LINGUISTICA Flashcards

1
Q

come si può definire la linguistica?

A

la linguistica è lo studio scientifico del linguaggio umano

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2
Q

cosa si intende dicendo che la linguistica non è una disciplina normativa ma descrittiva?

A

Si definisce disciplina “descrittiva” poiché il suo scopo è solamente spiegare ciò che si dice, e non “ciò che si deve o non si deve dire”, come fa invece la grammatica che è per questo una disciplina normativa.

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3
Q

qual è lo scopo della linguistica?

A

La linguistica ha un fine conoscitivo : vuole cioè spiegare in base a leggi generali ciò che effettivamente ciò che si dice e successivamente i meccanismi che stanno alla base del comportamento linguistico degli uomini

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4
Q

quali sono le caratteristiche proprie del linguaggio umano che lo distinguono dagli altri linguaggi?

A

Il linguaggio umano è discreto, gli altri tipi di linguaggio continui. Ricorsività ,doppia articolazione e dipendenza dalla struttura

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5
Q

Che funzione ha l’asterisco davanti e dietro a una frase?

A

Viene preposto a una parola per indicare che non esistono prove documentate della sua esistenza, ma si tratta di una forma deducibile soltanto in via ipotetica. Invece viene anteposto a una frase per segnalare che si tratta di una struttura agrammaticale, cioè non accettabile dalla coscienza linguistica dei parlanti nativi di una lingua.

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6
Q

Cosa vuol dire linguaggio discreto?

A

Vuol dire che i suoi elementi si distinguono gli uni dagli altri per l’esistenza di limiti ben definiti, ad esempio “patto” è diverso da “batto” quindi non esistono entità intermedie.

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7
Q

Che cos’è la ricorsività?

A

La ricorsività permette di costruire frasi sempre nuove inserendo in una frase data un’altra frase poi in quest’ultima un’altra frase e cosi via dicendo esempio maria mi ha colpito .. i ragazzi dicono che maria mi ha colpito. .. i vicini credono che i ragazzi dicano che maria mi ha colpito etc.

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8
Q

Perchè i tentativi nel far parlare il linguaggio umano alle scimmie sono sempre falliti?

A

Per la diversa anatomia: l’apparato fonatorio nostro è diverso da quello delle scimmie, non possiedono la ricorsività e non è un linguaggio a loro “spontaneo”.

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9
Q

Cosa si intende dicendo che il linguaggio umano è dipendente dalla struttura?

A

Significa che il linguaggio umano non è determinato dalla semplice successione delle parole, ma è una struttura specifica in cui in molti casi la forma delle parole è determinata dalla quella di altre parole molto “distanti”.

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10
Q

Cosa si intende con linguaggio umano e con lingua?

A

Se ci riferiamo al linguaggio umano, parliamo di “linguaggio” al singolare, perchè è una capacità della specie umana di sviluppare un sistema di comunicazione . Se parliamo di “lingua” al sing. o al plurale, intendiamo tutte le lingue del mondo. Ed esso è la forma specifica che assume nelle diverse comunità questo sistema di comunicazione

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11
Q

Cosa sono gli universali linguistici?

A

Sono gli elementi comuni a tutte le lingue, ad esempio la ricorsività e la dipendenza dalla struttura. Una cosa che distingue le lingue, invece è l’ordine delle parole.

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12
Q

doppia articolazione

A

La doppia articolazione, consiste nel fatto che il significante di un segno linguistico è articolato a due livelli nettamente diversi. A un primo livello, il significante di un segno linguistico è organizzato e scomponibile in unità (parti, pezzi, ‘mattoni’) che sono ancora portatrici di significato e che vengono riutilizzate (con lo stesso significato) per formare altri segni (prima articolazione) .A un secondo livello (seconda articolazione), esse sono a loro volta scomponibili in unità più piccole che non sono più portatrici di significato autonomo, sono cioè meri pezzi di significante, e che combinandosi insieme in successione danno luogo alle entità di prima articolazione

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13
Q

a cosa serve il linguaggio?

A

comunicazione di un messaggio

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14
Q

cosa si intende con studio scientifico?

A

la linguistica studia i fenomeni dei linguaggi attraverso analisi e metodologie che caratterizzano qualsiasi scienza. Vengono formulate ipotesi generali in modo chiaro e controllabile

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15
Q

cos’hanno in comune i vari linguaggi?

A

tutti hanno come scopo la comunicazione , hanno però strutture diverse

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16
Q

che cos’è una lingua?

A

Una lingua è un sistema articolato su piu livelli e dunque un “sistema di sistemi”. I livelli linguistici sono quello dei suoni (fonologia), delle parole (morfologia), delle frasi (sintassi) e dei significati (sematica). Una lingua è un oggetto tanto naturale quanto difficile a definirsi, è naturale perché in situazioni normali , parliamo senza sforzi particolari ,non dobbiamo riflettere su ciò che stiamo facendo e come ; ci viene spontaneamente e siamo in grado di costruire frasi e di capirle senza sforzo apparente , e soprattutto senza avere totale conoscenza di cosa sia una frase o di come funzioni il linguaggio umano.

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17
Q

Perchè il parlato è primario rispetto allo scritto?

A

E’ primario per 3 motivi: 1- esistono lingue che sono solo parlate e non scritte (per es. il somalo). 2-il bambino quando impara una lingua, la impara prima parlando in modo naturale senza insegnamenti. 3-le lingue cambiano nel tempo. ma quello che cambia è la lingua parlata e solo in ritardo la scrittura cambia (per es. il latino che oggi è sono una lingua scritta).

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18
Q

Qual è la differenza tra langue e parole?

