Cap 7 - Linguaggio e comunicazione Flashcards

1
Q

Le componenti del linguaggio: fonologia, semantica, grammatica e pragmatica

A

Sebbene nei bambini l’apprendimento di suoni, significati, struttura e uso del linguaggio avvengano in modo simultaneo, gli studiosi suddividono in quattro aree:

  1. Fonologia → Sistema di suoni usati in un linguaggio. Comprende sia i fonemi sia le regole su cui si basano i modelli per l’intonazione appropriata di una frase o un periodo.
  2. Semantica → Studio dei significati e delle combinazioni delle parole. Analizza ciò a cui le parole rimandano e il senso delle preposizioni e dei periodi.
  3. Grammatica → Descrive la struttura della lingua e si divide in:
    1. Morfologia → si concentra sulle unità minime dotate di significato quali suffissi, prefissi e radici (morfemi)
    2. Sintassi → specifica le norme di ordinamento e combinazione degli elementi costitutivi nella frase.
  4. Pragmatica → tratta delle regole di utilizzo del discorso in determinati contesti e riguarda la comunicazione efficace e appropriata.
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2
Q

Teorie dello sviluppo del linguaggio - La teoria dell’apprendimento: argomenti e limiti

A

Comportamentismo → lo sviluppo del linguaggio era spiegato considerando il principio del rinforzo.
Lo sviluppo delle abilità linguistiche è l’esito di un processo di apprendimento promosso dai genitori che rinforzano le produzioni adeguate.

Bullock e Bandura aggiungono anche l’importanza dell’imitazione (o apprendimento osservativo)

Skinner → il genitore tende a rinforzare in modo selettivo la lallazione del bambino che trova più simile al linguaggio adulto.
Manifestare una completa approvazione di fronte alla realizzazione più vicina alla pronuncia corretta permette ai genitori di modellare il comportamento verbale del bambino in una forma sempre più simile a quella adulta.

Limiti:

  1. Lo sviluppo delle abilità linguistiche non è spiegabile facendo riferimento solo al principio del rinforzo in quanto il numero di interazioni tra la vocalizzazione del bimbo e la replica di rinforzo del genitore che sarebbero necessari è molto grande.
  2. Le madri tendono a gratificare i figli anche per le affermazioni scorrette dal punto di vista grammaticale
  3. Considerando la sola imitazione degli atti linguistici compiuti da altri non è possibile prevedere la stragrande maggioranza degli enunciati emessi in risposta
  4. Non spiega la sequenza regolare con cui si sviluppa il linguaggio → i bambini sembrano apprendere gli stessi tipi di regole grammaticali nello stesso ordine
  5. Il bambino svolge una parte attiva e creativa nella scoperta e nell’applicazione delle regole generali di linguaggi mentre questo approccio gli attribuisce un ruolo passivo.
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3
Q

Teorie dello sviluppo del linguaggio - La teoria innatista: argomenti e limiti

A

Noam Chomsky (1968) ha ipotizzato che i bambini nascano con una struttura mentale innata (base biologica) che indirizza l’acquisizione del linguaggio e della grammatica → LAD: dispositivo di acquisizione del linguaggio.

Gli innatisti sostengono che l’essere umano sia biologicamente predisposto ad acquisire il linguaggio e che, siccome l’abilità linguistica è una caratteristica ereditaria specie-specifica, tutte le lingue debbano possedere degli attributi universali, ovvero certi punti fondamentali in comune.

A sostegno di questa teoria:

  1. In molte culture diverse un bambino di norma acquisisce il linguaggio in modo relativamente rapido e con buoni risultati → il bambino è biologicamente predisposto ad acquisire il linguaggio
  2. Gli essere umani apprendono molto più facilmente nel corso di un certo periodo critico dello sviluppo biologico (fase in cui il bambino è sensibile a uno stimolo esterno particolare che però non sortisce lo stesso effetto quando si manifesta in un momento differente). Il periodo critico del linguaggio si estende dall’infanzia alla pubertà, dopo imparare una lingua diventa più difficile.

