Canto I Flashcards
PURGATORIO, scheda lessicale.
(Pur) lessema greca, fuoco. è un fuoco costruttivo, verso il paradiso.
Come immagina il Purgatorio?
Dante immagina il purgatorio come un altura collinare, costituita da un antipurgatorio e da 7 cornici.
7 cornici?
1 SUPERBIA 2 INVIDIA 3 IRA 4 ACCIDIA 5 PRODIGARITA' - AVARIZIA 6 GOLA 7 LUSSURIA
I sette Angeli custodi?
1 SUPERBIA -- Angelo dell'umiltà 2 INVIDIA -- Misericordia 3 IRA --- Pace 4 ACCIDIA -- Sollecitudine 5 PRODIGARITA' - AVARIZIA -- Giustizia 6 GOLA -- Temperanza 7 LUSSURIA -- Carità
Differenze Inferno/Purgatorio?
Nell’inferno la pena è eterna, si soffre e si è dannati per sempre. Le anime sono impenitenti, amano il loro peccato.
Nel Purgatorio sono penitenti. La loro è una sofferenza redentiva.
SL: MISERICORDIA
(MISERI) precarietà
(COR) Cuore
(DIA) deus
L’atteggiamento di Dio che ha a cuore la nostra precarietà.
SL: REDENZIONE
(RE) rex regis (REDE) heres, heredis (EDEN) (EN) emere, aquistare. (ZIONE) actione. è un azione. Il re dei re (Dio) ci ha acquistati per farci eredi dell'eden.
Per correr miglior acque alza le vele omai la navicella del mio ingegno, che lascia dietro a sé mar sì crudele; e canterò di quel secondo regno dove l’umano spirito si purga e di salire al ciel diventa degno. Ma qui la morta poesì resurga, o sante Muse, poi che vostro sono; e qui Calïopè alquanto surga,
Ormai la navicella del mio ingegno spiega le vele per percorrere acque migliori. Dopo aver attraversato il terribile mare infernale canterò il secondo regno (il Purgatorio) dove lo spirito umano si espia diventando degno di salire al cielo.
A questo punto risorga la poesia morta o sante muse perchè io sono tutto vostro e qui a questo punto si alzi a me la stessa Calliope
seguitando il mio canto con quel suono
di cui le Piche misere sentiro
lo colpo tal, che disperar perdono.
Dolce color d’orïental zaffiro,
che s’accoglieva nel sereno aspetto
del mezzo, puro infino al primo giro
Accompagnando il mio canto con quel suono sentito il quale le misere pieridi trasformate in gazze disperarono di ottenere il perdono.
Un dolce colore di zaffiro orientale che si raccoglieva nella limpida vista dell’aria tersa fino all’orizzonte
a li occhi miei ricominciò diletto,
tosto ch’io usci’ fuor de l’aura morta
che m’avea contristati li occhi e ’l petto.
Lo bel pianeto che d’amar conforta
faceva tutto rider l’orïente,
velando i Pesci ch’erano in sua scorta
donò gioia ai miei occhi non appena uscii fuori da un atmosfera di morte che aveva rattristato la mia vista e il mio cuore
Il bel pianeta che invita ad amare allietava tutto l’Oriente velando la costellazione dei pesci che era sotto la sua guida.
Luogo e Tempo
spiaggia purgatoriale, domenica 10 aprile all’alba.
Personaggi
Dante, Virgilio, Catone L’Uticense.
Sequenze
vv. 1-27/proemio e descriptio del locus amoenus: Dolce color d’oriental zaffiro;
vv. 28-114/l’incontro con Catone;
vv. 115-136/il rito lustrale della rugiada e del giunco.
Riassunto 1
L’innalzamento di tono del Purgatorio rispetto a quello dell’inferno richiede la totale dedizione alle Muse, in particolare a Calliope, tutrice della poesia epica, che sconfisse nel canto le Pieridi, trasformate, poi, in gazze (piche).
