Articoli Flashcards

1
Q

Articolo 32?

A

“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti più imposti dal rispetto della persona umana.”

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2
Q

Articolo 2?

A

“La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.”

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3
Q

Articolo 3?

A

“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali”

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4
Q

Definisci “Salute”

A

Stato di benessere fisico, psichico e sociale, espressione di normalità strutturale e funzionale dell’organismo considerato nel suo insieme.

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5
Q

“Quali sono i principi generali delle professioni sanitarie (Codice Deontologico)?

A

1) Comportamenti generali: operare in scienza e coscienza, diligentemente in autonomia e indipendenza, continuare ad aggiornarsi, preservare la dignità della professione e collaborare con l’Ordine;
2) Rapportarsi con solidarietà con i colleghi;
3) Rapportarsi con collaborazione alle altre professioni;
4) Rapportarsi con enti e istituzioni;
5) Esplicare il proprio onorario.

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6
Q

In base a cosa si qualifica un trattamento sanitario?

A

1) Persone che lo eseguono che devono essere abilitate;
2) Mezzi adoperati che devono essere riconosciuti dalla scienza ufficiale;
3) Fini che persegue (salute/miglioramento della condizione del pz/non nuocere);
4) Paziente che deve dare il consenso (tranne in alcuni specifici casi).

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7
Q

Atti sanitari/terapeutici/medici?

A
  • Atto sanitario: cura e tutela della salute in genere (anche prevenzione): eseguito anche da NON medici
  • Atto terapeutico: intervento di esecutivo o somministrativo di trattamento curativo: eseguito anche da NON medici
  • Atto medico: sia sanitario che terapeutico: eseguito SOLO da un medico abilitato (diagnosi, scelta del trattamento ed esecuzione).
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8
Q

Da cosa si compone la “competenza”?

A
  • Conoscenza: l’ambito del sapere concettuale
  • Abilità: mettere in atto i principi che appartengono alla conoscenza
  • Comportamento: modo di eseguire le attività
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9
Q

Pene nel caso di reato amministrativo durante lo svolgimento di pubblica professione?

A
  • Rimprovero verbale
  • Rimprovero scritto
  • Multa con importo non superiore a 4 ore retributive
  • Sospensione per max 10 giorni
  • Licenziamento con preavviso
  • Licenziamento senza preavviso (entro 120 gg dal reato altrimenti l’accusa decade)
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10
Q

Garanzie che l’ente sanitario fornisce al paziente?

A

Impegno prioritario a garantire un’assistenza continua, regolare e duratura, esplicare rapporti con l’utenza e l’accesso ai servizi senza discriminazioni, mantenere un comportamento ispirato a criteri di obiettività, giustizia ed imparzialità.

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11
Q

Diritti del paziente?

A
  • Diritto di essere individuato col proprio nome ed interpellato con rispetto; inoltre, deve poter riconoscere qualifica e nome del curante;
  • Diritto ad avere un’assistenza adeguata e le migliori cure possibili, eseguite con premura e attenzione;
  • Diritto ad ottenere informazioni sulla terapia proposta complete e comprensibili in base al suo livello culturale ed emotivo;
  • Diritto alla privacy;
  • Diritto di segnalare disfunzioni e ricevere informazioni sulla risoluzione del problema.
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12
Q

Segreto professionale + sanzione per la violazione (Articolo 622)

A

Il segreto professionale è definito come “ogni fatto che, per disposizione di legge o per determinazione di una volontà giuridicamente autorizzata, è destinata a rimanere patrimonio esclusivo del legittimo proprietario” (proprietario è il paziente).
Articolo 622:
“Chiunque riveli il segreto professionale senza giusta causa, ovvero lo impiega a proprio o altrui profitto, è punito se dal fatto ne può derivare nocumento, con la reclusione fino a un anno o con una multa da trenta a cinquecentosedici euro. Il delitto è punibile a querela della parte offesa”

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13
Q

Giuste cause per rivelare il segreto professionale? (Imperative, scriminanti (art.50), scusanti)

A
  • Giuste cause imperative: obbligati per legge a rivelare il segreto professionale. Esempi: denunce sanitarie obbligatorie, perizie/consulenze tecniche, richieste del giudice, visite medico-legali di controllo (fiscali);
  • Giuste cause scriminanti: il pz ci dà diritto a rivelare le informazioni (si rifà all’articolo 50: “Non è punibile chi lede o pone in pericolo un diritto con il consenso della persona che può validamente disporne”);
  • Giuste cause scusanti: escludono la colpevolezza. Esempi: perdita della documentazione sanitaria senza volontà, inganno se qualcuno si spaccia per una persona autorizzata dal pz, costrizione fisica e tortura, stato di necessità per salvare qualcuno.

Inoltre il medico non è tenuto a testimoniare su fatti riguardanti il segreto professionale, può invocarlo come motivo per non testimoniare.

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14
Q

Segreto d’ufficio: Articolo 326

A

“Il pubblico ufficiale o la persona incaricata di pubblico servizio che rivela notizie di ufficio, le quali debbano rimanere segrete, o ne agevola in qualsiasi modo la conoscenza, è punito con una reclusione da sei mesi a tre anni”

Non è necessaria la querela, è procedibile da ufficio.

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15
Q

Consenso con eccezioni + Articolo 50 (Penale, non punibilità previo consenso) + Articolo 5 (Civile, quali trattamenti posso eseguire?)

A
Senza consenso ogni trattamento è arbitrario o illecito. Per poter dare il consenso sono necessarie le capacità di agire (acquisita a 18aa), giuridica (acquisita alla nascita), di intendere e di volere. Eccezioni sono l'IVG e il soggetto interdetto per cui deve dare il consenso il tutore. L'acquisizione del consenso è specifica ed esclusiva competenza del medico (Art. 35 Dentologico)
Articolo 50 (Penale):
"Non è punibile chi lede o pone in pericolo un diritto, col consenso della persona che può validamente disporne."
Articolo 5 (Civile):
"Gli atti di disposizione del proprio corpo sono vietati quando cagionino una diminuzione permanente dell'integrità fisica, o quando siano altrimenti contrari alla legge, all'ordine pubblico o al buon costume."
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16
Q

Articolo 54 Penale

A

“Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto da necessità di salvare sé o altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona; pericolo da lui non volontariamente causato né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionale al pericolo.”

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17
Q

Requisiti per un TSO?

E per un TSO Psichiatrico?

A

Secondo l’Articolo 32 (Costituizione) la legge può obbligare un individuo a sottoporsi ad un trattamento sanitario al fine di evitare il danneggiamento della sua salute o la collettività.
Requisiti del TSO sono:
1) deve essere disposto e disciplinato dalla legge;
2) deve rispondere ad una reale necessità, giustificata dalla tutela della salute pubblica o finalizzata alla salvaguardia della salute e dell’incolumità del pz (soprattutto TSO psichiatrico);
3) deve rispettare i limiti imposti dal rispetto della persona.

Requisiti TSO Psichiatrico:

  • Esistono alterazioni psichiche che richiedono un trattamento urgente (stato acuto);
  • Il pz si rifiuta di trattarle;
  • Non è possibile trattarle in strutture extraospedaliere.
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18
Q

Leggi TSO e durata.

A

A maggio ‘78 è stata scritta la Legge 180 “Trattamenti sanitari volontari ed obbligatori”/”Legge Basaglia”/”Legge della chiusura dei manicomi”, è poi stata accorpata alla Legge 833 a dicembre ‘78 (istitutiva del SSN).
I TSO sono disposti dal sindaco, che con la sua firma autorizza la proposta motivata dal medico per intervenire sul pz. Il TSO dura per legge 7 giorni, se si va oltre bisogna rifare la procedura. Può durare di meno se il pz dà il suo consenso, da obbligatorio diventa volontario.

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19
Q

Procedura TSO.

A

Procedura:
1) Qualunque medico che viene in contatto con il pz nella sua fase di scompenso acuto, decide che è necessario un trattamento. Una volta verificato che è necessario un ricovero e che il soggetto non si rende conto della necessità di trattamento, il medico può richiedere un TSO tramite un modulo scritto (proposta di TSO)
2) Un secondo certificato (convalida di TSO) deve essere compilato da un medico dipendente della struttura pubblica in cui si è deciso di ricoverare il pz.
3) Il Sindaco, esercitante la funzione di autorità sanitaria locale, riceve i due moduli accetta (o no) la richiesta di TSO emettendo l’ordinanza di ricovero.
4) I moduli poi convalidati vanno mandati al giudice tutelare entro 48h per verificare la correttezza e regolarità della procedura.
I moduli sono in triplice copia: pz, sindaco, giudice tutelare.

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20
Q

TSO Coattivo e Non Coattivo.

A

TSO Coattivo:
Possono intervenire le Forze dell’Ordine. Rientrano in questa categoria malattie infettive e diffusive contagiose, per cui la legge prevede l’isolamento fiduciario assistenziale o con piantonamento (agente davanti alla porta). Rientrano anche le malattie veneree contagiose, e le malattie psichiatriche che sono le più frequenti. Possono anche essere usati mezzi di contenzione, che non dovrebbero essere mantenuti per più di 12h e controllati ogni 30 minuti con rivalutazione ogni 3/4h.
TSO Non Coattivo:
“Vile ricatto”, non c’è intervento delle FdO. Esempi sono le vaccinazioni, perché se i genitori non vaccinano non c’è intervento delle FdO ma c’è difficoltà a inserirsi in alcuni ambienti come la scuola; altro esempio sono gli infortuni lavorativi: l’INAIL dovrà valutare la pensione corrispondente all’infortunio e se c’è un modo per ridurre questa pensione, ma il pz non vuole sottoporvisi, allora c’è “ricatto” tramite un abbassamento del risarcimento.

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21
Q

Accertamenti Sanitari Obbligatori (ASO).

A
  • Visite mediche periodiche: per attività sportiva (idoneità, antidoping), per attività lavortiva (in ospedale ogni 2aa);
  • HIV: obbligatorio solo per entrare nel Corpo Militare o di Polizia;
  • Stato di ebbrezza o intossicazione da stupefacenti;
  • In caso di violenza sessuale il violentatore è obbligato a sottoporsi ai test per le malattie sessualmente trasmissibili, con aggravamento della pena in caso di positività.
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22
Q

Referto da esercenti di una professione sanitaria

A

Il libero professionista medico è l’esercente di una professione sanitaria, il referto prodotto da questo individuo è “l’atto scritto mediante il quale l’esercente della professione sanitaria riferisce all’autorità giudiziaria quando presta assistenza od opera di casi che possano presentare caratteri di un delitto precedibile d’ufficio.” Omettere il referto in caso di delitto è punibile con una multa fino a 516€ per reato d’omissione di referto (Art.365).
(Opera è un intervento singolo, assistenza è indice di una relazione continuativa)

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23
Q

Cos’è un referto?

A

Il referto, che deve essere presentato entro 48h al PM o alla Polizia Giudiziaria, indica la persona alla quale è stata prestata assistenza, le generalità, il luogo dove si trova attualmente, altro che possa identificarla, nonchè il luogo tempo e circostanze dell’intervento. Si danno inoltre notizie che servono a stabilire le circostanze del fatto, i mezzi con i quali è stato commesso e gli effetti che ha causato o può causare, quindi anche diagnosi e prognosi. Se più persone hanno prestato la loro assistenza sono tutte obbligate al referto che può essere unico.