A

La parole è l’esecuzione linguistica realizzata da un individuo, è un atto individuale e concreto. Ma un individuo non possiede tutta la “lingua”. Vi è una lingua che è della collettività, è sociale e astratta, questa è la “langue”. L’individuo può realizzare atti di “parole” diversi ma non può da solo modificare la “langue”.

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19
Q

Qual è la differenza tra langue e competenza?

A

Secondo Chomsky la competenza è tutto ciò che l’individuo sa della propria lingua, mentre l’esecuzione è l’atto di realizzazione e dunque concreto. L’esecuzione è simile alla “parole”, mentre la competenza è diversa dalla “langue” perchè la langue è sociale, mentre la competenza è individuale.

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20
Q

Che cos’è la componente linguistica?

A

E’ l’insieme delle conoscenze linguistiche che un individuo ha. Essa si suddivide in 1-fonologica, 2-morfologica, 3-sintattica 4-semantica.

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21
Q

Che differenza c’è tra rapporti sintagmatici e rapporti paradigmatici?

A

Sintagmatici sono i rapporti che hanno tra di loro gli elementi di una parola (semplicemente le lettere adiacenti di una parola che si influenzano una con l’altra). Paradigmatici sono rapporti tra elementi che sono presenti con elementi che non ci sono ma che potrebbero essere usati.

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22
Q

Sincronia e Diacronia

A

Diacronico: lo studio del cambiamento linguistico, di un fenomeno attraverso il tempo. Sincronico: sostituire nello studio il tempo con un altro fattore.

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23
Q

Quali sono le proprietà del segno linguistico?

A

Il segno è l’unione di un significato e un significante. Le proprietà sono: 1-Distintività: (per es. notte è diverso da botte, lotte, cotte etc.) 2- Linearità: il segno si estende nel tempo (sè è orale) o nello spazio (se è scritto). 3-Arbitrarietà: Non esiste alcuna legge che impagna di associare il significato al significante, perchè allo stesso significato possono corrispondere significanti diversi in altre lingue. La disciplina che studia i segni si chiama semiotica.

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24
Q

Che cos’è la funzione metalinguistica?

A

la possibilità del singolo di utilizzare la propria lingua per parlare proprio di quest’ultima

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25
Q

Di quanti registri linguistici hai competenza?

A

Registro formale = utilizza parole ed espressioni eleganti e ricercate, anche di uso non comune, si usa quando ci si rivolge a persone molto importanti o comunque completamente estranee, e si da del “lei”. -Registro medio = utilizza parole ed espressioni cortesi, abbastanza eleganti, di uso comune ma con poco ricorso a termini troppo familiari, e si usa con persone con cui si ha un rapporto di semplice conoscenza. -Registro informale = utilizza parole ed espressioni di tipo dialettale, familiare, colloquiale e si usa con persone amiche o all’interno della famiglia; alla persona con cui si parla, in italiano, si dà sempre del “tu”.

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26
Q

astratto e concreto

A

livello concreto , insieme delle fonie e dei suoni che posso produrre pronunciando una stessa parola.
Livello astratto ,singola lettera contrapposta ad un’altra per differenza di suoni

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27
Q

codice e messaggio

A

Il codice di per sé appartiene ad ogni lingua, è un insieme di potenzialità, è astratto. L’insieme di fonemi è la base dei codici (quindi gli alfabeti sono codici).
un messaggio viene costruito sulla base delle unità fornite dal codice , ed è un atto concreto

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28
Q

competenza ed esecuzione

A

L’esecuzione riguarda la produzione effettiva di frasi della lingua.
la competenza è tutto ciò che l’individuo sa della propria lingua per poter parlare e capire

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29
Q

competenza fonologica

A
LA COMPETENZA FONOLOGICA
-SAPER RICONOSCERE QUALI SONO SUONI
DELL’ITALIANO E QUALI NO
(es. ch tedesco / Œ francese / th inglese)
-SAPER RICONOSCERE QUALI COMBINAZIONI DI
SUONI FORMANO PAROLE E QUALI NO
(es.: pane – pena – pnae – eapn)
-SAPER DIVIDERE IN SILLABE
-SAPER POSIZIONARE GLI ACCENTI
È LA COMPETENZA PIU’ LEGATA ALL’UDITO E ALLA
COMPONENTE ORALE DELLA LINGUA PER CUI
PIU’ DIFFICILMENTE ACCESSIBILE ALLA PERSONA
SORDA
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30
Q

competenza morfologica

A
CONOSCERE IL LESSICO DELLA LINGUA
-RICONOSCERE QUALI SONO PAROLE DELLA SUA
LINGUA (cane), QUALI NO (dog), QUALI NON SONO
PAROLE ( lopa, buna), QUALI SONO PAROLE
IMPOSSIBILI (pssrrmcccz)
- SAPER FORMARE PAROLE COMPLESSE DA PAROLE
SEMPLICI, MA NON SEMPRE CON LO STESSO
MECCANISMO
(dolce-dolcemente / brutto-*bruttomente
abile-disabile / veloce-*disveloce
contachilometri /*contalitri *chilometriconta)
-SAPER FLETTERE CORRETTAMENTE I VERBI
-SAPER INDICARE GENERE E NUMERO DEI NOMI
ACCORDANDO ARTICOLI E AGGETTIVI
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31
Q

competenza sintattica

A

COMPETENZA SINTATTICA
-PRODURRE E COMPRENDERE UN NUMERO INFINITO DI
FRASI SEMPRE NUOVE
- SAPER FORMARE VARI TIPI DI FRASI (dichiarative,
negative, interrogative)
-RICONOSCERE LA GRAMMATICALITA’ DELLE FRASI
(vado a prenderlo – lo vado a prendere - *vado a lo prendere)
-DECIFRARE IN MODO SPONTANEO I SIGNIFICATI
VEICOLATI ESCLUSIVAMENTE DA INDICATORI
SINTATTICI
(Carlo uccide Maria – Chi è morto?

