Esame febbraio Flashcards
Che cos’è la Pubblica amministrazione (PA)?
La Pubblica amministrazione è l’insieme dei soggetti che curano in concreto l’interesse generale e per far ciò sono titolari di poteri autoritativi, adottano degli atti che si chiamano ATTI AMMINISTRATIVI SPECIFICI, CONCRETI E INDIVIDUALI (amministrano e rendono concreta la norma amministrativa, sono atti rivolti a determinate persone).
Quali possono essere degli esempi di PA?
Esempi di PA sono: ISTITUTO PENITENZIARIO, UFFICI COMUNALI, SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE, QUESTURA (è regolata dal ministero degli interni), PREFETTURA, oppure il ministero delle finanze ecc.; ovvero tutti i soggetti con i quali tutti noi possiamo e ci relazioneremo.
Che cosa afferma l’art. 5 della costituzione italiana?
L’art. 5 costituzione italiana afferma che la Repubblica attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo.
Cosa significa “Decentramento amministrativo”?
significa distribuire, su tutto il territorio nazionale, gli uffici relativi ai servizi (di competenza statale) che dipendono dallo stato in modo tale che questi servizi (di competenza statale) vengano svolti territorialmente più vicini al cittadino.
Che tipo di funzione hanno gli uffici? Che tipo di attività è?
Gli uffici hanno una funzione amministrativa = attività diretta alla cura in concreto degli interessi generali (braccio esecutivo del potere esecutivo) fino all’erogazione del servizio. La funzione è quella di curare gli interessi della collettività in concreto.L’atto amministrativo mette in concreto ciò che la legge dice.
Questi organi/uffici sono apparati burocratici collegati al ministero (la professoressa preferisce chiamarli apparati amministrativi o che hanno una funzione amministrativa).
Chi svolge l’attività amministrativa? Qual è il loro compito?
Chi svolge l’attività amministrativa sono i pubblici funzionari, coloro che per legge devono curare in concreto gli interessi generali, i quali lavorano negli uffici di pubblica amministrazione, formati
da beni materiali e da persone.
Definisci “competenza”.
La COMPETENZA è quella di descrivere la quantità di potere amministrativo che ha attribuito a un certo ufficio.
Che cosa usa l’attività amministrativa?
L’attività amministrativa usa atti amministrativi
Cosa sono gli atti amministrativi?
atti amministrativi —> PROVVEDIMENTI (atti concreti e determinati). È un particolare tipo di atto (documento scritto) che l’amministrazione adotta all’esito di un procedimento, capace di modificare unilateralmente la sfera giuridica dei destinatari.
Che cos’è il provvedimento amministrativo?
Il provvedimento amministrativo è l’atto che conclude il procedimentoamministrativo. È una manifestazione di volontà della pubblica amministrazione avente l’efficacia per incidere
unilateralmente nella sfera giuridica del destinatario, attraverso la costituzione, modificazione o estinzione di situazioni giuridiche attive o passive.
Quanti e quali sono i presupposti essenziali del provvedimenti amministrativo?
I presupposti essenziali sono 3:
- Che l’esercizio del potere avvenga da parte di un organo o soggetto inserito nell’ambito dell’organizzazione amministrativa;
- Che il provvedimento adottato sia espressione di potere giuridico, cioè di quella capacità, direttamente derivante dalla sovranità statuale, per la quale posizione Giuridiche di terzo o dello stesso autore dell’atto possono essere create, modificate, estinte in via unilaterale;
- che il provvedimento riguardi una fattispecie concreta, nell’ambito Previsionale astratto previsto dalla norma.
Esistendo questi presupposti essenziali, esiste il provvedimento amministrativo.
A questo punto quali sono gli elementi essenziali?
La competenza, La causa e La funzione
Che cos’è La competenza?
La competenza è il rapporto tra il soggetto amministrazione e la fattispecie da esaminare, In relazione alla quantità di potere amministrativo che egli ha.
Che cos’è La causa?
La causa è il rapporto tra l’interesse che per il legislatore l’amministrazione deve tutelare, in via generale ed astratta, e l’interesse che concretamente l’amministrazione persegue con l’emanazione di quel provvedimento, in relazione alla fattispecie concreta (la causa non deve essere confusa quei motivi dell’atto stesso, cioè le ulteriori ragioni che hanno portato il soggetto agente all’emanazione dell’atto)
Che cos’è La funzione?
La funzione è il modo in cui il potere si fa atto e quindi tutto quel processo attraverso il quale l’amministrazione realizza l’interesse alla cui tutela essa è preposta
Quali sono gli elementi accidentali del provvedimento amministrativo?
La condizione, I termini, I modi
Che cos’è la condizione?
