ALL media cards Flashcards

1
Q

CHI HA TEORIZZATO LA SPECIFICITA’ MEDIALE?

A

Rudolf Arnheim, Clement Greenberg, Michael Fried

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2
Q

CHI HA TEORIZZATO I REGIMI SCOPICI? e cosa sono

A

Michael Focault
il carattere situato dello sguardo e vedere nei dispositivi atti a regolare uno strumento di controllo del sapere e del potere.
Un regime scopico è la modalità in cui i dispositivi organizzano il rapporto tra le immagini e gli spettatori > questa definizione è stata usata per la prima volta da Christian Metz e poi ripresa da Martin Jay (1988).

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3
Q

COSA SONO LE POST-IMMAGINI

A

Jonathan Crary sostiene che sono Immagini che non hanno più nessun rapporto con la posizione dell’osservatore posto in un mondo reale, e percepito secondo le leggi dell’ottica.
Tecniche che riposizionano la visione su un piano separato dall’osservatore umano.
Oggetti visivi che producono visioni (post-immagini) non in modo realistico, ma secondo le capacità e i difetti visivi dell’osservatore stesso.

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4
Q

DEFINIZIONE RISOLUZIONE

A

il termine indica la capacità di riprodurre con precisione i dettagli e la dimensione superficiale di un’immagine digitale misurata in punti o pixel.

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5
Q

DEFINIZIONE VISIVO

A

Con il termine “Visivo” parliamo di qualcosa che concerne la vista, è fisico e oggettivo (è relativo alla vista, dal punto visivo, organico e funzionale)

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6
Q

DEFINIZIONE VISUALE

A

il termine esprime il modo soggettivo di vedere i fatti, è l’angolazione in cui si vede e si valuta qualcosa, il punto in cui osservare

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7
Q

CHI E DOVE HA TEORIZZATO IL NEUES SEHEN

A

La promotrice è l’Avanguardia costruttivista, nata in Russia. Il movimento era direttamente correlato ai principi del Bauhaus.

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8
Q

DEFINIZIONE INTERMEDIA

A

una serie di operazioni artistiche che accadono tra i media.
Teorizzato da Dick Higgins.

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9
Q

DEFINIZIONE INTERMEDIALITÀ

A

concetto che riguarda i nuovi media digitali e la loro capacità di attraversare i confini tra i media.
Coniato da Irina Rajewsky.

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10
Q

DEFINIZIONE TRANSMEDIALITÀ

A

una forma narrativa che, muovendosi attraverso diversi tipi di media, contribuisce a perfezionare e integrare l’esperienza dell’utente con nuove e distinte informazioni.
grazie all’opinione degli spettatori sui media, migliora e perfeziona il suo contenuto.

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11
Q

COS’È LIVENESS (DEFINIZIONE)

A

Un qualsiasi evento trasmesso in diretta viene sempre percepito dal fruitore come se si trovasse effettivamente lì presente, generando un senso di liveness (dal vivo), grazie alla trasparenza della mediazione tecnologica. Il senso del “dal vivo” di un evento in diretta è dato dalla trasparenza del media. (Telstar, allunaggio)

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12
Q

COS’È IL VILLAGGIO GLOBALE

A

Secondo McLuhan, attraverso la trasformazione della velocità di trasmissione in tempo reale dell’informazione a grande distanza e all’evoluzione dei mezzi di comunicazione, il mondo è diventato “piccolo” ed ha assunto di conseguenza i comportamenti tipici di un villaggio. Le distanze siderali che in passato separavano le varie parti del mondo si sono ridotte e il mondo stesso ha smarrito il suo carattere di infinita grandezza per assumere quello di un villaggio. (Simultaneità sensoriale)

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13
Q

COS’È EXPANDED CINEMA

A

Tipo di spettacolo cinematografico che non si limita a proiettare delle immagini narrando una storia, ma diventa un’esperienza visiva totale che convoglia arti diverse e azioni differenti. Tocca vari aspetti della nuova condizione di sensibilità e integra nella nozione di “cinema” tecniche e processi da prima ritenuti non filmici.

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14
Q

COSA SONO I SEGNI ICONICI

A

Segni che rinviano a qualcos’altro per analogia, in virtù di una somiglianza con esso. un’allusione. Ciò accade poiché le qualità sensoriali di una data immagine ci ricordano altre cose o altri oggetti.

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15
Q

COS’È LA NARCOSI PER MCLHUAN

A

Ogni tecnologia esercita su di noi una lusinga molto potente, che si seduce in uno stato di narcisistico torpore (narcosi), impedendoci di vedere la vera natura del medium.

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16
Q

DEFINIZIONE APPARATO

A

Qualcosa di “preparato”.
Apparecchio, o insieme di
apparecchi, di macchine, di congegni che, in un determinato impianto, servono a un certo scopo.
Ornamento che serve come un addobbo per uno spettacolo, e definisce anche un apparecchio o un insieme di macchine o congegni di un determinato impianto,! servono a un certo scopo: elettrico,generatore, semaforico, e apparato cinematografico. In estetica dei media gli apparati sono operazioni tecniche attraverso le quali vengono archiviate ed! elaborate le informazioni.