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32
Q

competenza semantica

A

COMPETENZA SEMANTICA
- ISTITUIRE RELAZIONI DI SIGNIFICATO TRA LE PAROLE
a. SINONIMIA - ANTONIMIA
b. OMONIMIA: due parole con lo stesso nome (vite, spesso, chiese)
POLISEMIA: una parola con più significati (esecuzione, collo,
mano)
- DISANBIGUARE FRASI AMBIGUE PER MOTIVI SINTATTICI
O LESSICALI
a. Carlo chiama il bambino mentre attraversa la strada
b. Il letto – ho letto – a letto – ha letto
- RICONOSCERE I SIGNIFICATI LETTERALI DELLE PAROLE DA
QUELLI TRASLATI (METAFORE, FORME IDIOMATICHE, MODI
DI DIRE)
Es. : tagliare la corda; essere al verde

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33
Q

componenti necessarie comunicazione

A

parlante , messaggio , codice , referente , canale e ascoltatore

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34
Q

com’è stratificata la lingua italiana?

A
italiano scritto
orale formale
orale informale
italiano regionale
dialetto koine 
dialetto città
dialetto quartiere
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35
Q

pregiudizi linguistici

A
lingua semplice difficile
bella brutta
lingua logica
lingua superiore
lingua poco sviluppata
lingua/dialetto
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36
Q

Quali sono le lingue del mondo con il maggior numero di parlanti?

A

Cinese e inglese (1 miliardo). Poi hindi+urdu, spagnolo, russo, bengali e arabo.

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37
Q

in base a quali punti di vista si possono classificare le lingue?

A

L’organizzazione Linguasphere propone un indice di classificazione che conta 10 ordini di grandezza, che vanno da 9 (lingue con piu di un miliardo di parlanti) fino a 0 (lingue estinte o morte). Un altro criterio possibile per classificare le lingue è quello geografico, cioè a seconda della distribuzione territoriale, e un altro ancora è il criterio non linguistico, cioè basati sulle proprietà che le varie lingue manifestano.

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38
Q

Cosa si intende con classificazione genealogica – tipologica – areale ?

A

Genealogica: quando 2 lingue fanno parte dello stesso raggruppamento genealogico se esse derivano da una stessa lingua madre (lingue neolatine). Tipologica: quando 2 lingue manifestano una o più caratteristiche comuni (Inglese/Cinese). Areale: che prende in esame le lingue parlate in una determinata area, indipendentemente dalla loro eventuale affinità genealogica o tipologica (Cinese/Giapponese)

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39
Q

-Quali sono le principali famiglie linguistiche?

A

La famiglia indoeuropea, La famiglia afro-asiatica, La famiglia uralica, La famiglia sino-tibetana, La famiglia nigerkordofaniana, La famiglia altaica

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40
Q

-Quali sono le caratteristiche dei tipi isolante, agglutinante, flessivo e polisintetico?

A

Isolante: mancanza quasi totale di morfologia (es. Cinese); - Agglutinante: ogni parola contiene tanti affissi quante sono le relazioni grammaticali che devono essere indicate (es. Turco); - Flessivo: le diverse relazioni grammaticali sono normalmente espresse da un unico suffisso (es. maggior parte lingue indoeuropee), inoltre può indicare le diverse funzioni grammaticali mediante la variazione della vocale radicale della parola; - Polisintetico: una sola parola può esprimere tutte le relazioni che in italiano sono espresse da un’intera frase.

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41
Q

Che cosa vuol dire che una lingua usa posposizioni anziché preposizioni? Sigle VSO, SVO, SOV, NG, GN, NA, AN ?

A

Che cosa vuol dire che una lingua usa posposizioni anziché preposizioni? Sigle VSO, SVO, SOV, NG, GN, NA, AN ?Una lingua che fa uso di posposizioni è il giapponese, e avviene quando l’oggetto del verbo precede il verbo nella frase. Si dice che una lingua è SVO quando le frasi seguono, generalmente, un ordine Soggetto Verbo Oggetto. SOV è Soggetto, Oggetto, Verbo, mentre VSO è Verbo, Soggetto, Oggetto. AN = prima aggettivo, dopo nome (inglese), NA = nome e dopo agg. (italiano).

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42
Q

Cosa sono gli universali implicazionali?

A

Gli universali implicazionali a differenza degli universali assoluti, pongono in relazione due (o più) proprietà, vincolando la presenza di una di esse alla presenza dell’altra. In altre parole, essi affermano che un tratto linguistico deve o può realizzarsi in una lingua storico-naturale solo se nella medesima lingua è attestato anche un altro tratto linguistico.

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43
Q

Quali sono i principali sistemi di scrittura? Quali sono le loro caratteristiche?

A

Ideografico: ogni simbolo (ideogramma) corrisponde a un concetto concreto o astratto. A volte assumono solo un valore fonetico. Un sistema ideografico è il cinese. Sillabico: i segni sono piu ridotti perchè i suoni sono raggruppati in sillabe. Alfabetico: (il nostro) i segni sono ancora più ridotti, si pensa fu inventato dai fenici. A ogni suono corrisponde un segno, anche se a volte non è sempre rispettato (ad es. chiesa, le lettere sono 6, ma i suoni 5 perchè l’acca non viene pronunciata).

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44
Q

famiglia indoeuropea e gruppi

A

indoiranico , europeo , germanico , celtico , ellenico , baltico , slavo , albanese , tocario e armeno

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45
Q

come si classifica un suono?

A

si classifica in base a tre parametri: modo di articolazione , punto di articolazione e sonorità

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46
Q

modo di articolazione

A

 modo di articolazione:
i vari assetti (posizioni) che gli organi fonatori (bocca , labbra e velo palatino) assumono nella produzione di un suono

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47
Q

punto di articolazione

A

ognuno dei diversi punti del tratto vocale in cui il flusso d’aria
necessario per produrre un suono può essere modificato (labbra,
denti, alveoli, palato, faringe ecc.)