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24
Q

Esimenti dei referti.

A

1) Esimente riguardante l’imputabile: il legislatore vuole salvaguardare il diritto alla salute prima della tutela della giustizia. Il medico può esimersi dal fare il referto se un pz piuttosto che rischiare di avere un procedimento penale a carico preferisce non curarsi. Esempi: se io partecipo a una rissa e vengo ferito, sono comunque imputabile, e il medico può non presentare il referto; se una donna partorisce in casa e butta il neonato nella spazzatura, e poi va dal medico per un’emorragia, il medico può non presentare il referto; autolesionismo a scopo di frode.
2) Esimente riguardante il professionista: se il medico o un suo congiunto recano danno ad una persona, e poi prestano soccorso a questa persona, il medico può non presentare il referto.

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25
Q

Cos’è la denuncia di reato? (detto anche rapporto)

A

Atto attraverso il quale il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio denuncia l’autorità giudiziaria un reato procedibile d’ufficio di cui ha avuto notizia nell’esercizio a causa delle sue funzioni o del suo incarico.

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26
Q

Omissione di denuncia di reato da parte di pubblico ufficiale (Art. 361 Penale) e da parte di incaricato di pubblico servizio (Art. 362 Penale)

A

Articolo 361:
“Il pubblico ufficiale il quale omette o ritarda di denunciare alle autorità giudiziarie un reato di cui ha avuto notizia nell’esercizio delle sue funzioni è punito con una multa da 30 a 516€, procedibilità d’ufficio”
Articolo 362:
Stessa cosa, ma sanzione fino a 103€.

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27
Q

Quali sono i reati o delitti procedibili d’ufficio?

A

1) Delitti contro la vita: omicidio (doloso colposo preterintenzionale), omicidio del consenziente, infanticidio, morte conseguente ad altro delitto (minaccio e inseguo una persona, questa scappando muore! è diverso da percuotere una persona che poi muore, quello è omicidio preterintenzionale);
2) Delitti contro l’incolumità individuale: rissa, lesioni personali;
3) Delitti contro l’incolumità pubblica: epidemia, avvelenamento di acqua o alimenti, adulterazione o contraffazione di alimenti, commercio e somministrazione di farmaci guasti;
4) Violenza sessuale: violenza su minore, violenza con coercizione;
5) Interruzioni dolose, colpose o preterintezionali di gravidanza;
6) Delitti di manomissione di cadavere: vilipendio, distruzione, soppressione (sparito senza ritrovamento), sottrazione (nascosto/trafugato senza ritrovamento), occultamento (nascosto e ritrovato), uso illegittimo didattico o per scienza;
7) Delitti contro la libertà individuale: sequestro di persona, perquisizione arbitraria, violenza/minaccia/incapacità procurata;
8) Delitti contro la famiglia.

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28
Q

Differenza tra autopsia giudiziaria e riscontro diagnostico?

A

Sono entrambe autopsie, ma vengono richieste da persone diverse. Autopsia giudiziaria viene richiesta dal giudice per determinare cause, epoche, mezzi e tutto ciò che può essere utile alla giustizia quando si sospetta un reato (richiesta anche in caso di suicidio per controllare se c’è stata istigazione, correlata da referto e denuncia di reato). Il riscontro diagnostico viene richiesta dal direttore sanitario per individuare la causa di morte, è meno indaginosa. Se però c’è sospetto di reato, ci si ferma e ci si rivolge ad un consulente per effettuare un’autopsia giudiziaria.
In caso di morte sospetta o per infortunio sul lavoro bisogna informare l’autorità giudiziaria per valutare il luogo di lavoro in cerca di eventuali inosservanze per le norme antinfortunistiche.

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29
Q

Articolo 575 Penale (Omicidio).

A

“Chiunque cagiona la morte di un uomo, è punito con la reclusione non inferiore ad anni 21. Procedibilità d’ufficio.”

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30
Q

Aggravanti omicidio?

A

Veneficio (uso di veleni cioè sostanze insidiose da cui non si può difendersi), uso di esplosivi, premeditazione/assassinio, agguato (vittima colta di sorpresa), uccisione di parenti (parricidio, patricidio, matricidio, figlicidio, uxoricidio…), motivi futili, sevizie/crudeltà. La pena varia da 24 a 30aa ma può essere chiesto l’ergastolo.

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31
Q

Articolo 584 Penale (Omicidio preterintenzionale).

A

“Chiunque con atti diretti a commettere percosse (Art. 581) o lesioni personali (Art. 582), cagioni la morte di un uomo, è punito con la reclusione da 10 a 18aa. Procedibilità d’ufficio.”

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32
Q

Articolo 589 Penale (Omicidio colposo).

A

“Chiunque cagioni per colpa la morte di una persona è punito con la reclusione da 6 mesi a 5 anni. Se commesso con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale o per le prevenzioni di infortuni sul lavoro, va da 2 a 5 anni. Procedibilità d’ufficio.”

La colpa è imprudenza, imperizia, negligenza e inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline.

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33
Q

Articolo 579 Penale (Omicidio del consenziente).

A

“Chiunque cagioni la morte di un uomo, col consenso di lui, è punito con la reclusione da 6 a 15 anni. Non si applicano le aggravanti comuni (Art. 61). Si applicano le disposizioni relative all’omicidio (Art. 575/576/577) se il fatto è commesso contro un minore, contro un infermo di mente o in condizioni di deficienza psichica, per un’altra infermità o per abuso di alcool o stupefacenti, contro una persona il cui consenso è stato estorto con violenza, minaccia, suggestione o inganno. Procedibilità d’ufficio.”

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34
Q

Articolo 578 Penale (Infanticidio in condizioni di abbandono materiale o morale).

A

“La madre che cagiona la morte del proprio neonato immediatamente dopo il parto o del feto durante il parto quando il fatto è determinato da condizioni di abbandono materiale o morale connesse al parto è punita con la reclusione d 4 a 12 anni. A coloro che concorrono è applicata una reclusione non inferiore a 21 anni. Tuttavia, se essi hanno agito al solo scopo di favorire la madre, la pena può essere diminuita da 1/3 a 2/3. Procedibilità d’ufficio.”

Solo la madre è contemplata! 4-12aa. Padre fratelli ecc sono accusati di omicidio, quindi 21aa. La madre non è più accusata di infanticidio ma di figlicidio appena superate le circostanze del parto, quindi già dopo 2/3gg, quindi un omicidio aggravato (ergastolo). Inoltre, devono esserci abbandono materiale o morale, quindi madre isolata o non supportata economicamente.

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35
Q

Articolo 593 Penale (Omissione di soccorso) + Articolo 328 Penale (Rifiuto ed omissione di atti d’ufficio).

A

“Chiunque, trovando abbandonato o smarrito un fanciullo minore di anni 10 o altra persona incapace di provvedere a sé stessa per malattia di mente o del corpo, per vecchiaia o altra causa, omette di darne immediato avviso alle autorità è punito con la reclusione fino ad 1 anno e con multa fino a 2500€. Alla stessa pena soggiace chi trovando un corpo umano che sia o sembri inanimato, ovvero una persona ferita o altrimenti in pericolo, omette di prestarne l’assistenza occorrente o di darne immediato avviso alle autorità. Se da siffatta condotta del colpevole deriva da una lesione personale, la pena è aumentata, se ne deriva la morte, la pena è raddoppiata. Procedibilità d’ufficio.”

Per il medico che è incaricato di pubblico ufficio o è pubblico ufficiale si aggiunge l’eventuale rifiuto ed omissione d’atti d’ufficio (Art.328 Penale), aggravando.

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36
Q

Articolo 591 (Abbandono di persone minori o incapaci).

A

“Chiunque abbandoni una persona minore di 14aa, ovvero una persona incapace per malattia di mente, corpo, per vecchiaia o altra causa di provvedere a sé stessa, e della quale abbia la custodia o debba avere cura, è punito con la reclusione da 6 mesi a 5 anni. Alla stessa pena soggiace chi abbandona all’estero un cittadino italiano minore di 18aa a lui affidato. Se ne deriva una lesione personale la reclusione è da 1 a 6 anni, se ne deriva la morte la reclusione è da 3 a 8 anni. Le pene aumentano se il fatto è commesso dal genitore dal figlio o dal tutore o coniuge, ovvero dall’adottato o adottante. Procedibilità d’ufficio.”

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37
Q

Lesioni personali?

A

Reato perseguibile a querela o perseguibile d’ufficio: il medico incaricato di pubblico servizio o pubblico ufficiale che riscontra lesioni personali deve stilare denuncia di reato (rapporto), se è esercente di servizio di pubblica necessità deve stilare un referto. Dall’azione, che può essere omissiva o commissiva, ne deriva una malattia o un’offesa all’integrità fisica o psichica della vittima. Possono essere dolose o colpose, cambia la procedibilità d’ufficio. Anche la prognosi, se superiore a 20 giorni, fa diventare la lesione procedibile d’ufficio, mentre sotto i 20 giorni è a querela della vittima.

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38
Q

Articolo 582 Penale (Lesione personale) + Articolo 583 Penale (Circostanze aggravanti)

A

“Chiunque cagioni ad alcuno una lesione personale, dalla quale deriva una malattia nel corpo o nella mente, è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni. Se la malattia ha una durata non superiore ai 20 giorni e non concorre nessuna aggravante prevedute dagli Art. 583/585 e numero 1 ultima parte dell’Art. 577, il delitto è punibile a querela della parte offesa.”
Lesione LIEVISSIMA: prognosi sotto i 20 giorni, querela;
Lesione LIEVE: prognosi tra 20 e 40 giorni, ufficio;
Aggravanti (Art. 583):
Lesione GRAVE, pena da 3 a 7 anni, ufficio:
1) se dalla lesione deriva una malattia che mette in pericolo la vita dell’offeso o un’incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni per più di 40 giorni;
2) se il fatto produce l’indebolimento permanente di un organo o un senso;
3) se accelera il parto in una donna incinta.
Lesione GRAVISSIMA, pena da 6 a 12 anni, ufficio:
1) malattia insanabile;
2) perdita di un senso;
3) perdita di un arto o mutilazione che renda l’arto inservibile, ovvero perdita di un organo o capacità di procreare, ovvero permanente e grave difficoltà di favella;
4) deformazione, ovvero sfregio del viso permanente.

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39
Q

Articolo 590 Penale (Lesione personale colposa)

A

“Chiunque cagioni per colpa una lesione personale è punito con la reclusione fino a 3 mesi o con la multa fino a 309€. Se la lesione è grave la pena è da 1 a 6 mesi o multa da 123 a 619€, se è gravissima da 3 mesi a 2 anni e multa da 309 a 1239€. Se c’è violazione delle norme stradali o antinfortunistiche la pena per lesioni gravi è da 3 mesi a 1 anno o multa da 500 a 2000€, per lesioni gravissime è da 1 a 3 anni. Nel caso di lesioni a più persone si applica la pena per la più grave aumentata fino al triplo, senza superare i 5 anni di reclusione.”

Se le lesioni sono colpose si procede a querela anche in caso di lesioni gravissime, tranne se c’è stata violazione del codice della strada o in caso di infortunio sul lavoro.

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40
Q

Articolo 572 Penale (Maltrattamenti in famiglia o verso fanciulli) - Delitti contro la famiglia.