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17
Q

DEFINIZIONE SUPPORTO

A

Sostenere, sostegno. superficie sulla quale vengono stesi i colori (tela, legno ecc.).
Elemento di sostegno, struttura o dispositivo che ha la funzione di sostenere un oggetto, un apparato, un elemento o un complesso di elementi, fissandone nel contempo la posizione. Sono materiali di varia natura che rendono possibile la visualizzazione di un’immagine concreta, non esclusivamente mentale.
l’immagine digitale ha come supporto -file

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18
Q

DEFINIZIONE E DIFFERENZE SPETTATORE E OSSERVATORE

A

Lo spettatore è testimone di un avvenimento, assiste ad un fatto senza prendervi parte.
L’osservatore è colui che esegue determinate osservazioni, chi si attiene a quanto è prescritto, ed ha un ruolo attivo all’interno della scena.
Lo spettatore si distingue dall’osservatore per il fatto che lui non prenda parte dell’evento, si trova quasi inerme davanti ad una scena.

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19
Q

FENOMENO PHI E DOVE LO TROVIAMO OGGI

A

Spiega la percezione del movimento data da una rapida successioni di immagini statiche, lo si ha nel cinema e nell’animazione. Oggi lo
troviamo nelle GIF.

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20
Q

ERA ELETTRICA O MECCANICA DEFINIZIONE

A

Nell’era meccanica i media sono estensioni di singole funzioni o sensi, nell’era elettrica è l’intero sistema nervoso ad essere esteso, creando simultaneità e coinvolgimento totale. L’era elettrica dei media abbraccia il mondo, contraendolo
alle dimensioni di un villaggio. (nell’era elettrica ho possibilità di avere rapporti di vicinato con persone sparse per il globo. / nell’era meccanica avevo dei rapporti di confidenza e conoscenza solo delle persone che erano vicine a me).

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21
Q

DISPOSITIVO DEFINIZIONE

A

è il modo in cui sono posti gli elementi di un apparato o di un apparecchio tecnico (è il modo in cui il proiettore, lo schermo, le sedie, sono disposte all’interno della sala cinematografica, l’insieme).

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22
Q

CHI HA TEORIZZATO LA RILOCAZIONE E QUANDO

A

è lo spostamento dell’ESPERIENZA cinematografica dalla sala di proiezione ai nuovi device digitali. Il medium in questa prospettiva è un tipo di esperienza.
Concetto teorizzato da Francesco Casetti, 2009 in una serie di articoli e saggi.

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23
Q

ESEMPI MEDIA FREDDI

A

televisione analogica, telefono.

24
Q

IMMAGINI POVERE COSA SONO E PERCHE’ SONO CHIAMATE COSI’

A

chiamate così in quanto sono immagini in bassa definizione, hanno file leggeri, sono compresse e hanno formati codificati in .jpeg, .jpg, .gif ecc…
Le proprietà delle immagini in bassa definizione ci invitano a ridefinire ciò che intendiamo per “valore” di un’immagine. Questa tipologia di immagini vengono condivise e ri-editate continuamente, in base alle esigenze delle persone, e dalla loro ricreazione è possibile constatare la differenza fra le popolazioni e la maniera in cui un’immagine è intesa culturalmente. (Hito Steyerl)

25
Q

PICTORIAL TURN COS’E’

A

ovvero una svolta iconica, è un tropo (una trasposizione di significato) che riappare nella storia della cultura del momento in cui compaiono nuove tecnologie di produzione delle immagini o immagini connesse a nuove sollecitazioni sociali, politiche, estetiche. Un pictiorial turn è una riscoperta delle immagini intesa come un’interazione complessa tra visualità, apparati, istituzioni, discorsi, corpi e figuratività. (Il pictorial turn pone lo studio delle immagini sullo stesso piano di quello del linguaggio).

26
Q

IMAGE DEFINIZIONE

A

ciò che appare in una picture e che vive nella memoria oltre la stessa fine o presenza fisica dell’oggetto.
immagine astratta (poiché può spostarsi da un medium all’altro), che può essere rappresentata sulla picture, ma può esistere oltre alla presenza fisica del supporto (=immagine iconica).

27
Q

definizione visibile

A

percepibile, che si può visitare; la cui visione è permessa a una determinata categoria di persone

28
Q

come definisce Aby Warburg la «sopravvivenza delle immagini»?

A

Un’immagine sopravvive perché è dotata di una propria memoria e perché quella stessa capacità memoriale consente l’organizzazione di orizzonti sempre nuovi del visibile

29
Q

definizione cultura

A

coltivare, attraverso lo studio e l’esperienza personale. Elemento costitutivo della personalità.

30
Q

concetto di massa

A

in mezzo tra folla e pubblico. la massa è un soggetto amorfo che attende di essere guidata, in altre parole, mediata

31
Q

cultura di massa

A

cultura medio, promossa da moderni mezzi di comunicazione. Ha scopi commerciali, intrattenimento, consumo del tempo libero.

32
Q

spettatore

A

testimone di un avvenimento, assiste a un fatto, situazione senza prendervi parte.

