,, Flashcards
introduzione della stampa a caratteri mobili
ha rappresentato una vera rivoluzione, segnando una cesura con tutto quello che c’era prima e con la fruizione precedente dell’oggetto-libro (il manoscritto)
atomo della tipografia: il glifo
e un glifo è l’elemento costitutivo di ogni riga tipografica
cosa non c’era fino al 900
La storia della grafica editoriale è inlegata a quella della stampa. Rifletteteci: fino al Novecento non c’era grafica
senza stampa. Ogni creazione grafica aveva come punto di uscita la sua realizzazione su
carta
in che anno viene pubblicata la bibbia di gutenberg
1455, è la data dell’introduzione della stampa a caratteri mobili, viene pubblicata la bibbia
quale fu l’altra innovazione che permise lo sviluppo della produzione editoriale
l’introduzione della carta
quando fece l’ingresso la carta in europa
nel 13 secolo
come veniva ottenuta la carta
attraverso la triturazione in acqua di stracci di lino e cotone: se
ne otteneva una pasta semiliquida che veniva poi posta su un telaio e lasciata ad asciugare, e così si otteneva un foglio pronto a essere scritto
quale era il supporto più usato prima della carta
pergamena di natura animale, pecora capra o vitello, con i peli
cosa permette a guttenberg di mettere a ounto suo sitema
a guttenberg gli ha permesso mettere punto il fatto che fosse orafo, usando una lega mettalica di piombo stagno e antimonio, per noi è una lega metallica
punzoni
per ogni glifo, nella stampa a caratteri mobili, si realizzavano dei punzoni (in
metallo duro) da cui si ottenevano per fusione i caratteri tipografici mobili da impaginare
a mano. I punzoni erano quindi delle matrici, che permettevano ognuno la realizzazione di
più caratteri mobili
cosa indica la tipografia
Il termine “tipografia” in senso stretto indica il processo di stampa utilizzato da
Gutenberg fino al Novecento, ma per antonomasia continuiamo a usarlo per tutti i
processi di stampa editoriale
quali sono le tecniche di stampa
stampa rilievografica (in cui la matrice è detta “rilevata”);
* stampa incavografica o calcografica (in cui la matrice è detta “concava”);
* stampa planografica (in cui la matrice è detta “piana”).
grafismo
intendiamo la parte della matrice che stamperà sul supporto
contro grafismo
intendiamo la parte della matrice che non stamperà, corrispondendo quindi alle
aree bianche dello stampato finale.
stampa incavografica
è stato introdotto alla metà del XV secolo, ed ha avuto vita nobile per quanto riguarda le illustrazioni.
Nella stampa incavografica, viene dapprima disegnato il motivo (anche complesso) attraverso un’incisione su una lastra di metallo; attraverso un procedimento chimico, si fa poi
in modo che l’inchiostro si depositi sono sulle parti incise (i grafismi); infine, dopo l’inchiostrazione, si stampa sul foglio
stampa planografica
, in cui la matrice non è né a rilievo né incisa (in cui
cioè i grafismi e i contrografismi sono posti sullo stesso piano).
e Alois Senefelder inventa la stampa litografica propriamente detta (vedremo
sotto il perché di questa precisazione). In questa, la matrice di stampa è rappresentata da
una particolare lastra di pietra opportunamente levigata. La lastra viene disegnata con
una matita grassa, poi bagnata con velo d’acqua e infine inchiostrata. Il velo d’acqua è
respinto dalle parti disegnate a grasso (i grafismi) e invece trattenuto dalle parti non disegnate (i contrografismi). L’inchiostro, al contrario, viene respinto dalle parti inumidite e
trattenuto da quelle disegnate. A quel punto la lastra è pronta per poter stampare.
stampa offset
Nella stampa
offset, la lastra di pietra è sostituita da una sottile lastra di zinco o alluminio, in cui i grafismi sono realizzati da apposite macchine
stampa a torchio
l’impressione avveniva attraverso un torchio tipografico, adattato dai torchi a vite che si usavano nella pressa dell’uva per la preparazione del vino Questa tecnica rimase pressoché invariata fino all’inizio dell’Ottocento, quando Friedrich
Koenig introdusse il torchio azionato a vapore
importanza di koenig
non consistette solo nell’introduzione del vapore, in cui l’energia generata termicamente andava a sostituire quella manuale per l’impressione dei fogli di stampa. Egli, insieme ad Andreas Friedrich Bauer, introdusse anche il sistema di
stampa piano-cilindrico che, con innumerevoli modifiche, è usato ancora al giorno d’oggi.
sistema piano-cilindrico di Koenig-Baue
la matrice di stampa restava in piano, ma i
fogli venivano introdotti in un cilindro rotante che era coordinato con il movimento piano
“avanti-indietro” della matrice. Questo permise un’ulteriore velocizzazione dei tempi di
stampa.
lynotype
alla fine del 800, da Ottmar Mergenthaler, La linotype rivoluzionava la realizzazione della matrice di stampa, svincolandola dalla composizione a mano. Alla figura del
compositore che (fin dal Quattrocento) componeva la pagina a mano coi glifi metallici, si
sostituisce ora la figura del linotipista che batte su una tastiera
monotype
, macchina che fondeva i singoli caratteri invece della riga,
alla fine del 800 con la lino e la mono si smette di comporre a mano le matrici di stampa.
rotocalco
proceduta di stampa rotativa, usa matrici calcografiche, o, la matrice a rilievo (tipografica, quella usata ancora da Koenig),
è sostituita da una matrice incavografica (calcografica)
procedura rotativa
e la moderna stampa rotocalco è cilindrico-cilindrica: è
un cilindro quello che stampa, ed è un cilindro quello intorno al quale viene fatta passare
la carta. i, la stampa rotocalco è stata ed è usata
per prodotti di breve durata, in primis giornali e periodici, mai per l’editoria libraria