ANALISI, PROGETTAZIONE E CONTROLLO DELLE STRUTTURE ORGANIZZATIVE E DEI PROCESSI AZIENDALI Flashcards

1
Q

QUALI SONO LE REGOLE DA APPLICARE DURANTE LA REDAZIONE DEI FATTI AMMINISTRATIVI?

A

1 redazione budget finanziario (entrate e uscite)
2 impatto sulla banca nel budget preventivo (nelle attività) o stato patrimoniale. (se conto in rosso, si inserisce come debito nelle passività) –> BANCA FINALE= cassa iniziale + cash flow
3 contropartita del fatto amministrativo, a livello patrimoniale (attività/passività) e/o a livello economico (dare-spese/avere-ricavi)

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2
Q

QUAL E’ IL VINCOLO DELLE IMPRESE PUBBLICHE?

A

Per le aziende pubbliche il pareggio di bilancio preventivo è un vincolo. Se fosse rispettato durante l’esercizio eliminerebbe l’aumento del debito in ordinaria e straordinaria amministrazione. Sistema utopistico perché nei primi anni si prevedono sempre delle chiusure in negativo. Questa situazione però permette nel futuro di avere denaro per far fronte alle spese correnti e all’estinzione dei debiti che sto chiedendo di farmi finanziare, dopo il pareggio.

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3
Q

COME E’ COMPOSTO IL CICLO PRODUTTIVO?

A

è composto da ciclo:
- ATTIVO (vendite)
- PASSIVO (acquisti)
di fattori produttivi (beni e/o servizi), che possono essere divisi in:
• Ad uso singolo (CE, utilizzabili una sola volta)
• Ad uso ripetuto (SP attività - immobilizzazioni)
- Finanziarie (investimenti in acquisto di quote o azioni di altri soggetti)
- Materiali (fisico e tangibile)
- Immateriali (non fisico e non tangibile)

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4
Q

QUALI SONO LE OPERAZIONI DI APERTURA INIZIALI DA TENERE IN CONTO NEL MOMENTO DELLA REDAZIONE DEL PRIMO BUDGET PREVENTIVO, ALL’INTERNO DEL BUSINESS PLAN?

A
  1. APPORTO DI CAPITALE
    apporto iniziale del capitale dei soci definito dal notaio. Valore nominale delle quote/azioni della società. Può essere composta da diverse attività. Anche per soggetti pubblici che non sono società di capitali e viene chiamato fondo di dotazione iniziale o patrimonio netto iniziale, con cui l’azienda avvia il suo operato.
    CONTI: PNI (entrate BF); BANCA (attività BP); PNI (passività BP)
  2. SPESE INIZIALI DI COSTITUZIONE
    rappresentano spese del notaio (non sempre necessarie per alcune aziende perché sono passaggi non obbligatori), spese per autorizzazioni e allacci di impianti di energia elettrica, spese amministrative, permessi, iscrizioni in elenchi in base al tipo di impresa (albi professionali, camere di commercio, albi speciali), pratiche di regolarizzazione fiscale (apertura partita IVA tramite professionista). Vengono inserite nelle immobilizzazioni immateriali e sono sottoposte ad ammortamento.
    CONTI: IMM IMM (uscite BF); IMM IMM (attività BP)
  3. FLUSSO DI ENTRATE PREVISTO
    - Istituzionale se riguarda no profit o impresa pubblica
    - Di attività commerciale o industriale se riguarda impresa pubblica o privata
    Rappresenta il fatturato. Deriva dalle ricerche di mercato, formate dallo studio del mercato di competenza (concorrenza, disponibilità del settore, composizione del settore, domanda) e dei dati che si ha già a disposizione, con una spiegazione coerente. Più sono analitiche, più saranno credibili.
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5
Q

COSA SONO GLI AMMORTAMENTI?

A

Sono rettifiche di valore effettuate all’interno delle operazioni di chiusura al 31/12 che permettono la ripartizione del costo pluriennale in base alla durata di utilizzo ipotizzata. Le aliquote sono consigliate dal Fisco in base alle categorie economiche di attività e alla tipologia di immobilizzazione.
CONTI: AMMORT IMM IMM in attività BP; AMMORT IMM IMM in dare BE

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6
Q

COSA SONO LE RIMANENZE?