A

“Chiunque maltratti una persona sottoposta alla sua autorità o a lui affidata per questioni di finanza, custodia o per l’esercizio di una professione è punito con la reclusione da 1 a 5 anni. Se ne deriva una lesione personale grave la reclusione va dai 4 agli 8 anni, se ne deriva una lesione personale gravissima dai 7 ai 15 anni e se ne deriva la morte dai 12 ai 20 anni.”

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41
Q

Differenze tra maltrattamento e lesione personale? Tipi di maltrattamento/patologia delle cure?

A

Un maltrattamento si differenzia da una lesione personale per la continuità nel tempo (madre che picchia il bimbo una volta = lesione personale, madre che picchia tutti i giorni il bimbo = maltrattamento). Maltrattamento può essere fisico o psichico/psicologico (più difficile da individuare, più grave). Maltrattamento è anche patologia delle cure: incuria quando le cure sono carenti, discuria quando le cure sono distorte, ipercuria quando le cure sono in eccesso.

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42
Q

Articolo 571 Penale (Abuso dei mezzi di correzione o di disciplina).

A

“Chiunque abusi dei mezzi di correzione o disciplina in danno a una persona sottoposta alla sua autorità o a lui affidata è punito se dal fatto ne deriva il pericolo di una malattia nel corpo o nella mente, con la reclusione fino a sei mesi. Se ne deriva una lesione personale, si applicano le pene stabilite negli Art. 582/583 ridotte a 1/3. Se ne deriva la morte, si applica la reclusione da 3 a 8 anni.”

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43
Q

Definizione di violenza?

Definizione di vittima, tipi di vittima, tipi di danno?

A

OMS, Violenza: “L’uso intenzionale della forza fisica o del potere, minacciato o reale, contro sé stessi, altre persone o contro un gruppo o una comunità da cuoi conseguono o da cui hanno la possibilità di conseguire lesioni, morte, danni psicologici, compromissioni dello sviluppo o deprivazioni.”
Molti casi occulti, denunciati 1/10.
Vittima: soggetto prototipo della passività, subisce un’azione altrui (sentimento di colpa, inadeguatezza). Può esserci vittimizzazione primaria, cioè il processo diretto a provocare danno alla vittima, o secondaria cioè derivata dalle istituzioni largamente intese.
Danno primario: danno provocato dalla violenza stessa;
Danno secondario: giorni di malattia, costi di cura, costi giuridici…

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44
Q

Definizione di invalido + Articolo 38 Costituizione (Cittadini inabili al lavoro/invalidi)

A

Invalido è una persona che non è in grado di compiere gli atti quotidiani della vita, e potrebbe non essere in grado di compiere gli atti lavorativi.
Art. 38 Costituzione:
“Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale. I lavoratori hanno diritto che siano provveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria. Gli inabili ed i minorati hanno diritto all’educazione e all’avviamento professionale.”

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45
Q

Leggi sull’invalidità civile/non civile. Handicap.

A

Art. 2 legge 118/1971 e Art. 6 legge 509/1988, stato di invalido civile:
“SI considerano mutilati e invalidi civili i cittadini affetti da minorazioni congenite o acquisite, anche a carattere progressivo, compresi gli irregolari psichici, che abbiano una riduzione permanente della capacità lavorativa non inferiore a 1/3.”
Si parla di 18-65aa e capacità lavorativa, al di fuori di questa fascia si valuta la capacità di compiere gli atti propri dell’età.
Dall’invalidità civile sono esclusi cause di guerra, lavoro o servizio: a questi pensano INPS e INAIL. Anche ciechi e sordomuti civili sono esclusi perché esistono leggi apposite. La legge 632/1955 definisce ciechi civili soggetti con un residuo visivo non superiore a 1/20 in entrambi gli occhi (cecità totale o parziale).
Handicap: Art. 3 legge 104/1992 definisce persona handicappata chiunque abbia uno svantaggio nell’inserimento lavorativo, scolastico, sociale. Questo soggetto ha agevolazioni sull’orario di lavoro, cure, assistenze e sgravi fiscali.

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46
Q

Soglie di invalidità.

A

Soglia 1/3 (minima): diritto solo a benefici ortopedici/protesici per attenuare la disabilità;
Soglia 46%: tutela lavorativa, con collocamento mirato in posizioni aziendali adatte alla loro condizione. Aziende sopra i 15 dipendenti hanno obbligo di assumere invalidi al 46%;
Soglia 74%: assegno di invalidità parziale;
Soglia 100%: altre provvidenze economiche.

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47
Q

Accertamento invalidità e richiesta del cittadino.

A

Le invalidità vengono accertate da una commissione ASL, composta da medico legale, medico del lavoro, medico ASL, medico rappresentante associazioni invalidi, specialista in caso di handicap o inserimento lavorativo.
Dall’1 gennaio 2001 il cittadino può fare domanda all’INPS direttamente online o tramite un centro di assistenza sociale o patronato, accompagnata da certificato medico del suo MMG. L’INPS poi demanda all’ASL la valutazione tramite la commissione. Tale valutazione sarà poi controllata dall’INPS che può a questo punto concedere i benefici, rifiutare la domanda o rivalutare con visita diretta il richiedente in casi dubbi.
Caso particolare sono le patologie oncologiche, le cui richieste devono essere valutate entro 15gg e completata entro 30gg.

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48
Q

Articolo 30 Costituzione (Diritti dei figli).

A

“E’ dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio. Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti. La Legge assicura ai figli nati fuori dal matrimonio ogni tutela giuridica e sociale compatibile con i diritti dei membri della famiglia legittima. La legge detta le norme e i limiti per la ricerca della paternalità.”

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49
Q

Articolo 31 Costituzione (Maternità e famiglia).

A

“La Repubblica agevola con misure economiche ed altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei relativi compiti, con particolare riguardo alle famiglie numerose. Protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tali scopi.”

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50
Q

Articolo 37 Costituzione (Madre lavoratrice).

A

“La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione.”

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51
Q

Consultori familiari, a cosa servono e a cosa sono deputati?

A

I consultori familiari sono istituiti con la legge 405 del luglio 1975, e sono entità gestite dal comune o da altri enti con compiti di medicina sociale, composti da medici, psicologi, pedagogisti, assistenti sociali e volontari. Usufruirne è gratuito e sono deputati a:

  • fornire assistenza psicologica e sociale per la preparazione alla maternità/paternità e in caso di problemi in famiglia e del minore;
  • provvedere alla somministrazione dei mezzi necessari per conseguire la finalità della procreazione responsabile;
  • tutelare la salute della gestante e del bambino;
  • divulgare informazioni idonee riguardanti la gravidanza.
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52
Q

Legge 40 del 19 febbraio 2004 (Fecondazione e procreazione)

A
  • Fecondazione assistita o artificiale: l’unione artificiale di cellula uovo e spermatozoo, solo questo.
  • Procreazione medicalmente assistita (PMA): TUTTE le metodiche che permettono di AIUTARE a procreare, siano esse chirurgiche, ormonali, farmacologiche o altro. Tecniche mediche e biologiche che permettono la riproduzione al di fuori dei processi naturali.
53
Q

Diritti della lavoratrice madre? (Legge 1204 del 30 dicembre 1971, estesi parzialmente ai padre con la legge 903 del 9 dicembre 1977)

A

1) Congedo per maternità di 2 mesi prima e 3 mesi dopo il parto (o 1 mese prima e 4 dopo)
2) Riparo dal licenziamento durante la gestazione, il parto e il puerperio (da inizio gestazione al compimento di 1 anno del bambino)
3) Protezione da condizioni di lavoro faticose, pericolose o insalubri (da inizio gestazione a 7 mesi dopo il parto)
4) Possibilità di richiedere, se si riprende a lavorare entro un anno dal parto, la facoltà di ridurre di 2 ore l’orario giornaliero senza perdita di stipendio (periodo di allattamento).
Il padre può beneficiare in tutto o in parte dei medesimi diritti. Durante il primo anno di vita del bambino la madre può assentarsi dal lavoro per altri 6 mesi (congedo facoltativo). L’indennità prevista dall’INPS è pari all’80% della retribuzione per il congedo obbligatorio e viene ridotto per il facoltativo. Se la gravidanza si interrompe prima dei 180 giorni, non si ha diritto al congedo (tranne in caso di malattia e aborto), se si interrompe dopo il 180esimo giorno si hanno i 3 mesi di astensione obbligatoria. In caso di adozione o affidamento di minore fino ai 6 anni, si ha diritto ai 3 mesi seguenti l’adozione di astensione dal lavoro, anche per il padre.

54
Q

Aborto penale e clinico, differenze?

A

Penale: aborto è l’interruzione di gravidanza prima del suo termine fisiologico, con morte del prodotto del concepimento.
Clinica: aborto è l’interruzione della gestazione prima della fine del sesto mese di gravidanza (180 giorni, dopo i quali il feto è vitale anche fuori dal corpo della madre) con morte del prodotto del concepimento. Dopo i 180 giorni si parla di parto prematuro con morte del prodotto del concepimento.

55
Q

Legge 194: IVG.

Articolo 4: entro i 90 giorni

A

Entro i 90 giorni una donna può rivolgersi a un medico di fiducia, ad un consultorio pubblico, o a una strutta socio sanitaria abilitata in caso non possa portare avanti la gravidanza per motivi seri quali salute psico-fisica, condizioni economiche sociali familiari, anomalie o malformazioni. In verità i motivi sono sostanzialmente illimitati.

56
Q

Legge 194: IVG

Articolo 5: soluzioni dei problemi proposti e casi urgenti

A

Sostanzialmente il medico a cui si rivolge la gravida o il medico del consultorio deve esporre ogni possibilità che la madre ha per portare a termine la gravidanza, quali adozione senza comparizione, risoluzione dei problemi socio-economici, ecc. ecc.
In caso di urgenza riscontrata, il medico rilascia un CERTIFICATO firmato che attesta l’urgenza, con il quale la donna può subito praticare l’IVG. In caso di NON urgenza, il medico rilascia un DOCUMENTO che la donna deve controfirmare e può presentare dopo 7 giorni (tempo di ripensamenti) per l’IVG.

57
Q

Legge 194: IVG
Articolo 6: dopo i 90 giorni
Articolo 7: accertamenti patologie

A

SI può procedere a IVG dopo i 90 giorni se:
1) la gravidanza e/o il parto comportino un grave pericolo per la vita della donna;
2) quando siano accertati processi patologici, tra cui anomalie o malformazioni del nascituro, che determinino un grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna.
Tali processi patologici vanno verificati da un medico ginecologo dell’ente in cui si sta per effettuare l’IVG che deve poi fornirne documentazione. In caso di imminente pericolo di morte della donna, si possono bypassare queste procedure. Se il feto è vitale l’IVG si può effettuare solo per gravissimo pericolo per la donna, e il medico deve cercare di salvaguardare la vita del feto.

58
Q

Legge 194: IVG

Articolo 12: minori

A

La donna minore di 18 anni può richiedere una IVG ma necessita dell’assenso di chi ha la tutela. In caso di mancato assenso, il medico può compilare una relazione con il suo parere da mandare al giudice tutelare entro 7 giorni dalla richiesta, il quale valuta la situazione e può concedere entro 5 giorni di procedere con l’IVG nonostante il mancato assenso del tutore. In caso di urgenza, il medico può bypassare tutto questo.

