Articoli Flashcards
Articolo 32?
“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti più imposti dal rispetto della persona umana.”
Articolo 2?
“La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.”
Articolo 3?
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali”
Definisci “Salute”
Stato di benessere fisico, psichico e sociale, espressione di normalità strutturale e funzionale dell’organismo considerato nel suo insieme.
“Quali sono i principi generali delle professioni sanitarie (Codice Deontologico)?
1) Comportamenti generali: operare in scienza e coscienza, diligentemente in autonomia e indipendenza, continuare ad aggiornarsi, preservare la dignità della professione e collaborare con l’Ordine;
2) Rapportarsi con solidarietà con i colleghi;
3) Rapportarsi con collaborazione alle altre professioni;
4) Rapportarsi con enti e istituzioni;
5) Esplicare il proprio onorario.
In base a cosa si qualifica un trattamento sanitario?
1) Persone che lo eseguono che devono essere abilitate;
2) Mezzi adoperati che devono essere riconosciuti dalla scienza ufficiale;
3) Fini che persegue (salute/miglioramento della condizione del pz/non nuocere);
4) Paziente che deve dare il consenso (tranne in alcuni specifici casi).
Atti sanitari/terapeutici/medici?
- Atto sanitario: cura e tutela della salute in genere (anche prevenzione): eseguito anche da NON medici
- Atto terapeutico: intervento di esecutivo o somministrativo di trattamento curativo: eseguito anche da NON medici
- Atto medico: sia sanitario che terapeutico: eseguito SOLO da un medico abilitato (diagnosi, scelta del trattamento ed esecuzione).
Da cosa si compone la “competenza”?
- Conoscenza: l’ambito del sapere concettuale
- Abilità: mettere in atto i principi che appartengono alla conoscenza
- Comportamento: modo di eseguire le attività
Pene nel caso di reato amministrativo durante lo svolgimento di pubblica professione?
- Rimprovero verbale
- Rimprovero scritto
- Multa con importo non superiore a 4 ore retributive
- Sospensione per max 10 giorni
- Licenziamento con preavviso
- Licenziamento senza preavviso (entro 120 gg dal reato altrimenti l’accusa decade)
Garanzie che l’ente sanitario fornisce al paziente?
Impegno prioritario a garantire un’assistenza continua, regolare e duratura, esplicare rapporti con l’utenza e l’accesso ai servizi senza discriminazioni, mantenere un comportamento ispirato a criteri di obiettività, giustizia ed imparzialità.
Diritti del paziente?
- Diritto di essere individuato col proprio nome ed interpellato con rispetto; inoltre, deve poter riconoscere qualifica e nome del curante;
- Diritto ad avere un’assistenza adeguata e le migliori cure possibili, eseguite con premura e attenzione;
- Diritto ad ottenere informazioni sulla terapia proposta complete e comprensibili in base al suo livello culturale ed emotivo;
- Diritto alla privacy;
- Diritto di segnalare disfunzioni e ricevere informazioni sulla risoluzione del problema.
Segreto professionale + sanzione per la violazione (Articolo 622)
Il segreto professionale è definito come “ogni fatto che, per disposizione di legge o per determinazione di una volontà giuridicamente autorizzata, è destinata a rimanere patrimonio esclusivo del legittimo proprietario” (proprietario è il paziente).
Articolo 622:
“Chiunque riveli il segreto professionale senza giusta causa, ovvero lo impiega a proprio o altrui profitto, è punito se dal fatto ne può derivare nocumento, con la reclusione fino a un anno o con una multa da trenta a cinquecentosedici euro. Il delitto è punibile a querela della parte offesa”
Giuste cause per rivelare il segreto professionale? (Imperative, scriminanti (art.50), scusanti)
- Giuste cause imperative: obbligati per legge a rivelare il segreto professionale. Esempi: denunce sanitarie obbligatorie, perizie/consulenze tecniche, richieste del giudice, visite medico-legali di controllo (fiscali);
- Giuste cause scriminanti: il pz ci dà diritto a rivelare le informazioni (si rifà all’articolo 50: “Non è punibile chi lede o pone in pericolo un diritto con il consenso della persona che può validamente disporne”);
- Giuste cause scusanti: escludono la colpevolezza. Esempi: perdita della documentazione sanitaria senza volontà, inganno se qualcuno si spaccia per una persona autorizzata dal pz, costrizione fisica e tortura, stato di necessità per salvare qualcuno.