La condizione è una determinazione accessoria che faccia dipendere gli effetti da un evento futuro ed incerto (condizione sospensiva) ovvero ne faccia dipendere la cessazione (condizione risolutiva)
Parla dei termini (elemento accidentale).
Durante il decorso dei termini possono o debbono verificarsi gli effetti dell’atto, per esempio i termini previsti per il permesso di costruire
Cosa sono i modi (elementi accidentali)?
I modi: particolari oneri imposti perché gli effetti dell’atto possano prodursi per esempio con riferimento alle modalità costruttive connesse al permesso di costruire.
Quando si può annullare un provvedimento amministrativo?
È annullabile quando un’autorità amministrativa è incompetente o per eccesso di potere o per
violazione di legge. Può essere annullato anche quando è stato adottato da un’autorità/soggetto
che non è titolare di funzione amministrativa (es il giudice non ha potere amministrativo!), quando
mancano elementi essenziali (es destinatario), quando è viziato da difetto assoluto di attribuzione,
è stato adottato in violazione o esclusione del giudicato (bisogna andare davanti al TAR per
chiedere il giudizio di ottemperanza). Il giudicato è la decisione del giudice che contiene la sentenza/pronuncia, come oggetto non come persona. (art. 21-septies).
Come si manifesta un procedimento amministrativo?
Si manifesta come una sequenza di atti (documenti
scritti specifici e concreti) collegati fra loro finalizzati alla adozione di un provvedimento finale.
Il suo scopo è quello di adottare un provvedimento (modifica) finale. È il provvedere in modo autoritativo; È l’espressione della pubblica amministrazione. L’amministrazione agisce sempre
attraverso di esso.
Quali sono i principi che per legge regolano il procedimento amministrativo?
Sono i principi:
- Del giusto procedimento e della ragionevolezza;
- Dell’economicità;
- Dell’efficacia;
- Della motivazione;
- Della celerità;
- Della trasparenza;
- Del rispetto dei principi dell’ordinamento comunitario.
Principio del giusto procedimento e della ragionevolezza
del giusto procedimento, cioè il procedimento deve essere ispirato a principi che garantiscano il destinatario circa il suo diritto alla partecipazione e dalla correttezza dell’azione amministrativa e della ragionevolezza, cioè dell’uguaglianza, della logica e della giustizia delle decisioni prese;
Principio dell’economicità
Dell’economicità, cioè del perseguimento del fine con il minor sacrificio economico, anche in ossequio all’obiettivo inteso a perseguire l’equilibrio di bilancio;
Principio dell’efficacia
Dell’efficacia, cioè della concreta corrispondenza tra i risultati ottenuti e gli obiettivi prestabiliti in tema di tutela degli interessi pubblici;
Principio della motivazione
nel senso che gli atti (ad esclusione di quelli normativi e di quelli a
contenuto generale) devono riportare sia i presupposti di fatto sia le ragioni giuridiche che
hanno determinato le ragioni dell’amministrazione, con puntuale riferimento alle osservazioni degli interessati e alle risultanze dell’istruttoria;
Principio della celerità
per raggiungere il fine senza appesantimenti procedurali e nel minor tempo
possibile;
Principio della trasparenza
l’amministrazione deve rendere conoscibile all’estero il procedimento amministrativo;
Principio del rispetto dei principi dell’ordinamento comunitario
tra cui quelli:
o Del contraddittorio;
o del legittimo affidamento;
o della proporzionalità;
o della precauzione.
In quali fasi è diviso il procedimento amministrativo?
Iniziativa, istruttoria e decisoria
Fase iniziativa del procedimento amministrativo
INIZIATIVA –> che viene promanata o dal privato (iniziativa ad istanza di parte) o a seguito di una iniziativa della pubblica amministrazione (iniziativa d’ufficio). Una volta avviato il procedimento bisogna concludere il procedimento di norma entro 30 giorni e al massimo 90 giorni mediante emanazione di un provvedimento.
Avviato il procedimento, viene subito data dalla pubblica amministrazione una comunicazione (primo atto) che si chiama comunicazione di avvio del procedimento –> è un semplice atto (dato a tutti i soggetti coinvolti). Nella comunicazione di avvio viene riportato il nome, il cognome, l’indirizzo, il numero di telefono del responsabile del procedimento. È una figura realmente esistente presente in quell’ufficio a cui è stato dato l’incarico di stare dietro al procedimento. Tutti possono contattare il responsabile. Nella comunicazione c’è anche scritto quanto durerà il procedimento, quindi il termine.
Fase istruttoria del procedimento amministrativo
la pubblica amministrazione esamina la situazione; di fatto raccoglie le info necessarie (documenti) e chi coordina è sempre il responsabile del procedimento (tira le fila). Può essere fatta anche la conferenza dei servizi che è una riunione di tutti i rappresentanti del procedimento per vedere la situazione finale.