A

Rimanenze sono rettifiche di storno, ovvero eliminazioni di costi o ricavi che non hanno competenza nell’esercizio in cui sono sorti. Appartengono a questa categoria anche i risconti e i ratei, che sono prodotti da fattori produttivi pagati anticipatamente o posticipatamente a cavallo tra due esercizi, la cui competenza economica riguarda entrambi gli esercizi. Sono rappresentati dai beni in magazzino ancora non consumati alla fine dell’anno (- costi) e verranno consumati nell’anno successivo (+ricavi). Solitamente si usa il conto unico variazione rimanenze, ma è più chiaro utilizzare due conti: rimanenze iniziali e rimanenze finali.
CONTI: BP: RIMANENZE in attività; BE: RIMANENZE FINALI in avere

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7
Q

COS’E’ UN BUSINESS PLAN?

A

Il business plan serve per un’analisi interna e per facilitare l’analisi esterna ed è formato dai bilanci preventivi per un periodo tra 3 e 5 anni per disporre di dati che permettano di farci finanziare da banche o soggetti pubblici (finpiemonte finanzia le aziende sulla base dei bilanci delle società di capitale all’interno delle camere di commercio o delle altre società sulla base della dichiarazione dei redditi). Questo discorso vale per tutte le imprese, salvo quelle pubbliche che hanno diverse forme di finanziamento. Tutte le imprese prevedono la costruzione di bilanci di previsione triennali. Lo stato patrimoniale è un elemento extra-contabile perché non è rilevato attraverso la partita doppia, ma anche grazie ad altri elementi. Il PN si trova con PNI+utile o perdita. Per il conto economico l’utile è l’eccedenza dei ricavi sui costi, mentre per lo stato patrimoniale è l’incremento o decremento del patrimonio netto iniziale.

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8
Q

COSA VUOL DIRE CHIUSURA IN PAREGGIO?

A

L’importante è analizzare l’utile operativo (con cui si calcola il ROI), ovvero il rendimento della gestione corrente, la differenza tra il fatturato e i costi operativi. L’utile corrente rappresenta un risparmio, che l’azienda può investire in immobilizzazioni, ovvero in gestione straordinaria, o mantenere in conto capitale, insieme all’apporto iniziale, senza andare a richiedere finanziamenti per gli investimenti strutturali. Questa cifra è detta autofinanziamento. Queste voci vengono chiamate costi e ricavi monetari, ovvero che sono passati nel rendiconto finanziario, mentre gli altri non lo sono perché sono nati applicando le regole della partita doppia in sede di chiusura. Avere un cash flow negativo, se si ha una gestione corrente positiva, vuol dire che si è investito nel momento di difficoltà, di rilancio o di nascita, quindi non sempre vuol dire che sia una situazione negativa, anzi ci sono dei ragionamenti che spiegano gli investimenti. Bisognerà quindi chiedere dei finanziamenti che però possono permettere di avere possibilità maggiori dopo qualche anno. Bisogna cercare di non avere una situazione contraria a questa, ovvero dove la gestione straordinaria finanzi la gestione corrente. Quindi ad esempio il patrimonio iniziale sia composto di debiti v/terzi, il che porterebbe il mutuo a finanziare le operazioni di gestione corrente, come gli acquisti di beni e servizi, invece di utilizzarli per l’acquisto di investimenti strutturali. In questi casi bisogna cercare di ridurre lo stile di vita, ad esempio utilizzare le scorte già presenti in magazzino, creando un programma settimanale di utilizzo per evitare gli sprechi, per esempio in un ristorante si può pensare ad un menù settimanale.

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9
Q

QUAL E’ LA DIFFERENZA TRA COSTI E RICAVI MONETARI E NON MONETARI?

A

Costi e ricavi monetari sono passati nel rendiconto finanziario, ovvero sono composti da entrate o uscite monetarie, mentre gli altri non lo sono perché sono nati applicando le regole della partita doppia in sede di chiusura.

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10
Q

QUAL E’ LA DIFFERENZA TRA METODO DIRETTO E METODO INDIRETTO?