59
Q

Legge 194: IVG

Articolo 13: interdetti

A

Se la donna è interdetta la richiesta può essere presentata oltre che dalla stessa, anche dal tutore o dal marito non tutore se non legalmente separato. La richiesta del marito deve essere assecondata dal tutore, e in tutti i casi deve esserci la conferma della donna. A questo punto si prosegue con certificato medico al giudice tutelare che poi valuterà.

60
Q

Legge 194: IVG

Articolo 9: obiezione di coscienza

A

Il personale sanitario può rifiutarsi di prendere parte alle pratiche per l’IVG, ma non può rifiutarsi di concedere l’assistenza antecedente e conseguente all’intervento. Inoltre non può rifiutare di prendere parte all’intervento se la salute della donna è in imminente pericolo. L’obiezione di coscienza va comunicata al medico provinciale e al direttore sanitario se si lavora in ente pubblico, entro un mese dal conseguimento dell’abilitazione o dell’assunzione presso un ente che prevede le IVG, e viene revocata se si partecipa alle procedure.

61
Q

Aborto e reati.

A

Aborto colposo: reclusione da 3 mesi a 2 anni, se si provoca un parto prematuro in modo colposo le pene sono fino a dimezzate. Le pene sono aumentate se c’è violazione delle norme.
Aborto criminoso/doloso oppure preterintenzionale: aborto senza consenso della donna, o causato da lesioni non volte all’aborto, reclusione da 4 a 8 anni. Se ne derivano lesioni gravissime da 6 a 12 anni, se ne deriva la morte da 8 a 16 anni. Pene diminuite se le lesioni sono gravi, dimezzate se c’è parto prematuro.

62
Q

Cos’è una cartella clinica?

A

“La cartella clinica è il processo verbale delle operazioni di assistenza al cittadino in funzione del suo stato di salute.”
“E’ lo strumento informativo individuale finalizzato a rilevare tutte le informazioni anagrafiche e cliniche rilevanti, che riguardano un singolo ricovero ospedaliero di un paziente. Deve rappresentare l’intero ricovero nell’istituto di cura, e coincide con la storia del paziente all’interno della struttura stessa. Segue il pz all’interno della struttura e ha termine alla dimissione.”
E’ un documento compilato da incaricato di pubblico servizio o pubblico ufficiale, quindi è un ATTO PUBBLICO, ed è vera fino a dimostrazione del falso. E’ definito anche “processo verbale”, ossia una registrazione cronologica, che segue le norme formali dell’atto (no cancellazioni, abrasioni…), degli eventi e le attività svolte durante la degenza. Raccoglie tutti i dati clinici e anamnestici del pz, oltre alle attività sanitarie svolte nel suo interesse.

63
Q

Quali sono le 4 parti di una cartella clinica?

A

1) Parte amministrativa, compilata da un impiegato all’accettazione tramite tessera sanitaria e richiesta del curante (o tramite PS), con dati anagrafici esaustivi, MMG, medico accettante, diagnosi di accettazione (e di dimissione eventualmente);
2) Accettazione in reparto, con anamnesi completa (remota, prossima, familiare, farmaci), esame obiettivo di reparto (NON DI PS!) e orientamento diagnostico.
3) Diario clinico, il vero processo verbale. Deve riportare quotidianamente e in ordine cronologico i sintomi e l’obiettività (in caso non cambi giornalmente far presente che è invariata), indagini strumentali, di lab e prestazioni terapeutiche con precisa indicazione temporale, parametri vitali quotidiani, modifiche alle terapie, consulenze esterne (con timbro e firma dello specialista), trascrizione dell’avvenuta acquisizione dei consensi informati e relativi moduli. Ogni annotazione deve essere firmata dal medico;
4) Dimissione, in diversi casi: guarigione (ma più spesso stabilizzazione), trasferimenti in altri reparti, morte, volontà del pz… La dimissione contiene una copia della lettera di dimissione e dell’eventuale trasferimento e una copia della SDO.
Una volta dimesso il paziente la cartella va conservata nell’archivio entro 48h per SEMPRE.

64
Q

S.D.O. (Decreto del Ministero della Sanità del 28 dicembre 1991)

A

E’ un mezzo ordinario di raccolta delle informazioni relative ad ogni paziente dimesso da strutture sia pubbliche sia private. E’ di responsabilità del medico dirigente di reparto (primario) e ha lo stesso valore medico-legale della cartella clinica, poiché contiene i medesimi dati, quali dati anagrafici, diagnostici, terapeutici (unica eccezione i farmaci) Essa viene poi trasmessa in forma anonima dal Direttore Sanitario al Ministero della Sanità, che potrà usarla come fonte di statistiche.

65
Q

Inquadramento giuridico della cartella clinica? Reati inerenti (falso/rifiuto di atti d’ufficio)?

A

La cartella clinica (anche quella infermieristica) è un atto pubblico, compilato da un pubblico ufficiale o un incaricato di pubblico servizio, vera fino a prova di falso. E’ anche un atto amministrativo sanitario perché riporta la cronologia del ricovero e gli interventi effettuati.
Si può configurare il reato di FALSO:
- Falso materiale (Art. 476 Penale), cioè contraffazione dell’atto tramite cancellazione, correzione o alterazione. Pene da 1 a 6 anni;
- Falso ideologico (Art. 479 Penale), cioè compilazione non veritiera attestante falsità od omettendo informazioni. Pene da 3 a 10 anni.
Può anche esserci il reato di rifiuto di atti d’ufficio (Art. 328 Penale), come una ritardata o mancata compilazione della cartella. Pene da 6 mesi a 2 anni.

66
Q

INAIL. Definizione di infortunio sul lavoro.

A

Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro e le malattie professionali. Istituito nel 1965 tramite il Testo Unico, tutt’ora vigente.
“Infortunio avvenuto per causa violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata la morte o una inabilità permanente al lavoro, assoluta o parziale, ovvero una inabilità temporanea assoluta che comporti l’astensione dal lavoro per più di 3 giorni.”

67
Q

Infortunio sul lavoro/malattia professionale, cause e tempi.

A

Evento accidentale anche colposo (negligenza, imperizia, imprudenza) avvenuto in occasione di lavoro o in situazioni correlate (infortunio in mensa, in itinere verso il lavoro…) per causa violenta: quindi evento acuto che non supera il turno lavorativo, può essere istantanea, puntiforme o dilazionata. E’ correlato a un rischio, ma non c’è certezza che accada. L’azione lesiva avviene nel turno, poi la malattia può svilupparsi in tempi diversi.
Cause violente: energia meccanica, termica, elettrica, intossicazione, infezione, trauma psichico (!!).
Si parla di malattia professionale quando l’esposizione lavorativa è superiore al turno, e c’è CERTEZZA di contrarre la malattia (asbestosi, silicosi…). INAIL ha una lista di malattie professionali riconosciute e rimborsate automaticamente, se non rientra nella lista si ha l’onere della prova.

68
Q

Tipi di rischio?

A

Per parlare di infortunio deve esistere un rischio, che può essere di diversi tipi:

  • Rischio generico: grava su chiunque;
  • Rischio specifico: strettamente connesso con la lavorazione;
  • Rischio generico aggravato: grava su chiunque ma ha maggiore incidenza per certe lavorazioni;
  • Rischio elettivo: dipende dalla scelta arbitraria del lavoratore (INAIL NON PAGA!)
69
Q

Procedure per riconoscimento infortunio.

A

E’ obbligatorio fare la denuncia di infortunio, correlata di certificato medico, che poi viene inviata al datore di lavoro, all’istituto assicuratore e all’autorità giudiziaria. Le lesioni colpose dovute a infortunio sono le uniche con obbligo di referto perché bisogna valutare se è stato accidentale o per mancato rispetto delle norme antinfortunistiche.

70
Q

Soglie INAIL?

A
  • 6% al 15%: indennizzo in capitale, somma unica (sotto al 5% nulla);
  • > 15%: indennizzo in rendita mensile non tassabile;
  • > 33%: collocamento mirato come invalido civile oltre che rendita mensile;
  • morte: assegno funerario una tantum agli eredi e assegno di reversibilità agli orfani e vedove dei grandi invalidi (>80%).
    Assistenza in caso di impossibilità di deambulazione, con riabilitazione obbligatoria pena la perdita della rendita. Revisione ogni 10 anni.
71
Q

INPS e invalidità.

A

Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. Fornisce l’indennità di malattia, pagandomi lo stipendio che non posso guadagnare a causa della mia malattia. Valido per i dipendenti pubblici e privati, non per i lavoratori autonomi: i datori di lavoro pagano l’assicurazione INPS con una parte dello stipendio, e quando viene ridotta la capacità del lavoro di 1/3 si ha diritto all’indennizzo. Il medico certifica la malattia quando richiesto dal lavoratore, che diventa così “invalido” per l’INPS. Per stabilire l’invalidità si fa riferimento a occupazioni confacenti le attitudini del lavoratore, quali capacità lavorativa specifica, formazione, esperienza ed età. Valutato caso per caso.

72
Q

Assegno ordinario di invalidità e pensione ordinaria di inabilità (INPS).

A

Erogazione di un assegno che compensa lo stipendio che l’invalido non può più guadagnare, è compatibile con altro lavoro con un tetto di reddito. E’ concesso per tre anni e poi revisionato, dopo tre revisioni diventa vitalizio. In caso si diventi INABILI, cioè impossibilitati a compiere qualsiasi attività lavorativa, si ha diritto alla pensione ordinaria di inabilità (se l’assicurato ha versato 3 anni di contributi negli ultimi 5 lavorativi) che non è soggetta a revisione ed e è vitalizia. Per accedere a questi indennizzi, il MMG deve compilare un modulo SS3 sul portale INPS come medico certificatore, poi l’INPS valuterà il caso.

73
Q

Prestazioni previdenziali.

A

La previdenza è un rapporto assicurativo, si basa sul rischio tutelato: il cliente versa dei soldi e ne riceve in caso ne avesse bisogno, sotto forma di indennizzo. Vale per i privati! Il pubblico ha altri enti, ma piano piano stanno rientrando sotto l’INPS. Il concetto di fondo è di malattia indennizzabile: evento morboso che comporta l’incapacità al lavoro, specifica, temporanea e che ha un nesso causale col lavoro. L’INPS tutela l’incapacità lavorativa, NON LA MALATTIA: esso sopperisce all’incapacità di guadagnare lo stipendio tramite un indennizzo che l’assicurato ha pagato negli anni tramite una parte del suo stipendio. Caso a parte è la malattia specifica, come la TBC, perché si ha diritto a cure specifiche per l’assicurato e i familiari.

74
Q

Prestazioni assistenziali.

A

Non c’è un rapporto assicurativo, sono prestazioni erogate a qualunque cittadino, e negli ultimi anni anche a chi ha il permesso di soggiorno. Rientrano in queste prestazioni anche gli aiuti ai ciechi totali (vista persa totalmente, visione delle ombre o movimento, 3% massima vista binoculare) e parziali (1/20 binoculare o occhio migliore anche corretto, 10% massima vista binoculare), ai sordi civili (sordità entro i 12 anni che ha impedito di imparare il parlato, quindi anche muti), e gli handicappati (minorati fisici psichici sensoriali con difficoltà di apprendimento relazione o integrazione lavorativa). Essi vanno aiutati tramite liste di inserimento al lavoro, consono alle loro capacità, per non far si che siano solo un peso sociale.

75
Q

DEFINIZIONI DI CERTIFICATO! CHIESTE UN SACCO!

