 in riferimento a istanze enuncianti e scelte fatte nell’enunciazione)

32
Q

Lettore modello

A

Piano del contenuto, quando produciamo un testo - enunciato - abbiamo in mente un background che i fruitori del testo avranno e sappiamo già quale sarà il nostro lettore modello, il nostro fruitore ideale.

33
Q

Scelte nella produzione di un enunciato (convocazione)

A
  • Variazione delle modalità comunicative in base al lettore modello
  • Impostazione della scena narrativa (attori generici o specifici, porsi come Anti-Soggetto o come Aiutante…) - esempio della vicina che innaffia le piante.
34
Q

Ruoli tematici

A

Elementi stereotipici di una storia che vengono poi arricchiti e resi una situazione narrativa dalla struttura narrativa del soggetto dell’enunciazione, ovvero le scelte applicate a una base generale.

35
Q

Marche dell’enunciazione ed esempi (Modella con fotografo, Autoritratto triplo, Proust, sanguinerola).

A
36
Q

Il problema della coincidenza delle marche dell’enunciazione con autori reali è rilevante?

A

Non sempre, perché quando siamo fruitori di un testo prestiamo attenzione agli effetti di senso più che alla connessione con una realtà extratestuale –> esempio sanguinerola

37
Q

Oggettivazione e soggettivazione di un discorso

A

si basano sulla distanza che vogliamo mettere tra noi e il nostro enunciato (prima persona e terza persona). Questo discorso è diverso da quello delle istanze (assumere, asserire) perché se dico “qui lo dico e qui lo nego” sto dicendo qualcosa di soggettivo ma allo stesso tempo non sto facendo nessuna assunzione, solo un’asserzione.

38
Q

Debrayage

A

Quando qualcuno parla di qualcosa non lo fa quasi mai del momento stesso in cui parla, quindi non c’è concomitanza. Il passaggio dal “io qui ora” dell’enunciazione a quello dell’enunciato (parlare, per esempio, di una cosa accaduta nel passato in un altro luogo, ma anche futuro) è debrayage.

39
Q

Tipi di debrayage

A
  • Attoriali –> si dividono in enunciazionali (simulacri, io, noi, oppure che riportano un discorso di terzi perché anche lì c’è il simulacro di chi ha pronunciato nella realtà quel discorso) ed enunciativi (terze persone, loro, egli)
  • Temporali
  • Spaziali
40
Q

Concreto e astratto, tipi di semi, esempio di Redull e di Brioschi

A
  • Esterocettivi
  • Interocettivi
  • Propriocettivi
    Un testo è composto da un misto di semi e non è quasi mai puramente concreto o astratto.
    Inoltre è importante dire che figurativo non equivale a visivo perché i testi verbali concreti contengono elementi figurativi.
41
Q

Configurazione discorsiva e percorsi figurativi

A

Esempio del Ruggito del coniglio; ci permette di vedere come sia possibile concretizzare un tema sia metaforizzandolo (creando un secondo piano di significazione) o esemplificandolo. Questo si ricollega al concetto di sinestesia.

42
Q

Sinestesia

A

Corrispondenze di Baudelaire; Teologia.
La nostra esperienza percettiva ci porta a cogliere delle connessioni tra i sensi in quanto gli umani percepiscono tutti i sensi contemporaneamente. Si tratta come di una traduzione fra i dati che ci arrivano dai vari canali sensoriali.

43
Q

Isotopie (CAP 6) - astratte, concrete, passionali

A

Esempio fumetti Paperino

44
Q

Come distinguere tematico e figurativo e la distinzione del passionale

A

Passionale: non è figurativo in senso proprio perché le emozioni e le sensazioni si provano internamente, ma sono figurative nella loro espressione esteriore (rossore, smorfie) quindi si considerano a parte.

45
Q

Cosa si intende per plastico

A

Plastico è il termine adottato dalla semiotica visiva per indicare quegli elementi all’interno di un testo visivo che non sono riconoscibili nella propria riproduzione (si limitano a forme o linee).

46
Q

Perché c’è bisogno della semiotica visiva?

A

—> esempio del divano
—> nonostante la semiotica si occupi dell’analisi di testi ANCHE visivi, questi ultimi hanno bisogno di strumenti più specifici.
—> De Saussure: arbitrarietà della lingua
—> Kant e l’ornitorinco (Eco): abbiamo un tipo cognitivo rispetto a cui giudichiamo ciò che vediamo. il TC mi permette di riconoscere l’oggetto nella realtà ma, nel momento in cui vedo una rappresentazione di esso (disegno, per esempio) entrano in gioco regole convenzionali e culturali di riconoscimento. Queste rappresentazioni vengono
chiamate ipoicone.
- Greimas, semiotica del mondo naturale