Inoltre il medico non è tenuto a testimoniare su fatti riguardanti il segreto professionale, può invocarlo come motivo per non testimoniare.
Segreto d’ufficio: Articolo 326
“Il pubblico ufficiale o la persona incaricata di pubblico servizio che rivela notizie di ufficio, le quali debbano rimanere segrete, o ne agevola in qualsiasi modo la conoscenza, è punito con una reclusione da sei mesi a tre anni”
Non è necessaria la querela, è procedibile da ufficio.
Consenso con eccezioni + Articolo 50 (Penale, non punibilità previo consenso) + Articolo 5 (Civile, quali trattamenti posso eseguire?)
Senza consenso ogni trattamento è arbitrario o illecito. Per poter dare il consenso sono necessarie le capacità di agire (acquisita a 18aa), giuridica (acquisita alla nascita), di intendere e di volere. Eccezioni sono l'IVG e il soggetto interdetto per cui deve dare il consenso il tutore. L'acquisizione del consenso è specifica ed esclusiva competenza del medico (Art. 35 Dentologico) Articolo 50 (Penale): "Non è punibile chi lede o pone in pericolo un diritto, col consenso della persona che può validamente disporne." Articolo 5 (Civile): "Gli atti di disposizione del proprio corpo sono vietati quando cagionino una diminuzione permanente dell'integrità fisica, o quando siano altrimenti contrari alla legge, all'ordine pubblico o al buon costume."
Articolo 54 Penale
“Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto da necessità di salvare sé o altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona; pericolo da lui non volontariamente causato né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionale al pericolo.”
Requisiti per un TSO?
E per un TSO Psichiatrico?
Secondo l’Articolo 32 (Costituizione) la legge può obbligare un individuo a sottoporsi ad un trattamento sanitario al fine di evitare il danneggiamento della sua salute o la collettività.
Requisiti del TSO sono:
1) deve essere disposto e disciplinato dalla legge;
2) deve rispondere ad una reale necessità, giustificata dalla tutela della salute pubblica o finalizzata alla salvaguardia della salute e dell’incolumità del pz (soprattutto TSO psichiatrico);
3) deve rispettare i limiti imposti dal rispetto della persona.
Requisiti TSO Psichiatrico:
- Esistono alterazioni psichiche che richiedono un trattamento urgente (stato acuto);
- Il pz si rifiuta di trattarle;
- Non è possibile trattarle in strutture extraospedaliere.
Leggi TSO e durata.
A maggio ‘78 è stata scritta la Legge 180 “Trattamenti sanitari volontari ed obbligatori”/”Legge Basaglia”/”Legge della chiusura dei manicomi”, è poi stata accorpata alla Legge 833 a dicembre ‘78 (istitutiva del SSN).
I TSO sono disposti dal sindaco, che con la sua firma autorizza la proposta motivata dal medico per intervenire sul pz. Il TSO dura per legge 7 giorni, se si va oltre bisogna rifare la procedura. Può durare di meno se il pz dà il suo consenso, da obbligatorio diventa volontario.
Procedura TSO.
Procedura:
1) Qualunque medico che viene in contatto con il pz nella sua fase di scompenso acuto, decide che è necessario un trattamento. Una volta verificato che è necessario un ricovero e che il soggetto non si rende conto della necessità di trattamento, il medico può richiedere un TSO tramite un modulo scritto (proposta di TSO)
2) Un secondo certificato (convalida di TSO) deve essere compilato da un medico dipendente della struttura pubblica in cui si è deciso di ricoverare il pz.
3) Il Sindaco, esercitante la funzione di autorità sanitaria locale, riceve i due moduli accetta (o no) la richiesta di TSO emettendo l’ordinanza di ricovero.
4) I moduli poi convalidati vanno mandati al giudice tutelare entro 48h per verificare la correttezza e regolarità della procedura.