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48
Q

sonorità

A

è data dalle vibrazioni delle corde vocali; se queste vibrano si produce
un suono sonoro, se non vibrano, un suono sordo

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49
Q

apparato fonatorio

A

un suono viene prodotto dall’aria che viene emessa dai polmoni , sale lungo la trachea , attraversa la laringe , sede delle corde vocali. Dopo aver superato la faringe , l’aria giunge alla cavità orale e qui fuoriesce dalla bocca

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50
Q

quali sono le classi di suoni?

A

Vocali:
nella loro produzione, l’aria non incontra ostacoli, fuoriesce liberamente. Le
vocali sono normalmente sempre sonore.
 Consonanti:
l’aria viene momentaneamente bloccata (es. [b]) o deve attraversare una
fessura molto stretta (es. [f]).
Le consonanti possono essere sia sorde che sonore.
 Semiconsonanti:
condividono proprietà sia con le vocali (sono articolate come delle vocali) sia
con le consonanti (es. non possono costituire il nucleo di una sillaba).
Un’altra classificazione distingue tra:
 suoni sonoranti (tutti sonori, vocali, semivocali, c. liquide e nasali)
 suoni ostruenti (tutti gli altri suoni)

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51
Q

parametri per classificare le vocali

A
I parametri per classificare le vocali sono:
 altezza della lingua
 avanzamento o arretramento della lingua
 arrotondamento o meno delle labbra
se la lingua è alta produce i e u
se bassa a 
se avanzata i e  e 
se arretrata o e u
se arrotondate o e u , no i e u
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52
Q

dittongo , trittongo e iato

A

La combinazione di vocali e approssimanti in una medesima sillaba dà luogo
ai dittonghi:
 dittonghi ascendenti (approssimante seguita da vocale accentata)
a . j+V (fienile, piacere), b. w+V (questo, quasi)
 dittonghi discendenti (vocale accentata seguita da vocale)
c. V+i (fai, noi), d. V+u (cauto, euro)

 Esistono anche dei trittonghi:
 miei [mjei]
 Le combinazioni di due vocali appartenenti a sillabe diverse danno luogo a
uno iato

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53
Q

incoerenze nel sistema grafico italiano

A

Un sistema grafico è coerente quando a un suono corrisponde un segno
e viceversa (relazione biunivoca):
[b]  b
suono segno
 L’italiano ha diverse incoerenze, per es.:
 due simboli diversi per un solo suono: cuore/quando [k]
 due suoni diversi per lo stesso simbolo: sera [s] / rosa [z]
 due simboli per un solo suono: maghe gh per [g]
 tre simboli per un solo suono: sciocco sci per [ʃ]

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54
Q

differenza fono e fonema?

A

Un fonema è un’unità linguistica dotata di valore distintivo, ossia una unità che può produrre variazioni di significato se scambiata con un’altra unità
i foni sono suoni e rumori del linguaggio articolato

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55
Q

fonetica e fonologia

A

fonetica studia l’aspetto fisico del suono

fonologia studia la funzione linguistica dei suoni

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56
Q

coppie minime

A

In fonologia, una coppia minima è una coppia di parole di una stessa lingua, in cui la differenza di un solo suono è sufficiente a individuare significati diversi. I due suoni diversi prendono in tal caso il nome di fonemi di quella lingua.

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57
Q

un suono ha una distribuzione , cosa significa?

A

può comparire in specifici contesti e posizioni scelti dalla lingua

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58
Q

prima regola di trubeckoj

A

Prima regola:
quando due suoni ricorrono nelle medesime posizioni e non possono essere
scambiati fra loro senza con ciò mutare il significato delle parole o renderle
irriconoscibili, allora questi due suoni sono realizzazioni fonetiche di due
diversi fonemi
varo - faro
[v] e [f] in italiano sono fonemi,
sono in distribuzione contrastiva

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59
Q

caratteriistiche fonema

A

Un fonema è un segmento fonico che:
 ha funzione distintiva
 non può essere scomposto in una successione fonemi
 è definito solo dai caratteri che hanno valore distintivo

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60
Q

seconda regola di trubeckoj

A

Seconda regola:
quando due suoni compaiono nelle stesse posizioni e si possono scambiare
fra loro senza causare variazione di significato della parola, questi due suoni
sono soltanto varianti fonetiche facoltative di un unico fonema
rema - Rema
[r] alveolare e [R] uvulare in italiano
sono due varianti libere di un solo fonema

61
Q

terza regola di trubeckoj

A

Terza regola:
quando due suoni di una lingua, simili dal punto di vista articolatorio, non
ricorrono mai nelle stesse posizioni, essi sono due varianti combinatorie
dello stesso fonema
naso - ancora
[‘nazo] - [‘aŋkora])
[n] alveolare e [ŋ] velare in italiano
sono varianti combinatorie dello stesso fonema

62
Q

allofoni

A

Due o più foni che coesistono in distribuzione complementare sono allofoni di
uno stesso fonema

63
Q

assimilazione

A

L’assimilazione è un fenomeno che si verifica quando un segmento fonologico modifica il segmento precedente (assimilazione regressiva o anticipatoria) o il segmento successivo (assimilazione progressiva o perseverativa

64
Q

tipi di assimilazione

A

 Le assimilazioni possono essere:
 Totali: il segmento che causa l’assimilazione rende il segmento
assimilato totalmente uguale al primo
 Parziali: se il segmento che causa l’assimilazione cambia l’altro
segmento solo parzialmente
 vi sono assimilazioni al tratto di sonorità, al punto di articolazione
o al modo di articolazione
 Progressive: il segmento che causa l’assimilazione è a sinistra del
segmento che si assimila (cioè lo precede)
 Regressive: il segmento che causa l’assimilazione è a destra del
segmento che cambia (cioè lo segue)