Fase decisodia del procedimento amministrativo
c’è la redazione del provvedimento finale che deve essere ben motivato in modo scritto. Il provvedimento deve essere trasparente e deve spiegare tutto. I provvedimenti sono immediatamente efficaci da quando sono stati emanati.
Però ci sono casi in cui i provvedimenti per essere esecutivi richiedono una Fase integrativa dell’efficacia: quando ci sono degli atti che acquistano efficacia dal momento in cui vengono
comunicati ai destinatari (es: multa. Se io non so di aver preso una multa come faccio a pagarla?
Per pagarla deve arrivarmi entro 90 giorni).
Cosa può succedere prima di giungere all’adozione del provvedimento finale in ambito di procedimento amministrativo?
Prima di giungere all’adozione del provvedimento finale, l’interessato al procedimento può ricevere una lettera nella quale vi sono i motivi ostativi dell’accoglimento dell’istanza (art.10-bis della legge 241).
Quando è stata svolta l’istruttoria, il responsabile del procedimento manda una comunicazione con i vari motivi del perché non può accogliere l’istanza. Entro i successivi 10 gg questa persona può cercare di convincere l’amministrazione ad accogliere la sua istanza (es: mandando documenti integrativi) o
presentando la memoria = scritto. Una amministrazione che tace, che non si pronuncia e che non adotta il provvedimento finale è inadempiente.
Da che tipo di norme è regolato il procedimento in ambito di procedimento amministrativo?
Il procedimento è regolato da norme di diritto amministrativo, pubblico o privato
Che cos’è la funzione amministrativa?
È un’attività diretta alla cura in concreto degli interessi generali (braccio esecutivo del potere esecutivo) fino all’erogazione del servizio. La funzione è quella di curare gli interessi della collettività in concreto. In poche parole, è l’erogazione concreta del servizio. La funzione amministrativa è allocata (attribuita) ai vari livelli di governo attraverso una fonte primaria (una legge) dello Stato o delle Regioni in base alla materia di cui i parla, quindi la competenza (art 117)
Es: il servizio anagrafico lo gestisce il comune. I servizi penitenziari li gestisce lo stato. L’organizzazione della polizia municipale la organizza il Comune.
Principio di sussidiarietà verticale e orizzontale?
Sulla base del principio di sussidiarietà verticale dell’art 118: Il legislatore attribuisce la funzione amministrativa a livello di governo più vicino al cittadino (Comune) a meno che esigenze di unitarietà e di adeguatezza non ne richiedono l’esercizio superiore (Governo). Sulla base del principio di sussidiarietà orizzontale, invece, la funzione amministrativa è allocata al cittadino.
Che cos’è la procedura d’appalto?
Quando il comune non riesce a rispondere ai bisogni dei cittadini, cerca un soggetto capace che abbia le strutture e il personale per erogare quel servizio→ indice una gara d’appalto, per scegliere un privato che possa sostituirlo per offrire quello stesso servizio.
L’appalto è un contratto a prestazioni corrispettive per cui l’appaltatore offre il servizio in cambio di una somma di denaro (pagamento). Quando normalmente si parla di appalto, si indica la procedura per la GIUDICAZIONE dell’APPALTO (procedura per la scelta del privato che farà il servizio).
L’appalto è una procedura di EVIDENZA PUBBLICA, ovvero è un procedimento amministrativo che
nasce da un atto interno all’amministrazione.
Come si richiede un appalto?
Per richiedere l’appalto l’amministrazione pubblica un BANDO (schema nel quale si elencano le
caratteristiche e gli obbiettivi da soddisfare) a cui viene allegato una serie di documentazioni:
- CAPITOLATO SPECIALE e BOZZA di CONTRATTOà Documento in cui sono indicati gli impegni che si assume il privato nei confronti dell’ente Pubblico, in relazione alle
modalità di esecuzione della prestazione: in sintesi ci dice ciò che bisogna fare e non è negoziabile; - DISCIPLINARIO di GARA detta la disciplina di come si dovrebbe partecipare a
quella gara: c’è sempre ed è un documento complesso dove c’è scritto il metodo
per la presentazione dell’offerta (es. descrizione della cooperativa ecc..) ed è presente l’offerta stessa che si vuole porre (ovvero una parte in cui si ha la
descrizione della modalità di offerta del servizio e una parte in cui invece si parla del prezzo); inoltre viene descritto come verranno selezionate le offerte. - CAPITOLATO D’APPALTO à Il privato nella gestione di un servizio pubblico si pone come se fosse l’amministrazione, come se la sostituisse. È controllato e deve stare attento per garantire il servizio in un certo modo. Il contratto d’appalto dura tre anni
Criterio gare d’appalto?
