Esame febbraio Flashcards

1
Q

Che cos’è la Pubblica amministrazione (PA)?

A

La Pubblica amministrazione è l’insieme dei soggetti che curano in concreto l’interesse generale e per far ciò sono titolari di poteri autoritativi, adottano degli atti che si chiamano ATTI AMMINISTRATIVI SPECIFICI, CONCRETI E INDIVIDUALI (amministrano e rendono concreta la norma amministrativa, sono atti rivolti a determinate persone).

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2
Q

Quali possono essere degli esempi di PA?

A

Esempi di PA sono: ISTITUTO PENITENZIARIO, UFFICI COMUNALI, SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE, QUESTURA (è regolata dal ministero degli interni), PREFETTURA, oppure il ministero delle finanze ecc.; ovvero tutti i soggetti con i quali tutti noi possiamo e ci relazioneremo.

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3
Q

Che cosa afferma l’art. 5 della costituzione italiana?

A

L’art. 5 costituzione italiana afferma che la Repubblica attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo.

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4
Q

Cosa significa “Decentramento amministrativo”?

A

significa distribuire, su tutto il territorio nazionale, gli uffici relativi ai servizi (di competenza statale) che dipendono dallo stato in modo tale che questi servizi (di competenza statale) vengano svolti territorialmente più vicini al cittadino.

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5
Q

Che tipo di funzione hanno gli uffici? Che tipo di attività è?

A

Gli uffici hanno una funzione amministrativa = attività diretta alla cura in concreto degli interessi generali (braccio esecutivo del potere esecutivo) fino all’erogazione del servizio. La funzione è quella di curare gli interessi della collettività in concreto.L’atto amministrativo mette in concreto ciò che la legge dice.
Questi organi/uffici sono apparati burocratici collegati al ministero (la professoressa preferisce chiamarli apparati amministrativi o che hanno una funzione amministrativa).

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6
Q

Chi svolge l’attività amministrativa? Qual è il loro compito?

A

Chi svolge l’attività amministrativa sono i pubblici funzionari, coloro che per legge devono curare in concreto gli interessi generali, i quali lavorano negli uffici di pubblica amministrazione, formati
da beni materiali e da persone.

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7
Q

Definisci “competenza”.

A

La COMPETENZA è quella di descrivere la quantità di potere amministrativo che ha attribuito a un certo ufficio.

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8
Q

Che cosa usa l’attività amministrativa?

A

L’attività amministrativa usa atti amministrativi

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9
Q

Cosa sono gli atti amministrativi?

A

atti amministrativi —> PROVVEDIMENTI (atti concreti e determinati). È un particolare tipo di atto (documento scritto) che l’amministrazione adotta all’esito di un procedimento, capace di modificare unilateralmente la sfera giuridica dei destinatari.

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10
Q

Che cos’è il provvedimento amministrativo?

A

Il provvedimento amministrativo è l’atto che conclude il procedimentoamministrativo. È una manifestazione di volontà della pubblica amministrazione avente l’efficacia per incidere
unilateralmente nella sfera giuridica del destinatario, attraverso la costituzione, modificazione o estinzione di situazioni giuridiche attive o passive.

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11
Q

Quanti e quali sono i presupposti essenziali del provvedimenti amministrativo?

A

I presupposti essenziali sono 3:
- Che l’esercizio del potere avvenga da parte di un organo o soggetto inserito nell’ambito dell’organizzazione amministrativa;
- Che il provvedimento adottato sia espressione di potere giuridico, cioè di quella capacità, direttamente derivante dalla sovranità statuale, per la quale posizione Giuridiche di terzo o dello stesso autore dell’atto possono essere create, modificate, estinte in via unilaterale;
- che il provvedimento riguardi una fattispecie concreta, nell’ambito Previsionale astratto previsto dalla norma.

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12
Q

Esistendo questi presupposti essenziali, esiste il provvedimento amministrativo.
A questo punto quali sono gli elementi essenziali?

A

La competenza, La causa e La funzione

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13
Q

Che cos’è La competenza?

A

La competenza è il rapporto tra il soggetto amministrazione e la fattispecie da esaminare, In relazione alla quantità di potere amministrativo che egli ha.

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14
Q

Che cos’è La causa?

A

La causa è il rapporto tra l’interesse che per il legislatore l’amministrazione deve tutelare, in via generale ed astratta, e l’interesse che concretamente l’amministrazione persegue con l’emanazione di quel provvedimento, in relazione alla fattispecie concreta (la causa non deve essere confusa quei motivi dell’atto stesso, cioè le ulteriori ragioni che hanno portato il soggetto agente all’emanazione dell’atto)

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15
Q

Che cos’è La funzione?

A

La funzione è il modo in cui il potere si fa atto e quindi tutto quel processo attraverso il quale l’amministrazione realizza l’interesse alla cui tutela essa è preposta

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16
Q

Quali sono gli elementi accidentali del provvedimento amministrativo?

A

La condizione, I termini, I modi

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17
Q

Che cos’è la condizione?

A

La condizione è una determinazione accessoria che faccia dipendere gli effetti da un evento futuro ed incerto (condizione sospensiva) ovvero ne faccia dipendere la cessazione (condizione risolutiva)

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18
Q

Parla dei termini (elemento accidentale).

A

Durante il decorso dei termini possono o debbono verificarsi gli effetti dell’atto, per esempio i termini previsti per il permesso di costruire

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19
Q

Cosa sono i modi (elementi accidentali)?

A

I modi: particolari oneri imposti perché gli effetti dell’atto possano prodursi per esempio con riferimento alle modalità costruttive connesse al permesso di costruire.

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20
Q

Quando si può annullare un provvedimento amministrativo?

A

È annullabile quando un’autorità amministrativa è incompetente o per eccesso di potere o per
violazione di legge. Può essere annullato anche quando è stato adottato da un’autorità/soggetto
che non è titolare di funzione amministrativa (es il giudice non ha potere amministrativo!), quando
mancano elementi essenziali (es destinatario), quando è viziato da difetto assoluto di attribuzione,
è stato adottato in violazione o esclusione del giudicato (bisogna andare davanti al TAR per
chiedere il giudizio di ottemperanza). Il giudicato è la decisione del giudice che contiene la sentenza/pronuncia, come oggetto non come persona. (art. 21-septies).

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21
Q

Come si manifesta un procedimento amministrativo?

A

Si manifesta come una sequenza di atti (documenti
scritti specifici e concreti) collegati fra loro finalizzati alla adozione di un provvedimento finale.
Il suo scopo è quello di adottare un provvedimento (modifica) finale. È il provvedere in modo autoritativo; È l’espressione della pubblica amministrazione. L’amministrazione agisce sempre
attraverso di esso.

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22
Q

Quali sono i principi che per legge regolano il procedimento amministrativo?

A

Sono i principi:
- Del giusto procedimento e della ragionevolezza;
- Dell’economicità;
- Dell’efficacia;
- Della motivazione;
- Della celerità;
- Della trasparenza;
- Del rispetto dei principi dell’ordinamento comunitario.

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23
Q

Principio del giusto procedimento e della ragionevolezza

A

del giusto procedimento, cioè il procedimento deve essere ispirato a principi che garantiscano il destinatario circa il suo diritto alla partecipazione e dalla correttezza dell’azione amministrativa e della ragionevolezza, cioè dell’uguaglianza, della logica e della giustizia delle decisioni prese;

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24
Q

Principio dell’economicità

A

Dell’economicità, cioè del perseguimento del fine con il minor sacrificio economico, anche in ossequio all’obiettivo inteso a perseguire l’equilibrio di bilancio;

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25
Q

Principio dell’efficacia

A

Dell’efficacia, cioè della concreta corrispondenza tra i risultati ottenuti e gli obiettivi prestabiliti in tema di tutela degli interessi pubblici;

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26
Q

Principio della motivazione

A

nel senso che gli atti (ad esclusione di quelli normativi e di quelli a
contenuto generale) devono riportare sia i presupposti di fatto sia le ragioni giuridiche che
hanno determinato le ragioni dell’amministrazione, con puntuale riferimento alle osservazioni degli interessati e alle risultanze dell’istruttoria;

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27
Q

Principio della celerità

A

per raggiungere il fine senza appesantimenti procedurali e nel minor tempo
possibile;

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28
Q

Principio della trasparenza

A

l’amministrazione deve rendere conoscibile all’estero il procedimento amministrativo;

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29
Q

Principio del rispetto dei principi dell’ordinamento comunitario

A

tra cui quelli:
o Del contraddittorio;
o del legittimo affidamento;
o della proporzionalità;
o della precauzione.

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30
Q

In quali fasi è diviso il procedimento amministrativo?

A

Iniziativa, istruttoria e decisoria

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31
Q

Fase iniziativa del procedimento amministrativo

A

INIZIATIVA –> che viene promanata o dal privato (iniziativa ad istanza di parte) o a seguito di una iniziativa della pubblica amministrazione (iniziativa d’ufficio). Una volta avviato il procedimento bisogna concludere il procedimento di norma entro 30 giorni e al massimo 90 giorni mediante emanazione di un provvedimento.
Avviato il procedimento, viene subito data dalla pubblica amministrazione una comunicazione (primo atto) che si chiama comunicazione di avvio del procedimento –> è un semplice atto (dato a tutti i soggetti coinvolti). Nella comunicazione di avvio viene riportato il nome, il cognome, l’indirizzo, il numero di telefono del responsabile del procedimento. È una figura realmente esistente presente in quell’ufficio a cui è stato dato l’incarico di stare dietro al procedimento. Tutti possono contattare il responsabile. Nella comunicazione c’è anche scritto quanto durerà il procedimento, quindi il termine.

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32
Q

Fase istruttoria del procedimento amministrativo

A

la pubblica amministrazione esamina la situazione; di fatto raccoglie le info necessarie (documenti) e chi coordina è sempre il responsabile del procedimento (tira le fila). Può essere fatta anche la conferenza dei servizi che è una riunione di tutti i rappresentanti del procedimento per vedere la situazione finale.

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33
Q

Fase decisodia del procedimento amministrativo

A

c’è la redazione del provvedimento finale che deve essere ben motivato in modo scritto. Il provvedimento deve essere trasparente e deve spiegare tutto. I provvedimenti sono immediatamente efficaci da quando sono stati emanati.
Però ci sono casi in cui i provvedimenti per essere esecutivi richiedono una Fase integrativa dell’efficacia: quando ci sono degli atti che acquistano efficacia dal momento in cui vengono
comunicati ai destinatari (es: multa. Se io non so di aver preso una multa come faccio a pagarla?
Per pagarla deve arrivarmi entro 90 giorni).

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34
Q

Cosa può succedere prima di giungere all’adozione del provvedimento finale in ambito di procedimento amministrativo?

A

Prima di giungere all’adozione del provvedimento finale, l’interessato al procedimento può ricevere una lettera nella quale vi sono i motivi ostativi dell’accoglimento dell’istanza (art.10-bis della legge 241).
Quando è stata svolta l’istruttoria, il responsabile del procedimento manda una comunicazione con i vari motivi del perché non può accogliere l’istanza. Entro i successivi 10 gg questa persona può cercare di convincere l’amministrazione ad accogliere la sua istanza (es: mandando documenti integrativi) o
presentando la memoria = scritto. Una amministrazione che tace, che non si pronuncia e che non adotta il provvedimento finale è inadempiente.