33
Q

osservatore

A

chi esegue determinate osservazioni, chi si attiene a quanto è prescritto (fa parte).

34
Q

immagini “aptiche”

A

portarsi più vicino le cose è per le masse attuali un’esigenza vivissima, quanto la tendenza al superamento dell’unicità.

35
Q

il femonemo Phi

A

il nome dato dallo psicologo Max Wertheimer per spiegare la percezione di movimento data da una rapida successione di immagini statiche. Oggi è la GIF.

36
Q

DIORAMA Daugerre

A

attraverso, dà impressioni di realtà, visione panoramica, quadro complessivo

37
Q

dagherrotipia

A

vedute del mondo

38
Q

pictorial turn

A

secondo Mitchell - una svolta verso “l’immagine” o una “svolta iconica”.
riappare nella storia della cultura nel momento in cui compaiono nuove tecnologie di produzione delle immagini o immagini connesse a nuove sollecitazioni sociali, politiche o estetiche

39
Q

picture

A

l’oggetto materiale, come appare su un supporto materiale.

40
Q

rimediazione

A

Il concetto di rimediazione viene teorizzato da J.D. Bolter e Richard Grusin, dal latino remediare, cioè rimediare, curare, riportare in salute.
Le immagini materiali (picture) non sono mai «immortali» ma possono essere rimediate.

41
Q

dispositivo

A

disporre, congegno che serve a una determinata funzione.
il modo con cui una unità è disposta sul terreno per far fronte alle offese del nemico.
un dispositivo è il modo in cui sono disposti gli elementi di un apparato o di apparecchio tecnico.

42
Q

L’effetto Kulešov

A

sfrutta la predisposizione dello spettatore ad associare due inquadrature contigue è ancora oggi impiegata nel montaggio parallelo (cross cutting) di due sequenze per ottenere un colpo di scena.

43
Q

Le teorie di Dziga Vertov

A

il cineocchio (kinoglaz) della macchina da presa – in quanto meccanico – è molto più perfetto di quello umano e quindi più capace di penetrare in profondità nel mondo visibile per esplorare il caos dei fenomeni visivi e riorganizzare il mondo sensibile in forme nuove.
permette di far tornare indietro il tempo (riavvolgimento), di mutare la durata e il senso di un’azione.

44
Q

Le teorie di László Moholy-Nagy

A

l’individuo moderno è sempre più esposto agli stimoli inediti e potenzialmente soverchianti prodotti dallo sviluppo tecnologico.
Il polykino (polischermo) di Moholy Nagy anticipa il
funzionamento degli attuali dispositivi multimediali.

45
Q

neue sehen verso le post-immagini

A

“educazione estetica»,

46
Q

happening

A

Coniato da Allan Kaprow. un insieme di azioni simultanee improvvisate.
L’event è quindi limitato a un compartimento, mentre lo happening ne contiene molteplici.

47
Q

postmedialità

A

condizione nella quale si inizia a considerare i media come un «dispositivi complessi», che incorporano convenzioni estetiche e strumenti tecnologici distinti dalle proprietà materiali degli stessi media.
teorizzato dalla acritica d’arte Rosalind Krauss.

48
Q

multimedialità

A

tutte quelle operazioni che vedono più media coinvolti allo stesso tempo operare in una condizione di compresenza. Spesso questi media possono riunirsi in un nuovo media di ordine superiore (es. il computer, ma anche lo smartphone).

49
Q

era elettrica/la simultaneità

A

Nella nuova era elettrica la simultaneità sensoriale prodotta dalla velocità di trasmissione delle informazioni, sta portando ad una «ri-tribalizzazione» dell’ambiente = la sequenza causa- effetto va via via acquisendo sempre meno importanza.

50
Q

media caldi

A

alta definizione, non risoluzione, che richiedono bassa partecipazione da parte del ricevente (radio, cinema)

51
Q

La luce elettrica come medium primigenio e il «villaggio globale»

A

McLuhan sostiene che l’unico medium sia la la luce elettrica.
Nell’era contemporanea dell’elettricità, la simultaneità sensoriale tipica del linguaggio parlato è prodotta dalla velocità di trasmissione dell’informazione. Anche questa velocità porta a una «ritribalizzazione»: un ritorno alla cultura orale [in contrasto con la cultura della stampa] che trasforma il mondo in un «villaggio globale»

52
Q

narcosi secondo McLuhan

A

una lusinga molto potente, che ci seduce in uno stato di «narcisis.co torpore» (narcosi) impedendoci di vedere la vera natura del medium. avviene per osservatori inconsapevoli.

53
Q

expanded cinema

A

viluppo di una «nuova condizione di sensibilità» che si stanno diffondendo in tutte le arti

54
Q

senso di liveness

A

Philip Auslander, un evento trasmesso in diretta viene percepito dal fruitore – grazie alla mediazione tecnologica – come se questo si trovasse effettivamente presente all’evento.

55
Q

AMBIENTE MEDIALE

A

medium come ambiente
(un milieu, Benjamin) all’interno del quale si svolge la nostra esperienza sensibile.

56
Q

environment

A