A

Il metodo diretto è costruito dall’azienda ed è obbligatorio per le società di capitale da depositare nella camera di commercio, quindi è disponibile liberamente. Per quanto riguarda le altre società ed imprese individuali, hanno vincoli solo quelle con alti fatturati e vengono depositati all’interno della dichiarazione dei redditi, quindi non sono a disposizione di persone esterne all’azienda. L’analista esterno deve quindi ricostruire il budget, attraverso metodo diretto e indiretto.
Per quanto riguarda il metodo indiretto, invece, è il metodo più semplice, immediato e veloce per l’analista esterno e deve dare lo stesso risultato del metodo diretto. La differenza è che prende in considerazione solo il budget finanziario e il calcolo dell’autofinanziamento.

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11
Q

COME SI CALCOLA IL BUDGET CON IL METODO INIDIRETTO?

A

1 determinare l’autofinanziamento, ovvero la differenza tra ricavi e costi monetari e rappresenta la liquidità generato o assorbita dalla gestione ordinaria. L’autofinanziamento può essere maggiore, minore o uguale all’utile di esercizio e ci possono essere casi in cui il valore dell’autofinanziamento sia positivo o negativo e che il risultato sia positivo o negativo. È calcolabile a partire dal risultato d’esercizio a cui si sommano gli ammortamenti, le minusvalenze e le rimanenze iniziali (costi non monetari), meno le rimanenze finali, le plusvalenze e i dividendi (ricavi non monetari).
2 si crea poi il prospetto del budget finanziario, formato da flussi di fonti, che generano liquidità, e flussi di impieghi, che assorbiscono liquidità. L’autofinanziamento si inserisce nelle fonti, se positivo, o negli impieghi, se negativo. Le altre voci sono le variazioni patrimoniali presenti tra un anno e l’altro.
CREDITI: se aumentano vengono messi negli impieghi, perché l’aumento di crediti significa che non sono stati pagati effettivamente e non generano quindi liquidità. Il contrario succede con la diminuzione di crediti, la quale si inserirà nelle fonti.
DEBITI: opposto dei crediti. L’aumento di debiti rappresenta un finanziamento e quindi non prevede per il momento uscite di cassa.
IMMOBILIZZAZIONI: come crediti.
PN: incremento o decremento legato a apporti degli azionisti o distribuzione dei dividendi o di patrimonio eccedente a quanto necessario, senza contare la rilevazione degli utili. Come debiti.
Il risultato di cash flow da attendersi è quello ottenuto dal budget finanziario calcolato con il metodo diretto.

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12
Q

QUAL E’ IL PROBLEMA DELLA DISTRIBUZIONE DEI DIVIDENDI?

A

Quando vengono distribuiti i dividendi, ovvero le quote di utile distribuite ai soci deliberate dall’assemblea, dopo l’accantonamento dei vari fondi previsti dal codice civile e dallo statuto, si instaura un dubbio. Soprattutto per le società quotate, bisogna valutare la presenza di liquidità all’interno dell’utile, ovvero la presenza di autofinanziamento. Se questo non è presente, si rischia di distribuire utile non liquido, ovvero rappresentato da elementi di rettifica, mettendo in pericolo gli investimenti degli investitori. Secondo la norma civilistica, l’utile dovrebbe essere distribuito solo dopo aver costituito le riserve legali stabilite dal codice. La delibera della distribuzione degli utili presuppone un’uscita monetaria. Se l’autofinanziamento è negativo, la norma civilistica permette la disposizione di liquidità non generata, che però genera una situazione negativa, soprattutto per le società quotate, che si interfacciano con tanti azionisti ed investitori.

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13
Q

QUALI SONO LE OPERAZIONI DI APERTURA DA TENERE IN CONTO NELL’ANNO SUCCESSIVO AL PRIMO?