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35
Q

Da che tipo di norme è regolato il procedimento in ambito di procedimento amministrativo?

A

Il procedimento è regolato da norme di diritto amministrativo, pubblico o privato

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36
Q

Che cos’è la funzione amministrativa?

A

È un’attività diretta alla cura in concreto degli interessi generali (braccio esecutivo del potere esecutivo) fino all’erogazione del servizio. La funzione è quella di curare gli interessi della collettività in concreto. In poche parole, è l’erogazione concreta del servizio. La funzione amministrativa è allocata (attribuita) ai vari livelli di governo attraverso una fonte primaria (una legge) dello Stato o delle Regioni in base alla materia di cui i parla, quindi la competenza (art 117)
Es: il servizio anagrafico lo gestisce il comune. I servizi penitenziari li gestisce lo stato. L’organizzazione della polizia municipale la organizza il Comune.

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37
Q

Principio di sussidiarietà verticale e orizzontale?

A

Sulla base del principio di sussidiarietà verticale dell’art 118: Il legislatore attribuisce la funzione amministrativa a livello di governo più vicino al cittadino (Comune) a meno che esigenze di unitarietà e di adeguatezza non ne richiedono l’esercizio superiore (Governo). Sulla base del principio di sussidiarietà orizzontale, invece, la funzione amministrativa è allocata al cittadino.

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38
Q

Che cos’è la procedura d’appalto?

A

Quando il comune non riesce a rispondere ai bisogni dei cittadini, cerca un soggetto capace che abbia le strutture e il personale per erogare quel servizio→ indice una gara d’appalto, per scegliere un privato che possa sostituirlo per offrire quello stesso servizio.
L’appalto è un contratto a prestazioni corrispettive per cui l’appaltatore offre il servizio in cambio di una somma di denaro (pagamento). Quando normalmente si parla di appalto, si indica la procedura per la GIUDICAZIONE dell’APPALTO (procedura per la scelta del privato che farà il servizio).

L’appalto è una procedura di EVIDENZA PUBBLICA, ovvero è un procedimento amministrativo che

nasce da un atto interno all’amministrazione.

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39
Q

Come si richiede un appalto?

A

Per richiedere l’appalto l’amministrazione pubblica un BANDO (schema nel quale si elencano le
caratteristiche e gli obbiettivi da soddisfare) a cui viene allegato una serie di documentazioni:

  • CAPITOLATO SPECIALE e BOZZA di CONTRATTOà Documento in cui sono indicati gli impegni che si assume il privato nei confronti dell’ente Pubblico, in relazione alle
    modalità di esecuzione della prestazione: in sintesi ci dice ciò che bisogna fare e non è negoziabile;
  • DISCIPLINARIO di GARA detta la disciplina di come si dovrebbe partecipare a
    quella gara: c’è sempre ed è un documento complesso dove c’è scritto il metodo
    per la presentazione dell’offerta (es. descrizione della cooperativa ecc..) ed è presente l’offerta stessa che si vuole porre (ovvero una parte in cui si ha la
    descrizione della modalità di offerta del servizio e una parte in cui invece si parla del prezzo); inoltre viene descritto come verranno selezionate le offerte.
  • CAPITOLATO D’APPALTO à Il privato nella gestione di un servizio pubblico si pone come se fosse l’amministrazione, come se la sostituisse. È controllato e deve stare attento per garantire il servizio in un certo modo. Il contratto d’appalto dura tre anni
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40
Q

Criterio gare d’appalto?

A

Si valutano le offerte sia a livello di qualità e modalità di organizzazione del servizio, sia di prezzo. Il metodo di selezione delle offerte si chiama CRITERIO di OFFERTA ECONOMICAMENTE VANTAGGIOSA (ovvero metodo di equilibrio qualità-prezzo).

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41
Q

Che cos’è la gara d’appalto?

A

La gara d’appalto è una procedura di evidenza pubblica, è come un procedimento amministrativo, che parte dalla decisione interna del comune per cui non sarà lui a erogare quel servizio ma qualcun altro, da una determina a contrarre. Poi pubblica un bando (atto amministrativo di avvio a procedimento a evidenza pubblica) in cui scrive una descrizione della posizione che va coperta e in cui allega dei documenti che specificano i criteri, una bozza di contratto e un capitolato d’appalto (che sarebbe il regolamento di gara che dice quello di cui c’è bisogno, quelli che sono i suoi obiettivi rispetto all’erogazione del servizio.

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42
Q

Cos’è il decreto legge e che validità ha?

A

Il governo, in casi di necessità (inevitabilità) e di urgenza (improrogabilità) (nei quali, il procedimento normale di legiferazione è troppo lungo), può adottare provvedimenti
provvisori con forza di legge, detti Decreti-legge.
Il governo che emana un Decreto-legge deve il giorno stesso presentarli per la discussione e la conversione in Legge alle Camere, che devono riunirsi entro 5 giorni,
anche se sciolte.
Il Decreto-legge ha validità di 60 giorni, nei quali ha piena validità giuridica, ma se entro i 60 giorni non è convertito in legge, o se il Parlamento non lo approva, esso decade, perde validità sin dall’inizio e tutti gli effetti prodotti da esso nel suo periodo di validità vanno eliminati perché costituiscono illecito. Gli obblighi del Governo sono quelli relativi alla responsabilità da parte del Consiglio dei Ministri dell’azione compiuta, che deve rispondere ai criteri di urgenza e necessità, e quelli di presentare alla camera il giorno stesso dell’emanazione, il testo.
Gli obblighi delle Camere sono quelli di riunirsi entro 5 giorni, e votare entro 60 giorni.

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43
Q

Cos’è un decreto legislativo?

A

PS: diverso dal decreto legge, perchè l’intervento del Parlamento è PREVENTIVO non successivo.

Il titolare del potere legislativo è il Parlamento, ma esso, per motivi di mancanza di tempo,
o inadeguatezza tecnica, può delegare al governo il compito di legiferare, tramite una legge ordinaria, detta “legge delega”. La legge delega però non è in bianco, ma deve contenere la “cornice”, fatta della materia ben definita sulla quale il governo deve esprimersi, fatta dal tempo entro il quale il governo deve esprimersi, e dai principi e criteri direttivi in base alle quali il governo deve legiferare. La legge creata viene deliberata dal Consiglio dei ministri, e viene emanato un decreto da parte dal Capo di Stato ed ha forza di legge. Uno dei problemi maggiori è se il Governo si allontana dalle direttive date dal Parlamento nella Legge Delega: questo dà luogo ad un eccesso di delega, accertabile dalla corte costituzionale che produce l’illegittimità del decreto legislativo.

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44
Q

Che cos’è una legge del parlamento?

A

La legge è gerarchicamente subordinata alla Costituzione, quindi non può andare in contrasto ad essa, non può modificarla se non è costituzionalmente illegittima: perché una legge venga dichiarata costituzionalmente illegittima deve essere applicata e definita tale dalla Corte Costituzionale (se no deve essere applicata). La legge deve avere un’interpretazione costituzionalmente orientata. Essa (la legge) è una fonte primaria (di grado immediatamente subordinate alle leggi) del diritto perché è subordinata alla Costituzione, insieme agli atti di legge e atti aventi forza di legge. La legge viene ad esistenza con il processo della legge ordinaria (iniziativa, discussione e approvazione, promulgazione e pubblicazione, 15 giorni dopo è in vigore). Solo la legge del parlamento si chiama legge. Se abbiamo dei dubbi chiamiamola “normativa”.

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45
Q

Come funziona il referendum abrogativo?

A

Oltre al Governo, anche il Popolo ha capacità legislativa. Infatti, se richiesto da 500.000
elettori o 5 consigli regionali, si può indire un referendum per l’abrogazione, totale oparziale, di una legge. Al referendum possono partecipare tutti gli aventi diritto al voto alla Camera dei deputati, e il voto del referendum è valido se si raggiunge il quorum, cioè il voto della maggioranza assoluta degli aventi diritto ad esso. Se vincono i “no”, la legge non viene abrogata e rimane in vigore, e non si può indire un altro referendum prima di 5 anni; se vincono i “sì” la legge viene abrogata.

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46
Q

Cos’è il principio di uguaglianza?

A

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali di fronte alla legge.
Esistono due forme del principio di eguaglianza, qui di seguito.

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47
Q

Cos’è il principio formale?

A

è la definizione del principio di eguaglianza: la legge ha efficacia uguale verso tutti; il carattere di generalità di essa, investe tutti in egual misura (infatti se ci sono delle deroghe, devono essere previste per legge); l’uguaglianza formale costituisce misura della ragionevolezza della legge stessa perché essa deve assicurare il diritto della persona di essere diseguale senza ricevere discriminazioni di ogni genere. Il legislatore, quindi, deve basarsi su di esso.

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48
Q

Cos’è il principio sostanziale?

A

una volta chiarita la definizione di principio di uguaglianza col Comma 1, si chiarisce come lo Stato debba agire per garantire tale principio: la Repubblica deve eliminare ogni ostacolo economico e sociale, perché essi limitano l’uguaglianza, col fine di garantire lo sviluppo della persona e la sua partecipazione all’organizzazione del Paese.

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49
Q

Cosa dice l’art.3?

A

L’art. 3 introduce i principi di uguaglianza formale (ciascun cittadino ha pari dignità di fronte alla legge) e di uguaglianza sostanziale (ovvero, l’uguaglianza effettiva fra i cittadini). Poiché nella realtà quotidiana esistono numerosi fattori di disuguaglianza, l’art. 3 affida alla Repubblica il compito di ridurre le disparità sociali tra i cittadini. In sostanza, la Costituzione dice che per uguaglianza non si può intendere solamente quella formale davanti alla legge, ma anche l’equa distribuzione dei diritti (questi devono avere uguale valore per ciascun cittadino, a prescindere dalla sua posizione sociale). Secondo la giurisprudenza più recente, alla luce dei principi costituzionali l’uguaglianza deve essere intesa non solamente come «uguale distribuzione di beni», ma anche come «uguale possibilità di acquisirli». Nel corso degli anni, inoltre, si è andata affermando un’interpretazione dell’art. 3 secondo cui la «pari dignità» della persona va intesa come un principio che impedisce qualsiasi forma di discriminazione

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50
Q

Che cos’è la corte costituzionale?

A

Organo giurisdizionale che ha la funzione di garantire il rispetto della costituzione. È composta da 15 giudici (che hanno sede a Roma). I membri sono eletti per un terzo dal PDR, per un terzo dal parlamento (in seduta comune), per un terzo dalle supreme magistrature ordinaria e amministrativa.

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51
Q

Qual è il compito della corte costituzionale?