Si valutano le offerte sia a livello di qualità e modalità di organizzazione del servizio, sia di prezzo. Il metodo di selezione delle offerte si chiama CRITERIO di OFFERTA ECONOMICAMENTE VANTAGGIOSA (ovvero metodo di equilibrio qualità-prezzo).
Che cos’è la gara d’appalto?
La gara d’appalto è una procedura di evidenza pubblica, è come un procedimento amministrativo, che parte dalla decisione interna del comune per cui non sarà lui a erogare quel servizio ma qualcun altro, da una determina a contrarre. Poi pubblica un bando (atto amministrativo di avvio a procedimento a evidenza pubblica) in cui scrive una descrizione della posizione che va coperta e in cui allega dei documenti che specificano i criteri, una bozza di contratto e un capitolato d’appalto (che sarebbe il regolamento di gara che dice quello di cui c’è bisogno, quelli che sono i suoi obiettivi rispetto all’erogazione del servizio.
Cos’è il decreto legge e che validità ha?
Il governo, in casi di necessità (inevitabilità) e di urgenza (improrogabilità) (nei quali, il procedimento normale di legiferazione è troppo lungo), può adottare provvedimenti
provvisori con forza di legge, detti Decreti-legge.
Il governo che emana un Decreto-legge deve il giorno stesso presentarli per la discussione e la conversione in Legge alle Camere, che devono riunirsi entro 5 giorni,
anche se sciolte.
Il Decreto-legge ha validità di 60 giorni, nei quali ha piena validità giuridica, ma se entro i 60 giorni non è convertito in legge, o se il Parlamento non lo approva, esso decade, perde validità sin dall’inizio e tutti gli effetti prodotti da esso nel suo periodo di validità vanno eliminati perché costituiscono illecito. Gli obblighi del Governo sono quelli relativi alla responsabilità da parte del Consiglio dei Ministri dell’azione compiuta, che deve rispondere ai criteri di urgenza e necessità, e quelli di presentare alla camera il giorno stesso dell’emanazione, il testo.
Gli obblighi delle Camere sono quelli di riunirsi entro 5 giorni, e votare entro 60 giorni.
Cos’è un decreto legislativo?
PS: diverso dal decreto legge, perchè l’intervento del Parlamento è PREVENTIVO non successivo.
Il titolare del potere legislativo è il Parlamento, ma esso, per motivi di mancanza di tempo,
o inadeguatezza tecnica, può delegare al governo il compito di legiferare, tramite una legge ordinaria, detta “legge delega”. La legge delega però non è in bianco, ma deve contenere la “cornice”, fatta della materia ben definita sulla quale il governo deve esprimersi, fatta dal tempo entro il quale il governo deve esprimersi, e dai principi e criteri direttivi in base alle quali il governo deve legiferare. La legge creata viene deliberata dal Consiglio dei ministri, e viene emanato un decreto da parte dal Capo di Stato ed ha forza di legge. Uno dei problemi maggiori è se il Governo si allontana dalle direttive date dal Parlamento nella Legge Delega: questo dà luogo ad un eccesso di delega, accertabile dalla corte costituzionale che produce l’illegittimità del decreto legislativo.
Che cos’è una legge del parlamento?
La legge è gerarchicamente subordinata alla Costituzione, quindi non può andare in contrasto ad essa, non può modificarla se non è costituzionalmente illegittima: perché una legge venga dichiarata costituzionalmente illegittima deve essere applicata e definita tale dalla Corte Costituzionale (se no deve essere applicata). La legge deve avere un’interpretazione costituzionalmente orientata. Essa (la legge) è una fonte primaria (di grado immediatamente subordinate alle leggi) del diritto perché è subordinata alla Costituzione, insieme agli atti di legge e atti aventi forza di legge. La legge viene ad esistenza con il processo della legge ordinaria (iniziativa, discussione e approvazione, promulgazione e pubblicazione, 15 giorni dopo è in vigore). Solo la legge del parlamento si chiama legge. Se abbiamo dei dubbi chiamiamola “normativa”.
Come funziona il referendum abrogativo?
Oltre al Governo, anche il Popolo ha capacità legislativa. Infatti, se richiesto da 500.000
elettori o 5 consigli regionali, si può indire un referendum per l’abrogazione, totale oparziale, di una legge. Al referendum possono partecipare tutti gli aventi diritto al voto alla Camera dei deputati, e il voto del referendum è valido se si raggiunge il quorum, cioè il voto della maggioranza assoluta degli aventi diritto ad esso. Se vincono i “no”, la legge non viene abrogata e rimane in vigore, e non si può indire un altro referendum prima di 5 anni; se vincono i “sì” la legge viene abrogata.
Cos’è il principio di uguaglianza?
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali di fronte alla legge.
Esistono due forme del principio di eguaglianza, qui di seguito.
Cos’è il principio formale?