I moduli sono in triplice copia: pz, sindaco, giudice tutelare.
TSO Coattivo e Non Coattivo.
TSO Coattivo:
Possono intervenire le Forze dell’Ordine. Rientrano in questa categoria malattie infettive e diffusive contagiose, per cui la legge prevede l’isolamento fiduciario assistenziale o con piantonamento (agente davanti alla porta). Rientrano anche le malattie veneree contagiose, e le malattie psichiatriche che sono le più frequenti. Possono anche essere usati mezzi di contenzione, che non dovrebbero essere mantenuti per più di 12h e controllati ogni 30 minuti con rivalutazione ogni 3/4h.
TSO Non Coattivo:
“Vile ricatto”, non c’è intervento delle FdO. Esempi sono le vaccinazioni, perché se i genitori non vaccinano non c’è intervento delle FdO ma c’è difficoltà a inserirsi in alcuni ambienti come la scuola; altro esempio sono gli infortuni lavorativi: l’INAIL dovrà valutare la pensione corrispondente all’infortunio e se c’è un modo per ridurre questa pensione, ma il pz non vuole sottoporvisi, allora c’è “ricatto” tramite un abbassamento del risarcimento.
Accertamenti Sanitari Obbligatori (ASO).
- Visite mediche periodiche: per attività sportiva (idoneità, antidoping), per attività lavortiva (in ospedale ogni 2aa);
- HIV: obbligatorio solo per entrare nel Corpo Militare o di Polizia;
- Stato di ebbrezza o intossicazione da stupefacenti;
- In caso di violenza sessuale il violentatore è obbligato a sottoporsi ai test per le malattie sessualmente trasmissibili, con aggravamento della pena in caso di positività.
Referto da esercenti di una professione sanitaria
Il libero professionista medico è l’esercente di una professione sanitaria, il referto prodotto da questo individuo è “l’atto scritto mediante il quale l’esercente della professione sanitaria riferisce all’autorità giudiziaria quando presta assistenza od opera di casi che possano presentare caratteri di un delitto precedibile d’ufficio.” Omettere il referto in caso di delitto è punibile con una multa fino a 516€ per reato d’omissione di referto (Art.365).
(Opera è un intervento singolo, assistenza è indice di una relazione continuativa)
Cos’è un referto?
Il referto, che deve essere presentato entro 48h al PM o alla Polizia Giudiziaria, indica la persona alla quale è stata prestata assistenza, le generalità, il luogo dove si trova attualmente, altro che possa identificarla, nonchè il luogo tempo e circostanze dell’intervento. Si danno inoltre notizie che servono a stabilire le circostanze del fatto, i mezzi con i quali è stato commesso e gli effetti che ha causato o può causare, quindi anche diagnosi e prognosi. Se più persone hanno prestato la loro assistenza sono tutte obbligate al referto che può essere unico.
Esimenti dei referti.
1) Esimente riguardante l’imputabile: il legislatore vuole salvaguardare il diritto alla salute prima della tutela della giustizia. Il medico può esimersi dal fare il referto se un pz piuttosto che rischiare di avere un procedimento penale a carico preferisce non curarsi. Esempi: se io partecipo a una rissa e vengo ferito, sono comunque imputabile, e il medico può non presentare il referto; se una donna partorisce in casa e butta il neonato nella spazzatura, e poi va dal medico per un’emorragia, il medico può non presentare il referto; autolesionismo a scopo di frode.
2) Esimente riguardante il professionista: se il medico o un suo congiunto recano danno ad una persona, e poi prestano soccorso a questa persona, il medico può non presentare il referto.
Cos’è la denuncia di reato? (detto anche rapporto)
Atto attraverso il quale il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio denuncia l’autorità giudiziaria un reato procedibile d’ufficio di cui ha avuto notizia nell’esercizio a causa delle sue funzioni o del suo incarico.