65
Q

sillaba

A

la sillaba rappresenta un’unità prosodica costituita da uno o più foni
agglomerati intorno a un picco di intensità

66
Q

costituenti della sillaba

A

Costituenti:
 la sillaba minima è costituita, in italiano, da una vocale, il nucleo
sillabico
 il nucleo può essere preceduto da un attacco e seguito da una coda
 nucleo più coda costituiscono la rima

67
Q

sillaba aperta e chiusa

A

Una sillaba è aperta o libera se è priva di coda e finisce, dunque, in
vocale (a, ma)
 Altrimenti, una sillaba è chiusa o implicata (con, an)

68
Q

cosa sono i fatti soprasegmentali e quali sono

A
Vi sono fenomeni fonologici che non possono essere attribuiti a un
segmento (fonema) o che lo oltrepassano
 Sono chiamati processi soprasegmentali
 Lunghezza
 Accento
 Intonazione
 Tono
69
Q

lunghezza ed esempi

A

 La lunghezza è relativa alla durata temporale con cui vengono realizzati
i suoni
 Non tutti i suoni hanno la stessa durata
 In certe lingue la lunghezza ha valore distintivo
 In italiano, la lunghezza vocalica non è distintiva
 non ci sono due parole con significati diversi che si differenzino
solo per la presenza di una vocale lunga o breve

70
Q

accento

A

Rafforzamento della voce o elevazione del tono nella pronuncia di una sillaba rispetto ad altre della stessa parola ( a. di parola o tonico ), ovvero accrescimento di intensità della voce nel pronunciare una parola di una frase, per darle maggior risalto ( a. di frase o sintattico ).

71
Q

intonazione

A

Ci sono «picchi» e «avvallamenti» che producono un effetto sonoro chiamato intonazione

72
Q

tono

A

 Una sillaba può essere pronunciata con altezze di tono diverse
 In italiano a queste differenti pronunce non corrisponde un
cambiamento di significato
 Vi sono lingue invece dove a differenza di «altezza» di pronuncia
corrispondono variazioni di significato (sono lingue tonali)
 In cinese mandarino, una sillaba può essere realizzata con quattro
toni diversi e a ogni tono può corrispondere un significato diverso:

73
Q

Quali categorie lessicali conosci ? come si distinguono tra di loro?

A

• Verbo • aggettivo • nome • pronome • avverbio • preposizione • articolo • interiezione Abbiamo classi variabili ( verbo , nome,pronomi, articoli,aggettivi,avverbi) ed invariabili(preposizioni,interiezioni, congiunzioni). Un’altra distinzione è quella tra parole aperte e chiuse: le prime sono quelle a cui si possono sempre aggiungere nuovi membri, le seconde quelle formate da un numero finito di membri, che non può essere aumentato. Nomi, verbi,aggettivi,pronomi sono classi aperte e gli altri\e chiusi.

74
Q

Come si può definire un morfema ? differenza morfemi liberi e legati , morfemi grammaticali e lessicali

A

Il morfema è la più piccola parte di una lingua dotata di significato . Se pensiamo all’italiano c’è la “i” del plurale che è un morfema. I morfemi possono essere liberi o legati: sono morfemi liberi quelli che da soli possono ricorrere all’interno di una frase ( bar,ieri) mentre quelli legati quelli che per farlo si devono aggiungere a qualche altra unità ( s dell’inglese, i dell’italiano .
I morfemi lessicali hanno un significato che non dipende dal contesto.
I morfemi grammaticali esprimono delle funzioni grammaticali e ricevono significato dal contesto in cui appaiono

75
Q

Che differenza c’è tra la parola e il morfema?

A

I morfemi vanno a formare le parole. Una parola è un elemento linguistico di natura lessicale, che ha dunque un significato e una funzione specifica all’interno di una frase e che appartiene ad una categoria lessicale (aggettivo,verbo,preposizione…) Un morfema , invece, è un’unità linguistica minima( come il fonema al livello fonologico), che però si differenzia dal fonema perchè dotata di significato ( anche se non “Pieno”) Albero è una parola e ha in sé un significato completo, alber è un morfema e ha un significato non pieno , non può dividersi in unità morfologiche più piccole e non può sussistere da solo in una frase. Si unisce ad un altro morfema che sia “o” del maschile oppure “i” del plurale

76
Q

Che è un allomorfo?

A

Il termine morfema designa propriamente un’unità astratta che è rappresentata a livello concreto da un allomorfo. La distinzione è quella tra fonema ed allofono . Gli allomorfi sono le diverse forme che un morfema assume e non determinano cambiamenti di significato. Il procedimento connesso si chiama allomorfia. Un esempio è il prefisso negativo “in”, vediamo quattro forme diverse :illogico,impossibile,inutile,irreale. I morfemi sono costituiti da un significante ed un significato e di conseguenza la forma che veicola il significato di un morfema è rappresentato da un morfo ma talvolta anche da più morfi ( allomorfi).

77
Q

Differenza tra composizione e derivazione

A

La derivazione prevede tre diversi processi: -prefissazione -infissazione -suffissazione .La composizione invece forma un’unica parola dall’unione però di due parole già esistenti.

78
Q

Che è un composto esocentrico ?

A

Danne tre esempi. I Composti esocentrici son quelli che non hanno una “testa” e sono dei seguenti tipi : v+n ( portalettere),p+n(senzatetto), n+a (pellerossa),v+v(saliscendi).

79
Q

Che è il suppletivismo ?