A
  1. RIAPERTURA DEI CONTI NEL BP
    permette di collegare un anno all’altro, attraverso lo stato patrimoniale. Maggiori sono le informazioni, maggiore sarà la credibilità agli occhi di terzi. I dati patrimoniali sono dati stock, riferiti ad una data virtuale, il 31/12. I documenti finanziario ed economico rappresentano i dati flusso, ovvero riferiti al periodo preso in considerazione. Quindi questi ultimi saranno totalmente bianchi, mentre lo stato patrimoniale viene aggiornato ogni anno. La prima operazione al 1/01 è l’apertura dei conti. I saldi iniziali vengono generati dopo l’approvazione del bilancio precedente. Avviene all’interno del PN, ovvero il PN finale diventa PN iniziale, e si azzera l’utile/perdita, che verrà inserita a fine anno in base al risultato d’esercizio dell’anno. La BANCA parte con il valore finale dell’anno precedente
    CONTI: PN INIZIALE e BANCA INIZIALE
  2. EPILOGO AL BE DELLE RIMANENZE
    Le rimanenze finali dell’anno precedente, generate da un’operazione di storno di costi precedente, vengono inserite tra i costi, all’interno del conto economico nella voce rimanenze iniziali. Maggiore è il magazzino, maggiore è il rischio di impresa, perché se rimangono inutilizzate si possono deprezzare o possono non essere più utilizzabili dopo un po’, quindi bisogna promuovere tecniche opportune per gestire al meglio il magazzino.
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14
Q

COME VIENE TRATTATA LA FISCALITA’ ALL’INTERNO DEL BUDGET?

A

Il calcolo della fiscalità è un’operazione di chiusura che non modifica la situazione ordinaria dell’azienda, ovvero non incide sul rendiconto finanziario. Una parte viene già pagata durante l’anno (2 rate: giugno-luglio; novembre). Possono esserci modifiche delle scadenze per casi particolari. Le differenze della tassazione sono i risultati dei fenomeni della delocalizzazione. Difficoltà di negoziati per stabilire singolo valore di tassazione globale. In base al tipo di azienda ci sono diverse tipologie di imposte (IRAP per attività produttive). Conteggio di solito fatto a aprile/maggio, prima dell’approvazione del bilancio. È riconosciuto come debito ed inserito nella voce debiti tributari nel passivo dello SP.
CONTI: BP: DEBITI TRIBUTARI in passività
BE: DEBITI TRIBUTARI in dare

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15
Q

COME VIENE GESTITA LA VENDITA DI IMMOBILIZZAZIONI?

A

Nella vendita di immobilizzazioni ci sono tre tipologie di iscrizioni: il prezzo di vendita, che rappresenta il ricavo; la differenza tra il costo storico e l’ammortamento, che rappresenta il valore netto contabile; e la plusvalenza (o minusvalenza se vnc>rv) che rappresenta la differenza tra il prezzo di vendita e il valore netto contabile.
CONTI: BF: VENDITA IMM IMM in attività (prezzo di vendita);
BP: - IMM IMM (costo storico); +AMMORT IMM IMM (valore ammortamento)
BE: PLUSVALENZA in avere (prezzo-valore netto)
Per il METODO INDIRETTO si possono considerare due ipotesi, riguardo la plusvalenza (o minusvalenza):
- ricavo (o costo) monetario: si inserisce come disinvestimento il valore netto contabile
- ricavo (o costo) non monetario: si toglie dall’autofinanziamento la plusvalenza (o minusvalenza) e si inserisce come disinvestimento il prezzo di vendita delle immobilizzazioni.

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16
Q

COS’E’ LA GLOBALIZZAZIONE?

A

E’ un termine che si diffonde principalmente negli anni ‘90 con l’impiego di Internet all’interno della popolazione, ma effettivamente l’idea risale al periodo coloniale (XV-XVI secolo), grazie all’economista Adam Smith, introdotta come l’importanza di equilibrare l’attività commerciale (di importazione) con quella produttiva (di esportazione).
E’ formata da una governance multilaterale, ovvero da molti soggetti che, nel tempo, avrebbero dovuto mostrare una maggiore sensibilità riguardo l’introduzione di regole comuni di condotta. Al contrario si è verificato un aumento di disuguaglianze ed accentramento di ricchezze.

17
Q

IL CONCETTO DI “RESILIENZA” APPLICATO AL CONTESTO ECONOMICO-AZIENDALE

A

La resilienza è la capacità di resistere e di reagire di fronte a difficoltà, avversità, eventi negativi, ecc… e può essere vista sotto due punti di vista:
- SOCIALE: capacità dei singoli e della società
- AZIENDALE: capacità dell’azienda, promossa con obiettivi strategici posti attraverso una programmazione preventiva.
All’interno della resilienza aziendale si ritrova il concetto di “azienda ibrida”, ovvero un’azienda “a vocazione sociale”, nella quale convivono una natura profit oriented e tematiche del settore non profit.