Omissione di denuncia di reato da parte di pubblico ufficiale (Art. 361 Penale) e da parte di incaricato di pubblico servizio (Art. 362 Penale)
Articolo 361:
“Il pubblico ufficiale il quale omette o ritarda di denunciare alle autorità giudiziarie un reato di cui ha avuto notizia nell’esercizio delle sue funzioni è punito con una multa da 30 a 516€, procedibilità d’ufficio”
Articolo 362:
Stessa cosa, ma sanzione fino a 103€.
Quali sono i reati o delitti procedibili d’ufficio?
1) Delitti contro la vita: omicidio (doloso colposo preterintenzionale), omicidio del consenziente, infanticidio, morte conseguente ad altro delitto (minaccio e inseguo una persona, questa scappando muore! è diverso da percuotere una persona che poi muore, quello è omicidio preterintenzionale);
2) Delitti contro l’incolumità individuale: rissa, lesioni personali;
3) Delitti contro l’incolumità pubblica: epidemia, avvelenamento di acqua o alimenti, adulterazione o contraffazione di alimenti, commercio e somministrazione di farmaci guasti;
4) Violenza sessuale: violenza su minore, violenza con coercizione;
5) Interruzioni dolose, colpose o preterintezionali di gravidanza;
6) Delitti di manomissione di cadavere: vilipendio, distruzione, soppressione (sparito senza ritrovamento), sottrazione (nascosto/trafugato senza ritrovamento), occultamento (nascosto e ritrovato), uso illegittimo didattico o per scienza;
7) Delitti contro la libertà individuale: sequestro di persona, perquisizione arbitraria, violenza/minaccia/incapacità procurata;
8) Delitti contro la famiglia.
Differenza tra autopsia giudiziaria e riscontro diagnostico?
Sono entrambe autopsie, ma vengono richieste da persone diverse. Autopsia giudiziaria viene richiesta dal giudice per determinare cause, epoche, mezzi e tutto ciò che può essere utile alla giustizia quando si sospetta un reato (richiesta anche in caso di suicidio per controllare se c’è stata istigazione, correlata da referto e denuncia di reato). Il riscontro diagnostico viene richiesta dal direttore sanitario per individuare la causa di morte, è meno indaginosa. Se però c’è sospetto di reato, ci si ferma e ci si rivolge ad un consulente per effettuare un’autopsia giudiziaria.
In caso di morte sospetta o per infortunio sul lavoro bisogna informare l’autorità giudiziaria per valutare il luogo di lavoro in cerca di eventuali inosservanze per le norme antinfortunistiche.
Articolo 575 Penale (Omicidio).
“Chiunque cagiona la morte di un uomo, è punito con la reclusione non inferiore ad anni 21. Procedibilità d’ufficio.”
Aggravanti omicidio?
Veneficio (uso di veleni cioè sostanze insidiose da cui non si può difendersi), uso di esplosivi, premeditazione/assassinio, agguato (vittima colta di sorpresa), uccisione di parenti (parricidio, patricidio, matricidio, figlicidio, uxoricidio…), motivi futili, sevizie/crudeltà. La pena varia da 24 a 30aa ma può essere chiesto l’ergastolo.
Articolo 584 Penale (Omicidio preterintenzionale).
“Chiunque con atti diretti a commettere percosse (Art. 581) o lesioni personali (Art. 582), cagioni la morte di un uomo, è punito con la reclusione da 10 a 18aa. Procedibilità d’ufficio.”
Articolo 589 Penale (Omicidio colposo).
“Chiunque cagioni per colpa la morte di una persona è punito con la reclusione da 6 mesi a 5 anni. Se commesso con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale o per le prevenzioni di infortuni sul lavoro, va da 2 a 5 anni. Procedibilità d’ufficio.”
La colpa è imprudenza, imperizia, negligenza e inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline.
Articolo 579 Penale (Omicidio del consenziente).
“Chiunque cagioni la morte di un uomo, col consenso di lui, è punito con la reclusione da 6 a 15 anni. Non si applicano le aggravanti comuni (Art. 61). Si applicano le disposizioni relative all’omicidio (Art. 575/576/577) se il fatto è commesso contro un minore, contro un infermo di mente o in condizioni di deficienza psichica, per un’altra infermità o per abuso di alcool o stupefacenti, contro una persona il cui consenso è stato estorto con violenza, minaccia, suggestione o inganno. Procedibilità d’ufficio.”