A

Si ha un supplesitivismo quando, in una serie morfologica omogenea, si trovano radicali diversi che intrattengono rapporti semantici senza rapporti formali. Un esempio è chiaramente idrico ed acqua: i due hanno rapporti semantici ma nessun rapporto formale. Esiste il supplesitivo in due forme: -forte: alternanza dell’intera radice ( chiedi-teatino) -debole: tra i membri della coppia vi è una base comune riconoscibile e la differenza è di singoli segmenti fonologici.( arezzo-aretino) molto difficile è distinguere suppletivismo forte ed allomorfia : le prime son rappresentate nel lessico( non prevedibili) la seconda invece son frutto di una regola di riaggiustamento . Il suppletivismo rappresenta dunque il polo estremo dell’allomorfia: il primo è un’alternanza mnemonica,senza motivi fonologici mentre la seconda ne ha.

80
Q

morfologia

A

disciplina che studia le parole e le varie forme che la parola può assumere

81
Q

distinzioni tra parole

A

Semplici , non hanno una struttura interna
Complesse , hanno struttura interna. Esse possono essere derivate o composte . Derivate , possono essere prefissate o suffissate. Composte , date dall’insieme di due parole

82
Q

come definire la parola?

A

La parola è l’unità del linguaggio umano.
• Una parola , dal punto di vista grafico, può essere un qualcosa di compreso tra due spazi. Ma ciò funzionerebbe solo per lingue dotate di scrittura.
• Essa può formare un enunciato anche se parole come “di , e…” di norma non possono costruire un enunciato. Anche se potrebbero avere questa possibilità nella lingua parlata.
• La parola può essere un’unità al cui interno non si può inserire dell’altro materiale linguistico
Le soluzioni distinguono le definizioni in base al punto di vista adottato.

83
Q

com’è formata la parola?

A

la parola è formata da un tema e una desinenza. Il tema è scomponibile in tema e vocale tematica.

84
Q

forma di citazione

A

la forma di citazione è la forma di una parola che troviamo nel vocabolario , chiamata anche lemma.

85
Q

flessione

A

la flessione aggiunge alla parola base informazioni relative al genere , numero , caso , tempo, modo . Essa si presenta sempre come ultima nella parola tranne che nel caso in cui vi sia un clitico.

86
Q

suffissazione

A

I suffissi sono elementi che si combinano alla base delle parole per crearne di nuove. Il suffisso è sempre a destra .La suffissazione è una delle principali risorse per l’arricchimento del lessico, ed è operante a partire da diverse basi. Si possono avere:

– sostantivi derivanti da sostantivi, aggettivi, avverbi e verbi, attraverso suffissi detti nominali denominali (-aio, -iato, -ista), nominali deaggettivali (-izia, -ezza) e deavverbiali (-ismo), nominali deverbali (-aggio, -mento, -enza, -azione)

87
Q

prefissazione

A

La prefissazione è l’aggiunta di un ➔prefisso a una parola esistente, allo scopo di creare una nuova parola
Esso è posto sempre a sinistra

88
Q

infissazione

A

Un infisso è un elemento linguistico di formazione delle parole che, a differenza del suffisso, dell’interfisso e del prefisso, non viene aggiunto alla radice della parola, ma inserito all’interno della radice stessa.

89
Q

conversione o suffissazione zero

A

I derivati a suffisso zero (detti anche a derivazione immediata) sono parole ➔derivate formate senza il ricorso ad alcun suffisso; si tratta soprattutto di nomi astratti che derivano da un verbo. Talvolta queste senza aiuto di suffissi , cambiano categoria . verbo->nome

90
Q

reduplicazione

A

consiste nel raddoppiamento di un segmento e può essere parziale

91
Q

parasintesi

A

formata da suffisso e prefisso

92
Q

testa di derivazione

A

Essa è quell’elemento che trasmette le informazioni grammaticali di tutta la parola (bar-> barista , ista sarà la testa). E che quindi attraverso un meccanismo di percolazione trasmette a tutta la costruzione le informazioni necessarie. Inoltre essa attribuisce alla parola in uscita altre informazioni , cioè le sotto categorizzazione.

93
Q

ccome possono essere divisi i composti?

A

I composti possono essere divisi in subordinati , coordinati e attributivi.

- subordinato , se c'è subordinazione tra due elementi (capo stazione , qualcuno è a capo della stazione. Il capo è al di sopra)
- Coordinato , elementi sullo stesso piano e possono essere correlate da una congiunzione (navetraghetto , esiste una nave a forma di traghetto . Saliscendi , elemento che serve a scendere e salire due elementi uguali)
- Attributivo , se uno dei due elementi modifica l'altro  ( cassaforte , una cassa che diviene forte)
94
Q

composti endocentrici e esocentrici

A

composti che hanno o meno una testa

95
Q

la sintassi

A

la sintassi è una disciplina che studia i principi in base ai quali le parole delle varie lingue possono combinarsi in certi modi e non in altri

96
Q

oggetto della sintassi

A

l’oggetto della sintassi è la frase e le sue combinazioni possibili

97
Q

valenza dei verbi

A

i verbi hanno bisogno di essere accompagnati da un numero di elementi necessari per la loro significazione.
essi prendono il nome di argomenti.
I verbi si distinguono in base al numero di argomenti che richiedono:
- Verbi avalenti , nessun argomento
- Verbi monovalenti , un argomento
- Verbi bivalenti , due argomenti
- Verbi trivalenti , tre argomenti

98
Q

circonstanziali

A

Oltre agli argomenti , in una frase possono essere presenti elementi facoltativi.
Tali elementi sono circostanziali:
- Si distinguono dagli argomenti per una maggior <>
Es. A mezzanotte il poliziotto fece | il poliziotto catturò a mezzanotte

99
Q

sintagma

A

Unità sintattica significativa autonoma , gruppo di parole

100
Q

criteri per individuare i sintagmi

A
  • Movimento
    • Enunciabilità in isolamento , le parole che formano un sintagma possono essere pronunciate da sole e danno una risposta
    • Coordinabilità tra due elementi (oggi ho comprato pane e latte)
101
Q

rappresentazione sintagmi

A

avviene attraverso i diagrammi ad albero e rappresentano una struttura gerarchica delle frasi , ossia i sintagmi in cui possono essere composti.