A

I loro compiti sono:
1. GIUDICA (ultimo comma art. 134) stato d’accusa, ovvero la corte quando giudica lo fa con 16 giudici scelti a sorte da un elenco di 50 persone cittadine;
2. REFERENDM ABROGATIVO viene giudicato dalla Corte cost. che si pronuncia per dichiarare se il referendum costituzionale è accettabile o meno (art.75);
3. CONTROLLA CHE I QUESITI SIANO OMOGENEI Verifica che l’idea del referendum abbia una domanda specifica ed alla quale si possa rispondere o si o no; 4) CONTROLLA CHE NON ABBIA COME OGGETTO UNA NORMATIVA
4. COSTITUZIONALMENTE VINCOLATA O COMUNITARIAMENTE VINCOLATA à verifica che la legge su cui è proposto il referendum non sia legata alla costituzione da un legame indivisibile: lo si può concedere su una parte del testo costituzionale, ma non sulle parti necessarie.
5. HA LA FUNZIONE DI CONTROLLO SULLA LEGITTIMITA’ DELLE LEGGI E ATTI AVENTI FORZA DI LEGGE DELLO STATO E DELLE REGIONI la CC svolge il giudizio di legittimità sulle leggi aventi forza di legge dello Stato e delle Regioni: la CC può dichiarare che la legge sia costituzionalmente illegittima, ovvero che la legge viola la costituzione.

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52
Q

Che funzione ha la corte costituzionale?

A

Ha funzioni GIURISDIZIONALE (perché è composta da giudici) e LEGATE AL PARLAMENTO (perché controllano la rapidità costituzionale). Ogni giudice rimane in carica per 9 anni e il presidente è eletto dai componenti stessi.

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53
Q

Come si arriva alla Corte costituzionale? Quali sono i soggetti che possono ricorrere (adire) alla corte?

A

A. In via incidentale: in quanto alla Corte costituzionale può rivolgersi qualsiasi giudice quando nel corso di un giudizio deve applicare una legge = fonte primaria (dello Stato o delle Regioni) di cui sospetta la illegittimità Costituzionale. Con sospetto di illegittimità costituzionale ha un certo fondamento: (requisiti per andare alla Corte costituzionale)
· Rilevanza della domanda: deve avere una fonte primaria necessaria per risolvere la controversia che si sta svolgendo davanti a quel giudice
· Non manifesta infondatezza della domanda: norme della Costituzione violate.
Nel corso di un giudizio una delle parti o il Pubblico Ministero o lo stesso giudice possono sollevare la questione di illegittimità costituzionale mediante apposita istanza, indicando:
· Le disposizioni della legge o dell’atto avente forza di legge dello Stato o di una Regione viziate da illegittimità costituzionale;
· Le disposizioni della Costituzione o delle leggi costituzionali che si assumono violate.
Il Giudice se ritiene che la questione di costituzionalità non sia manifestamente infondata e rilevante per il giudizio emette una ordinanza con cui spiega alla Corte Costituzionale la questione con tutti i motivi e all’interno dell’ordinanza spiega la non manifesta infondatezza della questione. Quindi il giudizio in corso viene momentaneamente sospeso e si attende la pronuncia della Corte Costituzionale. Questo processo si chiama incidentale perché il giudizio trova una sospensione, si blocca (l’incidente processuale è un’aggiunta al processo). L’ordinanza del giudice viene trasmessa alla Corte Costituzionale. È notificata alle parti se non ne è data lettura in dibattimento. È notificata al Presidente del Consiglio o al Presidente della Giunta Regionale a seconda che sia in questione una legge o un atto avente forza di legge dello Stato o di una Regione. Comunicata dal cancelliere anche ai Presidenti delle due Camere del Parlamento o al Presidente del Consiglio regionale interessato.

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54
Q

Come si procede dopo la via incidentale?

A

La Corte Costituzionale può decidere attraverso due tipi di sentenze:
· Accoglimento: la legge è costituzionalmente illegittima e non si può più applicarla (in nessun caso non può più essere applicata). La Corte Costituzionale dichiara l’illegittimità costituzionale di quella norma. Questa sentenza è irreversibilmente definitiva.
· Rigetto: la Corte Costituzionale dichiara non fondata la questione di incostituzionalità. Quando succede non vuole affermare in assoluto la legittimità costituzionale della norma = così come me l’hai posta non va contro alla Costituzione.
· Sentenza monito: la Corte rigetta la questione e dice “oggi la questione la rigetto”, però dice al Parlamento di cambiare la disciplina normativa di quella materia. Però il Parlamento dice “chi me lo fa fare?” e quindi la Corte Costituzionale ha inventato una decisione interlocutoria 🡪 sospende il processo e lo rinvia tra un anno e chiede al Parlamento di mettere le mani sulla disciplina. Se il Parlamento non cambia, ci mette le mani la Corte Costituzionale (È costituzionalmente illegittima solo se l’afferma la Corte Costituzionale)

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55
Q

Come funziona invece la via diretta/principale?

A

chi può aderire alla Corte Costituzionale in modo diretto sono 🡪 - lo Stato attraverso il consiglio dei ministri per contestare la legittimità della legge regionale; - la Regione per contestare la legittimità di una legge dello Stato o una legge regionale. Si svolge dietro l’impulso dei soggetti legittimati (lo Stato o la Regione), con l’impugnazione, entro un termine, di un provvedimento legislativo considerato lesivo di una competenza costituzionale.

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56
Q

SENTENZA INTERPRETATIVA DI RIGETTO?

A

la CC respinge la questione poiché per come è stata posta è infondata, ovvero la CC non dichiara che quella norma è costituzionalmente legittima ma respinge solo la questione. Una questione di legittimità costituzionale può essere ripresentata, perché potrebbe cambiare l’interpretazione o cambiare giudice.

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57
Q

SENTENZA INTERPRETATIVA DI ACCOGLIMENTO?

A

quando accoglie la questione, viene accolta l’illegittimità costituzionale della norma: la norma non può più essere applicata, ma può avere effetti su fatti già accaduti in passato.

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58
Q

SENTENZA ADDITIVA/ MANIPOLATIVA?

A

(Pensione di reversibilità a favore della vedova (prima le donne non lavoravano)🡪 oggi lavorano entrambi, per cui anche il vedovo deve avere la pensione di reversibilità🡪 SENTENZA ADDITIVA DI PRINCIPIO🡪 il parlamento deve adeguarsi a questo principio🡪 scuote la gestione del bilancio statale (che si modifica con legge)🡪 manipola il testo normativo, anche se non è il suo ruolo (occuparsi di politica)🡪 il parlamento deve adeguarsi🡪 scuote l’equilibrio (ecco perché 5 membri sono scelti dal Parlamento)

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59
Q

SENTENZA MONITO?

A

sentenza non accolta ma chiede al Parlamento di intervenire in quella
materia (di rigetto) è un monito al Parlamento, modificandola altrimenti la CC la prossima la
dichiara costituzionalmente illegittima.

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60
Q

Come si presenta una sentenza?

A

Una sentenza si presenta come segue:
INTRO (EPIGRAFE) + FATTO= il racconto di cosa è successo + DIRITTO= motivazioni giuridiche che hanno indotto la corte a decidere in un certo modo
DISPOSITIVO= sintesi della decisione= SENTENZA= con essa si conclude il giudizio.
Giurisprudenza-> principi che nel nostro ordinamento sono desumibili dalle sentenze dei giudici. (Es: la giurisprudenza della Corte costituzionale sono i principi della corte costituzionale)

Dottrina-> la letteratura su quegli argomenti, sono degli esperti che interpretano norme giuridiche o

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61
Q

Cos’è il potere amministrativo?

A

Il Potere Amministrativo è una situazione giuridica soggettiva che riconosce al soggetto titolare del potere la capacità di modificare unilateralmente la sfera giuridica del destinatario. Il potere della pubblica amministrazione è sottoposto a legge che indica l’attribuzione del potere amministrativo. la pubblica amministrazione opera per l’interesse collettivo.

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62
Q

Cos’è la situazione giuridica soggettiva?

A

è la posizione (la veste, il modo di essere) che il soggetto assume nei rapporti con un altro soggetto o un’altra cosa. Scaturiscono da qui i diritti e i doveri o poteri e le soggezioni.
Es: prof 🡪 posizione di potere. Alunno, posizione soggezione (a quali condizioni accetto la mia posizione subalterna?) accanto alla posizione di soggezione c’è la capacità giuridica di verificare che il potere si manifesti nel pieno rispetto delle fonti normative (leggi) – norme giuridiche.

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63
Q

Che cos’è l’eccesso di potere?

A

L’amministrazione ha usato un potere di cui è titolare per una finalità diversa da quella prevista dalla legge punto: ad esempio l’espropriazione (privazione, sequestro) è per fini di pubblica utilità, ma la pubblica amministrazione espropria per gli interessi del sindaco, ad esempio per ampliare il suo giardino

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64
Q

Cosa comporta il principio del giudice naturale?

A

In base al reato la legge ci dice a priori da quale giudice andare. Io non posso scegliere il giudice e lo Stato, però, mi deve garantire che il giudice c’è nell’esercizio delle sue funzioni. L’impegno dello stato con questa norma è quello di avere già creato degli uffici giurisdizionali.

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65
Q

Perchè c’è il divieto di istituzione di giudici straordinari?

A

i giudici straordinari sono i giudici che sono istituiti (creati) dopo il verificarsi di un fatto e giudicare quello specifico fatto. Sono fuori da quelli che già esistono. (es. tribunale di Norimberga, istituito per giudicare i crimini dei nazisti). Questo divieto perché, il giudice chiamato per quello specifico fatto è già mentalmente orientato su uno schema di non imparzialità. Quindi il giudice straordinario è vietato perché non è imparziale (uno dei principi fondamentali del nostro ordinamento è quello dell’imparzialità del giudice).

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66
Q

Qual è la differenza tra sentenza e provvedimento amministrativo?

A

Sia il provvedimento che la sentenza sono specifici e concreti, perché valgono solo nei confronti dei soggetti a cui sono diretti. la differenza sta nel fatto che:
- La sentenza risolve una controversia. Si è creato un problema tra due o più soggetti e deve risolverlo il giudice, si tratta di una situazione patologica e non fisiologica. La sentenza interviene perciò in modo eccezionale nel funzionamento del diritto, dopo che si è formato un conflitto.
- L’azione amministrativa è di tipo fisiologico, cioè normale e naturale. I provvedimenti amministrativi intervengono in modo fisiologico nel funzionamento del diritto.

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67
Q

Cosa sono i servizi sociali?

A

Secondo la legge i servizi sociali sono le attività relative all’erogazione e alla predisposizione di servizi, gratuiti o a pagamento per aiutare le persone bisognose, nel corso della loro vita (articolo 128 del decreto-legislativo 112 del 98). I servizi sociali rappresentano la categoria più ampia di servizi pubblici, si tratta di servizi di interesse generale (SIG), Ovvero servizi che possono essere gestiti in modo imprenditoriale, ovvero essere gestiti in modo tale che l’offerta del servizio sia remunerata quanto meno per coprire i costi del servizio stesso (non andare in perdita). L’obbiettivo del servizio pubblico è quello di offrire una prestazione che però sia accessibile a tutti.
Nel contesto giuridico euro unitario, i servizi sociosanitari si trovano all’interno dei “servizi di interesse generale “(SIG).