Articolo 578 Penale (Infanticidio in condizioni di abbandono materiale o morale).
“La madre che cagiona la morte del proprio neonato immediatamente dopo il parto o del feto durante il parto quando il fatto è determinato da condizioni di abbandono materiale o morale connesse al parto è punita con la reclusione d 4 a 12 anni. A coloro che concorrono è applicata una reclusione non inferiore a 21 anni. Tuttavia, se essi hanno agito al solo scopo di favorire la madre, la pena può essere diminuita da 1/3 a 2/3. Procedibilità d’ufficio.”
Solo la madre è contemplata! 4-12aa. Padre fratelli ecc sono accusati di omicidio, quindi 21aa. La madre non è più accusata di infanticidio ma di figlicidio appena superate le circostanze del parto, quindi già dopo 2/3gg, quindi un omicidio aggravato (ergastolo). Inoltre, devono esserci abbandono materiale o morale, quindi madre isolata o non supportata economicamente.
Articolo 593 Penale (Omissione di soccorso) + Articolo 328 Penale (Rifiuto ed omissione di atti d’ufficio).
“Chiunque, trovando abbandonato o smarrito un fanciullo minore di anni 10 o altra persona incapace di provvedere a sé stessa per malattia di mente o del corpo, per vecchiaia o altra causa, omette di darne immediato avviso alle autorità è punito con la reclusione fino ad 1 anno e con multa fino a 2500€. Alla stessa pena soggiace chi trovando un corpo umano che sia o sembri inanimato, ovvero una persona ferita o altrimenti in pericolo, omette di prestarne l’assistenza occorrente o di darne immediato avviso alle autorità. Se da siffatta condotta del colpevole deriva da una lesione personale, la pena è aumentata, se ne deriva la morte, la pena è raddoppiata. Procedibilità d’ufficio.”
Per il medico che è incaricato di pubblico ufficio o è pubblico ufficiale si aggiunge l’eventuale rifiuto ed omissione d’atti d’ufficio (Art.328 Penale), aggravando.
Articolo 591 (Abbandono di persone minori o incapaci).
“Chiunque abbandoni una persona minore di 14aa, ovvero una persona incapace per malattia di mente, corpo, per vecchiaia o altra causa di provvedere a sé stessa, e della quale abbia la custodia o debba avere cura, è punito con la reclusione da 6 mesi a 5 anni. Alla stessa pena soggiace chi abbandona all’estero un cittadino italiano minore di 18aa a lui affidato. Se ne deriva una lesione personale la reclusione è da 1 a 6 anni, se ne deriva la morte la reclusione è da 3 a 8 anni. Le pene aumentano se il fatto è commesso dal genitore dal figlio o dal tutore o coniuge, ovvero dall’adottato o adottante. Procedibilità d’ufficio.”
Lesioni personali?
Reato perseguibile a querela o perseguibile d’ufficio: il medico incaricato di pubblico servizio o pubblico ufficiale che riscontra lesioni personali deve stilare denuncia di reato (rapporto), se è esercente di servizio di pubblica necessità deve stilare un referto. Dall’azione, che può essere omissiva o commissiva, ne deriva una malattia o un’offesa all’integrità fisica o psichica della vittima. Possono essere dolose o colpose, cambia la procedibilità d’ufficio. Anche la prognosi, se superiore a 20 giorni, fa diventare la lesione procedibile d’ufficio, mentre sotto i 20 giorni è a querela della vittima.
Articolo 582 Penale (Lesione personale) + Articolo 583 Penale (Circostanze aggravanti)
“Chiunque cagioni ad alcuno una lesione personale, dalla quale deriva una malattia nel corpo o nella mente, è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni. Se la malattia ha una durata non superiore ai 20 giorni e non concorre nessuna aggravante prevedute dagli Art. 583/585 e numero 1 ultima parte dell’Art. 577, il delitto è punibile a querela della parte offesa.”