102
Q

cos’è un soggetto? tre definizioni

A

il soggetto è l’elemento della frase che attua o subisce l’azione. semantica
Il soggetto è colui a cui si riferisce il verbo. comunicativa
Il soggetto è quell’argomento che ha la stessa persona e numero del verbo sintattica

103
Q

in base ai livelli , come chiamiamo soggetto e predicato?

A

a livello sintattico :soggetto e predicato
a livello semantico: agente /esperiente e azione|stato
a livello comunicativo: tema e rema

104
Q

cosa s’intende con accordo e reggenza?

A

se due parole hanno sstessa categoria flessionale sono in accordo , se una categoria è assegnata da un’altra parola allora si parla di reggenza

105
Q

lessico mentale e dizionariale

A

il lessico mentale è una sottocomponente della grammatica dove sono immagazzinate tutte le informazioni che i parlanti conoscono relativamente alle parole. Il lessico dizionariale è la langue del linguaggio e contiene tutti i termini conosciuti

106
Q

dizionario , come si forma

A

il dizionario è l’insieme di parole di una lingua. Esso è formato dall’insieme di parole che si trovano nelle loro forme di citazione in neretto , affaincate da trascrizione fonetica , etimologia e informazioni grammaticali

107
Q

dizionario e enciclopedia

A

nel dizionario sono contenute tutte le informazioni grammaticali. nell’enciclopedia il termine è proposto nei suoi significati nei vari ambiti dello scibile.

108
Q

lemmatizzazione

A

Registrazione delle parole da inserire come lemmi in un vocabolario.

109
Q

lessicalizzazione

A

Processo per cui una sequenza di parole acquista carattere e funzione di unità lessicale autonoma, nella quale i singoli elementi non sono più sostituibili con sinonimi e talvolta si fondono anche graficamente (per es. le locuzioni in modo da, cosicché, o i sostantivi fuorigioco, salvavita ).

110
Q

cosa s’intende quando si dice che il linguaggio è stratificato?

A

il linguaggio è costituito da vari strati dovuti a contratti con altre lingue , prestiti o innovazioni
- Lo strato [+nativo] è quello centrale di una data lingua
- Lo strato [-nativo] definisce gli strati periferici
Ad esempio l’italiano ha diversi strati non nativi: di fatti ci sono voci di origine latina , greca , inglese…

111
Q

calchi e prestiti

A

Lo strato non nativo è costituito da prestiti e da calchi:
- Prestito linguistico , riproduzione di un significante da una lingua di partenza a una lingua d’arrivo (stage o stàge alla francese)
- Prestiti adattati , entrati nel lessico in epoche varie , hanno una fonetica italianizzata
- Prestiti non adattati , audience , geisha , umlaut , kebab
- I livelli d’uso
Tali informazioni di strati lessicali sono rilevanti per la morfologia:
Ad esempio il suffisso -ity si aggiunge a parole [+latino]
Calchi sono trasposizioni di modelli morfologici , sintattici o semantici di una lingua di partenza ad una lingua d’arrivo (gratta cielo –> skyscraper

112
Q

semantica e pragmatica

A

La semantica è lo studio del significato delle espressioni linguistiche.
La pragmatica si occupa del loro significato nella loro lingua d’uso

113
Q

com’è stratificata la lingua?

A

Anche all’interno di una stessa lingua , ognuno può trovare delle stratificazioni e variazioni linguistiche (Eugenio Pocelu):

- Diastratica : variabili legate alla stratificazione sociale
- Diatopica: riguarda le differenze dialettali 
- Diafasica : riguarda il livello di formalità , il grado di accuratezza e di controllo con cui si parla
- Diamesica : riguarda il mezzo per comunicare
114
Q

differenza linguistica teorica e sociolinguistica

A

la linguistica teorica si sofferma sullo studio del linguaggio umano e formula strutture linguistiche. Essa si riferisce ad un parlante idealizzato con competenza linguistica e una comunità omogenea. La sociolinguistica è lo studio della lingua in rapporto con la società . Essa prende in considerazione un parlante reale che ha competenza comunicativa e una comunità della diversità

115
Q

competenza comunicativa e linguistica.

A

Un parlante che ha competenza linguistica sa distinguere tra frasi grammaticali e non , non ha lapsus, parla bene… Un parlante che ha competenza comunicativa utilizza le strutture linguistiche per comunicare e utilizza la lingua in maniera appropriata alle situazioni

116
Q

nascita della sociolinguistica

A

nasce a partire da un’ipotesi: non esiste una variazione libera perchè ogni volta che c’è possibilità di scegliere la pronuncia di una parola , tale scelta non è mai libera ma condizionata da fattori sociali

117
Q

comunità linguistica

A

l’insieme di tutte le persone che parlano una determinata lingua o varietà linguistica e ne condividono l’uso

118
Q

repertorio linguistico

A

l’insieme di codici e della varietà che un parlante è in grado di parlare ed è in grado di padroneggiare . Più grande è il repertorio più è possibile interfacciarsi con più strati sociali

119
Q

funzione di presentazione

A

parlando noi presentiamo il nostro discorso ma anche noi stessi . mostriamo nelle conversazioni il nostro genere , provenienza , formazione scolastica ecc…

120
Q

sociologia del linguaggio

A

lo studio della società in rapporto con la lingua . Si occupa di problemi su più larga scala e con attenzione a problemi sociali e linguistica

121
Q

etnografia della comunicazione

A

l’uso del linguaggio nelle interazioni verbali della vita quotidiana di date comunità linguistiche

122
Q

significato , riferimento e denotazione

A

il significato è il modo di indicare la realtà mediante le espressioni del linguaggio. Il riferimento è la realtà presa in considerazione . Ancora esso può essere considerato l’uso del lessema in una frase e la denotazione è il lesseja

123
Q

omonimia e polisemia

A

I lessemi possono essere polisemici, cioè avere più di un significato. L’omonimia è invece il fenomeno per cui parole di origine etimologica diversa finiscono per avere significanti coincidenti.