A

“Il certificato è l’attestazione scritta di un fatto di natura tecnica, destinato a provare la verità.”
“Atto scritto che dichiara conformi a verità fatti di natura tecnica, di cui il certificato è destinato a provarne l’esistenza.”
“Testimonianza scritta su fatti e comportamenti tecnicamente apprezzabili e valutabili, la cui dimostrazione può produrre affermazione di particolari diritti soggettivi previsti dalla legge, ovvero determinare particolari conseguenze a carico dell’individuo e della società, aventi rilevanza giuridica e/o amministrativa.”

76
Q

Caratteristiche dei certificati?

A
  • Intestazione: chi ha redatto il certificato, identificazione del medico con generalità e qualifica;
  • Luogo e data di redazione;
  • Generalità della persona a cui il certificato si riferisce;
  • Scrittura a mano o meccanica INDELEBILE e comprensibile che contenga attestazione della verità del fatto, cioè il CONTENUTO: dati obiettivabili e oggettivi verificati dal medico con la visita o tramite esami, che possono anche essere riferiti a epoche diverse rispetto alla data di rilascio del certificato;
  • Firma che lo rende valido.
    Il tutto senza cancellature o abrasioni, in caso di errore barrare lasciando leggibile e senza sovrascrivere.
77
Q

Figure giuridiche (Articolo 359 Penale)

A

3 figure che il medico può assumere.
1) Esercente un servizio di pubblica necessità:
a) i privati che esercitano professioni sanitarie o forensi, o altre professioni il cui esercizio sia per legge vietato senza una speciale abilitazione dello stato;
b) i privati che, non esercitando una pubblica funzione, né presentando un pubblico servizio, adempiono un servizio dichiarato di pubblica necessità tramite un atto della pubblica amministrazione;
(libero professionista abilitato dallo stato, può redigere CERTIFICATI COME SCRITTURA PRIVATA, DIVERSO DA ATTO PUBBLICO!)
2) Incaricato di pubblico servizio: coloro i quali, a qualunque titolo, prestano un pubblico servizio. Per pubblico servizio si intende un’attività disciplinata nelle stesse forme della pubblica funzione, ma caratterizzata dalla mancanza dei poteri tipici di quest’ultima, e con esclusione dello svolgimento di semplici mansioni di ordine e della prestazione di opera meramente manuale. (è un dipendente di un ente pubblico o convenzionato con il SSN, può redigere CERTIFICATI COME ATTO PUBBLICO);
3) Nozione di pubblico ufficiale: coloro i quali esercitano una pubblica funzione legislativa, giudiziaria o amministrativa. E’ pubblica la funzione amministrativa disciplinata da norme di diritto pubblico e da atti autoritativi e caratterizzata dalla formazione e dalla manifestazione della volontà della pubblica amministrazione o dal suo svolgersi per mezzo di poteri autoritativi o certificativi. (medico che agisce con poteri autoritativi e certificativi, fa gli interessi della pubblica amministrazione, può redigere CERTIFICATI COME ATTO PUBBLICO).

78
Q

Atto pubblico vs scrittura privata?

A

L’incaricato di pubblico servizio o il pubblico ufficiale redige ATTI PUBBLICI. L’esercente di servizio di pubblica necessità redige SCRITTURE PRIVATE. L’atto pubblico è PROBATORIO, è vero fino a prova di falso. La scrittura privata non è probatoria ma ha valore INDIZIARIO ma non necessariamente probatorio.

79
Q

Tipi di certificati esistenti?

A

Certificati possono essere obbligatori per il paziente o per il medico, oppure facoltativi.
Obbligatori per il pz: tutti quei certificati grazie ai quali si ottengono benefici economici o non, e senza questi certificati il cittadino non può ottenere i benefici che gli spettano. Esempi sono: attività sportiva agonistica, idoneità per il rinnovo della patente, certificazione di malattia. In questi casi il medico che li rilascia è pubblico ufficiale, ha il potere autoritativo. In caso di attività sportiva NON agonistica invece non si è pubblico ufficiale e si rilascia un certificato sotto forma di scrittura privata (di solito dal MMG).
Obbligatori per il medico: detti anche “certificati di denuncia” e sono inviati all’autorità giudiziaria in caso di delitti, all’autorità sanitaria per le infettive oppure alle autorità specifiche (INAIL, INPS) per gli infortuni sul lavoro o malattie professionali. Altro esempio è il certificato di assistenza al parto, con cui si autorizza i genitori ad iscrivere il figlio all’anagrafe. Anche la certificazione delle cause di morte va compilato obbligatoriamente per l’ISTAT, ed è un atto pubblico.

80
Q

Funzioni della ricetta medica, fasce di farmaci?

A

La ricetta medica è una prescrizione terapeutica compilata e firmata dal medico contenente consigli dietetici e/o indicazioni di cure con relativa posologia e modalità d’uso.
Ha due funzioni:
- Clinica-terapeutica: consente di ottenere una prescrizione, con posologia e frequenza;
- Amministrativa: è un’autorizzazione ad ottenere farmaci non liberamente accessibili, sia essa una ricetta bianca o rossa (SSN).
3 fasce di farmaci, in base alla compartecipazione del cittadino alla spesa:
A) farmaci salvavita, erogazione gratuita;
B) farmaci la cui utilità è comprovata, non sono necessari ma utili. Il cittadino compartecipa alla spesa;
C) farmaci di ausilio ma non necessari. La spesa è totalmente a carico del cittadino.
Farmaci A e B sono su ricetta rossa (SSN), farmaci C sono su ricetta bianca. Sul ricettario SSN si può anche inserire i codice esenzione per reddito o patologia, ed è compito del MMG come pubblico ufficiale controllare che il pz abbia realmente l’esenzione, fa l’interesse anche della pubblica amministrazione controllando la spesa. Se si assegnano esenzioni non vere si compie falso in atto pubblico. Alcuni farmaci C possono essere gratuiti se si inserisce una NOTA (elencate e aggiornate dall’AIFA) in caso di patologie croniche, chiaramente non si può inserire tutti i pz in nota perché si compie un falso: in questo caso ASL, Ordine dei Medici e autorità giudiziarie possono condannare il medico.

81
Q

Responsabilità professionale medica? Quali tipi di conseguenze possono esserci?

A

La responsabilità professionale è l’obbligo di sopportare le conseguenze stabilite dalla legge per il professionista che per effetto di comportamenti contrari a valori, principi e norme di legge contrattuali causa ad altrui un danno. RESPONSABILITA’ SIGNIFICA RISPONDERE DI QUALCOSA. Possono esserci conseguenze penali, civili, disciplinari, amministrative.

82
Q

Conseguenze penali dell’errore medico?

A

La responsabilità penale è sempre personale (Art. 27 Costituzione), riguarda un comportamento che va contro le norme del codice penale. Le più frequenti per i medici sono l’omicidio e le lesioni colpose, reati di certificazione, omissione d’atti d’ufficio, violazione del segreto professionale, abuso di mezzi di contenzione o maltrattamenti, omissione di soccorso e sequestro di persona/violenza privata.

83
Q

Conseguenze civili dell’errore medico?

A

La responsabilità civile è l’obbligo di ristorare, cioè di risarcire i danni che il mio comportamento ha causato andando contro le normale del codice civile (che tratta dei beni e delle proprietà di una persona). Dal 2014 è obbligatorio per ogni medico stipulare un’assicurazione civile.
Due branche: contrattuale ed extracontrattuale.
1) Responsabilità contrattuale: inadempimento di una prestazione cui un soggetto è tenuto in virtù di un contratto. Articolo 1218 Civile, “responsabilità del debitore”: sono obbligato da contratto ad adempire alla prestazione prevista, se sono libero professionista, altrimenti resposanbile è la struttura sanitaria pubblica. Articolo 1176 Civile, “diligenza dell’adempimento”: devo dimostrare di aver adempito al contratto in modo diligente, secondo la diligenza dell’uomo medio (per il medico deve essere la diligenza di un suo pari). Il cittadino deve provare di aver avuto un danno dall’inadempienza (o non diligente adempienza) del contratto, e il medico deve provare l’inevitabilità del danno. L’onere della prova è a carico del curante.
2) Responsabilità extracontrattuale: un pz che non sceglie il medico, come ad esempio in caso di soccorso stradale da medico passante. Qui si inverte l’onere della prova: è il pz che deve dimostrare di aver subito un danno, come è successo e anche il nesso causa- effetto. Qui spesso intervengono assicurazioni che si rifanno al direttore generale dell’azienda ospedaliera.

84
Q

Conseguenze amministrative dell’errore medico?

A

E’ l’obbligo al risarcimento di danni a cui soggiaciono gli amministratori e i dipendenti pubblici per i danni causati nell’ambito del rapporto d’ufficio: voi dipendenti pubblici fate un errore, il pz fa causa all’ospedale che paga per voi. L’ospedale può poi rivalersi su di voi che dovrete rispondere alla corte dei conti.
Con la legge Gelli si introduce l’aderenza alle linee guida: non si è penalmente punibili se l’errore deriva da imperizia ma attenendosi alle linee guida. In più obbliga le strutture sanitarie a dotarsi di assicurazione.

85
Q

Conseguenze disciplinari dell’errore medico?

A

La responsabilità disciplinare comporta una sanzione a prescindere dalle conseguenze penali o civili di un errore, perché c’è stata violazione dei principi deontologici e morali della professione. Si risponde all’Ordine dei Medici che segue il Codice Deontologico.

86
Q

Reato di colpa generica/specifica?

A
  • Colpa generica: configurato da imprudenza, negligenza, imperizia;
  • Colpa specifica: inosservanza di leggi (atti del potere legislativo), regolamenti (atti del potere esecutivo), ordini (atti di altre pubbliche autorità), discipline (atti da privati che esercitano attività rischiose, in questa categoria rientrano le linee guida).
    Nel caso di colpa generica penale, ci si rifà all’articolo 2236 Civile che dice che se la prestazione è estremamente difficile, l’esecutore non ha colpa in caso di danni se non per errore grave o dolo.
87
Q

Articolo 40 Penale (Causalità tra fatto ed evento)

A

“Nessuno può essere punito per un fatto preveduto dalla legge come reato, se l’evento dannoso o pericoloso non è conseguenza della sua azione od omissione. Non impedire un evento, che si ha l’obbligo di impedire, equivale a cagionarlo.”

Esempio: in sala operatoria opero con un chirurgo ubriaco. Se lui uccide il pz, e io non lo fermo quando mi accorgo che non è in grado di operare, sono colpevole.

88
Q

Articolo 42 Penale (Azioni e reati e causalità psichica)

A

“Nessuno può essere punito per un’azione od omissione preveduta dalla legge come reato, se non l’ha commessa con coscienza e volontà. (…), se non l’ha commessa con dolo, salvo i casi di delitto preterintenzionale o colposo previsti dalla legge. (…) Nelle contravvenzioni ciascuno risponde della propria azione od omissione cosciente e volontaria sia essa dolosa o colposa.”

89
Q

Articolo 43 Penale (Delitti dolosi, colposi, preterintenzionali)

A

“Il delitto: è doloso, o secondo l’intenzione, quando l’evento dannoso, (…), è dall’agente preveduto e voluto come conseguenza della propria azione od omissione; è preterintenzionale, o oltre l’intenzione, quando dall’azione od omissione deriva un evento dannoso o pericoloso più grave di quello voluto dall’agente; è colposo, o contro l’intenzione, quando l’evento, anche se preveduto, non è voluto dall’agente e si verifica a causa di negligenza o imprudenza o imperizia, ovvero per inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline.”