18
Q

COSA E QUALI SONO I 10 DRIVER COMPETITIVI?

A

I driver competitivi sono i 10 fattori che permettono ad un’azienda di avere una serie di vantaggi competitivi rispetto alle altre aziende.
1 DEFINIRE UNA STRATEGIA DI POSIZIONAMENTO, ovvero una serie di attività coordinate che si concludono con la redazione dei business plan pluriennali, che racchiudono le previsioni di gestione. Questa strategia permette di analizzare la fattibilità iniziale dell’obiettivo aziendale, in riferimento ai beni e/o servizi individuati.
2 DEFINIRE UNA STRATEGIA DI VALORIZZAZIONE DEL MARCHIO, ovvero una strategia di branding, che permette all’azienda di generare un bisogno economico nel consumatore e di ricollegare quel bisogno all’identità aziendale.
3 DEFINIRE UNA STRATEGIA DI COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA, che permette di instaurare o ricordare dell’esistenza di un bisogno nei clienti. Questa deve essere rivolta attraverso tutte le categorie di comunicazione: spazi pubblicitari esterni, mass media tradizionali e nuovi mass media.
4 ADOTTARE UN SISTEMA DI PORTALE AZIENDALE, ovvero di un sistema di dematerializzazione dell’azienda che offre informazioni o servizi con una navigazione preorganizzata e limitata ad altri siti. Si distingue dal sito web, in quanto quest’ultimo fornisce informazioni ricavabili da siti collegati, attraverso l’analisi delle abitudini dell’utente. I portali web possono essere divisi secondo due criteri di funzionalità:
- specificità dei contenuti e dei servizi:
– GENERALISTI, chiamati anche ORIZZONTALI, che hanno tema generale, forniti gratuitamente, e che offrono supplementi a pagamento
– SPECIALISTI, chiamati anche VERTICALI, che hanno temi predefiniti e rivolti specificamente ad un certo gruppo e/o comunità
- profilo di usabilità reso agli utenti
– RESPONSIVI, riconoscono in modo automatico il device, adattandosi alle caratteristiche
– ADATTIVI, riconoscono in modo automatico e si adattano alle caratteristiche dell’utente.
I portali sono formati da tre reti:
- rete EXTRANET, che permette l’accesso al solo personale interno
- rete INTRANET, che permette l’accesso al personale interno e a terzi accettati
- rete INTERNET, che permette l’accesso a tutti.
5 VALORIZZARE IL CAPITALE UMANO, attraverso 5 fattori principali:
- FORMAZIONE
- WELFARE AZIENDALE
- WELFARE COMPLEMENTARE
- TUTELA ALLA SALUTE
- SMARTWORKING, che permette la riduzione di costi e una maggiore e migliore valutazione delle performance per l’azienda, la riduzione dei tempi di spostamento per il dipendente e la riduzione del traffico cittadino per la collettività. Questo può essere diviso in tre modalità:
– HOME WORKING (lavoro da casa)
– TELEWORKING FROM SATELLITE CENTERS (lavoro da centri attrezzati)
– WORKING OUT (postazione mobile)
6 DEFINIRE UNA STRATEGIA DI AGGLOMERAZIONE, ovvero di unione e centralizzazione delle aziende, che è importante soprattutto per le aree di ricerca e sviluppo e per le aree di produzione. Questa strategia favorisce il reshoring, ovvero il rientro in patria delle imprese all’estero.
7 ADOTTARE UN SISTEMA DINAMICO DI CONTROLLO DELLA GESTIONE, ovvero un sistema che misuri ed analizzi gli scostamenti tra la fase di previsione e quella di rendicontazione, che viene attuato attraverso indicatori racchiusi all’interno di un report. Questi indicatori devono avere tre caratteristiche principali:
- CONCOMITANTI, simultaneamente alla gestione
- STABILI, aggiornati con un’alta frequenza
- DINAMICI, in grado di recepire le variazioni in tempo reale.
8 DEFINIRE UNA STRATEGIA INTEGRATA tra la supply chain, ovvero la suddivisione dei processi delle attività di produzione e di fornitura, e la value chain, ovvero i processi a partire dalla disponibilità alla consegna, il tutto supportato dalla block chain, ovvero un registro che facilita la registrazione delle transazioni e di tracciamento degli asset aziendali. Questo è possibile attraverso un’analisi dei processi, i cui risultati possono essere raccolti all’interno del portale aziendale.
9 ADOTTARE UN SISTEMA CENTRALIZZATO DI CONTROLLO DEI FLUSSI, ovvero separazione della gestione finanziaria da quella amministrativa, attraverso un sistema di tesoreria unica, che rappresenta un vincolo per la gestione del denaro.
10 ESSERE AZIENDA IBRIDA, ovvero un’azienda che esprima i valori delle aziende no profit, nonostante la sua natura profit oriented.