è la definizione del principio di eguaglianza: la legge ha efficacia uguale verso tutti; il carattere di generalità di essa, investe tutti in egual misura (infatti se ci sono delle deroghe, devono essere previste per legge); l’uguaglianza formale costituisce misura della ragionevolezza della legge stessa perché essa deve assicurare il diritto della persona di essere diseguale senza ricevere discriminazioni di ogni genere. Il legislatore, quindi, deve basarsi su di esso.
Cos’è il principio sostanziale?
una volta chiarita la definizione di principio di uguaglianza col Comma 1, si chiarisce come lo Stato debba agire per garantire tale principio: la Repubblica deve eliminare ogni ostacolo economico e sociale, perché essi limitano l’uguaglianza, col fine di garantire lo sviluppo della persona e la sua partecipazione all’organizzazione del Paese.
Cosa dice l’art.3?
L’art. 3 introduce i principi di uguaglianza formale (ciascun cittadino ha pari dignità di fronte alla legge) e di uguaglianza sostanziale (ovvero, l’uguaglianza effettiva fra i cittadini). Poiché nella realtà quotidiana esistono numerosi fattori di disuguaglianza, l’art. 3 affida alla Repubblica il compito di ridurre le disparità sociali tra i cittadini. In sostanza, la Costituzione dice che per uguaglianza non si può intendere solamente quella formale davanti alla legge, ma anche l’equa distribuzione dei diritti (questi devono avere uguale valore per ciascun cittadino, a prescindere dalla sua posizione sociale). Secondo la giurisprudenza più recente, alla luce dei principi costituzionali l’uguaglianza deve essere intesa non solamente come «uguale distribuzione di beni», ma anche come «uguale possibilità di acquisirli». Nel corso degli anni, inoltre, si è andata affermando un’interpretazione dell’art. 3 secondo cui la «pari dignità» della persona va intesa come un principio che impedisce qualsiasi forma di discriminazione
Che cos’è la corte costituzionale?
Organo giurisdizionale che ha la funzione di garantire il rispetto della costituzione. È composta da 15 giudici (che hanno sede a Roma). I membri sono eletti per un terzo dal PDR, per un terzo dal parlamento (in seduta comune), per un terzo dalle supreme magistrature ordinaria e amministrativa.
Qual è il compito della corte costituzionale?
I loro compiti sono:
1. GIUDICA (ultimo comma art. 134) stato d’accusa, ovvero la corte quando giudica lo fa con 16 giudici scelti a sorte da un elenco di 50 persone cittadine;
2. REFERENDM ABROGATIVO viene giudicato dalla Corte cost. che si pronuncia per dichiarare se il referendum costituzionale è accettabile o meno (art.75);
3. CONTROLLA CHE I QUESITI SIANO OMOGENEI Verifica che l’idea del referendum abbia una domanda specifica ed alla quale si possa rispondere o si o no; 4) CONTROLLA CHE NON ABBIA COME OGGETTO UNA NORMATIVA
4. COSTITUZIONALMENTE VINCOLATA O COMUNITARIAMENTE VINCOLATA à verifica che la legge su cui è proposto il referendum non sia legata alla costituzione da un legame indivisibile: lo si può concedere su una parte del testo costituzionale, ma non sulle parti necessarie.
5. HA LA FUNZIONE DI CONTROLLO SULLA LEGITTIMITA’ DELLE LEGGI E ATTI AVENTI FORZA DI LEGGE DELLO STATO E DELLE REGIONI la CC svolge il giudizio di legittimità sulle leggi aventi forza di legge dello Stato e delle Regioni: la CC può dichiarare che la legge sia costituzionalmente illegittima, ovvero che la legge viola la costituzione.
Che funzione ha la corte costituzionale?
Ha funzioni GIURISDIZIONALE (perché è composta da giudici) e LEGATE AL PARLAMENTO (perché controllano la rapidità costituzionale). Ogni giudice rimane in carica per 9 anni e il presidente è eletto dai componenti stessi.
Come si arriva alla Corte costituzionale? Quali sono i soggetti che possono ricorrere (adire) alla corte?
A. In via incidentale: in quanto alla Corte costituzionale può rivolgersi qualsiasi giudice quando nel corso di un giudizio deve applicare una legge = fonte primaria (dello Stato o delle Regioni) di cui sospetta la illegittimità Costituzionale. Con sospetto di illegittimità costituzionale ha un certo fondamento: (requisiti per andare alla Corte costituzionale)
· Rilevanza della domanda: deve avere una fonte primaria necessaria per risolvere la controversia che si sta svolgendo davanti a quel giudice
· Non manifesta infondatezza della domanda: norme della Costituzione violate.