90
Q

Contratto sociale?

A

Nei confronti del pz sottoposto alle sue cure, il sanitario è titolare di una posizione di garanzia, è garante della vita e della salute secondo l’Art. 32 Cost. La responsabilità da contratto sociale qualificato è una particolare forma di responsabilità civile che prescinde dall’esistenza di un contratto inteso nel senso stretto, laddove tra danneggiato e danneggiante sussista una particolare relazione sociale considerata idonea a determinare specifici doveri comportamentali non riconducibili solo al dovere generico di non ledere. Questo significa che l’obbligo contrattuale della struttura di cui il medico è dipendente ricade sul medico stesso perchè garante della vita e della salute.

91
Q

Tipi di danno nella responsabilità professionale?

Primo punto della responsabilità professionale

A

Accertabilità di un danno, della sua natura e della sua gravità. Danno può essere patrimoniale (emergente/lucro cessante), o non patrimoniale (biologico):

  • Patrimoniale emergente, cioè le spese conseguenti al danno subito, accertate dal medico legale;
  • Lucro cessante, cioè l’impossibilità a lavorare conseguente al danno, con richiesta di rimborso, non accertate dal medico legale;
  • Non patrimoniale: danno biologico temporaneo o permanente, cioè qualsiasi menomazione dell’integrità psico-fisica della persona, comprensiva degli aspetti personali, dinamico-relazionali; è accertato dal medico legale ed è indipendente dalla capacità di produrre reddito. Consta di 3 fattori: l’azione lesiva, la lesione patologica, e la menomazione.
92
Q

Accertamento di causalità materiale fra condotta ed evento dannoso?
(Secondo punto della responsabilità professionale)

A
Il nesso di causa è definito come un fatto o un antecedente giuridicamente rilevante, cioè una condotta penalmente o civilmente illecita.
CAUSA: antecedente di interesse medico e giuridico necessario e sufficiente a produrre una modificazione peggiorativa dello stato del soggetto considerato. Se togliamo la causa, l'azione e l'evento non sono più collegati.
CONCAUSA: antecedente di interesse medico e giuridico necessario MA NON sufficiente a produrre da solo l'effetto determinato.
Si verifica il nesso di causa con una serie di criteri:
Criterio cronologico (causa prima dell'evento), topografico (corrispondenza di sede, non sempre obbligatoria), eziologico (asbesto-->mesotelioma), efficienza qualitativa e quantitativa, continuità fenomenica, possibilità scientifica, probabilità statistica, esclusione di altre cause.
93
Q

Prova della colpa professionale?

Terzo punto della responsabilità professionale

A

La prova di negligenza, imprudenza o imperizia, o inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline, tale che l’errore professionale commesso non sia giustificato da eventi fortuiti; la prova che proprio tale comportamento colposo ha causato il danno e che una condotta diversa poteva evitarlo o contenerlo entro limiti più modesti.

94
Q

Definizione di morte (triade di Bichat)? Certificazione di morte?

A

La morte è uno stato definitivo che coincide con l’arresto assoluto e irreversibile delle attività vitali. Triade di Bichat: funzione cardiaca, respiratoria e SNC, funzioni interdipendenti e coordinate di modo che al cessare di una di esse le altre crollano. Per la Legge Italiana “La morte si identifica con la cessazione irreversibile di tutte le funzioni dell’encefalo”, quindi finché c’è attività cerebrale non c’è morte.
Si certifica con questi atti:
- Certificato di morte, redatto da un medico qualsiasi su carta intestata firmata e timbrata. Necessario per fare la:
- Denuncia/avviso di morte, cioè un atto amministrativo redatto dal personale funebre o dai parenti del defunto da consegnare allo stato civile per cancellare il defunto dagli elenchi e per comunicare all’ASST la necessità della visita del medico necroscopo;
- Denuncia delle cause di morte (ISTAT), compilata dal MMG o dal medico che aveva in carico il pz, individuante cause iniziali, intermedie e finali del decesso.
- Accertamento della morte, redatto dal necroscopo nelle 24h, necessario per la sepoltura.

95
Q

Tanatologia: definizioni e scopi.

A

La tanatologia è la disciplina che studia il fenomeno della morte e delle modificazioni a cui va incontro il corpo dell’uomo divenuto cadavere. E’ di competenza del medico legale e ha 3 scopi, una volta identificato l’individuo:

1) TANATODIAGNOSI, cioè stabilire con certezza la morte;
2) TANATOCRONOLOGIA, cioè stabilire il momento del decesso;
3) differenziare i fenomeni vitali da quelli post-mortem, cioè stabilire se lesioni sono avvenute prima o dopo la morte.

96
Q

Fenomeni cadaverici.

A

I fenomeni cadaverici sono tutti quei cambiamenti della struttura organica e dello stato chimico-fisico a cui va incontro il corpo dopo la morte. Si dividono in abiotici (negativi, divisi in immediati e consecutivi) e trasformativi (positivi, divisi in distruttivi e speciali).

97
Q

Fenomeni abiotici (triade classica).

A

Divisi in immediati, che avvengono subito dopo la morte, e consecutivi, di maggiore interesse medico-legale.
- Immediati, si verificano in ogni cadavere: perdita di coscienza, di sensibilità, della motilità, del tono muscolare, cessazione del respiro e del circolo.
- Consecutivi, iniziano dopo un certo tempo dal decesso, hanno un culmine e poi decrescono, forniscono informazioni su momento e causa della morte: le prime tre formano la triade classica, con raffreddamento del corpo (algor mortis), ipostasi cioè ristagno di sangue nelle zone declivi (livor mortis), rigidità cadaverica (rigor mortis), poi disidratazione, acidificazione, eccitabilità neuro-muscolare.
La triade classica si compone di algor, livor e rigor mortis e si trovano in ogni verbale di autopsia perché sempre presenti quando il medico effettua l’esame.

98
Q

Disidratazione di cadavere.

A

La disidratazione è importante perché varia in base alla temperatura ambientale, alla secchezza dell’aria e alla sottigliezza dei tegumenti, e può fornirci indizi su cause, tempi e luogo della morte. Si valuta attentamente il bulbo oculare, che mostra segni diversi sempre più evidenti col passare del tempo:

  • Segno di Louis, afflosciamento del bulbo da diminuita tensione endoculare;
  • Tela di Wislow, opacamento della cornea con sfaldamento epiteliale;
  • Macchia scleroticale di Sommer, macchie nere agli angoli dell’occhio dovute al pigmento della coroide che trasparisce per disseccamento della sclera dovuto alla non chiusura delle palpebre.
99
Q

Algor mortis.

A

Diversi fattori influenzano il raffreddamento, e si dividono in intriseci ed estrinseci.
- Intrinseci, dipendono dal cadavere: causa della morte, temperatura di partenza del cadavere, perdita di cute, massa corporea, rapporto massa/superficie, spessore grasso sottocutaneo;
- Estrinseci, dipendono dall’ambiente (sono più importanti): posizione del cadavere, se è a terra, in acqua, vestiti, clima, umidità, temperatura dell’ambiente (che deve essere misurata prima possibile rispetto alla morte e in più misurazioni successive).
Tempo di degradazione termica: 3/4h perdita di circa mezzo grado all’ora, successive 6/8h perdita di 1 grado all’ora, successive 12h perdita di tre quarti di grado all’ora, poi un terzo di grado all’ora fino al raggiungimento della T ambientale. Più ci si avvicina alla T ambientale, minore è la dispersione. Dopo 24h T Cadavere = T Ambientale.

100
Q

Livor mortis.

A

Le ipostasi si formano quando il sangue fermo obbedisce alla gravità e passa nelle zone più declivi del corpo fino ai vasi del derma, colorando di rosso/blu la cute.
Importante è la sede perchè permette di ricostruire la posizione del corpo e di capire se è stato spostato dopo la morte:
Supino: nuca orecchie dorso arti posteriormente; Prono: ventre; Laterale: emisoma declive; Impiccati: porzioni distali degli arti (a guanto e calzino) Annegati: viso, spalle e torace anteriormente.
Il colore inoltre aiuta nella diagnosi (normalmente rosso vinaccia): Rosso ciliegia da CO (carbossiemoglobina); Bluastro da asfissia; Rosso chiaro da annegamento (Hb viene ossigenata in acqua); Blu ardesia da sostanze metaemoglobinizzanti; Rosso acceso da acido cianidrico e cianuri (mantengono l’ossigenazione di Hb).
Aree bianche pallide sono aree di risparmio, dove c’era un appoggio duro, e i vasi collassati fanno defluire il sangue.
Tempi di apparizione: 4/6h compaiono e sono evidenti, fino a 6/8h sono migrabili totalmente con lo spostamento del cadavere, dalle 8/12h sono migrabili parzialmente con riduzione delle originali e comparsa attenuata nella nuova sede, dopo 15h sono fisse. La digitopressione che è la metodica d’elezione per la valutazione delle ipostasi: se sono fisse, anche premendo l’area non cambia colore; se sono ancora migrabili l’area si schiarisce.
Non confondere con ematomi! Gli ematomi al taglio e lavaggio rimangono infiltrati ai margini, è segno vitale! Le ipostasi al lavaggio vanno via.

101
Q

Rigor mortis.

A

Rigidità cadaverica. Dopo la morte i muscoli perdono il tono, il corpo assume un atteggiamento di abbandono e alcune appendici come arti mandibola testa ricadono secondo gravità. Dopo poco tempo, i muscoli si irrigidiscono e fissano il cadavere nella posizione mantenuta dopo la morte, a causa della gelificazione dei ponti di actina e miosina (ed esaurimento dell’ATP).
Legge di Nysten:
1) Insorgenza: in senso cranio-caudale da testa ad arti inferiori, da 2/3h dopo la morte fino a 12/24h;
2) Stabilizzazione: l’irrigidimento si mantiene fino a 36/48h dalla morte;
3) Risoluzione: la rigidità viene meno sempre in senso cranio-caudale come insorta, per fenomeni di decomposizione e lisi dei legami.
Entro 7/12h se si vince la rigidità essa si riforma, dopo questi tempi se si vince la rigidità essa non si riforma.
La rigidità dipende da fattori intriseci al cadavere, come massa muscolare (se massa importante si sviluppa più lentamente ma permane più a lungo), tipologia di morte (dissanguamento darà poca rigidità), attività muscolare durante il decesso (convulsioni daranno rigidità intensa ma breve), età (neonati si risolve prima); e da fattori estrinseci al cadavere come T ambientale, umidità e ventilazione.

102
Q

Fenomeni trasformativi distruttivi.