Limiti:

  1. Sono pochi gli studiosi che concordano sulla natura esatta dei tipi di regole grammaticali che imparano i bambini.
  2. Acquisire un linguaggio è un processo graduale e non si conclude a 12 anni
  3. I linguaggi possiedono delle caratteristiche universali ma è difficile immaginare caratteristiche comuni che riescano a produrre strutture grammaticali così diverse e l’enorme varietà di combinazioni di suoni che caratterizzano le lingue del mondo
  4. Oggi sappiamo che l’influenza sociale svolge un ruolo molto più importante di quanto proposto dalla prospettiva innatista

→ E’ probabile che gli esseri umani siano biologicamente predisposti all’apprendimento del linguaggio ma è improbabile che i principi della biologia bastino da soli a spiegare tutti gli aspetti di questo sviluppo.

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4
Q

Teorie dello sviluppo del linguaggio - La teoria interazionista

A

Viene adottata dalla maggioranza dei teorici moderni e assume che esista una predisposizione umana ma riconosce che il linguaggio si apprende in un contesto di comunicazione orale.

Il linguaggio si acquisisce solo se il bambino è riconosciuto come persona capace di comunicare e coinvolto in una interazione.

Il linguaggio si sviluppa grazie a un delicato equilibrio nell’intesa tra genitori e bambini.

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5
Q

Facilitare lo sviluppo del linguaggio nei bambini - I giochi non verbali

A

Bruner → LASS: sistema di supporto per l’acquisizione del linguaggio → genitori

Sono i primi tentativi di conversazione: bubu-settete o i battimani con filastrocche.
Da questi giochi i bambini apprendono, per esempio, lo scambio dei turni di conversazione.

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6
Q

Facilitare lo sviluppo del linguaggio nei bambini - Il discorso semplificato

A

Stile semplificato rivolto al bambino, baby talk, motherese/mammese :

  • consiste nell’utilizzare periodi brevi e semplici che si riferiscono a oggetti e fatti concreti
  • prevede la ripetizione di parole e frasi importanti
  • i genitori parlano con toni più alti e più lentamente, articolano in modo più chiaro, terminano le frasi con intonazione crescente

A 4 settimane i bambini preferiscono ascoltare discorsi rivolti ai bambini.

Un livello di complessità leggermente più elevato, però, può massimizzare l’apprendimento (come in altre aree di sviluppo)

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7
Q

Facilitare lo sviluppo del linguaggio nei bambini - Altre tecniche

A
  • EspansioneL’adulto imita e aggiunge elementi all’affermazione del bambino.
    Sintonizzarsi sugli interessi del bambino, prestare attenzione a che che per lui è rilevante ed espandere una affermazione piuttosto che cambiare argomento è più funzionale allo sviluppo linguistico.
  • Rimodellamento
    il destinatario adulto in ascolto riformula la frase incompleta del bambino e la volge in una forma grammaticale più complessa.
    Con il rimodellamento si correggono le espressioni dei bambini e allo stesso tempo li si guida verso un uso corretto della grammatica senza mortificarli.
    I bambini imitano più spesso le frasi che i genitori hanno pronunciato per modellare una loro frase errata rispetto a quando non hanno commesso errori.
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8
Q

Facilitare lo sviluppo del linguaggio nei bambini - Incentivare le occasioni di comunicazione

A

Gli interazionisti ritengono che gli stimoli ambientali svolgano un ruolo di grande supporto all’acquisizione.
La reattività materna di fronte all’azione di un figlio tra i 9 e i 13 mesi è direttamente proporzionale al raggiungimento delle tappe intermedie del linguaggio nei bambini.

Reattività materna → qualsiasi cambiamento significativo e positivo nel comportamento della madre verificatosi entro 5 secondi dall’azione del figlio

L’attivazione di un’interazione svolge quindi un ruolo di facilitazione nell’acquisizione del linguaggio

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9
Q

Gli antecedenti dello sviluppo del linguaggio - La comunicazione preverbale

A

Protoconversazioni → sono le prime conversazioni che avvengono tra i bambini e i loro caregiver fatte di suoni, movimenti, sorrisi ed espressioni facciali.
Sono gli adulti che intervengono con il proprio comportamento all’interno dei cicli infantili di reattività e non reattività aiutando il bambino a diventare un partner comunicativo attivo entro la fine del primo anno di vita.