Appare un uomo di aspetto venerando la cui sola vista suscita timore. Le stelle-virtù ne illuminano il viso. Egli chiede severamente ai due poeti chi siano; li crede due dannati, poiché essi sono giunti per una via inconsueta. Virgilio induce Dante ad assumere un atteggiamento di umile sottomissione. Dante è un vivo, Virgilio ha avuto l’incarico di aiutarlo a sfuggire al male. Mezzo necessario è sembrato fargli percorrere il mondo dei dannati. Di se stesso, Virgilio dice di non essere sotto la giurisdizione diMinosse; sua sede è ilLimbo. In quel luogo è anche Marzia, la moglie diCatone, lo spirito apparso ai due poeti. È in nome di Marzia che Virgilio chiede la benevolenza di Catone, ma l’inflessibilità morale di questi indica come vana una simile richiesta là dove unico volere da seguire è quello di Dio
Riassunto 2
Se dunque, il viaggio di Dante è stato voluto da Dio, Catone obbedirà a questo volere, non si lascerà lusingare da un richiamo terreno, dalla memoria pur dolce di donna cui fu affettuosamente legato. Catone ordina a Virgilio di sottoporre Dante a un rito: lo cingerà con un giunco, gli toglierà dal viso le tracce del passaggio nell’inferno.
I giunchi crescono sulla riva dell’isola del Purgatorio. Simbolo dell’umiltà che si piega al volere divino, essi sono senza nodi e secondano con il loro moto quello delle onde che l’incurvano. Catone sparisce; i due poeti discendono lungo la spiaggia.
L’alba, con la sua luce, vince ormai le tenebre. Sul terreno cresce dell’erba, bagnata dalla rugiada notturna. Virgilio appoggia le palme aperte sull’erba bagnata, poi le passa sulle guance di Dante. Le tracce dell’inferno vengono cancellate. I due poeti procedono. Virgilio compie il rito obbedendo all’ordine avuto da Catone, e cinge Dante con ungiunco.
Immediatamente, nel luogo lasciato vuoto dal giunco, un altro rinasce ad indicare come l’umiltà crei umiltà e sia inesauribile
Eric Auerbach
Catone è una “figura”, o piuttosto era tale il Catone terreno, che aUticarinunciò alla vita per la libertà, e il Catone che qui appare nel Purgatorio è lafigurasvelata o adempiuta, la verità di quell’avvenimento figurale. Infatti la libertà politica e terrena per cui è morto era soltanto “umbra futurorum”: una prefigurazione di quella libertà cristiana che ora egli è chiamato a custodire e in vista della quale anche qui egli resiste ad ogni tentazione terrena; di quella libertà cristiana da ogni cattivo impulso che porta all’autentico dominio su se stesso, appunto quella libertà per raggiungere la quale Dante è cinto del giunco dell’umiltà, finché la conquisterà realmente sulla sommità della montagna e sarà coronato signore di se stesso da Virgilio.»
Erich Auerbach,Studi su Dante, Feltrinelli, Milano, 1974
Catone L’Uticense?
Marcus Porcius Cato Uticensis, detto ancheMinor, Minore, per distinguerlo dal suo avoMarco Porcio Catoneil Censore, detto pertantoMaior, nasce a Roma nel 95 a.C.e muore ad Utica nel 46 a.C.
Se si eccettua l’infamante accusa diebrius(ubriacone) mossagli da Cesare, l’Uticense è descritto, persino dalle fonti a lui ostili, come un personaggio di somma rettitudine, incorruttibile e imparziale, È mostrato come il campione delle prische virtù romaneper antonomasia, uomo fuori del suo tempo, citato ogni qual volta si voleva lodare i Romani dei tempi eroici.
Difensore delle libertà repubblicane, dopo la disfatta di Farsalo e Munda si uccide ad Utica, non lontano dalle macerie di Cartagine:
Verso su Catone, a memoria?
Vv I, 71-72
“libertàvacercando, ch’è sìcara,
comesachi per leivitarifiuta”.
Francesco De Sanctis: critica
L’inferno é il regno della carne, che scende con costante regresso sino a Lucifero. Il purgatorio è il regno dello spirito, che sale di grado in grado sino al paradiso. È là che si sviluppa il mistero, laCommedia dell’anima, la quale dall’estremo del male si riscote e mediante l’espiazione e il dolore si purifica e si salva. Onde con senso profondo il purgatorio esce dall’ultima bolgia infernale; e Lucifero, principe delle tenebre, é quello stesso per le spalle del quale Dante salendo esce a riveder le stelle.
Jacques Le Goff: cosa dice
La nascita del Purgatorio, Torino 1982.
A differenza dell’Inferno e del Paradiso, il Purgatorio non esiste da sempre nella tradizione cristiana. I riferimenti scritturali a un terzo regno sono quanto mai labili: nel Vangelo secondo Matteo (12, 36-37) Gesù accenna a una remissione dei peccati nel secolo futuro; in Luca 16, 22-31, nella parabola di Lazzaro e del ricco epulone, si parla di un non meglio precisato seno d’Abramo, un luogo d’attesa contiguo all’Inferno, dal quale è separato da un crepaccio invalicabile