19
Q

L’AZIENDA PUBBLICA DECLINATA SECONDO I FONDAMENTALI DELL’ECONOMIA

A

L’azienda è l’oggetto di studio dell’economia aziendale ed è considerata come un’entità fatta per durare, finalizzata al soddisfacimento dei bisogni e classificabile secondo due criteri:

  • OGGETTIVO, legato al fine generale dell’azienda e può distinguere:
    • IMPRESE (aziende di produzione per lo scambio di mercato)
    • AZIENDE DI EROGAZIONE (aziende di consumo)
  • SOGGETTIVO, legato alla natura del soggetto, secondo un criterio prima di tutto giuridico, ovvero chi risponde delle obbligazioni, e successivamente economico, ovvero chi detiene il potere volitivo e può distinguere:
    • AZIENDE PUBBLICHE
    • AZIENDE PRIVATE
20
Q

LE DIVERSE CONFIGURAZIONI DI AZIENDE PUBBLICHE

A

Le aziende pubbliche possono essere suddivise secondo due criteri:

  • METODO ECONOMICO STATISTICO, basato sul sistema europeo dei conti nazionali e regionali, che determina:
    • ENTITA’ PUBBLICHE che esercitano potere giuridico in forza di legge
    • ISTITUZIONI SENZA SCOPO DI LUCRO riconosciute come indipendenti
    • SOCIETA’ QUASI-SOCIETA’ controllate da un’amministrazione pubblica
    • FONDI PENSIONE AUTONOMI con contribuzione obbligatoria e gestiti da amministrazioni pubbliche
  • PRASSI DEL DIRITTO AMMINISTRATIVO, che distingue:
    • ENTI TERRITORIALI, limitati al territorio di competenza, che si dividono in nazionali e locali
    • ENTI NON TERRITORIALI, che si dividono in non economici ed economici
21
Q

LE PRINCIPALI DETERMINANTI DISTINTIVE DELLE AZIENDE PUBBLICHE

A

Le aziende pubbliche sono caratterizzate da diversi fattori:

  • presenza di un SISTEMA DUALISTICO, ovvero di un governo politico istituzionale e di una dirigenza amministrativa
  • specificità nei SISTEMI DI FINANZIAMENTO, che possono essere suddivisi in: FINANZA DERIVATA, se è presente maggiormente il capitale di terzi; FINANZA AUTONOMA, se è presente maggiormente capitale proprio; FINANZA MISTA, che è presente in Italia
  • presenza di un SISTEMA DI TESORERIA UNICO, basato e gestito dalla Banca d’Italia
  • orientamento all’INNOVAZIONE tramite l’e-government, ovvero l’utilizzo di tecnologie per ammodernizzare le amministrazioni pubbliche
  • utilizzo della CONTABILITA’ FINANZIARIA, integrata con quella economica e patrimoniale, che permette di verificare l’equilibrio tra le risorse e gli impieghi ed è importante all’interno del bilancio preventivo, redatto in partita semplice e che ha funzione autorizzativa per i fatti amministrativi che verranno attuati.
22
Q

LE AREE DI MIGLIORAMENTO NELLO SVILUPPO DEI PROCESSI DI E-GOVERNMENT NEGLI ASPETTI SOCIALI

A

I processi di e-government rappresentano l’utilizzo di tecnologie innovative nei processi amministrativi delle PA. Le aree di miglioramento per quanto riguarda gli aspetti sociali mirano ad eliminare il divario digitale tra chi ha accesso ad internet e chi non ce l’ha. Queste riguardano l’accessibilità, ovvero la capacità dei sistemi di erogare servizi ed informazioni senza discriminazioni, e l’usabilità, ovvero il grado di facilità e soddisfazione degli utenti riguardo l’interfaccia.