Gesti comunicativi → Movimenti con valenza comunicativa. A partire dai 6 mesi inizia il loro utilizzo come per esempio l’indicare qualcosa per guidare l’attenzione altrui verso determinati oggetti. Possono essere:

  • protodichiarativi → Gesto che richiama l’attenzione su un oggetto, usato dal neonato per esprimere una qualche sorta di opinione riguardo a un oggetto
  • protoimperativi → Gesto usato per indurre la persona a fare qualcosa, usato per ottenere che qualcuno faccia ciò che il bambino desidera

Attenzione visiva condivisa → Quando due partner comunicativi si trovano di fronte alla stessa informazione visiva.

Nel corso dell’apprendimento del linguaggio i bambini mescolano gesti e parole per ottenere una comunicazione più efficace e, quando diventa più abile nelle proprie capacità verbali, l’impiego dei gesti diminuisce.

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10
Q

Gli antecedenti dello sviluppo del linguaggio - La prima comprensione del linguaggio

A

Prima di saper parlare autonomamente, i bambini mostrano interesse verso le comunicazioni e i discorsi delle altre persone.

  • Percezione categoriale del linguaggio (o effetto confine) → Tendenza a percepire i suoni appartenenti allo stesso gruppo fonetico come se fossero identici (es. /p/ e /b/ oppure /m/, /n/, /b/). Già dal secondo mese di vita la capacità di discriminazione dei suoni è molto migliore.
  • L’abilità innata dei neonati di percepire i suoni del discorso, interagisce con l’esperienza
    • i neonati riescono a identificare gli elementi chiave della struttura ritmica della propria madrelingua fin dai primi giorni di vita (o anche nel periodo prenatale)
    • durante la crescita si verifica una perdita della capacità di distinguere i fonemi a cui non si è mai stati esposti in precedenza.
    Serve tempo perchè i bambini imparino a focalizzarsi sulle distinzioni fonetiche importanti e quali portano a variazioni di significato.Entro la fine del primo anno di età, i bambini sono in grado di segmentare una parlata scorrevole e riconoscere le diverse parole.Già dagli 8 mesi sanno identificare parole nuove in un linguaggio sconosciuto anche se non hanno idea di cosa significhino.
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11
Q

Gli antecedenti dello sviluppo del linguaggio - Il pianto

A

E’ uno dei primissimi mezzi per comunicare e ne esistono di 3 tipi:

  • di base → andamento inizialmente aritmico e a bassa intensità per diventare poi ad alta intensità e ritmico pianto-pausa-inspirazione
  • di rabbia → andamento simile a quello di base ma con la differenza che il segmento del pianto dura di più
  • di dolore → inizio improvviso e intenso fin da subito, grido prolungato - silenzio - singhiozzi e brevi inspirazioni

Le madri sono maggiormente in grado di distinguere i diversi tipi di pianto (del proprio bambino) ma questa capacità è strettamente legata al tempo passato ad accudirlo e alla quantità di esperienza acquisita con i bambini.

Dopo i primi 3/4 mesi di vita il pianto è meno associato al malessere fisico e più riconducibile a bisogno psicologici come la volontà di giocare o essere preso in braccio.

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12
Q

Gli antecedenti dello sviluppo del linguaggio - Lallazione e altri primi suoni

A

Nel primo anno di vita la produzioni di suoni segue una sequenza di quattro fasi:

  1. Il pianto → strumento rudimentale di comunicazione
  2. Il vocalizzo → produzione di suoni pseudo-vocalici che si manifesta spesso negli scambi tra bambino e caregiver
  3. La lallazione → produzione di sequenze di combinazioni d consonanti e vocali, inizia alla metà del primo anno
    1. canonica → ripetizione delle stesse sillabe “bababa”
    2. variata → ripetizione di sillabe che incorporano diversi fonemi “bapabo”. Alla fine del primo anno i bambini producono sequenze di sillabe composte da fonemi della propria lingua madre che somigliano molto al linguaggio reale ma non lo sono.