A

I fenomeni trasformativi distruttivi sono presenti in ogni cadavere a distanza dalla morte e comprendono autolisi, autodigestione e putrefazione.
1) Autolisi: processo demolitivo dovuto a enzimi (NON GERMI!) che prendono il via dopo la cessazione delle attività vitali nelle cellule, con acidificazione dell’ambiente. Risulta in aminoacidi, acidi grassi, basi azotate, alcool, acido lattico, glicerolo, acido fosforico. Può essere rapida come nei tessuti gastrici/pancreatici/surrene, media come in fegato/milza/muscolo/nervi, o lenta come nei connettivi.
2) Autodigestione: fenomeni proteolitici e lipolitici dovuti ai succhi gastrici e pancreatici, che dopo la morte attaccano le cellule devitalizzate. Iniziano nello stomaco dove provoca la performazione (gastromalacia acida) e nel pancreas dove digerisce il grasso omentale e peripancreatico.
3) Putrefazione: più comune e importante processo distruttivo post-mortem, dovuto alla degradazione e decomposizione dei tessuti ad opra di germi anaerobi ed aerobi, che provocano la fermentazione putrida dei tessuti con formazione di gas. Prevalentemente sono anaerobi intestinali o provenienti dall’esterno, maggiormente del gruppo perfrigens dei clostridi, protei, cocchi e coli.
Anche in questi fenomeni intervengono fattori intriseci come l’età, costituizione, causa morte (setticemia chiaramente sarà più rapida), rapidità decesso e fluidità del sangue, ferite… e fattori estrinseci come indumenti, temperatura e umidità (più alte sono, più rapida sarà la putrefazione), interventi di micro e macro fauna…

103
Q

Fasi putrefazione?

A

La putrefazione si estrinseca in 4 fasi, che non si susseguono rigidamente ma a volte si sovrappongono tra loro.
1) Colorativa (18/36h): emopigmenti verdastri dovuti alla combinazione di Hb e idrogeno solforato (solfoHb e solfometaHb) formano la macchina verde putrefattiva, solitamente in FIDx. Poi c’è superficializzazione della rete venosa con aspetto marmorizzato violaceo;
2) Gassosa (3/6gg): sviluppo di gas putrefattivi da batteri endogeni (idrogeno solforato) con infiltrazione degli organi (flittene gassose/sierose). Il cadavere si gonfia e diventa nero brunastro, facies negroide, protusione di lingua e occhi, enfisema sottocutaneo, addome globoso, prolasso rettale (parto nella bara nelle donne gravide, rarissimo);
3) Colliquativa (2/3sett): rammollimento dei tessuti che si riducono in poltiglia di colore brunastro e odore rancido. Versamenti nelle cavità naturali (DD con cause di morte tipo ascite ecc.) e formazione di aggregati miliariformi di colesterina;
4) Scheletrizzazione (3/5aa): materia organizzata torna disorganizzata, le ossa diventano leggere e fragili perdendo il grasso fino alla polverizzazione (DIAGENESI OSSEA)
Legge di Casper: se in aria putrefazione richiede tempo 1, in acqua richiede tempo 2 e sotto terra tempo 8.

104
Q

Fenomeni trasformativi speciali.

A

In alcuni casi i fenomeni distruttivi normali vengono interrotti e sopravvengono fenomeni speciali, quali mummificazione, corificazione, macerazione, saponificazione/adipocera.

1) Mummificazione: in ambienti secchi e caldi, con rapida disidratazione, c’è il blocco della putrefazione per impedita proliferazione dei germi. Il cadavere viene fissato e rimpicciolisce con tutti gli organi, la cute diventa quasi cuoio vecchio e aderisce allo scheletro. Richiede circa 1 anno e dura anche secoli;
2) Corificazione: cadaveri in casse di zinco e/o piombo, rallenta la putrefazione. La cute si prosciuga mantenendo morbidezza ed elasticità, diventando simile a cuoio fresco, e i liquami fungono da concia;
3) Macerazione: cadaveri mantenuti in un mezzo liquido, come nel caso di un feto ritenuto morto in utero (feto rosso) Due tipi, cute anserina (pelle d’oca) per contrazione post-mortem dei muscoli piloerettori per stimolazioni termiche o meccaniche, oppure a cute della lavandaia, con rigonfiamento per imbibizione dello strato corneo dell’epidermide che si solleva e raggrinzisce e si distacca a guanto in 7/15gg. Appena si rimuove dal liquido, la putrefazione è rapidissima e il cadavere diventa enorme;
4) Saponificazione/adipocera: cadavere in acqua (anche parzialmente) o in terreno umido subisce un sovvertimento del tessuto adiposo in mancanza d’ossigeno ad opera di enzimi batterici (lecitinasi) e trasformazione di questo in adipocera (sapone insolubile, biancastro unto con odore rancido formato da acidi grassi, sali di Ca/Na/Mg e catalasi batteriche).

105
Q

Autopsia e riscontro diagnostico.

A

L’autopsia è un accertamento tecnico non ripetibile (le esumazioni non danno le stesse informazioni), richiesta dal magistrato in caso di morte non naturale certa o sospetta, volta a scoprire causa, epoca e modalità di morte e a rilevare ogni altro elemento utile ai fini del giudizio.
Il riscontro diagnostico è un accertamento fatto in caso di morte naturale, fatto dal medico legale sul territorio o dall’anatomopatologo in ospedale, con già un indirizzamento diagnostico (è meno accurata, c’è solo dubbio sulla causa della morte naturale). Se c’è ipotesi di morte violenta si sospende e ci si rivolge alle autorità giudiziarie che nomineranno un consulente e faranno un’autopsia vera e propria.
L’autopsia si svolge in 3 parti:
- Esame esterno con esame degli indumenti, degli effetti personali, caratteristiche somatiche generali, imbrattamenti come sangue vomito ecc, connotati (capelli, baffi…) e contrassegni (patologici, come cicatrici, deformità…), arcate dentarie, fenomeni cadaverici e lesioni (sia iatrogene che traumatiche);
- Sezione cadaverica con apertura e analisi delle varie parti, testa collo torace addome con analisi di ogni organo e prelievi di campioni per anatomia patologica ed esami DNA e tossicologici, disposti dal PM;
- Diagnosi medico-legale, in cui esprimo una diagnosi tramite l’epicrisi medico-legale e si indicano cause, mezzi, epoca e modalità del decesso.

106
Q

Differenza tra traumatologia clinica e forense?

A

Clinica: osservazione della lesione e sulla sua descrizione.
Forense: oltre a questo, indaga la natura del trauma e accertare le circostanze che possono aver provocato il trauma e valutare gli effetti e le conseguenze della lesione.

107
Q

Ferite da arma bianca.

A
  • Ferite da punta: prodotte da strumenti pungenti e affilati con forma cilindrica e conica allungata con punta acuminata;
  • Ferita da taglio: soluzioni di continuo prodotte da strumenti taglienti che sono costituiti da una lama triangolare provvista di uno spigolo affilato, frequenti nei suicidi. Tipicamente sono lineari e con diastasi dei margini non marcata. Le codette sono all’estremità della ferita e sono caratteristiche del punto di entrata e uscita e permettono di capire come è stato inferto il colpo: solitamente l’entrata è più corta e l’uscita più lunga, viceversa quelle invertite si presentano su superfici curve (collo, braccio). Caso particolare sono le ferite “a lembo” in cui la lama scorre sul piano tangenziale formando un lembo di cute triangolare. Lesione da scannamento a livello del collo in caso di omicidio è bassa, in caso di suicidio è più alta e con magari tagli di prova. In caso di sospetto omicidio bisogna cercare anche le ferite da difesa attive o passive (attive quando la vittima cerca di fermare la lama con le mani, passive quando si difende con arti/corpo);
  • Ferite da punta/taglio: combinazione delle due precedenti.
  • Ferite da fendente: con armi grosse, possono mutilare e insieme ferire come corpo contundente, e hanno ampie diastasi dei margini.
108
Q

Ferite da arma contundente.

A

Da compressione, contusione, sfregamento, trazione. Potranno essere lesioni minime (reazioni vasomotorie) che durano poche ore, escoriazioni dell’epidermide di diversa gravità, graffiature (lineari) e unghiature (semilune/concave), petecchie (puntiformi) ed ematomi (grandi raccolte saccate che cambiano colore da rosso-viola-giallo nel tempo), ferite lacero contuse con soluzione di continuo della cute e dei tessuti molli da meccanismi combinati di strappamento/sfregamento/schiacciamento, e le rotture ossee e viscerali aperte o chiuse causate da traumi diretti o indiretti.

109
Q

Ferite da arma da fuoco.

A

La ferita varia sia in base all’arma sia in base alla distanza. Si riscontra sempre un foro d’entrata solitamente introflesso, piccolo, escoriato e ustionato, e a volte un foro d’uscita solitamente è estroflesso, più grande.
Se c’è anche il foro d’uscita si parla di “tramite completo”, se il proiettile non fuoriesce va ricercato radiologicamente ed estratto per essere analizzato. E’ importante valutare il percorso tramite balistica, ed eventuali tracce dei gas se il colpo è esploso entro breve distanza; se è esploso a contatto, soprattutto col cranio, si forma una camera di scoppio con aspetto stellato, ed è riscontrabile il segno di Werkgartne dovuto allo stampo della bocca dell’arma sulla cute. Inoltre può esserci l’alone di ustione o la ferita a semicanale dovuta al proiettile che urta una superficie curva ma non penetra lasciando una doccia.

110
Q

Lesioni da elettricità, da incidenti stradali, da precipitazione.

A
  • Corrente elettrica: elettricità attraversa il corpo mano-mano, mano-piede o testa-piede con interessamento del cuore o del cervello. C’è marchio elettrico con perdita di sostanza a forma di cratere, o senza perdita di sostanza con rilievo cutaneo circolare depresso al centro. Importante i punti di entrata e uscita con lesioni multiple escavate;
  • Incidenti stradali: urto con caricamento sul cofano e proiezione a terra. Lesioni tipiche alle rotule, disarticolazioni degli arti con fratture multiple, emorragie subaracnoidee, e lesioni viscerali polmonari ed epatiche;
  • Precipitazione: lesioni esterne minime, interne massive e multiple lacerazioni viscerali.
111
Q

Asfissiologia: soffocazione e impiccamento.

A
  • Soffocazione: occlusione simultanea di naso e bocca con mano o strumenti, tipica dell’omicidio. Spesso in neonati ed anziani, blanda resistenza con graffi. Si possono rilevare ecchimosi del labbro da pressione contro i denti;
  • Impiccamento: causa di decesso per asfissia più frequente, si tratta di una violenta costrizione esercitata da un laccio applicato intorno al collo con un estremo posto ad un sostegno e messo in trazione dal peso del corpo; può essere completo se il corpo non tocca terra o incompleto se tocca terra con una parte; tipico se il nodo è posto a livello della nuca, atipico se il nodo è posto altrove. La morte sovviene per diversi fattori: asfissia, arresto circolatorio occlusione di giugulari e carotidi), fattori nervosi (nervo vago e seno carotideo). Importante è il solco, cioè l’impronta sul collo del laccio: è definito duro (ed è duro alla palpazione) quando si utilizza un vincolo a superficie rigida (tipo cintura di pelle) che determina impronta importante con escoriazione; è definito molle se si usano vincoli più leggeri come pezzi di stoffa. Ha andamento tipico obliquo con profondità a diminuire andando verso il nodo. Sempre presenti cianosi, emorragie congiuntivali, enfisema polmonare acuto e lingua protusa e pinzata tra i denti.
112
Q

Asfissiologia: strangolamento ed annegamento.