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68
Q

Cosa sono i SIG?

A

i SIG quali servizi pubblici finalizzati alla realizzazione del modello europeo di economia sociale di mercato. I SIG devono contemperare istanze pro-concorrenziali e tutela dei cittadini-utenti, in specie per quanto riguarda la fruizione di servizi universali e di qualità. I singoli ordinamenti giuridici possono stabilire che i SIG siano erogati non soltanto dalle istituzioni pubbliche, ma anche da soggetti privati, siano essi for profit o non profit. Da un lato, l’ordinamento giuridico euro unitario non indica alcun obbligo di privatizzazione per le imprese pubbliche. Dall’altro, le norme in materia in concorrenza e di mercato interno si applicano indipendentemente dal regime di proprietà (pubblica o privata) di un’impresa.

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69
Q

Da cosa sono caratterizzate le attività oggetto dell’erogazione dei SIG?

A

~ Universalità: il servizio deve essere erogato a favore di tutti i cittadini in base ad un certo standard qualitativo e ad un prezzo accessibile. Il servizio deve essere accessibile a chiunque
Continuità: per taluni servizi è vietata l’interruzione
Qualità: i servizi in argomento debbono rispettare determinati standard qualitativi ~ Accessibilità: i servizi debbono poter essere fruiti da tutti i cittadini europe
i ~ Tutela degli utenti-consumatori
I SIG costituiscono un’area intermedia tra attività economiche e attività non economiche.

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70
Q

Cosa sono i servizi pubblici?

A

Un servizio pubblico è un’attività atta a soddisfare bisogni di interesse generale, svolta non necessariamente da un soggetto pubblico. Anche un privato può svolgerlo. (nido privato che mette posti in convenzione con il comune). Quell’attività di servizio pubblico svolta dal privato deve avere le stesse caratteristiche dell’offerta del soggetto pubblico, svolgendo un servizio di interesse per la comunità🡪 deve essere riconosciuta tale capacità in varie modalità (percorso di autorizzazione e accreditamento o appalto) à si sostituisce all’amministrazione, offrendo lo stesso oggettivo servizio.

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71
Q

Quali sono le caratteristiche del servizio pubblico?

A
  1. deve arrivare vicino all’individuo, che deve avere la capacità di poterne usufruire
  2. deve essere offerto in modo capillare (arrivare a tutti) sul territorio (servizio farmaceutico- una legge organizza l’offerta del servizio)
  3. il servizio deve essere acquistabile a un prezzo ragionevole, accessibile, non eccessivo. Il costo base del servizio deve essere mantenuto a un prezzo calmierato in modo tale che tutti possano usufruirne (molto spesso non è così- ma esiste un’autorità di garanzia che indica dei tetti massimi del costo in base al settore)
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72
Q

Cosa sono i servizi pubblici a rilevanza economica?

A

sono quelli che possono essere organizzati ed offerti all’interno di un mercato. In regime di concorrenza, di libero mercato. Possono essere organizzati per creare un’attività produttiva (energia elettrica, gas, servizio idrico, telefonia…) Certi costi, per far sì che il servizio sia capillare, sono maggiori, ma vengono coperti con un’economia di scala (autobus di tper con capolinea in un luogo con un piccolo agglomerato di case che fa comunque parte del centro abitato. Per il capolinea ci saranno pochi passeggeri ma va comunque garantito il servizio. Il mancato ritorno economico verrà ammortizzato dal fatto che invece in centro salgono moltissime persone). Oggi vengono erogati principalmente da enti privati che hanno l’obbligo di svolgere un servizio pubblico (S.R.L /S.P. A)

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73
Q

Cosa sono i servizi pubblici a rilevanza non economica?

A

servizi che non hanno scopo di lucro (servizio cimiteriale). Non possono essere organizzati con finalità economiche. In questa categoria rientrano i servizi sociali🡪 attività rivolte a persone che sono in stato di bisogno per qualsiasi evento della vita (definizione giuridica nel D.LEG. 112/98). Non è detto che la persona che ha bisogno di quel servizio non abbia i soldi per pagarlo, ma si trova in condizione di bisogno rispetto a qualcosa (l’utente può essere chiamato a pagare una certa cifra, che però avrà un prezzo calmierato à anziano ricco non autosufficiente sarà in graduatoria per i servizi pubblici e parteciperà alle spese in base alle proprie possibilità, l’indigente sarà ammesso ad entrare nel centro pubblico e magari non pagherà). Il costo del sociale, eventualmente, lo paga il fondo per il sociale. (dipende dall’ISEE). Il servizio sociale non nasce per immettersi nel mercato, ma per soddisfare i bisogni.

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74
Q

Che cos’è una concessione?

A

Il comune cerca qualcuno in grado di gestire e innovare una vecchia struttura in disuso, che possa utilizzarla, rinnovarla, mantenerla e offrire un servizio (non obbligatoriamente pubblico). Il comune, perciò, elabora un bando pubblico (bando di concessione) per trovare qualcuno che gestisca e ricavi un utile da quel bene preesistente in disuso. Dare la concessione vuol dire dare un valore economico. Sono dei contratti per l’uso di un bene in forza dei quali l’amministrazione ha un’entrata, chiede un tot, è come un affitto (nell’appalto una spesa). Per scegliere il concessionario c’è un bando con le richieste che il comune ha, ma meno restrittivo rispetto al servizio pubblico. Il soggetto contraente potrebbe affiancare al libero mercato anche del servizio pubblico, dipende anche dalle richieste del bando, nel quale si può richiedere anche di rinnovare gli ambienti.
Quando c’è una concessione, può accadere che il soggetto privato concessionario venga ad acquisire anche poteri di diritto pubblico (autostrade è in contratto di concessione ma ha poteri di diritto pubblico quando richiede il pedaggio).

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75
Q

Per cosa viene utilizzata la concessione?

A

La concessione è utilizzata principalmente per l’uso di beni pubblici (concessione demaniale marittima🡪 concessione dell’appezzamento di territorio in cambio di un determinato servizio).

76
Q

Che cos’è l’accreditamento?

A

È un provvedimento amministrativo che permette di svolgere il servizio in convenzione con il comune (totalmente o parzialmente). Il soggetto si impegna ad offrire un servizio identico a quello offerto dal soggetto pubblico (attraverso un bando può essere premiato, riconosciuto ed è proprio per quello, quindi, che viene accreditato): es. alcuni pasti sono riservati a persone indigenti gratuitamente, i soldi sono versati dal comune che rimborsa le spese.

77
Q

Quando si ottiene l’accreditamento?

A

L’accreditamento lo si ottiene quando la struttura dimostra di offrire un servizio (almeno a livello di qualità). Come lo fa un soggetto politico. Permette di fare accordi con il comune, sulla base del quale la pubblica amministrazione può pagare il soggetto privato.

78
Q

Che cos’è il diritto e da cosa è composto?

A

Il diritto è costituito da un insieme di regole per disciplinare i rapporti all’interno di una società al fine di preservare l’esistenza dello stato ed a soddisfare i bisogni degli amministrati. È Composto da norme giuridiche e da un ordinamento giuridico. Le due aree che comprendono l’intero fenomeno giuridico sono il settore giuspubblicistico e il settore privatistico. La distinzione è rilevante poiché influenza i modi di regolazione giuridica dei rapporti tra i diversi soggetti dell’ordinamento.

79
Q

Che cos’è il diritto pubblico?

A

è costituito da un insieme di norme che disciplinano i rapporti tra due o più soggetti di cui almeno uno agisce in posizione autoritativa, ovvero uno dei soggetti esercita una potestà di imperio ed occupa una posizione di supremazia. Questo soggetto ha dunque la capacità di modificare unilateralmente la sfera giuridica altrui. I soggetti pubblici possono anche agire usando le norme di diritto privato (es appalti). Es. espropriazione Es. diritto costituzionale, internazionale, amministrativo, penale, processuale, sociale, diritti umani.

80
Q

Che cos’è il diritto privato?

A

è costituito da un insieme di norme che disciplinano i rapporti tra due o più soggetti che si trovano in posizione tendenzialmente paritaria, indipendentemente dalla loro natura giuridica. Nessuna delle parti può modificare la sfera giuridica altrui. I soggetti privati non possono agire usando norme pubbliche. Es. contratto di compravendita della casa, deve esserci un incontro tra volontà tra due privati. Es. cessione Es. diritto civile, di contratto, di lavoro, di famiglia.

81
Q

Che cos’è l’ordinamento giuridico?

A

L’insieme delle norme vigenti in un determinato periodo storico e applicabili a un determinato gruppo sociale costituiscono un ordinamento giuridico. È un sistema ordinato di norme giuridiche. Il nostro sistema presenta un pluralismo di ordinamenti giuridici che convivono tra loro.

82
Q

Come possono essere gli ordinamenti giuridici?

A

Gli ordinamenti giuridici possono essere anche internazionali (ONU, UE), europeo, regionale, comunale. Gli ordinamenti giuridici non indicano solo il diritto oggettivo, ovvero l’insieme di norme e di rapporti giuridici, ma anche la preesistente organizzazione sociale (istituzione) che fa sì che il diritto, prima di essere norma e di concernere un rapporto o una serie di rapporti sociali, è già “ente sociale”, ovvero un sistema non costituito di sole norme ma anche di persone che lo reggono e lo governano.

83
Q

Cosa sono le norme giuridiche?

A

Le norme giuridiche sono regole prescrittive, cioè disciplinano i comportamenti umani, descrivendo quali siano da tenere e quali da evitare. I destinatari a cui si rivolgono le avvertono come obbligatorie perché date da un’autorità riconosciuta come legittima a dettare regole vincolanti.
Non tutte le norme prescrittive sono però giuridiche; le regole morali o quelle religiose, ad esempio, sono regole personali nonostante nascano in società e siano condivise dalla stessa. Alcune di queste regole possono coincidere con quelle giuridiche. Nel caso in cui una norma morale sia in contrasto con una norma giuridica, vince e vale sempre e solo quella giuridica.

84
Q

Cosa sono le fonti del diritto?

A

Il termine fonte esprime il processo di produzione di una norma giuridica, consistente in un atto o fatto. Un atto è un documento scritto. (es costituzione)

85
Q

Com’è l’insieme delle fonti?

A

L’insieme delle fonti deve costituire un sistema ordinato e coerente (def. ordinamento giuridico), cioè deve essere disciplinato da principi che ne regolino la produzione, l’interazione nel tempo (ovvero il modo di ordinare l’inizio e la perdita di efficacia di ciascuna fonte) e la coesistenza tra esse. L’ordinamento giuridico è inesauribile, nel senso che continua a farsi e disfarsi: vi è una serie continua di norme che si sovrappongono alle precedenti.

86
Q

Cosa stabilisce il principio cronologico?