Lo sviluppo linguistico segue una sequenza ordinata e i tipi di suoni emessi presentano grandi somiglianze tra le diverse comunità linguistiche → Lo sviluppo dei primi suoni emessi dai bambini dipendono dalla crescita nell’apparato fonatorio e nelle parti del cervello che controllano la produzione orale.

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13
Q

Lo sviluppo semantico: il potere delle parole - Intro

A

10-15 mesi → quando i bambini tendono a produrre le prime parole. La comprensione delle parole supera di molte l’abilità di espressione e il vocabolario infantile non si sviluppa in modo strettamente lineare.

Esplosione del vocabolario → è l’aumento rapido del lessico che molti bambini manifestano a circa 1 anno e mezzo di età (capiscono 50-100 parole). Entro i 2 anni un bambino conosce circa 900 parole radice che diventano 8000 verso i 6 anni.

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14
Q

Lo sviluppo semantico: il potere delle parole - Come si acquisiscono le parole

A

Diverse teorie:

  1. Smith → l’apprendimento avviene per associazioni combinate con l’indirizzamento dell’attenzione sulle somiglianze percettive. Con l’esperienza, i bambini capiscono che le parole sono etichette che si attribuiscono ai vari oggetti. (vedo tanti tavoli, capisco la parola tavolo)
  2. L’apprendimento avviene tramite i segnali sociali forniti dagli adulti, come il gesto di indicare (non basta che vedano tanti tavoli, gli va indicato che è un tavolo)
  3. Le modalità con cui si acquisiscono le parole può cambiare nel tempo: bambini più piccoli si affidano alla somiglianza percettiva, bambini più grandi hanno bisogno di input sociali e linguistici
  4. Markman introdusse l’idea dei principi di apprendimento delle parole, come per esempio il vincolo dell’oggetto intero: assunzione che una nuova parola si riferisca all’oggetto nella sua interezza e non a una delle sue parti o proprietà
  5. Holich e colleghi → set di sei principi nel Modello Emergentista di Coalizione:
    • il bambino per prima cosa deve capire il principio di riferimento, l’idea che le parole sono associate a oggetti, azioni ed eventi
    • il bambino poi capisce principi più complessi come nome nuovo - categoria senza nome: al sentire un nuovo referente il bambino assume che si stia indicando un oggetto sconosciuto piuttosto che uno familiare
    L’EMC attribuisce grande importanza alla necessità di interagire a livello sociale nell’apprendimento delle parole
  6. Nelson → bisogna osservare il contesto sociale in cui avviene lo sviluppo semantico. La quantità di tempo passata dai genitori a leggere ai figli di 2 anni è connessa alle abilità linguistiche sviluppate dai bambini di 4 anni. Più i genitori passano tempo a parlare coi figli e più ampio diventa il loro vocabolario
  7. Relazione tra sviluppo del lessico e classe socioeconomica: classe sociale, ambiente linguistico e lessico sono strettamente connessi → più elevata è la prima, maggiore saranno il secondo e il terzo.
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15
Q

Lo sviluppo semantico: il potere delle parole - Che tipo di parole si imparano per prime?

A

Nelson ha distinto 6 categorie, in particolare ha evidenziato una sproporzione tra parole-oggetto e parole-azione. Altre ricerche hanno concluso che i sostantivi vengono impiegati più facilmente dei verbi.
Una spiegazione potrebbe essere che le parole-oggetto sono associate a concetti più semplici e che per apprendere le parole azioni i bambini devono anche raggiungere la comprensione del legame tra oggetto e azione.

Alcuni studiosi hanno anche riscontrato che i bambini imparano meglio termini che esprimono azioni che sanno compiere da soli.

Queste idee sono state messe in dubbio → Tardif ha constatato che questo schema non si applica ai bambini che parlano cinese mandarino dove i verbi svolgono un ruolo molto più prominente e spesso occupano una posizione di rilievo in fondo alla frase.

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