Nel corso di un giudizio una delle parti o il Pubblico Ministero o lo stesso giudice possono sollevare la questione di illegittimità costituzionale mediante apposita istanza, indicando:
· Le disposizioni della legge o dell’atto avente forza di legge dello Stato o di una Regione viziate da illegittimità costituzionale;
· Le disposizioni della Costituzione o delle leggi costituzionali che si assumono violate.
Il Giudice se ritiene che la questione di costituzionalità non sia manifestamente infondata e rilevante per il giudizio emette una ordinanza con cui spiega alla Corte Costituzionale la questione con tutti i motivi e all’interno dell’ordinanza spiega la non manifesta infondatezza della questione. Quindi il giudizio in corso viene momentaneamente sospeso e si attende la pronuncia della Corte Costituzionale. Questo processo si chiama incidentale perché il giudizio trova una sospensione, si blocca (l’incidente processuale è un’aggiunta al processo). L’ordinanza del giudice viene trasmessa alla Corte Costituzionale. È notificata alle parti se non ne è data lettura in dibattimento. È notificata al Presidente del Consiglio o al Presidente della Giunta Regionale a seconda che sia in questione una legge o un atto avente forza di legge dello Stato o di una Regione. Comunicata dal cancelliere anche ai Presidenti delle due Camere del Parlamento o al Presidente del Consiglio regionale interessato.
Come si procede dopo la via incidentale?
La Corte Costituzionale può decidere attraverso due tipi di sentenze:
· Accoglimento: la legge è costituzionalmente illegittima e non si può più applicarla (in nessun caso non può più essere applicata). La Corte Costituzionale dichiara l’illegittimità costituzionale di quella norma. Questa sentenza è irreversibilmente definitiva.
· Rigetto: la Corte Costituzionale dichiara non fondata la questione di incostituzionalità. Quando succede non vuole affermare in assoluto la legittimità costituzionale della norma = così come me l’hai posta non va contro alla Costituzione.
· Sentenza monito: la Corte rigetta la questione e dice “oggi la questione la rigetto”, però dice al Parlamento di cambiare la disciplina normativa di quella materia. Però il Parlamento dice “chi me lo fa fare?” e quindi la Corte Costituzionale ha inventato una decisione interlocutoria 🡪 sospende il processo e lo rinvia tra un anno e chiede al Parlamento di mettere le mani sulla disciplina. Se il Parlamento non cambia, ci mette le mani la Corte Costituzionale (È costituzionalmente illegittima solo se l’afferma la Corte Costituzionale)
Come funziona invece la via diretta/principale?
chi può aderire alla Corte Costituzionale in modo diretto sono 🡪 - lo Stato attraverso il consiglio dei ministri per contestare la legittimità della legge regionale; - la Regione per contestare la legittimità di una legge dello Stato o una legge regionale. Si svolge dietro l’impulso dei soggetti legittimati (lo Stato o la Regione), con l’impugnazione, entro un termine, di un provvedimento legislativo considerato lesivo di una competenza costituzionale.
SENTENZA INTERPRETATIVA DI RIGETTO?
la CC respinge la questione poiché per come è stata posta è infondata, ovvero la CC non dichiara che quella norma è costituzionalmente legittima ma respinge solo la questione. Una questione di legittimità costituzionale può essere ripresentata, perché potrebbe cambiare l’interpretazione o cambiare giudice.
SENTENZA INTERPRETATIVA DI ACCOGLIMENTO?
quando accoglie la questione, viene accolta l’illegittimità costituzionale della norma: la norma non può più essere applicata, ma può avere effetti su fatti già accaduti in passato.
SENTENZA ADDITIVA/ MANIPOLATIVA?
(Pensione di reversibilità a favore della vedova (prima le donne non lavoravano)🡪 oggi lavorano entrambi, per cui anche il vedovo deve avere la pensione di reversibilità🡪 SENTENZA ADDITIVA DI PRINCIPIO🡪 il parlamento deve adeguarsi a questo principio🡪 scuote la gestione del bilancio statale (che si modifica con legge)🡪 manipola il testo normativo, anche se non è il suo ruolo (occuparsi di politica)🡪 il parlamento deve adeguarsi🡪 scuote l’equilibrio (ecco perché 5 membri sono scelti dal Parlamento)
SENTENZA MONITO?
sentenza non accolta ma chiede al Parlamento di intervenire in quella
materia (di rigetto) è un monito al Parlamento, modificandola altrimenti la CC la prossima la
dichiara costituzionalmente illegittima.
Come si presenta una sentenza?
Una sentenza si presenta come segue:
INTRO (EPIGRAFE) + FATTO= il racconto di cosa è successo + DIRITTO= motivazioni giuridiche che hanno indotto la corte a decidere in un certo modo
DISPOSITIVO= sintesi della decisione= SENTENZA= con essa si conclude il giudizio.