A

quando si verifica un contrasto tra fonti dello stesso grado, si risolve l’antinomia applicando sempre quella più recente (es. decreto-legge abrogato per necessità di modificare una legge: il decreto-legge ha valenza maggiore perché nuova. Nel momento in cui decade non ha più valenza, ma se viene convertita avrà sempre più valenza dell’altra fonte primaria). Il principio cronologico non basta per risolvere le antinomie, bisogna prendere in considerazione anche il principio gerarchico e quello della competenza.

87
Q

Cosa stabilisce il principio gerarchico?

A

individua e risolve i rapporti tra le fonti in base alla graduazione della forza propria di ciascun tipo. Quando si verifica un contrasto tra fonti di grado diverso, si risolve l’antinomia applicando sempre quella di grado più alto.

88
Q

Cosa stabilisce il principio della competenza?

A

il criterio per risolvere i contrasti tra fonti dello stesso grado che promanano da organi diversi è il criterio della competenza: la Corte
costituzionale (organo di garanzia costituzionale, composta da 15 giudici) attribuisce alla fonte statale o regionale la competenza a disciplinare quella materia

89
Q

Cos’è una fonte primaria?

A

Per essere valide devono espressamente essere approvate dalla Costituzione.
Una fonte primaria è un sistema chiuso a livello primario (ha forza di legge), ovvero non ci sono altri atti che hanno forza di legge.
Le fonti primarie sono subordinate alla Costituzione.
N. ordine gerarchico, hanno tutte forza di legge:

90
Q

Cos’è una legge del parlamento?

A

È un atto che viene deliberato dalle Camere e di cui il Parlamento è il titolare della funzione legislativa. Le due Camere sono ugualmente responsabili. In passato era la massima espressione del potere sovrano; ora, col nuovo ordinamento, la legge perde potere, e viene affiancata da vari procedimenti (referendum, controllo della Corte costituzionale), posti in essere da altri soggetti o organi, finalizzati a controllarne il potere. la legge del Parlamento determina la disciplina generale sulla base della quale potranno agire soggetti privati e pubblici;

91
Q

Cos’è un decreto legislativo?

A

È un atto che viene redatto dal Governo ma solo dopo essere stato autorizzato dal Parlamento attraverso la promulgazione di una legge delega. La titolarità della funzione legislativa resta alle Camere, le quali conferiscono l’esercizio di essa al Governo. Di solito viene utilizzato per riformare una materia molto complessa (es. riforma scolastica

92
Q

Cos’è un decreto legge?

A

È un atto che viene redatto dal Governo senza ottenere il consenso del Parlamento, viene emanato dal Presidente della Repubblica e pubblicato in Gazzetta Ufficiale entrando in vigore immediatamente. Il decreto-legge, nonostante abbia forza di legge, è un provvedimento provvisorio, in quanto riguarda una situazione contingente che, in caso di necessità (esprime l’obbligo di disciplinare una certa situazione con una fonte primaria) ed urgenza (necessità di intervenire rapidamente con un intervento normativo immediato), deve essere risolta con una fonte di grado primario e con una certa celerità. Ha valenza di fonte primaria soltanto per 60 giorni, dopodiché perde efficacia e decade. Se nell’arco di quei 60 giorni il Parlamento decide di convertirla in legge allora non decade e perde il suo carattere provvisorio. La procedura di conversione è una procedura accelerata rispetto al procedimento d’approvazione per una legge ordinaria. Nel caso in cui la legge non sia stata convertita, perdono di efficacia anche tutti i suoi effetti.

93
Q

Cosa sono le fonti secondarie?

A

Devono rispettare le fonti primarie.
Nell’ordinamento statale l’organo che adotta i regolamenti è il Governo. Il regolamento del Governo è un regolamento fatto dal Consiglio dei ministri es. dpr
Ci sono anche dei regolamenti che possono essere adottati dai singoli ministri es. decreto ministeriale. Possono esserci anche i regolamenti interministeriali.
Regolamenti Ministeriali: specifici ad una sola materia, scritti da un solo ministri
Regolamenti interministeriali: scritto da più ministri, poiché toccano più materie.
Possono essere chiamati anche decreti, perché anch’essi sono delle fonti secondari e i regolamenti interministeriali si manifestano sottoforma di decreti.

94
Q

Quali sono i criteri di classificazione dei regolamenti?

A
  • classificazione soggettiva
  • criterio che tiene conto del rapporto formale tra il regolamento e la fonte primaria: cosa può fare il regolamento rispetto alla fonte primaria? 01:10 + criterio di organizzazione (regolamento integrativo)
95
Q

Cosa sono le autorità amministrative indipendenti?

A

sono degli organi istituti a livello nazionale, al di fuori del circuito politico (organi tecnici di garanzia, indipendenti dal governo), per garantire dei diritti fondamentali. (Banca d’Italia, garante per la privacy, per l’infante, per i detenuti, ecc.) Sono spesso sanzioni, ma possono adottare provvedimenti. Possono anche adottare regolamenti per la disciplina di certi aspetti (es. come le imprese devono trattare i dati personali)

96
Q

Cosa sono i regolamenti governativi?

A

Sono norme subordinate alla legge. Essi sono deliberati dal Consiglio dei ministri, sentito il parere del Consiglio di Stato che deve pronunciarsi entro 90 giorni, e sono emanati dal Capo di Stato.

97
Q

Cosa sono i regolamenti europei?

A

Sono immediatamente applicabili agli Stati membri e vincolano tutti i cittadini degli Stati membri.
Devono essere rispettati a livello di fonti primarie, per cui producono la NON APPLICAZIONE delle fonti (anche primarie) in contrasto con il regolamento (le fonti primarie lo devono sempre rispettare). La legge italiana rimane lì perché se venisse meno il regolamento dell’UE applicherei la legge. Il regolamento provoca la NON APPLICAZIONE della legge perché viene da organi diversi. I suoi punti si chiamano “Considerando”

98
Q

Cosa succede se i regolamenti europei entrano in contrasto con altro?

A

Se si trova in contrasto con l’ordinamento del proprio stato si guarda l’art. 117 che dice che le fonti dell’UE devono essere rispettate dalle leggi dello stato). Se le leggi dell’UE entrano in contrasto con le FONTI PRIMARIE, si applica il REGOLAMENTO UE e non la legge. Quello che non applico non si elimina, rimane momentaneamente non applicata perché presente un’altra legge più forte. (non c’è ABROGAZIONE).

99
Q

Cos’è l’applicazione-non applicazione?

A

È quando al posto di applicare una legge italiana, per forza si applica il regolamento, poiché esso entra nel nostro ordinamento giuridico a livello primario delle fonti. Pertanto, prevale anche su fonti primarie italiane che sono in contrasto con il regolamento: quindi sempre e in ogni caso si applica il regolamento UE.

100
Q

Cos’è uno stato?

A

Lo stato è un’organizzazione politica di un popolo basato sulle leggi all’interno di un territorio sul quale è imposta l’autorità o sovranità di un organo superiore.
lo Stato è un ente politico che persegue dei fini generali come la conservazione della sua esistenza e la soddisfazione dei bisogni degli amministrati, ponendo un ordinamento giuridico a ciò finalizzato.

101
Q

Come è composto lo stato?

A

L’organizzazione Statale è composta da una pluralità di organi di governo ed è dotata di personalità giuridica, cioè è titolare di diritti e di doveri ed entra in relazione con le situazioni giuridiche dei suoi cittadini. Lo Stato è composto da 3 elementi: Popolo, Territorio e Potere Sovrano

102
Q

Che cos’è il popolo?

A

è l’insieme dei cittadini di uno Stato, è diverso dalla popolazione, che comprende tutti coloro che in un dato momento risiedono nel territorio statale. Un determinato popolo è quindi caratterizzato da una determinata cittadinanza, cioè da un patrimonio di valori che distingue una precisa società all’interno della quale ogni membro è uguale nei confronti dei poteri pubblici, ed ha uguale dignità sociale. Il progresso sociale globale ha fatto sì che i diritti non vengano garantiti solo ai cittadini, ma anche agli stranieri, in quanto il principio di uguaglianza non tollera discriminazione tra cittadino e straniero

103
Q

Quali sono i doveri del cittadino?

A

è tenuto all’adempimento di diversi doveri costituzionali: difesa della patria, fedeltà alla Repubblica, osservanza della Costituzione e delle Leggi e dovere di voto

104
Q

Come si ottiene la cittadinanza e come si perde?

A

La cittadinanza si acquisisce per nascita, per adozione di straniero minorenne, per beneficio di legge (come straniero nato in italia e residente legalmente fino al 18esimo anno che dichiara di voler la cittadinanza entro il 19esimo anno) e per naturalizzazione del Capo di Stato. La cittadinanza si perde se il cittadino italiano, avendo accettato un impiego pubblico o una carica pubblica da uno stato estero, non ottemperi all’intimazione che il governo italiano può rivolgergli di abbandonare l’impiego.

105
Q

Cos’è il territorio?

A

è l’ambito spaziale entro i cui confini il popolo ha sede stabile e lo Stato esercita la propria sovranità salve le sedi diplomatiche straniere (ambasciate). Esso è composto da: la terra ferma e comprende il mare territoriale, il sottosuolo e lo spazio aereo sovrastante, le navi e gli aerei militari. La Costituzione pone il limite territoriale dell’indivisibilità della Repubblica, imponendo il divieto assoluto di secessione in stati indipendenti di parti del territorio nazionale.

106
Q

Cos’è la sovranità?

A

sono i poteri assunti dall’istituzione statale, ponendo una supremazia interna su altri ordinamenti minori (garantendo comunque autonomie territoriali), ed un’indipendenza esterna, da altri ordinamenti esteri. Stato e Chiesa si danno due ordinamenti indipendenti e sovrani ciascuno nel proprio ordine. Il potere sovrano è espresso da tutti quegli enti collegati all’ambito pubblico. Il titolare effettivo della sovranità è però il popolo, che delega e legittima le organizzazioni statali, a rappresentarli e ad amministrare la cosa pubblica. Infatti, la giustizia è amministrata in nome del popolo.

107
Q

Cos’è la forma di stato?

A

La forma di Stato esprime il rapporto tra i governati e i governanti e descrive le diverse modalità in cui prende fisionomia la correlazione tra autorità e libertà all’interno del contesto sociopolitico considerato.

108
Q

Cos’era lo stato feudale?

A

esprimeva un potere diffuso e distribuito in una serie di relazioni di natura sostanzialmente privatistica basate su un contratto feudale, concessione di terra e protezione da parte del sovrano in cambio di servizi da parte del vassallo

109
Q

Cos’è lo stato assoluto?

A

prima realizzazione dello Stato moderno. Il potere è concentrato in capo ad un solo organo: la Corona, un organo impersonale il cui titolare, il Re, raccoglieva tutta l’autorità sovrana ricadente nelle funzioni legislativa, amministrativa e giurisdizionale, detenute da funzionari nominati e revocati dallo stesso Re; l’autorità del sovrano derivava dalla volontà divina. Il patto sociale prevedeva la sottomissione degli uomini al Sovrano perché in grado di assicurare la sicurezza e la pace nello Stato. Tuttavia, il Sovrano restava vincolato al rispetto delle leggi divine e naturali e a quelle disciplinanti la successione al trono ereditaria.