124
Q

metafora e metonimia , cosa fanno

A

danno origine ad una pluralità di significati di uno stesso lessema. metafora,al primo termine se ne sostituisce un altro legato al primo per rapporto di somiglianza. Metonimia , estende il significato di una parola ad un altro connesso al primo per contiguità

125
Q

sinonimia e antinomia

A

In semantica, l’antonimìa indica la relazione intercorrente fra due lessemi di significato opposto; si contrappone alla sinonimia.

126
Q

iperonimia

A

Il rapporto di ‘superiorità’ di un vocabolo che, rispetto ad un altro, abbia un significato più esteso e comprensivo

127
Q

tratto semantico

A

esistono tratti semantici , come fonici , che servirebbero alla rappresentazione esplicita di relazioni di significato

128
Q

principio di composizionalità

A

stabilisce che il significato di un’espressione linguistica è determinato solo dal significato delle sue espressioni costituenti e dalle modalità con cui sono combinate. esso non funziona sempre data la presenza di espressioni ideomatiche

129
Q

massime di grice

A

veritiero , pertinente , non fuorviante ,ordinato.

130
Q

implicatura

A

collegare in modo sistematico quanto viene detto a quanto viene fatto intendere.

131
Q

dialettologia

A

dialettologia diacronica è lo studio dei dialetti nella loro evoluzione temporale

132
Q

geografia linguistica

A

lo studio l’estensione nello spazio dei fenomeni linguistici, di ordine fonetico, morfosintattico, lessicale, e la loro distribuzione geografica. atlanti linguistici

133
Q

distribuzione dialetti in italia

A

I dialetti in Italia esistono da sempre , un grandissimo contributo fu proprio dato da Dante nella identificazione e descrizione dei 14 dialetti o volgari.
Oggi la divisione geografica accettata è tra:
Nord
- Gallo italici (piemontese , lombardo…)
- Veneti (trentino , veneziano…)
Centro (toscano , condividono una aspirazione)
Sud
- Centro meridionale (umbro , abruzzese , aquilano , campano)
- Meridionali estremi (salentino , siciliano)

134
Q

fenomeni che distinguono sud nord

A

scempiamento delle consonanti finali
palatizzazione a - e
chiusura delle parole in consonante

raddoppiamento sintattico
postposizione del possessivo

135
Q

bilinguismo e diglossia

A

b. comunità che parla allo stesso livello due lingue d. comunità che parla due varietà e dà più importanza as una piuttosto che all’altra

136
Q

linea la spezia rimini

A

La linea La spezia- Rimini (oggi massa-senigallia) è un isoglossa che divide i dialetti settentrionali da quelli centromeridionali.

137
Q

lingua pidgin

A

il pidgin è un codice che nasce tra due gruppi che devono comunicare e che non hanno una lingua comune (finalità per lo più strumentale). Si sono create delle lingue franche ed occasionali che servivano proprio per permettere la comunicazione. La lingua pidgin è una di queste. Essa è caratterizzata da codici semplificati:

- Lessico ridotto
- Sintassi senza subordinate
- Mancano parole funzionali
138
Q

lingua creola

A

evoluzione del pidgin che risponde a più necessità comunicative

139
Q

come nasce la linguistica storica?

A

dopo aver creduto per molti anni che la lingua che avesse originato tutte le altre fosse stata l’ebraico , i linguisti iniziarono a credere che la realtà fosse un’altra. A partire dall’800 nasce la linguistica storica che si impone di trovare una soluzione a questo problema

140
Q

quali sono i problemi che la linguistica storica si pone?

A

risoluzione delle lingue originarie e origine del linguaggio

141
Q

origine del linguaggio

A

problema irrisolvibile perché non verificabile.

142
Q

ipotesi catastrofista

A

nessuna ipotesi del genere viene accettata infatti si pensa che il mutamento della singola lingua sia avvenuto per motivazioni naturali quali tempo e comunicazioni estere

143
Q

come si ricostruisce una lingua originaria?

A

una lingua originaria la si ricostruisce a partire dal confronto tra parole pressochè fisse di una lingua come numerali e nomi di parentela

144
Q

a cpsa serve l’albero genealogico? perché non sempre funziona?

A

raffigura la lingua originaria e le sue derivate e ne evidenzia la parentela. Esso tende ad essere troppo riassuntivo e a non contare le relazioni tra le lingue derivate

145
Q

teoria aggiuntiva all’albero genealogico

A

teoria delle onde

146
Q

mutamento fonetico esempi

A

vocali in italiano che non sono più lunghe e brevi come in latino. vocali in inglese che divengono dittonghi , vocali alte e medie

147
Q

mutamento morfologico

A

retroformazione , formazione di una parola nuova a partire da una già esistente che sembra derivata ma è la base.
grammaticalizzazione , lessema che diviene morfema legato
ricategorizzazione , es. latino con tre casi , italiano con due. vi è una ricategorizzazione

148
Q

mutamento lessicale

A
restringimento del significato , FORTUNA
ampliamento VIRTU'
metafora CAPIRE
metonimia BUCCA
litote ELIMINARE