Lesione LIEVISSIMA: prognosi sotto i 20 giorni, querela;
Lesione LIEVE: prognosi tra 20 e 40 giorni, ufficio;
Aggravanti (Art. 583):
Lesione GRAVE, pena da 3 a 7 anni, ufficio:
1) se dalla lesione deriva una malattia che mette in pericolo la vita dell’offeso o un’incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni per più di 40 giorni;
2) se il fatto produce l’indebolimento permanente di un organo o un senso;
3) se accelera il parto in una donna incinta.
Lesione GRAVISSIMA, pena da 6 a 12 anni, ufficio:
1) malattia insanabile;
2) perdita di un senso;
3) perdita di un arto o mutilazione che renda l’arto inservibile, ovvero perdita di un organo o capacità di procreare, ovvero permanente e grave difficoltà di favella;
4) deformazione, ovvero sfregio del viso permanente.
Articolo 590 Penale (Lesione personale colposa)
“Chiunque cagioni per colpa una lesione personale è punito con la reclusione fino a 3 mesi o con la multa fino a 309€. Se la lesione è grave la pena è da 1 a 6 mesi o multa da 123 a 619€, se è gravissima da 3 mesi a 2 anni e multa da 309 a 1239€. Se c’è violazione delle norme stradali o antinfortunistiche la pena per lesioni gravi è da 3 mesi a 1 anno o multa da 500 a 2000€, per lesioni gravissime è da 1 a 3 anni. Nel caso di lesioni a più persone si applica la pena per la più grave aumentata fino al triplo, senza superare i 5 anni di reclusione.”
Se le lesioni sono colpose si procede a querela anche in caso di lesioni gravissime, tranne se c’è stata violazione del codice della strada o in caso di infortunio sul lavoro.
Articolo 572 Penale (Maltrattamenti in famiglia o verso fanciulli) - Delitti contro la famiglia.
“Chiunque maltratti una persona sottoposta alla sua autorità o a lui affidata per questioni di finanza, custodia o per l’esercizio di una professione è punito con la reclusione da 1 a 5 anni. Se ne deriva una lesione personale grave la reclusione va dai 4 agli 8 anni, se ne deriva una lesione personale gravissima dai 7 ai 15 anni e se ne deriva la morte dai 12 ai 20 anni.”
Differenze tra maltrattamento e lesione personale? Tipi di maltrattamento/patologia delle cure?
Un maltrattamento si differenzia da una lesione personale per la continuità nel tempo (madre che picchia il bimbo una volta = lesione personale, madre che picchia tutti i giorni il bimbo = maltrattamento). Maltrattamento può essere fisico o psichico/psicologico (più difficile da individuare, più grave). Maltrattamento è anche patologia delle cure: incuria quando le cure sono carenti, discuria quando le cure sono distorte, ipercuria quando le cure sono in eccesso.
Articolo 571 Penale (Abuso dei mezzi di correzione o di disciplina).
“Chiunque abusi dei mezzi di correzione o disciplina in danno a una persona sottoposta alla sua autorità o a lui affidata è punito se dal fatto ne deriva il pericolo di una malattia nel corpo o nella mente, con la reclusione fino a sei mesi. Se ne deriva una lesione personale, si applicano le pene stabilite negli Art. 582/583 ridotte a 1/3. Se ne deriva la morte, si applica la reclusione da 3 a 8 anni.”
Definizione di violenza?
Definizione di vittima, tipi di vittima, tipi di danno?
OMS, Violenza: “L’uso intenzionale della forza fisica o del potere, minacciato o reale, contro sé stessi, altre persone o contro un gruppo o una comunità da cuoi conseguono o da cui hanno la possibilità di conseguire lesioni, morte, danni psicologici, compromissioni dello sviluppo o deprivazioni.”
Molti casi occulti, denunciati 1/10.
Vittima: soggetto prototipo della passività, subisce un’azione altrui (sentimento di colpa, inadeguatezza). Può esserci vittimizzazione primaria, cioè il processo diretto a provocare danno alla vittima, o secondaria cioè derivata dalle istituzioni largamente intese.