110
Q

Cos’è lo stato liberale?

A

frutto delle rivoluzioni francese, inglese e americana. Il potere sovrano viene distribuito tra più organi costituzionali. Lo Stato moderno garantisce con la supremazia del parlamento e della legge sugli altri poteri, i diritti individuali dei singoli cittadini e pone limiti ai poteri dello Stato, secondo quanto è scritto nei testi costituzionali dei vari paesi. In questa tipologia vige il principio della separazione dei poteri (legislativo, esecutivo, giudiziario). Lo Stato moderno è uno Stato rappresentativo, anche se non è ancora il popolo nella sua interezza ad essere direttamente rappresentato, bensì una ristretta cerchia di cittadini, contraddistinti per censo e condizione culturale, ai quali veniva circoscritto il diritto di elettorato: la legittimazione del potere si viene a fondare sul principio di rappresentanza politica, ma l’estensione della titolarità dei diritti politici era sensibilmente limitata ad una parte della società, per lo più borghese(maschile).

111
Q

Cos’è lo stato liberaldemocratico?

A

nasce con il progressivo conseguimento del suffragio universale e dell’ampliamento delle forme di partecipazione politica attraverso la nascita dei partiti di massa. I governanti riconoscono il pluralismo e anche la partecipazione dei cittadini alla vita politica

112
Q

Cos’è lo stato liberaldemocratico che riconosce i diritti sociali?

A

(stato sociale o stato del welfare): i pubblici poteri divengono particolarmente sensibili alla promozione dei bisogni e del benessere dei cittadini, impegnando notevoli risorse in materia di protezione sociale e mia. Nel riconoscere e garantire i diritti inviolabili dell’uomo (tipico dello stato liberale), si richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale, cercando di ridurre le disuguaglianze. Le Costituzioni prevedono ulteriori diritti inviolabili, accanto ai diritti di libertà civile e politica, in vista dell’eliminazione delle disuguaglianze sociali e dell’effettivo esercizio delle libertà civili e politiche per mezzo dell’intervento delle istituzioni statali.

113
Q

Cos’è lo stato confessionale?

A

l’autorità politica coincide con l’autorità religiosa. (es. Califfati islamici, Stato talebano in Afghanistan)

114
Q

Che cos’è il decentramento politico?

A

indica lo spostamento su base territoriale del potere sovrano. A livello locale (Comuni, Province o regioni) vengono demandati alcuni dei poteri tradizionalmente gestiti dal governo centrale.

115
Q

Cos’è una confederazione?

A

unione di stati sovrani che delegano alcuni dei loro poteri alla confederazione, non perdendo la loro sovranità.

116
Q

In cosa consiste la forma di governo?

A

La forma parlamentare nasce nell’ordinamento inglese. Si basa sul rapporto fiduciario tra Governo e Parlamento (il quale può sfiduciare il primo), in cui Governo ha parte dell’iniziativa legislativa, e il Parlamento deve sostenere le proposte di legge del governo e accettarle o rifiutarle. Si basa anche sulla responsabilità del Governo nei confronti del Parlamento, e sulla necessità di un Primo Ministro, come leader del partito con la maggioranza. Il Capo di Stato ha solo una funzione di garanzia.
Per far funzionare questa forma, ci deve essere un sistema partitico strutturato che verrà rappresentato in parlamento.

117
Q

Il governo?

A

è composto da Consiglio dei Ministri, Presidente del Consiglio, singoli Ministri e su tutto il governo, non solo verso il Presidente del Consiglio, il Parlamento si deve esprimere con la fiducia.
Verso il Parlamento vi è una responsabilità collegiale, cioè di tutto il governo.

118
Q

Cosa succede al governo se ottiene la sfiducia del parlamento?

A

se riceve la sfiducia dal parlamento è obbligata a dimettersi, ed una responsabilità individuale dei singoli componenti del governo, che possono essere anche sfiduciati singolarmente.
La sfiducia è razionale, cioè si cerca di garantire la stabilità di un governo contro una sfiducia irrazionale: la mozione di sfiducia deve essere motivata, votata per appello nominale e deve essere firmata da almeno 1/10 dei componenti della camera.

119
Q

Quali sono le caratteristiche della nostra forma di governo parlamentare?

A

Abbiamo un parlamento eletto direttamente dal corpo elettorale (art. 56-57). Le camere hanno gli stessi poteri. Suffragio universale diretto per entrambe; per il Senato bisogna avere min 25 anni, invece per la Camera dei deputati min 18 anni.

120
Q

Come è composto il governo?

A

Ci riferiamo ad un organo complesso perché è formato da diversi organi (art 92): Consiglio dei ministri, i singoli ministri, presidente del Consiglio dei ministri. Ciascuno ha un proprio potere, se il presidente del Consiglio dei ministri si associa ai singoli ministri formano il Consiglio dei ministri.

121
Q

come si suddividono gli organi di governo?

A

Il Governo è composto da 2 tipi di organi: Necessari (per Costituzione): Presidente del Consiglio e Ministri (organi monocratici); Consiglio dei Ministri (organo collegiale imperfetto, perchè non è necessario che tutti i componenti deliberino, affinchè deliberi l’organo completo) e Non Necessari (per Costituzione, ma previsti da Leggi): Sottosegretario, Viceministri, Comitati Interministeriali, Commissari Governativi.

122
Q

Come vengono nominate le figure del governo?

A

Il presidente della repubblica nomina il presidente del Consiglio dei ministri, e su proposta di questo, nomina i singoli ministri = IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NOMINA IL GOVERNO.

123
Q

In cosa consiste la fase preparatoria?

A

La fase preparatoria è regolata dalle consuetudini secondo le quali il PDR effettua delle consultazioni con il fine di capire chi sia la personalità più adeguata da incaricare come PDC.
Il PDR può comportarsi in tre differenti modi:
- Mandato esplorativo: il PDR non sa chi incaricare, sceglie una personalità di spicco, adeguata al ruolo di PDC.
- Preincarico: il PDR sa chi scegliere ma gli chiede di verificare se, a priori, ha la maggioranza parlamentare adeguata a governare.
- Incarico: il PDR incarica la personalità che in base alle consultazioni è la più adeguata a rivestire il ruolo di PDC

124
Q

In cosa consiste la fase costitutiva?

A

Il PDR nomina il governo attraverso decreto e il governo fa il giuramento.

125
Q

In cosa consiste la fase integrativa dell’efficacia?

A

Il governo nominato si presenta alle camere presentando la propria proposta programmatica per ottenere la fiducia da esse, legittimando così la posizione del governo e istituendo il rapporto fiduciario che lega il governo al parlamento.

126
Q

Cosa succede se cade il governo?

A

Le camere rimangono in carica per 5 anni. Quando cade il governo, il presidente della repubblica deve cercare di far durare le camere tutti i 5 anni… se non riesce a trovare un nuovo presidente del consiglio/governo che possa ottenere la fiducia delle camere… (il presidente della repubblica) ha il potere di sciogliere anticipatamente le Camere.

127
Q

Come viene eletto il presidente della Repubblica?

A

Il presidente della repubblica è eletto dal parlamento ogni 7 anni, si riuniscono insieme Camera e Senato + 3 rappresentanti per ogni regione (Valle d’Aosta e Molise meno…).

128
Q

Come può avvenire lo scioglimento del governo?

A

Può avvenire per fine naturale o per crisi di governo.

129
Q

In cosa consiste la fine naturale?

A

alla fine della legislatura; è da considerare la prorogatio, il periodo che intercorre tra la fine della legislatura e l’inizio di quella successiva. In questo periodo il governo rimane in carica.

130
Q

Come avviene la crisi di governo?

A

: il PDC deve dimettersi dietro indizione del PDR; in questo caso il PDR valuta se accettare o respingere le dimissioni, e riavvia la fase preparatoria; finchè non è concluso tutto l’iter di formazione di un nuovo governo, quello dimissionario rimane in carica.

131
Q

Quali sono i 2 tipi di crisi di governo?

A

Crisi di governo parlamentare e crisi di governo extra parlamentare

132
Q

In cosa consiste la crisi di governo parlamentare?

A

una mozione di sfiducia Parlamentare (che deve essere firmata da almeno 1/10 dei membri di una Camera) che viene accolta, fa cessare il rapporto fiduciario tra Parlamento e Governo, facendo decadere il Governo stesso perchè non più legittimato dalle Camere.

133
Q

In cosa consiste la crisi di governo extra parlamentare?

A

avviene per dimissioni volontarie del Governo, consapevole che se si presentasse in Parlamento, non avrebbe la fiducia; per esempio, quando un decreto-legge del Governo non viene approvato dal Parlamento, significa che esso non condivide più la politica del Governo.

134
Q

In cosa consistono i casi particolari?

A

Rimpasto: il Governo gode di una fiducia risicata, per cui si effettua una modifica parziale di alcuni membri del Governo, per ridargli credibilità.
Sfiducia individuale: la sfiducia può essere anche verso solo un ministro, il quale avrà l’obbligo di dimettersi.

135
Q

Chi è il presidente dei ministri e di che cosa si occupano?

A

l Presidente dei ministri è il “primo tra pari”, non è in una posizione gerarchica, deve mantenere un indirizzo politico. I ministri si occupano di materie concrete come, ad esempio, il ministro dei trasporti o il ministro per l’ambiente e si occupano sia della parte attuativa che amministrativa di gestione della materia.

136
Q

Chi sono i ministri con portafoglio?

A

sono i ministri tradizionali (degli interni, degli esteri, dei trasporti, dell’ambiente), hanno organi sul territorio (ad es. la prefettura è un organo del ministro degli interni), hanno un budget proprio da cui attingono e una struttura fisica propria.

137
Q

Chi sono i ministri senza portafoglio?

A

lavorano con il Presidente del Consiglio dei ministri nella presidenza del Consiglio dei ministri e sono ad esempio il ministro per le pari opportunità, il ministro per i rapporti con il Parlamento; il budget di questi ministri deriva da quello del Presidente. Si differenziano da quello “con il portafoglio” perché il Presidente del Consiglio dei ministri può nominare quanti ministri senza portafoglio preferisce perché è come se fossero suoi delegati; i ministri con il portafoglio sono dettati dalla legge.
PS: per ogni Governo ci sono gli stessi ministri con il portafoglio ma possono esserci diversi ministri senza portafoglio in base alle esigenze politiche di un determinato Governo.

138
Q

5 elementi caratterizzanti del governo?

A
  1. Il parlamento è eletto dal popolo
  2. Il rapporto fiduciario tra parlamento e governo
  3. Il governo è nominato dal PDR
  4. Il PDR ha il potere di scioglimento delle camere
  5. Il PDR è eletto dal parlamento
139
Q

Che cos’è il parlamento?

A

Costituisce il potere legislativo e la sede della rappresentanza politica del popolo dove convergono tutti gli interessi della popolazione. Vi si formano i processi (assieme all’esecutivo) di indirizzo politico di un’organizzazione statale. Si presume una rappresentatività del popolo nel parlamento, e quindi una comunione di interessi.