Giurisprudenza-> principi che nel nostro ordinamento sono desumibili dalle sentenze dei giudici. (Es: la giurisprudenza della Corte costituzionale sono i principi della corte costituzionale)
Dottrina-> la letteratura su quegli argomenti, sono degli esperti che interpretano norme giuridiche o
Cos’è il potere amministrativo?
Il Potere Amministrativo è una situazione giuridica soggettiva che riconosce al soggetto titolare del potere la capacità di modificare unilateralmente la sfera giuridica del destinatario. Il potere della pubblica amministrazione è sottoposto a legge che indica l’attribuzione del potere amministrativo. la pubblica amministrazione opera per l’interesse collettivo.
Cos’è la situazione giuridica soggettiva?
è la posizione (la veste, il modo di essere) che il soggetto assume nei rapporti con un altro soggetto o un’altra cosa. Scaturiscono da qui i diritti e i doveri o poteri e le soggezioni.
Es: prof 🡪 posizione di potere. Alunno, posizione soggezione (a quali condizioni accetto la mia posizione subalterna?) accanto alla posizione di soggezione c’è la capacità giuridica di verificare che il potere si manifesti nel pieno rispetto delle fonti normative (leggi) – norme giuridiche.
Che cos’è l’eccesso di potere?
L’amministrazione ha usato un potere di cui è titolare per una finalità diversa da quella prevista dalla legge punto: ad esempio l’espropriazione (privazione, sequestro) è per fini di pubblica utilità, ma la pubblica amministrazione espropria per gli interessi del sindaco, ad esempio per ampliare il suo giardino
Cosa comporta il principio del giudice naturale?
In base al reato la legge ci dice a priori da quale giudice andare. Io non posso scegliere il giudice e lo Stato, però, mi deve garantire che il giudice c’è nell’esercizio delle sue funzioni. L’impegno dello stato con questa norma è quello di avere già creato degli uffici giurisdizionali.
Perchè c’è il divieto di istituzione di giudici straordinari?
i giudici straordinari sono i giudici che sono istituiti (creati) dopo il verificarsi di un fatto e giudicare quello specifico fatto. Sono fuori da quelli che già esistono. (es. tribunale di Norimberga, istituito per giudicare i crimini dei nazisti). Questo divieto perché, il giudice chiamato per quello specifico fatto è già mentalmente orientato su uno schema di non imparzialità. Quindi il giudice straordinario è vietato perché non è imparziale (uno dei principi fondamentali del nostro ordinamento è quello dell’imparzialità del giudice).
Qual è la differenza tra sentenza e provvedimento amministrativo?
Sia il provvedimento che la sentenza sono specifici e concreti, perché valgono solo nei confronti dei soggetti a cui sono diretti. la differenza sta nel fatto che:
- La sentenza risolve una controversia. Si è creato un problema tra due o più soggetti e deve risolverlo il giudice, si tratta di una situazione patologica e non fisiologica. La sentenza interviene perciò in modo eccezionale nel funzionamento del diritto, dopo che si è formato un conflitto.
- L’azione amministrativa è di tipo fisiologico, cioè normale e naturale. I provvedimenti amministrativi intervengono in modo fisiologico nel funzionamento del diritto.
Cosa sono i servizi sociali?
Secondo la legge i servizi sociali sono le attività relative all’erogazione e alla predisposizione di servizi, gratuiti o a pagamento per aiutare le persone bisognose, nel corso della loro vita (articolo 128 del decreto-legislativo 112 del 98). I servizi sociali rappresentano la categoria più ampia di servizi pubblici, si tratta di servizi di interesse generale (SIG), Ovvero servizi che possono essere gestiti in modo imprenditoriale, ovvero essere gestiti in modo tale che l’offerta del servizio sia remunerata quanto meno per coprire i costi del servizio stesso (non andare in perdita). L’obbiettivo del servizio pubblico è quello di offrire una prestazione che però sia accessibile a tutti.
Nel contesto giuridico euro unitario, i servizi sociosanitari si trovano all’interno dei “servizi di interesse generale “(SIG).
Cosa sono i SIG?
i SIG quali servizi pubblici finalizzati alla realizzazione del modello europeo di economia sociale di mercato. I SIG devono contemperare istanze pro-concorrenziali e tutela dei cittadini-utenti, in specie per quanto riguarda la fruizione di servizi universali e di qualità. I singoli ordinamenti giuridici possono stabilire che i SIG siano erogati non soltanto dalle istituzioni pubbliche, ma anche da soggetti privati, siano essi for profit o non profit. Da un lato, l’ordinamento giuridico euro unitario non indica alcun obbligo di privatizzazione per le imprese pubbliche. Dall’altro, le norme in materia in concorrenza e di mercato interno si applicano indipendentemente dal regime di proprietà (pubblica o privata) di un’impresa.
Da cosa sono caratterizzate le attività oggetto dell’erogazione dei SIG?