Danno primario: danno provocato dalla violenza stessa;
Danno secondario: giorni di malattia, costi di cura, costi giuridici…
Definizione di invalido + Articolo 38 Costituizione (Cittadini inabili al lavoro/invalidi)
Invalido è una persona che non è in grado di compiere gli atti quotidiani della vita, e potrebbe non essere in grado di compiere gli atti lavorativi.
Art. 38 Costituzione:
“Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale. I lavoratori hanno diritto che siano provveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria. Gli inabili ed i minorati hanno diritto all’educazione e all’avviamento professionale.”
Leggi sull’invalidità civile/non civile. Handicap.
Art. 2 legge 118/1971 e Art. 6 legge 509/1988, stato di invalido civile:
“SI considerano mutilati e invalidi civili i cittadini affetti da minorazioni congenite o acquisite, anche a carattere progressivo, compresi gli irregolari psichici, che abbiano una riduzione permanente della capacità lavorativa non inferiore a 1/3.”
Si parla di 18-65aa e capacità lavorativa, al di fuori di questa fascia si valuta la capacità di compiere gli atti propri dell’età.
Dall’invalidità civile sono esclusi cause di guerra, lavoro o servizio: a questi pensano INPS e INAIL. Anche ciechi e sordomuti civili sono esclusi perché esistono leggi apposite. La legge 632/1955 definisce ciechi civili soggetti con un residuo visivo non superiore a 1/20 in entrambi gli occhi (cecità totale o parziale).
Handicap: Art. 3 legge 104/1992 definisce persona handicappata chiunque abbia uno svantaggio nell’inserimento lavorativo, scolastico, sociale. Questo soggetto ha agevolazioni sull’orario di lavoro, cure, assistenze e sgravi fiscali.
Soglie di invalidità.
Soglia 1/3 (minima): diritto solo a benefici ortopedici/protesici per attenuare la disabilità;
Soglia 46%: tutela lavorativa, con collocamento mirato in posizioni aziendali adatte alla loro condizione. Aziende sopra i 15 dipendenti hanno obbligo di assumere invalidi al 46%;
Soglia 74%: assegno di invalidità parziale;
Soglia 100%: altre provvidenze economiche.
Accertamento invalidità e richiesta del cittadino.
Le invalidità vengono accertate da una commissione ASL, composta da medico legale, medico del lavoro, medico ASL, medico rappresentante associazioni invalidi, specialista in caso di handicap o inserimento lavorativo.
Dall’1 gennaio 2001 il cittadino può fare domanda all’INPS direttamente online o tramite un centro di assistenza sociale o patronato, accompagnata da certificato medico del suo MMG. L’INPS poi demanda all’ASL la valutazione tramite la commissione. Tale valutazione sarà poi controllata dall’INPS che può a questo punto concedere i benefici, rifiutare la domanda o rivalutare con visita diretta il richiedente in casi dubbi.
Caso particolare sono le patologie oncologiche, le cui richieste devono essere valutate entro 15gg e completata entro 30gg.
Articolo 30 Costituzione (Diritti dei figli).
“E’ dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio. Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti. La Legge assicura ai figli nati fuori dal matrimonio ogni tutela giuridica e sociale compatibile con i diritti dei membri della famiglia legittima. La legge detta le norme e i limiti per la ricerca della paternalità.”
Articolo 31 Costituzione (Maternità e famiglia).
“La Repubblica agevola con misure economiche ed altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei relativi compiti, con particolare riguardo alle famiglie numerose. Protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tali scopi.”
Articolo 37 Costituzione (Madre lavoratrice).
“La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione.”
Consultori familiari, a cosa servono e a cosa sono deputati?
I consultori familiari sono istituiti con la legge 405 del luglio 1975, e sono entità gestite dal comune o da altri enti con compiti di medicina sociale, composti da medici, psicologi, pedagogisti, assistenti sociali e volontari. Usufruirne è gratuito e sono deputati a:
- fornire assistenza psicologica e sociale per la preparazione alla maternità/paternità e in caso di problemi in famiglia e del minore;
- provvedere alla somministrazione dei mezzi necessari per conseguire la finalità della procreazione responsabile;
- tutelare la salute della gestante e del bambino;
- divulgare informazioni idonee riguardanti la gravidanza.