140
Q

Da cosa è costituito il parlamento?

A

In Italia abbiamo in parlamento due camere che fanno le stesse cose e rappresentano la collettività nazionale: la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica

141
Q

Caratteristiche delle due camere?

A

Il Senato viene eletto su base regionale, di conseguenza i seggi vengono divisi tra le regioni in base alla popolazione corrispondente risultante dall’ultimo censimento generale. Quindi non sono espressioni del governo regionale (non vengono mandati dei rappresentanti delle regioni), ma dai cittadini. Solo la camera che è espressione della volontà della nazione può dare o togliere la fiducia al governo

142
Q

I compiti delle due camere?

A

I compiti legislativi delle 2 Camere sono gli stessi, per garantire un più attento lavoro. Le uniche azioni che possono intraprendere singolarmente sono: la presentazione di una mozione di sfiducia al governo, l’istituzione di inchieste attraverso proprie commissioni, e l’adozione di un regolamento proprio. Le due Camere hanno uguali compiti, ma diverse caratteristiche, per non rendere l’una, l’esatto doppione dell’altra.

143
Q

Su che leggi poggia il bicameralismo perfetto?

A
  1. Identità di competenze: ogni camera non ha competenze che non siano anche dell’altra.
  2. Identità del contenuto delle deliberazioni: ogni camera discuta e vota il medesimo testo, e non può deliberare leggi diverse rispetto all’altra.
  3. Contemporaneità dei lavori: una camera può svolgere la propria attività solo se anche l’altra è convocata e lo sta facendo.
144
Q

Le regioni hanno potere di emanazione?

A

Le Regioni possono emanare fonti secondarie, cioè i regolamenti. L’organo che adotta i regolamenti può cambiare da Regione a Regione: ma tutte le Regioni hanno riconosciuto la potestà regolamentare sia al Consiglio regionale (organo che delibera leggi regionali) sia alla Giunta regionale. La Regione può fare regolamenti su tutte le materie, ad esclusione di quelle materie che sono a competenza legislativa esclusiva dello Stato (comma 2 art 117). Sono regolamenti allo stesso livello di quelli governativi, che però possono essere emanati solo su delega da parte dello Stato, per le materie di competenza dello Stato riguardo all’emanazione di leggi; per tutte le altre materie, quindi, quelle di competenza esclusiva delle Regioni, e quelle di competenza concorrente con lo Stato, la Regione può emanare regolamenti senza bisogno della delega statale.

145
Q

Come funziona per le regioni a statuto speciale?

A

Le Regioni a statuto speciale hanno un proprio statuto che è un atto normativo approvato con legge costituzionale, come normato dall’art. 116 della Costituzione. Gli statuti sono degli atti fondamentali della Regione che disciplinano l’organizzazione della Regione (indicano cosa fanno gli organi regionali, chi sono i titolari dell’iniziativa legislativa, il modo di promulgare delle leggi e di emanare gli atti regolamentari).
Lo statuto viene approvato dai Consigli regionali, seppure con due deliberazioni successive a distanza di almeno due mesi l’una dall’altra. Nell’ambito del settore dei servizi sociali la Regione ha un’ampia competenza legislativa.

146
Q

Che cos’è L’UE?

A

L’Unione Europea è un’unione di Stati sovrani, in quanto questi ultimi hanno limitato la propria sovranità ma non vi hanno rinunciato. Progressivamente stanno consolidando le limitazioni alla sovranità.
Scaturisce da un accordo internazionale tra Stati sovrani: il trattato attualmente in vigore è il Trattato di Lisbona.

147
Q

Cosa diceva il trattato di Amsterdam?

A

Il trattato di Amsterdam (1999) precisava che l’Unione si fondava sui principi di libertà, democrazia, rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali

148
Q

Da cosa è composto il trattato di Lisbona?

A

Il Trattato di Lisbona (2009) è composto da:
· Trattato sull’Unione europea (TUE);
· Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE);
· Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (Carta di Nizza)

149
Q

Che cosa comporta la cittadinanza europea?

A

La cittadinanza europea ha carattere derivato e integrativo del corrispondente status nazionale e attribuisce al cittadino di uno Stato membro i diritti enunciati nei Trattati, quali la libertà di circolare e di soggiornare sul territorio degli Stati membri; il diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni comunali e del Parlamento europeo dello Stato membro di residenza; il diritto di beneficiare sul territorio di un paese terzo in cui lo Stato membro di appartenenza del cittadino non sia rappresentato, della tutela diplomatica e consolare di qualsiasi altro Stato membro.

150
Q

Che cos’è la costituzione e quando è entrata in vigore?

A

È entrata in vigore il 1° gennaio 1948, elaborata dall’Assemblea costituente, eletta a suffragio universale dal corpo elettorale il 2 giugno 1946, contemporaneamente all’espressione di voto sul referendum col quale si richiese al popolo di scegliere tra il mantenimento della forma monarchica o l’adozione di quella repubblicana. La costituzione è la prima fonte e fondamentale del diritto.

151
Q

Quali sono le caratteristiche della costituzione?

A
  1. È Votata, se è stata scritta da un’assemblea costituente votata dal popolo (es. Italia), sennò è Concessa, ovvero data/imposta dall’autorità o sovrano;
  2. È Lunga, (non perché ha 139 articoli) perché contiene in sé la disciplina di 2 aspetti: ha la carta dei diritti (rapporto fra stato e popolo), la quale riconosce e garantisce i diritti e le libertà fondamentali, ed inoltre contiene la normativa sull’organizzazione dello stato (rapporto fra gli organi di governo);
  3. È Elastica, perché è suscettibile di una interpretazione evolutiva (può essere interpretata in base alla collocazione storico temporale): regge alle modifiche storiche sociali. Alcune norme sono state cambiate perché non più adeguate (es. legge divorzio, stupro ecc..). Quindi è elastica perché regge all’impatto con l’evoluzione storico-sociale della popolazione;
  4. È Rigida, ovvero (contrario di flessibile) laddove è possibile si adegua ma è rigida perché può essere modificata soltanto con un procedimento particolare lungo che si definisce PROCEIMENTO AGGRAVATO (=più pesante/più complesso rispetto al procedimento di formazione di una legge ordinaria) (Art. 138 Cost.). Questo è l’opposto di una Costituzione
    FLESSIBILE, ovvero quando può essere cambiata con una semplice legge del Parlamento: ciò vuol dire che il Parlamento può mettere in discussione i valori indicati nella costituzione.
152
Q

Qual è la prima fase del procedimento di revisione costituzionale?

A

1) La prima fase è identica alla fase parlamentare del procedimento d’approvazione di una legge ordinaria:
− viene scritto un disegno di legge e lo si presenta al Parlamento (un disegno può essere scritto da qualsiasi parlamentare, dal Consiglio dei ministri, da 50mila elettori, da ciascun Consiglio regionale, dal CNEL);
− dopo essere stato discusso e approvato dal Parlamento, viene presentato per es prima alla Camera dei deputati, esamina il disegno di legge, votano l’approvazione degli emendamenti e degli articoli. La seduta è valida se è presente la maggioranza dei componenti (magg. relativa). La deliberazione passa se votano favorevolmente la maggioranza dei presenti (50%+1).

− dopodiché passa al Senato, il quale esamina e vota come ha fatto l’altra Camera. La seduta è valida se è presente la maggioranza dei componenti. La deliberazione passa se votano favorevolmente la maggioranza dei presenti (50%+1).
- il disegno di legge votato dalle Camere, nel caso di una legge ordinaria, passa al Presidente della Repubblica, il quale lo promulga. Viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e dopo 15 giorni entra in vigore

153
Q

Qual è la seconda fase della revisione costituzionale?

A

2) La seconda fase PER LA REVISIONE COSTITUZIONALE prevede che:
− dopo tre mesi dalla fase 1;
− il disegno viene riesaminato separatamente da ciascuna Camera. Se per prima lo ha esaminato la Camera dei deputati si ricomincia da questa poi passa al Senato. Le Camere non possono più modificarlo ma lo devono solo approvare o meno.

154
Q

Quali sono le ipotesi di maggioranze della revisione costituzionale?

A
  1. Non si raggiunge maggioranza assoluta (50%+1 dei presenti) anche solo in 1 Camera🡪 non si dà corso alla revisione costituzionale
  2. Si raggiungono i 2/3 in tutte e due le Camere 🡪 si dà corso alla revisione, il presidente della Repubblica promulga e la legge viene pubblicata in Gazzetta Ufficiale.
    Si raggiunge la maggioranza assoluta in entrambe le Camere ma non i 2/3. Nei 3 mesi successivi si può richiedere o meno il referendum popolare.
    - se il referendum non viene richiesto, la legge viene promulgata e pubblicata in Gazzetta Ufficiale ed entra in vigore - se viene richiesto e si vota: NO à non si dà corso alla revisione costituzionale; SI à promulgazione e pubblicazione in Gazzetta Ufficiale ed entra in vigore.
155
Q

Quali sono i limiti espliciti?

A
  • LIMITI ESPLICITI à ART. 139: la forma repubblicana non è soggetta a revisione costituzionale perché scelta dai cittadini (la repubblica non può essere modifica con un’altra forma di stato).
156
Q

Quali sono i limiti impliciti?

A
  • LIMITI IMPLICITI à contenuti sia all’interno della parola “repubblicana”, nella quale sono compresi anche i valori che sono alla base della nostra forma di stato (ART. 139), poi anche all’interno della Costituzione, nella quale molti valori non possono essere soggetti di modifica.
157
Q

Cosa sono i principi fondamentali?

A

i quali non possono essere modificati (sono immutabili) e caratterizzano la Costituzione. Sono principi fondamentali perché tratti e sottointesi dall’intero testo costituzionale, e caratterizzano/qualificano la nostra Costituzione (I primi 12 articoli non devono essere modificati: NO, perché i principi si ricavano dall’intera carta costituzionale).

158
Q

Cos’è il principio personalista?

A

l’individuo è considerato in quanto tale nella sua dignità di uomo e titolare di alcuni diritti inviolabili (non toccabili neanche dalla legge), che non possono essere messi in discussione da parte del legislatore (si concretizza nell’Art. 13: “la libertà personale è inviolabile”): viene riconosciuta all’individuo la piena dignità;

159
Q

Cos’è il principio pluralista?

A

riconosce e tutela le differenze tra gli individui, non solo come singole, ma tutela anche la quantità e la qualità delle diverse formazioni sociali in cui si svolge la personalità dell’individuo (= riconoscere e garantire le formazioni sociali nel rispetto dei limiti e diritti altrui); Aggregazione di persone (ART. 2), come ad esempio: famiglia, minoranze linguistiche, scuola, amici, ecc.

160
Q

Cos’è il principio autonomista?

A

riconosciute e garantite le autonomie locali (regioni, province, città metropolitane, comuni). Si può ricondurre al principio pluralista perché c’è un pluralismo di rappresentazioni politiche e sono sedi in cui si svolge la personalità dell’individuo;

161
Q

cos’è il principio democratico?