A
  • Strangolamento: compressione da laccio al collo azionata da forza estranea. Il solco è orizzontale e uniformemente profondo a causa della forza esterna;
  • Annegamento: penetrazione di liquido nelle vie respiratorie che ostacola lo scambio gassoso; se il mezzo non è liquido si parla di intasamento. Le fasi sono agitazione, grandi atti respiratori, convulsioni, boccheggiamento e morte. Ipostasi ventrali, putrefazione rallentata finché non si rimuove dall’acqua (allora si accelera), enfisema polmonare importante.
113
Q

Articolo 85 + 88 + 89 Penale (Capacità di intendere e volere + vizio totale/parziale di mente)

A

“Nessuno può essere punito per un fatto previsto dalla legge come reato se nel momento in cui l’ha commesso non era imputabile; è imputabile chi ha la capacità di intendere e di volere.”
“Non è imputabile chi, nel momento in cui ha commesso il fatto era, per infermità, in tale stato di mente da escludere la capacità di intendere e di volere.”
“Chi, nel momento in cui ha commesso il fatto, era, per infermità, in tale stato di mente da scemare grandemente, senza escluderla, la capacità d’intendere o di volere, risponde del reato commesso; ma la pena è diminuita di 1/3.”

114
Q

Definizione di pericolosità sociale?

A

“E’ socialmente pericolosa la persona, anche se non imputabile e punibile, la quale ha commesso un reato penalmente perseguibile, in quanto probabile che commetta nuovi fatti considerati dalla legge come reati.”

E’ la PROBABILITA’ che rende pericolosa una persona.

115
Q

Differenza tra reato e delitto?

A

I reati si suddividono in delitti e contravvenzioni.

  • Delitti sono quelli con pena più grave, quale ergastolo, reclusione o multa;
  • Contravvenzioni prevedono ammenda ed eventualmente arresto.
116
Q

Articolo 414 + 415 Civile (Interdizione e inabilitazione)

A

Art. 414: “Il maggiore di età e il minore emancipato, i quali si trovano in condizioni di abituale infermità di mente che li rende incapaci di provvedere ai propri interessi, sono interdetti quando ciò è necessario per assicurare la loro adeguata protezione.”
Art. 415: “Il maggiore di età infermo di mente, lo stato del quale non è talmente grave da far luogo all’interdizione, può essere inabilitato. Possono anche essere inabilitati coloro che, per prodigalità o per abuso abituale di bevande alcoliche o di stupefacenti, espongono sé o la loro famiglia a gravi pregiudizi economici. Possono infine essere inabilitati il sordo e il cieco dalla nascita o dalla prima infanzia, se non hanno ricevuto un’educazione sufficiente.”

117
Q

Demenze negli anziani, Alzheimer e Parkinson.

A

Perdita dell’orientamento spazio-temporale e dell’identità personale, cura di sé scarsa, piscomotricità bassa, eloquio scarso, risposte passepartout, disinibizione, ideazione impoverita, scarsa soglia dell’attenzione e memoria difettosa soprattutto a breve e medio termine, fino a perdita di criticità e giudizio.
Mini-mental state examination: 30 domande di screening, come giorno della settimana, mese, anno, città, regione, stato, definizione di oggetti, ricordo di parole, disegni semi-complessi, esecuzione di piccoli compiti… cut-off sotto le 23/24. Ci sono anche altri test ma sono meno utilizzati, come i raccontini, test di disegno dell’orologio alle 14.45, e il trail making test.
Due quadri: apatia con sociopatia, perdita di iniziativa e depressione; oppure disinibizione.

118
Q

Demenza e depressione.

A

Benzodiazepine croniche simulano demenza! Wash-out dei farmaci può far tornare alla normalità. Il pz depresso spesso si lamenta ed è in grado di prendere decisioni ragionate, il demente no, e dice di stare bene.

119
Q

Responsabilità penale, da cosa è composta?

A

1) Capacità di intendere e di volere: elemento materiale, cioè compiere il reato, ed elemento psicologico, cioè il sapere cosa si sta facendo (poi può essere reato doloso, colposo o preterintenzionale);
2) Pericolosità sociale: in senso lato, cioè quanto è probabile che un reo compia un altro reato (uguale o diverso), e in senso psichiatrico, cioè il reo è pericoloso perché è malato;
3) Capacità di stare in giudizio: se posso effettivamente partecipare al processo, non è così importante dato che è obbligatorio un avvocato. Tuttavia a differenza dell’incapacità di intendere e di volere dove il processo non parte, qui il processo rimane aperto e si rivaluta ogni 6 mesi se la capacità di stare in giudizio migliora.

120
Q

Articolo 643 Penale (Circonvenzione di incapace, soprattutto anziani dopo i 60/70aa)

A

“Chiunque, per procurare a sé o ad altri un profitto, abusando dei bisogni, delle passioni o della inesperienza di una persona minore, ovvero abusando dello stato d’infermità o deficienza psichica di una persona, anche se non interdetta o inabilitata, la induce a compiere un atto che importi qualsiasi effetto giuridico per lei o per altri dannoso, è punito con la reclusione da 2 a 6 anni e con la multa da 206 a 2065€.”

121
Q

Malattia/infermità/deficienza psichica/demenza.

A

Malattia è difficile da definire, si usano il DSM-IV/V o l’ICD-10, oppure i Diagnosis Related Groups (DSG). Si prendono in considerazione diverse cose, anche per i rimborsi.
Infermità invece è un po’ meno di malattia ma si può considerare allo stesso modo.
Deficienza psichica invece è meno importante dell’infermità, e altera l’integrità della persona.
Demenza può portare ad una serie di alterazioni del comportamento come manie, iperattivazione, disorientamento spazio-temporale, confusione.

122
Q

Valutazione comportamentale (retrodatazione, vulnerabilità, misure di protezione quali interdizione/inabilità)

A
  • Retrodatazione: “intervalli lucidi”, l’accusa cerca di dimostrare che quando compiuto il fatto era lucido, è difficile;
  • Vulnerabilità: simile a deficienza psichica, si valuta in base all’età, incapacità di muoversi liberamente, dipendenza economica, malattia, isolamento sociale e familiare, inferiorità psicofisica; può derivarne privazione dell’autonomia;
  • Misure di protezione: amministrazione di sostegno, interdizione e inabilitazione. Interdizione (Art. 414) e inabilitazione (Art. 415)
123
Q

Criminologia ed imputabilità.

A

La criminologia riguarda tutto quello che gira attorno al crimine, in particolare si occupa dell’omicida valutando se c’è vizio di mente o no. Lo psicopatologo forense si occupa di stabilire l’imputabilità, che si divide per epoche, fino ai 14 anni, tra i 14 e i 18, e dopo i 18 anni.
- Fino ai 14 anni: non imputabili a prescindere;
- 14-18 anni: valutazione della sola MATURITA’, cioè se il soggetto è in grado di intendere e volere nonostante sia minorenne, e non se ci sia patologia;
- 18 anni in poi: si valuta la capacità di intendere e di volere, ma anche se c’è un processo patologico psichico alla base del reato e nel momento in cui il reato è stato compiuto.
Il reato deve essere espressivo della patologia psichiatrica trattata: un paranoico che uccide colui che crede perseguitore, sarà considerato non capace di intendere e volere, ma se ruba in banca no. Vanno valutati inoltre i vizi totali o parziali di mente ed eventuali intossicazioni croniche e stati emotivi passionali (discrezione del giudice).

124
Q

Strumenti di controllo sociale formale ed informale.

A

Strumenti di controllo sociale sono tutti quegli strumenti che tentano di arginare o reprimere il reato, i comportamenti indesiderati e delittuosi. Funzionano solo se i regole e valori sono condivisi e accettati dalla maggioranza della società.

  • Formali: leggi, articoli del penale, deterrenza delle pene. Sono regolarizzati e istituzionalizzati, come carcere, FdO OPG (ospedale psichiatrico giudiziario, ora dismessi), SPDC (servizio psichiatrico diagnosi e cura), REMS (residenza esecuzione misure di sicurezza);
  • Informali: il gruppo, inteso come famiglia, scuola, chiesa, sport, comunità, che danno regole e insegnamenti secondo le leggi dello Stato.
125
Q

Definizione di mobbing?

A

“Forma di persecuzione psicologica, attuata sul posto di lavoro, che si concretizza in qualsiasi condotta impropria, che si manifesta in particolare attraverso comportamenti, parole, gesti, atti, scritti, capaci di arrecare offesa alla personalità, all’attività, all’integrità fisica e psichica della persona, di mettere in pericolo all’impiego o di degradare il clima lavorativo.”

126
Q

Definizione di violenza di genere? (Istanbul 2011)

Legge 154 2001? Legge 119 2013?

A

“La violenza di genere è l’insieme di atti di violenza fondati sul genere che provocano danni di sofferenza fisica, sessuale, psicologica ed economica.”
Il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70aa dichiara di aver subito violenza, sotto i 16aa addirittura il 65%; si parla anche di violenza domestica intesa come violenza da parte di una persona con cui si condivide il tetto, ma spesso si tratta di EX coniugi/conviventi ecc.
Dal 1996 lo stupro è diventato reato contro la persona oltre che contro la morale; la legge 154 del 2001 ha fatto in modo che sia il violentatore ad essere allontanato dall’ambiente familiare; la legge 119 del 2013 ha fornito le indicazioni e le strategie ai medici su come agire in questi casi, sia per tutelare la vittima che per tutelare la professione; inoltre, ha stabilito che lo Stato debba stanziare dei fondi per le strutture di aiuto alle vittime, soprattutto per quelle ad alto rischio di recidiva (coloro che reinserite nel contesto della prima violenza hanno un altissimo rischio di essere violentate ancora o peggio uccise). La supervisione è di competenza dell’ORA, Osservatorio Regionale Antiviolenza.

127
Q

Sistema di tutela della donna vittima di violenza?

A

4 parti: comune, ASL/ASST, FdO, Centri AntiViolenza (CAV).
Medico riceve la vittima in Ospedale, al quale fanno capo i comuni all’interno dei quali operano i CAV, formati da volontari psicologi e legali rigorosamente DONNE. Le FdO sono coinvolte come accompagnatori o per proteggere la donna. Gli interlocutori del medico sono:
- Tribunale Ordinario (procura ordinaria): si esprime in termini civilistici e ha una procura dove affluiscono le segnalazioni. Si occupa delle pene dei maggiorenni abusanti.
- Tribunale dei Minori: tutela dei minorenni, proteggendoli e occupandosi delle vittime. Dovrebbe comunicare con il tribunale ordinario.
Bisogna avere locali idonei, separati, come rifugio per le vittime; ci deve essere garanzia di privacy e anonimato perchè l’aggressore può essere ancora in circolazione; in ogni PS deve essere un incaricato ORA; il medico di PS deve dare codice GIALLO, e deve informare e aiutare la donna a decidere se attivare la rete di tutela, inserendola in basso o alto rischio; se la donna decide di non attivare la rete, il sistema non è responsabile della sua vita.

128
Q

Alto e basso rischio di recidiva di violenza di genere.

A

Se la donna vittima viene inserita in una lista ad alto rischio, come primo livello di ospitalità lei con eventuali figli viene allontanata dall’ambiente familiare e posta in un rifugio in totale anonimato e segretezza; come secondo livello di ospitalità si rende possibile alla vittima di ricominciare la propria o una nuova vita.
Se invece viene inserita in una lista a basso rischio, viene fornita di tutte le informazioni necessarie per muoversi sul territorio e potersi proteggere tramite i CAV e le FdO.
Alto e basso rischio si valutano con il DIA5 in PS o il SARA PLUS.
- DIA5: è stata violentata? ha ricevuto minacce, anche di morte? è il primo episodio di violenza, o è già capitato? erano presenti i figli durante l’atto? Capire anche se c’è stata più violenza del dichiarato;
- SARA PLUS: scheda a crocette che può essere compilata da diversi professionisti, anche non medici, per valutare la violenza e il rischio di recidiva.