47
Q

Greimas, semiotica del mondo naturale

A

Secondo G quando guardiamo una figura siamo in grado di riconoscerla come espressione di un oggetto significato solo quando abbiamo a disposizione abbastanza tratti visivi per permetterci di interpretarla. Quando esso accade, i tratti visivi sono detti formanti (veicolano un significato)

48
Q

Problematiche della somiglianza fra oggetto e rappresentazione visiva

A
  • esempio del gatto colbacco
  • esempio della bocca di caffè
  • importanza della differenza fra tratto e formante (esempio rombo braccio modella)
  • non c’è una immediatezza dell’immagine, perché quando ne osserviamo una “pertinentizziamo” alcuni elementi a scapito di altri in base al significato che diamo a quello che vediamo.
49
Q

Densità figurativa

A

schema pag 97

50
Q

Analisi a livello plastico

A

Si occupa principalmente dei valori compositivi di insieme piuttosto che su ciò che le figure evocano. La lettura delle forme e dei colori si può applicare anche a un testo visivo figurativo (per esempio pennellate di un quadro di van gogh invece che concentrarsi sui soggetti).
La composizione veicola il significato, per esempio, nella pittura sacra.

pag 101

51
Q

Cosa comprende il livello plastico

A

Categorie eidetiche
Categorie cromatiche
Categorie topologiche —
—-> spazio di rappresent. vs spazio rappresentato
—> Esempio della pubblicità del gatto

52
Q

Simbolismo e semisimbolismo

A

Simbolismo: quando a un’unità del piano dell’espressione ne corrisponde una sul piano del contenuto. È il sistema più elementare della significazione, rapporto uno a uno, per esempio le icone: a quella icona (espressione) corrisponde una determinata applicazione (contenuto). Il semisimbolismo avviene quando c’è una corrispondenza tra categorie, ovvero coppie di termini oppositivi, si gioca sul contrasto: un contrasto espressivo veicola un contrasto semantico. Il semisimbolismo può essere eidetico (esempio pubblicità banca: sfocato/non sfocato (piano eidetico, forme) corrisponde a categoria non personalizzato/personalizzato.
Piano topologico: esempio dei politici (più spazio occupato/meno consenso = più consenso/meno consenso).

53
Q

Pubblicità di Clinique

A

Esempio di pubblicità che usa prima il simbolismo e poi il semisimbolismo.
P. 1 —> tratto “bianco” che veicola tratto “omogeneità della pelle”
P. 2 —> tratto uovo con macchie/uovo senza macchie = pelle con macchie / pelle omogenea

54
Q

Semisimbolismo figurativo (esempio candeline)

A

Si definisce così il semisimbolismo quando è basato su figure e non su formanti plastici. Nel caso delle
candeline c’è sì un semisimbolismo cromatico (rosso/blu = donna/uomo) ma non è il fulcro del messaggio: in questo caso si tratta della candelina spenta e accesa (rapporto sessuale concluso/non concluso) per indicare l’eiaculazione precoce.

55
Q

Sincretismo e sinestesia

A

Si parla di sinestesia per introdurre il sincretismo in modo da sottolineare che quest’ultimo non è una semplice somma di elementi eterogenei ma qualcosa di profondamente amalgamato.
In un testo sincretico sono le relazioni instaurate tra le parti a produrre il significato e non i singoli atomi preesistenti con un proprio significato intrinseco.

(pag 116)

56
Q

Traduzione intersemiotica

A

Traduzione tra linguaggi di diversa natura, sempre incompleta perché le possibilità offerte dai linguaggi sono sempre diverse (esempio Orgoglio e Pregiudizio)

57
Q

Sintassi narrativa

A

Termine che la semiotica prende in prestito dalla grammatica linguistica come sinonimo di concatenazione regolata, ovvero la concatenazione di programmi narrativi.
- Mitogramma - no unità spaziotemporale
- Pittogramma - sì unità
(P. 122)
- Esempio di Vanity Fair

58
Q

Incremento di regolarità

A

Esempio della rima involontaria: quando nell’ eloquio succede qualcosa di inaspettato e strano che si distacca dal modo usuale di esprimersi e posa l’attenzione sulla forma dell’eloquio piuttosto che sulla veicolazione del significato di ciò che si vuole dire. (funzione poetica di jakobson)

59
Q

Funzione poetica di Jakobson

A
  • Poesia di Pascoli
  • Discorso di Obama
60
Q

Lotman, parallelismo e metafora

A
  • Esempi giornali
  • Pubblicità modella con gatto
  • Pubblicità moto
  • Pubblicità olio farfalla
61
Q

Esperienza estesica

A

Cipressi Van Gogh; dimostrazione del fatto che l’espressione sia parte integrante del contenuto nel modo in cui percepiamo un testo estetico;
Eco, creazione di codici

62
Q

Lotman vs Jakobson riguardo il linguaggio artistico

A

Jakobson: concetto di funzione poetica
Lotman: simile concetto a cui viene aggiunta la credenza che l’arte mimi l’imprevedibilità della vita