A

afferma il diritto di partecipazione alla vita politica, ad esempio il diritto al voto, diritto a manifestare la propria opinione;

162
Q

cos’è il principio lavorista?

A

viene riconosciuto il diritto e dovere a svolgere un’attività produttiva per la collettività dentro la quale si è inseriti, si garantisce anche la dignità della persona che lavora. Realtà secondo cui il lavoro costituisce espressione dell’elevazione della persona, al benessere della società, nel lavoro, attraverso il lavoro. Inteso anche come lavoro solidaristico, sociale, non solo retribuito.

163
Q

Cosa sono e quali sono i doveri inderogabili?

A

DOVERI INDEROGABILI (ART: 2): doveri che devono per forza essere sostenuti. Essi sono:
- DOVERE DI SOLIDARIETA’ ECONOMICA parte dei soldi guadagnati vanno versati (tramite tasse) per i servizi pubblici;
- DOVERE DI SOLIDARIETA’ POLITICA
- DOVERE DI SOLIDARIETA’ SOCIALE
Se vengono infranti i principi fondamentali si realizza una FRATTURA COSTITUZIONALE (si crea una Nuova Costituzione).

164
Q

Cos’è la magistratura?

A

è il terzo potere = potere giudiziario (giudici). Nel nostro ordinamento parliamo di magistratura perché unifichiamo nel terzo potere che è separato dalla politica, quelle figure che operano sia come giudici che come pubblici ministeri. Del pubblico ministero fanno parte la:
· Magistratura inquirente: che fa le indagini;
· Magistratura requirente: che fa l’accusa.

165
Q

Chi sono e cosa fanno i pubblici ministeri?

A

I pubblici ministeri sono i magistrati che non giudicano. Il pubblico ministero fa le indagini, le ipotesi e coordina le indagini = fase inquirente. Quando ha tutti gli elementi dell’indagine e si fa il primo interrogatorio, la persona imputata viene mandata di fronte ad un giudice (perché è lui che decide la pena). Il pubblico ministero rappresenta lo Stato contro la persona accusata. Il pubblico ministero può solo raccogliere le prove ed essere inquirente.

166
Q

Chi è il giudice e che provvedimenti può attuare?

A

deve essere imparziale, giudica chi ha torto e chi ha ragione. magistratura giudicante, può essere ordinario (tramite concorso) o onorario (professionisti con competenze particolari in ambito pedagogico, sociale ed educativo, che affiancano i giudici ordinari). Applicano norme con le sentenze, trasformando la norma giuridica in qualcosa di concreto. I provvedimenti che piò attuare il giudice sono:
o Il decreto;
o Ordinanza (interlocutoria, all’interno di un giudizio)
o Sentenza (fine giudizio)

167
Q

Cos’è il giudice monocratico?

A

è da solo (es. tribunale penale)

168
Q

Cos’è il giudice collegiale?

A

sono in 3 (es. tribunale minorile): possono essere affiancati da giudici esterni e specializzati nelle materie di cui si tratta, per la sensibilità da avere nei confronti del soggetto.

169
Q

I compiti del pubblico ministero?

A

. È un procuratore della repubblica, rappresenta lo stato, la pubblica accusa ed è un’autorità di parte. Il pubblico ministero nel processo penale è come se fosse l’avvocato dello stato. È un magistrato. È colui che prima di dare un giudizio penale finale, raccoglie gli elementi che possano far pensare ad una potenziale colpevolezza di una persona.

170
Q

Come si diventa pubblici ministeri o giudici?

A

Entrambi percorrono una carriera unica, si accede al ruolo tramite concorso pubblico unico sul territorio nazionale per diventare magistrati, poi si sceglie se diventare giudici o pubblici ministeri e se lavorare nel civile o nel penale.

171
Q

Qual è il principio di sussidiarietà verticale?

A

criterio per l’allocazione
(assegnazione) delle funzioni amministrative: le funzioni amministrative sono attribuite preferibilmente a livello di governo più vicino al cittadino. Questo principio viene ottenuto, salvo esigenze di unitarietà e adeguatezza non ne richiedono l’esercizio a livello superiore (in base all’efficienza/economicità)

172
Q

Qual è il principio di sussidiarietà orizzontale?

A

soggetti della Repubblica promuovono la libera iniziativa dei cittadini per lo svolgimento di attività
amministrative di interesse generale. allocano (assegnano) la funzione amministrativa al cittadino, il quale deve farlo senza scopo di lucro (guadagno): talvolta l’attività può portare dei benefici economici a chi la gestisce.
L’iniziativa può partire anche dal cittadino, il quale deve avere l’autorizzazione dal proprietario.
L’interesse pubblico deve essere riconosciuto dall’ente pubblico.

173
Q

Cos’è il principio di competenza?

A

Viene usato per regolare i contrasti tra fonti di uguale grado, ma che promanano da organi diversi; quindi, prevale la fonte di cui la costituzione attribuisce la competenza a disciplinare la materia in questione. Può accadere che non esistano leggi su una materia e la regione potrebbe legiferare a riguardo, ma normalmente il legislatore statale va nel dettaglio, proprio per evitare un vuoto normativo. Non si guarda solo la cornice, ma anche il dettaglio.

174
Q

Quali sono i poteri del presidente della repubblica?

A

Le sue funzioni sono:

  • Potere esecutivo: rispetto delle camere à può scioglierle anticipatamente e può rinviare le leggi alle camere con messaggi motivati, può concedere la grazia, emana regolamenti e dichiara referendum;
  • Potere legislativo: può promulgare le leggi, accredita i rappresentanti di stato, ratifica i trattati;
  • Potere giurisdizionale (con la magistratura) à presiede il consiglio superiore della magistratura (organo di auto governo della magistratura, si controlla che la magistratura rispetti il principio di parzialità e concede grazia).
    Sono tutti poteri sia dello stato che del presidente della repubblica.
175
Q

Quali sono gli atti del presidente che non necessitano della firma del ministro competente?

A

sono quelli di ESTERNAZIONE, ovvero di manifestazione del proprio pensiero (es. il discorso per Capodanno del presidente).

176
Q

Di quali reati può essere responsabile il presidente?

A
  • ATTENTATO alla COSTITUZIONE;
  • ALTO TRADIMENTO (alla propria nazione);
    In questi casi può essere messo in stato d’accusa dal parlamento à ciò vorrebbe dire che bisogna andare davanti ad un giudice (CC) e venire considerato come “colpevole”.
177
Q

Che cos’è la riserva di legge?

A

La sua origine risale al passaggio dallo Stato assoluto allo Stato Costituzionale: la messa in piedi di una Costituzione, implica la necessità di un rimando di alcune materie alla legge ordinaria. La riserva di legge infatti rimanda la disciplina di alcune materie alla legge.

178
Q

Quali sono i tipi di riserva di legge?

A
  • Assoluta: l’intervento della legge è sull’intera materia, e l’intera materia può essere disciplinata solo dalla legge, non da fonti ad essa subordinate.
  • Relativa: riserva alla legge la disciplina dei principi di una materia, e concede alle fonti subordinate alla legge la parte attuativa e normativa della materia.
    Relativa Necessaria: riserva alla legge la disciplina dei principi di una materia e obbliga la riserva a fonti subordinate alla legge la disciplina della parte restante della materia.
  • Rinforzata: dove riserva alla Costituzione la parte principale di una materia, ed alla Legge, una parte secondaria della stessa materia. (p.es. Libertà di circolazione e soggiorno disciplinata dalla Costituzione, tranne che per motivi di sanità e di sicurezza, nei quali deve intervenire la Legge)
  • Costituzionale: quando riserva alla sola Costituzione la disciplina di una materia
179
Q

Cos’è la potestà legislativa delle regioni?

A

La Costituzione garantisce loro il diritto di creare norme, dedicate a precisi ambiti, che concorrono con quelle statali, nella creazione dell’ordinamento complessivo della Repubblica. La costituzione riconosce 2 criteri in base ai quali si disciplina il concorso tra le legislazioni delle autonomie e dello stato.

180
Q

quali sono i criteri in base ai quali si disciplina il concorso tra le legislazioni delle autonomie e dello stato?

A
  • Il 1° criterio riconosce, semplicemente. Il pluralismo dei soggetti che garantisce loro il libero esercizio di un’attività di realizzazione degli interessi del territorio, tramite la creazione di un “governo rappresentativo del territorio” (Consiglio, Giunta e Presidente) in grado di attuare atti con effetti giuridici.
  • Il 2° criterio distingue gli ambiti in cui Stato ed Enti autonomi sono competenti ad intervenire legislativamente. Spiega, in primo luogo, che sia il primo che i secondi devono sottostare alla Costituzione ed agli ordinamenti extra-statali. Ed in secondo luogo, con l’articolo 117 Cost, stabilisce, elencando in 3 punti, gli ambiti in cui:
    o Può intervenire esclusivamente lo Stato
    o Possono intervenire in maniera concorrente lo Stato e le Regioni
    o Possono intervenire esclusivamente le regioni: questo punto è stabilito in maniera residuale, cioè enunciando che in tutti gli ambiti non considerati nei punti precedenti, ha l’esclusività l’intervento degli Enti Autonomi. Nelle leggi di intervento concorrente, lo Stato con le proprie leggi, impone i principi generali con i quali l’Ente Autonomo poi dovrà legiferare. I limiti imposti alla legiferazione dell’Ente
    Autonomo sono dati, dalla Costituzione, dal Diritto Comunitario ed Internazionale, e dal limite dei punti di riferimento di proporzionalità e ragionevolezza delle leggi che la Regione dovrà creare, stabiliti dalla Corte Costituzionale.
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Q

Come funziona la potestà legislativa di province e comuni?

A

Le Province e i Comuni sono soggetti che assieme allo Stato, alle Regioni e alle città metropolitane costituiscono la Repubblica. La Costituzione attribuisce loro la qualità di enti autonomi dotati di statuti propri, di potestà e funzioni

182
Q

Cos’è la potestà statuaria?

A

potere di creare un proprio Statuto, deliberato dal consiglio a maggioranza di 2/3 o maggioranza assoluta in due sedute consecutive. Lo Statuto deve essere in armonia con la Costituzione e con le leggi e ha il compito di determinare le norme fondamentali per l’organizzazione dell’ente, come l’ordinamento degli uffici e l’attribuzione degli organi

183
Q

Cos’è la potestà regolamentare?

A

potere di creare norme che disciplinano le materie di competenza e l’organizzazione delle istituzioni dell’ente.

184
Q

Come funziona la potestà normativa delle università e accademie?

A

La Costituzione, alle Università e le Accademie di alta cultura, dà il diritto di dotarsi di ordinamenti autonomi; essi vengono ritenuti soggetti produttori di diritto col fine di agevolare la formazione e lo sviluppo della cultura sulla base di libertà di espressione e di ricerca e col fine di evitare l’influenza del Governo o di altri organi e soggetti che potrebbero cercare di manipolare la formazione culturale del popolo per avvicinarla alle loro ideologie e progetti politici di parte.

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