23
Q

LE AREE DI MIGLIORAMENTO NELLO SVILUPPO DEI PROCESSI DI E-GOVERNMENT NEGLI ASPETTI TECNOLOGICI

A

I processi di e-government rappresentano l’utilizzo di tecnologie innovative nei processi amministrativi delle PA. Le aree di miglioramento per quanto riguarda gli aspetti tecnologici mirano ad eliminare il divario digitale tra chi ha accesso ad internet e chi non ce l’ha. Queste riguardano l’interoperabilità, ovvero la capacità di un sistema di interagire facilmente con altri sistemi, e la stratificazione procedurale.

24
Q

I PORTALI ED I SITI WEB DELL’AZIENDA PUBBLICA

A

La differenza tra portale e sito è che il primo offre informazioni e servizi con una navigazione preorganizzata e limitata agli altri siti, mentre il secondo è uno spazio virtuale dedicato alla libera navigazione su internet, in cui le informazioni sono organizzate in base agli interessi degli utenti

25
Q

I PORTALI AZIENDALI NELLA GESTIONE INTEGRATA DELL’AZIENDA PUBBLICA

A

Il portale aziendale è uno strumento importante per la gestione e la condivisione della conoscenza in azienda e permette di lavorare con dati ed informazioni, che sono divisibili in tre categorie:
- DATI NON STRUTTURATI, ovvero informazioni testuali non categorizzate ritrovabili attraverso l’Information Retrieval (sistema che permette di ritrovare informazioni utili o rilevanti per l’utente)
- DATI STRUTTURATI, ovvero dati catalogati attraverso i database, che vengono divisi in record (le righe, composte da dati eterogenei) e campi (le colonne composte da dati omogenei)
- DATI SEMI STRUTTURATI, ovvero un mix dei due
La redazione di questi dati avviene attraverso le attività di Data Warehousing, che permettono di organizzarli in modo congruo con i bisogni aziendali.
Il portale aziendale è molto simile al portale web e permette di migliorare la comunicazione nelle attività di front office, riunire tutte le applicazioni di back office, creare sistemi integrati per il knowledge management (piattaforma tecnologica comune che permette di organizzare e gestire il patrimonio informativo aziendale) e aumentare la civil servant satisfaction (soddisfazione dei dipendenti).

26
Q

COME SONO SUDDIVISE LE FONTI DI FINANZIAMENTO?

A

Le fonti di finanziamento possono essere divise in:

  • PROPRIE, direttamente dall’attività operativa e possono essere
    • DA TRIBUTI (imposte di enti territoriali)
    • DA ATTIVITA’ DI DISINVESTIMENTO (attività straordinarie)
    • DA PROVENTI DIVERSI (attività extratributarie)
    • DA TASSE (servizi singoli) E CONTRIBUTI DIRETTI (servizi collettivi)
  • DERIVATE, risorse all’esterno dell’attività e possono essere:
    • DA TRASFERIMENTO (senza vincolo di restituzione per attività di ordinaria e straordinaria amministrazione)
    • DA INDEBITAMENTO (con vincolo di restituzione ed erogate dalle banche e fondazioni)
27
Q

QUAL E’ LA DIVISIONE DELL’AZIENDA SECONDO L’APPROCCIO SISTEMICO?

A

L’approccio sistemico suddivide l’azienda per aree funzionali, individuandone tre tipi:

  • CARATTERISTICHE, riguardano direttamente l’oggetto tipico dell’attività (ricerca e sviluppo, produzione e marketing)
  • INTEGRATIVE, riguardano la gestione di risorse o soluzioni (organizzazione e personale e finanza)
  • CONTROLLO E INFORMAZIONE, riguardano gli obiettivi e la loro realizzazione (pianificazione, programmazione e controllo) e l’attuazione della politica di informazione all’interno e all’esterno (sistema informativo)