~ Universalità: il servizio deve essere erogato a favore di tutti i cittadini in base ad un certo standard qualitativo e ad un prezzo accessibile. Il servizio deve essere accessibile a chiunque
Continuità: per taluni servizi è vietata l’interruzione
Qualità: i servizi in argomento debbono rispettare determinati standard qualitativi ~ Accessibilità: i servizi debbono poter essere fruiti da tutti i cittadini europe
i ~ Tutela degli utenti-consumatori
I SIG costituiscono un’area intermedia tra attività economiche e attività non economiche.
Cosa sono i servizi pubblici?
Un servizio pubblico è un’attività atta a soddisfare bisogni di interesse generale, svolta non necessariamente da un soggetto pubblico. Anche un privato può svolgerlo. (nido privato che mette posti in convenzione con il comune). Quell’attività di servizio pubblico svolta dal privato deve avere le stesse caratteristiche dell’offerta del soggetto pubblico, svolgendo un servizio di interesse per la comunità🡪 deve essere riconosciuta tale capacità in varie modalità (percorso di autorizzazione e accreditamento o appalto) à si sostituisce all’amministrazione, offrendo lo stesso oggettivo servizio.
Quali sono le caratteristiche del servizio pubblico?
- deve arrivare vicino all’individuo, che deve avere la capacità di poterne usufruire
- deve essere offerto in modo capillare (arrivare a tutti) sul territorio (servizio farmaceutico- una legge organizza l’offerta del servizio)
- il servizio deve essere acquistabile a un prezzo ragionevole, accessibile, non eccessivo. Il costo base del servizio deve essere mantenuto a un prezzo calmierato in modo tale che tutti possano usufruirne (molto spesso non è così- ma esiste un’autorità di garanzia che indica dei tetti massimi del costo in base al settore)
Cosa sono i servizi pubblici a rilevanza economica?
sono quelli che possono essere organizzati ed offerti all’interno di un mercato. In regime di concorrenza, di libero mercato. Possono essere organizzati per creare un’attività produttiva (energia elettrica, gas, servizio idrico, telefonia…) Certi costi, per far sì che il servizio sia capillare, sono maggiori, ma vengono coperti con un’economia di scala (autobus di tper con capolinea in un luogo con un piccolo agglomerato di case che fa comunque parte del centro abitato. Per il capolinea ci saranno pochi passeggeri ma va comunque garantito il servizio. Il mancato ritorno economico verrà ammortizzato dal fatto che invece in centro salgono moltissime persone). Oggi vengono erogati principalmente da enti privati che hanno l’obbligo di svolgere un servizio pubblico (S.R.L /S.P. A)
Cosa sono i servizi pubblici a rilevanza non economica?
servizi che non hanno scopo di lucro (servizio cimiteriale). Non possono essere organizzati con finalità economiche. In questa categoria rientrano i servizi sociali🡪 attività rivolte a persone che sono in stato di bisogno per qualsiasi evento della vita (definizione giuridica nel D.LEG. 112/98). Non è detto che la persona che ha bisogno di quel servizio non abbia i soldi per pagarlo, ma si trova in condizione di bisogno rispetto a qualcosa (l’utente può essere chiamato a pagare una certa cifra, che però avrà un prezzo calmierato à anziano ricco non autosufficiente sarà in graduatoria per i servizi pubblici e parteciperà alle spese in base alle proprie possibilità, l’indigente sarà ammesso ad entrare nel centro pubblico e magari non pagherà). Il costo del sociale, eventualmente, lo paga il fondo per il sociale. (dipende dall’ISEE). Il servizio sociale non nasce per immettersi nel mercato, ma per soddisfare i bisogni.
Che cos’è una concessione?
Il comune cerca qualcuno in grado di gestire e innovare una vecchia struttura in disuso, che possa utilizzarla, rinnovarla, mantenerla e offrire un servizio (non obbligatoriamente pubblico). Il comune, perciò, elabora un bando pubblico (bando di concessione) per trovare qualcuno che gestisca e ricavi un utile da quel bene preesistente in disuso. Dare la concessione vuol dire dare un valore economico. Sono dei contratti per l’uso di un bene in forza dei quali l’amministrazione ha un’entrata, chiede un tot, è come un affitto (nell’appalto una spesa). Per scegliere il concessionario c’è un bando con le richieste che il comune ha, ma meno restrittivo rispetto al servizio pubblico. Il soggetto contraente potrebbe affiancare al libero mercato anche del servizio pubblico, dipende anche dalle richieste del bando, nel quale si può richiedere anche di rinnovare gli ambienti.
Quando c’è una concessione, può accadere che il soggetto privato concessionario venga ad acquisire anche poteri di diritto pubblico (autostrade è in contratto di concessione ma ha poteri di diritto pubblico quando richiede il pedaggio).